CAMERA DI COMMERCIO REGGIO 2020-24
LA CITTÀ È ORGOGLIOSA DEI RISULTATI

di SANTO STRATI – È racchiuso nell’acronimo “Smart” lo straordinario percorso che la Camera di Commercio di Reggio ha marcato per giungere a un risultato lusinghiero del mandato 2020-2024. Smart nell’accezione inglese significa”intelligente”, ma nell’acronimo scelto dall’indiscutibilmente eccellente presidente Ninni Tramontana racchiude le parole chiave di questo successo camerale: Sinergia, Missione, Ascolto, Resilienza, Transizione. Là dove la sinergia esprime la capacità di fare rete e coinvolgere tutto il mondo produttivo per costruire un futuro di sviluppo e crescita.

Non sono state sempre scelte facili – ha detto il Presidente Tramontana, illustrando con la Segretaria generale Natina Crea, il soddisfacente bilancio del suo mandato. «Un mandato – ha detto Tramontana –  sicuramente iniziato in salita per la crisi pandemica che un po’ tutti ci ricordiamo però , ma che ha visto la Camera protagonista vicino al mondo delle imprese e quindi al territorio. Abbiamo cercato di sostenere le aziende in tutti i modi, puntando su delle linee strategiche che ci siamo dati. E specificamente guardando all’innovazione e alla digitalizzazione delle imprese, senza trascurare l’internazionalizzazione delle stesse: abbiamo spinto tanto sulle filiere produttive, sui nostri giovani e quindi sull’orientamento al lavoro. Questi sono stati diciamo i driver che hanno un po’ accompagnato tutto questo nostro mandato».

Un enorme lavoro con ««più di 7 milioni di euro investiti e tante attività e servizi che rivolgiamo alle imprese, ovviamente di accompagnamento con i Digital promoter e con il piano Export». E a questo proposito vale ricordare che dal 2019 a oggi l’export del territorio della Città metropolitana è cresciuto oltre l’83 per cento «e qui – ha sottolineato Tramontana – ci siamo inseriti esercitando un ruolo di leader e quindi di accompagnamento alla propensione dei nostri imprenditori verso la ricerca di nuovi mercati».

Il Presidente Tramontana ha ricordato la gestione di oltre 200mila pratiche nel corso di questi cinque anni «e quindi un lavoro enorme che sta a significare questo nostro impegno e questa nostra propensione a cercare di dare sempre più stimoli e stare sempre più vicini ai nostri imprenditori, rendere le nostre imprese più competitive affiancarle e proiettarle su altri mercati e quindi se stiamo a fianco alle nostre imprese ai nostri imprenditori vuol dire che crediamo a tutto quello che il nostro territorio può offrire che è veramente tanto».

È un ruolo determinante per lo sviluppo del territorio quello demandato alle Camere di Commercio che non sono più – da tanto tempo – polverosi uffici dover giacevano i “certificati di nascita” delle imprese e dove si presentavano i bilanci: oggi l’innovazione ha richiesto un diverso impulso alla motivazione dell’imprenditoria, per stimolare non solo la crescita di nuove aziende ma favorirne la vocazione innovativa e tecnologicamente avanzata. Gli strumenti ci sono e i risultati raggiunti dalla Camera di Commercio reggina fanno scuola in tema di digitalizzazione delle aziende e l’utilizzo di tecnologie in grado di migliorare i servizi offerti, incrementare le relazioni con la clientela (customer relationship) implementare il valore aggiunto che deriva dall’opportunità di fare rete e di guardare all’export senza più timori e preoccupazioni. Del resto se da solo il Bergamotto di Reggio Calabria traina con numeri straordinari le cifre dell’export agroalimentare della Regione, non vanno trascurate le grandi prospettive di crescita di tutto il comparto, includendo il vino e l’olio.

Su questo Tramontana ha potuto mostrare i galloni guadagnati sul campo: «Abbiamo cercato di creare sul territorio tutte quelle sinergie utili per affrontare poi determinate sfide. L’abbiamo fatto insieme a tutte le categorie professionali e a tutte le associazioni di categoria portando avanti progetti importanti di filiera, progetti iconici come per esempio Bergarè che parla di tutta la filiera bergamotticola, ma anche il progetto legato alla metalmeccanica. Stiamo costruendo insieme ad un leader mondiale come Hitachi tutto un sistema, un indotto. Tante aziende si sono avvicinate e da qui a breve mi auguro diventeranno fornitori anche di Hitachi».

Il mandato è finito, ma non è detto che non possa continuare: nelle prossime settimane il Consiglio della Camera di Commercio già rinnovato per almeno il 40% sarà insediato previo decreto del Presidente Occhiuto. Tramontana, il cui nome è stato indicato nei mesi passati quale probabile candidato per le elezioni comunali del prossimo anno, in realtà più che alla politica  (che continua a essere una sua segreta passione e non ha mai scartato l’idea di fare il sindaco)  adesso pensa all’Ente camerale che lo ha visto protagonista di un successo che fa scuola: «mi piacerebbe – ha detto – proseguire e continuare queste sfide in continuità con il solco tracciato, ma questa ovviamente è una decisione che spetta al Consiglio e ai consiglieri designati dalle categorie».

