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Stagione agrumicola al collasso, Terranova da Sibari e Cassano allo Ionio chiedono lo “Stato di Calamità”

Dopo il crollo produttivo della stagione olivicola, si assiste al collasso di quella agrumicola con un danno economico incalcolabile per l’intera area della Sibaritide. È l’allarme lanciato da Massimiliano Smiriglia, vicesindaco di Terranova da Sibari e da Gianluca Falbo, assessore all’Agricoltura di Cassano allo Ionio, che chiedono, con forza, la dichiarazione dello stato di calamità naturale per l’attivazione di tutte le procedure finalizzate al risarcimento danni.
Le calamità naturali che, tra piogge copiose e temperature sopra la media, hanno, infatti, compromesso la maturazione e la raccolta; la difficoltà a reperire manodopera; la bassa domanda del mercato e i conseguenti prezzi alla vendita ridotti ai minimi termini faranno segnare un risultato disastroso per i produttori.
«Il sostegno alle attività agricole – hanno dichiarato – è più che mai necessario, non solo per l’annata in corso che non coprirà i costi di produzione, ma per non compromettere anche la programmazione del 2021, già di per sé incerta, a causa del perdurare della pandemia e dell’impossibilità di prevedere le future condizioni di mercato se le restrizioni dovessero proseguire».
L’occasione serve anche a rilanciare il tema del Piano agrumicolo e olivicolo regionale che i due Comuni hanno già deliberato e indirizzato alla Regione Calabria a fine 2019 facendo leva sulle risorse disponibili e non impegnate del Psr Calabria per interventi urgenti destinati alla realizzazione di nuovi impianti con varietà più rispondenti alle esigenze di mercato (primizie e varietà tardive); all’innovazione degli impianti di irrigazione per il risparmio idrico; all’accorciamento della filiera con la stipula di contratti commerciali che garantiscano l’equa distribuzione del valore.
«Ciò significa – hanno concluso – rafforzare la collaborazione tra i Comuni per azioni a tutela degli agricoltori, puntando all’utilizzo immediato delle risorse non spese per i Psr e utilizzando pienamente il circuito De.Co. per la promozione delle produzioni». (pa)