L’OPINIONE / Filippo Quartuccio: Reggio Capitale della Cultura è più di un obiettivo politico

di FILIPPO QUARTUCCIO – “Reggio Calabria Capitale della cultura” è più di un obiettivo politico. È un vero e proprio sentimento che prescinde dalle idee, dalle ambizioni, dai traguardi che un amministratore si pone per il bene dei propri cittadini.

È, piuttosto, il midollo che tiene in piedi passato, presente e futuro del territorio, che unisce e regge il corpo stesso di una comunità. Ribadisco l’importanza di un evento che pone Reggio Calabria su un piano ed un livello in grado di cambiare i destini del comprensorio metropolitano.

L’aspetto che, più d’ogni altro, è emerso dalle parole del sindaco Falcomatà è lo straordinario lavoro di cucitura che si è fatto fra le maglie della società reggina partecipe, in ogni sua declinazione, di quello che è già un grande risultato: essere fra le dieci città su cui il Paese può concretamente poggiare i pilastri dello sviluppo culturale e turistico dei prossimi anni.

In questo contesto il Comune e la Città Metropolitana hanno costruito una sinergia vincente che ha visto enti, istituzioni, associazioni, imprese e singoli cittadini proiettati, unanimemente, in uno sforzo visionario e di prospettiva che fa ben sperare per il domani, a prescindere da quello che sarà il risultato finale della selezione.

Per questo l’eventuale riconoscimento per Reggio di Capitale della cultura non può certo essere un punto d’arrivo, ma un motore su cui spingere per realizzare il sogno che ognuno di noi sta inseguendo in questi mesi di duro lavoro. Nelle fasi propedeutiche che ci hanno portato a Roma, infatti, abbiamo sperimentato con gioia, orgoglio e commozione lo spirito di operare e produrre, tutti insieme, verso l’unica direzione possibile.

Da qui in poi non si torna più indietro siano stati messi in campo investimenti, progetti e obiettivi che, in ogni caso, contribuiranno alla crescita sociale, economica, turistica e culturale dei 97 Comuni che compongono la nostra meravigliosa Città Metropolitana.

Questo è il sentimento che deve animare ogni comunità. L’unione, come abbiamo potuto appurare, fa la forza per davvero. All’unisono, dunque, continuiamo a percorrere quel cammino, gli uni al fianco degli altri, che ci condurrà a scrivere pagine memorabili della nostra storia. (fq)

[Filippo Quartuccio è consigliere metropolitano delegato alla Cultura]

 

L’OPINIONE / Giuseppe Falcomatà: A prescindere dal risultato, per noi Reggio è già Capitale

di GIUSEPPE FALCOMATÀ – Tra qualche settimana la nostra città si giocherà la finale per la Capitale della Cultura 2027. È già un risultato bellissimo che deve inorgoglirci tutti.

In questi giorni stiamo proseguendo gli incontri con le istituzioni e le associazioni del territorio per condividere e migliorare un progetto che appartiene a tutta la comunità. Le proposte che vengono fuori sono tutte valide, dimostrano la vivacità di un mondo, quello della cultura reggina, che è sempre stato un’eccellenza e che si dimostra sempre più vivo, attento e partecipe.

Tutti i capoluoghi calabresi, Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo, oltre a Messina, ci sostengono, insieme a tantissimi comuni dell’area metropolitana. Stiamo ricevendo lettere di adesione e sostegno da tanti reggini e non, tutti innamorati di questa terra, che si dichiarano disponibili a collaborare.

Per noi questa è già una vittoria aver risvegliato l’orgoglio di appartenenza, la voglia di partecipare, di esserci, di fare la propria parte. È questo il senso di comunità che deve essere la nostra carta vincente. La nostra candidatura si basa proprio su questo senso di condivisione, di dialogo, di incontro, di solidarietà ed accoglienza, che ha sempre caratterizzato la nostra storia, la storia di una comunità che vive proprio nel Cuore del Mediterraneo e vuole essere congiunzione con le culture del Mare Nostrum.

