Bruni (PD) interroga Occhiuto su stato dell’arte per i progetti di telemedicina

La consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, qual è lo stato dell’arte dei lavori volti a realizzare gli interventi nelle aree individuate di telemedicina.

Assieme agli altri consiglieri, è stato chiesto «quali iniziative il presidente Occhiuto intenda assumere per pervenire alla realizzazione degli interventi di accesso ai servizi di Telemedicina nei Comuni delle Aree interessate e per quelli che ne consentono l’avvio, ricordando che l’impegno di spesa presunto, per come previsto dalle relative schede di intervento, è di oltre 2.000.000,00 euro a valere sui fondi assicurati dalle Leggi di Bilancio dello Stato e sui fondi rinvenienti dal cofinanziamento regionale attraverso gli stanziamenti del Fsc».

La dem, infatti, ha ricordato come «la realizzazione di interventi di telemedicina, soprattutto attraverso progetti focalizzati nelle Aree per l’attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne (Snai) soprattutto in Calabria rappresenta un passo avanti nell’offerta di servizi sanitari a distanza in regioni caratterizzate da specifiche criticità del sistema. In questi territori spesso l’accesso ai servizi sanitari tradizionali può essere limitato a causa della distanza, dell’isolamento geografico o delle difficoltà di mobilità».

«Tutti gli interventi dovevano essere già completati per l’Area Grecanica e per l’Area Reventino-Savuto entro il 2023 – ha ricordato – e che per quanto previsto nell’Area Pre-Sila e Sila Cosenza e Crotone gli interventi devono essere conclusi entro il corrente anno 2024: nessuna delle procedure per le attività di realizzazione risulta essere avviata per come previsto dal cronoprogramma».

«Aspettiamo, quindi, delucidazioni in merito – ha concluso la consigliera Bruni –. Mi permetto solo di ricordare al presidente Occhiuto che la realizzazione di tali interventi oltre a determinare un significativo innalzamento dei livelli di assistenza nelle aree interne, nei casi di emergenza/urgenza, concorre ad un significativo avanzamento della spesa, attualmente irrilevante, per l’attuazione della Snai nella nostra Regione». (rrc)

 

La consigliera Straface: Grazie a telemedicina in Calabria nascerà una nuova sanità territoriale

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come «grazie Telemedicina saranno introdotti nuovi strumenti e misure di intervento per delineare una nuova assistenza sanitaria territoriale, anche domiciliare, rendendola più vicina agli utenti anche attraverso una forte integrazione tra Ssr e servizi sociali».

La Terza Commissione Regionale Sanità ha audito il dirigente del Settore Edilizia Sanitaria ed Investimenti Tecnologici Ing. Pasquale Gidaro, il dirigente del Settore Gestione SISR – Monitoraggio e Implementazione Dei Flussi Sanitari – Telemedicina dott. Alfredo Pellicanò, il Direttore Generale dell’Asp di Reggio Calabria dott.ssa Lucia Di Furia, il dott. Maurizio Cipolla e il dott. Antonino Attinà della Società Italiana di Telemedicina sullo stato dell’arte della telemedicina in Calabria.

«Gli interventi – ha proseguito – intendono infatti a incrementare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di Case della comunità e di Ospedali di comunità, al rafforzamento dell’assistenza domiciliare attraverso l’attivazione delle Centrali operative territoriali, allo sviluppo della telemedicina e ad una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari.
La Regione Calabria ha già approvato il Piano Operativo Regionale, il Piano degli investimenti e il modello organizzativo nei tempi previsti dal Pnnr, tenendosi in linea con la programmazione europea».

«In particolare, nella redazione del Piano Operativo Regionale – ha concluso – sono state comprese tutte le quattro tipologie di prestazioni di telemedicina previste dal decreto: Televisita, Teleconsulto, Teleassistenza e Telemonitoraggio/Telecontrollo per le persone affette da patologie di natura diabetologia, respiratoria, cardiologica, oncologica e neurologica. Un’applicazione pratica si è già avuta nell’emergenza urgenza con l’arrivo delle nuove autoambulanze dotate di nuove tecnologie di Telemedicina all’avanguardia che permettono il soccorso di quei pazienti che si trovano distanti dalle strutture sanitarie ospedaliere. Per la sanità calabrese si tratta di un altro passo in avanti grazie alla spinta riformatrice del Presidente Occhiuto che sta lavorando senza sosta per garantire ai cittadini calabresi livelli qualitativi degni di un paese europeo». (rrc)

Defilippo (Federfarma): Telemedicina in farmacia servizio che deve essere sviluppato

La telemedicina in farmacia è «un servizio che deve essere sviluppato per migliorare il sistema sanitario calabrese». È quanto ha dichiarato Vincenzo Defilippo, presidente di Federferma Catanzaro, a seguito dei numerosi pazienti salvati grazie proprio a questo strumento.

