VILLA SAN GIOVANNI (RC) – Il 30 marzo in scena “Aramen & Stannum”

Domenica 30 marzo, al Teatro Primo di Villa San Giovanni, alle 18.15, andrà in scena Aramen & Stannum” O del dì-saggio degli Dei  (Produzione Teatro Primo), di Domenico Loddo per la regia di Christian Maria Parisi e con protagonisti Silvana Luppino e Domenico Canale.

In questo spettacolo i Bronzi di Riace come metafora di un viaggio epico, simbolo di emigrazione, identità e trasformazione culturale. Il titolo stesso, che richiama il rame (Aramen) e lo stagno (Stannum) – i due metalli che compongono il bronzo – ci parla di un legame tra materia e memoria, tra mito e storia. Le domande che si pone la drammaturgia di Domenico Loddo riflettono un’interrogazione profonda sulla natura dell’essere umano: chi erano quei due uomini prima di essere statue? Guerrieri? Divinità? Esuli di un’epoca dimenticata?
La loro scoperta accidentale, immersa nel mistero, diventa il punto di partenza per un racconto che esplora il confine tra leggenda e realtà, tra il passato e il presente.

Nelle note di regia, Christian Maria Parisi scrive: «Gli attori danno forma e vita alla scrittura composta in quadri scenici versatili. I cambi scena veloci e i cambi d’abito fronte pubblico sono parte della costruzione drammaturgica e fanno da camera di decompressione per gli attori stessi ed il pubblico. Si passa dal buio tagliente di una nottata di pioggia in cui avviene un ritrovamento di corpi in mare (sono le meravigliose statue bronzee o altri poveri cadaveri?) alla comicità di un coloratissimo e assurdo quiz sui Bronzi di Riace».

«Nel terzo quadro un grottesco confronto tra due politici in giacche luccicanti – ha proseguito – personaggi che rappresentano un condensato ibrido del lessico, dei tic linguistici e dell’assenza di etica utilizzato negli ultimi anni dalla politica, fa da vera e propria chiave di volta drammaturgica. La penultima scena vede due divinità, un Apollo cantautore ed una scatenata Melpomene, discutono dei miseri mortali e si interrogano sull’identità dei Bronzi mentre la parte finale si concentra proprio sul concetto di identità e si tirano le fila di tutto questo intenso percorso. I migranti annegati, a differenza dei Bronzi restituiti dal fondo del mare e festeggiati, muoiono senza avere un nome, un’identità, e spesso senza nemmeno poter avere nemmeno dignità e sepoltura». (rrc)

PAOLA (CS) – La commedia musicale “Stanlio e Ollio”

Domani sera, a Paola, alle 21, al Teatro Odeon, in scena “Stanlio & Ollio, amici fino all’ultima risata”, una commedia musicale senza cervello che sta animando i più grandi teatri italiani e che ha già conquistato la critica e il pubblico da Milano a Marsala.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Tirreno Festival.

La regia ha la firma di Claudio Insegno che fa coppia in scena con Federico Perrotta nell’interpretazione del duo. Sul palco sono numerosi gli antagonisti e i protagonisti che animano la scena: da Thelma Todd, famoso Cold Case hollywoodiano, a Mae Bush, frequente protagonista dei film di Stanlio e Ollio insieme a Jim Finlayson e lo storico e dispotico produttore Al Roach e perfino tutte le mogli che hanno animato la vita e sono state a volte il presupposto artistico dei due protagonisti.

Caratterizzato da una comicità semplice e leggera, incentrata sulla mimica, lo spettacolo viaggia a ritmo di “slapstick”, celebre genere comico che deve il suo nome all’effetto sonoro del bastone usato dagli attori per colpirsi sulla scena senza nessuna conseguenza fisica ma con assicurato effetto comico. Ed ecco che basta un piccolo incidente drammaturgico perché tutti entrino nella battaglia infinitamente esilarante.

