Torna a casa, dopo 20 mesi di ospedale, la Rositani: simbolo della lotta delle donne

Dopo 20 mesi di cure e delicati jnterventi, ha lasciato il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Maria Antonietta Rositani, la donna alla quale l’ex marito aveva dato fuoco in una strada di Reggio. Maria Antonietta è diventata il simbolo della lotta delle donne che ribellano alla violenza e la ferocia di uomini indegni di essere considerati tali. Maria Antonietta è rientrata a casa dia suoi figli, alla vigilia della Giornata mondiale della lotta contro la violenza alle donne. Rappresenta il coraggio di chi deve denunciare i suoi aguzzini ed è il simbolo della speranza di chi si aggrappa fortemente alla vita contro la violenza. Bentornata a casa, Maria Antonietta, a nome di tutte le donne. (mcg)

REGGIO – Comitato Maria Antonietta Rositani: Aiutiamo Maria Antonietta a ricominciare

Il Comitato Maria Antonietta Rositani ha deciso, insieme a Banca Etica, di prolungare, per un altro mese, la campagna di raccolta fondi a favore di Maria Antonietta Rositani, lanciando un appello a tutte le persone e le organizzazioni che «hanno dimostrato la loro sensibilità verso la storia di Maria Antonietta di dare il loro contributo».

Una decisione che arriva a seguito dalle dimissioni della donna dall’Ospedale di Reggio Calabria: «una notizia bellissima arrivata proprio nella giornata mondiale sulla violenza alle donne».

«Grazie alla grande professionalità degli operatori sanitari del Gom – si legge in una nota del Comitato – guidati dal dott. Costarella, ha ricevuto le cure che le hanno permesso di
iniziare il percorso di recupero ma, nei prossimi anni, dovrà però ancora affrontare altri trattamenti e interventi di chirurgia plastica recandosi in istituti specializzati del centro nord che richiederanno importanti spese. Con la sua forza d’animo, con la sua grande fede, Maria Antonietta ha dato alla città ed al Paese una grande testimonianza di voglia di riscatto e di ricerca di una vita nuova da donna libera assieme al suo grande papà Carlo e ai suoi due figli».

«In questo periodo – continua la nota – ha sentito l’abbraccio
della comunità reggina, e non solo, che le è stata vicina, questo abbraccio serve che continui ancora. Con l’auspicio che lo Stato, che non ha saputo proteggerla, possa dare al più presto risposte garantendo gli indennizzi ed i sostegni previsti per le vittime di violenza».

Il Comitato, inoltre, ha annunciato che si farà promotore di una legge regionale che garantisca una tutela anche economica alle donne vittime di violenza. (rrc)

REGGIO – Odio e ingiurie contro Maria Antonietta Rositani, la denuncia del Comitato di sostegno

Il Comitato di sostegno a Maria Antonietta Rositani, denuncia un episodio di odio e diffamazione contro Maria Antonietta Rositani, avvenuto a seguito di un commento che la stessa aveva fatto sulla partecipazione del cantante Junior Cally al Festival di Sanremo.

Nonostante il Comitato – e la famiglia nei giorni scorsi – abbia denunciato il post alla Polizia Postale, quello è ancora lì, pubblico, alla portata di tutti. La beffa arriva anche da Facebook che, nonostante la segnalazione, non ha rimosso il post, segnalato come ‘incitamento all’odio e alla violenza’ in quanto non rientra tra i loro standard per la rimozione.

«Siamo consapevoli – si legge nella risposta di Facebook – che il contenuto potrebbe risultare offensivo o doloroso. Facebook è una community globale: le persone si esprimono in modi diversi, ma noi rimuoviamo, esclusivamente, i contenuti che non rispettano i nostri standard».

«Il Comitato – si legge in una nota – è pronto ad agire presso i Ministeri e Autorità Competenti per la  condotta diffamatoria, offensiva e perdurante posta in essere dal post pubblicato su Facebook quale mezzo potenzialmente in grado di coinvolgere un numero indeterminato di persone a danno di Maria Antonietta Rositani».

«Il comitato – prosegue la nota – esprime solidarietà e vicinanza alla Rositani, scossa e amareggiata dalla vicenda, ancora ricoverata all’ospedale metropolitano di Reggio Calabria dove sta combattendo la sua battaglia per ritrovare condizioni di salute minime. Il comitato, ha avviato una raccolta fondi per permetterle di potere fare fronte alle costosi spese di chirurgia plastica e di altri interventi a cui dovrà essere sottoposta».

«Il comitato preannuncia una conferenza stampa – conclude la nota – nella quale ringrazierà le Associazioni e i singoli cittadini  che hanno donato chiedendo l’anonimato e che hanno permesso di costituire un primo fondo che è nella disponibilità della famiglia Rositani. Il comitato riprenderà la raccolta fondi attraverso   la piattaforma dedicata di banca etica». (rrc)

 

Il Comitato Rositani: una “Legge Rositani” che aiuti subito le donne vittime di violenza

La richiesta, quella del Comitato Maria Antonietta Rositani, è una: che il Consiglio regionale e la Regione Calabria approvino la Legge Rositani.

