RENDE (CS) – L’incontro “Diritto alla mobilità e trasporto locali” del PD Calabria

Domani pomeriggio, a Rende, alle 17.30, all’Hotel San Francesco di Rende, si svolgerà l’incontro Diritto alla mobilità e trasporto locale…Questi eterni sconosciuti…organizzato dal gruppo del Partito Democratico in sinergia col partito regionale.

L’incontro sarà moderato dal capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua, e sarà introdotto dai saluti del segretario provinciale del partito Vittorio Pecoraro.

Il dibattito si avvarrà degli interventi di Franca Sposato, responsabile Trasporti del Pd Calabria, Giovanni Muraca, componente Commissione Trasporti del Consiglio regionale, del vicepresidente del Consiglio Franco Iacucci e di Marco Simiani, deputato e capogruppo Pd in Commissione Trasporti alla Camera.

Al focus dem sui trasporti parteciperanno, oltre agli altri consiglieri regionali del gruppo del Pd, anche Francesco Russo, Roberto Musmanno, Dino Romano, Ernesto Ferrari e Salvatore Margiotta. Presenti anche i sindaci, gli amministratori locali, le rappresentanze sindacali e delle associazioni di categoria.

Le conclusioni, infine, saranno affidate al senatore e segretario regionale del partito Nicola Irto e al senatore e responsabile nazionale Infrastrutture del Pd, Antonio Misiani.

«Superata la metà della legislatura regionale – hanno spiegato i consiglieri del gruppo regionale del Pd – è arrivato il momento di dimostrare ai calabresi l’inerzia della giunta regionale verso temi prioritari e di estrema importanza per uno dei diritti fondamentali come quello della mobilità e del trasporto pubblico locale».

«Come gruppo del Pd – hanno concluso – domani cercheremo di indicare la nostra visione e un nuovo approccio in grado di progettare un sistema di trasporto nuovo, semplice, efficace ed integrato». (rcs)

Mammoliti (PD): Nessuna novità e nessuna azione riformatrice per Enti strumentali

Il consigliere regionale del Partito Democratico, Raffaele Mammoliti, ha evidenziato come «dopo tre anni di governo di centro destra in Calabria sugli enti strumentali e fondazioni nessuna novità riformatrice».

«Si continua, semplicemente, con assoluta ordinarietà – ha spiegato – a prendere atto dell’attività dei vari enti e a sfornare Commissari senso nessun governo di sistema in grado apportare quella necessaria riorganizzazione funzionale auspicata da anni dai vari governi avvicendatesi e mai di fatto concretamente realizzata».

«Nonostante alcuni tiepidi segnali di novità, purtroppo ancora – ha aggiunto – registriamo scarsi risultati e non percepiamo nessuna volontà atta ad introdurre quel necessario ed imprescindibile cambio di passo. Continuare a mantenere lo status quo è un errore esiziale che i calabresi pagheranno in termini di ricadute inevitabili sulla qualità della vita, sulla esigibilità dei diritti e sullo sviluppo produttivo».

«Ieri (martedì ndr) nel mio intervento in Consiglio – ha proseguito – ho affrontato in modo puntuale i diversi punti all’odg su Calabria Verde, Arsac, Agea, Aterp, Parchi Marini,Azienda Calabria lavoro oggi Arpal, manovra assestamento di bilancio con la difficoltà di dovere affrontare le diverse problematiche in un’unica discussione. Anche questa una scelta anomale che mai nessun governo regionale aveva adottatoin precedenza».

«Per tale ragione promuoverò nei prossimi giorni un apposito Focus di approfondimento e informazione per i cittadini – ha annunciato –provando valutare quale effettivo contributo gli enti strumentali e le società di maggior rilievo effettivamente garantiscono per la realizzazione delle politiche regionali in materia di Agricoltura, Forestazione, Edilizia residenziale, ambiente, attività produttive, gestione delle acque, sviluppo sostenibile del territorio». (rrc)

Pd Calabria: Occhiuto rimuova dg Asp di RC Di Furia

Il Partito Democratico della Calabria, con una nota ufficiale, ha chiesto «la rimozione dall’incarico del direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, che aveva il preciso obbligo di controllare il possesso dei requisiti da parte del professionista individuato, poi nominato benché non presente in alcuno degli elenchi regionali degli idonei al ruolo questione».