Ed è anche per questo che consideriamo un grande orgoglio che una personalità di rilevanza internazionale come Andrea Riccardi abbia accettato di presiedere il comitato promotore di Reggio Capitale.

Ed ecco perché a prescindere dal risultato finale, per noi Reggio è già Capitale. E anche se non saremo i vincitori, quei progetti li attueremo comunque, magari anche collaborando con le altre città finaliste. Abbiamo un patrimonio umano che merita di essere premiato e siamo orgogliosi della strada fatta. In bocca al lupo a noi e, per dirla alla Brunori, comunque vada sarà un eccesso! (gf)

[Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio]

Il manifesto di Reggio Capitale Italiana della Cultura

La Città di Aschenez, pronipote di Noè. La Città di Giocasto, figlio di Eolo “Re dei venti” e di Eracle, figlio di Zeus.

La Città del mito, degli dei, della filosofia, dei musici, degli artisti, dei poeti, dei letterati. 

La città-giardino Esperia, l’Ausonia, l’Enotria; la Città “Italia” prima dell’Italia; la Città magno-greca del teatro e della danza, delle architetture di ritmo ed armonia, dell’abbraccio mistico-pitagorico di numero e spirito; della “scuola lirica” di Ibico e Glauco.

La Città di “ribellione e libertà”, adottiva di Spartaco.

La “Città del Sole” di Campanella, della scultura animata di Jerace, delle arti poliedriche di Frangipane e Benassai, dell’avanguardia di Boccioni.

La Città che ascolta Cilea.   

La terra dell’ incanto e della magia di Morgana; terra di meraviglia e poetica naturale; terra emersa dalle viscere della terra, di pietre custodi  di storie fossili.

Terra di onde greche che si intrecciano a quelle latine; dove il mare di popoli, saperi, religioni trova porto sicuro e lo rende Cuore pulsante del Mediterraneo.

Reggio Calabria è memoria senza tempo ma il tempo nostro è adesso.

Città di mare che culla lingue, tradizioni, saperi e storie antiche.

Terra poliglotta che pensa includendo e parla al mondo accogliendo.

Reggio Calabria è patria e matria: genitrice che partorisce e custodisce,  accoglie ed unisce.

Qui nasce la filosofia; prende forma la democrazia.

Qui l’arte tocca vette sublimi; la spiritualità trova la sua voce iconografica.

Qui trova dimora la poesia, la geometria disegna l’infinito e la musica danza con le stelle.  

Questa è la città in cui l’orizzonte mediterraneo è sguardo di libertà e non di confine.

Reggio Calabria è terra che trema e distrugge ma sempre rifiorisce.

Città che rinasce ogni volta dalle proprie ceneri; sempre più luminosa.

Distrutta e ricostruita, ferita e risorta, conquistata e liberata. 

Ora è il tempo di proteggere la nostra memoria collettiva, di parlarla, di cantarla coralmente, di trasformarla in faro in viaggio per la nostra Itaca: la nostra casa comune.

Questo è il momento di essere popolo di popoli; la tessitura di intrecci millenari: trama e ordito della nostra identità.

Il nostro destino lo ha già scritto la storia: sui nostri monumenti, sulle strade, su ogni pietra e ad ogni angolo di questa città: è destino che  anche il vento sussurra o il narrare incessante delle onde di questo incredibile mare: destino di bellezza, cultura, giustizia.

Noi, che della cultura conosciamo la forza rivoluzionaria, ci alziamo in piedi fieri e lo diciamo al mondo: Reggio Calabria merita il suo posto nella storia!

I suoi tesori, i suoi musei, le sue voci e le sue anime chiedono  riconoscimento, amore, valore.

Non più spettatori della nostra storia dunque, ma attori protagonisti.

Reggio Calabria non è solo il suo glorioso e suggestivo passato: è visione, orizzonte, promessa, speranza.

Questa è la nostra dichiarazione d’impegno: rendere immortale la bellezza della nostra terra.

Perché questa sia patrimonio senza confini; non solo per noi ma per il mondo intero.

Le nostre radici sono antiche, il nostro presente è vivo. 