Intanto, si gode i meriti di un successo della scelta di innovazione della Camera di Commercio, ma non trascura di mettere in evidenza il suo ruolo nella promozione di Reggio Capitale della Cultura 2027: «È stata un’esperienza veramente entusiasmante far parte di quel nucleo di persone che hanno rappresentato al Ministero della Cultura qualche settimana fa la nostra città con tutte le sue positività. Sicuramente Reggio – ha detto sorridendo – è tra le favorite, rispetto alle altre città: noi abbiamo veramente tanto da raccontare, e anche una solidità degli investimenti che nel 2027 e oltre andranno a realizzarsi. Quindi secondo me abbiamo tutte le carte in regola per poter ambire a questo risultato. Su questo resto abbastanza fiducioso anche perché l’audizione secondo me è andata bene». (s)

La presidente Succurro incontra i rappresentanti di FiberCop e del Dipartimento ministeriale per la trasformazione digitale

Si è discusso delle strategie di digitalizzazione e dell’importanza della rete in fibra ottica nei piccoli borghi, un tema cruciale per combattere lo spopolamento promuovendo il lavoro da remoto, nel corso dell’incontro tra la presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro e i rappresentanti della società FiberCop e i membri del Dipartimento ministeriale per la Trasformazione Digitale.

Nel corso dell’incontro si è discusso di digitalizzazione e dei risultati sin qui già ottenuti dalla Provincia di Cosenza, in ordine alla mappatura e alla copertura con la rete in fibra ottica del territorio provinciale. 

Risultati molto importanti, perché su 150 comuni ricadenti nel territorio provinciale in ben 117 sono già iniziati i lavori. Ma il dato più significativo, per la Presidente della Provincia, è che «sui 41 Comuni calabresi in cui i lavori sono già terminati, ben 36 sono della provincia di Cosenza».

«Un trend molto alto – ha commentato – il più alto di tutta la regione, che mi riempie di un orgoglio che voglio condividere con tutti i miei collaboratori che hanno consentito il raggiungimento di questo risultato con la loro professionalità e il loro impegno».

La Succurro ha analizzato i vantaggi della diffusione della connettività in fibra nei territori meno popolati, evidenziando come una rete digitale robusta possa rappresentare un volano per lo sviluppo economico e sociale. La Presidente ha sottolineato l’impatto positivo che una connessione veloce e stabile può avere sulla vita quotidiana dei cittadini, facilitando l’accesso a servizi pubblici, educazione e opportunità lavorative.

«Investire nella digitalizzazione delle nostre aree rurali è fondamentale per garantire un futuro sostenibile e attrattivo per i giovani – ha sottolineato –. La fibra ottica non è solo una questione tecnologica, ma una vera e propria opportunità per combattere lo spopolamento dei piccoli borghi. Si può andare addirittura in controtendenza grazie ai bassi costi della vita in Calabria, favorendo il lavoro in smart working per consentire ai giovani di non emigrare e dunque, con le nuove frontiere del digitale, questa può rappresentare la vera arma vincente».

Un risultato, quindi, che per Rosaria Succurro dobbiamo tenerci ben stretto – ha concluso – e che «miglioreremo ancora, perché contiamo di avere la copertura dei civici previsti dal bando Italia 1G entro giugno 2026 sui 150 comuni della provincia di Cosenza». (rcs)

Nino Foti (Fondazione Magna Grecia): Serve iniziativa legislativa contro cybercrime

«La legislazione italiana e quella degli Stati europei sono indietro rispetto a questi fenomeni. Proprio per questo è necessario che vi sia un’iniziativa legislativa che possa normare alcune attività illegali perché, da quello che è la nostra esperienza, siamo in una fase molto pericolosa perché purtroppo le organizzazioni criminali sono organizzate meglio dello Stato». È quanto ha detto Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, nel corso del I Cybercrime Forum organizzato dalla Fondazione Magna Grecia e ospitato al Loggiato di San Bartolomeo di Palermo.

Dopo i saluti iniziali di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, che si è soffermato sulla trasformazione digitale attualmente in corso e sull’impatto che questo fenomeno sta avendo sulla società, Foti ha introdotto i lavori del Forum: «Questo convegno nasce dopo due attività di ricerca della nostra Fondazione, uno sull’influenza dei social sulla criminalità organizzata e l’altro sul cybercrime, che abbiamo recentemente presentato alle Nazioni Unite, che ha posto una particolare attenzione sul dark web, la parte più oscura, quella che riguarda l’attività che un personaggio criminale può agire stando seduto nel suo salotto e operare dall’altra parte del pianeta».

«Basti pensare che con le criptovalute – ha aggiunto – è possibile comprare quantitativi importanti di droga senza le tradizionali transazioni finanziarie».

