IN SOFFITTA IL 2020, ANNO DA CANCELLARE
MA NON DA DIMENTICARE PER IL FUTURO

L’«annus horribilis» se n’è appena andato e scaramanticamente tutti speriamo si sia portato via il dolore, la sofferenza del covid, i poveri morti privati persino dell’ultimo saluto dei propri cari. Un anno da cancellare, come suggeriva la prestigiosa rivista americana Time che ha messo in copertina le cifre dell’anno sbarrate da una X. Cancellare sì, dimenticare no. Occorre fare tesoro degli errori, i tanti errori commessi, prima, durate e dopo la pandemia. Improvvisazione, superficialità, incompetenza e incapacità: sono le caratteristiche che hanno via via accompagnato i vari provvedimenti governativi per contrastare il Covid. Gli italiani hanno preso confidenza con un acronimo che pochi sapevano decifrare, DPCM, decreto del presidente del Consiglio dei Ministri: un provvedimento amministrativo, non una legge, che ha bisogno di passare prima dall’approvazione del Parlamento. E sappiamo quanti guasti hanno provocato i tanti dpcm, buttando sul lastrico centinaia di migliaia di piccoli imprenditori, professionisti, lavoratori autonomi. La prima fase della pandemia ci ha preso di sorpresa, ma la seconda, dopo l’estate, ci ha trovato impreparati. E tanti sono stati gli avvenimenti, al di là del Covid che hanno segnato la nostra regione. Ripercorrere il tracciato del 2020 aiuterà gli smemorati a ricordare e i più attenti a indignarsi ancor di più. Ma se si fa tesoro degli errori commessi o individuati, forse nel nuovo anno che muove i primi passi si potranno evitare nuove amare sorprese.

Maria LimardoGENNAIO – L’anno si apre con una battuta poco felice su Vibo Valentia di Checco Zalone nel film Tolo Tolo: la sindaca Maria Limardo ci ride sopra e la utilizza (intelligentemente) per fini di marketing territoriale. Il Museo dei bronzi registra il record di 227mila visitatori nell’anno appena concluso, record che si pensa di raddoppiare nel corso del 2020. È anche il mese delle elezioni regionali. Il 26, trionfa Jole Santelli, già deputata di Forza Italia, componente della Commissione antimafia, instancabile e appassionata regina di Calabria. Vincerà su Callipo col 55,3% dei voti contro il 30,1% dell’avversario. Il nuovo Governo della Regione ritorna al centrodestra. Fa capolino il progetto dell’Aeroporto del Mediterraneo, nuova chance per il decollo dello scalo reggino, ma la politica ignora le suggestive proposte che vengono da un gruppo privato.

 

Jole Santelli s'insedia a CatanzaroFEBBRAIO – Primi segnali di allarme su una probabile epidemia che arriva dalla Cina. Il sen. Marco Siclari, medico, in Aula avverte sulla necessità di far utilizzare le mascherine per evitare il contagio. Non viene ascoltato. Il primo giorno da Presidente per Jole Santelli alla Cittadella: è il 17 febbraio. Il giorno dopo, a Roma, presenta l’Assessore all’Ambiente: è il Capitato Ultimo, alias Sergio De Caprio. Seconda sorpresa il 21: all’astrofisica Sandra Savaglio assegna la delega dell’Università e della Ricerca scientifica. Il 20 viene diagnosticato il primo caso di Covid in Italia, a Codogno. È l’inizio della pandemia. Nessuno immagina lo scenario apocalittico che si sarebbe presentato da lì a poco. La Calabria è quasi “immune”, non ci sono particolari segnali di allarme per la pandemia in arrivo.

