L’allarme di Confagricoltura: Con crisi delle clementine stimata perdita valore di produzione di 70 milioni di euro

Confagricoltura lancia l’allarme: «per le clementine è crisi nera», e chiede di intervenire prima che sia troppo tardi.

«Prima – si legge in una nota – la siccità estiva ha favorito la crescita di calibri con piccole e medie dimensioni, poi le alte temperature di ottobre e novembre hanno penalizzato i consumi. Le piogge di fine novembre hanno compromesso la durata delle clementine, portando a una percentuale di scarti che ha toccato il 50-60% dei frutti. Soltanto nell’ultima settimana il prezzo medio è calato del 44% rispetto a quello dell’anno precedente».

L’Ente, infatti, ha stimato una perdita del valore della produzione che supera i 70 milioni di euro su un totale di oltre 170 milioni, e ha espresso una forte preoccupazione «per la tenuta del comparto».

«Le piogge persistenti e l’elevata umidità delle ultime settimane – ha sottolineato Confagricoltura – hanno continuato a compromettere qualità e conservazione dei frutti, favorendo lo sviluppo di marciumi, pregiudicando anche l’ultima fase della campagna, quella della commercializzazione di varietà tardive. Ma non solo: la crisi che ha investito le clementine si ripercuote su tutti gli agrumi».

«Confagricoltura – si legge in una nota – è prontamente intervenuta per evidenziare alle istituzioni la profonda crisi del settore. La situazione richiede di mettere in campo, con rapidità, specifiche misure nazionali. Le gravi difficoltà delle imprese hanno spinto la Regione Calabria a deliberare lo stato di crisi del comparto, attivando le procedure per interventi straordinari di sostegno per le aziende; seguirà la Basilicata su istanza proprio dell’Organizzazione degli imprenditori all’ultimo tavolo verde».

«Per Confagricoltura – conclude la nota – occorre attivare subito un intervento straordinario analogo a quello concesso per le produzioni ortive di IV gamma e I gamma evoluta. Così come servono sgravi contributivi e previdenziali per il semestre gennaio/giugno 2021, sulla falsariga del provvedimento adottato con il Dl Rilancio». (rrm)

COSENZA – Consegnate le ‘clementine della solidarietà’ alle famiglie più bisognose della città

Più di 20 quintali di clementine, nei giorni prima di Natale, sono stati consegnati al Banco Alimentare di Cosenza dall’imprenditore di Corigliano, Francesco Morrone affinché fossero distribuite alle famiglie bisognose della città.

Il gesto di solidarietà è avvenuto d’intesa con il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, che ha ricevuto per primo la telefonata dell’imprenditore del settore agrumicolo e l’Assessore al welfare Alessandra De Rosa.

«Siamo molto grati – ha commentato l’assessore al welfare, Alessandra De Rosa – al titolare della cooperativa VitaCì, Francesco Morrone, che, con un gesto di grande sensibilità, ha donato al Comune le clementine che abbiamo ribattezzato “della solidarietà”, anche perché il suo gesto è coinciso con la giornata internazionale della solidarietà. Le casse con le clementine sono state scaricate nella sede del Banco Alimentare che ha provveduto, con l’aiuto delle caritas parrocchiali e di tutte le associazioni abitualmente impegnate nella distribuzione dei beni di prima necessità alle famiglie più bisognose della città, a farle arrivare a destinazione».

«Della parte più consistente della donazione – ha aggiunto l’assessore De Rosa – grazie all’impegno del Presidente del Csv di Cosenza, Gianni Romeo, direttore generale del Banco Alimentare della Calabria, hanno beneficiato le famiglie in difficoltà. La parte restante è stata poi consegnata all’Ospedale militare da campo di Cosenza, allestito nell’area di Vaglio Lise».

«Il nobile gesto dell’imprenditore di Corigliano – ha concluso De Rosa – si è propagato grazie all’aiuto di chi la solidarietà la vive tutti i giorni, avendone fatto una vera e propria missione. Non escludiamo che in futuro si possa proseguire, nel solco già tracciato, un percorso di collaborazione con la Cooperativa di Corigliano, già attiva da tempo sul fronte della solidarietà». (rcs)

Crisi Agricoltura, Gallo scrive al ministro Bellanova per attivare le risorse del Fondo di Solidarietà

L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha inviato una lettera al ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, per chiedere un intervento a favore del settore delle clementine e dei finocchi.

«Devo, purtroppo, richiamare la sua attenzione sullo stato di ulteriore grave crisi che interessa una grande fetta del comparto agricolo calabrese, già segnato dalla persistente emergenza epidemiologica in atto che ha, di fatto, cagionato un articolato crollo di mercato con consequenziale e ragguardevole danno economico» ha scritto Gallo nella lettera di accompagnamento alla delibera di Giunta, approvata nell’ultima riunione, sulla “dichiarazione dello stato di crisi del comparto agricolo, con particolare riferimento al settore delle clementine e dei finocchi, danneggiato, sia in termini produttivi che commerciali, dalle eccezionali condizioni climatiche”.

L’assessore Gallo fa appello al ministro Bellanova chiedendole di «adoperarsi affinché sia individuato e posto in essere ogni intervento utile per l’attivazione delle risorse previste dal Fondo di solidarietà nazionale, compresi eventuali interventi straordinari a sostegno delle imprese agricole calabresi produttori di clementine e finocchi».

Nella lettera, l’assessore all’Agricoltura ha illustrato le motivazioni che hanno reso necessario, da parte della Giunta regionale, la dichiarazione dello stato di crisi del comparto agricolo calabrese.

