È in servizio “Blues”, il secondo treno ibrido di Trenitalia

È in servizio, sulla linea Ionica, il secondo Blues, il treno ibrido del Regionale di Trenitalia, a tripla alimentazione, elettrica, a batterie e diese.

Si tratta del secondo treno che si aggiunge a quello già arrivato a marzo, che farà la tratta che da Reggio Calabria porta a Sibari. All’inaugurazione hanno partecipato Emma Staine, assessore ai trasporti della Regione Calabria, Giovanni Papasso, sindaco di Cassano All’Ionio e Maurizio Fanelli, direttore Regionale Calabria Trenitalia.

«Il nuovo treno Blues che entra in servizio oggi rappresenta un’ulteriore conferma del piano investimenti di Trenitalia per il rinnovo della flotta in Calabria. I Blues sono treni innovativi, interamente Made in Italy, che contribuiranno a migliorare l’esperienza di viaggio e a vantaggio di cittadini e turisti, con evidenti benefici per l’ambiente e un’impronta sostenibile, a partire dalla scelta dei materiali che li compongono, riciclabili al 95%», ha dichiarato Maria Giaconia, direttore Business Regionale e Sviluppo Intermodale di Trenitalia.

L’arrivo dei nuovi treni Blues rientra nell’ampio piano di investimenti complessivi per la Regione Calabria, finalizzato a migliorare l’offerta di servizi a favore di pendolari e viaggiatori, pari a oltre 300 milioni di euro, di cui 210 milioni per il rinnovo della flotta (circa 140 milioni a carico della Regione Calabria). Parte integrante del piano di investimenti la consegna di 27 nuovi treni: 14 Pop a 4  casse (di cui 7 già consegnati) e 13 Blues a 4 casse; un rinnovamento della flotta che porterà l’età media dei treni calabresi dai 29 anni del 2018 ai 9 nel 2026.

Entro la fine del 2023 arriverà un ulteriore treno Blues e nel 2024 – come previsto dal Contratto di Servizio con la Regione Calabria – sarà completata la fornitura dei 13 Blues, che si affiancano ai 7 treni Pop già in circolazione che diventeranno 14 entro il 2024: un percorso concreto di rinnovo e ammodernamento della flotta regionale. Una vera e propria rivoluzione nell’esperienza di viaggio in termini di versatilità per un innovativo supporto all’aumento della qualità dei servizi per chi ogni giorno sceglie il treno per motivi di studio o lavoro ed al rilancio del sistema turistico calabrese.  

Il nuovo Blues del Regionale, progettato e costruito da Hitachi Rail, rappresenta un salto generazionale, perché può viaggiare con motori diesel su linee non elettrificate, con motore elettrico su quelle elettrificate e con batterie per percorrere il primo e l’ultimo miglio sulle linee non elettrificate o durante la sosta nelle stazioni, così da evitare l’uso di carburanti, azzerando emissioni e rumori. La tecnologia ibrida consente di ridurre del 50% il consumo di carburante, oltre a una forte diminuzione delle emissioni di CO2 rispetto agli attuali convogli diesel. Una tecnologia di nuova generazione che si traduce in massima flessibilità nell’utilizzo del treno e nel più efficace impiego dei convogli sulle linee.

Il primo treno ibrido di Trenitalia è stato progettato e costruito attorno alle esigenze dei passeggeri, con un’impronta sostenibile che si evince dalle sue molteplici caratteristiche: dalla scelta dei materiali a elevato livello di riciclabilità (95%) alla riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 rispetto agli attuali convogli diesel, fino alla disponibilità di un massimo di otto postazioni bici. A disposizione dei viaggiatori 219 posti a sedere sul Blues nella configurazione a 3 casse e 300 su quello a 4 casse. Il treno è, inoltre, dotato di un innovativo sistema di climatizzazione, con ottimizzazione dei consumi in base all’effettivo numero di passeggeri trasportati.

