A Squillace presentato il progetto “Call” per potenziare tecniche per la promozione turistica

Si chiama Calabria Creative Living Lab, il progetto che è stato presentato, nei giorni scorsi, a Squillace e che vuole potenziare e modernizzare le tecniche della promozione turistica locale.

Presenti i sindaci di Squillace, Pasquale Muccari, Stalettì, Mario Gentile e Taverna, Sebastiano Tarantino, concordi nell’esprimere viva soddisfazione per l’opportunità resa possibile dal Por Fesr-Fse della regione Calabria. I tre comuni beneficiari dell’intervento si caratterizzano per  una stretta affinità centrata sulla condivisa identità di borghi ad elevata vocazione turistica e dotati di  un ricco patrimonio storico-culturale. 

Soggetti coinvolti nel progetto sono la Cooperativa Auris di Reggio Calabria con il ruolo di capofila. Sono, altresì, presenti partner scientifici di spessore quali l’Iriss (Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo), organo del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Lupt (Centro Interdipartimentale di Ricerca Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’azienda  Naos Lab.

Nel suo intervento di presentazione il presidente della coop Auris, ing. Fortunato Cozzupoli, ha ripercorso il cammino iniziale del progetto partito dai documenti presentati alla regione Calabria dai comuni di Squillace, Staletti e Taverna, base di partenza per conoscere i reali bisogni dei territori interessati e gli obiettivi di sviluppo locale.

«Sulla base di questi documentiha precisato l’ing. Cozzupoli – è stato elaborato il progetto CALL che si propone di realizzare un sistema di rete territoriale capace di rafforzare i processi di sviluppo locale attraverso la leva del capitale umano e promuovendo forme di partecipazione attiva dei diversi attori, pubblici e privati, presenti nei 3 territori»

«A questo scopo – ha proseguito – l’uso delle nuove tecnologie avrà la funzione non solo di informare ma anche di generare processi collaborativi e partecipare alla costruzione di una nuova offerta culturale e turistica orientata ad uno sviluppo autosostenibile. Il progetto Call è quanto mai attuale in quanto è arcinota la tendenza digitale, specie nel settore del turismo. Sono, infatti, sempre di più coloro che si pianificano e di gestiscono la vacanza attingendo ad informazioni dalla rete per le operazioni più comuni come ad esempio decidere dove mangiare, dove pernottare o cosa visitare».

«Spesso, però – ha detto ancora – si viene sommersi da un quantitativo di informazioni enorme che difficilmente si riesce a gestire, soprattutto fornite dai big del turismo che pilotano i contenuti sulla base dei propri interessi. In questo scenario, i piccoli Comuni possono incontrare poche possibilità di farsi conoscere e maggiori difficoltà nella comunicazione e promozione dei propri servizi. Uno degli obiettivi del progetto è proprio quello di superare tali ostacoli favorendo lo sviluppo di soluzioni semplificate affinché la gestione dei contenuti e la successiva fruizione possano risultare semplici e intuitive».

La possibilità di gestire autonomamente le informazioni per strutturare dei servizi culturali creativi, sociali e di turismo sostenibile, che soddisfino i bisogni dei viaggiatori e dei cittadini, diventa un’opportunità per il futuro di quei territori, e rappresenta una grande occasione per gli attori locali (enti, imprese, artigiani, manager culturali e turistici). Dai diversi interventi dei tecnici e degli esperti delle organizzazioni partners del progetto sono arrivate indicazioni circa il lavoro da svolgere nei prossimi mesi e che porterà alla realizzazione ed utilizzazione di strumenti concreti quali  la costruzione di  un database di supporto alla sistematizzazione di pratiche culturali-creative, sociali, di turismo sostenibile e alla conoscenza del territorio dei Comuni beneficiari; la definizione e valutazione collettiva di scenari strategici di domanda e offerta potenziale per la valorizzazione culturale e turistica dei Comuni di Squillace, Staletti e Taverna , la definizione di  soluzioni tecnologiche destinate a differenti target per migliorare l’offerta culturale e turistica per la valorizzazione del territorio.

