FILADELFIA (VV) – Venerdì in scena “Finale di partita”

In scena venerdì sera, a Filadelfia, alle 20.45, all’Auditorium Comunale, andrà in scena “Finale di partita” di Samuel Beckett, con la traduzione di Carlo Fruttero, per la produzione di Nerval Teatro, ideata da Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol. Lo spettacolo è un’anteprima di stagione.

Lappuntamento, fortemente voluto dal Comune di Filadelfia, nasce con la collaborazione di Dracma – Centro di produzione teatrale, sostenuto dal MIC – Ministero della Cultura e dalla Regione Calabria, e dellIstituzione Teatro comunale Filadelfia.

Accanto a Maurizio Lupinelli e Barbara Caviglia, in scena due attori diversamente abili, Carlo De Leonardo e Matteo Salza, provenienti dal Laboratorio Permanente di Rosignano Marittimo e Ravenna.

Protagonisti di “Finale di partita” sono Hamm, cieco e paralizzato sulla sua sedia a rotelle, Clov, che non può piegare le gambe ed è costretto a stare sempre in piedi, e gli anziani genitori del primo, Nagg e Nell, senza gambe e che vivono ognuno dentro un bidone della spazzatura.

Lo scenario è un luogo chiuso, una specie di bunker, nel quale i quattro personaggi muovono le loro esistenze, rese difficili dalla patologie che li affliggono, mentre il mondo esterno sembra essere andato distrutto da una terribile e non identificata catastrofe. La loro vita-non vita scorre tra abitudini, memorie e rituali senza senso apparente, in un continuo scambio di battute tra Hamm e Clov, come mosse su una scacchiera durante una partita.

Uno spazio quasi sospeso, in cui Beckett indaga con lucidità e ironia la condizione umana, tra dialoghi apparentemente assurdi e i ricordi del passato, che sembra in ogni caso migliore rispetto all’esistenza che i quattro sono costretti a vivere nel bunker. La svolta sembra esserci quando Clov palesa la volontà di uscire da quello spazio chiuso, lasciando all’interno Hamm, che nel frattempo è rimasto solo dopo la morte dei genitori.

Da oltre dieci anni, Nerval Teatro attraversa la drammaturgia di Beckett con il gruppo di attori e attrici diversamente abili del Laboratorio Permanente di Rosignano M. (LI) e più recentemente con il gruppo ravennate, dal primo spettacolo Attraversamenti (2015) fino a Winnie (2017), Sinfonia Beckettiana (2018) e La buca (2023): questi allestimenti hanno messo in evidenza quanto questi attori fossero giusti e perfetti nelle drammaturgie di Beckett, nello stare sulla scena coi i loro corpi e gli sguardi stralunati, l’ironia e il divertimento del gioco. Dal loro punto di vista l’agire scenico è come un gioco: possono ripetere tante volte la stessa scena, come fosse la prima volta, e in Beckett tutto ciò è una dimensione perfetta per lo sviluppo della drammaturgia dei suoi testi.

In continuità con la filosofia di inclusione che caratterizza il lavoro di Nerval Teatro, lo spettacolo prevede un percorso di conoscenza tattile della scena, dedicato a persone cieche e ipovedenti, che si terrà unora prima dellinizio dello spettacolo. (rvv)

A Lamezia e Cleto la memoria delle donne dell’Abbazia Benedettina

Dalle antiche pietre medievali del Castello di Cleto al suggestivo Chiostro di Lamezia Terme. Ha scelto due splendide scenografie naturali l’Associazione a Promozione Sociale A Regola d’arte per mettere in scena lo spettacolo “Cronache degli Altavilla – Note di Regia”. Lo spettacolo fa parte della rassegna “Artivamente. Viaggio tra mito e realtà”, giunto alla seconda edizione e realizzato con il cofinanziamento della Regione Calabria. Progetto finanziato con risorse PAC 2014/2020 – Az. 6.8.3. – Avviso Attività Culturali 2023 Brand “Calabria Straordinaria”.

Il riadattamento drammaturgico curato dalla critica teatrale Giovanna Villella, che ne ha curato anche la direzione artistica, ha dato respiro, tra  ricostruzione storica e suggestivamente romanzata, alle vicende dell’incantevole Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia – Lamezia (attualmente non disponibile al pubblico).