Il caso, infatti, è emerso nel corso di una interrogazione in Consiglio regionale. Tuttavia, il presidente della Regione non ha dato risposta.

«Di Furia – hanno spiegato i dem – è il responsabile principale di questa vicenda, perché, secondo la legge, quale direttore generale era lei e non altri a dover valutare e verificare le domande e i curricula pervenuti, al fine di nominare il direttore sanitario aziendale dopo l’accertamento del possesso effettivo dei requisiti».

«Questa storia – hanno incalzato i dem calabresi – è molto grave per la tenuta della credibilità del Servizio sanitario della Calabria, che negli anni ha sofferto grossi problemi di disorganizzazione, di condizionamento mafioso e anche politico, di violazione delle regole e di incapacità gestionale».

«Il personale sanitario e l’intera comunità della Calabria hanno bisogno di risposte certe, a volte anche immediate e nette. Ora Occhiuto – conclude la nota del Pd calabrese – ha il dovere morale, istituzionale e politico di sostituire Di Furia, altrimenti farà passare un messaggio totalmente sbagliato e inaccettabile». (rrc)

Pd: Calabria tra le regioni Ue col più alto rischio di povertà

La Calabria – assieme alla Campania e alla Sicilia – è tra le regioni Europee col più alto tasso di persone a rischio povertà o esclusione sociale. È quanto ha denunciato il Partito Democratico Calabria, commentando il rapporto sulle condizioni di vita in Europa nel 2024 dell’Eurostat, in cui è emerso che la nostra regione è al oenultimo posto col 48,6%, preceduta solo dal Dipartimento d’Oltremare francese della Guyana, in Sud America.

Dati che, per i dem, inchiodano «ancora una volta il governatore Occhiuto e il centrodestra», oltre che destare preoccupazione: «la situazione calabrese è in netto peggioramento rispetto al 2022 con un calo del 42,8%. Praticamente negli anni di governo del centrodestra le condizioni di vita in Calabria sono peggiorate secondo tutti gli indicatori europei».

«Segno evidente – hanno proseguito – che la rivoluzione e il progresso di cui parla Occhiuto esistono soltanto nella sua testa. Siamo davanti al fallimento dei governi di centrodestra a tutti i livelli che, non paghi di quanto fatto fin qui, vogliono sferrare il colpo finale al Sud del Paese con l’autonomia differenziata. Invece di provvedere, con urgenza – hanno concluso – a stanziare risorse e programmare investimenti realmente in grado di far recuperare questo profondo gap rispetto al resto dell’Italia e dell’Europa».

Il PD Calabria: La sanità calabrese in coma quasi irreversibile

Per il Pd Calabria «la sanità calabrese è in coma profondo, quasi irreversibile, e a nulla servono i poteri straordinari del commissario del governo, Roberto Occhiuto, che ricopre il ruolo dal novembre 2021».

«Intanto, l’aspettativa di vita è inferiore alla media nazionale di 1,1 anni. Chi vive in Calabria, parafrasando Rino Gaetano, è sempre più abbandonato e – hanno detto i dem calabresi, commentando i dati della Fondazione Gimbe sullo stato di salute della sanità calabrese – spesso addirittura rinuncia alle cure. Il fallimento più clamoroso della gestione commissariale emerge dal quadro sulle nuove strutture di assistenza territoriale da attivare con i fondi del Pnrr».

«In Calabria, stando alle rilevazioni della Fondazione Gimbe – hanno proseguito – non è in funzione nemmeno una delle 61 Case della Comunità previste, non è pienamente operativa neppure una delle 21 Centrali operative territoriali programmate e non c’è traccia dei 20 Ospedali di Comunità da realizzare entro il 2026 con i fondi del Pnrr. Se tutto questo non bastasse, i posti aggiuntivi di terapia intensiva e sub-intensiva attualmente ricavati sono, in Calabria, molto al di sotto della media nazionale».

