A BRUXELLES PER UNA “MISSION EUROPEA”
OGGI OCCHIUTO ATTESO IN COMMISSIONE

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, oggi e domani sarà in Commissione Europea per discutere di occupazione, affari sociali e inclusione, oltre che per «esplicitare che la Calabria vuole essere protagonista, seguendo la scia di quelli che sono i modelli relazionali dell’Ue».

Tali incontri, che sono tre in totale, fanno seguito di una serie di colloqui informali già intrattenuti con i servizi della Commissione europea.

Oggi, il primo incontro con il capo Unità della Direzione Occupazione, Affari Sociali e Inclusione, Adelina Dos Reis, e con i servizi tecnici della Direzione medesima. Verranno affrontati in questa sede i temi salienti relativi all’attuazione del Fse e le prospettive per un nuovo sistema del welfare e delle politiche sociali in Calabria.

A seguire, sempre nella giornata di domani, alle ore 17, il presidente sarà impegnato in una bilaterale con la commissaria per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira. I temi all’ordine del giorno sono cruciali, prefigurando il modello di sviluppo pensato per la Calabria 2030. Oggetto dell’incontro sarà anche la definizione della nuova programmazione 2021-2027 della Regione, e la definizione delle principali strategie d’attuazione. Sarà rilevante, anche, la questione relativa alla capacità amministrativa e alla nuova visione di governance messa in campo dalla nuova giunta regionale.

Mercoledì 1° dicembre, infine, alle ore 9, presso la sede di Bruxelles della Regione Calabria, il presidente incontrerà il capo Unità della Direzione generale della Politica regionale e urbana, Willebrord Sluijters. Sarà il momento per fare un check sulla programmazione 2014-2020, e per confrontarsi sui nuovi modelli per lo sviluppo delle aree interne e delle agende urbane della Regione. Una missione, dunque, molto importante, a poche settimane dall’avvio della consiliatura e, soprattutto, all’alba di quella che sarà una stagione di programmazione determinante per il futuro della Calabria.

«Stare in Europa, per una Regione con qualche problema come la nostra – ha evidenziato il Governatore – significa anche sapere apprendere e includere nei propri modelli gestionali le migliori prassi ed esperienze delle altre Regioni. Noi vogliamo rivendicare un ruolo primario nello scenario dello sviluppo del Sud dell’Italia e nel Mediterraneo. Per fare questo sarà necessario dire agli organi politici della Commissione – e per questo, da presidente della Calabria, ho deciso di recarmi personalmente a Bruxelles per poter incontrare la commissaria Ferreira, senza delegare questa missione solo ai dirigenti regionali – che la Regione intende voltare pagina, attraverso l’impegno massimo dei nostri uffici e con una spinta innovativa nella proposta e nelle modalità attuative dei programmi».

«Proprio perché voglio parlare anche di programmi e di attuazione – ha concluso – la missione prevede l’incontro con i due capo Unità delle Direzioni Generali per l’Occupazione e per le Politiche Regionali. Dirò loro che vogliamo costruire la nuova programmazione tenendo a mente gli obiettivi della nuova Europa del 2030, con una Calabria protagonista». (rrm)

La Commissione Europea approva modifica al Psr Calabria

La Commissione Europea ha approvato la modifica strategica del Psr Calabria presentata dalla Regione e ritenuta conforme ai regolamenti comunitari. In questo modo, «la dotazione finanziaria complessiva del Psr Calabria passerà da 1.089 milioni di euro per il periodo 2014/2020 a quasi 1.454 milioni per il 2014/2022» ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.

«Avremo a disposizione – ha spiegato ancora – maggiori risorse per sostenere il comparto agroalimentare puntando, d’intesa con il Presidente Occhiuto e nel solco del programma del centrodestra, sulle filiere maggiormente rappresentative, attraverso bandi specifici, così da migliorare realmente competitività e redditività delle imprese agroalimentari calabresi».

