COSENZA – Una Santa Messa per il 152esimo compleanno di Don Carlo De Cardona

Domani sera, a Cosenza, alle 19, nella Chiesa dello Spirito Santo, don Luca Perri celebrerà una Santa Messa per il 152esimo compleanno di don Carlo De Cardona.

Al termine della celebrazione, il Centro studi calabrese “Cattolici Socialità Politica” farà omaggio a tutti i presenti del quinto numero del quaderno “Studi e Ricerche su don Carlo De Cardona e il Movimento cattolico in Calabria”.

Un’altra iniziativa nel nome di don Carlo De Cardona si svolgerà nei prossimi giorni nel Comune di Castiglione Cosentino per l’inaugurazione di una piazza dedicata al prete fondatore e animatore delle Casse Rurali; lo Slargo don Carlo De Cardona, è stato fortemente voluto dal sindaco di Castiglione Cosentino, Salvatore Magarò.

«Da qualche anno sia nella Diocesi di Cassano all’Jonio, che a Cosenza e in alcuni paesi del cosentino si fa memoria dell’opera sociale di don Carlo De Cardona (Morano Calabro 4 maggio 1871 – Morano Calabro 10 marzo 1958), un prete che sulla scia della Rerum novarum ha operato, agli inizi del Novecento, la scelta preferenziale degli ultimi: i contadini, gli artigiani. Oggi ne sono certo, don Carlo animerebbe i giovani, chi non spera più, gli indifferenti».

«Conoscere De Cardona significa ricercare un sano protagonismo nello stare insieme; ai suoi contadini ripeteva sempre di guardare con creatività al domani, costruendo insieme il futuro: «smettiamola di innalzare muri; con gli stessi mattoni costruiamo ponti per incontrarci». Se avessimo gli occhi per guardarci intorno, vedremmo chiaramente i tanti costruttori di realtà associative che potremmo definire decardoniani…; ultimamente ho letto che ad Haiti, un piccolo fratello di San Charles De Foucauld organizza i contadini con lo stesso piglio di De Cardona; frère Francklin Armand, ha costruito – con i contadini e per i contadini – oltre 200 piccoli laghi collinari, che stanno diventando la speranza per la piccola zona caraibica».

«De Cardona sollecita la comunità a un grande risveglio sociale; ai preti: meno culto e devozioni, più cultura e presenza; ai politici: più noi che io, più fare che dire; ai giovani: dove vedete la luce, quella è la strada giusta da percorrere; alle donne: generate voi stesse le nuove idee di presenza in una società (e una Chiesa) ancora troppo maschilista; ai giornalisti: metteteci un supplemento di verità nel raccontare la Calabria, non si tratta di edulcorare la cronaca, ma di far vedere gli spiragli di novità e di cambiamento che ci sono; agli insegnanti: nell’anno centenario di don Milani (già De Cardona a Cosenza aveva fatto le scuole serali; per acquistare i libri ai figli dei contadini, mise in vendita una preziosa copia della Bibbia), amate di più il vostro lavoro; quello che oggi sono i giovani, molta parte è quello che incontrano e vivono a scuola; infine agli adulti: sappiate essere testimoni che la vita è sempre bella e che merita di essere vissuta in pienezza». (rcs)

BISIGNANO (CS) – La città intitola una strada a Don Carlo De Cardona

Nella giornata di domani, alle 10.30, la città di Bisignano intitola una strada a don Carlo De Cardona, in occasione del 150° anniversario della nascita.

Nella cittadina di Val di Crati l’evento assume una grande rilevanza, non solo perché De Cardona è il fondatore delle Casse Rurali Calabresi ma soprattutto, perché a Bisignano il 24 giugno 1906, «un manipolo d’audaci operai promotore il prof. Carlo De Cardona», come si legge in una lapide murata nella sede della banca, fondò la Cassa Rurale di Bisignano, oggi Credito Cooperativo.

L’intitolazione della strada, voluta dal sindaco della città Francesco Fucile, la delibera è la 26 del 1 dicembre 2021, si cala nell’ambito delle iniziative promosse dell’Universitas Vivariensis che, in quest’anno celebrativo, ne ha divulgato l’opera attraverso una serie di manifestazioni promosse in tutta la Calabria. La targa con l’intitolazione a “Don Carlo De Cardona servo di Dio e fondatore delle Casse rurali calabresi”, benedetta dal parroco di Bisignano Centro don Cesare De Rosis, verrà scoperta alle ore 12.00, il raduno è nella vicina piazzetta dedicata a Padre Pio. Prima di togliere il drappo alla nuova indicazione della strada, il sindaco ha fortemente voluto che i maturandi di Bisignano conoscessero De Cardona e la grande storia del cattolicesimo sociale che il prete di Morano ha rappresentato per tutto il cosentino.