È accaduto a Girifalco e in diversi paesi della Provincia catanzarese: anche a Carlopoli nella farmacia Apollo, a Cerva nella farmacia Antonazzo, sono stati refertati episodi di infarti, mentre a Miglierina nella farmacia Luian è stato individuato un caso di fibrillazione atriale ed a Catanzaro, nella farmacia Battaglia, un episodio di aritmia ventricolare.

«Questi episodi non sono i primi che accadono e questo è l’evidenza delle grandi potenzialità di questi servizi nelle farmacie», ha detto Defilippo, sottolineando come «posso tranquillamente dire che l’ecg ha salvato la vita ai signori che sono entrati in farmacia, e la possibilità di effettuarlo in farmacia in maniera tempestiva ha permesso di  prendere in carico il paziente e attivare la procedura di emergenza, due di questi grazie al protocollo “Farmacia dei Servizi”».

«Questo è un ulteriore esempio – ha spiegato – di come questo tipo di servizio in farmacia può e deve essere sviluppato per il bene dei cittadini e per migliorare il sistema sanitario calabrese. Per questo motivo, Federfarma Calabria, a seguito della sottoscrizione del Protocollo della Regione Calabria con Federfarma Calabria, approvato con Dca n. 189 del 04/07/2023, ha attivato questo servizio nell’ambito del progetto “Farmacia dei servizi” già dal mese di luglio».

«L’immediatezza è determinante e non sempre altre strutture riescono a fornirla. La farmacia offre lo stesso servizio in modo facile e veloce e la risposta è immediata, con lo specialista cardiologo che referta, collegato in tempo reale», ha concluso Vincenzo Defilippo. (rcz)

Federfarma risponde ai medici di medicina generale: Orgogliosi di collaborare con Regione

Federfarma Calabria risponde ai medici di medicina generale e all’Aft, sottolineando come «le prestazioni di telemedicina citate rientrano nella normativa sulla farmacia dei servizi, prevista dal D. Lgs. n. 153 del 2009».

«Oggi la Farmacia garantisce, anche sulla base del quadro normativo di riferimento che ha ampliato le previsioni del D. Lgs. n. 153/2009 in tema di farmacia dei servizi le seguenti prestazioni: Dispensazione assistita del farmaco, consultazione e farmacovigilanza; Esecuzione di test diagnostici e vaccinazioni; Screening di prevenzione; Diagnostica strumentale (ECG, holter pressorio, holter cardiaco, spirometria, etc); Servizi di Front Office (CUP, etc.) – si legge nella nota di Federdarma Calabria –. Tali attività, insieme alla potenzialità delle farmacie in termini di strutture, dotazioni tecnologiche, livello di digitalizzazione ed effettuazione di nuovi servizi, portano ad eleggere la farmacia come uno dei pilastri della ristrutturazione dell’assistenza di prossimità orientata verso un nuovo modello di SSN, incentrato sul territorio e sulle reti di assistenza socio-sanitaria».

«Non c’è quindi nessuna trasformazione del farmacista in medico specialista – viene spiegato – in quanto la norma esiste dal 2009 e in tutti i casi i servizi come ECG e holter sono refertati da specialisti medici associati a piattaforme accreditate, al contrario di quanto si vuol far pensare.  Per cui non c’è nessun mutamento nelle attribuzioni professionali né, tantomeno, alcuna forma di abuso di esercizio della professione».

«Oggi i servizi di telemedicina sono disponibili in oltre 7.000 farmacie e spesso hanno consentito di salvare vite umane, anche nelle aree più interne del Paese, lontane dalle strutture sanitarie pubbliche – si legge ancora nella nota –. Federfarma Calabria non ha mai chiesto alcuna forma di esclusiva, né ha mai preteso che le farmacie individuassero i pazienti per i quali è necessario effettuare un ECG. Ciò esclude ogni conflitto d’interesse. Stupisce che dei professionisti qualificati facciano affermazioni completamente prive di aderenza alla realtà».

