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L’ambizioso progetto de “La città del mare”, un sogno realizzabile grazie al Pnrr

di ARISTIDE BAVAPer molti cittadini della Locride l’ambizioso progetto de “La città del mare”, che pure potrebbe cambiare il volto dell’intero territorio e aprire spazi per il grande turismo è una specie di sogno difficilmente realizzabile. Uno scetticismo che deriva da tutta una serie di vicende e promesse del passato, vicino e lontano, che hanno accompagnato la vita di questo territorio.

Eppure sono anche in molti, soprattutto a livello istituzionale, ad essere convinti che questa volta questo importante progetto che segnerebbe una “forte” unione tra Siderno e Locri e una spinta notevole per l’economia e il comparto turistico riuscirà a vedere la luce grazie ai fondi del Pnrr che, come detta la normativa, hanno tempi precisi. Di questa iniziativa abbiamo parlato, in maniera compiuta, con l’architetto che è stato tra i protagonisti del  che – non tutti lo sanno – anche se vive a Como, dove studia e lavora,  ha origini Locresi. Si chiama Paolo Albano; ha 51 anni ed è indicato come un architetto e designer “poliedrico” che spazia dall’ambito architettonico al design.

Tra l’altro Paolo Albano, che dopo aver lasciato Locri ha conquistato un posto al sole nella sua professione, al Nord, già nel 2019 è stato selezionato  tra i migliori progettisti italiani e inserito nella monografia “Architettura e Design il valore del bello e del Made in Italy” – Munaro Editore Bologna, Un libro che racconta lo stile italiano nel mondo e si sofferma su architetti, designer e aziende alla ricerca del bello e della qualità. Paolo Albano ha accettato di buon grado di rispondere alle nostre domande sull’importante ipotesi progettuale.

  • Come è nata l’idea della Città del Mare e del suo segno architettonico?

«Dalla volontà di presentare una proposta progettuale – ci dice – che rispondesse non solo ad una funzione infrastrutturale e contemporanea, ma soprattutto culturale, Sperimentando un’idea di opera architettonica come interprete della melodia del luogo. Cosi, abbandoniamo il modo locrio – ripetitivo, ostico – per immergerci nel modo jonico molto giocoso e vivace. Un ritorno naturale alla luce, al blu del Mar Jonio. La morbidezza delle forme, i rapporti costruttivi e l’arco fuori asse del ponte leggono questa scelta. Un’opera che diventa tale grazie alla condivisione con  l’ing. Maurizio Fiumanò co-progettista strutturista, all’arch. Angela Versace a cui si deve lo sviluppo paesaggistico ed al coordinamento del rup della PA di Locri arch. Nicola Tucci. L’opportunità di dialogare con il luogo interpretandone la melodia non ha precedenti a cui si aggiunge che il settimo modo chiamato locrio nasce nello stesso territorio grazie a Senocrito e di conseguenza introduce il Modo Jonico». 

  • La Città del Mare quale importanza potrà avere per il territorio?

«Un valore inestimabile, nel senso che non possiamo oggi sapere come il territorio e la società risponderà dopo la sua realizzazione. Ma possiamo immaginare che il luogo del suo sviluppo saprà accogliere ed alimentare con la sua luce, il suo mare blu un’opera architettonica e di rigenerazione rivolta all’uomo ed al suo ambiente. Un progetto che favorisce le attività turistiche ed economiche riducendo con grande determinazione l’uso delle automobili  ricercando un nuovo rapporto tra ambiente e frequentazione dei luoghi per il nostro sostenibile benessere. Un’opera pubblica come bene comune con la consapevolezza che il futuro è oggi. Convinti che le attività presenti lungo il suo sviluppo sapranno trovare nuove energie esperienziali. Un innesto iconico alla città del mare sarà certamente a nord il Rione sbarre di Siderno che saprà cucire gli ambiti urbani delle due città introducendo un’anima marinara. Non dimentichiamo che il simbolo grafico della città del mare e stato firmato da Andrea Puppa noto in ambito internazionale per aver creato il logo di Expo 2015».

  •  Quali sono i rischi che potrebbero bloccare la realizzazione?

«Ogni iter tecnico/amministrativo sia in ambito delle PA che di iniziativa privata può incontrare delle difficoltà di ogni genere e natura, Ma non dobbiamo sottovalutare che per la Città del Mare l’impegno è massimo a tutti i livelli di competenza tecnica, amministrativa e politica. Inoltre coinvolge quattro Città (Siderno, Locri,Gerace, Antonimina ndr)  che sono determinanti per il rilancio della Costa dei Gelsomini, oltre ad essere un’opportunità irripetibile per il comprensorio. Cosa potrebbe accelerare i tempi delle fasi di lavoro? Quando le procedure hanno una deadline non è opportuno pensare di contrarre i tempi operativi, ma è necessario avere il controllo di ogni fase  del cronoprogramma. L’importante è finire». 

  • Quali saranno allora i tempi tecnici prevedibili?

«Le opere di rigenerazione urbana che utilizzano l’opportunità dei fondi Pnrr sono condizionati da tempi già programmati. Ad oggi dovranno essere realizzate, collaudate e rendicontate non oltre il primo semestre del 2026». 

L’opera è veramente innovativa e l’auspicio è veramente che il progetto si possa realizzare L’Architettura strutturale della “Città del mare”  prevede – come precisa la relazione – il parallelismo della linea ferrata  con la sinuosità organica della costa. Nella concezione strutturale il terzo elemento costruttivo, l’arco, è indipendente nella composizione, posizione e inclinazione ma nel contesto è la chiave per leggere l’intera architettura e mantenere in equilibrio il rapporto tra terra e mare. È previsto anche un pontile  proteso verso il mare (Marina Lounge) che  invita a cogliere l’opportunità di riappropriarsi dello Jonio e richiama suggestioni zoomorfe.

Architettura del paesaggio prevede la sistemazione paesaggistica della Città del mare (Parco del Marecosta, Parco della Natura e Parco della Biodiversità-Fiumara Novito), ed  esalta la sinuosità del ponte negli aspetti formali  valorizzando le caratteristiche del territorio negli aspetti vegetazionali reinterpretando i paesaggi locali tipicamente mediterranei qui declinati in cinque giardini tematici armonizzati dal ciliegio e ritmati dal gelsomino. Un sistema di fluide connessioni, ciclopedonali e carrabili, poi  distribuisce una ricca sequenza di spazi destinati alle diverse attività (ricreative/sportive/culturali/naturalistiche/formative/ludiche) e svela un paesaggio sempre diverso per offrire ai fruitori esperienze multisensoriali.

Il progetto sarà veramente realizzato? (ab)