In particolare, dopo l’ok della Commissione europea, il Psr Calabria potrà contare su risorse pubbliche aggiuntive per un valore di oltre 363 milioni di euro, dei quali 301 relativi alle annualità 2021-2022 e 62 di fondi Next Generation Eu (Ngeu) per la ripresa dalla pandemia. Inoltre alla Calabria sono stati altresì concessi 1,3 milioni a titolo di finanziamento nazionale integrativo. Per quanto riguarda contenuti e programmazione, invece, il Psr Calabria conoscerà una sorta di revisione degli indirizzi strategici, insieme alla correzione dell’attuazione delle misure o alla rimodulazione della distribuzione delle risorse.

«Il sostegno a nuove filiere e la valorizzazione di settori essenziali ma in passato trascurati – ha concluso – consentiranno di dare nuova linfa all’agricoltura calabrese, nel costante confronto con il mondo dell’agricoltura calabrese e le sue articolazioni produttive, rappresentative e professionali. Un passo fondamentale, per guardare avanti con fiducia». (rcz)

Blocco fondi Europei, Ferrara (M5S): La Calabria paga spesa scellerata

L’eurodeputata del Movimento 5 StelleLaura Ferrara, ha in merito al blocco dei fondi europei alla Regione Calabria, ha evidenziato come «la Calabria e i calabresi pagano così lo scotto di una spesa scellerata dei fondi comunitari e di un controllo superficiale da parte degli organi preposti».

Inoltre, ha reso noto di aver presentato «apposita interrogazione su quanto emerso dall’esclusiva pubblicata ieri sul sito di LaC circa l’interruzione dei pagamenti Fse da parte della Commissione europea nei confronti della Regione Calabria a causa di una serie di irregolarità».

«Criticità ed errori che si ripetono nel tempo e che oggi potrebbero mettere a rischio l’intero Por Calabria 14-20» ha detto Ferrara, spiegando che «in attesa di comprendere meglio come e se si risolveranno tali problematiche, voglio far notare come ciò influirà irrimediabilmente sul buon andamento della prossima programmazione europea e la chiusura in tempi certi di quella in corso».

«Ritardi che si accumulano su altri ritardi» ha concluso. (rrm)

 

La Commissione Europea ha bloccato le erogazioni del Fondo Sociale Europeo alla Calabria

È gravissima la decisione della Commissione Europea, di bloccare, a tempo indefinito, l’erogazione del Fondo Sociale Europeo a favore della Calabria, a causa di irregolarità riscontrate nel sistema di gestione e controllo della spesa pubblica. Lo ha reso noto il deputato del Movimento 5 StellePaolo Parentela, chiedendo all’ex presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, e alla Giunta, di risponderne politicamente.

«L’atto della Commissione Ue, comunicato nello scorso agosto – ha spiegato – dunque in piena campagna elettorale per le ultime Regionali ma diventato noto di recente, pesa come un macigno sull’operato del dirigente regionale Maurizio Nicolai, negli anni scorsi candidato consigliere regionale, e della responsabile dell’Audit, Roberta Porcelli. Come Movimento 5 Stelle, eravamo stati tra i pochi a contestare, nel 2020, la nomina di Nicolai a primo dirigente regionale dei Fondi europei, in considerazione della sua pregressa esperienza elettorale. Allora nessuno volle ascoltarci; oggi possiamo dire, in ogni caso, che ci avevamo visto lungo».

«I gravi rilievi della Commissione –ha incalzato il deputato del Movimento 5 Stelle – siano un monito per la politica, a partire dal nuovo presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché le nomine dirigenziali siano sganciate dalle appartenenze o vicinanze a schieramenti e partiti politici. Resta il fatto che lo stesso centrodestra ha consegnato alla nuova amministrazione regionale l’ennesimo, grave problema.»

«Si tratta di una beffa per la Calabria, che dovrebbe invece svilupparsi – cha concluso Parentela – anche con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se non verranno separate politica e dirigenza pubblica, credo che resteremo ancora in una condizione di arretratezza e che l’emigrazione continuerà ad essere la regola».

Il vicesegretario del PSI, Francesca Rosa D’Ambra, ha sottolineanto che si tratta di «un episodio gravissimo, in quanto l’attuale compagine Regionale, in continuità al lavoro svolto in precedenza, ne dovrà rispondere politicamente, soprattutto alla luce di una campagna elettorale basata sulla continuità e il progresso, sbandierando come l’utilizzo dei Fondi sia la chiave di volta per risollevare le sorti di questa Regione».