«Non ci saremmo mai aspettati che riconosciuti professionisti sanitari si esponessero con tali affermazioni privi di ogni fondamento, visto che le farmacie – che, ricordo, si sono distinte dapprima per aver contribuito grandemente al tracciamento dei contagi erogando tra il 70 e l’80% di tamponi anti-Covid e poi per aver partecipato in maniera massiccia alla campagna vaccinale.  Così come si sono messe a disposizione stampando un numero rilevante di green pass – hanno dichiarato il presidente di Federfarma Calabria Vincenzo Defilippo ed il Segretario Regionale Alfonso Misasi –. Stiamo lavorando con orgoglio insieme a tutti i professionisti al rafforzamento della rete assistenziale territoriale, grazie all’interconnessione digitale, per la tutela della salute dei cittadini».

«Le linee di indirizzo nazionali sulla telemedicina, pubblicate dal Ministero della Salute (Decreto del 16 dicembre 2010 e pubblicato n. 57 del 10 marzo 2011) all’ articolo 3 richiamano la farmacia come possibile player proprio perché, per le caratteristiche già riconosciute dal legislatore – conclude la nota – è in grado di garantire l’equità di accesso all’assistenza sanitaria, agevolando le prestazioni sul territorio e nelle aree remote, evitando così i trasferimenti; la continuità delle cure, direttamente al domicilio del paziente; l’efficacia, l’efficienza, l’appropriatezza, permettendo lo scambio di informazioni tra professionisti e il monitoraggio delle terapie, nonché contribuendo a diminuire i tempi di attesa». (rcz)

Demenza e telemedicina: in Cittadella un progetto innovativo

Demenza e telemedicina, un modello innovativo di cura. Il numero dei malati di demenza continua ad aumentare e risulta necessario andare incontro ai loro bisogni e a quelli di chi li assiste (caregivers) anche attraverso modelli innovativi di cura.

Da queste riflessioni parte l’importante progetto presentato nei giorni scorsi nella sede della cittadella regionale.

Il programma, in coerenza con gli obiettivi del Piano nazionale demenze, mira a sviluppare un piano di interventi a livello regionale che consenta di realizzare la sperimentazione e diffusione di programmi di tele-riabilitazione per persone affette da declino cognitivo lieve o fasi iniziali di demenza. La finalità è quella è di promuovere la partecipazione dei pazienti ai programmi di diagnosi e cura, stimolare percorsi di maggiore inclusione in reti sociali ed assistenziali e migliorare la qualità di vita degli assistiti e dei loro caregivers.

Nel progetto, la Unità operativa di neurologia dell’Azienda ospedaliero universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, attiva come Centro di diagnosi e cura delle demenze, avrà la funzione di Hub-Centro coordinatore: realizzerà un piano di programmazione, sviluppo e realizzazione di interventi di tele-riabilitazione per pazienti con demenza di grado lieve-moderato. In tale attività, la Uo di Neurologia si avvarrà della tecnologia di una piattaforma digitale di tele-medicina, già operativa nel Policlinico universitario.

L’Uo di Neurologia collaborerà strettamente con i Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, appartenenti alle Aziende sanitarie provinciali territoriali.

Per la realizzazione del progetto sono stati assunti, sino al mese di ottobre 2023, 10 psicologi e 10 assistenti sociali.

L’aumento dei soggetti in età avanzata e con patologie croniche impone agli erogatori di servizi soluzioni innovative al fine di garantire le prestazioni assistenziali. La realizzazione di un programma di tele-riabilitazione si inscrive in questo filone che, negli ultimi anni, ha avuto un notevole sviluppo grazie alla tele-medicina.

Il progetto si sviluppa in una regione come la Calabria, che ha 404 comuni, dei quali moltissimi con meno di 5000 abitanti, ed il cui territorio presenta spesso difficoltà oggettive di tipo orografico ed infrastrutturale e di viabilità. Molti paesi sono lontani dalle grandi città e quindi dagli ospedali e ambulatori con strade di accesso non sempre agevoli per permettere il trasporto di pazienti fragili. Grazie alla tele-medicina, quindi, si possono raggiungere facilmente le persone, diminuendo i disagi ed evitando l’abbandono dei più fragili.

