Pd Calabria: Con continui tagli si compromette il diritto allo studio

Per il Partito Democratico della Calabria il dimensionamento scolastico approvato dalla Regione in ossequio a criteri da “taglio lineare” scelti dal governo nazionale per far quadrare i conti, «rischia invece di tradursi in un pesante taglio ai diritti fondamentali, colpendo duramente studenti, famiglie e lavoratori del settore scolastico».

«In una regione già segnata da forti disparità e carenze infrastrutturali – hanno spiegato i dem – una simile scelta avrebbe conseguenze devastanti per il diritto allo studio, soprattutto nelle aree interne, che già scontano un isolamento cronico e una carenza di servizi essenziali».

«La scuola è un presidio fondamentale – si legge nella nota stampa – per la crescita culturale, sociale ed economica della Calabria. Smantellare istituti scolastici o accorparli indiscriminatamente non solo indebolisce il tessuto educativo, ma aggrava la desertificazione demografica e sociale di intere Comunità».

«Registriamo anche in questo caso –hanno proseguito i consiglieri del Pd – una supina accettazione da parte del presidente Occhiuto e della sua giunta che continuano a subire tagli e penalizzazioni operate dal governo nazionale, mentre sarebbe opportuno battersi per modificare criteri penalizzanti soprattutto per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare».

«Come Partito Democratico – hanno concluso i dem – continueremo a batterci affinché il diritto allo studio sia garantito a tutti, senza discriminazioni territoriali, e affinché le nostre aree interne siano messe al centro di una politica di sviluppo reale e inclusiva. Passaggio indispensabile per mettere un freno alla continua emigrazione dei giovani e a uno spopolamento che rischia davvero di spazzare via ogni speranza di futuro».

Uil Calabria e Uil Scuola: Dimensionamento scolastico è un risparmio sulla pelle di studenti

Per la Uil Calabria e Uil Scuola il dimensionamento scolastico, «presentato come un’operazione di razionalizzazione e ottimizzazione, rappresenta in realtà un grave attacco al diritto all’istruzione, alla qualità del lavoro nel settore scolastico e alla vita quotidiana di studenti e famiglie».

«È evidente – ha detto Mariaelena Senese, segretaria generale della Uil Calabria – che l’unico vantaggio derivante da questa operazione riguarderà le casse dello Stato, che risparmieranno risorse economiche a scapito delle comunità locali. Tuttavia, ciò che il governo definisce un risparmio si tradurrà in un costo sociale elevatissimo, con conseguenze dirette sulla tenuta del sistema scolastico, già messo a dura prova da anni di tagli e mancanza di investimenti strutturali».

«Questa riorganizzazione – per la Uil, che ha espresso la propria contrarietà – comporterà accorpamenti e scorpori che aumenteranno il carico di lavoro per dirigenti scolastici, personale docente e Ata. Il personale vedrà peggiorate le proprie condizioni lavorative, con meno stabilità, maggiore precarietà e un aumento delle responsabilità senza adeguati riconoscimenti economici o professionali».

«Per gli studenti, invece – hanno detto i sindacati – il dimensionamento si tradurrà in una riduzione dell’offerta formativa e in un aumento delle difficoltà logistiche. Gli accorpamenti scolastici rischiano di allontanare ulteriormente le scuole dai territori periferici e montani, aggravando le disuguaglianze territoriali e penalizzando le aree interne della Calabria».

«Le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti – si legge nella nota – saranno costrette a sopportare maggiori costi per gli spostamenti e difficoltà organizzative che renderanno ancora più complessa la conciliazione tra scuola e lavoro. Questo processo indebolirà il ruolo della scuola come presidio culturale e sociale nei territori più fragili, svuotandoli ulteriormente di servizi essenziali».