«Una mancata ed esaustiva giustificazione sulla gestione di questi fondi – ha concluso – comporterebbe un ulteriore buco alla spesa pubblica che andrebbe, ulteriormente, ad aggravare la situazione calabrese».

Luigi De Magistris, già candidato alla presidenza della Regione, ha espresso preoccupazione per il blocco dei fondi alla Calabria.

De Magistris, che ha ricordato come dal 2009 al 2011 «da deputato al Parlamento Europeo ho presieduto la Commissione controllo bilancio che si occupa proprio di come vengono spesi dai Paesi dell’Unione Europea i fondi destinati alle varie nazioni», ha evidenziato come «in particolare la Calabria, all’epoca come adesso, non godeva e non gode di una buona reputazione».

«Questo perché – ha spiegato – numerose attività investigative a vario livello hanno evidenziato distrazioni di ingenti risorse, truffe, illeciti, corruzioni ed infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione pubblica del denaro dei contribuenti europei. Ed è per questo che nei mesi scorsi avevamo segnalato quanto indispensabile fosse stato affidare la guida della Regione Calabria a persone al di sopra di ogni sospetto».

«Si rischia che il fiume del denaro pubblico che si sta per riversare in Calabria – ha concluso – sia l’ennesima occasione non per trasformare bisogni in diritti, ma per consolidare il partito unico della spesa pubblica che ha non di rado utilizzato il serbatoio regionale come cassa per i propri tornaconti ed interessi». (rrm)

 

 

Revisione Rete Ten-T, Ferrara (M5S): Si includa area ionica calabrese

L’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, bLaura Ferrara, ha sollecitato la Commissione Europea, tramite interrogazione, di inclidere l’area ionica calabrese nella revisione della Rete Ten-T ( transeuropea centrale per i trasporti).

«Nell’ultima risposta fornitami dalla Commissione europea – ha spiegato – relativa proprio alla mia richiesta di un migliore collegamento dell’area ionica, la Commissione mi informava che avrebbe valutato la necessità di aggiornare la metodologia per conseguire gli obiettivi fissati. Atteso che la rete TEN-T dovrebbe garantire la coesione economica, sociale e territoriale e l’accessibilità a tutte le aree dell’UE, comprese quelle più remote, stimolando in tal modo la crescita economica e la riduzione delle disuguaglianze, si ritiene non più differibile la revisione almeno della tratta ionica Taranto-Crotone da Rete Comprehensive a Core».

«La mia insistenza su questa necessità – ha sottolineato – va ad aggiungersi alla medesima istanza già rappresentata da associazione e gruppi organizzati di cittadini come il Comitato Magna Graecia».

«Ritengo – ha spiegato ancora – che progetti di miglioramento dell’accessibilità alla Calabria jonica possano configurarsi come valore aggiunto per la Rete Core e quindi non ritengo giustificabili ulteriori preclusioni nel rivedere i requisiti identificativi dei Nodi principali della Rete Centrale per passeggeri e traffico merci, considerato che l’area in oggetto è logisticamente ottimale per i commerci ed i flussi provenienti da oriente e diretti verso l’Europa continentale».

«Continuerò nel mio impegno – ha concluso l’europarlamentare – affinché anche e soprattutto in Europa si lavori per garantire una piena e giusta mobilità da e per la Calabria tutta. Bisogna far uscire dall’isolamento infrastrutturale territori centrali per lo sviluppo del nostro territorio». (rrm)

 

Ferrara (M5S): La Regione Calabria non ha inviato piano regionale per gestione dei rifiuti

La Regione Calabria non ha inviato alla Commissione Europea il piano regionale di gestione dei rifiuti, e il programma per la prevenzione dei rifiuti rivisti e aggiornati. È quanto ha denunciato l’europarlamentare del M5S, Laura Ferrara, sottolineando che si tratta di un «ritardo clamoroso e insanabile, considerata la scadenza del mandato fra pochissime settimane. Un ritardo e questo lo tengano ben a mente i calabresi, ingiustificato».