Quest’operazione teatrale è un atto d’amore da condividere con il pubblico che è cresciuto con i loro mito e un’occasione per le nuovissime generazioni di conoscere un tipo di comicità universale: quella loro goffa ingenuità che li ha resi sullo schermo due adulti mai davvero cresciuti che non hanno mai perso occasione per farsi dispetti, il loro stile e le loro invenzioni comiche non sono stati mai prevedibili, mai volgari, mai deludenti. Nel tempo hanno insegnato sorridere, a ridere, e a “sbellicarsi dalle risate”.

In questa commedia musicale, gli autori del testo sono gli attori e produttori Sabrina Pellegrino e Claudio Insegno sul palco con Federico Perrotta, Valentina Olla ed inoltre nel cast c’è anche Franco Mannella, attore, regista, doppiatore, con Giacomo Rasetti e Lorenza Giacometti. Fabrizio Angelini, invece, ha curato le coreografie.

Le scene sono di Alessandro Chiti ed i costumi di Graziella Pera, le musiche originali del Maestro Claudio Junior Bielli. Disegno luci Marco Laudando, progetto audio Marco De Angelis, aiuto regia Step Minotti.

«Scrivere una commedia sulla loro vita artistica è un’impresa impossibile, visti la quantità di film girati e il materiale archiviato su di loro, eppure della loro vita privata sappiamo poco. Quanti sanno che Oliver Hardy aveva avviato un allevamento di polli che poi regalava agli amici perché gli dispiaceva mandarli al macello? Quanti sanno che Stan Laurel fu arrestato perché percorse 50 miglia contromano in autostrada completamente ubriaco? E cosa dire poi della loro vita sentimentale?», incalzano Claudio Insegno e Sabrina Pellegrino.

Eppure, come proseguono, «abbiamo così voluto portare in scena una commedia che mescola fatti reali di vita vissuta dai due attori con eventi di pura fantasia, per raccontare la storia di un’amicizia vera durata più di trent’anni».

«Sì, è vero – spiega Insegno – potrebbe essere molto difficile portare sulle tavole di un palcoscenico le gesta dei nostri beniamini della risata. Ma l’amore e il profondo rispetto che proviamo per loro ci portano a rappresentarli come non li abbiamo mai visti».

In questo spettacolo è possibile essere travolti dalla loro rocambolesca vita privata, soprattutto, nell’articolato rapporto con le loro numerose mogli: è dal 1921 che abituano il pubblico a ridere con le loro facce, le loro cadute, le loro torte in faccia, è un invito a continuare a farlo anche nella contemporaneità. (rcs)

COSENZA – Mercoledì in scena “Il ritorno del soldato”

Mercoledì 26 marzo, al Teatro Rendano di Cosenza, alle 21, in scena “Il ritorno del soldato”, di Saverio Strati, messo in scena, per la regia di Giancarlo Cauteruccio, dalla Compagnia Teatro del Carro.

La produzione della pièce rientra nel progetto “100Strati”, ideato dal Comitato per le celebrazioni del Centenario della nascita dello scrittore di Sant’Agata del Bianco, istituito dalla Regione, insieme alla Fondazione Calabria Film Commission, e presieduto da Luigi Francoproprio con l’obiettivo di celebrare il grande uomo di cultura, vincitore, nel 1977, del Premio Campiello per “Il selvaggio di Santa Venere”. 

La Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere Mimmo Frammartino, ha ospitato, su proposta della consigliera delegata del sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza, il regista de “Il ritorno del soldato” Giancarlo Cauteruccio, grande innovatore della scena teatrale italiana, da più di 40 anni alla guida della compagnia “Krypton”, che ora ha lasciato nelle mani del fratello Fulvio, e da più di 25 anni direttore del “Teatro Studio” di Scandicci dove aveva creato una solida residenza artistica, prima di far ritorno da 3 anni a questa parte nella sua Calabria, per l’esattezza a Sibari, culla della Magna Grecia.