Dopo i saluti dei sindaci di Bisignano Francesco Fucile e di Morano Nicolò De Bartolo, dei dirigenti scolastici Francesco Talarico e Andrea Codispoti, del presidente del Centro studi “Il Palio” Clara Maiuti, gli interventi del presidente della BCC Mediocrati Nicola Paldino e del rettore dell’Universitas Vivariensis Demetrio Guzzardi.

L’incontro sarà introdotto e moderato dal giornalista Rino Giovinco.

Apprezzamento per l’iniziativa è stata espressa da Nicola Paldino, bisignanese, e presidente della BBC Mediocrati: «Tutta la nostra organizzazione, locale, regionale e nazionale, ha accolto di buon grado questa intitolazione; per noi De Cardona è un faro. Abbiamo sempre avuto per don Carlo un sentimento di riconoscenza, fare credito in un territorio come quello calabrese ha bisogno di forti motivazioni etiche».

«Nella nuova sede di Rende – ha concluso – abbiamo dedicato a De Cardona il grande salone, che concediamo a tutti gli operatori culturali che ne fanno richiesta, e abbiamo voluto patrocinare la collana di quaderni “Studi e ricerche su don Carlo De Cardona”. Far conoscere il pensiero di questo grande pioniere dell’apostolato sociale dei contadini e artigiani calabresi, per noi è motivo di orgoglio». (rcs)

COSENZA – La conversazione “La Rerum Novarum di Papa Leone XIII”

Domani sera, a Cosenza, alle 19.30, alla Parrocchia Santa Teresa del Bambin Gesù, è in programma la conversazione dal titolo La Rerum Novarum di Papa Leone XIII e l’apostolato sociale di don Carlo De Cardona.

L’evento rientra nell’ambito delle iniziative organizzate dall’Universitas Vivariensis in collaborazione con il Centro Studi Calabrese – Cattorili Socialità Politica in occasione dei 150 anni dalla nascita di don Carlo De Cardona e i 130 anni dalla promulgazione della Rerum Novarum.

Dopo l’introduzione del parroco don Dario De Paola, relaziona l’editore Demetrio Guzzardi che, con il Centro studi calabrese “Cattolici Socialità Politica” ha proposto il 2021 anno decardoniano: «Sono 150 anni dalla nascita di don Carlo De cardona, 130 anni dalla promulgazione dell’enciclica sociale Rerum novarum e 110 anni dalla morte dell’arcivescovo mons. Camillo Sorgente che volle De Cardona a Cosenza, come suo primo segretario e responsabile delle opere sociali del nascente Movimento cattolico».

Continua fino a venerdì 18 giugno la mostra bibliografica presso la Biblioteca nazionale dal titolo Don Carlo De Cardona e i personaggi della Rerum novarum a Cosenza. L’ingresso contingentato causa Covid è dalle 9.00 alle 13.00; sono esposti centinaia di libri, saggi e articoli giornalistici su don Carlo e la sua opera. (rcs)

Alla Biblioteca nazionale di Cosenza la mostra bibliografica “Don Carlo De Cardona e i personaggi della Rerum novarum a Cosenza”

Il 7 giugno, nella Sala “Giorgio Leone” della Biblioteca nazionale di Cosenza, s’inaugura la mostra Don Carlo De Cardona e i personaggi Rerum Novarum, a cura di Annamaria Santoro, con la collaborazione di Franca SorannaAnnunziato Cosenza.

Nella rassegna bibliografica vengono esposti sia i numerosi testi, posseduti dalla Biblioteca Nazionale di Cosenza su don Carlo De Cardona, don Luigi Nicoletti e la Rerum novarum, ma anche tanti articoli di giornali e riviste. A questo proposito il direttore De Buono, in una nota ha tenuto a precisare: «L’esposizione dei numerosi “pezzi” giornalistici sul tema della mostra è frutto del lavoro di anni dei dipendenti del nostro istituto; lo spoglio dei periodici, ha avuto un ruolo importante per la nostra Biblioteca, e oggi siamo orgogliosi di poter mostrare ai visitatori, una parte importante ma nascosta del nostro lavoro. Abitualmente i periodici vengono considerati come fonte minore, rispetto ai saggi».