«I miei solleciti – ha spiegato la Ferrara – nel non procrastinare tale situazione, risalgono a quando a governare la Regione Calabria, vi era Mario Oliverio. Ho continuato a segnalare tale gravissima situazione sin dall’avvio della nuova legislatura targata Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. A nulla è valso, considerato il fatto che la nostra Regione si trovi in emergenza rifiuti, problematica che ha negativamente segnato l’estate appena trascorsa ma che continua ad essere affrontata, nonostante l’annosità della questione, in maniera emergenziale da chi ci amministra».

«La Commissione europea – ha spiegato ancora – aveva richiesto il piano regionale di gestione dei rifiuti e il programma per la prevenzione dei rifiuti rivisti per la Calabria in seguito all’adozione della direttiva quadro sui rifiuti, ma, ad oggi, la Regione non ha notificato la documentazione richiesta».

«La mancanza di piani di gestione rifiuti coerenti alle normative europee di settore – ha ricordato l’europarlamentare – oltre a rallentare il perseguimento degli obblighi riguardanti la prevenzione dei rifiuti, la raccolta differenziata, i piani di riciclaggio e la riduzione del numero di discariche, rischia di compromettere il fine ultimo della transizione verso un’economia circolare».

«Inoltre – ha proseguito – una solida pianificazione della gestione dei rifiuti costituisce un requisito giuridico nonché una condizione abilitante per beneficiare dei finanziamenti europei, Pnrr compreso. Questo vuol dire che i ritardi della Regione Calabria rischiano di compromettere tali necessari investimenti».

«Affrontare concretamente le tante emergenze del nostro territorio – ha concluso – e la gestione dei rifiuti lo è storicamente, sarebbe dovuto essere una priorità per chi ci ha governato alla Regione. Si è utilizzato il tempo a disposizione per allargare la platea di collaboratori e consulenti anziché pensare al futuro della Calabria». (rrm)

Laura Ferrara (M5S): Progetto “Prometeo” ritirato dai programmi operativi

L’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, ha reso noto che il progetto Prometeo, che vedeva, fra gli altri, beneficiarie le Asp di Cosenza e Vibo Valentia, è stato ritirato dai programmi operativi dalla Commissione Europea.

«Nella mia interrogazione – ha scritto la Ferrara – chiedevo maggiori informazioni sui finanziamenti comunitari del Por Calabria/Fesr 2007-2013, Asse II Energia, Linea Intervento 2.1.1.1, con i quali è stato finanziato il progetto “Prometeo” che vede, fra gli altri, beneficiarie le Asp di Cosenza e Vibo Valentia per la realizzazione di impianti termodinamici a concentrazione solare per la produzione di energia termica ed elettrica. Si tratta in entrambi i casi di impianti solari installati e mai entrati in funzione perché abusivi, a Cetraro come a Tropea. Tale importante risparmio energetico si sarebbe compiuto, peraltro, al servizio di due strutture ospedaliere pubbliche: l’ospedale “Iannelli” di Cetraro e il presidio ospedaliero di Tropea».

«Oltre al danno, la beffa – ha detto la parlamentare europea – gli impianti di Cetraro e Tropea, nello specifico, non sono mai entrati in funzione perché realizzati in aree i cui vincoli paesaggistici e sismici non ne avrebbero permesso l’installazione. Su entrambe le opere, infatti, pende un ordine di demolizione e ripristino dei luoghi. La Regione Calabria, alla luce della non funzionalità dei progetti li ritira e chiede la restituzione delle cifre erogate finora alle aziende sanitarie. Non solo i pannelli non potranno essere utilizzati per produrre energia a favore di strutture pubbliche, ma il loro costo graverà pesantemente sulle casse pubbliche. Oltre due milioni di euro di fondi comunitari letteralmente sprecati e altre risorse pubbliche dovranno essere impegnate per il futuro smantellamento degli ombrelli fotovoltaici mai entrati in funzione».

