CASTROVILLARI (CS) – Incomincia la Primavera dei teatri di Scena Verticale

Primavera dei teatri: si parte il 27 con il seminario di drammaturgia di Rafael Spregelburd. Le residenze artistiche prenderanno il via il 28 maggio con: Atto bianco, Stimmung, Smart work e La consagracion de Nadie. Dal 30 maggio al via gli spettacoli di teatro, danza, musica, performance, reading e convegni.

Dal 27 maggio prendono il via seminari e residenze artistiche della XXIII edizione di Primavera dei teatri. Il festival in scena a Castrovillari, dedicato ai nuovi linguaggi della scena contemporanea, organizzato da “Scena Verticale” la compagnia di Saverio La Ruina, Dario De Luca e Settimio Pisano, torna quest’anno nel suo periodo originario e parte con importanti progetti di seminari e residenze per poi presentare dal 30 maggio, oltre 40 eventi di spettacolo dal vivo tra teatro, danza, musica, performance, workshop, reading, presentazioni di libri e convegni: 16 debutti assoluti, 4 anteprime, 4 coproduzioni e 3 progetti internazionali. (rcs)

COSENZA – Al teatro Morelli “Mario e Saleh”

Questa sera, a Cosenza, alle 20.30, al Teatro Morelli, in scena lo spettacolo Mario e Saleh di Scena Verticale.

Lo spettacolo, un nuovo lavoro di Saverio La Ruina, è l’ultimo appuntamento per il Progetto More, ideato da Scena Verticale in collaborazione con il Mibact, la Regione Calabria e il Comune di Cosenza.

Mario e Saleh è un viaggio intimo, quanto estremamente attuale, sulle diversità interreligiose. In una delle tende allestite nei luoghi del sisma, si incontrano Mario, un occidentale cristiano, e Saleh, un arabo musulmano. La relazione ravvicinata tra i due si evolve tra differenze e agnizioni. Eventi esterni e fatti concreti ribaltano le percezioni che hanno l’uno dell’altro.

Le certezze che sembrano farsi strada si ridefiniscono continuamente alla luce di quanto accade tra di loro, sorprendendo loro per primi.

Lo spettacolo sarà replicato venerdì 27 dicembre, sempre alle 20.30 al Teatro Morelli. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – In scena “Re Pipuzzu”

In scena questa sera, a Corigliano Rossano, alle 20.30, al Teatro Amantea-Paolella, lo spettacolo Re Pipuzzu fattu a manu della Compagnia Scena Verticale.

Lo spettacolo, un melologo calabrese di e con Dario De LucaGianfranco De Franco, è liberamente tratto dalla fiaba calabrese Re Pepe raccolta da Letterio Di Francia
e dalla riscrittura di Marcello D’Alessandro.

Un viaggio che ipnotizzerà lo spettatore accompagnandolo in una dimensione tra l’onirico e il reale. Abbiamo scelto la storia di Re Pepe, fiaba nella quale il vero protagonista non è il re del titolo, ma una donna: una reginetta capatosta e sicura del fatto suo. Di fronte all’insistenza del padre perché si trovi finalmente un marito, lei decide di prendere farina e zucchero e di impastarselo con le sue mani. Solo così può essere certa che quello sposo sarà all’altezza delle sue aspettative: giacché, come è noto, di reucci insipidi è pieno il regno delle fiabe.

“Però non parla!”, commenta il re padre. Ma lei non si perde d’animo, gli mette un peperoncino rosso sulla bocca e a furia di insistere, lo fa parlare. Senza svelare il finale, ché non vogliamo levare certo il gusto di scoprirlo allo spettatore, questa fiaba ha echi dell’Oriente e delle “Mille e una notte”, delle storie dei fratelli Grimm e di quelle di Perrault. Ma questa storia ha messo radici in mezzo agli uliveti e agli aranceti, profuma di zagare e ha il rumore assordante delle cicale della nostra terra. Dario De Luca dà corpo e voce a questo racconto calabrese; Gianfranco De Franco gli dà una sonorizzazione, fatta di soffi in strumenti a fiato, tradizionali e no, ed elettronica. (rcs)

COSENZA – A novembre la rassegna MORE “Focus Residenze”

A Cosenza, tornano i venerdì della scena contemporanea a firma di More, il progetto ideato da Scena Verticale  in partenariato con il Mibac, la Regione Calabria e il Comune di Cosenza – con una sezione speciale dedicata ai progetti internazionali di residenza di cui la compagnia di Castrovillari è partner.