«Per quanto riguarda i medici e gli infermieri dipendenti ogni 1000 abitanti, per la Calabria sono riportati numeri disastrosi. Il punto, dunque, è che, al netto della propaganda ossessiva del centrodestra, l’autonomia differenziata – hanno concluso i dem calabresi – sarebbe una vera e propria eutanasia per la sanità pubblica calabrese, con il silenzio assenso del governo regionale». (rcz)

Il PD Calabria si riunisce a Lamezia: Programmate prossime iniziative

A Lamezia Terme il Partito Democratico Calabria si è riunito per programmare le prossime attività istituzionali e le iniziative politiche sul territorio.

L’incontro, guidato dal capogruppo Mimmo Bevacqua, è servito inoltre a programmare una serie di iniziative su temi specifici per intensificare la presenza del gruppo sull’intero territorio calabrese. Rivendicando la forza e la coesione tali da respingere ogni insinuazione sulla capacità di reggere l’urto rispetto a un governo regionale arrogante e che spesso usa la comunicazione come arma di distrazione di massa.

Si è deciso, così, di calendarizzare una serie di iniziative su temi vitali per la Calabria come il diritto alla salute, l’emergenza occupazionale, la cura dell’ambiente e la prevenzione del dissesto idrogeologico.

Il gruppo dem ha poi deciso di avviare una riflessione politica sullo stato del regionalismo, a 50 anni dalla nascita delle Regioni, per elaborare una serie di proposte volte a ripristinare le ragioni per le quali le Regioni erano state pensate in termini di programmazione e controllo.

Mimmo Bevacqua, in previsione della Conferenza dei capigruppo convocata per domani a palazzo Campanella, ha annunciato che chiederà, con fermezza, al presidente Filippo Mancuso e al Centrodestra il rispetto del regolamento, dello Statuto e della dignità delle Istituzioni che sono state troppo spesso piegate agli interessi della maggioranza.

Basti pensare alla prassi delle leggi omnibus, al mancato rispetto dei passaggi in Commissione, allo strappo sulla presidenza della Vigilanza e alle interrogazioni e alle proposte di legge dell’opposizione che giacciono nei cassetti di palazzo Campanella senza nessuna motivazione.

Il gruppo dem, che parteciperà compatto agli Stati generali del partito di Mormanno, ha annunciato, infine, la prima iniziativa tematica già organizzata per il prossimo 25 ottobre a Rende e che vedrà al centro dei lavori “Il diritto alla mobilità e il trasporto pubblico locale”. All’incontro, oltre ai massimi esperti del settore, prenderanno parte anche il capogruppo del Pd in Commissione Trasporti alla Camera Marco Simiani, il segretario regionale Nicola Irto e il responsabile nazione Infrastrutture, Antonio Misiani(rcz)

Muraca (PD): Deposita interrogazione su legittimità delle nomine del dg Di Furia (Asp di RC)

Il consigliere regionale del PD, Giovanni Muraca, ha depositato una interrogazione a risposta scritta per sapere se il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ritiene legittima o meno la deliberazione n. 735/2024 del direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, dottoressa Lucia Di Furia.

Con tale deliberazione, Di Furia ha nominato la Commissione di valutazione in ordine all’avviso pubblico, per titoli e colloquio, volto al conferimento dell’incarico quinquennale di direttore del Distretto sanitario di Reggio Calabria della stessa azienda.

Quindi, il dem chiede «se l’incaricata quale direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria fosse, all’atto della propria nomina, in possesso di attestato rilasciato all’esito del previsto, riconosciuto corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria, essenziale per l’iscrizione negli elenchi regionali degli idonei alla carica di Direttore sanitario di azienda pubblica e in quale elenco regionale degli idonei alla carica di Direttore sanitario di azienda pubblica fosse iscritta la professionista appena prima della nomina a direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria». 

«La Commissione – ha spiegato Muraca – ha precisi criteri di composizione che non sembrano essere stati rispettati nel caso di specie. In particolare, avrebbe dovuto fare parte dell’organismo il direttore sanitario di Reggio Calabria Maria Pasqualina Renda, ma stante una sua non meglio specificata “impossibilità”, è stata chiesta la disponibilità alla nomina del direttore sanitario dell’Asp di Catanzaro, in seguito ottenuta».