«Ciò – ha concluso – si sarebbe potuto evitare attraverso un sistema di controllo e monitoraggio più attento da parte delle autorità preposte e quindi la stessa Regione che si accorge solo a cose fatte che non ci sono i presupposti tecnici e legali per tali installazioni». (rrm)

Pnrr, Nucera: Un furto senza precedenti che manda in fumo il futuro della Calabria e del Meridione

Il presidente del movimento La Calabria che vogliamoGiuseppe Nucera, ha criticato aspramente il documento ufficiale del Governo all’Unione Europea del Pnrr che, secondo un’analisi del prof. Gianfranco Vesti, destina al Sud soltanto il 10%, invece del 70% indicato inizialmente dalla Commissione, né il 40% ipotizzato in un secondo momento.

«Gli ascari romani, per usare l’espressione utilizzata da Giolitti, colpiscono ancora. Solo una classe politica così incompetente e del tutto asservita agli ordini che arrivano dal Governo, poteva permettere l’ennesimo scippo nei confronti del Mezzogiorno» ha detto Nucera, definendolo «un furto che non ha precedenti nella storia. Così si manda in fumo il futuro della Calabria e di tutto il Meridione».

«Il Movimento ‘La Calabria che vogliamo’, da mesi  – ha spiegato – conduce una battaglia forte e decisa sul tema del Recovery Fund e delle risorse che spettano al Sud, battaglia che ci ha visti arrivare sino alla Commissione Europea senza il supporto di alcun amministratore locale o deputato del Meridione».

«Il Governo italiano – ha evidenziato l’ex Presidente di Confindustria Rc – invece che favorire una rinascita del Sud, sviluppo utile a tutto il paese in un quadro di rilancio generale, pensa bene di saccheggiare il Mezzogiorno e portare al Nord le risorse che spettano alle regioni meridionali. Abbiamo una classe politica di accattoni, che come iene affamate si ciba dalla carcassa di un Sud sempre più abbandonato al suo destino».

«Se la riduzione delle risorse destinate al Meridione, dal 70% indicato dall’Ue arriverà davvero sino all’imbarazzante miseria del 10% – ha concluso – il Mezzogiorno naufragherà senza possibilità di appello. Con la responsabilità chiara ed inequivocabile di chi all’interno del Governo invece che recepire le indicazioni europee ha scelto in modo ponderato di condannare metà della popolazione italiana». (rrm)

Laura Ferrara (M5S): La Commissione Europea avvii un monitoraggio sull’applicazione della Legge 194

L’eurodeputata del Movimento 5 StelleLaura Ferrara, in merito all’applicazione della Legge 194, ha interrogato la Commissione Europea, «affinché avvii un monitoraggio sull’applicazione dei servizi di IVG in Italia e, nello specifico, delle criticità persistenti in Regioni quali Calabria e Umbria».

«La risoluzione sulla situazione della salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti nell’Ue – ha detto Ferrara – approvata nei giorni scorsi al Parlamento europeo, afferma che questi diritti fondamentali delle donne non possono essere in alcun modo indeboliti o revocati e che anzi va garantito l’accesso all’aborto legale e sicuro in tutti i Paesi Ue, frenando l’abuso dell’obiezione di coscienza». L’eurodeputata Laura Ferrara, in seguito all’approvazione della risoluzione che riconosce che i diritti sessuali e riproduttivi vanno considerati come inscindibili dal conseguimento di altri diritti fondamentali dell’individuo, interviene sulle criticità dei servizi di interruzione volontaria della gravidanza in alcune regione italiane, in particolare Calabria e Umbria».

«Le violazioni della salute sessuale e riproduttiva delle donne rappresentano una forma di violenza e ostacolano il progresso verso la parità di genere – ha scritto la Ferrara –. Per tali motivi la vita e i diritti delle donne sono messi a repentaglio dalla prassi comune in alcuni Stati membri che consente al personale medico, e talvolta a interi istituti medici, di rifiutarsi di fornire servizi sanitari sulla base della cosiddetta obiezione di coscienza. Per quanto riguarda l’Italia e, nello specifico, alcune regioni quali la Calabria e l’Umbria, dall’analisi dei dati più recenti si evidenzia l’elevato numero di obiettori di coscienza operanti tra le categorie sanitarie impiegate nei servizi di interruzione volontaria della gravidanza. Ciò va ad incidere negativamente sull’accesso delle donne ad un aborto sicuro e legale, limitandone di fatto il diritto alle scelte riproduttive e alla salute».