«La Uil Calabria e la Uil Scuola Calabria denunciano, con forza – prosegue la nota – la miopia di queste scelte politiche, che non guardano al futuro del Paese e alla necessità di rafforzare il sistema scolastico come motore di crescita sociale ed economica. Il nostro territorio ha bisogno di investimenti per potenziare la qualità della didattica, migliorare le infrastrutture scolastiche e garantire la presenza capillare di scuole in ogni angolo della Calabria».

«Ma non solo, nel momento in cui si sono perse le autonomie in deroga le Provincie e la Regione – ha dichiarato Andrea Codispoti, segretario generale della Uil Scuola Calabria – non hanno inteso rivedere il piano di ridimensionamento dello scorso anno per rimediare ad alcune storture e, soprattutto, non hanno nuovamente coinvolto nelle decisioni i sindacati del comparto scuola che sono gli unici a conoscere veramente la realtà della rete scolastica calabrese».

«La scuola – hanno concluso i due sindacalisti – non può essere trattata come una voce di bilancio da tagliare, ma deve tornare al centro dell’agenda politica regionale e nazionale». (rcz)

Dimensionamento scolastico, la Giunta approva 7 ulteriori autonomie

La Giunta regionale, su proposta della vicepresidente Giusi Princi, ha deliberato l’assegnazione di ulteriori 7 autonomie scolastiche per l’anno 2024/2025.

Le nuove autonomie risultano così distribuite: 1 alla Provincia di Catanzaro; 2 alla Provincia di Cosenza; 1 Provincia di Crotone; 1 alla Provincia di Vibo Valentia; 2 alla Città Metropolitana di Reggio Calabria.

«Le autonomie aggiuntive – ha spiegato la vice presidente Princi –, preso atto del parere dell’Ufficio scolastico regionale e delle rispettive delibere di modifica del piano di dimensionamento scolastico delle quattro Province e della Città metropolitana di Reggio Calabria, sono state individuate sulla base della consistenza della popolazione studentesca e non incide sul contingente organico assegnato alla Regione».

«Con lo stesso atto deliberativo si dispone, tra l’altro – ha aggiunto – di approvare la programmazione dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2024/2025 a seguito della non attivazione dell’indirizzo ‘Servizi culturali e dello spettacolo’ presso l’Ipsia ‘A.M. Barlacchi’ e l’attivazione del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti (Cpia) di Botricello, compatibilmente con l’assegnazione della dotazione organica. Nello specifico le autonomie assegnate sono 51 a Catanzaro, 108 a Cosenza, 30 a Crotone, 22 a Vibo Valentia, 77 alla Città metropolitana di Reggio Calabria».

«Pertanto, complessivamente le autonomie per la nostra regione sono 288. l’incremento – ha concluso Princi – non comporterà aumento di organico dei dirigenti o dei direttori amministrativi ed è limitato al solo anno scolastico 2024/2025». (rcz)

Da Consiglio Metropolitano ok ad autonomia al Campanella, al Frangipane e all’IC di Melicucco

Il Consiglio metropolitano di Reggio Calabria ha approvato una parziale modifica al Piano di Dimensionamento della rete scolastica, già discusso in aula lo scorso 14 novembre 2023. Sull’argomento, unico punto all’ordine del giorno, si è registrato il voto quasi unanime dell’aula ‘Leonida Repaci’, con una sola astensione.

La discussione, introdotta e presieduta dal sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, si è incentrata sull’emendamento presentato in aula, per conto della maggioranza, dal consigliere delegato all’Istruzione Rudi Lizzi.