Il primo panel, moderato dal giornalista di La7 Marco Piccaluga, dal titolo “Educare per proteggere: i giovani fra social network e nuove dipendenze” ha visto la partecipazione di Nuccia Albano, assessore Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro della Regione Siciliana, di Padre Francesco P. Biondolillo, presidente e Fondatore “La Casa del sorriso” e Claudia Caramanna, Procuratore della Repubblica Tribunale Minori Palermo che ha illustrato dati allarmanti: «il 44,6% di bambini nella fascia tra i 6 ei 10 anni utilizzano quotidianamente internet ed accedono a piattaforme come TikTok, Instagram o altro».

«È chiaro che questo crea i presupposti per una dipendenza in età futura – ha sottolineato –. Le nuove tecnologie chiaramente creano una dipendenza e favoriscono talvolta la criminalità e certamente c’è un mondo all’interno dei social e del web che è assolutamente scriteriato».

A seguire sono intervenuti Ismaele La Vardera, deputato dell’Assemblea regionale siciliana e Presidente dell’Integruppo Parlamentare contro le droghe e le dipendenze nei giovani, Biagio Sciortino, Presidente nazionale Intercear Coordinamento nazionale dei servizi e delle comunità terapeutiche, Vincenzo Di Piazza, dirigente Centro Operativo della Polizia Postale di Palermo, Bartolomeo Romano, Professore Ordinario Diritto Penale dell’Università di Palermo e Marcello Ravveduto, Direttore del Laboratorio Digital Public History dell’Università di Salerno, che ha parlato di come le mafie si presentano sui social network, come si sviluppa la mentalità criminosa dall’analogico al digitale e ha anche annunciato che nel marzo 2025 la Fondazione Magna Grecia presenterà il secondo rapporto sulle Mafie nell’era digitale con focus sul social network TikTok.

Martina Semenzato, deputata della Repubblica e Presidente Commissione Parlamentare di inchiesta sul Femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, si è soffermata su come governare il cambiamento tecnologico che può rappresentare una risorsa, puntando sull’educazione digitale dei più giovani mentre la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Maria Roccella, ha concluso questo panel dichiarando: «Il web è una grande opportunità, ma anche una fonte di rischio per i minori e la prevenzione di questo rischio ci vede impegnati su vari fronti».

«Innanzitutto – ha aggiunto – sollecitando il ruolo educativo delle famiglie, che sono e restano il primo luogo di formazione: nessuna sfida educativa potrà essere vinta se non si parte dalla famiglia. Con il decreto Caivano, ad esempio, abbiamo promosso e potenziato l’utilizzo dei sistemi di controllo parentale sui device, che consentono di monitorare l’attività online dei figli minori, ma lo abbiamo fatto puntando innanzi tutto sulla consapevolezza e sul ruolo centrale dei genitori».

«L’accesso precoce alla pornografia e alla violenza – ha proseguito – è un pericolo che può condizionare la vita dei giovanissimi oggi e degli adulti di domani. Stiamo lavorando molto anche sulla prevenzione del cyberbullismo, un’insidia che bisogna saper cogliere e che può lasciare il segno nei nostri ragazzi».

«E quest’anno  – ha detto ancora – abbiamo promosso un collegamento ideale anche fra il tema dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e il contrasto della violenza contro le donne, perché il rispetto è un valore che si deve apprendere fin da piccoli, nelle famiglie, a scuola e in ogni ambito della nostra società».

«Sullo sfondo di tutto c’è, poi – ha continuato – il tema demografico: una società senza figli è una società di solitudini, di famiglie smagliate, una società senza prospettive e senza senso del futuro, dunque una società di persone più fragili e più vulnerabili».

«Contrastare il calo demografico e investire sulle famiglie significa anche proteggere i nostri ragazzi, perché il rapporto fra i propri pari non è sufficiente e quando diventa esclusivo pone un problema educativo che si riflette su tutto ciò di cui stiamo discutendo», ha concluso la Ministra Roccella.

Il secondo panel, condotto dalla giornalista Silvia Perdichizzi, si è focalizzato sul tema “Formare per difendersi: come la criminalità si muove nel dark web”.

 In collegamento è intervenuto Antonio Nicaso, Docente Queen’s University Canada e componente Comitato Scientifico FMG, che ha parlato della globalizzazione delle strategie criminali attualmente in atto, dei sistemi delle criptovalute, al metaverso e all’IA, evidenziando le difficoltà da parte degli apparati investigativi a far fronte a queste nuove strategie criminali perché non ci sono stati adeguati investimenti nella tecnologia.

A seguire gli interventi di Ranieri Razzante, Componente del Comitato per la strategia sull’IA della Presidenza del Consiglio, Antonio Balsamo, Sostituto Procuratore Generale della Cassazione e già Presidente Tribunale di Palermo, che si è soffermato sul mondo dei crimini informatici organizzati. In collegamento Sandro Raimondi, Procuratore della Repubblica di Trento è intervenuto sul tema del cybercrime nell’ambito delle imprese.

