Venerdì a Polistena fa tappa “Dentro l’emergenza sanitaria” del PD

Venerdì 7 febbraio, a Polistena, farà tappa l’iniziativa “Dentro l’emergenza sanitaria”, promossa dalla Segreteria del Partito Democratico calabrese in condivisione il Dipartimento regionale sulla Sanità, il Gruppo consiliare regionale e i parlamentari calabresi, tutti uniti nell’impegno di definire un progetto di cambiamento per una sanità efficiente, efficace e gratuita.

I dem, infatti, hanno avviato un percorso di ascolto e approfondimento sulle principali sfide della sanità regionale, in modo da costruire una proposta politica che ponga al centro il diritto inalienabile alla salute di ogni cittadino.

Ogni tappa aiuta a rafforzare la visione del Partito Democratico riguardo al futuro della sanità nella nostra regione, con l’obiettivo di promuovere politiche in grado di rispondere efficacemente ai bisogni reali della popolazione.
«Il nostro impegno si fonda sul principio irrinunciabile che il diritto alla salute è un pilastro della democrazia e della civiltà. La tragica scomparsa di Serafino Congi ci ha ricordato quanto sia urgente un cambiamento profondo del Servizio sanitario regionale e ci spinge a lavorare con ancora maggiore determinazione – ha dichiarato la segreteria regionale – a un progetto che permetta a ogni cittadino calabrese di fruire di un sistema sanitario equo, accessibile e di elevata qualità».
«Infatti, è ormai evidente  – continua la nota – che il centrodestra calabrese, in particolare il commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto, non è riuscito a segnare il tanto atteso punto di svolta per la riorganizzazione dei servizi sanitari. Nonostante egli abbia grandi poteri in questo ambito, persistono le criticità strutturali e i disservizi crescono. Le sue continue promesse non si sono tradotte in azioni efficaci e l’emergenza sanitaria che ci affligge non ha trovato soluzioni adeguate, lasciando i calabresi in una condizione di precarietà e incertezza molto gravi».
L’iniziativa, poi, farà tappa il 12 febbraio a Cosenza, dove parteciperà anche la responsabile Sanità in segreteria nazionale, Marina Sereni. Il 14 febbraio, invece, si farà tappa a Vibo Valentia. (rrc)

Pd Calabria: Occhiuto e Cannizzaro ammettono mancanza di fondi per AV

I consiglieri regionali del Partito Democratico hanno rilevato come «le dichiarazioni del presidente Occhiuto e del deputato Cannizzaro, big di Forza Italia, confermano quanto denunciato dal gruppo del Pd in Consiglio regionale sulla mancanza di risorse certe per l’Alta Velocità in Calabria».

« La necessità di almeno 1 miliardo di euro – hanno spiegato –, evidenziata dallo stesso Occhiuto che ha spiegato come nel Pnrr non ci sia un euro per l’opera e l’ammissione di Cannizzaro sul fatto che i fondi non ci siano, smentiscono clamorosamente le ricostruzioni della Lega, che aveva bollato come infondati i timori espressi dal nostro gruppo».

«Da tempo denunciamo, inascoltati – hanno ricordato – la totale assenza di programmazione per l’Alta Velocità in Calabria e la mancanza di chiarezza sugli stanziamenti già effettuati. Il rischio di isolamento infrastrutturale per la regione è concreto, e questa conferma da parte di esponenti dello stesso centrodestra dimostra come la Lega abbia raccontato una versione distorta della realtà, cercando di minimizzare le nostre denunce, nascondendosi dietro lo specchietto per le allodole del Ponte sullo Stretto».

«Le recenti affermazioni dell’Assessore regionale ai Trasporti, Maria Stefania Caracciolo, che ha negato qualsiasi taglio agli investimenti per l’Alta Velocità in Calabria, sono in netto contrasto con quanto dichiarato da Occhiuto e Cannizzaro. Qual è la verità? – hanno chiesto i consiglieri regionali dem –. È evidente che il centrodestra non ha una strategia chiara per il futuro dei trasporti in Calabria e sta solo cercando di nascondere le proprie responsabilità insieme a quelle del governo nazionale e del ministro Matteo Salvini».

