COSENZA – La regia limpida e coraggiosa della Misasi in “Cosenza in testa”

di MARIACHIARA MONACO – Proprio come Ulisse, l’eroe dal multiforme ingegno che torna sulle rive della sua Itaca, Caterina Misasi sente il richiamo della sua città e dà vita a un sogno, dal titolo “Cosenza in Testa”.

Un cortometraggio, proiettato nello storico Cinema “San Nicola” completamente sold out, che ha elevato i cuori e i sogni di tutti gli spettatori, facendo vivere ad ognuno un viaggio onirico fatto di luci, temporalità, suggestioni, insieme alla protagonista, Vera Dragone, la quale si aggira per gli splendidi vicoli della città vecchia, sorseggiando del vino accompagnata alle sue spalle da figure nere che rappresentano le paure, le angosce, i problemi, che noi, figli del sud conosciamo bene.

La regia è limpida, diretta, coraggiosa. Caterina Misasi ci tiene per mano e quasi ci sussurra di non avere paura.

Paura di essere ciò che realmente siamo, di non nasconderci dietro una parete invisibile, di non alzare muri invalicabili. Perché poi alla fine l’arte cos’è, se non lo specchio della nostra esistenza?

Nel suo contenitore di sogni, la regista ha inserito proprio tutti, da Vera Dragone, che definisce il suo sguardo rock and roll, fino Benedetta Infusino, la quale, salendo sul palco di un cinema gremito afferma, parlando del corto e della sua maestra: «È stata un’esperienza incredibile, certamente faticosa, ma indimenticabile. E devo ringraziare Caterina per tutte le emozioni positive che sto vivendo. Prima che la conoscessi ero una materia indefinita, adesso invece mi ha reso riconoscibile».

Così come ha reso riconoscibile una città che spesso non riconosce neppure se stessa, precipitando in una catabasi, e che risale grazie ad una figlia, con l’ossessione per la sua città.

Ecco perché “Cosenza in Testa” è una dichiarazione d’amore, una lettera scritta a mano, con fatica, tenacia, dedizione, e perché no, anche un pizzico di follia. Una follia sana, di quelle che rendono la vita piena, e che ci fanno applaudire dalla gioia.

Proprio com’è accaduto in sala, non solo dopo la proiezione del corto, ma anche durante la presentazione degli attori che hanno partecipato al progetto: Da Alessandro Cosentini a Vera Dragone, Elisabetta Misasi, Annalisa Giannotta, Mariasilvia Greco, Daniela Vitale, Stefano Maria Grillo, Augusto Nunzio Porco, Vichy Macrì, Maria Rimoli, Giuseppe Porco e Antonella Modesto.

Una serata diversa, unica nel suo genere, che ha dato voce e respiro ad un’intera comunità, che non deve avere paura di sentirsi libera. (mm)

POLISTENA (RC) – Tutto pronto per il “Premio cultura cinematografica”

Tutto pronto per la quindicesima edizione del “Premio cultura cinematografica Città di Polistena” in programma il prossimo 18,19, 20 aprile.

Una tre giorni di altissimo livello con incontri, proiezioni, dibattiti e che vedrà tra i protagonisti, gli attori Micaela Ramazzotti, Andrea Riso, Elisabetta Pellini, Andrea Dodero, Barbara Chichiarelli, Valentina Bellè, Simona Distefano e tanti altri.

Entusiasta e pronto a questa nuova ed intensa edizione, il direttore artistico Pietro Paolo Cullari che rimarca come «l’evento, promosso dall’associazione culturale “Girolamo Marafioti”, sia una importante vetrina di rilievo per tutto ciò che si muove intorno alla macchina da presa e, soprattutto, per il territorio locale».

Quattro i cortometraggi in concorso (e proiettati al cinema Garibaldi giovedì 18 aprile alle ore 21, venerdì 19 alle ore 10 e sabato alle ore 20) al rinomato premio dopo una lunga selezione avvenuta nei mesi scorsi.

Nella serata di Gala, di sabato sera, saranno anche presenti gli ospiti musicali Michele Bruzzese e Matteo Setti direttamente dal musical Notre Dame de Paris. Anche quest’anno, tanti i cortometraggi calabresi e cortometraggi regionali visionati dalla giuria di esperti, dal pubblico e dagli istituti scolastici coinvolti che hanno apprezzato il pregiato lavoro prodotto.