Gli interventi di Raffaele Bonsignore, avvocato Penalista, Roberto Cao Pinna, Responsabile Servizi Speciali Tecninf, Michele Carbone, Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, Marzia Sabella, Procuratore Aggiunto Tribunale Palermo e Giovanni Pitruzzella, Giudice della Corte Costituzionale, hanno approfondito diversi aspetti di questi fenomeni criminosi, del darkweb e soffermandosi su quali possibilità e strumenti abbia lo Stato per fronteggiarli.

L’on. Francesco Saverio Romano, presidente Commissione Parlamentare per la Semplificazione ha, quindi, aggiunto: «I rischi del cybercrime per la pubblica amministrazione sono quotidiani e elevatissimi. La commissione che presiedo ha iniziato una serie di audizioni per comprendere come la digitalizzazione della nostra pubblica amministrazione possa non subire attacchi hacker e abbiamo scoperto che questi attacchi sono quotidiani. Quello che occorre è la formazione».

«Il 56% degli italiani non è digitalizzato – ha spiegato – o meglio non è alfabetizzato dal punto di vista digitale, così come gli operatori della pubblica amministrazione. Il fenomeno dell’ingerenza dei sociali anche su altri fenomeni che sono quelli della criminalità da un lato e della fragilità, delle difficoltà, dall’altro, che aggredite dalla criminalità anche attraverso i social diventano qualcosa da contrastare, ma occorre farlo attraverso la conoscenza».

Le conclusioni del Forum sono state affidate ad Antonello Colosimo, Presidente di Sezione Corte dei Conti e Presidente Odv della Fondazione Magna Grecia che ha evidenziato: «In questo incontro, grazie ai contributi dei diversi relatori che si sono alternati, è emersa l’inadeguatezza, a vari livelli, dell’approccio nei confronti del fenomeno della globalizzazione che è dirompente e che è letteralmente esploso negli ultimi anni».

«Registriamo, anche – ha aggiunto – l’evoluzione degli strumenti tecnologici e abbiamo bisogno di tecniche investigative all’avanguardia per far fronte a questi crimini di nuova generazione, e un alleggerimento nella normazione. Dobbiamo convivere con questo fenomeno e ce lo dimostra Trump, visto che ha dichiarato di voler fare degli Stati Uniti la prima Nazione democratica con uso della moneta digitale. E, citando, Benjamin Franklin, padre fondatore degli Stati Uniti d’America, chiudo questo incontro affermando che ‘l’umanità soffre per metà schiacciata sotto il peso dei progressi che ha fatto». (rrc)

L’OPINIONE / Giuseppe Falcomatà: Su percorso di digitalizzazione il Paese è ancora troppo immaturo

di GIUSEPPE FALCOMATÀ – Un Paese che ha l’ambizione di riconoscersi intelligente non può fermarsi soltanto al 6% di città con un alto livello di maturità digitale. Servono più risorse, una formazione maggiore del personale ed una facilitazione nel ricambio generazionale all’interno della pubblica amministrazione per annientare il gap sulla digitalizzazione e raccogliere le sfide sulla cyber security e sull’intelligenza artificiale.

Tante città si stanno impegnando a migliorare nel settore della digitalizzazione, ma l’Italia è, purtroppo, ancora profondamente immatura sotto questo punto di vista. Le poche risorse, soprattutto per i piccoli Comuni, ed una scarsa formazione del personale incidono negativamente su una questione tutt’altro che secondaria. Come ha sostenuto anche il presidente Manfredi, si dovrebbero eliminare i limiti al ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni così da assumere, attraverso concorsi pubblici, ragazzi e ragazze nativi digitali che possono rappresentare un sicuro vantaggio.

Un altro elemento di difficoltà, è rappresentato da una sorta di ritrosia culturale sia da parte della macchina della pubblica amministrazione, sia da parte dei cittadini che, in un certo senso, mostrano timore verso tutto quello che comporta un cambiamento. Per far uscire il Paese da questa impasse, bisogna investire sul personale, usare le risorse del Pnrr per la digitalizzazione nonostante i tagli ai Comuni previsti dalla legge di bilancio, lavorare sulle best practices, ovvero ragionare insieme ai cittadini ed alle altre città.

Esistono, poi, due fattori che sfuggono alle recenti analisi: il primo è rappresentato dalla cybersicurezza che è molto sottovalutata nelle Pubblica amministrazione. Ci sono Comuni totalmente esposti ai rischi delle guerre che si combattono nel mondo digitale e su internet rispetto all’utilizzo ed al furto dei dati o dell’identità digitale. Il secondo, poi, è sicuramente l’intelligenza artificiale rispetto alla quale la Pubblica amministrazione fa ancora molto poco.