«Intanto, i cittadini e le imprese calabresi – hanno proseguito – continuano a pagare il prezzo di questa confusione, con infrastrutture insufficienti e una programmazione che procede a rilento. Chiediamo con forza che il governo nazionale e quello regionale facciano immediata chiarezza sulle risorse disponibili e sui tempi di realizzazione delle opere per l’Alta Velocità in Calabria, così come facciamo da lungo tempo, tanto da essere in attesa della convocazione di una seduta di Consiglio regionale straordinaria per discutere del tema, come da richiesta regolarmente formulata dai gruppi di minoranza.

«La nostra regione non può più attendere promesse vaghe e rimpalli di responsabilità – hanno ribadito –. Serve un impegno concreto, con un piano dettagliato di finanziamenti e un cronoprogramma chiaro per la realizzazione di un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo economico e sociale del territorio. Basta propaganda, servono fatti. La Calabria merita risposte serie e soluzioni reali». (rcz)

L’OPINIONE / Enzo Musolino: L’ennesimo incontro mancato a Villa S.G. con Pietro Ciucci

di ENZO MUSOLINO – È apparso ed e’ presto svanito – a Villa San Giovanni – l’amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.

Ha partecipato stamane 30 gennaio 2025 ad un incontro ristretto a Palazzo San Giovanni. Nei giorni scorsi avevamo chiesto notizie di questo appuntamento, avevamo chiesto che fossero invitate le famiglie che abitano nelle case oggetto dei vincoli d’esproprio.

Avremmo voluto incontrarlo pubblicamente, magari nel corso di una conferenza stampa allargata, alla presenza dei Comitati, dei Partiti, della cittadinanza attiva.

Per ascoltare, per fare qualche domanda, per instaurare un dibattito da troppo tempo negato. Attenzione, è tutto legittimo! È legittimo che i pochi amministratori presenti abbiano ricevuto le novità evidentemente proposte dal “commissario dello Stretto”, è legittimo che – una volta abolito ex legge il dibattito pubblico sull’opera – si decida per un rapporto “tête-à-tête” limitato ai supremi eletti.
Tutto legittimo, quindi, ma senz’altro anche profondamente ingiusto.
E non perché si rivendichi il diritto alla protesta, non perché si volesse rispolverare qualche vecchio megafono, ormai un rottame arrugginito del passato, ma perché così si soffoca la fame di verità e di conoscenza che attanaglia una cittadinanza confusa, in preda alle notizie più disparate e controverse.
Se tutto fosse chiaro non ci sarebbe alcun bisogno di confronto; se non ci fossero dubbi e pericoli per la salute e l’ambiente, avremmo ben lasciato l’ad Ciucci alle cure degli amministratori pro tempore ma non è così, non siamo per nulla tranquilli.
Ecco qualche domanda che avremmo voluto porre: A fronte di un progetto così limitato e carente, anche e soprattutto in relazione ai cavi non testati del Ponte, non sarebbe ora di tornare ad una fase di studi preliminari, ad un approccio più scientifico su materiali e prove dinamiche? A fronte del rischio sismico legato alle faglie attive del territorio, non sarebbe opportuno chiedere un parere ufficiale all’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, invece di denunciarne il Presidente per le interviste scomode rilasciate? A fronte dei numeri ballerini sul “fronte navigabile”, si potrebbero coinvolgere le più grandi compagnie di navigazione – che attualmente passano per lo Stretto – per approfondire lo stato dell’arte sul fenomeno del gigantismo navale e sull’utilità ai commerci di un potenziale “muro” tra Villa e Messina? A fronte delle tante raccomandazioni/prescrizioni espresse dal comitato scientifico e dalla commissione Via Vas, non sarebbe opportuno “ottemperare” prima di procedere alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera? In assenza di un’esigenza reale legata al flusso di traffico tra le due sponde dello Stretto, a cosa risponde questa accelerazione sull’Opera?
E perché, contestualmente, scemano gli investimenti pubblici sulle navi traghetto e i mezzi veloci? A fronte dei dubbi espressi dall’Autorità anti Corruzione, Perché con un appalto riesumato e notevolmente incrementato nei valori – da quattro a quattordici miliardi di euro – non si procede ad una nuova gara pubblica, così come prevede la normativa europea?
Perché non si pretende dall’appaltatore di rinunciare al contenzioso per risarcimento danni contro lo Stato/committente? Perché si vuole procedere per stralci funzionali, per cantieri distinti, senza un progetto generale esecutivo davvero completo, anche con riferimento all’analisi sui rischi alla salute per i cittadini villesi e di Torre Faro, quelli “sotto il Ponte”? Perché quest’opera colossale non ha una seria analisi economica costi/benefici?
Questo, e tanto altro, avremmo voluto chiedere e crediamo che tutti i cittadini di Villa, di Messina e di Reggio, avrebbero piacere di avere qualche risposta chiara.
Se, per altro, queste o simili domande siano state oggi (giovedì 30 ndr) poste dai consiglieri villesi a Ciucci – e speriamo davvero sia stato così – chiediamo a tutti gli amministratori eletti, di maggioranza e di opposizione, di indire presto una conferenza stampa allargata ai cittadini per dirci cosa ha detto
Ciucci, chi è intervenuto all’incontro, quali dubbi siano stati sollevati, quali le risposte fornite. Ci sembra il minimo, è l’essenziale. (em)
[Enzo Musolino è segretario Circolo PD Tonino Giordano Villa San Giovanni]