«In questi anni, abbiamo portato avanti un lavoro sinergico atto ad offrire il volto vero della Calabria – afferma il direttore Cullari – Il premio è l’immagine più vera e propositiva di una terra del Sud, capace di unire il patrimonio culturale e umano. E ancora, crea un’opportunità agli autori emergenti per realizzare il sogno di una vita». (rrc)

REGGIO CALABRIA – Questo pomeriggio si presenta il docufilm di Armino e Marzolla

Questo pomeriggio, martedi 9 aprile, alle ore 18 presso l’aula magna dell’Università Telematica Pegaso (in via De Nava 140 a Reggio Calabria – accanto al Museo e sopra bar Malavenda) sarà presentato il docufilm di Pino Ippolito Armino e di Maurizio Marzolla dal titolo “Fino alla fine Comites! – Meridionali nella Resistenza”.

All’iniziativa per discutere con gli autori ci saranno il professore Tonino Perna e Mario Vallone, coordinatore regionale Anpi Calabria. Coordinerà i lavori Elisabetta Tripodi, Presidente dell’Anpi Metropolitana di Reggio Calabria.

Il docufilm, realizzato con il patrocinio dell’Anpi nazionale, viene presentato a Reggio e in Calabria in prima assoluta dopo la presentazione effettuata nel corso della conferenza nazionale delle Anpi Meridionali il 5,6,7 aprile a Paestum. (rrc)

LOCRI (RC) – Partiranno a breve le riprese del film “L’agorà perduta”

Inizieranno a breve le riprese del film “L’agorà perduta”, il nuovo progetto cinematografico di “EnergiECondivise-Movimento Creativo” per la regia di Antonio Ciano e la produzione esecutiva della Scuola Cinematografica della Calabria.

Dopo “Memorie incantate”, docu-fiction nata nel 2009 dal laboratorio audiovisivo “Zaleuco” di “EnergieCondivise”, con il coinvolgimento di oltre cento persone, tra filmaker, musicisti, attori non professionisti e appassionati, di tutta la Locride, l’associazione culturale guidata da Antonio Pezzano torna a ripercorrere le vie magnogreche attraverso una nuova produzione filmica. Molte le location già individuate a Locri, grazie alla disponibilità e al supporto dell’amministrazione comunale – Assessorato alla Cultura della Città di Locri.

«L’obiettivo era ed è tuttora promuovere la cultura e la conoscenza storica come strumenti di consapevolezza e coesione sociale, in primis a favore dell’intero vasto territorio della Locride che con i suoi 42 comuni sempre più sta riscoprendo le sue tradizioni e bellezze – spiega Pezzano, reduce da un festival del Cinema di Venezia ricco di soddisfazioni, grazie al successo del film “Frente a Guernica” alla cui realizzazione ha contributo – Zaleuco, in quanto primo legislatore del mondo antico, è una figura simbolo, che fece di Locri la culla del Diritto e riconduce alla nostre radici di civiltà. Il progetto vuole ora portare quel primo lavoro su un piano professionale, in continuità però con un’esperienza straordinaria di condivisione».

Oltre ad Antonio Pezzano e Antonio Ciano, regista che predilige scenari realistici insieme a proiezioni visionarie, per “L’agorà perduta”, titolo ancora provvisorio, ci sarà la collaborazione di Bernardo Migliaccio Spina, che, insieme a Totò Pezzano, offre angolazioni di immagini, foto e racconto sempre originali e mai scontati, e Cristina Briguglio, docente e scrittrice, con il suo fondamentale apporto di idee e creatività.

“Memorie incantate”, che aveva visto protagonisti il compianto Mimì Brancatisano, nei panni di Zaleuco, accanto alla giovane Valentina Tassone, con la partecipazione di numerosi personaggi della Locride ha partecipato a varie rassegne cinematografiche, tra cui il Magna Grecia Film Festival, ed è stato distribuito nelle scuole italiane con la collaborazione di “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. Programmato nella rassegna Estate Locrese 2022, è stato accolto con grande entusiasmo dalla comunità locridea, con una proiezione che ha fatto registrare il sold out.