L’ospite è stato introdotto dagli interventi del Presidente della commissione cultura Frammartino e della consigliera delegata Antonietta Cozza, che hanno ricordato la genesi dello spettacolo di Saverio Strati al quale l’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso ha concesso il patrocinio.

«Lo scorso anno in agosto – ha spiegato Giancarlo Cauteruccio – è partito l’anno stratiano per celebrare il centenario della nascita del grande scrittore e in quella occasione ho pensato di riproporre “Il ritorno del soldato”, l’unico testo teatrale di Strati, scritto con Vincenzo Ziccarelli».

Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale a Scandicci, città di adozione di Strati e, adesso, arriva in Calabria per sviluppare il suo percorso in tutti i teatri delle città capoluogo. Cauteruccio ha, inoltre, spiegato la scelta di Cosenza come “prima” regionale, «perché, come sappiamo, Strati e Ziccarelli si sono dati appuntamento, nel 2014, per morire nello stesso anno. Ecco perché mercoledì 26 marzo vogliamo celebrare a Cosenza e al teatro Rendano il Centenario di Strati e il decennale dalla morte di Vincenzo Ziccarelli, che è una delle personalità più importanti, non solo della cultura cosentina, ma promotore del Teatro in Calabria».

«Credo che questo omaggio – ha aggiunto Giancarlo Cauteruccio – che faremo insieme al Comune di Cosenza, sia il primo passo per celebrare adeguatamente questo grande uomo di cultura, di pensiero e di arte».

Da tener presente che la Commissione Cultura, proprio per onorare al meglio la memoria del drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, ha da tempo consegnato all’Amministrazione comunale, guidata da Franz Caruso, la richiesta di intitolargli una struttura, un luogo, una strada o una piazza. 

Una proposta, peraltro, formulata in sede di Commissione, dal giornalista Enzo Arcuri, già direttore della sede Rai per la Calabria. A dare corpo allo spettacolo di mercoledì al Rendano un gruppo di attori calabresi.

«Il mio intento già da tre anni – ha raccontato Cauteruccio in commissione cultura – era quello di poter restituire quel poco di sapere che ho acquisito in 50 anni di carriera fuori dalla Calabria, ma non ho trovato grandi possibilità, se non appunto questa volta, perché si sono create le condizioni per tentare un esperimento, realizzare, cioè, un’opera utilizzando artisti calabresi: attori, musicisti, costumisti e scenografi, compresa la compagnia di produzione che è “Il Teatro del Carro” che è quella di Pino Michienzi e Anna Maria De Luca, una compagnia che ha continuato, dopo la scomparsa di Pino Michienzi, a portare avanti il grande interesse per la drammaturgia calabrese. Lo spettacolo è stato costruito nel bel teatro di Badolato che loro gestiscono e da lì è poi partito per la Toscana dove abbiamo voluto offrire questa produzione alla città di adozione di Strati, e nella quale si spense dopo avervi vissuto per 50 anni».

«Un’operazione – ha infine aggiunto il regista – che presenta una sua forte valenza culturale che nulla ha a che vedere con la circuitazione dello spettacolo. Un esperimento di teatro che mette in relazione la creatività degli artisti calabresi, perché la Calabria è forse l’unica regione del Sud che non ha una forte identità teatrale a livello nazionale e che, invece, merita di iniziare un percorso perché si generi una compagnia tutta sua nella quale, magari, possano confluire tutte le compagnie più interessanti della regione per creare una presenza calabrese nel panorama nazionale, con una sua forte identità».

«Mi piacerebbe riuscire a crearla – ha chiosa Cauteruccio –. Speriamo possa accadere».

Le musiche originali de “Il ritorno del soldato” sono dei giovani musicisti Vincenzo Maria Campolongo e Marco Carbone. (rcs)

CORIGLIANO ROSSANO – Il 25 marzo “Perfetti sconosciuti”

Martedì 25 marzo, al Cinema Teatro Metropol di Corigliano Rossano, alle 20.30, in scena “Perfetti sconosciuti”, commedia firmata da Paolo Genovese.