Il PD presenta proposta di legge per istituire Unioni e Fusioni dei Comuni montani

Il Partito Democratico calabrese ha depositato la proposta di legge “Norme in materia di istituzione delle unioni dei comuni montani e delle fusioni dei comuni montani e disposizioni urgenti per l’attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne”.

La proposta di legge si pone come un importante impegno a sostegno delle aree interne della Calabria in una fase caratterizzata dal crescente abbandono demografico che investe, da molti anni ormai, la gran parte del territorio calabrese e lo spostamento di popolazione verso i centri urbani con la “fuga” dei giovani fuori Regione. In un momento in cui l’indebolimento graduale e progressivo dei servizi, a cominciare da quelli essenziali quali la sanità, l’istruzione ed il trasporto pubblico locale, introducono ulteriori elementi di preoccupazione. 

Per rispondere a queste criticità, la proposta di legge disciplina l’istituzione delle Unioni Montane, prevedendo la possibilità per i Comuni di unirsi per una gestione associata delle funzioni fondamentali, garantendo una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi pubblici e ottimizzando le risorse disponibili.

Il testo normativo introduce, inoltre, un quadro chiaro per il funzionamento delle Unioni, regolando le modalità di governance e la tutela della rappresentanza democratica. Un altro caposaldo dell’iniziativa riguarda la promozione della Fusione tra i Comuni montani, accompagnata da incentivi economici e amministrativi per favorire processi di aggregazione e semplificazione istituzionale.

Parallelamente, la proposta interviene su questioni urgenti legate alla sanità nelle aree interne, prevedendo interventi per l’elisoccorso e lo sviluppo della telemedicina, al fine di garantire un accesso più equo alle cure per i cittadini delle zone montane. Il sostegno finanziario per i comuni aderenti sarà assicurato da risorse regionali e nazionali, senza nuovi oneri a carico del bilancio regionale.

«La proposta di legge – hanno spiegato i consiglieri regionali del Pd – rappresenta un’opportunità concreta per dare nuova linfa ai territori montani della Calabria, favorendo una governance moderna e sostenibile che risponda alle esigenze dei cittadini e iniziando a offrire un concreto segnale di attenzione per le aree interne e montane che sono state completamente abbandonate dal centrodestra». (rrc)

Pd Calabria: Occhiuto pretenda i soldi per assumere medici al 118

«Roberto Occhiuto ha il dovere di pretendere dal governo le risorse necessarie a coprire al più presto i posti vacanti». È quanto ha detto il Partito Democratico Calabria, «considerando la gravissima carenza di medici nell’emergenza/urgenza».

Perciò il commissario governativo alla Sanità calabrese deve «attivarsi subito su questa priorità e di non limitarsi a lamentare che nello specifico settore mancano centinaia di medici e che soltanto pochissimi camici bianchi hanno partecipato agli ultimi concorsi volti a potenziarne gli organici».

«I medici del 118 –  hanno osservato i dem – rischiano la vita in ambulanza ma hanno un trattamento economico umiliante, che non è proporzionato alla qualità e quantità del loro lavoro, causa di grande stress. Finora, il commissario del governo e presidente della Regione Calabria ha messo le mani avanti e difeso l’idea che le ambulanze possano operare senza medico a bordo. L’ambulanza con il solo infermiere è una caratteristica del modello lombardo, ma la Calabria non è la Lombardia, che tra l’altro non è sottoposta a Piano di rientro dal disavanzo sanitario».