Il nostro futuro sarà: Arte, Incontro, Bellezza, Pace.

Reggio Calabria, Cuore del Mediterraneo, Capitale della Cultura.

Il sogno diventa certezza.

Reggio Capitale della Cultura 2027, tanti spunti dal tavolo tecnico. In arrivo anche un Manifesto

A Palazzo San Giorgio di Reggio Calabria si è svolta la riunione di apertura del tavolo tecnico per Reggio Calabria Capitale Italiana della Cultura 2027.

Decine i referenti di enti e associazioni presenti all’incontro, che è stato convocato per confrontarsi e condividere idee e proposte da concretizzare in vista delle audizioni dei Comuni “finalisti” previste a Roma per fine febbraio. Diversi e interessanti gli spunti emersi da parte dei partecipanti alla riunione, durante la quale il sindaco Giuseppe Falcomatà ha annunciato che il presidente onorario del Comitato dei Promotori della candidatura di Reggio Calabria sarà Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e già ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione.

L’idea di fondo condivisa nel corso dell’incontro per il progetto “Reggio Calabria – Cuore del Mediterraneo” è quella di “raccontare” con un breve video e con una performance più complessa il grande patrimonio storico, artistico, archeologico e paesaggistico della città ponendo però come elemento centrale le persone e la convivenza tra culture diverse, il dialogo tra i popoli e le politiche di pace.

Quella che sarà proposta alla Giuria di esperti indipendenti incaricata di valutare le candidature dovrà essere una presentazione dinamica, quasi un’audizione-evento, che possa sì narrare la storia di Reggio Calabria, ma farlo con lo sguardo rivolto al futuro, comunicando simboli e suggestioni della città attraverso linguaggi e strumenti innovativi.

I contributi emersi nel corso della riunione hanno fornito anche gli spunti per individuare i luoghi in cui potenzialmente realizzare tutte le iniziative culturali progettate nell’ambito della proposta. È in fase di redazione, inoltre, anche un vero e proprio Manifesto per Reggio Capitale Italiana della Cultura. Si punta così al coinvolgimento orizzontale, al protagonismo diffuso e all’apertura rispetto al mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo e della musica.

Il lavoro del tavolo tecnico proseguirà nei prossimi giorni con una nuova riunione operativa animata dal medesimo spirito costruttivo.

L’Amministrazione comunale ribadisce che il percorso verso le audizioni finali resta aperto al contributo non solo di quanti hanno già partecipato alla fase iniziale di redazione del progetto, ma anche di coloro che, nell’ottica del coinvolgimento del tessuto sociale della città in una visione tanto suggestiva quanto ambiziosa, vorranno portare un ulteriore contributo di idee affinché quella di Reggio Calabria sia davvero la candidatura del Mediterraneo. (rrc)

L’OPINIONE / Francesco Arillotta: Reggio Capitale della Cultura una bella occasione

di FRANCESCO ARILLOTTARappresentare, anche solo per 365 giorni, la Cultura Italiana, cioè la civiltà italiana, è un intento che fa onore alla Comunità reggina; un impegno che questa Comunità è in grado di onorare, proprio grazie al grande, immenso, eccezionale patrimonio culturale che la caratterizza sotto tutti i punti di vista.

Quella che segue, è una elaborazione promozionale che l’Associazione ‘Amici del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria’, ricca dei suoi 66 anni di continua, intensa e proficua attività, presenta; ed è solo una contenuta parte di ciò che Reggio Calabria potrebbe e deve evidenziare.

Naturalmente, si fa riferimento alla sua Storia, ed a quanto, ed a come, questa sua Storia, riesca a rappresentare la esatta dimensione dell’apporto che Reggio ha dato e continua, nel suo certo futuro, a dare a quella Cultura Mediterranea, di cui Essa è stata spesso, e vuol continuare ad essere, brillante e determinante crocevia. 

Nell’auspicio che l’odierno impegno sia valida occasione per presentare il nostro Futuro, fatto di innovazione tecnologica, agricoltura d’avanguardia, turismo di livello internazionale.