 

Nino Spirlì

MARZO – Ci sono 754 ettari di terreno coltivabile offerti ai giovani: sarà il ritorno alla terra? Si allarga l’allarme Covid. L’8 entrano in vigore le prime drastiche misure anticovid: chiusura e quarantena per Lombardia e altre 14 zone del Nord Italia. Due giorni dopo viene creata la cosiddetta “zona di sicurezza”: tutta l’Italia si ferma, chiudono le scuole e si fermano le attività commerciali, a eccezione dei beni di prima necessità. La presidente Jole fa appello ai calabresi che vivono nelle zone rosse: se rientrate rischiamo il contagio. Il 16 marzo chiude l’Aeroporto di Reggio per motivi di prevenzione da covid, come altri scali in Italia. Il 18 marzo viene presentato il vicepresidente della Giunta regionale: è Nino Spirlì, indipendente di area leghista, autore televisivo e scrittore. La Santelli presenta anche la Giunta. Il 26 viene eletto il nuovo presidente del Consiglio regionale: è Mimmo Tallini, di Forza Italia. L’economia reale viene strozzata dal Covid: le imprese chiedono soldi veri.

Salvatore SpagnoloAPRILE – La pandemia cresce. Il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio propone una nave ospedale per l’emergenza ormeggiata al largo, ma la Regione boccia l’idea. Si comincia a parlare di didattica a distanza: in Calabria il 46% è senza un pc in casa. Il 9 viene varato il decreto salva-imprese: è una beffa, vince la burocrazia, i soldi non arrivano. Pasqua sottotono, in piena emergenza. Chiese chiuse. Desolante l’immagine del Papa solo in piazza San Pietro deserta. Allarme del procuratore Gratteri sugli aiuti: impedire che i soldi vadano in mano ai mafiosi e chele aziende vengano strozzate dall’usura mafiosa. In Calabria è molto bassa la densità di contagio. Il chirurgo calabrese Salvatore Spagnolo intuisce l’utilizzo dell’eparina contro il covid: previene la morte per embolia, è un farmaco salva vita, ma la scienza ufficiale snobba i risultati del medico che opera in una clinica di Genova.

Italo TrenoMAGGIO – La Santelli si oppone alla misure del Governo, ma il Tar boccia la sua ordinanza per i tavolini all’aperto. Si allenta la morsa dell’emergenza e si torna al lavoro. I treni dei pendolari sanificati giornalmente. Allarme rifiuti: la Calabria sotto osservazione da Bruxelles per i siti di smaltimento. Il 18 partono i lavori per il megalotto della statale 106. S’inizia con la Roseto Capo Spulico-Sibari. Riaprono bar e negozi, ma le casse a fine giornata sono drammaticamente vuote. Il 20 NTV, l’altro vettore ferroviario, annuncia che da metà giugno collegherà Reggio alle principali città italiane con il treno Italo. Il giorno dopo risponde Trenitalia annunciando l’arrivo del Frecciarossa in Calabria, ma l’alta velocità sarà un po’ frenata a causa degli impianti inadeguati. Buone notizie da Gioia Tauro: arriva al porto una delle prime gigantesche navi portacontainer che solo lo scalo della Piana può accogliere nel centro del Mediterraneo. Il mese di chiude con l’imbazzante legge sui vitalizi ai consiglieri regionali.

Pier Paolo BombardieriGIUGNO – La legge-vergogna dei vitalizi viene subito cancellata, con grande imbarazzo di tutto il Consiglio regionale. Sostegno post-covid negato dalle banche alle aziende calabresi: appena il 25% di pratiche accolte. Bankitalia mette in evidenza i grandi guasti del Sud: il 75% delle opere è incompiuto. Il sindacalista Pier Paolo Bombardieri, di Marina di Gioiosa Jonica, è il nuovo segretario generale della Uil. Per la Calabria – dice – la sfida è investire sui giovani. L’export calabrese non ha competitività sui mercati, ma si salva il comparto agro-alimentare, grazie al Bergamotto di Reggio Calabria. La Regione inventa il bonus-vacanze per famiglie e giovani: sarà un quasi fallimento. La Svimez rivela che il Sud rinuncia all’Università, ma all’Unical è boom di domande. Il 28 l’annuncio del promofilm finanziato dalla regione con la regia di Gabriele Muccino: dovrà creare “comunicazione emozionale”. Il mese di chiude con le inaspettate dimissioni di Pippo Callipo dal Consiglio regionale: il “re del tonno” è rimasto deluso dalla politica.