«La tragica scomparsa di Serafino Congi – conclude la nota del Pd calabrese – deve indurre il commissario alla Sanità a un atto di coscienza, di coraggio e di verità: chieda fondi a Palazzo Chigi e imponga ai vertici delle Asp una più attenta organizzazione dei servizi dell’emergenza-urgenza». (rcz)

Centrale del Mercure, il PD: Questione fiducia ennesimo atto di arroganza

«Davanti all’ennesimo atto di arroganza da parte del governatore Occhiuto e della sua maggioranza», il gruppo del Partito Democratico ha abbandonato l’Aula in cui era in corso il Consiglio regionale, «ritenendo inaccettabile la decisione di non richiamare in Consiglio il testo di legge per l’abrogazione dell’emendamento che blocca la centrale del Mercure».

«Non esistono numeri previsti dal regolamento per richiamare provvedimenti in Aula, – si legge in una nota – ma esiste il rispetto verso i sindaci e i rappresentanti delle Comunità interessate che hanno manifestato davanti a palazzo Campanella per difendere l’impianto, i posti di lavoro e il futuro del territorio».

Il consigliere Giovanni Muraca ha richiamato nel suo intervento quanto si era deciso in Commissione, dopo una riunione di nove ore e cioè di rimandare la discussione in Consiglio sulle diverse proposte di legge presentate sulla centrale. «Il centrodestra, però – si legge – si è opposto. Obbedendo agli ordini di scuderia di Occhiuto che avrebbe posto la fiducia nel caso in cui il testo di legge fosse stato richiamato».

«Un ambientalismo a corrente alternata – ha spiegato Muraca – considerando le posizioni del centrodestra sul rigassificatore di Gioia Tauro». 

«Apprezzo la chiarezza della sua posizione – ha spiegato Mimmo Bevacqua in Aula rivolgendosi a Occhiuto –, ma non certo il suo modo di intendere il rapporto con i consiglieri e con le Commissioni. Con le sue affermazioni sta di fatto ammettendo di non tenere in nessuna considerazione il lavoro svolto dai consiglieri, anche di maggioranza, e delle Commissioni, confermando di ritenere il Consiglio regionale il passacarte della sua giunta. Del resto, lo ha già ampiamente dimostrato con il numero di leggi omnibus fatte arrivare in Aula durante questa legislatura».

«Lei – ha proseguito il capogruppo dem – sta ignorando le decisioni assunte in Commissione, le stesse regole stabilite dal governo nazionale nel 2014 e l’immediata impugnativa che arriverà sulla legge, perché la Regione sta legiferando su una materia che non è di sua competenza».

«E lo sta facendo – ha concluso – con un’arroganza inaccettabile, calpestando la democrazia e ricattando i suoi consiglieri con la questione di fiducia, costringendoci ad abbandonare i lavori del Consiglio». (rrc)

 

Muraca (PD): La destra si interroga su costo dei ricorsi su ponte ma dimentica i tagli a Calabria

Il consigliere regionale del PD, Giovanni Muraca, ha detto di trovare «stucchevoli e fuori luogo le affermazioni di esponenti del centrodestra calabrese che si affannano ad inveire contro il ricorso avanzato dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria sulla procedura di Via per il Ponte sullo Stretto».

«Quel ricorso è non solo legittimo – ha aggiunto – come è prerogativa di ogni ente pubblico che intenda verificare la correttezza di un procedimento amministrativo pubblico, a garanzia del diritto di ogni cittadino, ma anche opportuno, considerando anche le recenti risultate del Tar del Lazio che ha considerato le osservazioni presentate in attesa di entrare nel merito di una valutazione che non tiene conto di ben 60 prescrizioni».

«Sarebbe interesse di tutti – ha proseguito – approfondire e comprendere la ratio che abbia spinto la Commissione Via a procedere così speditamente senza tener conto delle prescrizioni. Risulta oggettivamente miope pensare di procedere su un progetto cosi impattante come quello del Ponte Sullo Stretto bypassando completamente il dialogo con le istituzioni e con le comunità territoriali, così come trovo assurdo che la procedura di Via sia stata emessa senza tener conto delle numerose prescrizioni tecniche formulate».