La nuova rassegna, che prenderà il via il 1° novembre, s’intitola Focus Residenze, e nasce dalla volontà di presentare, per la prima volta a Cosenza, gli ultimi spettacoli frutto del recente progetto di residenza Europe Connection. Tra le novità More c’è una nuova location, il Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, che quest’anno ospiterà tre spettacoli della rassegna, con l’intento di aprire più luoghi della città alla contaminazione del teatro contemporaneo e di coinvolgere pubblici nuovi e diversi.

Si parte venerdì 1° novembre, al Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, con la compagnia Divina Mania, fondata da Mauro Lamanna e Gianmarco Saurino, che presenta, per la prima volta, a Cosenza, Contro la libertà di Esteve Soler. Lo spettacolo, diretto da Lamanna, è un unico atto dove si cerca di rispondere alla stessa domanda: che cos’è la libertà? In ognuno dei sette microcosmi in scena, l’idea di libertà si insidia nei pensieri dei personaggi e produce intensi cortocircuiti tra le visioni che essi hanno del mondo.

 

Venerdì 22 novembre, sempre al Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, la Compagnia Ragli con The Speaking Machine. Giorni in cui non sembreremo umani, ma ancora sapremo come essere tristi di Victoria Szpunberg per la regia di Rosario Mastrota. Lo spettacolo è una storia crudele e romantica dove macchine ed emozioni si fondono in una spirale di eventi alle frontiere dell’esistenza. Siamo in un futuro incerto: giorni in cui non sembreremo umani, ma ancora sapremo come essere tristi.

Chiude la sezione dedicata ai lavori della seconda annualità di Europe Connection, venerdì 29 novembre al Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri”, lo spettacolo La Nave Fantasma. Non eravamo d’accordo che gli uomini non sono pesci? della drammaturga austriaca Maxi Obexer e diretto da Rita De Donato. Teatro della Maruca / Anomalia Teatri porta in scena una storia che prende spunto da una vicenda realmente accaduta nel nostro mare. Una storia che apre uno spazio di riflessione su un tema con cui ci confrontiamo quotidianamente, quello dei migranti.

Il 26 e il 27 dicembre, a chiudere la programmazione, un appuntamento extra, ormai quasi un rito per la compagnia Scena Verticale, che presenta al Teatro Morelli in prima regionale – dopo il debutto al Romaeuropa Festival – la loro ultima produzione, Mario e Saleh di Saverio La Ruina. Lo spettacolo tratta un argomento che richiede un approccio delicato, dato che scalda gli animi con una virulenza che lascia interdetti e a volte impotenti. All’indomani del terremoto dell’Aquila, in una delle tende allestite nei luoghi del sisma, si ritrovano Mario, un occidentale cristiano, interpretato da Saverio La Ruina, e Saleh, un arabo musulmano – in scena Chadli Aloui –. La relazione ravvicinata tra i due si evolve tra differenze e agnizioni. Eventi esterni e fatti concreti ribaltano le percezioni che hanno l’uno dell’altro.

 

«Anche quest’anno – si legge in una nota degli organizzatori – il Teatro Morelli e il Cinema Teatro Italia “Aroldo Tieri” aprono le sue porte ad una nuova, avvincente rassegna del MORE, realizzata grazie al felice sodalizio, da anni in essere, tra l’amministrazione comunale e Scena Verticale. Ma il MORE, come recita la parola stessa, è qualcosa di più: un progetto di teatro pubblico e di spazi condivisi, un laboratorio di riflessione e d’impegno che ci consente di ampliare la nostra vocazione rivolta ad artisti e compagnie che fanno riflettere sulla drammaturgia contemporanea, ma anche uno scambio di esperienze artistiche, umane e sociali».