«Con questa mostra – ha concluso De Buono – De Cardona e il Movimento cattolico cosentino vengono ora presentati con centinaia di pezzi tratti dai periodici conservati e catalogati dalla Biblioteca Nazionale, che senza questa apposita schedatura, non sarebbe stato possibile mostrare».

Previsti gli interventi del direttore della Biblioteca Nazionale di Cosenza, Massimo De Buono, del Rettore dell’Universitas Vivariensis, Demetrio Guzzardi e del vescovo di Cassano Jonio mons. Francesco Savino, diocesi che ha recentemente riproposto la causa di canonizzazione del prete nativo di Morano Calabro.

La mostra resterà aperta fino a venerdì 18 giugno 2021, con ingresso contingentato – causa Covid – da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 13.

 

COSENZA – Al via le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di don Carlo De Cardona

Domani, a Cosenza, con una celebrazione eucaristica in programma alle 18 alla Cattedrale, presieduta da mons. Gianni Citrigno, i Cattolici Cosentini celebrano i 150 anni della nascita di don Carlo De Cardona.

Alla celebrazione, sarà presente anche il Comune di Cosenza, con il gonfalone della città e, in rappresentanza del Sindaco Occhiuto, con l’assessore Michelangelo Spataro, che ha sottolineato come «ricordare una figura come quella di don Carlo De Cardona significa onorare una personalità la cui opera sociale ha segnato in maniera decisiva anche gli anni successivi al suo sacerdozio che non va tenuto disgiunto dall’impegno politico».

«Nonostante fosse nato a Morano Calabro il 4 maggio del 1871 – ha aggiunto – Don Carlo De Cardona può essere considerato un cosentino a tutti gli effetti, sia perché frequentò dal 1887 al 1889 il Liceo “Bernardino Telesio” (suo docente fu lo scrittore Nicola Misasi), ma anche dopo l’ordinazione sacerdotale nella sua diocesi di Cassano Ionio, Don Carlo fu “voluto” dal vescovo cosentino Camillo Sorgente, che lo chiamò come segretario nella curia di Cosenza per organizzare il Movimento cattolico dopo la Rerum Novarum, l’enciclica di Leone XIII. La sua personalità non tardò ad affermarsi e a guadagnarsi la simpatia dei cattolici cosentini, soprattutto per il suo amore verso gli ultimi. Un impegno quest’ultimo che ne caratterizzò sempre l’agire. De Cardona insegnava filosofia al Seminario, ma di sera, nella Chiesa dello Spirito Santo, aveva organizzato una scuola per chi non poteva di giorno frequentare nessun tipo di lezione. Le sue opere sociali furono tante: le cooperative, le leghe del lavoro, le casse rurali, le pubblicazioni di tanti giornali. A simboleggiare il suo impegno, resta il Palazzo della lega, a Cosenza Casali, che fu il primo esempio di casa popolare e bene ha fatto il Comune di Cosenza, qualche anno fa, ad apporre una targa ricordo su quell’immobile».

«Don Carlo De Cardona –ha concluso Spataro – fu anche l’ispiratore di una presenza cattolica e operaia all’interno del Municipio di Cosenza. Lui stesso fu eletto per oltre vent’anni anni consigliere comunale ed assunse anche la carica di assessore. Lo ritroviamo nuovamente nella giunta comunale di Cosenza dal 10 febbraio 1945 al 31 marzo del 1946. Cosenza non l’ha mai dimenticato, al punto da intitolargli, nel 1966, una strada nella zona di piazza Loreto».

Causa Covid-19, le altre iniziative programmate, sono state rinviate alcune a metà giugno, altre a luglio, di particolare significato la mostra bibliografica Don Carlo De Cardona e i personaggi della Rerum novarum a Cosenza, curata dalla Biblioteca nazionale di Cosenza, che sarà consultabile anche attraverso il web.