Credo, invece, che l’IA possa diventare uno strumento in più per aiutare i cittadini e le nostre comunità e, per questo, diventa importante anche il supporto delle grandi aziende di settore che possono supportare i sindaci e le pubbliche amministrazioni nel comprendere come ripensare le nostre città nei prossimi 30 o 50 anni anche attraverso la digitalizzazione e l’uso dell’Intelligenza artificiale.
Con questi strumenti, infatti, possiamo capire come investire meglio contro il dissesto idrogeologico, come evitare che un’ambulanza resti imbottigliata nel traffico, come salvare una scuola di un piccolo Comune montano che, oggi, è costretta a chiudere perché i maestri hanno difficoltà nel raggiungere quei luoghi dove poter insegnare. (gf)
[Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio]

Il sindaco Falcomatà: Governo ha possibilità di investire al Sud

«Credo che il governo abbia la possibilità di investire sul Sud, di pensare a un grande piano di assunzioni straordinario per il Mezzogiorno, perché ad oggi gli Enti locali, sono ancora la più grande impresa esistente sul territorio». È quanto ha dichiarato il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, nel corso nel corso di un incontro con Confindustria reggina, dal tema Semplificazione e digitalizzazione, alla presenza del ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.

«Il confronto con il ministro Zangrillo – ha evidenziato il primo cittadino – è stata anche l’occasione per presentare il risultato sulla digitalizzazione, messa in campo in questi anni dal Comune Reggio Calabria per circa 23 milioni di investimenti, su risorse esterne all’Ente, comunitarie. Abbiamo quindi sovvertito una narrazione, ed era importante dirlo alla presenza del ministro, che le risorse comunitarie, quando arrivano al Mezzogiorno, in Calabria poi non vengono spese e vengono restituite».

«Questo non è avvenuto, come non è avvenuta per l’altra misura, sul sostegno all’impresa, sull’economia circolare, sull’impresa turistica e questo ha consentito, ad esempio, a 35 aziende del nostro territorio – ha detto ancora Falcomatà – di approfittare degli incentivi di 4 milioni di euro, messi in campo dalla città di Reggio Calabria per l’innovazione a supporto dell’imprese turistiche».

Per il sindaco, infatti, «quale migliore occasione della presenza del ministro Zangrillo in città, per dire che finalmente dopo anni di blocco del turnover, di ristrettezze economiche, Città metropolitana e Comune sono ripartiti con i concorsi pubblici per un totale di circa 400 unità. Concorsi pubblici che non soltanto andranno a rinnovare la macchina amministrativa, ma soprattutto consentiranno a tantissimi giovani, diplomati e laureati, professionisti del nostro territorio di fare quello che a mio avviso è la cosa più bella che possa esistere: lavorare per il proprio territorio, mettersi al servizio della propria città».

«Siamo pienamente consapevoli – ha concluso Falcomatà – che questi numeri non bastano per rendere pienamente efficiente ed efficace la macchina amministrativa. Ecco perché ho chiesto al ministro Zangrillo di valutare la possibilità di un sostegno economico che possa consentire di scorrere, ancora di più, quelle graduatorie e rinforzare la flotta amministrativa di giovani professionisti». (rrc)

La camera di Commercio di Cs misura il livello di digitalizzazione del territorio

La Camera di Commercio di Cosenza misura il livello di digitalizzazione del territorio con il test Digital Skill Voyager.

L’Ente camerale, infatti, è la prima in Italia per numerosità di report Digital Skill Voyager raccolti a partire dal 2020, anno in cui lo strumento è stato reso disponibile.

Il Digital Skill Voyager è un test online per misurare le conoscenze digitali di studenti, lavoratori, imprenditori e manager e, più in generale, uno strumento di misurazione per valorizzare le competenze digitali sul mercato del lavoro. Si tratta di uno tra gli strumenti di valutazione offerti dalla rete PID – Punti Impresa Digitale delle Camere di commercio d’Italia – nodi nevralgici del Network nazionale Impresa 4.0 previsti dal Piano Nazionale Transizione 4.0.

Il Digital Skill Voyager è gratuito ed è inserito nell’iniziativa Repubblica Digitale, il programma strategico nazionale promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri per sostenere l’inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro. Tale strumento è stato inoltre citato all’interno del DESI – Digital Economy and Society Index 2021 – quale buona pratica di misurazione delle competenze digitali del Paese.

Avvalendosi della gamification – una tecnica che utilizza i meccanismi tipici del mondo dei videogiochi – il test indaga i principali ambiti di competenza digitale individuati partendo dai livelli di approfondimento del DigComp 2.1 (il quadro europeo delle competenze digitali per i cittadini) integrandoli con domande relative al tema soft-skill, sulle tecnologie, sui modelli di business 4.0 e sulla “sostenibilità digitale”. Chi si sottopone al test si muove in cinque aree di analisi (Digitalizzazione di base; Comunicazione e condivisione; Pensiero computazionale e Coding; Tecnologie digitali e loro applicazioni; Innovazione e Sostenibilità) e, alla fine del percorso, ottiene automaticamente un report contenente una valutazione che gli consente di scoprire il proprio livello di competenza sul digitale, confrontato anche con le performance ottenute da altri utenti con un profilo simile in termini di età e di occupazione professionale.