La tele-riabilitazione rappresenta un’area di ricerca di grande interesse e in costante sviluppo, che durante la recente pandemia ha visto un’accelerazione della richiesta di strumenti e servizi a supporto della pratica clinica.

Nei prossimi anni è previsto una forte sviluppo di tali soluzioni ed una applicazione massiva in tutto il paese, grazie all’impulso ed ai fondi del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr).

Titolare dell’intervento e del coordinamento complessivo è la Regione Calabria – Dipartimento tutela della salute e servizi socio sanitari. Il coordinamento scientifico e hub è a cura della Azienda ospedaliero-universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, con il suo commissario, Vincenzo La Regina. Soggetti attuatori saranno tutte le Asp della Regione. Il team del progetto è costituito da: Maria Pompea Bernardi, dirigente Dipartimento tutela della salute e servizi sociali e socio sanitari; Francesco Cavallaro, program manager task Force Pnrr della Regione Calabria M6-salute; Paolo Seminara (referente amministrativo) e Liliana Rizzo, funzionari Dipartimento tutela della salute e servizi sociali e socio sanitari; Raffaele Di Lorenzo, neurologo; Gennarina Arabia della Uo di Neurologia della Aou “Mater Domini”, referente scientifico. (rcz)

A Cosenza si parla di telemedicina e assistenza a domicilio, la nuova frontiera della sanità

L’innovazione nella medicina territoriale è stato il tema del congresso scientifico svoltosi a Cosenza, alla presenza di esperti da tutta Italia. Una due giorni in cui si è discusso di telemedicina, la presa in carico del malato e l’assistenza domiciliare: la nuova frontiera per una sanità moderna che vuole produrre salute e prendersi cura dei pazienti a casa propria senza ricorrere al ricovero nella struttura sanitaria, naturalmente nei casi in cui le condizioni del malato lo consentano.

Nel capoluogo bruzio, dunque, si è parlato sulla possibilità di incrementare l’impiego della telemedicina sui territori anche alla luce del progetto già messo in campo dall’Asp cosentina che ha avviato le cure domiciliari per diverse centinaia di pazienti diabetici, cardiopatici e affetti da problemi respiratori; tra gli assistiti anche soggetti contagiati dal Covid.  

Altro fattore fondamentale messo in risalto durante i lavori congressuali è stato quello della sinergia fra diversi saperi; infatti l’evento medico-scientifico ha visto la piena collaborazione tra medici e ingegneri.

Molto soddisfatti per la buona riuscita del congresso i responsabili scientifici, il dottor Giovanni Malomo, pneumologo dell’Asp di Cosenza e l’ingegnere Alessandro Astorino, coordinatore del Consiglio Operativo del Comitato Italiano per l’ingegneria dell’Informazione (C3I). 

«Nel 2016 abbiamo deciso di avviare questo nuovo corso per la sanità territoriale privilegiando la telemedicina e quindi acquisendo competenze sul malato e sull’esperienza, sullo stato dell’arte esistente in loco». Così il dott. Malomo che ha aggiunto: «In questo processo è di vitale importanza l’uso delle tecnologie digitali che ci consentono il monitoraggio da remoto dei pazienti. Se oggi abbiamo già un progetto di cura avviato sul nostro territorio lo dobbiamo al fatto che un gruppo di operatori sanitari ha voluto sperimentare la nuova esperienza di lavorare in un ambiente diverso dall’ospedale ovvero lavorare a domicilio che non è un’impresa facile ma, abbiamo visto, che non è impossibile».

La telemedicina e la cura a domicilio «registra anche la disponibilità di molti medici di medicina generale – ha sottolineato il dott. Malomo – Ciò, nonostante siano oberati di lavoro e nonostante siano pochi rispetto alla domanda visti i tanti pensionamenti di questo periodo». 

«Il congresso di Cosenza è un messaggio di buona sanità e sinergia fra diversi saperi lanciato dalla Calabria e all’intera nazione – ha dichiarato l’ingegnere Astorino – nei due giorni di dibattito abbiamo ampiamente dimostrato l’importanza dell’unione e della sintonia tra diverse figure professionali per progettare la medicina del presente e quella del futuro. Per raggiungere questo scopo c’è bisogno di una regia efficace che superi limiti geografici e campanilistici per garantire ai pazienti i servizi richiesti e assicurare la qualità delle cure necessarie». 