La particolarità sta nel fatto che spulciando tra i titoli in possesso della dottoressa Renda non risulta in quale elenco regionale degli idonei alla carica di Direttore sanitario la stessa fosse iscritta.

Muraca chiede, inoltre, di conoscere «quali sono le ragioni per cui nella deliberazione n. 735/2024, è stato utilizzato, senza alcuna argomentazione, il termine «impossibilità», situazione in virtù della quale la direttrice sanitaria dell’Asp di Reggio Calabria è stata sostituita, quale componente della Commissione concorsuale di cui in premessa, dal direttore sanitario in carica dell’Asp di Catanzaro. E se, pertanto, il governatore ritenga legittima la deliberazione n. 735/2024 o se ritenga che vi siano argomenti per annullarla in autotutela». (rrc)

PD Calabria: Perché Occhiuto non ha fatto ricorso con le altre Regioni su autonomia?

«Se davvero Occhiuto avesse voluto contrastare l’autonomia differenziata, dopo averla inopinatamente votata, sarebbe stata quella del ricorso l’unica strada da percorrere, affiancando la Calabria alle cinque Regioni realmente contrarie». È quanto ha detto Mimmo Bevacqua, capogruppo del PD in Consiglio regionale commentando le dichiarazioni rilasciate dal Governatore sul Corriere della Sera, sottolineando come  «altre vie, persino scorciatoie mediatiche illustri, non hanno nessun effetto concreto e servono solo a gettare fumo negli occhi dei calabresi, mentre le Regioni del Nord, guidate da Zaia, hanno già appuntamento con Calderoli per ottenere le deleghe sulle materie non Lep».

Per il dem, infatti, «è davvero singolare la posizione mediatica che il presidente Roberto Occhiuto ha assunto in relazione all’autonomia differenziata. Dalle colonne autorevoli del Corriere della Sera invita la sua stessa parte politica di governo a rallentare e prendere fiato, così da non commettere errori dalle gravi conseguenze per il Sud e persino per il Nord. Invitando, inoltre, a non dare sostanza al referendum che, a suo dire, vedrebbe vincere i contrari e provocherebbe danni politici e di tenuta alla maggioranza. E già qui si nota una prima ipocrisia. Occhiuto è più preoccupato delle sorti del governo nazionale o del Sud e della Calabria che amministra?».

«Ma la posizione del governatore sulla riforma voluta dalla Lega è di fatto ambigua sin dall’inizio – ha continuato Bevacqua –. Sin da quando ha votato a favore del decreto Calderoli in conferenza delle Regioni. E nessuno ha mai capitò, né Occhiuto ha mai spiegato quale sia stato il senso di aver dato parere favorevole ad un impianto che il governatore conosceva sin dall’inizio in tutti suoi profili iniqui e contro l’unità del Paese. Una normativa che presenta pesanti vizi di legittimità costituzionale, tanto che ben cinque Regioni, che rappresentano non meno di 20 milioni di italiani, hanno fatto ricorso alla Consulta per vedere dichiarata l’incostituzionalità della riforma». (rcz)

Pd Calabria: Governatori del Nord scorretti nel forzare la mano su autonomia

I consiglieri regionali del Partito Democratico hanno evidenziato la scorrettezza dei governatori del Nord e della Lega che con arroganza vanno a forzare ulteriormente la mano per creare difficoltà amministrative e penalizzare il Sud.

«La Lega ha ormai gettato la maschera – hanno spiegato – e continua ad accelerare sull’autonomia differenziata, nonostante i ricorsi presentati dalle Regioni davanti alla Corte Costituzionale e il milione e trecentomila firme depositate in Corte di Cassazione per il referendum abrogativo, alle quali si sono aggiunti i due quesiti referendari votati dai Consigli regionali di Campania, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna e Toscana per cancellare lo “spacca Italia”. Nonostante una mobilitazione di tale livello e i dubbi dei costituzionalisti su una riforma pasticciata e iniqua, i governatori del Nord guidati da Luca Zaia hanno iniziato a fissare riunioni operative con il Ministro Calderoli per i primi di ottobre. Obiettivo degli incontri: accelerare l’attribuzione delle materie fuori dai Lep alla Regioni che ne fanno richiesta».