Sono quattro i livelli crescenti di competenze che possono essere raggiunti: Neofita digitale (tipico di una fase iniziale), Allievo digitale, Coach Digitale ed E-leader (per quei soggetti in grado di esercitare un ruolo trainante nella propagazione delle competenze digitali).

Degli oltre 700 test condotti sulla piattaforma per la provincia di Cosenza, l’87% dei soggetti dichiara di svolgere un lavoro da impiegato, e circa la metà è in possesso di un diploma di Scuola superiore (50,8%).

Nella maggior parte dei casi, il livello di competenze rientra nei primi due profili (Neofita digitale, con il 44,4% e Allievo digitale, 42,4%) mentre il 13,3% si colloca nella fascia medio-alta (Coach digitale, 12,3% ed E-leader, 1%).

Nella nostra provincia sembrano essere più diffuse le competenze in tema di Comunicazione e condivisione (51,4% è la percentuale di risposte corrette in quest’area), mentre l’area nella quale gli intervistati mostrano maggiori carenze è quella relativa alle Tecnologie digitali e loro applicazioni (41,7% di risposte corrette).

Con un risultato medio del 46,6% rispetto alle cinque aree analizzate, i numeri sono sostanzialmente in linea con quelli regionali (47,5%) mentre maggiore è la differenza rispetto al dato nazionale, dove il valore è del 55,5%. Il dato aggregato dei test effettuati in tutta Italia, infatti, riporta un livello di competenze medio alte nel 25,1% dei casi (dove i Coach sono il 20,5% e i Leader il 4,6%). Un divario che si percepisce anche analizzando le singole aree: la percentuale di risposte corrette maggiore a livello nazionale, ad esempio, si ha nell’ambito Pensiero computazionale e Coding con il 63,9%, contro il 50,6% registrato nella nostra provincia.

Tuttavia, l’analisi ci restituisce anche l’immagine di una Provincia comunque in cammino verso l’acquisizione delle competenze necessarie per dominare la trasformazione digitale. Confrontando i dati anno-su-anno, infatti, scopriamo che il numero di profili “coach digitale” ed “e-leader” stanno gradualmente aumentando, mentre diminuisce la percentuale di profili “neofita digitale”. La numerosità di valutazioni e l’interesse di imprese e cittadini verso lo strumento Digitali Skill Voyager denota inoltre la volontà del territorio di misurarsi e migliorarsi, acquisendo consapevolezza della rilevanza che le competenze digitali rivestono per il nostro tessuto produttivo.

Per tale ragione, la Camera di Commercio di Cosenza continua a promuovere le iniziative dirette ad accrescere le competenze digitali. Se da un lato, attraverso il Punto Impresa Digitale, realizza numerosi eventi info-formativi rivolti ad imprese e scuole, dall’altro, con il bando “Voucher Digitali i 4.0 – 2023” mira ad indirizzare gli investimenti delle imprese verso la formazione sulle tematiche e sulle tecnologie 4.0 prevedendo solo per queste tipologie di spesa una maggiorazione della misura del contributo a fondo perduto fino all’80%.

Accompagnare le persone nel percorso di digitalizzazione è di importanza fondamentale per raccogliere le sfide poste dalla trasformazione tecnologica e per essere competitivi sul mercato del lavoro.

Orientare i lavoratori e i giovani in uscita da scuole e università verso percorsi formativi adeguati al livello di competenze digitali effettivamente possedute è quanto mai fondamentale per facilitare i processi di digitalizzazione delle imprese e ridurre il gap tra domanda ed offerta di lavoro.

È importante ricordare che la Camera di Commercio ha attivato il suo Punto Impresa Digitale nel 2017. Da allora ha fornito assistenza sui temi della digitalizzazione all’intero territorio cosentino erogando contributi alle imprese per l’acquisto di beni e servizi in innovazione, realizzando più di 50 iniziative di formazione che hanno visto la partecipazione di oltre 3.000 imprese, rispondendo alle esigenze degli imprenditori cosentini con consulenze dedicate e monitorando il grado di digitalizzazione delle imprese e della popolazione. (rcs)

Digitalizzazione, Occhiuto “incontra” i vertici di Amazon per supportare le piccole e medie imprese

E se Amazon decidesse di aprire un polo logistico in Calabria? Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha incontrato virtualmente i vertici di Amazon, con l’obiettivo di realizzare un progetto di collaborazione per supportare le piccole e medie imprese calabresi ad intraprendere sempre più un percorso di digitalizzazione e internazionalizzazione. L’obiettivo – non dichiarato – è quello di “suggerire” la localizzazione di un centro logistico nel retroporto di Gioia Tauro: significherebbe creare almeno 500 nuovi posti di lavoro, oltre l’indotto. Dopo l’obiettivo sfumato di convincere la Intel a investire in Calabria per il suo nuovo polo produttivo di chip (4500 posti di lavoro, ma per l’insediamento è stato preferito il Veneto), questa di Amazon potrebbe essere un’importante opportunità per il territorio calabrese.