Un Blues, in viaggio fra Sibari e Reggio Calabria, è il primo treno del Gruppo FS Italiane alimentato esclusivamente con HVO in purezza, un biocarburante fornito da Eni Sustainable Mobility che può contribuire alla riduzione di oltre l’80% delle emissioni di CO2eq (calcolate lungo l’intera catena del valore del prodotto, in base alla materia prima utilizzata, rispetto al mix fossile di riferimento ndr). Il primo viaggio commerciale con viaggiatori a bordo si è svolto nei giorni scorsi con successo in Calabria con il treno ibrido Blues di Trenitalia. Un viaggio andata e ritorno tra le due città calabresi di 700 chilometri, che ha garantito un totale di 13 ore di servizio operativo, che ha rappresentato un traguardo importante per il Gruppo guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris, coerente con la strategia di individuare alimentazioni alternative al gasolio sulle linee ancora oggi non elettrificate. 

L’utilizzo dei biocarburanti rientra a pieno in questa strategia e s’inquadra nei più ampi obiettivi – fortemente delineati dallo stesso Ferraris – di realizzare un ecosistema di mobilità integrata, più sostenibile e digitale, e di raggiungere la carbon neutrality al 2040, dieci anni prima dei parametri fissati dall’Europa. Il treno, mezzo già più sostenibile rispetto ad altre forme di trasporto collettivo e privato, con l’utilizzo del biocarburante HVO riduce ulteriormente il suo impatto in termini di emissioni di CO2. In questo modo il treno ibrido Blues di Trenitalia, che già può viaggiare anche a batteria oltre che con il pantografo, utilizzando il biocarburante diventa ancora più “green”.  

HVO è un acronimo che sta per olio vegetale idrotrattato: questo biocarburante è prodotto da materie prime di origine rinnovabile (ai sensi della Direttiva UE 2018/2001 cd. “REDII”) come scarti e residui, è inoltre in grado di essere performante come quelli tradizionali, offrendo pari prestazioni in termini di erogazione di potenza in ogni tipo di contesto. Il Gruppo FS ha iniziato le sperimentazioni negli scorsi mesi sia sulla propria flotta diesel che sugli autobus di Busitalia, con risultati più che positivi. Il biocarburante HVO, d’altronde, alimenta già anche parte della flotta dei bus di Qbuzz, la società del Polo Passeggeri del Gruppo FS che gestisce i servizi di trasporto pubblico locale su gomma in Olanda. Dopo il treno Blues, si partirà con l’utilizzo del biocarburante HVO con le motrici Aln 663, per le quali sono già state fatte le prove con esito positivo dimostrando l’efficacia e la possibilità del suo utilizzo anche su mezzi con un’età più elevata. (rrc)

SALINE JONICHE E LA COSTA DI METROCITY
QUANTE OCCASIONI MANCATE DI SVILUPPO

di EMILIO ERRIGO – In Italia siamo ricchi di acronimi, sinonimi e contrari. Quello che ancora credo che manchi, sia la buona volontà di fare il minimo indispensabile per garantire la produttività delle aree pubbliche espropriate, in parte pure infrastrutturate, con opere marittime, ferroviarie e industriali, poi inspiegabilmente e ingiustificatamente, abbandonate alle intemperie.

Opere Pubbliche pure consistenti e di buona fattura architettonica, lasciate deperire nel degrado più assoluto, in assenza delle necessarie manutenzioni ordinarie, straordinarie, riqualificazioni e bonifiche ambientali, come se tutta quella enormità di potenziale occupazionale, creato con ingentissimi finanziamenti pubblici non fossero serviti a quasi nulla, come si dice in tecnicismo giuridico contabile, una spesa o perdita passiva.

Ci sarebbe da ragionare e agire, in primis dovrebbero pensare cosa e come fare, i Manager in carica ben retribuiti, a capo degli Enti Pubblici Nazionali e Regionali, economici e non, i Presidenti delle Autorità di Sistema Portuale, il Commissario-Presidente del Comitato di Indirizzo della Zes Calabria, (ancora da riperimetrare e adeguare aree funzionali alla Zona Economica Speciale della Calabria), gli Alti Dirigenti Generali, delle Società Pubbliche Partecipate dal Mef (c.d . Aziende di Stato), poi a seguire il Corap, il Consorzio Regionale per le Attività Produttive, costituito con legge regionale in Calabria.