Un appuntamento da non perdere con la Stagione “Il Teatro si fa in tre” della città di Corigliano-Rossano che tra gli eventi inserisce anche la “Rassegna L’Altro Teatro – On Stage Metropol”, curata da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno, in collaborazione con Isabella Cicero, titolare del Cinema Teatro Metropol.

La Rassegna è realizzata grazie al contributo dell’amministrazione comunale di Corigliano Rossano, ed è co-finanziata con “risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Distribuzione Teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

Dopo nove anni, torna in teatro con un cast d’eccezione composto da Dino Abbrescia, Alice Bertini, Paolo Briguglia, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina, Valeria Solarino, nella produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana e Lotus Production.

Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta. Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella minuscola schedina si mettesse a parlare? Il cast di Perfetti Sconosciuti vi aspetta in teatro per una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”. (rcs)

REGGIO – Il 28 marzo Gennaro Calabrese in “Gennaro Calabrese Show”

Il 28 marzo, al Cine Teatro Odeon di Reggio, in scena Gennaro Calabrese in “Gennaro Calabrese Show”.

L’evento, inserito nella kermesse teatrale ed organizzato dalla NovaStar Italia di Mimmo Porcino in collaborazione con il Cine Teatro Odeon, vedrà il nostro camaleontico Gennaro alle prese con i suoi cavalli di battaglia e le new entry del sociologo Paolo Crepet, il cuoco Alessandro Borghese, il paleontologo Alberto Angela e il professore di fisica Vincenzo Schettini. Sarà un incredibile viaggio con numeri originali farciti di musica, monologhi esilaranti e momenti di pura satira.

«In questo grande show, non mancheranno illustri personaggi del mondo dello sport, della musica, della politica, del piccolo schermo e farò un omaggio a quei big che non ci sono più: li immagino in uno spazio-tempo diverso dal nostro dove continuano a fare il loro lavoro – afferma l’artista Calabrese –. È uno spettacolo fresco e divertente, un’opportunità per ritrovarsi con amici, con i propri cari, staccare dalla routine quotidiana e godersi una serata di relax a teatro. Ovviamente, ci saranno tante altre sorprese e si riderà tantissimo».

I reggini sono pronti quindi, a fare un viaggio meraviglioso nel mondo dello spettacolo messo a punto da un “mattatore” del palcoscenico, un ciclone della comicità abile a far  conoscere anche in questo show, un raffinato stile artistico che ha conquistato, negli anni, l’attenzione di molti amanti del teatro. (rrc)

MORANO CALABRO (CS) – Luca Ward si racconta

Domani, al Teatro Troisi di Morano Calabro, alle 18.30, in scena “Il talento di essere tutti e nessuno”, con Luca Ward e la regia di Luca Vecchi.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Morano, è promossa dalla compagnia locale, L’Allegra Ribalta, nell’ambito Pollino in Ribalta Festival – Tirreno Festival, kermesse magistralmente diretta da Alfredo Di Luca.

Luca Ward, volto noto del cinema italiano, con il proverbiale estro narrativo che lo distingue, grande affabulatore, mette a nudo il suo percorso artistico e conduce il pubblico in un viaggio emozionale che setaccia attraverso il concetto di identità la tendenza umana di essere “tutti e nessuno”.

Il “Troisi” di Morano, tempio di cultura e intrattenimento, si conferma irrinunciabile punto di riferimento per gli amanti del teatro di qualità e per quanti desiderano immergersi nelle arricchenti atmosfere della recitazione e dell’arte. (rcs)

COSENZA – Al Rendano ““Rocky-The Musical”

Domani e domenica 16 marzo, al Teatro Rendano di Cosenza in scena Rocky-The Musical”, ispirato al celebre film di Sylvester Stallone.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della Rassegna L’Altro Teatro, ideata da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno. Rassegna realizzata con il supporto dell’amministrazione comunale di Cosenza e co-finanziata con “risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Distribuzione Teatrale” della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