La modifica al Piano di Dimensionamento scolastico metropolitano, consentita dall’ultimo Decreto Milleproroghe, approvato dal Consiglio dei Ministri del 28 dicembre 2023, garantirà, per il solo anno scolastico 2024/2025, l’attivazione di un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,5% del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali ed amministrativi per ogni Regione e che, per la Calabria, si potranno recuperare 7 autonomie scolastiche, di cui 2 nell’ambito della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Nello specifico Palazzo Alvaro, approvando l’emendamento presentato dal consigliere Lizzi, ha puntato “sull’autonomia del Liceo Classico ‘Tommaso Campanella’ di Reggio Calabria, e l’Istituto Comprensivo di Melicucco, non trattandosi, in questo caso, di direzione didattica ma di I.C., operante in un territorio a forte rischio di dispersione scolastica. Inoltre si è ritenuto di mantenere l’autonomia del Liceo artistico ‘Preti-Frangipane’ di Reggio Calabria, considerato tra gli istituti artistici più rappresentativi del Mezzogiorno d’Italia”.

Nel corso del suo intervento il vicesindaco metropolitano, Carmelo Versace ha evidenziato «la conclusione di una importante pagina per la nostra area metropolitana, frutto – ha aggiunto – di un lavoro costante e sinergico con tutti i 97 sindaci del reggino per la stesura di questo piano».

Sull’argomento è intervenuto anche i consiglieri metropolitani Michele Conia e Giuseppe Marino. Proprio quest’ultimo ha inoltre presentato un ordine del giorno, finalizzato a dare mandato al sindaco Giuseppe Falcomatà di interfacciarsi con il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto «proprio per tutelare i 16 Comuni ricadenti nell’area di lingua grecanica, tra questi anche Reggio Calabria».

«Il cosiddetto Milleproroghe consente ulteriore tempo, ed è importante – ha aggiunto Marino – che anche le minoranze linguistiche del reggino siano tutelate. In subordine, Palazzo Alvaro, potrebbe adire ad un ricorso amministrativo».

L’ordine del giorno ha registrato, pur con qualche precisazione dei consiglieri di minoranza, il voto unanime dell’aula. Sugli aspetti prettamente tecnici della modifica al Piano di Dimensionamento scolastico è intervenuta la dirigente del settore Istruzione, Maria Teresa Scolaro.

In conclusione il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha voluto ringraziare il consigliere delegato Rudi Lizzi «per aver portato questa proposta all’attenzione del Consiglio metropolitano. Con questa delibera salvaguardiamo l’autonomia scolastica dell’Istituto comprensivo di Melicucco, che è a forte rischio di desertificazione scolastica».

«Quindi – ha aggiunto – andiamo a salvaguardare il plesso scolastico di un’importante area interna della nostra Città metropolitana e, allo stesso tempo, restituiamo l’autonomia scolastica a due istituti storici della nostra città: il Liceo classico “Tommaso Campanella” e il Liceo Artistico ‘Mattia Preti – Frangipane’ che hanno delle peculiarità e delle caratteristiche che li preservano dall’accorpamento, consentendo di continuare a lavorare in autonomia».

«Purtroppo – ha evidenziato il primo cittadino – non viene approvato, per motivazioni di carattere squisitamente tecniche, la possibilità di salvaguardare l’autonomia dell’Istituto di Melito Porto Salvo».

«Non ci siamo, però, fermati qui – ha ribadito Falcomatà – è stato presentato un ordine del giorno, con primo firmatario il consigliere Giuseppe Marino, ma sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza, che da mandato al sindaco di attivare, da subito, un’interlocuzione politica con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per salvaguardare quelle che sono le specificità del nostro territorio e, in particolare, in relazione alle minoranza linguistiche».

«Criterio – ha specificato – che consentirebbe di superare i parametri tecnici che, oggi, non consentono di salvaguardare l’autonomia del plesso scolastico di Melito. Quindi, non ci siamo arresi rispetto a queste impossibilità».

