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Distretto del Cibo Serre Cosentine

Il 26 settembre la firma dell’accordo per il Distretto del Cibo “Serre Cosentine”

Il 26 ottobre, alle 11, nella Sala Tokyo del Museo del Presente di Rende, sarà sottoscritto l’accordo di Distretto per l’Area delle Serre Cosentine.

Oltre al primo cittadino dell’oltre Campagnano, i sindaci di Cosenza, Castrolibero, Castiglione Cosentino, San Pietro in Guarano, San Vincenzo La Costa, Mendicino, San Fili, Carolei, Cerisano, Domanico, Marano Principato, Dipignano, Zumpano sottoscriveranno il partenariato socio-economico e territoriale che vedrà l’adesione anche di Lattarico, Montalto Uffugo, Rota Greca e San Benedetto Ullano.

Scopi del distretto, si legge nel piano, sono: il valorizzare le produzioni agroalimentari secondo i principi d’inclusione territoriale, sociale e ambientale sulla base della Green e Blue Economy con la centralità delle produzioni di qualità riconosciute fresche e trasformate; il valorizzare le risorse turistiche collegate ai territori di produzione; la tracciabilità e salubrità alimentare mirate alla più ampia tutela e protezione della salute dei consumatori a partire dalla refezione pubblica; supportando le forme aggregate; il supporto alla commercializzazione attraverso strategie di filiera corta e internazionalizzazione.

«Costruire un sistema locale sostenibile del cibo in un’area così è chiaro segno che tale opportunità rappresenta una concreta base su cui costruire un futuro concreto. Promuovere interventi integrati e di supporto allo sviluppo sostenibile significa valorizzare le nostre risorse e meglio sostenere l’economia. Il nostro è un progetto politico che vede non nelle appartenenze, ma nella forza dell’azione comune un approccio che potrà essere da guida anche per altri territori», ha affermato il sindaco Marcello Manna.
Oltre ai comuni delle Serre Cosentine, saranno partner del progetto anche l’Università della Calabria, l’Arsaac, i Consorzi di Tutela Salumi di Calabria, Fichi di Cosenza, Liquirizia di Calabria, Vini Terre di Cosenza e Tutela Olio IGP Calabria.

Tra i soggetti aderenti, poi, anche Fic (Federazione Italiana Cuochi), Fis (Federazione Italiana Sommelier), Biologi Senza Frontiere, Amira (Ass. Maitreis Italiani Ristoranti e Alberghi) Calabria, Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea, Accademia Italiana del Peperoncino e Mercato delle Eccellenze di Calabria, oltre a Confindustria Cosenza, Confartigianato, Coldiretti Cosenza, Associazione Provinciale Cuochi Cosentini (APCC), Unione Provinciale Agricoltori.

«Il contesto economico e sociale dell’area che abbraccia il distretto – ha spiegato Manna – è già stata oggetto di iniziative di integrazione e di progettualità condivisa: il PIT 8 delle Serre è stato uno strumento della precedente programmazione che ha innescato processi positivi, portando a compimento progetti ed iniziative importanti su diverse linee del programma di investimento».

«Questa iniziativa che viene promossa dal Sasus (agenzia di progettazione e sviluppo, evoluzione dalla esperienza PIT 8) – ha proseguito – si amplia ad altre realtà comunali di prossimità che ampliano il raggio di azione e di opportunità di comune rilancio. Esistono una moltitudine di produzioni e trasformazioni di alimenti tipici, prodotti che possono essere definiti come identitari di culture differenti che si sono nel tempo contaminate vicendevolmente portando a ottenere produzioni di grande pregio, benché in alcuni casi di ridotte entità».

«Lo scopo di questa iniziativa, pertanto – ha spiegato ancora – è quella di creare le condizioni per stimolare la produzione con azioni di accompagnamento al mercato, promuovere sia internamente che esternamente le produzioni in equilibrio alle capacità produttive dei singoli, definire le linee comuni anche per la salvaguardia del paesaggio caratterizzandolo, con piani condivisi di sviluppo urbano, e fondamentalmente elaborare strategie per evidenziare e potenziare le produzioni agricole partendo dal potenziamento della cultura che sta alla base di questi processi».

«Attraverso il cibo, infatti – ha detto ancora il sindaco Manna – si costruisce una rete caratterizzata da identità storica, sociale ed economica per promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale attraverso la valorizzazione delle attività agricole e agroalimentari tutelando così, di fatto, il paesaggio rurale, riducendo lo spreco alimentare e l’impatto ambientale».

«Ribadiamo, dunque – ha concluso – come il nostro ruolo debba essere valore aggiunto nel sistema locale di riferimento anche in vista del raggiungimento dei target di crescita della programmazione regionale anche in vista della nuova programmazione del Psr e del Por. Noi sindaci conosciamo i nostri territori e le loro potenzialità e, insieme, ci impegneremo per garantire ai nostri cittadini un futuro più equo e sostenibile». (rcs)