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Maria Saladino

Primarie PD: chi è Mariella Saladino e perché si parla così poco di lei e dei giovani come lei?

Unica donna fra i candidati alle primarie PD, Maria Saladino, Mariella per gli amici, è una giovane calabrese, di Castrovillari. Ha preso solo lo 0,71% dei voti (solo 1.351 voti). In Calabria in molti la conoscono e in troppi, a quanto pare, la evitano. Eppure la sua candidatura, anche se di bandiera, poteva costituire quel momento di confronto che – in un partito sempre più diviso e con autentica vocazione divisiva – servirebbe come il pane.

Mariella Saladino ha 36 anni, una laurea in relazioni internazionali, politicamente impegnata dal 2014 (l’anno di Renzi col PD al 40%: prese 26mila voti alle europee, ma non venne eletta), è esperta di fondi Ue e va spesso a Bruxelles. Essere donna – ha sempre sostenuto – può essere un valore aggiunto, ma al partito nessuno le ha dato retta. Così come poco o niente ha avuto da stampa e tv: giusto qualche trafiletto (noi rimediamo in ritardo, facendo giusta ammenda), ma nessuna evidenza mediatica che, com’è noto, quando si corre per qualcosa serve sempre.

È una donna che accetta le sfide e non le manda a dire: durante la “campagna” per le primarie per la Segreteria ha sottolineato che «percorrendo strade e incontrando piazze in questa fase congressuale risulta chiara la distanza tra iscritti e classe dirigente». In poche parole, dov’è il partito? (che pure Minniti, quando annunciò la sua candidatura poi ritirata, invitava ad andare alla fermata dei bus, a parlare tra la gente e non alla gente), dove sono i dirigenti, quando la base è smarrita e confusa?

Serviva un ricambio generazionale? Parole belle, ma solo di carattere propositivo, ipotesi del IV tipo, irrealizzabile. Mariella ha chiesto, inutilmente, di organizzare la presentazione pubblica di tutti i candidati agli iscritti per evitare che la platea degli aventi diritto al voto si riducesse in modo preoccupante, ma nessuno le ha dato retta. «La mia richiesta – ha dichiarato – era generata dal fatto che mi rendevo conto, ogni giorno, dell’assenza forzata del partito, quasi una resa, sicuramente una rinuncia».

Alle primarie, l’affluenza dei votanti, (189.023) con una percentuale del 50,43% degli aventi diritto, ha confermato le preoccupazioni di Mariella. Il partito – come temeva Minniti – non è riuscito ad esprimere, nelle primarie, un candidato-segretario al di sopra del 50,1 %, il che significa ulteriore disagio e disamore tra gli iscritti. C’era una volta il PD, non sappiamo cosa ci sarà dopo le europee e dopo il congresso che, quasi certamente, tributerà il giusto successo a Zingaretti che, con facile profezia, si vedrà imporre Martina come vice.

Il manifesto di Maria Saladino per le Primarie PD

E Mariella? Lei rappresenta il nuovo che non avanza, ma la storia deve cambiare. Soprattutto a partire dalla Calabria. I giovani – siamo convinti – sono l’unico jolly rimasto in mano alla sinistra, quella seria, che crede nelle riforme e nello sviluppo e nel corretto confronto dialettico anche e soprattutto tra avversari politici. L’attuale quadro della politica in Calabria non è solo deludente, ma rasenta il disastroso, a sinistra, a destra, persino nelle “vittoriose” truppe grilline, che, prima ancora di riaversi della sorpresa del 4 marzo, forse sconteranno alle prossime elezioni incompetenza, approssimazione e gli ordini di scuderia di forte provenienza nordista.

La Calabria può seriamente esprimere un sussulto di carattere e mostrare che ha le risorse – ci sono tanti giovani competenti e preparati – per inseguire crescita e sviluppo in linea con la sana politica. Quella che si faceva per strada e tra la gente. Per questo, parte da qui l’auguri dei calabresi a tutte le Marielle del Mezzogiorno: non smettete di crederci, si accorgeranno di voi. (s)