VIVA LA BUROCRAZIA:IL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA INDICE NUOVE PROVE SCRITTE PER I CANDIDATI;
Il ministro Renato Brunetta

CONCORSONE PER IL SUD, TUTTO DA RIFARE
BASSA PARTECIPAZIONE PER ASSUNZIONI PA

«In 100 giorni assumeremo 2.800 professionisti high skill per le amministrazioni del Sud. È il primo test per la rivoluzione del reclutamento dell’intera Pa» scriveva il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, parlando del celebre Concorso per il Sud che, purtroppo, si è rivelato un vero e proprio flop: degli 8.582 candidati ammessi, si sono presentati in numero inferiore al 65% in media a livello nazionale e meno del 50% in alcune regioni.

Numeri desolanti, soprattutto per la Calabria (per cui sono previsti 365 posti), dove è stata registrata una bassissima partecipazione al concorso. Il bando prevede l’assunzione, a tempo determinato, di 2.800 tecnici nelle amministrazioni del Mezzogiorno: era stato aperto il 7 aprile dall’Agenzia per la Coesione territoriale, e prevedeva la valutazione preliminare, oltre a quella dei titoli, anche dell’esperienza professionale.

5 i profili tecnici richiesti per supportare le amministrazioni pubbliche nell’attuazione dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: funzionario esperto amministrativo giuridico, funzionario esperto in gestione, rendicontazione e controllo, funzionario esperto tecnico, funzionario esperto in progettazione e animazione territoriale e funzionario esperto analista informatico. Di questi, 107 andranno a rafforzare la struttura delle Regioni, 76 alle Province, 35 alle Città metropolitane, 364 alle città capoluogo di provincia, 160 ai Comuni delle aree interne, 155 ai Comuni con più di 50mila abitanti, 146 ai Comuni medi, 943 a quelli con meno di 30mila abitanti, più altri 57 destinati ad altri enti coinvolti nella gestione del Pnrr.

La ministra per il Sud, Mara Carfagna, in occasione della presentazione del concorso aveva spiegato che «il nostro  non è un annuncio ma un provvedimento concreto, che affronta due delle principali emergenze del Mezzogiorno: la debolezza delle pubbliche amministrazioni e il lavoro giovanile. Grazie a questo che mi piace chiamare ‘bando competenze’, offriamo opportunità di lavoro concrete ai tanti giovani che maturano percorsi di formazione anche di eccellenza all’interno delle università del Mezzogiorno, ma poi sono costretti a farli fruttare al Nord o all’estero».

Una opportunità, tuttavia, che ha riscontrato scarsissima partecipazione al concorso che, tra l’altro, è il primo a svolgersi in fast track tanto, da convocare per la prova scritta, per il 22 giugno gli altri circa 70mila candidati che avevano presentato domanda di partecipazione e per i quali era stata già effettuata la valutazione dei titoli. Il Dipartimento per la Funzione Pubblica ha, inoltre, decretato una modifica del bando, superando ed eliminando il limite originariamente fissato per l’ammissione alla prova scritta, pari a tre volte il numero dei posti messi a bando più gli ex aequo.

«La preselezione per titoli rappresenta la morte del reclutamento pubblico e va accantonata! Il ministro Brunetta ascolti le nostre istanze e quelle di tanti giovani neolaureati che vogliono avere l’opportunità di partecipare al #ConcorsoSud» ha scritto su twitter la deputata del Movimento 5 StelleFederica Dieni.

A chiedere di rivedere il Dl “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia” è il Comitato No Riforma Concorsi Pa, che ha sottolineato, su Twitter, come «il metodo fast track era sperimentale e da valutare» e di come «nel bando Sud non abbia funzionato». (rrm)