«È stata – ha spiegato il presidente Occhiuto – un’occasione utile per illustrare a questa grande multinazionale tutte le opportunità che il nostro territorio offre e le politiche di attrazione degli investimenti che la Regione mette a disposizione di coloro che decidono di venire a fare impresa in Calabria».

«Vogliamo stimolare l’economia del nostro territorio – ha detto Occhiuto – e per questo vogliamo creare un habitat naturale ideale per chi vuole fare impresa: anche per questo stiamo puntando sulle infrastrutture e sullo sviluppo del porto di Gioia Tauro. Sul tema delle infrastrutture, dell’intermodalità e dell’attrazione degli investimenti abbiamo condiviso opportunità e possibili sinergie per il futuro, a favore del territorio e delle piccole e medie imprese». (rcz)

Al via la digitalizzazione degli atti dei processi di mafia

Rendere più semplice la consultazione degli archivi giudiziari, principalmente quelli legati ai fascicoli del contrasto alla ‘ndrangheta, rendendoli digitali. È questo l’obiettivo dell’importante progetto che è stato presentato a Palazzo Campanella in una conferenza stampa del presidente della Regione, Roberto Occhiuto e della vicepresidente Giusy Princi.

La Regione, infatti, ha stanziato 470 mila euro per la digitalizzazione degli uffici della procura e della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria attraverso un protocollo sottoscritto con il procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri e il procuratore generale Gerardo Dominijanni.

«Digitalizzare gli atti e i procedimenti legati alla storia della Direzione distrettuale antimafia reggina, dei processi che hanno riguardato la ‘ndrangheta negli anni passati, delle guerre di ndrangheta, ci consentirà, – ha affermato il procuratore capo Giovanni Bombardieri, come riporta l’agenzia Dire – per lo svolgimento delle indagini attuali, una più agevole consultazione di fascicoli che oggi risulta difficoltoso visionare per via della loro collocazione in strutture diverse dai nostri uffici».

«È una piccola cosa – ha dichiaratoOcchiuto a margine della sottoscrizione – che però aiuta a rendere più efficiente l’amministrazione della giustizia. Il livello di civiltà di una regione si misura anche dalla qualità della giustizia. In una regione come la Calabria che deve fronteggiare anche le infiltrazioni criminali della ‘ndrangheta, intervenire al fianco della magistratura, dei tribunali e di chi si deve occupare di reprimere questi fenomeni, nella fase in cui dobbiamo spendere tantissime risorse, del Por, della programmazione europea, è un dovere per la Regione ma anche un’opportunità per fare di queste risorse una opportunità di sviluppo, lavoro e non utili ad alimentare poteri criminali».

«La giornata di oggi – ha evidenziato Princi – rappresenta la centralità che la Regione Calabria, nella figura del presidente Occhiuto, vuole dare al sistema giudiziario, una giustizia che sia più vicina al cittadino e il cui l’obiettivo diventa quello di migliorare l’efficienza e la qualità delle prestazioni. Oggi stanziamo 470 mila euro con una convenzione con la Procura di Reggio Calabria che prevede la digitalizzazione dei fascicoli legati all’antimafia che permetterà una più facile consultazione, liberando migliaia di fascicoli dagli archivi giudiziari». (rrc)

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Il Comune fa il punto sulla digitalizzazione

Il Comune di Cassano allo Ionio, guidato dal sindaco Gianni Papasso, ha fatto il punto della situazione sul processo di digitalizzazione dell’Ente locale.

La conferenza stampa, si è tenuta nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città alla presenza di assessori, consiglieri comunali e responsabili dei settori in cui si articola la struttura comunale. In apertura dei lavori, l’assessore Falbo ha tenuto una circostanziata relazione che ha raccolto le varie fasi che si sono succedute in tema di digitalizzazione dei servizi erogati dal Comune, che hanno prodotto importanti risultati conseguiti in uno spazio temporale ridotto. Un obiettivo, ha sottolineato Falbo, conseguito grazie all’incessante lavoro sinergico tra amministrazione e uffici.                             

«È iniziato tutto durante la pandemia – hanno spiegato l’assessore Falbo e il segretario generale del Comune, Ciriaco Di Talia – quando si è deciso di passare alla smaterializzazione dell’Ente. Un processo il cui fine è quello di raggiungere il massimo grado di trasparenza richiesto agli uffici dopo lo scioglimento degli organi elettivi per infiltrazione mafiosa, avvenuto a novembre del 2017, che giustifica tutti i mezzi e gli sforzi profusi a partire dal mese di novembre 2019, all’atto dell’insediamento della nuova amministrazione comunale guidata sempre dal sindaco Gianni Papasso».