Mi viene da pensare che saranno in tanti coloro i quali, assolvendo o avendo assolto rilevanti incarichi amministrativi di alta responsabilità pubblica, si dovranno pur inventare qualcosa di credibile, quando e ci auguriamo che arrivi molto presto in Calabria, il Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, on. Giorgia Meloni. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, siamo certi e speriamo di cuore, che in Calabria, arrivi senza preavviso, a sorpresa come un regalo tanto atteso da donare a persone care, venga in visita conoscitiva ed esplorativa, in assenza di alluvioni, dissesti idrogeologici o terremoti, senza alcuna fretta, solo per guardare negli occhi la popolazione residente nei Comuni della Costa Jonica della dimenticata Città Metropolitana di Reggio Calabria, iniziando dalle degradate periferie nord, est e sud, di: Arghillà, Rione Modena, San Gregorio-Mortara e San Leo.

Per una volta se lo ritiene possibile e sicuro questo itinerario, può dedicare un po’ di meno prezioso e sicuramente limitatissimo suo tempo, alle formalità istituzionali e si immerga con la sua nota concretezza d’azione, nei reali bisogni pubblici, chieda di visitare Signora Presidente del Consiglio, le aree mercatali e industriali di San Gregorio, iniziando il tour conoscitivo ed esplorativo, dalla visione dello stato dei luoghi e delle opere pubbliche incompiute, dall’Approdo Mezzi Navali Veloci e Stazione FS Aeroporto, della ex Fabbrica Arenella e di quello che fu il Consorzio del Bergamotto, c.d. Oro di Reggio Calabria.

Prosegua velocemente verso la vicinissima area ex Zona Industriale di San Gregorio, e poi chieda con determinazione al Capo Scorta di dirigere verso il nuovo Mercato Ortofrutticolo di Mortara-San Gregorio, dopo questa immagine di profondo degrado capirà tutto e potrebbe consapevolmente ritornare a Roma, col primo aereo disponibile.

Il suo sangue nobile tipico della forte e cara gente di Sardegna e di Sicilia, sangue arterioso e venoso da madre siciliana di messinese e padre sardo, le pulserà e la produzione di adrenalina benefica non riuscirà a contenerla. Arrivi fino al Porto di Saline Joniche e aree della ex Liquichimica, ex Grandi Officine Riparazioni delle Ferrovie dello Stato, accompagnata da un elicottero delle Forze di Polizia, avrà modo di osservare molto meglio e bene dall’alto, ciò che non è tecnicamente possibile vedere recandosi via terra o mare.

Via terra le aree sono allo stato impraticabili e irraggiungibili, se non con molti pericoli ambientali da scarsa o inesistente manutenzione, da Mare, impossibile accedere al Porto perché da moltissimi anni , la bocca di entrata dentro lo specchio acqueo portuale è ostruita da tonnellate di metri cubi di sabbia bianca balneabile, in attesa di essere rimossa e di migliore destinazione e traslazione, per il ripascimento di quei tratti di litorali sabbiosi erosi dal mare.

Ritornando a Reggio Calabria per una breve pausa rigenerante e riossigenante, sono certo che durante i previsti incontri con le Istituzioni Regionali e locali, il caro Signor Prefetto, le consegnerà brevi manu, una compiuta nota informativa dei beni pubblici e infrastrutture ancora da completare a beneficio dei Cittadini dei 97 Comuni, della Comunità territoriale provinciale della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

L’attendiamo fiduciosi in Calabria, Signor Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, noi “Cittadini Calabresi” crediamo molto nella Sua concreta azione di Governo a favore anche del Sud Italia Presidente! (ee)

[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, Docente universitario e Generale in riserva della G.di F.]

Catalfamo: A rischio i fondi per rimuovere i passaggi a livello sulla linea Jonica

Sono a rischio i fondi per rimuovere i passaggi a livello. Lo ha rilevato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, nel corso del vertice con il settore Infrastrutture delDipartimento ai Lavori pubblici e i tecnici di Rfi sugli interventi di rimozione dei passaggi a livello dell’intera linea jonica regionale.