«Ed è quello che vogliono chiarire anche i giudici amministrativi – ha sottolineato – stando alle notizie riportate su tutta la stampa nazionale. Ai dubbi sollevati dal Consigliere forzista Talerico, che addirittura si pone interrogativi sulla provenienza territoriale dei professionisti individuati per l’estensione del ricorso, dobbiamo forse ricordare gli enormi affidamenti estesi dalle Asp calabresi nei confronti di remuneratissimi consulenti che nella migliore delle ipotesi la Calabria l’hanno vista, forse, soltanto in cartolina?».

«Tanto basta – ha sostenuto l’esponente del Pd – per definire quantomeno fuori luogo gli slanci in avanti degli esponenti destra calabrese. Sarebbe, comunque, utile se identico piglio da ragionieri lo usassero quando i soldi dei cittadini rischiano di perdersi fra i rivoli dei provvedimenti che la Regione intraprende nel colabrodo della sanità calabrese, ad esempio, o nello scempio delle risorse sottratte dal governo al diritto allo studio, o ai trasferimenti per i servizi ai Comuni, o nello storico scippo al Sud dell’autonomia differenziata». (rrc)

Bevacqua (PD): Non inseriti nell’odg AV e legge su Centrale del Mercure

Il capogruppo del Pd, Domenico Bevacqua, ha denunciato, al termine della Conferenza dei Capigruppo, l’arroganza della maggioranza di governo che continua a non rispettare regole e prassi e a calpestare il ruolo dei consiglieri regionali.

«In particolare – ha spiegato Bevacqua – la maggioranza non ha preso atto di una richiesta formale, avanzata da otto consiglieri di minoranza e depositata lo scorso tre gennaio, in merito all’inserimento del tema dell’alta velocità all’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio regionale».

«È davvero grave – ha sottolineato – che davanti a una richiesta avanzata da oltre un quinto dei consiglieri regionali, il centrodestra, adducendo motivazioni futili, eviti la discussione su un tema fondamentale per lo sviluppo socioeconomico della Calabria. Né può essere sufficiente la promessa di inserirla al prossimo Consiglio. Le minoranze vanno rispettate e garantite, non se il centrodestra lo consente, ma dando loro spazio e doverosa legittimazione politica».

«Pare, inoltre, chiara e marcata – ha evidenziato – la debolezza di questa maggioranza se si guarda la bozza consegnata nella precedente Conferenza dei capigruppo oggi stravolta non inserendo all’odg due temi già più volte rinviati e relativi alla nascita delle due nuove società nel settore dell’energia e del digitale».

«Non solo. Il centrodestra – ha continuato Bevacqua – ha eliminato dall’ordine del giorno anche la proposta di legge inerente l’istituzione del consigliere supplente e il numero degli assessori esterni. E non certo perché la maggioranza si è convinta che la proposta non serva ai calabresi o per evitare un aumento di spesa, ma solo per uno stato di tensione interno ai partiti che ha avuto sfogo anche per quel che riguarda la centrale del Mercure. Dopo il pastrocchio avvenuto in Commissione, adesso la maggioranza ha deciso di aspettare che il governo formalizzi l’impugnativa sull’emendamento Laghi per poi eventualmente decidere il da farsi».

«Personalmente – ha aggiunto – ho palesato il timore che ciò possa essere soltanto un espediente del governo regionale per lasciare che il giudizio della Corte Costituzionale decida nel merito la vicenda. E ho ricordato, invece, tanti casi in cui il governo regionale attraverso le note leggi omnibus si adoperava per modificare, integrare o cancellare immediatamente pezzi di normative in odore di probabili impugnative da parte del governo nazionale, proprio per evitare un giudizio davanti alla Corte Costituzionale».

«Nessuno, pertanto, pensi di potere giocare a prendere tempo per arrivare alla scadenza dei termini e bloccare per vie traverse un impianto ritenuto strategico dalle Comunità interessate sia dal punto di vista occupazionale che di progresso futuro. Né creda Occhiuto di poter proseguire con questo atteggiamento di ambiguità verso i calabresi – ha concluso il capogruppo del Pd – i fatti stanno emergendo in maniera prepotente e noi continueremo a vigilare e denunciare nell’esclusivo interesse della nostra regione» (rrc)

 

Pd Calabria: Con continui tagli si compromette il diritto allo studio

Per il Partito Democratico della Calabria il dimensionamento scolastico approvato dalla Regione in ossequio a criteri da “taglio lineare” scelti dal governo nazionale per far quadrare i conti, «rischia invece di tradursi in un pesante taglio ai diritti fondamentali, colpendo duramente studenti, famiglie e lavoratori del settore scolastico».