«Sulla spinta di questo percorso molto apprezzato, vogliamo ora realizzare un prodotto diverso, con un cast tecnico e artistico di professionisti, puntando sulla qualità dell’opera. Centrale, nel film, è l’approfondimento della statura morale e politica di Zaleuco, insieme a una ricostruzione molto suggestiva degli studi e degli scavi archeologici, che, ancora attivi e incompleti, non sono riusciti ad individuare il luogo di ubicazione dell’Agorà: il cuore pulsante della vita pubblica della polis magnogreca» dice il regista Antonio Ciano.

Una scrupolosa ricerca documentaristica, con la partecipazione instancabile di Sergio Mottola, connotata da un solido valore scientifico, immagini di repertorio e ricostruzioni visive della topografia della città fanno da base a un soggetto originale per una storia dal valore artistico e storiografico, che unisce documentazione archeologica, realtà storica e finzione cinematografica.

«Quello che desideriamo è pure far conoscere sempre più all’estero l’esistenza degli importanti siti magno-greci jonici, patrimonio oramai degno della tutela Unesco. Accanto all’approfondimento storico, infatti, si vuole documentare, grazie alla disponibilità e all’attenzione della direttrice del Museo e Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, anche i luoghi. Il cinema è un’arte dalle potenzialità esclusive, capace di amplificare la comunicazione, favorendo la rivalutazione dei luoghi pure in chiave di promozione turistica. Il patrimonio archeologico esistente diviene, quindi, base per ritrovare un nuovo entusiasmo collettivo, volto a investire energie e risorse che siano in grado di ri-mettere in gioco la Cultura e il Paesaggio come riconoscimento identitario» conclude Pezzano. (rrc)

COSENZA – Lunedì verrà proiettato il corto di Caterina Minasi “Cosenza in testa”

MARIACHIARA MONACO – L’attesa è finita. Lunedì 8 aprile alle ore 19, presso il Cinema San Nicola di Cosenza, verrà proiettata la prima nazionale di “Cosenza in Testa” creatura artistica di Caterina Misasi, e della sua squadra.

Si tratta del primo di una serie di video musicali, che hanno lo scopo di mostrare il volto angelico di una Calabria ricca, oltre che di belle spiagge e località di montagna, di borghi antichi bellissimi con la speranza che vengano rivalutati e visti dagli occhi di tutti.

“Cosenza in Testa”, patrocinato dal Comune bruzio, va a mettere in evidenza i luoghi più belli e caratteristici del centro storico. Già dal trailer, vediamo una giovane donna che, sorseggiando dei buoni vini locali, danza con la sua veste bianca per la città ritrovandosi in vicoli, palazzi e monumenti storici, che tutti noi osserviamo quando ci capita di fare una passeggiata da quelle parti.

Dal Duomo di Cosenza al Castello Normanno-Svevo, passando per la Villa Vecchia e finendo al Chiostro di Santa Maria delle Vergini. Un viaggio all’interno di una città che si districa fra luci ed ombre, dimenticata e indimenticabile allo stesso tempo, grazie alle bellezze che possiede ma che spesso ad occhio nudo non vediamo. La regista ci mostra attraverso il suo sguardo un opportunità, quella di toccare con mano, una realtà che sta dietro l’angolo.

Una consacrazione per Caterina Misasi, che negli anni ha mostrato tutto il suo talento e il suo carisma, affiancata dalla giovane Benedetta Infusino, coordinatrice di produzione per il cortometraggio e assistente alla regia.

Nella costruzione di quest’opera, sono riuscite a mettere insieme i pezzi di un prezioso puzzle, basti pensare ad alcuni nomi di spicco presenti nel cast, come: Alessandro Cosentini, già noto al grande pubblico nel ruolo di Vincent Saint Germain nella soap opera Centovetrine, ed attualmente impegnato nel cast della soap opera Il paradiso delle signore; Vittorio Chia, il quale oltre alle numerose esperienze teatrali, ha fatto parte di cast importanti come Il Capitano2, con Gabriella Pession, Alessandro Preziosi, Angelo Infante.