Nelle scorse serate la passione, la forza, il coraggio, ma anche l’impeto delle donne che animarono quelle mura nell’undicesimo secolo, hanno riecheggiato nel cortile dell’antico convento nel cuore di Lamezia.

Tra vicende d’amore e voglia di emancipazione e crescita, tra moti di ribellione ai canoni e ai dettami che imbrigliavano le donne di quel secolo, lo spettacolo, con la regia e la progettazione di Tiziana De Matteo, ha mostrato un diverso volto del Medioevo e della cronaca storica di quegli anni, offrendo nuova e più intima luce a uno dei più potenti e famosi centri monastici del Medioevo.

La regia ha dato spazio a personaggi femminili intensi: Bernfrieda, fragile e poi forte, simbolo della crescita e del riscatto; Fredesenda, divisa tra dovere politico e passione personale;

Giuditta e Sichelgaita, archetipi complementari di femminilità, una fedele e delicata, l’altra guerriera e pragmatica. Accanto a loro, la voce di Frate Goffredo, ponte tra cronaca e spiritualità, tra mondo maschile e femminile.

Magistrale la guida e voce narrante di Giovanna Villella, appassionata l’interpretazione di Maria Pileggi, Annalisa Brizzi, Alida Ventura, Claudia Lavinia Barberino e Giuseppe Grandinetti.

Un inno alle donne, custodi della memoria e protagoniste silenziose della storia, che hanno sempre tentato di emergere e di lasciare traccia.

Lo spettacolo “Cronache degli Altavilla” si è così confermato non solo un racconto teatrale, ma anche un atto politico e culturale: ridare voce a chi ne è stato privato, valorizzando l’eredità femminile come parte integrante della nostra memoria collettiva.

Nella piéce di Cleto lo spettacolo è stato impreziosito dalla celebre sand artist Rachele Strangis, che ha disegnato sulla sabbia immagini suggestive dedicate alla vita delle donne degli Altavilla. Le sue creazioni, proiettate direttamente sulle mura del castello, hanno trasformato lo spazio scenico in un affresco vivente, rendendo l’evento ancora più coinvolgente e carico d’atmosfera. Figure di regine, monache e nobildonne medievali sono apparse e svanite tra i granelli di sabbia, narrando storie di amori, conflitti e aspirazioni in un dialogo continuo tra arte e memoria.

«Uno spettacolo suggestivo, in cui la narrazione è stata la vera protagonista grazie ad un riadattamento drammaturgico interessante che ha fatto toccare con mano un’epoca così distante, eppure così vicina», ha commentato il presidente della Fita (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) Nico Morelli.

«Il mio auspicio – ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Lamezia Terme, Annalisa Spinelli – è che questo spettacolo possa essere replicato nella sede in cui è ambientato, l’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia, autentico gioiello archeologico di Lamezia». (rcz)

LAMEZIA – Teatrop presenta la nuova stagione teatrale per le scuole

È un cartellone dedicato ai più piccoli per un mondo a misura di bambino, quello presentato dalla Compagnia Teatrop, nel foyer del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme.

A illustrare le trame dei sei spettacoli in programma fino alla primavera 2026 sono stati Pierpaolo Bonaccurso, attore e regista, e Greta Belometti, direttrice artistica.

Si inizierà il 19 e 20 novembre prossimi con lo spettacolo “Pinocchio sabbia e legno” col Teatro della Libellula; la stessa compagnia sarà in scena dal 16 al 18 dicembre con la pièce “Il racconto di Natale di Zampalesta”. Per l’anno nuovo le rappresentazioni in cartellone sono quattro: il 20 e 21 gennaio 2026 andrà in scena la compagnia de “I Teatrini” con “Pietro Saltatempo, il filo magico”. Il 16 e 17 febbraio sarà la volta di “Clown, la maschera del cuore” a cura di Teatrop. La compagnia “La Contrada” si esibirà il 24 e 25 marzo prossimi con le “Le 4 Stagioni”. Chiuderà la stagione lo spettacolo “Un principe piccolo piccolo” che sarà rappresentato dalla compagnia Teatrop. Gli spettacoli si terranno tutti al Teatro comunale Grandinetti.