Giuseppe NisticòLUGLIO – Il nuovo allarme Covid viene dal mare: la Santelli chiede interventi del Governo sugli sbarchi. Il 14 è un anniversario triste per Reggio e la Calabria: sono 50 anni dalla cosiddetta “rivolta”. A causa del covid sono state sospese tutte le iniziative per ricordare “le lacrime” di Reggio. Il 16 viene annunciata la nascita a Lamezia del Renato Dulbecco Institute, un centro di ricerca scientifica di eccellenza che sarà guidato dalla scienziato Roberto Crea, da 40 anni a San Francisco. Guida la fase costitutiva dell’Istituto che piace molto alla presidente Jole, l’ex presidente della Regione e illustre farmacologo Giuseppe Nisticò. La Calabria, scopre Expedia, piace agli italiani che fanno turismo. Si dimette dal Comitato della Zes di Gioia Tauro il prof. Francesco Aiello. Buoni numeri del turismo rurale. SI preparano le elezioni amministrative per Reggio e Crotone. Il 27 Callipo annuncia il definitivo addio al Consiglio regionale. A fine mese, il giornalista e autore televisivo Giovanni Minoli viene nominato dalla Santelli commissario straordinario della Calabria Film Commission.

Demetrio CasileAGOSTO – Si allarga il divario Nord-Sud anche nel digitale: la Calabria ultima nelle connessioni. Armonie d’arte, il Festival di Chiara Giordano allo Scolacium, apre il 13 con uno spettacolo in mondovisione con grande orgoglio della Calabria. Individuata una nuova riserva naturale tra Nicotera e S. Ferdinando di Rosarno. Non si ferma la movida, ma i giovani calabresi sono cauti e responsabili. Il Ferragosto, quest’anno, deve rinunciare a sagre e bancarelle dello street food. Franceschini aiuta il turismo d’arte ma si dimentica della Calabria. Prende piede lo smart south working: i giovani tornati al Sud per la pandemia vogliono restare a lavorare in remoto dalla Calabria. A Reggio il FilmFest celebra l’industria culturale. Il regista reggino Demetrio Casile all’Arena dello Stretto presenta in anteprima il suo Shocking Marriage: farà incetta di premi in tutto il mondo. Il 23 Salvini è a Reggio per presentare il candidato al Comune Nino Minicuci. Dal cibo, in Calabria, le molecole antivirali contro il Covid.

Giuseppe FalcomatàSETTEMBRE – La ricetta della Svimez per il Recovery Fund: metà investimenti al Sud per crescere. Ma il Governo ignora l’invito. Il 13 Catanzaro festeggia i suoi primi 50 anni da capoluogo della Regione. Il 19 si vota per il referendum per il taglio del numero dei parlamentari: in Calabria altissime percentuali per il Sì.  A Gioia si festeggiano i 25 anni dall’arrivo della prima nave portacontainer. Il 20 e 21 si vota a Reggio e Crotone per il sindaco. Vinceranno al ballottaggio rispettivamente Giuseppe Falcomatà e Vincenzo Voce. In Calabria flop della Lega che conquista solo Taurianova con Roy Blasi. A chiusura del mese arriva il provvedimento della fiscalità di vantaggio: un taglio del 30% per le aziende meridionali nel costo dei contributi previdenziali.

