Con i Giovani Industriali a Reggio si è parlato di Etica e Legalità di impresa

È di Etica e Legalità di impresa che si è discusso al convegno organizzato, a Reggio Calabria, dai Giovani Industriali di Confindustria.

Nato da una spinta emotiva, per arrivare non solo ai giovani ed ai senior di Confindustria, ma anche al mondo delle professioni, si è posto un obiettivo preciso, «dimostrare, come alle nostre latitudini sia possibile creare valore e quindi portare avanti un qualcosa che sia di positivo, per le generazioni future e per noi stessi», così come sottolineato da Francesco Cuzzola, delegato alle Risorse Europee Gruppo Giovani Confindustria RC, che ha affiancato, insieme a Michela Polimeni, Bruno Crucitti, coordinatore dell’evento.

«Questo argomento dell’etica della legalità, – ha aggiunto il Presidente Salvo Presentinoci vede protagonisti in un momento di confronto, sia con le istituzioni, sia con gli imprenditori, perché è importante che entrambe le parti siano sulla stessa linea. Oggi una classifica del Ministero, vede Reggio Calabria capolista, per quanto riguarda le interdittive antimafia. Un triste primato per il mondo imprenditoriale, ma anche per la parte sociale, perché spesso queste interdittive, non hanno fondamenti forti di indagine, e possono, quindi, creare alcuni problemi sul tessuto economico cittadino. Discuterne con esperti, dimostra che Confindustria e le imprese sane di questa città, sono accanto alle istituzioni per la lotta contro la criminalità organizzata».

Un convegno che sta particolarmente a cuore agli imprenditori, un’occasione per porre l’accento «sulle belle realtà di questo territorio, che sono tante, anzi sono la maggior parte», così come specificato da Bruno Crucitti, Delegato alla Legalità, e da Michela Polimeni, Componente Giovani Confindustria, «tanti argomenti ma si parlerà, soprattutto, di aziende sane, perché grazie alle aziende sane oggi noi possiamo parlare, testimoniare, che qui ce ne sono tantissime, e raccontare alle aziende che magari non sono perfettamente sane o vorrebbero ancora di più migliorare, che ci sono tanti strumenti per poter appunto diventare aziende migliori».

L’avvocato Titti Siciliano ha evidenziato come «la legalità di impresa è strettamente legata, connessa alla capacità dell’imprenditore, attraverso i suoi consulenti, così come per la pubblica amministrazione, attraverso i propri funzionari e dipendenti, alla capacità di prevenire un rischio, cioè quel rischio connesso ad un cattivo funzionamento».

«La legalità – ha spiegato – sappiamo che ci consegna una prospettiva di lungo periodo, ma questa prospettiva va coniugata con una serie di adempimenti che spesso sono indigesti, perché apparentemente complicano la gestione. Ecco da parte dell’imprenditore, dei consulenti ci deve essere la capacità di progettare le situazioni di vantaggio, che sono invece legate alla strumentazione che l’azienda mette in campo non ultimo quello di una prevenzione del rischio di infiltrazioni».

Il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Stefano Poeta, ha ribadito come «i commercialisti sono presenti sia in una fase ordinaria, sia in una fase di straordinaria gestione, e con in questa occasione si è parlato anche delle misure non ablative, cui nostro malgrado le aziende possono anche trovarsi».

«Il nostro obiettivo – ha sottolineato – è quello di dare la possibilità a tutti gli Iscritti di poter contare, sulla qualità della formazione, e sul rispetto del ruolo che il commercialista deve quotidianamente avere nei confronti dell’intero sistema, questo lo stiamo ottenendo grazie anche ai corretti rapporti, che stiamo tenendo con le istituzioni tutte e come le associazioni, come in questo caso Confindustria».

Per il sostituto Procuratore di Palmi, Davide Lucisano, «c’è l’esigenza di recuperare le imprese al mercato pulito, e quindi ad un contesto di legalità. In tante occasioni nelle quali si verifica un’agevolazione della criminalità organizzata, che sia soltanto occasionale, c’è la possibilità di disporre il controllo giudiziario, che chiaramente ha la finalità di bonificare l’impresa da tutta una serie di condizionamenti e da renderla competitiva sul mercato in un contesto di legalità».