La Legge Rositani prevede l’attivazione di un fondo di solidarietà che possa assicurare la tutela e il recupero delle normali condizioni di vita delle donne vittime di violenza di genere e violenza domestica e in particolar modo dei figli minori e dei componenti del loro nucleo familiare, consentendo così quegli interventi urgenti di sostegno che anche le Forze dell’Ordine, la Magistratura, il Tribunale per i Minorenni hanno  più volte segnalato.

Una Legge, per il Comitato, che si rende necessaria, sopratutto perché «la vicenda di Maria Antonietta Rositani ha fatto emergere una doppia responsabilità delle Istituzioni, quella di non avere saputo proteggerla dalla violenza dell’ex marito e quella di non averle garantito assistenza e sostegno nel momento in cui doveva essere curata e supportata economicamente. Un destino questo che coinvolge molte donne che denunciano e, che spesso, si ritrovano sole, soprattutto in regioni come la Calabria in cui manca una rete diffusa di case rifugio e di accoglienza».

Inoltre, la Legge sarà presentata domani mattina, alle 11.00, nel Salone della Questura di Reggio Calabria. Saranno presenti, per il Comitato, l’avv. Lucia Lipari, il procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri, il Questore Maurizio Vallone, il giudice onorario Patrizia Surace per il Tribunale dei Minorenni.

 

Maria Antonietta Rositani, il Comitato lancia una campagna di raccolta fondi

Siamo con te. Un aiuto subito per Maria Antonietta Rositani. È questo il titolo della campagna di raccolta fondi che il Comitato Maria Antonietta Rositani ha lanciato a favore di Maria Antonietta Rositani, la donna che il 13 marzo 2019 è sopravvissuta al tentativo, da parte del marito, di darle fuoco a Reggio.

L’obiettivo della campagna, di riuscire a coprire i costi per garantire alla donna le migliori cure riabilitative.

Rositani«Il  marito l’ ha bruciata viva – si legge in una nota – ma è  sopravvissuta, da 480 giorni si trova in ospedale, ha subito decine di interventi, per le gravi ustioni subite che hanno colpito gambe, braccia, viso. Attualmente Maria Antonietta  è ricoverata al Riuniti di  Reggio Calabria ancora  in condizioni critiche. Quando sarà dimessa, dovrà affrontare una lunga  riabilitazione nella speranza che possa recuperare la migliore qualità della vita possibile, ma   dovrà affrontare ancora anni di cure e di  interventi di chirurgia plastica  recandosi in istituti specializzati del centro nord che richiederanno ingenti spese».

«Dimostriamole il nostro affetto – conclude la nota – versando una somma al  c.c.b. intestato a maria antonietta rositani bancatica  iban IT46L0501803400000016955759 causale un aiuto subito». (rrm)

Cannizzaro e Carfagna (FI): giustizia per Maria Antonietta Rositani

“Aiutatemi ad avere giustizia”: con queste parole scolpite nella mente gli onorevoli di Forza Italia Francesco Cannizzaro e Mara Carfagna hanno voluto onorare l’impegno preso durante la visita a Bari con Maria Antonietta Rositani, la donna di Reggio aggredita e data alle fiamme dall’ex-marito ed ancora ricoverata in gravissime condizioni a Bari. Ed oggi, come ampiamente anticipato,  i due deputati hanno depositato a firma congiunta un’interpellanza parlamentare che provi a chiarire questa triste vicenda. L’intento, infatti, è quello di fare luce sui tanti aspetti che hanno permesso il realizzarsi di un gesto omicida pur avendo avuto in tempo utile una serie di elementi chiari ed inequivocabili che avrebbero dovuto consentire un’azione in grado di  anticipare e, quindi, neutralizzare tale vile aggressione. Un atto parlamentare dovuto nei confronti della sfortunata ma coraggiosissima Maria Antonietta, donna di eccezionale spirito e grande tempra, della sua straordinaria famiglia ma, soprattutto, perchè sia compreso come il nostro sistema di sicurezza e vigilanza non debba mai più presentare possibili “smagliature”, potenzialmente pericolose per l’incolumità delle tante “Maria Antonietta” d’Italia. Domande alle quali il Ministro dell’Interno ed il Ministro della Giustizia dovranno porvi grande attenzione e ferma risolutezza, affinché possa essere soddisfatta pienamente la legittima richiestadi giusitizia da parte della donna reggina.

Cannizzaro ha posto fin da subito l’accento su questa assurda e straziante vicenda, incontrando ed ascoltando più volte soprattutto il padre e Maria Antonietta stessa di cui, durante l’ultima visita, ha ricordato più volte la mano affettuosa e le parole piene di coraggio e dignità pronunciate dalla giovane donna. Di sicuro, l’aver condotto Mara Carfagna con sé a Bari, ha permesso al deputato reggino  di ottenere l’appoggio e la condivisione in un percorso particolarmente intenso all’interno del Parlamento, della figura politica femminile di maggior spessore all’interno del panorama Nazionale per la lotta della difesa dei diritti delle donne. Mara Carfagna infatti, dal suo scranno di Vice Presidente della Camera dei Deputati e ancora prima da Ministro delle Pari Opportunità, non ha mai fatto mancare, alle volte con dura fermezza, il proprio contributo diretto per la realizzazione e l’approvazione di norme a difesa delle donne, vittime come Maria Antonietta della furia cieca di quelli che una volta erano i propri “compagni” di vita. (rp)