Tra le nuove maestranze di Teatrop, anche l’artista lametina Mafalda Daniele che si occuperà di scenografia. Da notare che le due rappresentazioni di novembre saranno in concomitanza con la Giornata mondiale per i diritti dei bambini, un’occasione per riflettere su quanto sia determinante per il futuro della nostra società creare un mondo a loro misura, che favorisca al meglio la loro crescita fisica e intellettiva.

Belometti e Bonaccurso hanno evidenziato che la compagnia Teatrop collabora sinergicamente alla produzione dei sei spettacoli della nuova stagione per le scuole, «con la finalità precipua di valorizzare la funzione educativa del teatro che diventa didattica innovativa per la formazione delle nuove generazioni».

«Infatti – ha sottolineato la direttrice artistica Belometti – ormai da diversi anni, Teatrop sta portando avanti il teatro per ragazzi e per le famiglie con la produzione di spettacoli a tema e con l’obiettivo di offrire un ulteriore strumento di conoscenza e di dialogo fra le diverse generazioni».

La compagnia ha intrapreso e consolidato un’interlocuzione molto proficua con le scuole che, puntualmente, accolgono le proposte di Teatrop ospitando spettacoli e performance che incontrano sempre il gradimento delle comunità scolastiche. Teatro, scuola, società civile, un fil rouge che si rafforza «per aprire una finestra su un mondo fantastico – ha spiegato Belometti – in cui, piccoli e grandi, possono riscoprire la bellezza dello stupore, l’incanto della fiaba (moderna o antica che sia) che ci trasporta in un universo più giusto, più bello, senza guerre, dove la natura è rispettata e ogni bambino vive con spensieratezza la sua età».

Pierpaolo Bonaccurso, attore e regista figlio di Piero Bonaccurso che oltre quarant’anni fa fu tra i fondatori del Teatrop, ha ricordato che nel 2026 la stagione per le scuole e un po’ tutte le attività in cantiere della compagnia saranno dedicate al grande Piero Bonaccurso «un artista eclettico e poliedrico che con la sua moderna visione, piantò radici solide sul nostro territorio per la realizzazione di un teatro che si svolgesse non solo nei luoghi sacri dell’arte ma anche nelle piazze, per le strade, per essere sempre vicini alla gente e in particolare ai più piccoli».

L’assessora comunale alla Cultura, Annalisa Spinelli, ha salutato con gran favore la nuova stagione ribadendo «l’impegno costante e continuo di Teatrop, una compagnia costituita da artisti e maestranze di alta professionalità. Una realtà d’eccellenza per Lamezia e la Calabria affermata anche livello nazionale; una fucina di idee che dona all’intera comunità momenti di sano divertimento e di proficua riflessione con delle rappresentazioni che accompagnano la crescita dei bambini e sono di gran supporto anche per la vita degli adulti, per la comprensione delle complesse dinamiche familiari». (rcz)

TROPEA – Successo per Teatro d’aMare

Conclusa con successo, a Tropea, la nona edizione di Teatro d’aMare, il festival di LaboArt diretto da Maria Grazia Teramo e Francesco Carchidi. Per tre giorni, Tropea ha ospitato 14 appuntamenti in cartellone tra teatro, danza, musica, incontri e installazioni site-specific, e oltre 50 ospiti tra artisti, musicisti, performer e operatori culturali.

Teatro d’aMare 2025 è stato realizzato con il contributo economico del Comune di Tropea, con il sostegno della Camera di Commercio Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e dei main sponsor LaboApartments e Tropis Hotel.

Tre giornate – dall’11 al 13 settembre – in cui a fare da filo conduttore è stato il tema della cura nella scena contemporanea, indagato attraverso pratiche e testimonianze concrete: dall’esperienza laboratoriale annuale condotta da LaboArt insieme a persone ai margini, confluita nello spettacolo “Nella mia stanza l’Orsa Maggiore”, alla pratica della “non-scuola” di Marco Martinelli raccontata nel libro della giornalista e insegnante Francesca Saturnino, fino alle voci dei Putéca Celidònia che in una conferenza-spettacolo hanno presentato le loro esperienze portate avanti nel Rione Sanità di Napoli e nell’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida.

La cura è stato anche il focus del dibattito inaugurale del festival, che ha intrecciato le testimonianze di artisti, operatori e terapeuti, mostrando come le arti performative possano farsi strumento concreto di incontro e trasformazione.