«Per gli effetti di un protocollo d’intesa, stipulato nel 2017 tra Mit, Regione Calabria e Rfi, mirato all’adeguamento e velocizzazione della linea ferroviaria Jonica – riferisce il dipartimento Infrastrutture – era stata prevista la soppressione di 78 passaggi a livello pubblici (77 sulla Jonica e 1 sulla Sibari-Cosenza). Secondo l’accordo, la Regione Calabria, stanziava in favore di Rfi 59 milioni di euro di fondi Fsc, mentre Rfi si impegnava alla realizzazione degli interventi, con oneri proporzionalmente a proprio carico fino a un importo massimo pari a 671mila euro per ciascuna opera sostitutiva, con una previsione di spesa per l’intera tratta Jonica pari a 40 milioni. Una somma complessiva di circa 100 milioni di euro per avviare tempestivamente la progettazione e la realizzazione degli interventi».

«Ad oggi – è scritto ancora –, dopo quasi 4 anni dalla stipula dell’accordo, a fronte di 40 Comuni interessati dalle opere previste nel programma, sono stati consegnati lavori in soli tre Comuni (Cassano, Sellia e Montepaone) per un importo complessivo di circa 28 milioni di euro. Per il solo Comune di Strongoli si è chiusa la Conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitivo, mentre per soli altri quattro Comuni (Calopezzati, Rocca Imperiale, Cirò e Mandatoriccio) la Conferenza è in corso o di prossima attivazione».

«Per i restanti 32 comuni – spiega il dipartimento – i progetti risultano in una fase di stallo perché, secondo quanto rappresentato da Rfi, in questi 4 anni, per vari motivi, non sarebbe stato possibile addivenire a una condivisione delle ipotesi progettuali con le amministrazioni comunali competenti. In molti casi non è stato avviato neanche lo studio di fattibilità e le interlocuzioni risultano sospese da tempo».

L’assessore Catalfamo, dopo aver rilevato che, «in caso di mancato tempestivo impegno delle risorse, gli interventi potrebbero essere definanziati, ha chiesto a Rfi di profondere ogni possibile sforzo per individuare con i Comuni interessati le adeguate soluzioni progettuali».

«Sarà necessario – ha aggiunto – che tutti i soggetti interessati imprimano un forte impulso mirato a scongiurare la perdita di importanti risorse destinate a interventi attesi da anni e che potrebbero contribuire all’incremento della sicurezza e della velocità media di percorrenza sulla linea ferroviaria jonica».

«La costa jonica del territorio di Reggio Calabria – conclude la nota – con nessun progetto avviato, presenta rispetto al resto della regione un maggiore ritardo di attuazione. In conclusione del confronto di oggi, è stato fissato per il prossimo 9 febbraio un primo incontro che riguarderà proprio i comuni della fascia Jonica della Città metropolitana di Reggio Calabria, per poi proseguire nei giorni successivi con gli altri comuni delle restanti province». (rcz)

Riviera e Borghi lancia la campagna speciale per vacanze tra mare e borghi in Calabria

La Calabria e la Costa Jonica come destinazione post-covid. È questo l’obiettivo della campagna speciale Speciale Luglio-Settembre/Vacanze in Calabria Ionica tra Borghi e Mare lanciata dall’Associazione degli Operatori Turistici “Riviera e Borghi degli Angeli” che, anche nella fase del lockdown, ha lavorato all’interno della propria rete cooperante di imprenditori turistici del comprensorio per predisporre un piano di rilancio del settore da mettere in campo a stretto giro ed a medio-lungo termine.

 

Con questa campagna di marketing territoriale, in cui vengono proposte vacanze serene e tranquille tra mare blu e cristallino e ampie e lunghe spiagge, borghi dai ritmi lenti e mediterranei immersi nel verde di campagne e colline silenziose con viste panoramiche mozzafiato, montagna con percorsi salutari e naturalistici anti-stress, tra luoghi autentici e non caotici dove vivere esperienze di turismo lento e sostenibile anche con un’enogastronomia di qualità e tanta bellezza ed accoglienza tipica del Sud Italia, sono state lanciare tariffe last minute convenzionate “Riviera e Borghi degli Angeli con possibilità di servizi turistici integrati: ristorazione, spiaggia attrezzata, escursioni, esperienze autentiche, transfer.