«È importante capire, e porre l’accento – ha evidenziato – sul fatto che evidentemente un’impresa pulita è un’impresa competitiva, è un’impresa che può agire in contesti legali sul mercato, e penso questo incontro sia una buona occasione di confronto».

«Il legislatore – ha detto Giuseppe Quattrone – ha chiesto chiaramente un supporto da parte delle aziende sane a quelle, che, invece, sono colpite da misura ablativa, e quindi vengono sottoposte a sequestro e poi a confisca, una sorta di tutoraggio, nei confronti di queste aziende che arrivano alla confisca dopo uno shock da sequestro, che le ha minate fortemente, nella parte finanziaria, economica e patrimoniale, quindi nella difficoltà di continuare la propria attività, nell’ottica della salvaguardia dei livelli occupazionali e della continuità dell’impresa».

Il salone di Confindustria gremito, ha fato da cornice ad un convegno particolarmente interessante, che ha offerto parecchi spunti ed ha, ancora una volta, rilevato l’ottimo lavoro che del Gruppo Giovani di Confindustria, evidenziato anche dal Vicepresidente di Confindustria Rc, Giuseppe Febert, «i nostri giovani si stanno dando molto da fare, ed hanno portato avanti questa iniziativa, frutto del protocollo di legalità con la Prefettura, necessario per far sbocciare le imprese sane del nostro territorio».

Presenti all’evento, anche i presidenti, dell’ordine degli avvocati di Reggio Calabria, Rosario Maria Infantino, e Mauro Iemma, presidente dell’UGDCEC di Reggio Calabria. 

Le conclusioni sono state affidate al presidente di Unindustria Calabria, Umberto Barreca, che ha sottolineato l’importanza del controllo giudiziario che accompagna le imprese sulla retta via, «è vero che ci sono stati casi di contaminazione di imprese sane, ma dobbiamo guardare ad un nuovo futuro in cui, come detto dal magistrato Lucisano, c’è un salto culturale da compiere, all’insegna di una maggiore apertura». (rrc)

I Giovani di Confindustria RC incontrano il sindaco Brunetti: Guardiamo alla crescita del territorio

I Giovani imprenditori di Confindustria, diretti da Salvo Presentino, hanno incontrato il sindaco f.f. di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, per confrontarsi sulla crescita del territorio.

«Abbiamo voluto fortemente questa interlocuzione con il sindaco Brunetti per avviare un percorso di dialogo e di collaborazione che ci auguriamo sia sempre più proficuo; ciò, nell’interesse della collettività che ha nei giovani imprenditori un punto di riferimento e di rilancio nella crescita complessiva del nostro territorio. In questo contesto – ha spiegato il presidente di Confindustria giovani Salvo Presentino –, ci siamo concentrati su questioni di grande rilevanza, quali urbanistica e infrastrutture; programmazione comunitaria e servizi essenziali al cittadino con l’obiettivo di inserire queste questioni in uno spirito concreto di programmazione e di indirizzo politico dentro il quale renderle operative».

«Siamo soddisfatti della disponibilità del sindaco Brunetti – ha detto – con il quale il dialogo si è sviluppato su più fronti: dai fondi del Pnrr al personale che sia adeguato​ e competente a tradurre i diversi progetti in ricorsa effettiva, dall’aeroporto ai collegamento tra Messina e Reggio, dal decollo del “Tito Minniti” al piano regolatore».

«Ci sono state note positive: per esempio l’accordo al Bit – ha detto – per le navi crociere significa un flusso di turisti di qualità; ancora abbiamo salutato con soddisfazione la prossima innovazione dei cassetti elettronici per i rifiuti: ogni cittadino avrà la sua tessera apposita e l’amministrazione avrà contezza dei rifiuti prodotti ed ancora si è parlato di costruzione di una filiera fieristica. Un confronto diretto e positivo anche per la prospettiva emersa in conclusione dell’incontro di istituire un tavolo di permanente di confronto in modo che i giovani imprenditori possano dare il loro contributo, di passione e competenza, a questa terra che amano».

«È stata un’importante occasione per ragionare su percorsi e processi virtuosi da applicare in funzione della valorizzazione delle imprese e, più in generale, dell’intero territorio», ha dichiarato il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, al termine di un incontro con i vertici di Confindustria Giovani Reggio Calabria.