A partire da lì, la riflessione si è articolata attraverso linguaggi e forme diverse: la performance itinerante “Trans. Essere Paesaggio”  di Pietro Spoto e Andrea Gerlando Terrana ha invitato a guardare la città come un organismo vivo, mentre il trittico “Metamorphosis” della C&C Company ha attraversato con potenza il tema delle mutazioni e del confine tra uomo e bestia.

Cura intesa anche come possibilità di oltrepassare i limiti e trasformarli in possibilità condivise: la cena-performativa “Limine” è stata allo stesso tempo approdo e varco, aprendo il festival verso nuove possibilità di relazione tra arte, comunità e territorio; “Peccato” di Mucchia Selvaggia ha invitato il pubblico a spingersi oltre i concetti di bene e male, mentre “Afànisi” del gruppo CTRL+ALT+CANC ha ribaltato la relazione tra spettatore e scena e la potenza di Annalisa Limardi in “NO” ha ricordato l’importanza di far valere la propria voce.

Accanto a loro, le voci dei musicisti hanno amplificato il senso di comunità: dalle sonorità urbane di DonGocò, al jazz del Claudio Francica Trio, fino alla reinterpretazione della tradizione calabrese firmata da Federica Greco e Paolo Presta.

«È stata un’edizione che ha raccolto, ma soprattutto ha costruito un mosaico di esperienze dove la cura si è manifestata come pratica concreta: nel lavoro quotidiano al fianco delle persone fragili, nel corpo che resiste e si trasforma, nelle comunità che si incontrano, nelle voci che raccontano i margini – affermano i direttori artistici Maria Grazia Teramo e Francesco Carchidi -. La risposta del pubblico, attento e partecipe, ci ha confermato che la strada intrapresa è quella giusta. La scelta di privilegiare linguaggi universali come la danza e la musica ha permesso anche ai tanti turisti stranieri presenti a Tropea di avvicinarsi al festival, scoprendo una città che non offre solo bellezza paesaggistica, ma anche una dimensione culturale viva e dinamica». (rvv)

PORTIGLIOLA (RC) – Torna il Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia

È con “Odisseo Superstar”, in programma il 2 agosto al Teatro greco romano di Portigliola, che prende il via il  Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia che, grazie alla sinergia con il Gal Terre Locridee, le associazioni Cultura e Territorio, e Accademia di Musica lettere e Arti Senocrito con il patrocinio del Comune di Portigliola e il contributo del Nuovo Imaie.

Odisseo Superstar è firmato dal Collettivo Van – Verso Altre Narrazioni.

Dopo il successo di 2021: Odissea nello spiazzo, i giovani attori del collettivo tornano sul palcoscenico con una nuova, originale incursione nel mito omerico, stavolta seguendo il percorso di Ulisse attraverso epoche, miti e linguaggi, in un’avventura teatrale che fonde drammaturgia contemporanea e suggestioni epiche senza tempo, rinnovando il fascino di una delle figure più emblematiche della letteratura occidentale.

Con uno stile che mescola linguaggio circense, musicale e teatrale, lo spettacolo attraversa la vita di Ulisse dalla sua nascita fino all’inferno dantesco, rievocando la guerra di Troia e i suoi leggendari viaggi. Gli attori Andrea Di Falco, Gabriele Manfredi, Andrea Pacelli, Gabriele Rametta e Pierantonio Savo Valente danno corpo e voce a un universo narrativo denso e sorprendente, in cui l’eroe omerico diventa il pretesto per raccontare, in modo ironico, scanzonato e poetico, le grandi storie della mitologia classica. Le musiche originali e le trovate sceniche innovative contribuiscono a mantenere alta l’attenzione dello spettatore, creando un’esperienza sensoriale e culturale di forte impatto.

La struttura del testo e dello spettacolo richiama la tradizione orale e performativa dei poemi antichi, con l’uso di canto, ritmo, travestimenti, Tableau Vivant, Commedia dell’Arte e giochi sonori. Il pubblico verrà coinvolto in un viaggio dinamico, post-moderno, attraversando i miti grazie a scenografie minimali e un uso creativo dello spazio scenico. I riferimenti culturali – dal Quartetto Cetra ai Monty Python, passando per la Disney e i grandi film del passato – rendono questa pièce un’esperienza unica, accessibile e insieme colta. Ogni dettaglio dello spettacolo è pensato per generare un ponte tra epoche e stili, in un continuo gioco di rimandi che diverte, commuove e fa riflettere.