Nicola GratteriOTTOBRE – A Catanzaro si studia il Politecnico delle Arti. Cosenza città modello postcovid. A metà mese la drammatica scomparsa della presidente Jole. La Calabria piange il suo primo presidente donna. Ai funerali interviene anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Appena sepolta, cominciano i giochi di potere sul futuro della Regione. Il vice Nino Spirlì diventa Presidente facente funzioni. Nella settimana della lingua italiana nel mondo un posto di rilievo anche per la Calabria. Il nuovo scippo del Sud: 73 miliardi del Recovery Fund destinati alle aree svantaggiate saranno deviati alle regioni del Nord. La Procura di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, si segnala prima in Italia per efficienza. A Reggio bella lezione di democrazia nella manifestazione degli esercenti per gli aiuti post-covid. Nessun incidente e massima compostezza e distanza nel rispetto delle regole anticovid.

Guido LongoNOVEMBRE – Scoppia la grana sanità, dopo la denuncia delle Iene. Al via il balletto dei commissari dopo l’imbarazzante intervista televisiva di Cotticelli, le smargiassate di Zuccatelli e la rinuncia dell’ex Rettore della Sapienza Eugenio Gaudio. Il 18 si danno appuntamento a Roma tutti i sindaci della Calabria per chiedere l’azzeramento del debito sanitario: oltre 25o primi cittadini davanti a Montecitorio, Conte riceve i rappresentanti delle città capoluogo. Grave offesa alla Santelli e ai calabresi da parte del Presidente dell’Antimafia Nicola Morra, il quale non si scusa e insiste tra l’imbarazzo dei suoi colleghi grillini. A fine mese Calabria.Live anticipa come cambiano i collegi di Camera e Senato. L’Unical vuole una facoltà di Medicina. Il 19 viene messo agli arresti domiciliari il Presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini. Il 27 viene nominato il prefetto Guido Longo Commissario alla Sanità in Calabria.

Roberto OcchiutoDICEMBRE – Mesto primato di Reggio al 78° posto per la qualità della vita secondo il quotidiano Italia Oggi. Energie rinnovabili e più sostenibilità la mission di Capitano Ultimo, assessore regionale all’Ambiente. Crotone si candida a Città italiana dei giovani. La prestigiosa Stanford University segnala 15 scienziati di Catanzaro. Emergency in Calabria con Gino Strada con un ospedale da campo a Crotone. L’Aspromonte verso il riconoscimento Unesco. A metà mese la Calabria diventa zona gialla, troppi irresponsabili. Scoppia la grana delle elezioni comunali a Reggio, troppe irregolarità: agli arresti domiciliari il consigliere comunale Antonino Castorina e un presidente di seggio, per presunti brogli elettorali. Il 17 torna libero Tallini e il 29 parteciperà come consigliere regionale semplice al Consiglio regionale. Le scomode verità del medico scrittore Santo Gioffrè: rivelate le anomalie della sanità reggina e calabrese. Il deputato cosentino Roberto Occhiuto ottiene con un emendamento di spalmare in 30 anni i debiti della sanità per le regioni in crisi (tra cui la Calabria). Il 27 le prime 280 dosi di vaccino per la Calabria. Il 29 viene approvato in Senato il decreto Sanità Calabria. (mcg)

Alla ricerca di una concreta idea di sviluppo. Gli anni Venti aprono alla sospirata crescita

