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A Lamezia le Giornate Internistiche Calabresi

A Lamezia le Giornate Internistiche Calabresi

Dal 27 al 29 maggio, al T-Hotel di Lamezia Terme, sono in programma le Giornate Internistiche Calabresi, giunte alla 19esima edizione.

Obiettivo dell’evento, divenuto ormai un punto di riferimento per il territorio, rafforzare la collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale, attuare una condivisione di programmi e strategie per aumentare le diagnosi precoci e intensificare le cure per i pazienti complessi con malattie cronico-degenerative che si sono trascurati nel periodo pandemico con il risultato di un avanzamento più rapido delle malattie, fornire aggiornamenti sulle novità terapeutiche emerse nell’ultimo anno.

«Questo appuntamento – ha dichiarato Gerardo Mancuso, presidente del Congresso e direttore della SOC di Medicina Interna del Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme dell’Asp di Catanzaro – punta a confermare il rapporto multidirezionale delle cure fra medico di medicina generale e specialista internista, raccogliendo anche le buone pratiche cliniche emerse in questi anni di collaborazione nel territorio regionale. Parteciperanno clinici ed esperti di rango nazionale ed internazionale e tutta la rete internistica della regione Calabria».

«Prenderemo in considerazione – ha spiegato Mancuso – tutte quelle patologie correlate al Covid. Stiamo registrando un aumento della gravità di diverse malattie come il diabete o quelle autoimmuni. La pandemia ha allontanato i pazienti dai controlli periodici. Per questa ragione si è registrato un aumento della mortalità. Per la prima volta in 50 anni abbiamo  assistito ad un decremento dell’aspettativa di vita per la donna che è passato da 85 a 84 anni. Dobbiamo recuperare ma per farlo ci vogliono delle strategie ed inizieremo a delinearle durante i lavori congressuali».

Mancuso è stato recentemente nominato vice presidente nazionale della Società Italiana di Medicina Interna, la più antica società scientifica italiana fondata nel 1887.

«Questa nomina – ha concluso Mancuso – mi rende molto orgoglioso perché ha dato merito alla scuola di medicina interna calabrese, una realtà prestigiosa, apprezzata e considerata in tutta Italia. Un’eccellenza che la nostra regione possiede e che occorrerebbe valorizzare». (rcz)