«È risaputo che i nostri tesori, rappresentati dal turismo e dalle filiere ad esso collegate gastronomia, agricoltura, artigianato, servizi,  – ha puntualizzato l’assessore alla programmazione e turismo del comune di Squillace, il sociologo Franco Caccianon vengono adeguatamente valorizzati e sfruttati, a fini economici ed  occupazionali, anche e soprattutto per carenze di tipo organizzativo. Il progetto CALL nasce allo scopo di lavorare proprio per il superamento di queste criticità e la presenza di istituzioni scientifiche di primo livello, quali in CNR e l’università Federico II° di Napoli ed una rete dinamica e qualificata di aziende calabresi, rappresenta un sicuro investimento per lo sviluppo di conoscenze e di progetti moderni ed innovativi con cui affrontare le sfide del futuro». (rcz)

OCCHIUTO FIRMA UN CIS DA 215,5 MILIONI
VUOL RIFARE L’INTERA RETE AEROPORTI

di SANTO STRATI – Cosa si può fare per gli aeroporti calabresi con la vagonata di milioni (215,5) ottenuti dal Presidente Roberto Occhiuto dall’uscente ministra per il Sud e la Coesione Teritoriale Mara Carfagna? Tanto, tantissimo, a cominciare col mettere a rete (nel senso pieno dell’operatività, non solo a parole) i tre scali calabresi che viaggiano ognuno per conto suo. Anzi mentre Lamezia gongola e vede crescere ogni giorno di più il traffico aereo, gli altri due, Crotone e Reggio languono e soffrono, quasi certi della fine prossima. Tanto pessimismo non è adeguato, vista la cifra messa a disposizione dal Contratto interistituzionale di Sviluppo (“un colpaccio di Occhiuto” secondo qualcuno) che non poche opportunità per rivoluzionare il trasporto aereo in Calabria.

Il problema, bisogna dire, è soprattutto politico e di manca di visione strategica: fino ad oggi lo scalo lametino (nonostante l’inadeguatezza dell’aerostazione e la scarsità dei servizi ai passeggeri) è stato al centor di qualsiasi piano di sviluppo dei voli da e per la Calabria. Crotone declassato ad aeroporto “estivo” quando serve per soddisfare la richiesta di charter che servono i villaggi turistici dell’Alto Jonio e Reggio, una “cenerentola” del trasporto aereodi tutto il Mezzogiorno. Nonostante le grandi opportunità di traffico che potrebbero arrivare dalla dirimpettaia Messina e malgrado i felici trascorsi di tanti anni fa, quando c’era soddisfazione piena per i viaggiatori (con orari comodi da e per Roma e Milano), occupazione garantita per il personale di terra, ormai di alta specializzazione per la competenza acquisita negli anni e un futuro nell’aviazione civile prevedibilmente roseo. Poi venne l’aeroporto “internazionale” di Lamezia terme, uno scalo strategico vista la sua centralità nella regione, ma la miopia di diversi governanti che si sono succeduti al governo regionale ha indirizzato ogni sforzo, ogni iniziativa, ogni invetsimento per Lamezia, destinando a fine certa soprattutto Reggio. L’Aeroporto dello Stretto è diventato una sorta di gallinaio, deserto per mancanza di traffico e di voli. E, per fortuna, sono stati corretti gli orari impossibili che rendevano inutile l’utilizzo dell’aereo per spostarsi da Reggio.

E dire che nell’agosto 2019 l’allora presidente Sacal Arturo De Felice e il deputato reggino Francesco Cannizzaro  (formidabile di un emendamento in Finanziaria da 25 milioni per l’aeroporto) avevano presentato un piano “strategico” che avrebbe rilanciato lo scalo e reso più moderno e funzionale. A parte i discutibili nove progetti presentati su cui ci sono autorevolissimi pareri in forte dissenso, qualcuno sa che fine ha fatto quel finanziamento? Tranquilli, è ancora in piedi, non è stato revocato, anzi ha trovato qualche altro milione aggiuntivo, peccato che dopo tre anni – sottolineiamo tre anni – ancora non sono nemmeno stati fatti i bandi di gara.

E questo lascia giustamente perplessi chi immagina che per utilizzare i fondi messi a disposizione dalla Carfagna ( ma secondo il PD reggino si tratta di stanziamenti vecchi solamente accantonati e rimessi a nuovo) ci si troverà di nuovo impelagati in pastoie burocratiche e lungaggini che avranno solo il risultato di vedere chiudere per sempre lo scalo di Reggio.

Il Presidente Occhiuto, affiancato dall’amministratore della Sacal Mario Franchini, ha mostrato soddisfazione un grande ottimismo: «Abbiamo sempre detto che gli aeroporti sono un asset strategico per lo sviluppo della Calabria e oggi dimostriamo il nostro impegno con la firma del Cis che investe 215 milioni per rifare l’intera rete aeroportuale, in una regione che si candida di essere meta del turismo del Mezzogiorno. A queste risorse vanno aggiunti altri 40 milioni che utilizzeremo per rendere più attrattivo venire in Calabria, attraverso incentivi alle compagnie aeree. Sono poi in atto le gare per gli oneri di servizio di Reggio e Crotone, per altri 28 milioni già stanziati. Un grande investimento, dunque, per gli scali aeroportuali e per la Calabria». Benissimo, purché si faccia in fretta. Chi vuole può scaricarsi e leggere l’intero piano.