Senza dimenticare altri giovani talentuosi attori come: Vera Dragone, Elisabetta Misasi, Annalisa Giannotta, Mariasilvia Greco, Daniela Vitale, Stefano Maria Grillo, Augusto Nunzio Porco, Vichy Macrì, Maria Rimoli, Giuseppe Porco e Antonella Modesto.

Una squadra giovane, fresca, e pronta per rivedersi sul grande schermo del San Nicola. Non ci resta altro che aspettare, ancora per poco. Ma sarà un successo, i numeri parlano da soli, sono bastati pochi giorni e l’evento è sould out. (mm)

RENDE (CS) – Da lunedì torna al Dam dell’Unical la rassegna “Il cinefilo”

Riprende lunedì 8 aprile con Il figlio di Hamas-The green prince la rassegna cinematografica organizzata come ogni anno dall’associazione Entropia aps in collaborazione con il Centro Culturale “Cinepresi” di Cosenza.

Una edizione speciale che si inquadra nel progetto Generazioni Solidali, cofinanziato dalla Regione Calabria con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e teso alla promozione di attività che coinvolgano persone di età e provenienza geografica differenti, superando pregiudizi e ispirandosi ai valori della solidarietà, dell’inclusione e dell’educazione interculturale.

Appuntamento al Dam – Polifunzionale dell’Unical – alle 20,45 con la pellicola diretta da Nadav Schirman che inaugura un mese all’insegna del cinema indipendente.

Tratto dal libro autobiografico scritto da Mus’ab Hasan Yusuf nel 2010 in seguito al suo espatrio negli Stati Uniti, il film narra tutto l’arco della sua vita dall’infanzia in Palestina fino all’abbandono della collaborazione con lo Shin Bet nel 2007 e la fuga negli Stati Uniti.

Premiata al Soundance Festival, la pellicola, interpretata dallo stesso Hasan Yusuf, è basata sulle interviste parallele dei due protagonisti e mette l’accento sulla loro vicenda esistenziale, sulla reciproca testimonianza di lealtà e solidarietà umana, e sul tormentato percorso che in nome di questa ciascuno vive verso la propria parte.

Lunedì 15 aprile, sempre alle 20,45 al Dam, sarà la volta di Atlantis, diretto da Valentyn Vasyanovych premiato come Miglior film della sezione Orizzonti al 76° Festival di Venezia.

In un futuro distopico e non troppo lontano, nel 2025, la guerra russo-ucraina è finalmente finita, ed è tempo di guarire. Un gruppo di ex-militari ucraini, aiutati da organizzazioni umanitarie, è impegnato nei timidi prodromi di quella che sembra essere una lunghissima, faticosa opera di ricostruzione, interna ed esterna, di una zona di guerra. Costruito con un rigore ottenuto attraverso delle inquadrature per gran parte statiche, Atlantis è il lavoro di scavo compiuto alla ricerca di quello che è rimasto di una civiltà andata in pezzi e stratificata da macerie, abbandono e morte.

È basato sul romanzo omonimo di Ryū Murakami, Audition diretto da Takashi Miike e che sarà proiettato lunedì 22 aprile alle 20,45 al Polifunzionale.

Considerato da registi come Quentin Tarantino e Rob Zombie uno dei film più raccapriccianti e memorabili degli ultimi 30 anni, Audition è secondo Miike, considerato non a caso tra i cineasti più originali del Giappone: «non è un horror. O almeno, non c’è un mostro, non è soprannaturale. È la storia di una ragazza che prova solamente delle emozioni leggermente strane, quindi non è impossibile capirla. Nei film del terrore, pensiamo che l’elemento horror sia una cosa speciale che non esiste nella vita reale ed è per questo che possiamo godercela. Ma ci sono anche cose terrificanti nella vita e sono tutte opera degli esseri umani. Ciascuno ha quelle cose dentro di sé. Quindi, filmando degli esseri umani, diventa in modo naturale un film dell’orrore».

La rassegna si concluderà il 29 aprile alle 20,45 sempre negli spazi del Dam con la pellicola di Alexandre O. Philippe Lynch/Oz.

Il film indaga i legami tra Il mago di Oz (1943) di Victor Fleming e l’universo inquietante e fiabesco di David Lynch.