Ugo Luigi Aparo, referente sanitario Medical Line Consulting ha asserito: «Ci attende una grande sfida. Non più quella di gestire un’emergenza, ma quella di disegnare, insieme ai cittadini e a soggetti responsabili e coinvolti un futuro migliore e sostenibile. Ciò, superando definitivamente anacronistici dualismi tra il pubblico e il privato, adoperandoci tutti insieme per il bene della persona che necessita di cura».

Elio Masciovecchio, vicepresidente del Consiglio nazionale degli ingegneri ha parlato «di una sanità del futuro che passa dall’innovazione digitale dei protocolli sanitari, così come la medicina territoriale ha bisogno di reti e di device programmati da ingegneri professionisti del terzo settore. La sinergia tra chi risponde al dettato costituzionale del diritto alla salute (medici e professioni sanitarie) e chi a quello della sicurezza (ingegneri) è fondamentale per la sanità del terzo millennio».

Anche per Marco Ghionna, presidente degli ingegneri di Cosenza, «il congresso ha costituito un evento interessante che ha avuto come obiettivo quello di innovare la comunicazione tra le competenze mediche ed ingegneristiche ponendo al centro un obiettivo comune: il paziente».  

La senatrice Tilde Minasi ha presenziato l’evento medico-scientifico di Cosenza nella sala Caduti di Nassirya al Senato della Repubblica e ha anche partecipato ai lavori congressuali.

«La Calabria ha tantissime eccellenze, tantissime intelligenze capaci di produrre grandi idee e fare da apripista e da guida nei più svariati settori – ha commentato la senatrice –. Col congresso di Cosenza ne abbiamo dato ulteriore riprova nel campo della medicina e dell’innovazione. Sono, perciò, ancora più contenta di aver potuto dare una vetrina nazionale all’evento, ospitando la presentazione in Senato. E sono certa che questo sarà solo il primo passo di un lungo cammino. Proprio la medicina territoriale, ha estrema necessità di essere potenziata e riformata. Il progetto illustrato al congresso potrà certamente essere uno strumento utilissimo a beneficio di tutti i cittadini, non solo calabresi. E anche noi parlamentari siamo pronti a dare il nostro contributo, soprattutto nella Commissione salute di cui faccio parte». (rcs) 

Sanità, implementato il servizio di Telemedicina

Il Dipartimento Salute e Servizi socio-sanitari della Regione Calabria ha reso noto che è stato implementato il Servizio di Telemedicina previsto dal Piano Operativo del Pnrr Missione 6.

Nello specifico, riguardano riprogettazione della Rete dei servizi territoriali, introducono strumenti di teleassistenza e di telemedicina e ridisegnando il modello della salute complessiva delle persone e delle nostre comunità regionali, non solo quindi prestazione sanitaria ospedaliera ma una nuova sanità territoriale più vicina, più capace di proteggere, più capace di provvedere ai bisogni.

«La Missione Salute del Pnrr – viene spiegato in una nota – si articola in due componenti di cui la principale riguarda le Reti di prossimità: strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Gli interventi intendono infatti rafforzare le prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della comunità e gli Ospedali di comunità), il rafforzamento dell’assistenza domiciliare attraverso l’attivazione delle Centrali operative territoriali, lo sviluppo della telemedicina e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari».

«In particolare, un’articolazione della missione Salute del Pnrr – continua la nota del Dipartimento – è come detto l’assistenza domiciliare e la non-autosufficienza Per l’avvio delle attività per l’attivazione del servizio di telemedicina la Regione Calabria, Dipartimento Tutele della salute, ha completato il Piano Operativo Regionale, rispettando la data prevista per la trasmissione sulla piattaforma Agenas del piano. Il Piano è stato progettato seguendo le indicazioni contenute nel decreto del ministro della Salute del 30 settembre 2022 che tengono conto del proprio fabbisogno totale per i servizi di telemedicina previsti per l’infrastruttura regionale di telemedicina, del rispetto di Milestone e Target nonché del cronoprogramma dello specifico sub-investimento».

