Bruno Bossio (PD): Il Pd vuole perdere le elezioni in Calabria?

In una dichiarazione rilasciata a Radio Crt e riportata dall’Agi, la deputata del Partito DemocraticoEnza Bruno Bossio, ha detto che è «lecito chiedersi se il PD calabrese abbia o meno intenzione di perdere le prossime elezioni regionali».

«Il Pd – ha aggiunto Enza Bruno Bossio, intervistata dal giornalista Ugo Floro – non esiste in Calabria. Ormai non me la prendo più con il commissario regionale Graziano, abbiamo capito tutti che egli è un esecutore. Il problema è il futuro; nello specifico è come uscire da una sorta di sindrome di accerchiamento nella quale ormai da un anno si trova il partito».

«Mi sto battendo anche a livello nazionale – ha proseguito – perché il Partito Democratico promuova, nella nostra regione, un tavolo di lavoro aperto davvero a tutti. Per tutta risposta ho ricevuto l’esclusione dalle riunioni indette proprio da Graziano».

«E allora – ha concluso – è giusto chiedersi dove vogliamo andare se si continua a ragionare in modo rancoroso». (rp)

Bevacqua (PD) scrive a Spirlì e ai ministri Boccia e Speranza su data delle elezioni regionali

Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale della Calabria, Domenico Bevacqua, ha scritto una lettera aperta indirizzata al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, al ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia e al ministro della Salute Roberto Speranza per quanto riguarda la data da fissare per l’elezione del presidente della Regione e del nuovo Consiglio regionale.

«Questa è, in primo luogo – si legge nella lettera – la riflessione di una persona che ha “vissuto” sulla propria pelle gli effetti del Covid-19, che ne sta uscendo a fatica e che, in secondo luogo, è un consigliere regionale e il capogruppo del Pd nell’Assemblea legislativa calabrese. Proprio in ragione della mia sofferta esperienza, ma anche in quanto rappresentante del popolo calabrese, mi sembra semplicemente assurdo che si possa, oggi, fissare per la Calabria la data di una consultazione elettorale senza porre mente alla gravità dell’emergenza sanitaria in atto; e senza avere la più pallida idea dell’evoluzione della curva pandemica nella nostra regione e nel resto del Paese».

«Come si può ragionevolmente pensare – continua la lettera – di svolgere una campagna elettorale in pieno inverno – con gli ospedali che saltano per aria e la conclamata disorganizzazione del Sistema sanitario regionale, inefficace ed inefficiente al punto da indurre il Governo a classificare la Calabria ‘zona rossa’ – mettendo a rischio la salute dei cittadini-elettori? Chi vuole assumersi – sapendo che bisogna garantire il diritto dei calabresi alla piena partecipazione, informata e consapevole, per l’elezione del Presidente della Regione e del nuovo Consiglio regionale – la responsabilità di organizzare riunioni, dibattiti, incontri e confronti, col rischio di aumentare le occasioni di contagio e di agevolare la nascita e l’espansione di focolai? Come si potrà chiedere a un cittadino anche soltanto di ricoprire in un seggio le funzioni di scrutatore o di rappresentante di lista nelle attuali condizioni d’emergenza sanitaria?».

«È evidente che – ha scritto Bevacqua – riflettendo con la serenità necessaria e anteponendo l’interesse generale alla polemica politica, si comprenderebbe come una consultazione elettorale in questo frangente metterebbe in moto un meccanismo assai rischioso e potenzialmente incontrollabile. Di Covid-19 leggiamo e sentiamo quotidianamente parlare ormai da nove mesi. Abbiamo visto immagini di dolore e sofferenza umana che parevano provenire da luoghi remoti e, forse, abbiamo pensato che avrebbero riguardato sempre e solo altri. Ma quando l’altro, come sta facendo il virus, ti entra in casa, nella mente e nel corpo, allora tutto cambia. La sensazione è di un progressivo e inarrestabile sprofondare senza possibilità di appigliarsi a nulla. L’ossigenazione al limite ti toglie il respiro e ti offusca la mente. Quando l’altro e ciò che appariva distante da noi si fanno compagni inseparabili dei tuoi giorni e delle tue notti, allora ti rendi conto di ciò che davvero è essenziale. Anche la politica, spesso ridondante nelle forme e carica di superfluità, è obbligata a rivedere il proprio “modus operandi” e guardare all’essenziale, a ciò che viene prime di tutto: la salute e l’integrità psico-fisica delle persone».