«Una rassegna – prosegue la nota – che raccoglie il meglio delle proposte teatrali contemporanee, con un occhio attento alle residenze teatrali, tanto più significative in una città come Cosenza, innovativa nel panorama attuale in quanto a residenze artistiche. Un cartellone ricco di proposte innovative di spessore, capace di riflettere le nuove tendenze del contemporaneo, con proposte dall’indiscusso valore e dal respiro internazionale, e per questo capace di rispondere ai gusti di un pubblico sempre più multiforme, con un occhio sempre attento e consapevole verso i nuovi linguaggi e gli artisti emergenti del teatro attuale, a conferma della nostra consueta attenzione nei confronti della trasversalità dei linguaggi teatrali». (rcs)

COSENZA – In scena “Polvere. Dialogo tra uomo e donna”

In replica stasera, a Cosenza, alle 20.30, al Teatro dell’Acquario, lo spettacolo Polvere. Dialogo tra uomo e donna di Saverio La Ruina.

Lo spettacolo, una produzione di Scena Verticale, è con Saverio La Ruina e Cecilia Foti.

Sinossi

Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco (da un’operatrice di un Centro antiviolenza). (rcs)

VIBO – Fughe d’Inverno, stasera “Masculu e fiammina”

14 dicembre 2018 – In scena stasera, a Vibo, alle 21.00, presso Palazzo Santa Chiara, lo spettacolo teatrale Masculu e fiammina di e con Saverio La Ruina.

Lo spettacolo è il secondo appuntamento di Fughe d’Inverno, la rassegna teatrale promossa da Fughe Organizzate – Scuola di Teatro del Sistema Bibliotecario Vibonese.

«Un’occasione da non mancare – si legge in una nota del Sistema Bibliotecario Vibonese – quella di questa settimana per gli amanti del teatro di qualità, che avranno il privilegio di assistere a uno degli spettacolo più acclamati da pubblico e critica sin dal suo debutto».

La nuova produzione di Scena Verticale – Compagnia costituita a Castrovillari da La Ruina e da Dario De Luca nel lontano 1992, ed ora affermata in Italia e all’estero –  ha come idea di base una conversazione tra un uomo semplice e sua madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.

“Masculu e fiammina”, spettacolo che dal suo debutto al Piccolo Teatro di Milano nel dicembre 2016 è stato insignito di molti importanti riconoscimenti – tra gli ultimi il Premio Hystrio Twister 2017 tra i dieci titoli più amati della stagione 2016/2017 –  sarà un’occasione in più per il pubblico vibonese di assistere ad una superba prova recitativa di Saverio La Ruina (due volte Premio UBU), “Interprete sensibile” e “autore dal tocco profondo e emozionale, antropologo culturale e dei sentimenti” (Corriere della Sera), che in questo monologo struggente, quasi una confessione lirica, riesce a rendere con immensa delicatezza il doloroso ed intimo viaggio di un uomo alla ricerca della propria identità sociale e personale. (rvv)

LAMEZIA – Al Tip Teatro Masculu e fiammina

27 ottobre 2018 – In scena stasera, a Lamezia, alle 21.00, presso il Tip Teatro, lo spettacolo teatrale “Masculu e fiammina”, della Compagnia Scena Verticale.
L’evento è il primo appuntamento di “Ricrii 16 – Nuove Parole”, giunto alla sedicesima edizione.  Lo spettacolo è portato in scena da Saverio La Ruina, anche regista.
Come si legge nelle note di regia, «L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive.
Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.
E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche.
Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo.
In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire».
Musiche originali Gianfranco De Franco, collaborazione alla regia Cecilia Foti, scene Cristina Ipsaro e Riccardo De Leo, disegno luci Dario De Luca e Mario Giordano,  audio e luci Mario Giordano, organizzazione Settimio Pisano, la produzione è di Scena Verticale. (rcz)