«Il progetto prevede anche – prosegue la nota – quali componenti del fabbisogno si intende eventualmente garantire, con soluzioni di telemedicina già esistenti e attive su tutto il territorio regionale, quali componenti del fabbisogno totale intende acquisire. In particolare, nella redazione del piano operativo regionale sono state comprese tutte le quattro tipologie di prestazioni di telemedicina previsti dal decreto: Televisita, Teleconsulto, Teleassistenza, Telemonitoraggio/Telecontrollo per le persone affette da cinque patologie croniche indicate dal Ministero (diabete, respiratorio, cardiologico, oncologico e neurologico)».

«Il servizio di Telemedicina – che verrà attivato nei tempi previsti dal Piano operativo del PnrrM6 – prevede un percorso di presa in carico a domicilio dei pazienti cronici – viene spiegato – nel quale intervengono: il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta al quale è in capo la responsabilità clinica dell’assistito nel percorso generale di presa in carico; l’infermiere territoriale, come componente dell’équipe multiprofessionale che funge da punto di riferimento per la famiglia e per gli altri attori coinvolti; la Centrale operativa territoriale, che avrà la responsabilità dell’organizzazione, del tracciamento della presa in carico e del raccordo tra i diversi soggetti (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, Case di comunità, Ospedali di comunità)».

«Infine, il Piano prevede di dotare – conclude la nota – tutti i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli specialisti ambulatoriali di idonee postazioni di telemedicina, mediante le quali fornire servizi territoriali di assistenza sanitaria, senza intasare gli ospedali e facilitando le cure domiciliari ai malati cronici». (rcz)

Telemedicina, Enel X e Policlinico Gemelli al fianco della Regione con Smart Axistance c-19

I pazienti covid calabresi, grazie alla piattaforma di telemedicina sviluppata dalla business line globale del Gruppo Enel e già adottata lo scorso anno dal Policlinico Universitario Gemelli, potranno monitorare da remoto il decorso della malattia rimanendo in costante contatto con lo staff medico con lo Smart Axistance c-19.

Un supporto fondamentale, che Enel X e il Gemelli hanno messo a disposizione della Regione Calabria, per rendere più facile e sicura l’assistenza sanitaria ai pazienti in sorveglianza attiva e isolamento fiduciario affetti da Covid-19 e che permetterà di monitorare, quotidianamente e in remoto, la malattia unito al supporto a distanza di personale sanitario specializzato

Uno strumento efficace, sicuro e alla portata di tutti: grazie al collegamento tra l’app Smart Axistance C-19 (scaricabile gratuitamente e utilizzabile da smartphone e tablet con il sistema operativo Android, con iOS e con Huawei) e i dispositivi di saturimetria forniti dalle strutture sanitarie della Regione Calabria, il paziente potrà infatti misurare autonomamente i propri parametri clinici ed inviarli alla struttura sanitaria per il monitoraggio da remoto. L’app permette sia al paziente, sia alla centrale medica di consultare lo storico delle misurazioni effettuate e di identificare tempestivamente situazioni che richiedono valutazione medica ed eventuale ospedalizzazione. La piattaforma cloud associa ad ogni paziente il rispettivo medico di riferimento, così da poter calibrare, a seconda delle esigenze, terapie, eventuali interventi d’urgenza, e agenda degli appuntamenti: il tutto nel pieno rispetto delle norme sulla privacy e senza fare un passo da casa.

«Siamo lieti di mettere a disposizione della Regione Calabria una soluzione all’avanguardia come Smart Axistance C-19 – ha dichiarato Marco Gazzino, responsabile Innovazione e Sostenibilità di Enel X, –. In collaborazione con il Policlinico Gemelli, abbiamo messo a disposizione uno strumento innovativo e al contempo semplice, con cui viene rafforzato il legame sempre più stretto tra tecnologia, innovazione ed eccellenze della medicina: l’ulteriore dimostrazione del nostro costante impegno nello sviluppo di soluzioni semplici, pensate per semplificare e migliorare la vita delle persone».

«Esportare il ‘modello Gemelli’ di assistenza digitale dei pazienti affetti da Covid-19 curati a domicilio sperimentato con ottimi risultati da più di un anno e frutto di una collaborazione con Enel X che ha unito la nostra eccellenza clinica con quella tecnologica, è per noi motivo di grande orgoglio» ha commentato Giovanni Arcuri, Direttore Tecnologie sanitarie ed innovazione tecnologica di Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.