«Personalmente – ha proseguito – non potrei mai perdonarmi se il mio comportamento e la mia attività politica dovessero contribuire a far cadere anche una sola persona nella condizione in cui mi sono trovato io (o magari peggio) per oltre un mese. Nessuna ragione politica o di partito può ritenere umano sottoporre decine di migliaia di corregionali a un rischio simile. La democrazia rappresentativa e il rinnovo degli Organismi elettivi sono un passaggio doveroso, ma altrettanto importante è il diritto alla vita e, insieme, il diritto dei cittadini alla partecipazione politica esente da rischi e da vincoli che, inevitabilmente, ne condizionerebbero la qualità».

«Non credo di dovere aggiungere altro – ha concluso – se non che, dinanzi al drammatico scenario inedito, che vede le nostre realtà precipitate nella crisi sanitaria ed economica più grave dal dopoguerra, ognuno deve assumersi, dinanzi alla propria coscienza e alla collettività, le proprie responsabilità». (rrm)

Granato (M5S): elezioni in Calabria, preferenza di genere e modica soglia di sbarramento

La senatrice del Movimento 5 StelleBianca Laura Granato, si è espressa sulle nuove elezioni in Calabria – sebbene possa «sembrare inopportuno ma necessario oltre che burocraticamente inevitabile» a causa della prematura morte della presidente Jole Santelli – ribadendo che «il dibattito sul ritorno alle urne non può prescindere da quello sull’introduzione della doppia preferenza di genere, oltre che sull’abbassamento della soglia di sbarramento».

«Nel mese di luglio – ha dichiarato la senatrice – il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge sull’adeguamento del sistema elettorale pugliese alla doppia preferenza di genere. Davanti all’immobilismo del Consiglio regionale della Calabria, è inevitabile arrivare all’adozione di un provvedimento simile? È quanto aveva lasciato intendere il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, intervenendo al Senato al termine della discussione generale sul decreto legge per la parità di genere nelle liste per le elezioni regionali. Boccia aveva chiamato direttamente in causa le due Regioni che non hanno ancora introdotto il meccanismo nelle proprie leggi elettorali: Calabria e Toscana».

«La discussione, ferma da tempo in Calabria, deve, quindi – ha aggiunto – riaprirsi necessariamente e in tempi brevi: l’auspicio è che sia il luogo deputato a discuterne, vale a dire la massima assise democratica dei calabresi, a licenziare un imprescindibile provvedimento legislativo, contributo necessario per ristabilire l’equilibrio di genere nelle assemblee rappresentative. Il Consiglio regionale calabrese preferisce delegare e attendere l’intervento sostitutivo del governo? Mi auguro di no. Così come è ormai un atto dovuto ai cittadini calabresi arrivare all’abbassamento della soglia di sbarramento dall’8 per cento, al 3 o 4 per cento, come è nel resto delle Regioni italiane».

«Garantire rappresentanza a tutti i soggetti politici – ha concluso la senatrice Granato – che hanno registrato la fiducia e l’attenzione di una percentuale ragionevole di cittadini, dove regna in genere lo sconforto per un panorama politico di sistema desolante e la militarizzazione del voto di scambio, significa dare un colpo all’astensionismo, favorire la partecipazione e soprattutto stimolare quel cambiamento di rotta che ormai per questa regione non è più differibile. Elezioni in Calabria, un’occasione inaspettata, una seconda chance per questa terra ultima tra le ultime. Un treno da non perdere». (rp)