«Adesso, con questo ordine del giorno, ci attiveremo prima di tutto politicamente ma poi, qualora, e mi auguro di no, questa l’interlocuzione politica non dovesse andare a buon fine – ha concluso Falcomatà – daremo mandato ai nostri uffici di attivare tutte quelle procedure previste dalla legge per andare incontro alla salvaguardia delle minoranze linguistiche e, quindi, di tutte le peculiarità e specificità del nostro territorio». (rrc)

REGGIO – Dimensionamento scolastico, Minicuci e Neri: Delusi per mancata attenzione ad Area Grecanica

I consiglieri metropolitani Antonino Minicuci e Armando Neri, dopo aver presentato un emendamento in favore dell’autonomia del Liceo Classico Tommaso Campanella di Reggio Calabria e dell’Istituto Megali di Melito Porto Salvo che non ha ottenuto l’ok dall’Aula Repaci, si dicono delusi per la mancata attenzione verso l’Area Grecanica.

Il Consiglio metropolitano di Reggio Calabria, infatti, ha approvato una parziale modifica al Piano di Dimensionamento della rete scolastica, già discusso in aula lo scorso 14 novembre 2023, dando via libera all’autonomia del Liceo Classico ‘Tommaso Campanella’ di Reggio Calabria e l’Istituto Comprensivo di Melicucco, mantenuta inoltre l’autonomia del Liceo artistico ‘Preti-Frangipane’ di Reggio Calabria.

I due esponenti della Lega, con il supporto e l’attenzione sul territorio dell’ex consigliere comunale di Melito Francesco Pizzi e dell’attuale consigliere comunale Angelo Gurnari, avevano evidenziato nel corso della seduta: «La scelta dell’autonomia alla direzione didattica di Melito Porto Salvo consente di salvaguardare la complessità sociale e scolastica dell’area grecanica nella quale insistono aree interne, minoranze linguistiche, dispersione scolastica e peculiarità territoriali».

Dall’Aula Repaci però, oltre ai due proponenti Minicuci e Neri soltanto il consigliere Campolo ha votato in favore dell’emendamento avanzato senza successo dagli esponenti della Lega.

«Impossibile nascondere la delusione per la mancata attenzione da parte dei colleghi consiglieri. Da anni si fa un gran parlare di mettere in campo azioni incisive e concrete per la tutela delle minoranze linguistiche, che come ricordiamo è prevista dall’Art. 6 della Costituzione, ma poi nei fatti si preferisce rivolgere altrove lo sguardo. La nostra proposta – hanno evidenziato Minicuci e Neri – andava esattamente nella direzione di salvaguardia dell’Area Grecanica, una delle 3 minoranze linguistiche calabresi riconosciute dallo Stato».

«Con la bocciatura dell’emendamento da noi presentato – ha detto ancora – si è persa la grande occasione di riconoscere il vero valore di quelle aree, oramai sempre più abbandonate e vittime delle tante chiacchiere della politica, disattenta quando ha invece la possibilità di intervenire con gli strumenti adatti. Suggeriamo ai cittadini di quel territorio oggi vittime di queste scelte miopi di ricordarsene in futuro, quando esponenti politici, magari presenti oggi all’interno di Palazzo Alvaro, assicureranno attenzione e interventi in favore dell’Area Grecanica».

I due consiglieri metropolitani della Lega infine hanno fatto riferimento alla sentenza numero 215 della Corte Costituzionale, depositata il 18 luglio 2013, che chiarisce come le scuole che fanno parte di aree dove è insita una minoranza linguistica, come nel caso dell’Istituto Megali di Melito Porto Salvo, devono avere la deroga al sottodimensionamento. (rrc)

 

 

Dimensionamento scolastico, Princi: Approvate integrazioni ai piani provinciali

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi, ha espresso soddisfazione che «tutte le Province calabresi e la Città metropolitana di Reggio Calabria, abbiano provveduto, nonostante i tempi ristretti, ad integrare i rispettivi piani con le autonomie aggiuntive previste dal decreto Mille proroghe».