Da segnalare, poi, due passeggiate: la prima a Cosenza nei luoghi che hanno visto la presenza decardoniana, il quartiere operaio dello Spirito Santo e Cosenza Casali dove nel 1907 venne costruita la palazzina denominata “Casa operaia”, primo esempio in Calabria di edilizia popolare, inoltre la visita all’istituto delle Suore minime della beata Elena Aiello che ospitò don Carlo dal 1940 al 1948; la seconda passeggiata, sulle rive del fiume Arente tra i Comuni di Rose e San Pietro in Guarano, dove la Lega del lavoro di De Cardona fece costruire una centralina elettrica che diede l’illuminazione pubblica al paese di San Pietro in Guarano, sette anni prima della città di Cosenza.

Il Centro studi calabresi “Cattolici Socialità Politica” che ha già pubblicato tre quaderni “Studi e ricerche su don Carlo De Cardona e il Movimento Cattolico in Calabria, curate da Demetrio Guzzardi, nei prossimi giorni verranno presentati anche ai seminaristi del Pontificio Seminario teologico regionale “San Pio X” di Catanzaro. (rcs)

COSENZA – Il 4 maggio si ricorda don Carlo De Cardona

I Cattolici Cosentini ricordano don Carlo De Cardona, in occasione del 150esimo anniversario della nascita, con una celebrazione eucaristica in programma il 4 maggio, alle 18, nella Cattedrale di Cosenza, presieduta dal vicario generale mons. Gianni Citrigno.

Subito dopo, ci sarà un omaggio floreale al medaglione che ricorda De Cardona, tra i tanti che hanno già dato la loro adesione all’iniziativa, il riconfermato presidente della Bcc Mediocrati, Nicola Paldino, il segretario della Cisl cosentina Giuseppe Lavia, il presidente della Coldiretti Franco Aceto, Caterina De Rose delle Acli, Leonardo De Marco del Movimento Cristiano Lavoratori.

Causa Covid-19, le altre iniziative programmate, sono state rinviate alcune a metà giugno, altre a luglio, di particolare significato la mostra bibliografica Don Carlo De Cardona e i personaggi della Rerum novarum a Cosenza, curata dalla Biblioteca nazionale di Cosenza, che sarà consultabile anche attraverso il web.

Da segnalare, poi, due passeggiate: la prima a Cosenza nei luoghi che hanno visto la presenza decardoniana, il quartiere operaio dello Spirito Santo e Cosenza Casali dove nel 1907 venne costruita la palazzina denominata “Casa operaia”, primo esempio in Calabria di edilizia popolare, inoltre la visita all’istituto delle Suore minime della beata Elena Aiello che ospitò don Carlo dal 1940 al 1948; la seconda passeggiata, sulle rive del fiume Arente tra i Comuni di Rose e San Pietro in Guarano, dove la Lega del lavoro di De Cardona fece costruire una centralina elettrica che diede l’illuminazione pubblica al paese di San Pietro in Guarano, sette anni prima della città di Cosenza.

Il Centro studi calabresi “Cattolici Socialità Politica” che ha già pubblicato tre quaderni “Studi e ricerche su don Carlo De Cardona e il Movimento Cattolico in Calabria, curate da Demetrio Guzzardi, nei prossimi giorni verranno presentati anche ai seminaristi del Pontificio Seminario teologico regionale “San Pio X” di Catanzaro.

Don Carlo De Cardona, sacerdote nato a Morano Calabro il 4 maggio 1871, è stato l’apostolo della redenzione sociale dei contadini e dei lavoratori calabresi. Il prete moranese, subito dopo la sua ordinazione sacerdotale (7 luglio 1895) fu nominato primo segretario del vescovo mons. Camillo Sorgente, che gli affidò l’incarico di organizzare il movimento cattolico cosentino, sulla scia della Rerum novarum, dando vita alla Lega del lavoro e alle Casse rurali. Per tenere unito il suo “popolo” De Cardona diede vita a giornali e a forme organizzative sociali molto interessanti.

Non c’è saggio storico sulla Calabria dei primi anni del Novecento, che non cita l’azione sociale decardoniana, come la più importante e significativa presenza dei cattolici nell’agone sia sociale che politico.De Cardona non è stato mai dimenticato a Cosenza, già nel 1966 il Comune gli dedicò una strada, 50 anni fa, in occasione del centenario della nascita fu inaugurato un medaglione bronzeo in piazza Parrasio, che fa pendant con quello posizionato dieci anni prima al papa Leone XIII, il promulgatore della Rerum novarum. (rcs)