Uno spettacolo imperdibile che inaugura al meglio il programma della nuova stagione, che proseguirà poi mercoledì 6 agosto con le “interviste impossibili” in cui il giornalista Ennio Cavalli dialogherà con la poetessa Saffo, interpretata da Tiziana Bagatella. Un evento che unisce divulgazione e immaginazione, restituendo voce e attualità a figure cardine della storia della letteratura.

Ricordiamo che, come ogni anno, sarà possibile acquistare il biglietto all’ingresso degli spettacoli, ma resta consigliato l’acquisto in prevendita presso l’Agenzia Persefone Viaggi, il Lido Persefone, il Bar Scocchieri, il Bar Riviera o l’Edicola Mondadori di Locri. (rrc)

Il 5 luglio ai Laghi di Sibari le Notti dello Statere

Il 5 luglio ai Laghi di Sibari torna, con la 21esima edizione, Le Notti dello Statere, la manifestazione di cultura cinematografica ideata e guidata dal direttore artistico Luca Iacobini.

Come sempre, cresce la curiosità di conoscere i nomi dei protagonisti del mondo del cinema, della televisione e del teatro che riceveranno un riconoscimento per i loro meriti artistici, un premio fra l’altro molto ricercato e simbolico che rappresenta proprio lo statere d’argento, moneta greca che circolava a Sibari in epoca antica.

A condurre la serata saranno la giornalista Iole Perito ed il conduttore radiofonico Bruno Gaipa.

Immancabile, anche quest’anno, Miriam Candurro, amica affezionata della manifestazione di cui è madrina ufficiale, che introdurrà i red carpet degli ospiti insieme ai colleghi attori fra l’altro, come lei, già premiati con lo statere d’argento nelle passate edizioni: Emanuel Caserio, Daniela Ioia e Chiara Russo.

Si entrerà poi dunque nel vivo dello spettacolo con la passerella dei premiati che, come di consueto, si racconteranno sul palco attraverso una breve intervista incentrata sul racconto della loro vita professionale.

A ricevere lo Statere d’argento edizione 2025 saranno: Antimo Casertano (attore, drammaturgo e regista conosciuto dal grande pubblico per il ruolo del postino Pino in “Un posto al sole”), Grace Ambrose (“Amen”, “Compromessi sposi”, “Il primo Natale” di Ficarra e Picone”, “Il Paradiso delle signore”), Federica Franzellitti (serie Raiplay “Crush: la storia di Matilde”, serie internazionale Netflix “Di4ri” e “Di4ri 2”), Giovanni Ludeno (“Gomorra”, “Le indagini di Lolita Lobosco”, “Vincenzo Malinconico, avvocato di insuccesso”), il giovane calabrese Giuseppe Pallone (“Che Dio ci aiuti”).

Prosegue il nostro impegno nella promozione dell’arte cinematografica che cammina di pari passo con la promozione del nostro bellissimo territoriodichiara Luca IacobiniLe ‘Notti dello Statere’ è un evento molto atteso, ormai una tradizione della nostra estate sibarita. Un lavoro lungo un anno che si concretizza con la soddisfazione di accogliere sulla costa ionica le maestranze del cinema che, puntualmente, si innamorano della bellezza del luogo e dell’ospitalità dei calabresi”.   

Il premio nazionale di cinematografia “Le Notti dello Statere”, senza scopo di lucro, ha il patrocinio del Comune di Cassano all’Ionio ed è organizzato in collaborazione con l’Associazione Laghi di Sibari e con la Pro loco Sibari Magna Grecia.

Giova ricordare che “Le Notti dello Statere” parla di inclusione, legalità, partecipazione e promozione del territorio.

Nell’ambito del progetto complessivo, rientra il progetto didattico rivolto ai ragazzi delle scuole che hanno così la possibilità di confrontarsi con chi fa il mestiere del cinema(rcs)

RENDE (CS) – Sold out per “Il Samaritano”

È tutto sold out per “Il Samaritano”, lo spettacolo scritto e diretto dall’autore e regista calabrese Dino Garrafa, che sarà portata in scena il prossimo 23 giugno al Palacultura “Giovanni Paolo II” di Rende dai ragazzi della Comunità Regina Pacis.