«Nello specifico, riguardo la Città metropolitana di Reggio Calabria – ha aggiunto – è stato un bel segnale che il Consiglio, in totale condivisione, abbia permesso la conservazione dell’autonomia a due istituti storici della città: liceo classico T. Campanella e Liceo Preti Frangipane. È stata, altresì, importante anche la salvaguardia dell’autonomia dell’istituto comprensivo di Melicucco e, conseguentemente, di Laureana Galatro e Feroleto caratterizzati da alti indicatori di svantaggio socio culturale e di dispersione scolastica, come si evince dai dati disponibili nel portale dell’Osservatorio regionale per il diritto allo studio messo a disposizione, dalla Regione, ai Comuni e alle Province tutte».

«Dispiace che non sia stato possibile conferire l’autonomia alla direzione didattica Megale di Melito – ha aggiunto ancora –. In questo caso, non è stato normativamente fattibile, in quanto, prima ancora delle linee guida regionali, l’art 4 del dl 98/11, sopprime chiaramente le direzioni didattiche».

«In merito alla proposta passata in Consiglio metropolitano di chiedere un confronto alla Regione per il ripristino delle autonomie nelle aree caratterizzate da minoranze linguistiche – ha proseguito Princi –, al fine di non alimentare inutili aspettative nei comuni interessati, mi preme chiarire quanto segue. L.a legge n. 482/90, tutt’ora vigente, in attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i principi generali stabiliti dagli organismi europei, tutela le minoranze linguistiche dal punto di vista della didattica non incidendo però, in alcun modo, sull’organizzazione della rete scolastica e quindi sulle autonomie scolastiche».

«La legge conferisce un ruolo preminente alla scuola – ha ricordato – e affida ad essa il compito di offrire opportunità formative sempre più ampie, per garantire il diritto degli appartenenti a tali minoranze ad apprendere la lingua di riferimento. Fermamente convinta dell’importanza di valorizzare le tante minoranze linguistiche presenti in Calabria, mi impegnerò, invece. a sostenere, progetti sperimentali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti a una minoranza linguistica».

«Mi preme, però, evidenziare –  ha rimarcato in conclusione la vice presidente Princi – che le Linee guida regionali, prevedevano, comunque, la possibilità che le province (con il criterio compensativo), potessero determinarsi nel tutelare i territori che presentavano particolari specificità e/o criticità (aree interne, minoranze linguistiche, comuni montani, territori con alti tassi di dispersione scolastica, etc.etc.)».

«È una prerogativa che la Regione, attraverso linee guida a maglie larghe – ha concluso – e d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, e con le Organizzazioni sindacali di categoria, ha voluto, proprio, attribuire alle Province e alla Città metropolitana di Reggio Calabria per tutelare al meglio i territori». (rcz)

LETTERA APERTA / Nunzio Belcaro: Su dimensionamento scolastico usare la sola unità di deroga per la nostra provincia

di NUNZIO BELCARO – Gentilissima Vicepresidente, Prof.ssa Giuseppina Princi,  le scrivo in merito alle nuove determinazioni che il governo nazionale ha adottato in merito al dimensionamento scolastico, attraverso l’art.5 comma 3 del decreto c.d. Milleproroghe, che offre alle Regioni la facoltà di derogare per un anno all’accorpamento di un numero limitato di autonomie. Nel caso riguardante la nostra Provincia di Catanzaro, la possibilità è di intervenire su una sola di esse.

Bene ha fatto lei ad avvalersi prontamente di questa facoltà, invitando le amministrazioni provinciali ad indicare in tempi strettissimi, entro e non oltre il 3 gennaio, le autonomie aggiuntive.

Pur non essendo la nostra un’istituzione avente poteri decisionali sulla questione, non abbiamo mai nascosto le nostre preoccupazioni per le scelte che si andavano a compiere sul futuro delle scuole della nostra città.

Tra gli obiettivi che si pone il dimensionamento scolastico vi è quello di assicurare una serie di servizi che solo le unità di una certa dimensione consentono di offrire. Secondo questa impostazione, una scuola di dimensioni ottimali dovrebbe garantire l’esercizio dell’autonomia scolastica tramite l’attivazione di economie di scala, il peso istituzionale necessario per interloquire con le comunità locali, proporre un’offerta diversificata e articolata sul territorio, che agevoli l’esercizio del diritto all’istruzione.