«In una regione già segnata da forti disparità e carenze infrastrutturali – hanno spiegato i dem – una simile scelta avrebbe conseguenze devastanti per il diritto allo studio, soprattutto nelle aree interne, che già scontano un isolamento cronico e una carenza di servizi essenziali».

«La scuola è un presidio fondamentale – si legge nella nota stampa – per la crescita culturale, sociale ed economica della Calabria. Smantellare istituti scolastici o accorparli indiscriminatamente non solo indebolisce il tessuto educativo, ma aggrava la desertificazione demografica e sociale di intere Comunità».

«Registriamo anche in questo caso –hanno proseguito i consiglieri del Pd – una supina accettazione da parte del presidente Occhiuto e della sua giunta che continuano a subire tagli e penalizzazioni operate dal governo nazionale, mentre sarebbe opportuno battersi per modificare criteri penalizzanti soprattutto per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare».

«Come Partito Democratico – hanno concluso i dem – continueremo a batterci affinché il diritto allo studio sia garantito a tutti, senza discriminazioni territoriali, e affinché le nostre aree interne siano messe al centro di una politica di sviluppo reale e inclusiva. Passaggio indispensabile per mettere un freno alla continua emigrazione dei giovani e a uno spopolamento che rischia davvero di spazzare via ogni speranza di futuro».

Manovra finanziaria, Bevacqua (PD): La Regione non può essere un bancomat

Per il consigliere regionale del Partito Democratico, Domenico Bevacqua, «quello approvato in aula  è un bilancio che si presenta come un atto burocratico e non come uno strumento politico e decisionale in grado di rispondere alle reali esigenze dei calabresi».

Bevacqua ha evidenziato nel suo intervento come il ruolo dalla Regione «dovrebbe essere quello di stimolare investimenti e sviluppo, non di utilizzare Fincalabra o altri Enti regionali come fossero un bancomat come nel caso della Sacal alla quale oggi voi destinate 75 milioni per l’aumento di capitale».

«Risorse che, peraltro – ha aggiunto – sono comparse con un emendamento dell’ultimo minuto. Strano, inoltre, che un atto di gestione venga portato all’attenzione del Consiglio. Serve forse per tutelarsi da eventuali responsabilità? In ogni caso sarebbe opportuno capire da dove arrivano queste risorse. Si tratta di una magia o forse erano nascoste? Sarebbe stato meglio investirle in infrastrutture strategiche, come le metropolitane leggere, per migliorare la rete dei trasporti e avvicinare i territori».

«Non serve a nulla dare l’immagine di una Calabria che aumenta i voli – ha evidenziato il dem – quando compagnie come Ryanair, in assenza di risorse sufficienti, potrebbero decidere di lasciare il territorio, come è già accaduto altrove. Dobbiamo chiederci: questi investimenti cambiano davvero le condizioni sociali ed economiche dei calabresi? Migliorano la qualità della vita? Purtroppo, tutti gli indicatori confermano che le province calabresi continuano a collocarsi agli ultimi posti in Italia e in Europa».

Bevacqua ha, poi, puntato il dito contro la gestione dei fondi comunitari: «La Regione ha commesso troppi errori, incapace di utilizzare efficacemente queste risorse per trasformare la realtà sociale della Calabria. Servono scelte concrete e un approccio realistico: non si può continuare a dipingere un’immagine distorta di una Calabria che non esiste. È tempo di scendere con i piedi per terra e affrontare i problemi reali dei calabresi».

Infine, Bevacqua ha denunciato la contraddizione emersa nel Documento di economia e finanza regionale: «Il Def approvato dalla maggioranza mette nero su bianco che l’autonomia differenziata rischia di mettere in pericolo l’unità del Paese. Questo significa che chi ha votato a favore del documento dovrebbe coerentemente sostenere il referendum abrogativo contro la riforma».

«Se ne rendono conto i consiglieri di centrodestra o votano senza neanche leggere i documenti?», ha chiesto, concludendo. (rcz)