Unica tappa calabrese di un musical emozionante, con orchestra dal vivo, che celebra la forza di volontà, il sacrificio e l’amore. Rocky Balboa torna sul ring e ad interpretare il ruolo per pugile di Filadelfia è Pierpaolo Pretelli, che, dopo il successo televisivo, si cimenta per la prima volta con il teatro. Al suo fianco, Giulia Ottonello nei panni di Adriana. La regia è affidata a Luciano Cannito che dopo i successi di “Sette spose per sette fratelli”, “Cabaret” e “Saranno Famosi” si conferma una delle firme di spicco del nuovo musical italiano.

«Al centro della storia – spiega Luciano Cannito – c’è l’intensa relazione tra Rocky e Adriana, un amore che offre un rifugio di emozioni in contrasto con la brutalità del pugilato. Questo legame è la vera forza del protagonista, che lo sostiene nelle battaglie più difficili».

«La mia regia – continua – non poteva che essere ispirata al mitico film che mi ha fatto sognare da ragazzino; dunque, ho cercato di riprodurre emozioni cinematografiche, ma senza privare lo spettatore della magia del teatro che rende già ogni racconto sospeso tra la realtà e il sogno e permette ad ognuno di trasferire la storia nella propria vita. E comunque Rocky non è solo un musical, è una storia universale di riscatto, che dimostra come con cuore e determinazione tutto sia possibile».

La musica e le liriche sono dei vincitori del Tony Award e candidati all’Oscar, Lynn Ahrens e Stephen Flaherty. A rendere il tutto ancora più spettacolare sono le scenografie di Italo Grassi che dal ring fino ai vicoli di Philadelphia creano un’atmosfera suggestiva immergendo lo spettatore nell’immaginario americano. I costumi di Veronica Iozzi e le luci disegnate da Valerio Tiberi, contribuiscono inoltre alla creazione di un’esperienza immersiva ed emozionante.

«Le coreografie – aggiunge Luciano Cannito – create in collaborazione con Fabrizio Pioli aggiungono dinamica, spettacolarità e divertimento a questo musical che con Fabrizio di Fiore ci onoriamo di rappresentare per la prima volta in Italia, con la direzione musicale di Ivan Lazzara e Angelo Nigro, i quali rispettivamente per la parte vocale e orchestrale, hanno riportato la musica eseguita con l’orchestra dal vivo, ai grandi fasti di West End e Broadway». (rcs)

A Locri e Palmi “Il Leone d’inverno”

A Locri e a Palmi, questo weekend, andrà in cena “Il Leone d’Inverno”, lo spettacolo tratto da The Lion in Winter di James Goldman, traduzione di Roberta Conti, per la regia di Nicasio Anzelmo.

Sabato 15, la pièce andrà in scena alle 21 all’Auditorium Palazzo della Cultura, nell’ambito della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024-2025 e domenica 16 marzo a Palmi alle 18.30 al Teatro comunale Manfroce, nell’ambito delle Stagioni Teatrali di Calabria.

Gli spettacolo rientra nell’ambito delle rassegne a cura del Centro Teatrale Meridionale e di Teatri calabresi associati, per la Direzione artistica di Domenico Pantano, animerà la vita culturale calabrese nel prossimo weekend.

L’opera teatrale, interpretata dagli attori Viola Graziosi e Maximilian Nisi, e da Francesco Di Cesare, Sofia Graiani, Davide Ingannamorte, Davide Pandolfo, Giulio Tropea, è prodotta da Teatro della Città, scene e costumi di Vincenzo La Mendola, musiche originali di Giovanni Zappalorto e Andrea Nicolini, aiuto alla regia Chiara Barbagallo.