«Dal confronto – ha aggiunto – sono emersi numerosi spunti molto utili, anche rispetto alle politiche portate avanti dall’amministrazione comunale in termini di economia dei servizi e, in particolare, sulla necessità di insistere su formazione e innovazione, salvaguardando le tipicità nell’attuale e complesso sistema economico».

«Agire localmente, insomma, pensando globalmente», è il principio sul quale si è mosso il ragionamento di Brunetti nel discutere con i giovani imprenditori, «la cui vivacità e professionalità – ha ribadito – è fondamentale per la crescita del tessuto socio-economico e produttivo cittadino».

«Li ho ringraziati per quello che fanno ogni giorno – ha continuato il sindaco facente funzioni – sottolineando la tenacia, l’ostinazione e la forza che li ha spinti a rimanere ed investire nella loro terra».

Un passaggio, poi, è stato riservato alle buone prassi ed alla legalità, «elementi essenziali – ha sottolineato il sindaco facente funzioni – per il bene comune e punti chiave per garantire assistenza a chi lavora con correttezza e nel rispetto delle regole».

«In questo preciso momento storico – ha proseguito – le risorse non mancano e, ognuno per il proprio ruolo, deve guardare con attenzione alle possibilità che offre l’Europa. Bisogna, dunque, continuare ad accorciare le distanze con Bruxelles rivolgendo uno sguardo più attendo alle politiche dell’Ue che, per noi e il mondo imprenditoriale, possono rappresentare una vera e propria svolta».

«Ho trovato interesse e disponibilità da parte dei Giovani imprenditori reggini – ha concluso Paolo Brunetti – nel voler collaborare con l’istituzione. L’unità, la sinergia, il comune interesse verso lo sviluppo del nostro territorio sono imprescindibili nella costruzione di un futuro migliore per la nostra comunità». (rrc)

 

I Giovani industriali calabresi al convegno di Capri, Barreca: È il momento di cambiare visione

«È il momento di fare e non parlare. È il momento di lavorare tutti insieme per garantire uno sviluppo rapido e sostenibile», ha dichiarato Umberto Barreca, presidente del Comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria e dei GI di Unindustria Calabria, al 37esimo convegno di Capri.

Un convegno dedicato all’approfondimento dei principali temi di attualità, economica e politica, dove è stata fatta una panoramica delle tematiche di rilievo che interessano il Paese ha coinvolto la prestigiosa platea di politici, imprenditori, associazioni ed imprese.

Lontani dalle logiche del disfattismo, pessimismo e scetticismo, i giovani imprenditori sono stati particolarmente attenti alle numerose difficoltà di chi dovrebbe disegnare la strada di uscita.

L’auspicio dei Giovani imprenditori di Confindustria per il nuovo governo in corso di formazione è quello di vivere un esecutivo fermo e credibile nel posizionamento internazionale, che agisca con realismo nella definizione delle priorità e delle coperture.

«Tensioni geopolitiche, crisi energetica, inflazione, rialzo dei tassi, stagnazione –hanno spiegato gli imprenditori calabresi presenti a Capri –. Il sentiero è molto stretto, è necessario che l’azione politica sia guidata, soprattutto in questa fase, dal senso di responsabilità. È necessario che la politica aspiri ad essere la versione migliore di se stessa». (rrm)

I giovani industriali calabresi: Welfare aziendale e marketing territoriale come leve per lo sviluppo

Welfare aziendale e marketing territoriale sono la ricetta vincente per lo sviluppo del territorio avanzata dai giovani di Confindustria, nel corso dell’incontro “Quale Impresa Cafè”, promosso dalla rivista nazionale dei giovani industriali diretta da Alfredo Citrigno, in collaborazione con i Giovani di Unindustria Calabria e di Confindustria Cosenza.

All’incontro, tenutosi il 4 luglio nel castello ducale di Corigliano, hanno partecipato il Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, i presidenti di Unindustria Calabria Aldo Ferrara, dei Giovani Imprenditori calabresi Umberto Barreca e dei Giovani di Confindustria Cosenza, Roberto Rugna. Presente anche il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli.

A fare da cornice all’evento, non a caso, un simbolo di bellezza e storia dal quale ripartire per valorizzare un territorio che ha bisogno di far leva su un patrimonio che merita un progetto reale e concreto attraverso il marketing territoriale. L’obiettivo è, dunque, quello di «valorizzare la nostra Calabria, i nostri territori, che sono fantastici e bisogna farli conoscere attraverso una comunicazione positiva», ha dichiarato Alfredo Citrigno.