Lo spettacolo, con protagonisti 15 tra utenti, operatori e volontari della comunità sarà replicato il 24 giugno, alle 21, sempre al Palacultura. 

“Il Samaritano” è il frutto di tre laboratori (teatrale, scenografico e di costumistica), curati da TeatroZero, che sono partiti ad ottobre 2024 ed hanno coinvolto gli ospiti della struttura sottoposti a pene alternative alla detenzione, che seguono un programma terapeutico per liberarsi dalla tossicodipendenza. Alcuni ragazzi sono stati coinvolti nella realizzazione della scenografia, guidati dal maestro Gino Veneruso che ha curato anche il laboratorio sartoriale. Altri hanno seguito il laboratorio teatrale sotto la guida di Garrafa.

«Il teatro necessita di un lavoro su sé stessi – ha sottolineato il regista – e si va ad integrare al lavoro terapeutico. Abbiamo scelto di riadattare la parabola del buon samaritano perché è quella che maggiormente narra dell’aiuto al prossimo».

Con quest’opera, Garrafa, dà nuova vita alla parabola, portandola fuori dalla pagina evangelica e calandola in una narrazione teatrale corale, profondamente umana, spirituale e attuale. Non si tratta di una semplice trasposizione, ma di una riscrittura che espande i confini della parabola, immaginando ciò che nel testo evangelico resta sullo sfondo: i pensieri, le voci, i conflitti interiori dei personaggi, i piccoli gesti che precedono e seguono il momento centrale del racconto. 

CAULONIA MARINA (RC) – Domenica Luca Ward in “Il talento di essere tutti e nessuno”

Domenica 1° giugno, a Caulonia Marina, alle 21, all’Auditorium Casa della Pace “A. Frammartino”, in scena Luca Ward con “Il talento di essere tutti e nessuno”, testo e regia di Luca Vecchi, musiche di Jonis Bascir, una produzione Skyline.

L’evento rientra nell’ambito della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024-2025, a cura del Centro Teatrale Meridionale, per la Direzione artistica di Domenico Pantano.

È stato Pierce Brosnan, Russell Crowe, Hugh Grant e Samuel L. Jackson. Nel corso dei decenni Luca Ward è entrato nell’immaginario collettivo degli italiani grazie al doppiaggio. Pulp Fiction, Matrix e Il Gladiatore sono solo la minima parte dei film cult a cui ha prestato la sua voce. In punta di piedi Luca Ward ci è entrato gradualmente sotto pelle, e ora risiede indiscutibilmente nel dna di ognuno di noi. Ma nell’arco della sua vita Luca Ward è molte altre cose oltre una voce: marinaio, attrezzista, bibitaro, teppista, militare, motociclista, padre e persino John Wick, ultimamente. Luca Ward è stato tutti, nessuno e centomila.

Nel suo spettacolo racconta del rapporto viscerale che ha col mare, del lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, del suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Luca Ward scherza sul talento che l’ha reso famoso (la voce) e ci racconta del rapporto conflittuale che ha con esso.

La persona, l’individuo, l’artista. Figure spesso inconciliabili ma che, quando hanno la fortuna di sovrapporsi, lo fanno dandoci l’opportunità di scorgere una meravigliosa visione d’insieme. 

In uno splendido quanto innovativo one man show, Luca Ward accoglierà il pubblico in sala con la sua voce avvolgente, proprio come se fossimo in prima classe su un volo di linea. Delle retroproiezioni, con un’alternanza tra foto e video, accompagneranno i racconti di Luca e del suo trascorso personale. Nostalgia, tensione, divertimento. Un racconto intimo, condiviso a tu per tu con il pubblico.

L’attore interagirà con il pubblico in sala, reciterà stralci di monologhi e versetti di poesie, canterà, accennerà dei passi di danza e si batterà con alcuni spettatori scelti in punta di fioretto, condividendo con loro i trucchi del mestiere, appresi in oltre 40 anni di carriera. 

Lo spettacolo si trasformerà in una vera e propria esperienza condivisa e il pubblico tornerà a casa arricchito ed entusiasta del viaggio fatto assieme a uno dei beniamini più amati dal pubblico italiano. (rrc)

CORIGLIANO ROSSANO – In scena “Amaru cu si marita”

In scena domani sera, a Corigliano Rossano, alle 18, al Teatro Paolella, “Amaru cu si marita”, della compagnia teatrale Le maschere.