È la vigilia di Natale dell’anno 1183. Alla corte di Enrico II, uno dei re più spietati che la storia abbia mai conosciuto, a cui non restano più molti anni da vivere, la successione del trono alimenta viscide e repentine alleanze tra i figli del sovrano. Tutti aspirano alla corona per motivi differenti: Riccardo Cuor di Leone è mosso dalla sete di conquista, Goffredo cerca la gloria, Giovanni senza terra è accecato dall’avidità. 

Eleonora d’Aquitania, l’astuta e manipolatrice moglie di Enrico II, animata dal risentimento e da un fiero desiderio di vendetta nei confronti del sovrano, usa i suoi figli come pedine di una scacchiera. Accecata dal desiderio di vendicarsi del marito, che la tiene prigioniera nelle torri del castello, Eleonora complotta l’abdicazione di Enrico II a favore del suo preferito Riccardo. 

In quei pochi giorni, i corridoi e le camere del castello diventano teatro di orrende cospirazioni, violente liti, scenate di gelosia. Ma Giovanni, primogenito e legittimo erede al trono, è deciso a tenere per sé l’intero regno. Con l’aiuto di Filippo, re di Francia, ha messo a punto un piano ingegnoso per avere tutto e subito. Alla fine, il risultato sarà una nuova distribuzione dei poteri all’interno del regno, soprattutto nelle mani di Eleonora.

Uno spettacolo dalle tinte forti, che mescola sete di potere e passioni familiari, e lancia un monito sul disfacimento dei rapporti a causa della avidità e della aridità. Come dice la stessa Eleonora di Acquitania: “Noi siano l’origine delle guerre. Gli assassini siamo noi. Noi alimentiamo la guerra. La portiamo dentro di noi, come la sifilide. Ma, non possiamo semplicemente amarci un poco? È così che comincia la pace. Abbiamo tante ragioni per amarci. Abbiamo tante possibilità, figli miei, potremmo cambiare il mondo”(rrc)

 

Al Politeama conclusa la tappa calabrese del Musical Van Gogh Cafè

È con un’ultima e lunga standing ovation, al Teatro Politeama di Catanzaro, che si è concluso, con successo, ogni replica al Sud della spettacolare Opera Musicale Van Gogh Café.

Da Catania a Reggio, per concludersi a Catanzaro, il minitour tra Calabria e Sicilia del capolavoro teatrale sulla vita e i dipinti di Vincent Van Gogh ha incantato oltre quattromila spettatori, che si sono lasciati travolgere da una vera opera d’arte dello spettacolo dal vivo, essa stessa un capolavoro. “Un altra idea di teatro” è lo slogan che ha accolto gli spettatori ogni sera e, dopo due ore e trenta di emozioni, questa idea ha conquistato tutti, dal pubblico adulto ai circa duemila ragazzi che hanno affollato i matinée scolastici, rimasti stregati da una sequenza di scene, suoni, immagini, capaci di trasformare uno spettacolo in un evento artistico e culturale unico e indimenticabile.

Van Gogh Café Opera Musical è un viaggio coinvolgente nell’umanità di un artista immortale e amato, in grado di penetrare nell’animo di ognuno; un’immersione nei meravigliosi dipinti e, al contempo, nelle pieghe più profonde dell’avvincente e singolare storia di Vincent Van Gogh, tra talento, creatività, allucinazioni e visioni. Prodotta dalla Mic Musical International Company, in ogni replica ha affascinato ed emozionato, fino alle lacrime che hanno bagnato gli occhi di ogni spettatore.

Novità assoluta tra le grandi opere moderne internazionali, ha confermato di essere una produzione italiana destinata ad un successo mondiale. Originalissima e di eccezionale impatto visivo ed emotivo, è scritta in modo geniale e interpretata magistralmente da Andrea Ortis, regista e attore capace di dare vita ad opere incantevoli come la Divina Commedia, diventata un cult e pronta a sbarcare in Cina.

Di grande impatto la struttura dello spettacolo, con la musica di un’orchestra dal vivo stile Cafè Chantant, la recitazione, il canto e il ballo di un cast d’eccezione, proiezioni ed effetti 3D a tutta scena, l’utilizzo della più avanzata tecnologia capace di coinvolgere e immergere il pubblico nelle opere di Van Gogh, rendendole vive e coinvolgenti.