Secondo Francesco Leto, presidente dell’Associazione, «occorre mettere subito in atto una serie di misure per prolungare la stagionalità, creando incentivi fiscali per le aziende turistiche che operano nelle basse stagioni, incentivando un nuovo sistema di ferie per gli Italiani, e migliorando, per esempio, il turismo sportivo e di benessere, così da essere sfruttato durante le medie e basse stagioni e in alcuni casi anche tutto l’anno».

«Quindi  – ha proseguito il presidente Leto – ci siamo subito adoperati tramite una attenta software selection ad adottare innanzitutto un booking engine, un motore di prenotazioni centralizzato, gestito dal nostro tour operator per conto di tutte le strutture ricettive, B&B, Case Vacanza, Agriturismi, Dimore Storiche, Hotel/Residence, Ville & piccoli Resort etc aderenti alla nostra associazione. Nel mondo sempre più snello dei processi online, è vitale avere gli strumenti che permettono al visitatore e potenziale ospite che sta navigando in rete, di prenotare, pagare, e completare poi l’acquisto di un pacchetto turistico con altre funzionalità come il check-in online, la registrazione in questura, la fatturazione etc.».

Strumenti, per il presidente di Riviera e Borghi degli Angeli necessari, ma che tuttavia sono dispendiosi «specialmente per le piccole strutture, dotarsi singolarmente di un motore di prenotazione, di un Pms (Property Management System) per gestire le operazioni logistiche, housekeeping e l’amministrazione, di un Channel Manager per sincronizzare le prenotazioni su più portali, di un mini-sito che integri sui social la promozione della propria offerta».

«Tutto ciò è, invece – ha continuato Francesco Leto – possibile aderendo alla rete, sfruttando la centralizzazione digitalizzata in modalità cloud, dove appunto  si possono utilizzare tramite un gestore centrale tutti i moduli software prima citati, con licenze acquistate dalla associazione e gestiti dal tour operator a favore di tutti i soci».

L’obiettivo, dunque, rimane quello non solo di «sviluppare ulteriormente l’offerta e proposta turistica,  e per massimizzare il momento di ripresa post-covid» attraverso campagne last minute per il mese di luglio con altre Associazioni «per intercettare flussi di turismo domestico nazionale e di prossimità regionale ed interregionale», ma anche quella di «allargare la nostra azione di fare rete – ha spiegato il presidente Leto – sia chiamando all’adesione nuovo soci imprenditori turistici, sia entrando in contatto con altre realtà nel territorio calabrese, anche in ambito agricolo ed enogastronomico per arricchire l’offerta esperienziale puntando sulla qualità ed unicità della nostra agricoltura ed i suoi prodotti, veri e propri gioielli nascosti assolutamente tutti da valorizzare».

«Stiamo lavorando – ha continuato Francesco Leto – affinché il nostro territorio sia una vera e propria destinazione turistica riconosciuta e “vendibile” creando un vero e proprio marketplace di pacchetti turistici, sia per i soggiorni che per le attività ed esperienze sul territorio, potendo dare il nostro contributo come privati nella regia del DTR. Inoltre stiamo già lavorando per diventare partner e stringere importanti collaborazioni commerciali con intermediatori nazionali e promotori di destinazioni attenti soprattutto alla “guest experience”, selezionati per affinità e tipologia di offerta turistica che mira a scoprire e valorizzare le peculiarità dei territori italiani».

«Infine, ma non ultimo per importanza – ha concluso il presidente di Riviera e Borghi – stiamo inoltre allacciando i primi rapporti con professionisti che hanno già maturato esperienze in un ruolo di supporto alla competitività dell’offerta turistica in termini di innovazione nell’ambito del sistema turistico regionale. Non si può fare meno di team di consulenti creativi digitali, esperti di pianificazione, di progettazione tecnologica, problem solving e marketing turistico sostenibile se si vogliono finalmente anche spendere fondi e finanziamenti europei». (rrm)