Una sfida, per dimostrare a tutti che da subito si può mettere in pratica un nuovo modo di gestire la cosa pubblica. Il presidente di Anac Giuseppe Busia, ha riferito nel suo dire il segretario Di Talia, ha invitato gli enti locali a promuovere la digitalizzazione dei contratti, dalla programmazione fino al pagamento dell’ultimo euro: questo, ha sottolineato, oltre a rendere le procedure più veloci e più trasparenti migliora in generale l’agire della pubblica amministrazione. Un obiettivo, questo, che in generale dovrà essere raggiunto nei prossimi anni ma che nel comune di Cassano è già realtà da qualche mese.

Un grande risultato, quindi, sia per l’amministrazione comunale ma soprattutto per gli uffici che, lavorando alacremente nel quotidiano, hanno permesso l’ottenimento di questo obiettivo. Ma i lavori, della conferenza, hanno trattato anche il tema della Comunicazione Istituzionale, il funzionamento del Sito Web e la celebrazione, sobria, dei primi Venticinque anni di pubblicazione di “InformaCittà”, il mensile ufficiale del Comune di Cassano, diretto dal giornalista Mimmo Petroni sin dalla data della sua registrazione presso l’apposito registro Stampa del tribunale di Castrovillari, avvenuta nel 1996.

Il processo di digitalizzazione, hanno riferito sia il sindaco Gianni Papasso che il capo ufficio stampa Mimmo Petroni, ha riguardato anche il Sito Web ufficiale dell’Ente, migliorato e implementato nelle varie sezioni,  il sistema di comunicazione e relazione col cittadino, mediante la creazione dell’App denominata “Municipium” dove i cittadini possono trovare notizie aggiornate “ad horas”, punti di interesse, segnalazione di guasti e problemi, controllo del calendario della raccolta differenziata.

Ci sono, inoltre, altri servizi come la pagina Facebook (anche con dirette), il canale Telegram e “InformaCittà”, il mensile ufficiale del comune che ha appena festeggiato i suoi primi 25 anni di pubblicazione, che quotidianamente “rapportano” ai cittadini tutto il lavoro dell’amministrazione e degli uffici dell’ente. Nel solo mese di dicembre appena trascorso, è stato riferito, i visitatori unici raggiunti con la pagina sono stati 70mila mentre le interazioni oltre 80mila. Numeri importanti, considerato che la popolazione cassanese risulta essere meno di un quarto.

Tra i prossimi obiettivi che l’amministrazione comunale di cassano All’Ionio intende raggiungere, vi è quello del nuovo portale turistico, già acquistato, denominato visitcassanosibari.it e i relativi servizi promozionali del territorio. Il sindaco Papasso, alla luce di quanto realizzato, ha espresso viva soddisfazione e indirizzato parole di ringraziamento per la collaborazione e l’impegno profuso agli uffici comunali, al responsabile del Sito Web, Luigi Cristaldi, al segretario generale Ciriaco Di Talia, e anche all’assessore Falbo, sottolineando che per il processo di digitalizzazione dell’ente locale non si tratta di un punto di arrivo, bensì di ripartenza per conseguire nuovi e più prestigiosi traguardi all’insegna della trasparenza e legalità nelle procedure burocratiche che interessano il Comune. (rcs)

Melicchio (M5S): In Calabria oltre 14 milioni e mezzo per digitalizzazione nelle scuole

Il deputato del Movimento 5 StelleAlessandro Melicchio, ha reso noto che il «Ministero dell’Istruzione ha pubblicato il decreto che ripartisce 455 milioni di euro per l’acquisto di monitor digitali interattivi per la didattica, ma anche di attrezzature informatiche per la digitalizzazione amministrativa. Per la Calabria sono coinvolti 327 istituti per un importo complessivo di 14.577.617 euro».

«Lo stanziamento – ha spiegato – ha l’obiettivo di sostenere la digitalizzazione delle scuole, favorendo l’innovazione didattica e l’utilizzo delle metodologie didattiche innovative, la velocizzazione dei processi burocratici, una migliore comunicazione all’utenza. Circa 4 milioni e 700 mila euro andranno a 113 istituti della provincia di Cosenza, mentre 2 milioni e 700 mila euro sono destinati a 61 scuole di quella di Catanzaro, per il reggino sono stati stanziati 4 milioni e 350 mila euro per 89 istituti, circa 1 milione e mezzo andranno a 36 scuole della provincia di Crotone e 1 milione e 300 mila euro a 28 istituti del vibonese».

«Le risorse – ha proseguito – sono stanziate grazie al React-EU e ricomprese all’interno del complessivo Piano nazionale di ripresa e resilienza e, come detto, sono destinate sia alle aule che alle segreterie. Sono fondi che vanno a facilitare i processi di apprendimento e accelerare i processi di dematerializzazione e digitalizzazione, il modo migliore per cercare di arrivare, anche in Calabria, ad una scuola più digitale, più inclusiva, più moderna e più vicina ai cittadini». (rp)