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Domani l'intitolazione del Largo in Contrada Luppinari a Francesco Macheda

REGGIO – Domani l’intitolazione del Largo in Contrada Luppinari a Francesco Macheda

Domani pomeriggio, alle 15, a Reggio, è prevista l’intitolazione del Largo in Contrada Luppinari a Croce Valanidi a Francesco Macheda,  caporal maggiore e valoroso legionario.

Saranno presenti all’evento l’avv. Federico Milia – Consigliere Comunale, il prof. Giuseppe Livoti – Presidente Associazione Culturale ”Le Muse”, Antonino Marcianò – Responsabile Movimento NFP, il dott. Domenico Cappellano – presidente Commissione toponomastica del Comune di Reggio Calabria, la dott.ssa Maria Foti – sindaco del Comune di Montebello Jonico, Mimmo Pellicanò – rappresentante della Consulta della associazioni del Comune di Montebello Jonico, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, l’Associazione Marinai d’Italia Gruppo M.O.V.M Tommaso Gulli, sac. Yves Pascal Nyemb – Sacerdote della Parrocchia ”Maria SS Madre della Consolazione” in Oliveto, sac. Eduardo Armando Turoni –sacerdote della ”Parrocchia San Giovanni Bosco” in S. Elia di Ravagnese.

Per Giuseppe Livoti, presidente dell’Associazione Le Muse di Reggio, «si tratta di un momento importante ed istituzionali con figure di alto livello, poiché il cap. maggiore non è stato mai riconosciuto come servo dedito alla Patria e nè come valoroso soldato ed uomo pieno di stima e benevolenza».

«Rimasero solo pianti e disperazione da parte di chi lo aspettava a casa e di chi forse ha un vago ricordo di quello che doveva essere il padre tanto desiderato. Così proprio per dare giusto riconoscimento e segno tangibile della sua vita e del suo sacrificio è nata la proposta alla Commissione toponomastica del comune di Reggio Calabria di rendere omaggio e fare memoria nel territorio di appartenenza del caporal maggiore, ovvero Croce Valanidi ed in particolare nella Contrada Luppinari, territorio che ha visto Francesco Macheda vivere con la sua famiglia». 

Nato il 20 Novembre 1906, Francesco Macheda, figlio di umili contadini, ha servito con fedeltà ed onore la propria patria dal 1926 al 1927. Alla giovane età di 32 anni, Il 5 aprile 1939 fu richiamato alle armi per servire l’Italia nell’invasione italiana dell’Albania. Imbarcatosi a Brindisi, con il 78° reggimento Fanteria “Lupi di Toscana”, raggiunse l’Albania per sbarcare a Durazzo. Il 3 agosto 1939 presso l’ospedale militare di Tirana (Albania), la sua vita fu spezzata, per cause ancora sconosciute, a seguito di un’emorragia cerebrale causata, forse, da un incidente stradale dell’autocarro sul quale viaggiava il Caporale. Francesco stava rientrando a casa, dopo aver ricevuto il nulla osta per tornare dalla moglie Serafina Logoteta e dai suoi quattro bambini: Antonino (1930 – 2013), Domenico (1932), Leandro (1935 – 2011) e Carmelo (1937-2021). Fece rientro in patria, dopo circa dieci anni, nel 1950, per essere solo un numero (219.445) tra i tanti soldati caduti nel conflitto mondiale. I suoi resti sono custoditi, ma non riconosciuti, presso il Sacrario Dei Caduti “Oltremare” di Bari. Nel 1995, per caso, giunse alla famiglia la notizia che i resti si trovano in un ossario, insieme a quelli di altri valorosi accomunati dalla stessa sorte, i cui nomi sono incisi su lapidi commemorative. (rrc)