Interventi di ottimizzazione possono sempre essere perseguiti, ma gran parte dei nostri istituti comprensivi di primo e secondo grado, assolvevano a queste peculiarità.

Catanzaro ha visto accorpate la metà delle autonomie complessive provinciali da dimensionare, un carico eccessivo che induceva a scelte forzate.

Abbiamo comunicato queste nostre perplessità all’Amministrazione Provinciale in una lettera a firma congiunta col Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita già in tempi d’ipotesi non ufficiali ma che venivano ventilate nelle sedi decisionali. Il nostro Consiglio Comunale si è espresso ufficialmente chiedendo d’impugnare il piano deliberato.

Lei conosce profondamente il mondo della scuola, le sue fragilità, i suoi equilibri. Sa che su Catanzaro verranno accorpati istituti comprensivi che dovranno governare plessi ingestibili per numero eccessivo e per distanza. E verranno accorpati istituti che contengono fattori di criticità sociale e di dispersione scolastica identici ad altri che giustamente si è scelto di preservare.

Sono altri i termini con i quali vorrei si ragionasse di scuola a livello nazionale. Bisognerebbe investire con tutta la forza possibile, visto che il nostro Paese è fra gli ultimi in Europa per rapporto investimenti scolastici/PIL. Crederci, mettere risorse, non sentirne parlare, ormai da troppi anni a questa parte, quasi solamente per aspetti manageriali e amministrativi, allontanando chi ha il compito di governarle dal ruolo di guida didattica e pedagogica, ingolfati da mille adempimenti burocratici e di responsabilità.

Ecco perché le chiedo in questa lettera aperta, che la Regione tenga conto della situazione che si è venuta a creare su questo tema nel Capoluogo, di tenere in serissima considerazione il sacrificio enorme della nostra città e quindi di utilizzare per Catanzaro la sola unità di deroga per la nostra provincia. (nb)

[Nunzio Belcaro è assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Catanzaro]

 

Dimensionamento scolastico, Lo Schiavo: Rivedere scelte nelle Serre Vibonesi

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha chiesto di rivedere le scelte fatte nelle Serre Vibonesi per quanto riguarda il dimensionamento scolastico.

«La rimodulazione del Piano di dimensionamento scolastico – ha spiegato – che consente alla Calabria di ottenere sette ulteriori autonomie, di cui una nella provincia di Vibo Valentia, può rappresentare l’occasione per rivedere alcune delle decisioni che hanno determinato situazioni paradossali di squilibri tra territori e accorpamenti che mettono a rischio la garanzia del diritto allo studio in comunità già disagiate».

«Si pensi alla soppressione delle autonomie nelle zone montane della provincia vibonese – ha proseguito – scelta che non ha tenuto nella dovuta considerazione le particolari circostanze in cui quelle comunità scolastiche si trovano ad operare viste le oggettive difficoltà logistiche, strutturali, di collegamenti stradali. Mi auguro pertanto che, adesso, alla luce della possibilità offerta dal Decreto Milleproroghe, sebbene nel risicato margine di manovra che esso consente, la Provincia di Vibo Valentia possa rivedere quelle scelte che hanno penalizzato soprattutto le aree interne e i centri delle Serre vibonesi, rispetto ai quali, così come segnalato anche dai comitati che si battono per la difesa del diritto allo studio, probabilmente non sono stati adeguatamente valutati i criteri e gli elementi di criticità contemplati nelle Linee guida emanate dalla Regione Calabria». (rvv)

La vice Princi: Nel Milleproroghe aggiunte autonomie per dimensionamento scolastico