«Il Movimento 5 stelle – ha concluso l’eurodeputata – è orgoglioso di aver contribuito col proprio voto a far respingere tutti gli emendamenti presentati da Ppe ed Ecr che avrebbero portato l’Europa a una regressione medievale come sta avvenendo in Polonia e Ungheria. Questa risoluzione guarda invece al futuro nel pieno rispetto dei diritti delle donne, diritti che anche nel nostro Paese devono trovare piena tutela per questo mi auguro che la Commissione europea dia seguito alla Risoluzione chiedendone il rispetto agli Stati membri». (rrm)

Nucera scrive alla Commissione Europea: Sia respinto il Pnrr presentato dal Governo

Respingere il Pnrr presentato dal Governo italiano. È quanto è stato richiesto dal movimento La Calabria che vogliamo, con un documento indirizzato alla Commissione Europea a firma del presidente Giuseppe Nucera.

«Le linee guida stabilite dall’Unione Europea per la ripartizione delle risorse – ha spiegato Nucera – sono stabilite in modo chiaro e perentorio. La spesa pro capite e il tasso di disoccupazione sono gli elementi fondamentali da tenere in considerazione, con una buona parte degli investimenti che deve essere destinato alle regioni più arretrate da un punto di vista socio-economico d’Europa. Per queste ragioni l’Europa ha assegnato all’Italia 209 miliardi del Recovery Fund, di questi il 70% deve essere destinato al Mezzogiorno per il riequilibrio con il nord. Significa che sul piano occupazionale questi fondi devono creare circa 3 milioni di nuovi occupati. Il piano inviato a Bruxelles dal Governo è fuori dagli obiettivi e per queste ragioni lo riteniamo irricevibile da parte dell’Unione Europea».

«La straordinaria ed irripetibile quantità di risorse messe a disposizione del Recovery Fund – ha aggiunto – può e deve essere destinata ed utilizzata al fine precipuo di realizzare, dopo decenni di obiettivi mancati, quella coesione sociale, economica e territoriale che renda finalmente il nostro Paese degno dell’Unità che la storia ha voluto consegnarci. Il Pnrr, secondo le intenzioni dell’Ue, dovrebbe consentire di invertire il trend che, tra il 2008 e il 2018, ha visto scendere la spesa pubblica per investimenti nel Mezzogiorno da 21 miliardi a poco piu di 10. Il Piano di rilancio presentato dal Governo italiano alla Commissione Europea prevede per il Sud circa 82 miliardi, cioè il 40% delle risorse territorializzabili. Al Mezzogiorno però, in base ai criteri di ripartizione Ue (popolazione, inverso Pil pro capite, tasso di disoccupazione media degli ultimi 5 anni) spetta circa il 68% dei 209 miliardi destinati all’Italia, invece del 40% assegnato».

«Si tratta – ha proseguito – di un vero e proprio furto che danneggia enormemente il Sud e riduce in maniera drastica le possibilità di rilancio e sviluppo in questa delicata fase storica ricca di problematiche ma anche di opportunità derivanti dalle risorse messe in campo dall’Unione Europea. Pertanto, alla luce di queste considerazioni, abbiamo inviato richiesta ufficiale alla Commissione Europea di respingere il Pnrr  del Governo Draghi, in attesa che lo stesso apporti le dovute modifiche conformemente alle linee di indirizzo che sono alla base dell’ammontare delle risorse destinate all’Italia». 

«Alla nostra stessa richiesta – ha concluso Nucera – si sono uniti numerosi sindaci del Mezzogiorno. Il Recovery Fund rappresenta per il Sud e la Calabria in particolare un’opportunità di rilancio e sviluppo irripetibile. Daremo battaglia in tutte le sedi affinchè i diritti delle regioni meridionali vengano riconosciuti». (rrm)