«In questo particolare e delicato momento – ha spiegato – in cui peraltro il tessuto dell’economia agricola calabrese stava comunque cercando di reagire alla perdurante emergenza epidemiologica da Covid-19, che ha generato gravi perdite economiche derivanti dal forte rallentamento delle vendite, dall’annullamento di ordinativi, dalla difficolta di reperire la manodopera agricola necessaria, nonché dalla conseguente riduzione dei consumi determinata dalle misure di contenimento (chiusura ristoranti, alberghi, bar), gli eccezionali eventi climatici dell’ultimo periodo hanno, purtroppo, vanificato ogni sforzo di reazione messo in atto dalle imprese agricole calabresi, impegnate a fronteggiare la grave crisi economica in atto».

L’assessore Gallo ha specificato, inoltre, come «l’andamento termico anomalo con temperature superiori alla media stagionale e le eccezionali piogge alluvionali hanno determinato l’accorciamento dei tempi di maturazione delle clementine, causandone la successiva forte cascola delle stesse; mentre i danni alluvionali, contestualmente associati a temperature al di sopra della media del periodo, hanno al contempo compromesso intere produzioni di finocchi nell’area del Crotonese».

«Le informazioni provenienti dal tessuto economico e produttivo agricolo interessato – ha rimarcato infine Gallo – fanno prefigurare un disastro economico di notevole entità per le imprese agricole del settore delle clementine e dei finocchi, con pesanti ricadute in termini produttivi, economici e occupazionali, tanto da lasciar presagire possibili ripercussioni anche sulla tenuta dell’ordine pubblico, in virtù di un tessuto sociale di per sé fragile e per il quale l’agricoltura rappresenta in molti casi, per migliaia di famiglie, l’unica fonte di reddito». (rcz)

Stagione agrumicola al collasso, Terranova da Sibari e Cassano allo Ionio chiedono lo “Stato di Calamità”

Dopo il crollo produttivo della stagione olivicola, si assiste al collasso di quella agrumicola con un danno economico incalcolabile per l’intera area della Sibaritide. È l’allarme lanciato da Massimiliano Smiriglia, vicesindaco di Terranova da Sibari e da Gianluca Falbo, assessore all’Agricoltura di Cassano allo Ionio, che chiedono, con forza, la dichiarazione dello stato di calamità naturale per l’attivazione di tutte le procedure finalizzate al risarcimento danni.
Le calamità naturali che, tra piogge copiose e temperature sopra la media, hanno, infatti, compromesso la maturazione e la raccolta; la difficoltà a reperire manodopera; la bassa domanda del mercato e i conseguenti prezzi alla vendita ridotti ai minimi termini faranno segnare un risultato disastroso per i produttori.
«Il sostegno alle attività agricole – hanno dichiarato – è più che mai necessario, non solo per l’annata in corso che non coprirà i costi di produzione, ma per non compromettere anche la programmazione del 2021, già di per sé incerta, a causa del perdurare della pandemia e dell’impossibilità di prevedere le future condizioni di mercato se le restrizioni dovessero proseguire».
L’occasione serve anche a rilanciare il tema del Piano agrumicolo e olivicolo regionale che i due Comuni hanno già deliberato e indirizzato alla Regione Calabria a fine 2019 facendo leva sulle risorse disponibili e non impegnate del Psr Calabria per interventi urgenti destinati alla realizzazione di nuovi impianti con varietà più rispondenti alle esigenze di mercato (primizie e varietà tardive); all’innovazione degli impianti di irrigazione per il risparmio idrico; all’accorciamento della filiera con la stipula di contratti commerciali che garantiscano l’equa distribuzione del valore.
«Ciò significa – hanno concluso – rafforzare la collaborazione tra i Comuni per azioni a tutela degli agricoltori, puntando all’utilizzo immediato delle risorse non spese per i Psr e utilizzando pienamente il circuito De.Co. per la promozione delle produzioni». (pa)

Arrivano dalla Calabria le clementine tricolori sostenibili

Una iniziativa che nasce dal protocollo d’intesa tra FederdistribuzioneColdirettiFai – Filiera Agricola Italiana, e che permette la “nascita” delle clementine sostenibili, che rispettano l’ambiente e la biodiversità, combattendo lo sfruttamento e garantendo un equo compenso agli agricoltori.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di valorizzare le clementine tricolori per l’intero periodo di raccolta, che inizia a dicembre e termina a marzo, per dare la possibilità al consumatore di trovare un prodotto nazionale con determinate caratteristiche, caratterizzato da un packaging dedicato, che ne illustrerà le caratteristiche principali.

«L’obiettivo dell’intesa – ha spiegato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – è aprire sbocchi di mercato e promuovere la competitività del prodotto italiano con concrete ricadute economiche sui territorio, ma anche garantire che, dietro gli alimenti, ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute».

«La firma del protocollo con Coldiretti e Filiera Agricola – ha spiegato Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione – ha un duplice valore: da una parte, si ripropone l’importante obiettivo di diffondere i prodotti italiani di qualità e, in particolare, il vero prodotto Made in Italy attraverso la fitta rete distributiva delle imprese associate a Federdistribuzione; dall’altra segna un importante accordo che vede la maggiore associazione della distribuzione moderna organizzata, unire gli sforzi per un lavoro sinergico che intende sempre più migliorare la consapevolezza del consumatore nelle scelte d’acquisto, accompagnando l’azione economica con profili etici e di sostenibilità delle produzioni nazionali, delle eccellenze locali e dei prodotti della tradizione italiana». (pa)