«Tra le novità previste nel decreto Milleproroghe in materia di istruzione e di merito, vi è la possibilità per le Regioni di derogare fino al 2,5% rispetto ai posti assegnati dal decreto interministeriale 127/23. Per la Regione Calabria sarà possibile attivare un numero aggiuntivo di 7 autonomie scolastiche». Lo ha reso noto la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, in una lettera indirizzata ai presidenti di Provincia e al sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

«Tale incremento di autonomie – scrive nella nota la vicepresidente –, che per la nostra regione diventeranno in totale 288, non comporterà aumento di organico dei dirigenti o dei direttori amministrativi ed è limitato al solo anno scolastico 2024/2025. Le 7 autonomie sono state distribuite alle Province su scala regionale, in base alla consistenza della popolazione studentesca: 2 Provincia di Cosenza; 2 Città Metropolitana di Reggio Calabria; 1 Provincia di Catanzaro; 1 Provincia di Vibo Valentia; 1 Provincia di Crotone».

«I presidenti di Provincia e il sindaco della Città Metropolitana potranno, pertanto – ha continuato – rivedere i piani regionali già approvati, avendo cura di valutare, prioritariamente, le esigenze di autonomie in quelle scuole maggiormente sovradimensionate (a seguito delle operazioni dell’ultimo dimensionamento) o in quelle ricadenti in aree interne e con maggiori fattori di criticità, in coerenza con le linee guida regionali già trasmesse agli enti tutti».

«Ogni ente – specifica infine la vicepresidente Princi – viene quindi chiamato a deliberare la proposta di piano di dimensionamento, aggiornato delle sole autonomie aggiuntive, trasmettendola alla Regione entro e non oltre il 3 gennaio 202». (rcz).

Dimensionamento scolastico, il sindaco di CS Caruso: Indebolito sistema formativo

Il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha evidenziato come «il nuovo piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2024/25, approvato dalla Giunta Regionale preoccupa e non poco per  l’indifferenza che si è registrata anche alla nostre latitudini verso la funzione sociale che riveste la Scuola pubblica».

«D’altro canto il presidente Occhiuto,  al contrario di quanto fatto da altre Regioni in Italia, aveva approvato le linee guida per il dimensionamento della rete scolastica calabrese senza battere ciglio, mostrandosi come al solito ossequioso al Governo Meloni, che ancora una volta penalizza le Regioni meridionali  e, dunque, anche la Calabria», ha aggiunto il sindaco Caruso, esprimendo vicinanza e sostegno alle istituzioni scolastiche ed ai colleghi Sindaci che si sono visti sopprimere,  in provincia di Cosenza, ben 29 autonomie scolastiche di cui 3 solo ad Acri.

«Ho sentito telefonicamente il sindaco Pino Capalbo – ha proseguito il primo cittadino di Cosenza – che mi ha espresso grande amarezza per il taglio netto effettuato ad Acri, dove è stato formato un solo polo unico con gli Istituti di Scuola Secondaria di 2° Grado, ma anche la volontà di portare avanti una sacrosanta protesta, che capisco e sostengo, a favore   del diritto allo studio che deve essere garantito ai nostri studenti, leso, invece, dal piano di dimensionamento approvato».
«È minata la funzione sociale che riveste la Scuola pubblica – ha incalzato Franz Caruso – per come sancito dalla nostra Carta Costituzionale puntando solo a ridurre i costi, a discapito del  nostro sistema educativo che andava, invece, potenziato ed ulteriormente valorizzato, mettendo in primo piano studenti, famiglie, dirigenti scolastici, docenti e quanti operano nella istituzione scolastica, per un’istruzione inclusiva, efficiente e funzionale, e capace di contrastare la dispersione scolastica che in Calabria ha raggiunto percentuali elevate».
«Ecco perché – ha concluso il sindaco Franz Caruso –  torno a stigmatizzare  gli atteggiamenti silenti ed ossequiosi di chi ci rappresenta a livello regionale, ponendomi ancora una volta al fianco di cittadini,  Istituzioni e mondo della scuola». (rcs)