di SANTO STRATI – Permetteci un pizzico di ottimismo: guardando la fotografia della sempre sorridente famiglia Anania di Catanzaro (16 figli) simbolo di una Calabria che, nonostante gli ovvi problemi, guarda con fiduciosa allegria al futuro non si può non pensare che, in fondo, anche la Calabria ce la possa fare. Certo, l’alba di questi anni Venti del III Millennio si apre con molte incognite, tante promesse e illusorie speranze, ma ci sono segnali che lasciano immaginare spazio al cambiamento. Prima di ogni cosa il cambiamento deve riguardare il modo di pensare: è mancata fino ad oggi, in cinquant’anni di discutibile regionalismo, un’idea di sviluppo che associasse ai buoni propositi e agli annunci (spesso roboanti e inutili) l’effettiva realizzazione dei progetti. È mancata un’idea di progettualità che coinvolgesse ogni territorio della regione, dai capoluoghi alle periferie, dai centri di eccellenza universitari alle scuole rurali, dalle piccole iniziative artigianali di tradizione alle attività industriali che pure non mancano. In poche parole, la creazione, la realizzazione di una rete di risorse in grado di utilizzare al meglio ogni capacità, ogni competenza, guardando soprattutto al merito e alla professionalità. Non ci si improvvisa amministratori pubblici, si può imparare col tempo, ma occorre avere  quanto meno ben chiaro il concetto di bene comune. Onestamente, non possiamo dire che in questi cinquant’anni (le Regioni nacquero proprio nel 1970) siano stati in tanti, tra amministratori regionali, provinciali, comunali, a pensare soltanto ed unicamente al bene comune. Non è un difetto della sola Calabria, intendiamoci, ma da noi quest’aspetto pesa ancor di più perché questa terra sconta secoli di abbandono e indifferenza, preda di “conquistatori” che hanno soltanto preso senza mai dare, vittima di politiche assistenzialistiche volte solo ad arricchire i potenti di turno, con iniziative che un tempo si definivano “cattedrali nel deserto” e che non portavano posti di lavoro, né crescita né sviluppo alla regione.

Bene, ora è tempo di voltare pagina. È l’ultimo treno della notte, l’Italia è in recessione (persino la Grecia data per spacciata qualche anno fa ha fatto il doppio del nostro PIL) e i nostri governanti stanno a litigare su quota 100 e quel risibile reddito di cittadinanza che, se ha portato il sorriso a qualche famiglia veramente indigente, è servito solo a far aumentare (illusoriamente) il consenso verso i grillini. Non serve assistenzialismo, servono opportunità di lavoro, serve creare situazioni che permettano agli imprenditori di investire e ai giovani di trovare un impiego sicuro, stabile e, soprattutto, duraturo. La precarietà dalle nostre parti è una ricorrente ed epidemica calamità. Tanti soldi buttati via, finanziamenti a pioggia per iniziative prive di qualunque contesto di mercato, e allo stesso tempo soldi negati all’autoimprenditorialità dei giovani e dei disoccupati ai quali, a fronte di un qualsiasi progetto, al di là della sua validità, le banche calabresi chiedono garanzie di terzi, persino sulla parte interamente finanziata. Ma un disoccupato che vuole, per esempio, allevare lumache dove trova le garanzie per il prestito necessario per avviare l’attività? Ma non è solo questo. Indubbiamente la strana politica creditizia degli istituti bancari nel Mezzogiorno mal si concilia con qualsiasi proposito di avviare un’attività, mettendo insieme ingegno, operosità e fiducia nelle proprie capacità. C’è chi ci è riuscito, vi sono startup calabresi che hanno mostrato di saper fare bingo con le proprie idee, ma sono mosche bianche.

Il futuro governatore (o governatrice) non avrà vita facile: dovrà impegnarsi a una politica del fare che finalmente veda realizzarsi i progetti che non possono restare sulla carta, dovrà combattere (e ridimensionare il più possibile) l’ottusa burocrazia regionale che deprime e scoraggia qualsiasi iniziativa, dovrà affrontare troppi temi che richiedono immediata soluzione. Nell’agenda del futuro inquilino della Cittadella di Germaneto figurano molte criticità, a cominciare dalla sanità. Non è più tollerabile che i calabresi non possano curarsi nella propria terra, dove ci sono fior di specialisti che molte università ci invidiano. Non solo è una spesa insopportabile per la Regione, ma è un vergognoso accanimento contro chi ha bisogno di cure. Il commissariamento della sanità in Calabria ha fatto troppi guasti che solo un drastico annullamento del debito potrebbe, alla fine, far dimenticare: la politica della salute è stata gestita malissimo non solo dal governo centrale nei confronti della Calabria, ma anche a livello regionale, risalendo indietro nel tempo di venti e più anni. È il primo impegno che si chiede a chi ci governerà per i prossimi cinque anni: una soluzione immediata che dia respiro ai malati e offra, oltretutto, sbocchi occupazionali, visto che mancano nella regione medici, infermieri e personale sanitario specializzato.