«Un esempio unico nel suo genere – ha proseguito – perché mette insieme il mondo delle aziende, della sanità e delle istituzioni, un progetto concreto di continuità assistenziale ospedale-territorio che vede Enel X e il Policlinico Gemelli a fianco della Regione Calabria per garantire un’assistenza più accessibile e sicura ai pazienti Covid seguiti in remoto».

«Ringrazio di vero cuore il Policlinico Universitario Gemelli di Roma ed Enel X che hanno messo a disposizione della Regione Calabria tecnologie ed esperienze per la cura domiciliare dei pazienti colpiti dal Covid. E ringrazio il dottor Agostino Miozzo per aver proposto e seguito il progetto di collaborazione che stiamo concretizzando – ha dichiararo il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto –. Per la Calabria, una Regione con una rete ospedaliera in affanno, è ancora più importante avere la possibilità di curare i pazienti a casa, in tutta sicurezza, grazie a strumenti d’avanguardia, per poter alleggerire la pressione sul sistema sanitario regionale».

«I nostri medici e i nostri infermieri – ha detto ancora – stanno già dalla scorsa settimana interfacciandosi con questa nuova realtà, grazie ad un team arrivato direttamente da Roma, e presto saranno in grado di gestire senza problemi e con il massimo della professionalità la degenza domiciliare dei pazienti Covid. Sono davvero soddisfatto per un’iniziativa che ci pone tra le eccellenze a livello nazionale».

La soluzione è già in uso da oltre un anno presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS che, attraverso il supporto dei propri clinici, trasferirà la propria esperienza e il protocollo clinico messo a punto per la gestione dei pazienti in isolamento fiduciario e congedati dal ricovero in dimissioni protette. A questo riguardo, il protocollo clinico del Policlinico Gemelli ha permesso con Smart Axistance C-19 di dimettere in dimissioni protette il 63% dei pazienti, che continuano ad essere seguiti in remoto dai medici della centrale medica, liberando così posti letto essenziali per la gestione dei picchi pandemici. I medici del Gemelli affiancheranno le strutture della Regione Calabria per trasferire questa esperienza in tempi rapidi.
La Regione ha reso la soluzione già operativa presso gli hub di Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro.

Smart Axistance C-19 è disponibile per le Pubbliche amministrazioni interessate sulla piattaforma digitale MEPA (Mercato elettronico della pubblica amministrazione) e va ad aggiungersi alle numerose iniziative sviluppate da Enel X nel campo della telemedicina e del benessere della persona: tra queste Smart Axistance Diabetes Control, per la prevenzione e la cura dei pazienti diabetici in sorveglianza attiva, e Smart Axistance e-Well, lo strumento studiato per le aziende, che consente di offrire ai loro dipendenti percorsi di wellness a governance clinica integrati al tradizionale check up. (rcz)

Il presidente Occhiuto: Al via prossima settimana il progetto di telemedicina per i pazienti covid

Partirà ufficialmente settimana prossima, in Calabria, il progetto di telemedicina dedicato ai pazienti Covid, messo a punto dal dottor Agostino Miozzo, consulente del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, grazie alla collaborazione con il Policlinico Universitario Gemelli di Roma.

L’obiettivo è quello di alleggerire la pressione sulla rete ospedaliera attraverso le dimissioni e una successiva assistenza domiciliare ad hoc per i pazienti Covid meno gravi, che possono senza alcun rischio essere curati e seguiti da remoto dal personale sanitario.

Arriverà in Calabria un primo team di esperti e di specializzandi messi a disposizione dal Gemelli che avrà il compito di formare il personale sanitario calabrese per poter assistere i pazienti tramite la telemedicina ed utilizzando le tecnologie informatiche messe a disposizione dal Policlinico Universitario romano.
In una fase iniziale verranno create tre centrali operative.

La prima presso l’Asp di Cosenza e l’ospedale Annunziata; la seconda presso l’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro; la terza presso Gom di Reggio Calabria. Da questi presidi verranno monitorati costantemente i pazienti che non necessitano più di cure ospedaliere e che dunque possono continuare la loro degenza presso il proprio domicilio. (rcz)

La telemedicina in soccorso al Sistema Sanitario, la lezione da non dimenticare in tempo di Covid

di ANDREA BISCIGLIA* – La risposta nell’emergenza e nei momenti più bui che ha attraversato in questi mesi il nostro Paese, è arrivata dalla digitalizzazione.