«Il messaggio, come sempre, è di cauto ottimismo e richiesta di grande attenzione civile perché viviamo un momento politico complesso con un Governo che ha bisogno di stabilità e delle riforme legate al PNRR e non da portare a casa nel miglior modo e nel minor tempo possibile», ha spiegato Riccardo di Stefano, Presidente Giovani Imprenditori Confindustria.

Per Aldo Ferrara, «il più importante investimento che possa essere fatto sul futuro da parte di un territorio è quello di investire sui propri giovani. Nel piano industriale che presenteremo tra qualche settimana alla Regione, a riguardo dell’utilizzazione della programmazione comunitaria – ha concluso Ferrara – credo che si debba stimolare molto quella imprenditorialità latente presente nei giovani calabresi».

«Incentivare il southworking con regole certe e chiare potrebbe essere una forma “gratuita” di welfare aziendale. È uno strumento utile a ridurre il divario economico, sociale e territoriale nel Paese, ed è in grado di migliorare la qualità della vita di lavoratori, aziende e territori», ha sottolineato Barreca.

Ma non solo. Lo sviluppo di un territorio, per i giovani imprenditori calabresi, deve ripartire anche dal lavoro e dai lavoratori, con il welfare aziendale al centro del dibattito.

«Riteniamo fondamentale il ruolo dell’impresa e soprattutto della persona che deve essere al centro di questo sviluppo», ha sottolineato Roberto Rugna, Presidente Giovani Confindustria Cosenza. (rcs)

I giovani imprenditori calabresi al convegno “Gisud” di Napoli

C’erano anche i giovani industriali calabresi al 36esimo convegno Gidus di Napoli, svoltosi nei giorni scorsi alla Stazione Marittima, nel corso del quale si è svolta la finale della Start-Up Competition di Confindustria Giovani.

Presenti, dalla Calabria, tutti i Presidenti dei Giovani Imprenditori delle 5 province, insieme ad una delegazione di oltre 30 Giovani Imprenditori, guidati dal Presidente Regionale Umberto Barreca. Tra i giudici che hanno filtrato le quasi 100 start-up per arrivare alle 10 finaliste, presenti i Giovani Imprenditori calabresi Vincenzo Belcastro e Vincenzo Giovanni Squillacioti – Presidente GI Crotone.

La competizione, quest’anno molto attenta al tema della sostenibilità ambientale e sociale, ha visto vincente la start-up Rithema, in particolare con il prodotto Komposta: una cappa per cucina e ho.re.ca. che permette di compostare i rifiuti organici sfruttando il calore di cottura che andrebbe altrimenti disperso.

Ha aperto i lavori del Convegno, come di consueto, il Presidente GI Confindustria Campania, Vittorio Ciotola, che ha rimarcato come è necessario superare il concetto delle spese storicizzate per l’erogazione dei servizi, individuando i Livelli Essenziali delle Prestazioni.

Il Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori, Riccardo Di Stefano, ha evidenziato come sia necessario allargare l’intesa pubblico/privato per il bene del paese, come fatto per le vaccinazioni, e come sia necessario sburocratizzare il paese.

In merito al green pass, ha rappresentato come questa sia una soluzione ideale in un ventaglio di soluzioni imperfette, tale da garantire la libertà di autodeterminazione e la tutela della salute collettività.

Sono, inoltre, intervenuti vari autorevoli interlocutori, tra cui Pietro Salini (A.D. Webuild), Mariastella Gelmini (Ministro per gli Affari Regionali), Luciano Carta (Presidente Leonardo), Luigi Sbarra (Segretario Generale CISL), Andrea Orlando (Ministro per il Lavoro e Politiche Sociali), Mario Moretti Polegato (Presidente Gruppo GEOX), Pasquale Salzano (SIMEST), Giulio Tremonti (Aspen Institute), Giancarlo Giorgetti (Ministro dello Sviluppo Economico). (rrm)

A Tropea i Giovani di Unindustria Calabria: Southworking come nuova idea di sviluppo

I giovani di Unindustria Calabria scelgono Tropea, borgo dei borghi 2021, per parlare di lavoro al Sud, South working e contaminazioni.