Altro tema che affidiamo al prossimo Presidente è quello della mobilità, a cominciare dal problema aeroportuale. Quello di Reggio è il caso più emblematico, oltre che vergognoso: l’Aeroporto dello Stretto non vola, pur avendo un potenziale bacino d’utenza che si allarga fino alla vicina Messina. Sono crollate le partenze, si giustificano quelli della Sacal, la società che gestisce i tre aeroporti calabresi, ma si può facilmente obiettare che se si offrono partenze e arrivi a orari impossibili risulta evidente che i reggini siano costretti ad altre soluzioni. Un esempio per tutti, i voli Reggio-Roma-Milano (gli unici rimasti): fino a qualche tempo fa si partiva al mattino e si poteva fare ritorno alla sera, ora non più. Quanti sono i professionisti, i bisognosi di un consulto medico, costretti a pernottare per attendere il volo del giorno dopo per rientrare in Calabria? Qualcuno (la Sacal?) obietterà: ma ci sono i voli da e per Lamezia. Ma perché un calabrese (non solo reggino) o un messinese deve fare 50 minuti di volo e poi 100 minuti di bus? Lamezia non deve togliere traffico a Reggio e Crotone, occorre fare rete, se no diventa una guerra di chi fa più numeri con l’esito di una partita persa a tavolino. Ma la mobilità non è solo nei cieli: abbiamo un servizio ferroviario da terzo mondo (e per fortuna hanno elettrificato parte della rete jonica), eppure a Reggio potrebbero arrivare sia il Frecciarossa che Italo (magari non ad altisissima velocità, ma ci sono studi che confermano la percorribilità senza problemi). Ma non gliene frega a nessuno, della Calabria pare non gliene freghi niente neanche a gran parte dei suoi parlamentari. Sfogliando le pagine dedicate dal nostro giornale al Parlamento si scopre che l’attività dei parlamentari calabresi ha riguardato malappena il 10% i problemi della Calabria. E poi c’è chi si chiede perché la gente non ne può più della politica e diserta le urne.
Ovviamente non se ne può più di questa politica, fatta di mirabolanti annunci, ma zero realizzazioni. La stessa politica che mortifica i giovani rubando loro il futuro: le cifre dell’abbandono dei giovani che partono in cerca di prospettive e benessere è spaventosa. negli anni Venti, del secolo scorso, partivano contadini, artigiani, manovali verso le Americhe. Anni di dolore, sacrifici, mortificazioni, soprusi, cui sono seguiti per tanti il successo e la meritata fortuna. I nostri emigranti calabresi del secolo scorso hanno fatto la fortuna loro e del Paese che li ha accolti; i nostri ragazzi, preparatissimi, competenti e capaci, stanno facendo la fortuna (tecnologica) di molte regioni del Nord, ma anche di tanti altri Paesi che, furbamente li accolgono a braccia aperte. La Calabria spende per preparare questi giovani (le nostre Università sono centri di eccellenza, lo ripeteremo fino alla noia) e poi rinuncia a utilizzare queste risorse. Si svegli il futuro presidente e crei una cabina di regia sul lavoro. Non servono fabbriche in Calabria, servono opportunità di occupazione nel campo del turismo, della cultura, dell’agricoltura, della tecnologia. Il ministro per il Sud, Peppe Provenzano, ieri in un’intervista a Repubblica ha annunciato che sono pronti 100 miliardi in dieci anni per il Mezzogiorno. Ci sono risorse comunitarie che vergognosamente ritornano al mittente inutilizzate. È questa la vera sfida, è questo che ci si aspetta dal nuovo governo regionale. Gli anni Venti cominciano domani, facciamo cominciare una nuova era alla nostra amatissima Calabria. Auguri. (s)