Mercoledì 26 marzo, al Teatro Rendano di Cosenza, alle 21, in scena “Il ritorno del soldato”, di Saverio Strati, messo in scena, per la regia di Giancarlo Cauteruccio, dalla Compagnia Teatro del Carro.
La produzione della pièce rientra nel progetto “100Strati”, ideato dal Comitato per le celebrazioni del Centenario della nascita dello scrittore di Sant’Agata del Bianco, istituito dalla Regione, insieme alla Fondazione Calabria Film Commission, e presieduto da Luigi Franco, proprio con l’obiettivo di celebrare il grande uomo di cultura, vincitore, nel 1977, del Premio Campiello per “Il selvaggio di Santa Venere”.
La Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere Mimmo Frammartino, ha ospitato, su proposta della consigliera delegata del sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza, il regista de “Il ritorno del soldato” Giancarlo Cauteruccio, grande innovatore della scena teatrale italiana, da più di 40 anni alla guida della compagnia “Krypton”, che ora ha lasciato nelle mani del fratello Fulvio, e da più di 25 anni direttore del “Teatro Studio” di Scandicci dove aveva creato una solida residenza artistica, prima di far ritorno da 3 anni a questa parte nella sua Calabria, per l’esattezza a Sibari, culla della Magna Grecia.
L’ospite è stato introdotto dagli interventi del Presidente della commissione cultura Frammartino e della consigliera delegata Antonietta Cozza, che hanno ricordato la genesi dello spettacolo di Saverio Strati al quale l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso ha concesso il patrocinio.
«Lo scorso anno in agosto – ha spiegato Giancarlo Cauteruccio – è partito l’anno stratiano per celebrare il centenario della nascita del grande scrittore e in quella occasione ho pensato di riproporre “Il ritorno del soldato”, l’unico testo teatrale di Strati, scritto con Vincenzo Ziccarelli».
Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale a Scandicci, città di adozione di Strati e, adesso, arriva in Calabria per sviluppare il suo percorso in tutti i teatri delle città capoluogo. Cauteruccio ha, inoltre, spiegato la scelta di Cosenza come “prima” regionale, «perché, come sappiamo, Strati e Ziccarelli si sono dati appuntamento, nel 2014, per morire nello stesso anno. Ecco perché mercoledì 26 marzo vogliamo celebrare a Cosenza e al teatro Rendano il Centenario di Strati e il decennale dalla morte di Vincenzo Ziccarelli, che è una delle personalità più importanti, non solo della cultura cosentina, ma promotore del Teatro in Calabria».
«Credo che questo omaggio – ha aggiunto Giancarlo Cauteruccio – che faremo insieme al Comune di Cosenza, sia il primo passo per celebrare adeguatamente questo grande uomo di cultura, di pensiero e di arte».
Da tener presente che la Commissione Cultura, proprio per onorare al meglio la memoria del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, ha da tempo consegnato all’Amministrazione comunale, guidata da Franz Caruso, la richiesta di intitolargli una struttura, un luogo, una strada o una piazza.
Una proposta, peraltro, formulata in sede di Commissione, dal giornalista Enzo Arcuri, già direttore della sede Rai per la Calabria. A dare corpo allo spettacolo di mercoledì al Rendano un gruppo di attori calabresi.
«Il mio intento già da tre anni – ha raccontato Cauteruccio in commissione cultura – era quello di poter restituire quel poco di sapere che ho acquisito in 50 anni di carriera fuori dalla Calabria, ma non ho trovato grandi possibilità, se non appunto questa volta, perché si sono create le condizioni per tentare un esperimento, realizzare, cioè, un’opera utilizzando artisti calabresi: attori, musicisti, costumisti e scenografi, compresa la compagnia di produzione che è “Il Teatro del Carro” che è quella di Pino Michienzi e Anna Maria De Luca, una compagnia che ha continuato, dopo la scomparsa di Pino Michienzi, a portare avanti il grande interesse per la drammaturgia calabrese. Lo spettacolo è stato costruito nel bel teatro di Badolato che loro gestiscono e da lì è poi partito per la Toscana dove abbiamo voluto offrire questa produzione alla città di adozione di Strati, e nella quale si spense dopo avervi vissuto per 50 anni».
«Un’operazione – ha infine aggiunto il regista – che presenta una sua forte valenza culturale che nulla ha a che vedere con la circuitazione dello spettacolo. Un esperimento di teatro che mette in relazione la creatività degli artisti calabresi, perché la Calabria è forse l’unica regione del Sud che non ha una forte identità teatrale a livello nazionale e che, invece, merita di iniziare un percorso perché si generi una compagnia tutta sua nella quale, magari, possano confluire tutte le compagnie più interessanti della regione per creare una presenza calabrese nel panorama nazionale, con una sua forte identità».
«Mi piacerebbe riuscire a crearla – ha chiosa Cauteruccio –. Speriamo possa accadere».
Le musiche originali de “Il ritorno del soldato” sono dei giovani musicisti Vincenzo Maria Campolongo e Marco Carbone. (rcs)