L’attenzione è tutta sulle nuove forme di lavoro, al Sud. Un’area geografica dalla quale ci si accorge finalmente, che è possibile imparare le migliori strategie di sopravvivenza, e dove è più che mai necessario ottimizzare le migliori strategie di sviluppo. 

South working non come risposta alla pandemia, ma come nuova idea di sviluppo.  

A condurre la serata, la giornalista Concetta Schiariti, che ha instradato magistralmente tutti gli interventi su di un treno che la Calabria e il Sud non possono più perdere. 

A dare il benvenuto agli ospiti, nella città di Tropea, è Nino Macrì, sindaco della perla del tirreno, il quale già in prima battuta dimostra di non avere dubbi, e presenta Tropea come una delle più importanti scommesse del Sud, per il Sud. 

«La città è pronta ad accogliere chiunque desidera trasferirsi a Tropea – dice Macrì – dove ormai è alta ed eccellente la qualità della vita. È questa la nuova comfort zone, dove vivere e lavorare. Tropea è finalmente in grado di dire la sua, grazie al prestigio di una meta ormai ambita da ogni parte del mondo. È nel momento in cui gli ospiti diventano residenti, che si può parlare di vantaggio economico e di sviluppo sociale. E a Tropea tutto è possibile».

«Tropea, con i giovani imprenditori – esordisce Rocco Colacchio, presidente Confindutria Vibo Valentia – vede protagonista una Calabria che vuole fare, una Calabria giovane che scommette sul presente e parla di futuro».

«In Calabria, così come nel resto del mondo, secondo i canoni rispetto ai quali l’individuo sviluppa la sua vita all’interno del contesto delle comunità, il lavoro deve rappresentare la libertà. E lo smart working, ha permesso di continuare a vivere avendo un’identità lavorativa – così il presidente dei giovani imprenditori di Vibo Valentia, Natale Santacroce –. Il Sud vuole essere contaminato. Il south working vuole essere contaminazione di idee, progetti e azioni. Guardare al Sud come posizione strategica di lavoro. E noi giovani imprenditori calabresi crediamo nel south working come mezzo di avvicinamento del Nord con il Sud del paese».

Da Tropea dunque viene lanciato un segnale forte. Un pezzo di Calabria che riparte con competenze che permettono di competere con le economie internazionali.

Sburocratizzare per sviluppare il mezzogiorno e ripartire. Un concetto importante al quale seguono gli interventi del vice ministro per le infrastrutture, Alessandro Morelli, e del sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale, Dalila Nesci. 

«Lavorare dal Sud e dalle periferie – sostiene l’on. Dalila Nesci, che si dichiara orgogliosa di presenziare a un evento così importante nella sua Tropea – potrà consentire un deciso sviluppo delle aree interne. Serve puntare sulle infrastrutture, esse sono le uniche soluzioni capaci di velocizzare la coesione territoriale. Il south working è un opportunità per guardare i nostri territori. Rivoluziona il concetto sulle aspettative non solo di lavoro, ma di vita. Consente ai limiti di diventare  opportunità. In Calabria – continua – guardiamo al progresso, ma poi siamo tutti paesani. Il South working, non sconvolge l’identità anzi, la stabilizza in un processo che se avviato consente il necessario confronto con il resto del mondo. Apprendere dagli altri, e mettere in pratica, nelle proprie realtà, ciò che si è imparato». 

Non è poi mancata la questione ponte sullo Stretto. 

«Arrivati a Reggio è impensabile doversi fermare per proseguire in traghetto – afferma il vice ministro Alessandro Morelli –.  Il Ponte sullo Stretto deve essere il ponte dell’Italia e dell’Europa». 

Un south working attivo sin dalle prime battute, che si basa sul concetto di libertà e di lavoro: Libertà di scegliere, libertà di essere nomadi digitali. 

A concludere i lavori, Aldo Ferrara, presidente Unindustria Calabria.

«Questa terra ha tutte le potenzialità per diventare centro del mondo – dice –. Il Sud lo è stato, deve solo recuperare il tempo perduto. I giovani imprenditori calabresi, con “lavorare al Sud”, questa sera, hanno presentato la vera “Calabria che lavora”. Non più teorie sui tavoli tecnici, ma realtà al centro dei luoghi».  (gsc)