Il film può dispiegare così un considerevole numero di immagini e suggestioni. E grazie allo split screen, la tecnica che moltiplica lo schermo in più parti, anche lo spettatore meno informato può apprendere con chiarezza i rimandi visivi e tematici sui quali i videosaggisti articolano le loro analisi in voce fuori campo: la critica cinematografica Amy Nicholson e i registi Rodney Ascher (Room 237), John Waters (Pink Flamingos, Cry Baby), Karyn Kusama (Girlfight, Aeon Flux), Justin Benson e Aaron Moorehead (V/H/S: Viral), David Lowery (Il drago invisibile).

Quattro titoli, dunque, quelli che saranno proposti nella rassegna, alcuni su tematiche di stringente attualità, inseriti nel progetto Schermi indipendenti, frutto della sinergia tra Distribuzione Indipendente, una delle realtà più innovative e dinamiche della scena nazionale, Ucca – Unione dei circoli cinematografici Arci e Uicc – Unione italiana circoli del cinema.

Appuntamento ai lunedì dei Cinepresi con ingresso gratuito e visione nella sala cinema degli spazi del Dam al Polifunzionale. (rcs)

VIBO VALENTIA – Da domani la prima edizione della rassegna teatrale “La forza del sorriso”

Cresce l’attesa per il debutto della rassegna teatrale “La forza del sorriso” promossa dall’associazione teatrale Sancostantinese con l’intento di ricordare il compianto Rocco Lico, socio fondatore della compagnia a lui intitolata e attore per passione. Leggerezza, umorismo e anche spunti di riflessione con le opere inserite nel cartellone.

Ad aprire la kermesse domani, 6 aprile, sarà l’Associazione teatrale “Il volo delle Comete” di Amantea che porterà in scena, alle ore 20:30, al Cinema Teatro Moderno di Vibo Valentia, la commedia “Minchia Signor Tenente”, regia di Giacomo Aversa.

Lo spettacolo è scritto da un giovane e talentuoso attore/drammaturgo napoletano, Antonio Grosso, il quale si ispira proprio alla canzone-denuncia presentata da Giorgio Faletti a Sanremo nel 1994. “Minchia Signor Tenente!” affronta, infatti, il tema difficile e spinoso della legalità e di coloro che sono delegati a farla rispettare, quegli uomini che non fanno notizia eppure sono la forza di riferimento per infondere sicurezza a tutti i cittadini: i Carabinieri. L’autore tratta il tema con intelligenza, ironia e sensibilità intrecciandovi anche una storia d’amore.

Il secondo appuntamento è fissato il 13 aprile alle ore 20:30 al Cinema Teatro Moderno di Vibo Valentia con la commedia esilarante in due atti “E se poi è vero?” a cura del Gruppo Teatrale “Giovanni Vercillo” e liberamente tratta da Peppino De Filippo, in vernacolo lametino con la regia di Raffaele Paonessa. Lo spettacolo è incentrato sulla superstizione, un tema molto caldo in passato ma che ancora oggi trova piena validità. Leitmotiv della rappresentazione teatrale è la frase “non è vero ma ci credo”, rimandando all’ignoranza dell’essere superstiziosi ma allo stesso tempo “a non esserlo porta male”.

Sabato 20 aprile alle ore 20:30 sarà la volta della “Piccola Compagnia del Teatro aps” con “A Finestra”, commedia scritta da Maria Pia Battaglia nel 1989. Sul palco si muove un piccolo esercito di donne bigotte e ciniche che non conoscono riserbo né compassione. L’autrice dedica a loro questa commedia cercando di trovare un sorriso indulgente perché “non può essere felice chi gode delle altrui sofferenze”.

Protagonista della serata conclusiva, in programma il 4 maggio, alle ore 20:30 sarà l’Associazione teatrale Sancostantinese “Rocco Lico” con “Gazzella veloce…in 3 minuti”. Una commedia divertente che in rocambolesco crescendo di accadimenti racconta la storia di Salvatore, tassista, che rientra a casa con un neonato abbandonato nella sua vettura e di sua moglie Vicenza, usuraia di quartiere, che metterà in pratica diversi stratagemmi per tenere con sé quel bambino che la sorte le ha naturalmente negato.