Lo spettacolo rientra nell’ambito della Stagione Teatrale di Corigliano-Rossano “Il Teatro si fa in tre”.

Testo e regia dello spettacolo sono di Salvo Di Mauro, con Mariangela Scirpo, Ludovica Cartelli, Giusy Emmanuele, Seby Cascone e Enzo Lentini.

Una pièce in cui la comicità si sviluppa nel tentativo di raccontare una situazione drammatica, “Amaru cu si marita” è una commedia dei giorni nostri, dove l’argomento principale è la separazione di due coppie dopo anni di matrimonio.

Due uomini di mezza età, separati, si ritrovano a vivere in una casa insieme condividendo la convivenza nell’appartamento di una proprietaria eccentrica ed invadente.

Giulio e Nicola nel tentativo di regalarsi una serata trasgressiva si ritrovano a gestire una serata inaspettata con le proprie ex.

Una commedia dai ritmi sobri e divertenti da far passare una piacevole serata di teatro. (rcs)

AIELLO CALABRO (CS) – Sabato in scena “Anna Cappelli”

Sabato 17 maggio, ad Aiello Calabro, alle 21, al Teatro Comunale, andrà in scena “Anna Cappelli”, scritta dal grande genio napoletano Annibale Ruccello e prodotta dalla compagnia “Teatro Primo”, con l’interpretazione di una straordinaria Silvana Luppino e la regia di Christian Maria Parisi.

La pièce è una nuova perla che va ad arricchire il calendario del festival “Poeti della Terra – De Publica Opinione”, finanziato con risorse PAC 2014/2020- Az. 6.8.3 erogate ad esito dell’Avviso “Attività Culturali 2023” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione e Pari Opportunità – Settore Cultura. Nome di pregio quello della compagnia “Teatro Primo”, che si è fatta conoscere per l’uso sapiente di bravura e innovazione. Ironia, sarcasmo, disperazione, cinismo e lucidità: c’è veramente ogni ingrediente nella regia di questa opera straordinaria, dall’atmosfera onirica e drammaticamente comica.

Anna Cappelli è una impiegata che vive ai margini della società. La sua vita è fatta di grigio, di cucine condivise, il sogno di una esistenza tinta di rosa che resta solo un sogno. È la storia di una solitudine tra tante solitudini, vissute con un’energia comica che lascia disarmati. L’interpretazione tagliente e ironica di Silvana Luppino ha già raccolto numerosi consensi nel corso delle repliche e giunge nel borgo di Aiello Calabro per regalare un momento di altissima cultura e divertimento puro. Un teatro fatto bene.

«Lavorare alla regia di questo che considero un piccolo capolavoro drammaturgico perfettamente sospeso tra commedia e tragedia firmato da un grandissimo autore quale è stato Annibale Ruccello ritengo sia stato per la nostra compagnia teatrale innanzitutto una fortuna, un dono – spiega il regista Christian Maria Parisi. – Come molti di noi, oggi sovraesposti agli stimoli dei social network, della pubblicità e di modelli di vita esterni al nostro reale quotidiano, anche la protagonista ha una sovraesposizione mentale ed emotiva. Abbiamo tentato di sbirciare nella sua testa per raccontarla».

«Portare questo testo e questa compagnia all’interno del nostro festival – spiega il direttore artistico Angelica Artemisia Pedatella – per tutti noi è una emozione. Opere di questo pregio e artisti teatrali di questo spessore che arrivano in un paese che sta riemergendo culturalmente grazie agli sforzi fatti finora significa raccogliere una vittoria e offrire alla gente qualità. È quello che manca davvero per far sentire la Calabria un luogo speciale». Soddisfatto il sindaco Luca Lepore: «Aiello Calabro sta offrendo da diverso tempo una qualità alta. Il palcoscenico del nostro teatro sta vivendo davvero molte emozioni e noi che amiamo questo paese non possiamo che essere orgogliosi e pieni di gratitudine per tutta la bellezza che ci sta arrivando. Frutto indubbiamente dei nostri sforzi, ma anche un vero regalo da parte dei tanti artisti calabresi di valore che continuano a dirci di sì». (rcs)