Un racconto delicato e affascinante, accompagnato da brani dei più grandi cantanti francesi, come Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu, Yves Montand, eseguiti dalla piccola orchestra con Antonello Capuano, chitarre,  Marco Molino, percussioni, Lorenzo Mastrogiuseppe, contrabbasso, Leonardo Mazzarotto, violino, Andrea Salvadé, pianoforte/musette. Bravissimi tutti i componenti del cast, da  Andrea Ortis nei l’antiquario Monsieur Louis Philippe, a Floriana Monici in quelli di Madame Odile. Ed ancora Chiara Di Loreto nel ruolo di Mademoiselle Aline, Raffaele Ficiur in quello di Luc. Magnifico il corpo di ballo con Lara Ferrari (Juliette), Rebecca Erroi (Vanille), Giulia Maffei (Sophie), Federica De Riggi (Camille), Serena Pomer (Eugenie), Matilde Asmini (Cover). Uno spettacolo davvero imperdibile, costruito da Andrea Ortis in modo impeccabile, con Emma De Nola, assistente alla regia, l’arrangiamento musicale di Antonello Capuano, le orchestrazioni di Francesco Coi e la direzione corale di Elisa Dal Cors. A completare la struttura creativa da sottolineare le splendide coreografie di Marco Bebbu, i costumi di Marisa Vecchiarelli e Myriam Somma, le scene di Gabriele Moreschi impreziosite dalle animazioni 3D di Tommaso Borello e Ludovico Gandellini, Infine, una nota di merito a Virginio Levrio, light-video designer.

Al termine di questa intensa settimana di repliche, il promoter Ruggero Pegna ha voluto tirare le somme, ringraziare tutti e dare anche un’anticipazione: «In questi anni ho voluto presentare al pubblico calabrese alcuni degli spettacoli più belli e originali, e questo è tra i più belli in assoluto!».

«Non avevo dubbi – ha proseguito – che quest’opera potesse trasmettere forti emozioni, stupire e lasciare ricordi indelebili… Un grazie alla produttrice esecutiva Lara Carissimi, a tutta la Mic e ad Andrea Ortis per il loro prezioso lavoro, difficilissimo, inteso a realizzare produzioni di altissimo livello, davvero un’altra idea di teatro in un momento in cui si assiste ad una infinità di spettacoli a dire molto mediocri… Tra l’altro, con Andrea Ortis e il maestro Francesco Perri, di cui ho prodotto l’Opera su San Francesco di Paola, sto anche lavorando alla realizzazione di un’Opera sulla vita della nostra Natuzza Evolo, che presenteremo presto…». (rcz)

RENDE (CS) – Lo spettacolo “Lucciole per lanterne”

In scena domani sera, al Palacultura di Rende, lo spettacolo Lucciole per lanterne con Barbara Bruni, Alessandra Chiarello, Carla Serino e Daniela Macario e il testo scritto da Raffaele Galiero.

La pièce rientra  nell’ambito del progetto Palcoscenico organizzato da Creativa con la direzione artistica di Andrea Solano e cofinanziato dalla Regione Calabria.

Scrive Paolo Mauro, che ne cura la regia: «“Lucciole per lanterne” vuole aprire una finestra sulla vita di persone reali che vivono la loro esistenza nella maniera più naturale, affrontando i problemi non come fossero eventi unici e soprannaturali, ma senza accorgersene, come se la vita vivesse loro e non il contrario. I nostri personaggi sono manifestazioni fisiche di un pensiero divino, di colui il quale ha voluto che, tutto quello che ci circonda, animato e inanimato, aprisse le nostre coscienze e ci facesse capire che le difficoltà, vere, rilevanti, si trovano nelle cose più banali e non nella costruzione di pensieri e concetti ai quali siamo noi a dare importanza».