Fino ad esaurimento dei posti è possibile sottoscrivere l’abbonamento per l’intera rassegna online all’indirizzo www.mastermarketingsolutions.it/la-forza-del-sorriso/ (Costo abbonamento singolo 27 euro, di coppia 50 euro).
I bambini sotto i 12 anni di età hanno ingresso gratuito. (rvv)

REGGIO CALABRIA – Ernesto Orrico debutta con “Hamlet in Pieces” sabato a Spazio Teatro

Debutterà sabato 6 aprile alle 20.30 nella sala di SpazioTeatro, a Reggio Calabria, nell’ambito della stagione denominata “La casa dei racconti” diretta da Gaetano Tramontana, lo spettacolo di Ernesto Orrico “Hamlet in Pieces”.

Orazio, stralunato cantastorie, armeggia tra microfoni, amplificatori, interruttori, effetti elettronici, non ha bisogno di maestranze efficienti e nascoste, di tecnici solerti e servitori accondiscendenti. Gli spettri della tragedia scespiriana escono dal suo computer, archivio di musiche, voci, ambienti e rumori. Il suo raccontare la causa di Amleto va avanti tra tagli e salti, confondendo tempi e luoghi, alludendo e dimenticando, riassumendo e cambiando. Cosa succede a Elsinore? Dove si trova Elsinore? In Danimarca o in Calabria, forse

Vent’anni dopo l’esperienza di Hamlet Cuts, scritto a quattro mani con Marcello Walter Bruno, Ernesto Orrico, attore, regista e autore teatrale, ritorna sulla celebre opera di William Shakespeare con un testo originale di cui è autore, interprete e regista. “Hamlet in Pieces” è una nuova produzione di Teatro Rossosimona.

Una pièce teatrale in cui la narrazione si completa con le musiche originali di Massimo Palermo, i disegni di Raffaele Cimino, già presenti in Hamlet Cuts, e il disegno luci di Jacopo Caruso. Essenziale la collaborazione artistica di Vincenza Costantino e Manolo Muoio; sostanziale la direzione di produzione a cura di Lindo Nudo.

Si legge nelle note di regia: Amleto è una tragedia di vendetta e sangue, di dubbio e azione, un gioco di incastri e svelamenti che nella contemporaneità si presta alla frammentazione, al ritornello, alla dimenticanza, alla sparizione; è un pièce che va inevitabilmente a pezzi. Interfaccia visiva sono le grandi e materiche pagine sulle quali campeggiano figure che alludono ai personaggi della tragedia, segni essenziali, ganci alla memoria o all’immaginazione, presenze fantasmatiche che si animano con un notturno ritmo di una drum machine, un metallico messaggio vocale, uno stralcio di notizia passata alla radio. Orazio, inesausto cantastorie, continua ad interrogarsi sul “che fare?”, continua ad agitarsi nell’eterno dubbio umano “To be or not to be: vivere o morire, uccidere o… cos’è il contrario di uccidere?”.

Gli eventi riportati sono finanziati con risorse Psc Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Produzione Teatrale – Annualità 2023” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura. (rrc)

LOCRI (RC) – Luca Ward a Locri il 7 aprile per la stagione teatrale della locride

Arriva domenica 7 aprile, alle 18.30 al Palazzo della Cultura di Locri, Lo spettacolo “Il talento di essere tutti e nessuno” con Luca Ward, testo e regia di Luca Vecchi, musiche di Jonis Bascir, una produzione Skyline, nell’ambito della rassegna a cura del Centro Teatrale Meridionale, per la direzione artistica di Domenico Pantano.

L’appuntamento, inserito nel cartellone “Locri a Teatro”, segna una trentesima edizione ricca di successi e consensi, che animerà il territorio calabrese ancora per tutto il mese di aprile.

È stato Pierce Brosnan, Russell Crowe, Hugh Grant e Samuel L. Jackson. Nel corso dei decenni Luca Ward è entrato nell’immaginario collettivo degli italiani grazie al doppiaggio. Pulp Fiction, Matrix e Il Gladiatore sono solo la minima parte dei film cult a cui ha prestato la sua voce. In punta di piedi Luca Ward ci è entrato gradualmente sotto pelle, ed ora risiede indiscutibilmente nel dna di ognuno di noi. Ma nell’arco della sua vita Luca Ward è molte altre cose oltre una voce: marinaio, attrezzista, bibitaro, teppista, militare, motociclista, padre e persino John Wick, ultimamente. Luca Ward è stato tutti, nessuno e centomila.