«Un modo di fare incomprensibile – hanno proseguito i consiglieri dem – che per di più si fa beffe della timida posizione critica espressa da Tajani che aveva chiesto di rinviare la discussione delle materie da attribuire all’autonomia delle Regioni al momento della definizione dei Lep. E che dimostra quanto conti Forza Italia all’interno di un governo trainato dall’asse Lega-Fdi. Non solo. Dimostra ancora una volta quanto sia ipocrita la posizione del governatore Roberto Occhiuto che continua a fare finta di non volere l’autonomia differenziata, dopo averla avallata in Conferenza Stato-Regioni, e subisce in silenzio ogni atto amministrativo e ogni iniziativa della Lega».

«Non ha alcun senso mostrare finti muscoli e ostinarsi sul tema del finanziamento dei Lep – hanno concluso –. Temi strumentali che non scalfiscono la pericolosità e l’efficacia stessa del decreto Calderoli. Chi intravede problemi concreti e contingenti davanti all’autonomia differenziata prende la strada maestra e cioè quella del ricorso in Cassazione. E ci mette la faccia proprio come ben cinque governatori hanno fatto. Non è questione di colore politico o partitico. In ballo c’è il destino della gente amministrata dai presidenti stessi e gli interessi dei cittadini dovrebbero essere al primo posto». (rcz)

Mobilità passiva sanitaria, il PD: Siamo davanti a una vera emergenza

La Calabria e il Sud sono in cima alla lista con un saldo negativo per la mobilità sanitaria passiva. È quanto hanno denunciato i consiglieri regionali del Partito Democratico, commentando i dati degli ultimi report nazionali e la Conferenza delle Regioni che ha appena approvato il volume d’affari relativo alla mobilità sanitaria passiva che sfiora complessivamente i 4,6 miliardi, in crescita di circa 300 milioni rispetto al 2022.

Dati che dimostrano come la mobilità sanitaria passiva in Calabria «continua a essere una delle principali emergenze per la nostra regione: «Stando ai dati diffusi dalla Conferenza nel 2019 – hanno spiegato i dem – il valore della mobilità passiva nella nostra Regione si attestava intorno ai 157 milioni e, dunque, anche dopo la pandemia il dato continua a crescere senza sosta, a ulteriore conferma che quell’emergenza non ci ha insegnato nulla».

«Si tratta di dati drammatici – hanno sottolineato – dietro ai quali si nascondono storie di cittadini e pazienti costretti a viaggi della speranza ed a sopportare ulteriori costi per sottoporsi a prestazioni sanitarie in grado di soddisfare le loro esigenze di cura o che sono costretti, quando ne hanno la possibilità, a rivolgersi alle strutture private. Numeri che destano profonda preoccupazione e che, come più volte ha sottolineato la fondazione Gimbe nei suoi studi, saranno ancora più aumentati dalla scellerata autonomia differenziata voluta dalla Lega».

«Questa è la drammatica realtà che ci troviamo a vivere – hanno proseguito – altro che la narrazione del governatore e commissario alla sanità Occhiuto che racconta rivoluzioni e miracoli che si trovano soltanto sulle sue pagine social. Cosa sta facendo il governo regionale per fronteggiare il fenomeno? Nulla. Anzi, con l’assenso dato all’autonomia differenziata a Roma, ha dato il proprio via libera a peggiorare la situazione».

«Come gruppo e come partito – hanno concluso i consiglieri – proseguiremo il nostro continuo impegno sul territorio per la costruzione di una sanità pubblica e universalistica, a sostegno della quale abbiamo presentato diverse proposte legislative, e che rappresenta l’unica speranza per il diritto alla salute dei calabresi. Insieme al referendum abrogativo dell’autonomia di Calderoli che va bloccata ad ogni costo per evitare che venga sferrato l’ultimo e ferale colpo ad ogni ipotesi di progresso per il Mezzogiorno». (rrc)