Nella sanità in primis, settore che alla luce del Covid-19 ha mostrato forse più degli altri tutte le sue fragilità. L’uso delle tecnologie applicate al web ha consentito al sistema sanitario nazionale di non collassare sotto il peso della pandemia e reggere l’onda d’urto di una delle emergenze sanitarie più importanti la storia.

Basta guardare uno degli anelli più debilitati del comparto, la medicina del territorio. Lì, dove ataviche sono ormai le carenze, la digitalizzazione avviata spesso in tutta fretta, è stato il mezzo più efficace per garantire assistenza. È il caso del servizio di telemedicina che ha consentito, nei mesi di chiusura forzata degli ambulatori, di poter continuare a monitorare lo stato di salute dei pazienti attraverso l’invio telematico di dati. Il consulto da remoto, avviato in via sperimentale da tempo, ha subìto una fortissima accelerazione, grazie all’impiego di supporti Hi tech di ultima generazione. 

Strumenti di alta tecnologia e nuovi mezzi di comunicazione, per restare in contatto anche a distanza. In questi mesi di emergenza, la stragrande maggioranza dei pazienti ha familiarizzato con nuovi mezzi di comunicazione digitale per poter interloquire con il medico di famiglia. I messaggi di whatsApp sono stati il mezzo più usato, certo pur sempre di fortuna, per poter ricevere la prescrizione di farmaci e medicinali.

Solo qualche mese prima della pandemia, secondo uno studio condotto dal Politecnico di Milano, 7 pazienti su 10 avevano dichiarato di preferire il contatto diretto con il medico, e di non essere in grado di usare i sistemi digitali. Prima del Covid, solo il 12% di quanti avevano maggiore dimestichezza con i sistemi digitali utilizzava WhatsApp per le comunicazioni con il proprio medico; oggi le cifre sono altre.

Certo, WhatsApp non è la panacea di tutti i mali, ma ha consentito di poter inviare prescrizioni mediche in assoluta sicurezza e a costo zero. Una possibilità prevista anche prima, sia chiaro, ma a quante interminabili file abbiamo assistito nei nostri ambulatori per poter ritirare la ricetta? È davvero paradossale, se si pensa che abbiamo già tecnologie adatte per poter inviare non solo al paziente, ma anche al farmacista, le prescrizioni mediche. 

Affidabilità, estrema velocità di trasmissione, capillarità sono le caratteristiche principali della digitalizzazione in ambito sanitario. C’è, poi, un effetto secondario non meno importante, evidenziato dalla pandemia: l’ottimizzazione del servizio. Nel solco di un processo di aziendalizzazione che coinvolge il sistema italiano da oltre vent’anni, i servizi di telemedicina e le nuove tecnologie hanno dimostrato di saper rispondere adeguatamente in termini di efficacia ed efficienza. 

La gestione da remoto con la teleradiologia, la telemedicina, le App o le tecnologie usate sulle ambulanze per la refertazione a distanza dell’elettrocardiogramma, elemento salvavita in caso di infarto in corso consentono, infatti, la gestione ottimale del personale sanitario, rispondendo, tra l’altro, alla cronica carenza di personale.

Si calcola che, con i servizi di telemedicina, si potrebbe risparmiare fino al 5% della spesa sanitaria, percentuale che sale a due cifre se si guarda nello specifico il sistema di cura per i pazienti affetti da patologie croniche. Eppure, nonostante quanto sopra sottolineato fino a marzo 2020, la sanità digitale è stata sempre terreno di sperimentazioni, lasciate alla buona volontà dei professionisti, con punte di eccellenza e ottimi risultati, mai inseriti in un disegno complessivo. 

Ben venga, quindi, la decisione del Governo di investire oltre un miliardo e mezzo per i prossimi tre anni per avviare, finalmente, il processo di digitalizzazione nel comparto, iniziando dal fascicolo sanitario elettronico.

È necessario puntare sulla formazione del personale e adottare, al contempo, linee guida che siano valide su tutto il territorio nazionale, per poter dare un’unica risposta ai bisogni del paziente da Nord a Sud del Paese. (rrm)

*Cardiologo e direttore Osservatorio Sanità Digitale dell’Associazione Italian Digital Revolution