Non è ricordata l’Arte reggina, sotto tutte le sue innumerevoli accezioni, da Ibico a Oreste Lionello, da Klearkos a Alessandro Monteleone, da Nosside a Gilda Trisolini e a Leopoldo Trieste. 

Così come non ci si appella a quella natura che, pure, come giustamente ricorda Leonida Repaci, nella nostra terra è benedetta: per gli onirici panorami che offre dalla cima di Montalto e per gli incontri straordinari con la maliziosa e sfuggente Fata Morgana. Manca anche la voce ‘Enogastronomia’, certamente elemento importantissimo sello scenario socio-economico-culturale della nostra Città.

Ma… unicuique suum. 

Con questa segnalazione, l’Associazione ‘Amici del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria’, tutta insieme: presidente, consiglio direttivo e soci, dichiara la sua disponibilità a partecipare al grande sforzo che la società reggina dovrà compiere, nell’immaginare e nel proporre, prima, un progetto vincente, e nel realizzarlo poi, nei dodici mesi dell’anno 2027.

Fra le tante condizioni che il bando pone per perché si dia risposta favorevole alla domanda di riconoscimento di Capitale della Cultura Italiana del 2027, ce ne sono due che crediamo siano fondamentali: coinvolgimento del territorio e proiezione del programma nel tempo. Si vuole, cioè, che l’intero territorio provinciale venga coinvolto nelle iniziative culturali che si programmano. Inoltre, si chiede che più voci del programma prevedano effetti duraturi nel contesto culturale e sociale della città che si candida. 

Quello che segue vuol essere solo un esempio di coinvolgimento delle strutture presenti nel circuito della Città Metropolitana. E con la proposta dei grandi percorsi storici, si vuol suggerire la realizzazione di servizi culturali di lunga applicazione, capaci di trasformare completamente l’offerta turistico-culturale della Civica Istituzione. 

Avanziamo, quindi, qualche ipotesi di convegni, mostre ed altre iniziative culturali promozionali da organizzare nel corso dell’anno 2027.

Crediamo sia fondamentale coinvolgere innanzitutto le maggiori Istituzioni culturali cittadine, a cominciare dall’Università (Dipartimento di Agraria: “Il bergamotto di Reggio Calabria” – Dipartimento di Architettura: “Il liberty di Reggio Calabria” – Dipartimento di Ingegneria: “Reggio sismica”). E, a seguire, il Conservatorio Musicale: (Festival di musiche di Francesco Cilea). 

E ancora: l’Accademia di Belle Arti (far venire da tutto il mondo le opere di Antonello da Messina), nonché “cento opere d’arte su San Giorgio”. Altre mostre, di grande impatto: “Le colonne lignee medievali di Terreti” conservate al Victoria and Albert Museum di Londra; «Il volume originale del ‘Commento al Pentateuco’», anch’esso in prestito dalla Biblioteca Palatina di Parma; “La lapide reggina del culto ad Apollo, Diana e Vesta” giacente al British Museum di Londra. 

Coinvolgere, per esempio, anche la Stazione Sperimentale delle essenze, per un convegno su «Erbe aromatiche e piante officinali: la biodiversità reggina». O chiedere alla Società Ponte dello Stretto di organizzare un convegno e una mostra su “La Storia dell’attraversamento dello Stretto di Messina”.

Fondamentale, sarebbe, ripetiamo, programmare la continua fruibilità dei grandi percorsi turistico-culturali della Città Metropolitana: “I musei (che sono 20, fra statali e non) e le aree archeologiche (che sono ben 15)»; “I nostri luoghi religiosi storici” (da Polsi a San Fantino, dalla cattedrale di Gerace all’Eremo della Consolazione);”I castelli (da Bagnara a Monasterace, da Scilla a Reggio Calabria), e le torri (da Torre Galea alla Torre di Donna Canfora, da Torre Cavallo a Torre San Fili”.

Tutto quello che precede è soltanto un piccolo stralcio di quello che Reggio Calabria può offrire. 

E auspichiamo che così sia. (fa)