Nel suo spettacolo ci racconterà del rapporto viscerale che ha col mare, del lavoro che ha fatto su di sé come artista e, non per ultimo, del suo trascorso intimo e personale come uomo, marito e padre. Luca Ward scherza sul talento che l’ha reso famoso (la voce) e ci racconta del rapporto conflittuale che ha con esso.

La persona, l’individuo, l’artista. Figure spesso inconciliabili ma che, quando hanno la fortuna di sovrapporsi, lo fanno dandoci l’opportunità di scorgere una meravigliosa visione d’insieme.

In uno splendido quanto innovativo one man show, Luca Ward accoglierà il pubblico in sala con la sua voce avvolgente, proprio come se fossimo in prima classe su un volo di linea. Delle retroproiezioni, con un’alternanza tra foto e video, accompagneranno i racconti di Luca e del suo trascorso personale. Nostalgia, tensione, divertimento. Un racconto intimo, condiviso a tu per tu con il pubblico.

L’attore interagirà con il pubblico in sala, reciterà stralci di monologhi e versetti di poesie, canterà, accennerà dei passi di danza e si batterà con alcuni spettatori scelti in punta di fioretto, condividendo con loro i trucchi del mestiere, appresi in oltre 40 anni di carriera.

Lo spettacolo si trasformerà in una vera e propria esperienza condivisa e il pubblico tornerà a casa arricchito ed entusiasta del viaggio fatto assieme a uno dei beniamini più amati dal pubblico italiano.

La Stagione si avvale del patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri, ed è co-finanziata dall’Assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria. (rrc)

RENDE (CS) – Due giorni di proiezioni al Tau Cinema Campus

Due giorni di proiezioni all’Università della Calabria. Si parte mercoledì 3 Aprile alle h.20.30 sarà proiettato al Tau Cinema Campus il film documentario 30 Anni di cinema a Ponticelli (2022, 47’) di Isabella Mari, una produzione: Arci Movie e Parallelo 41 in collaborazione con: Arci Nazionale e Ucca.

Precederà la proiezione un incontro con la regista Isabella Mari, condotto da Bruno Roberti e Daniele Dottorini, docenti di cinema presso il Dispes dell’Unical.

Il film è stato realizzato in occasione del trentennale dell’associazione (1990-2020) tra il 2018 e il 2019 da un’idea di Antonella Di Nocera all’interno del 3° Atelier di Cinema di “FILMaP – Film a Ponticelli”, un progetto di Arci Movie sorto con il contributo di Fondazione “Con il Sud”, realizzato con la collaborazione di Parallelo 41, che ha permesso di formare oltre 20 filmmakers grazie a docenti quali Leonardo Di Costanzo, Bruno Oliviero, Alessandro Rossetto e Carlotta Cristiani.

L’idea era approcciarsi all’immenso archivio audiovisivo di Arci Movie, costruito fin dal 1990, per dare vita ad un’opera che celebrasse i 30 anni dell’associazione. Fin dall’inizio, però, l’obiettivo non è stato solo quello di ripercorrere pedissequamente una storia di attivismo, ma di ricercare un discorso più ampio, per alimentare una riflessione collettiva sull’importanza che può assumere la promozione culturale in contesti nei quali non solo il disagio sociale è alto, ma anche le opportunità di socializzazione sono ridotte al minimo. Piano piano il lavoro dell’autrice è diventato sempre più simile a quello di un’archeologa che scava in profondità per far emergere bellezze inimmaginabili di un tempo passato. Con il recupero nel materiale di repertorio di momenti unici della storia di Arci Movie, è stato sorprendente trovare un filo rosso nel dialogo naturale e spontaneo di alcuni grandi maestri del cinema mondiale con semplici cittadini, giovani e adulti, che hanno partecipato alle migliaia di proiezioni realizzate in questo lungo percorso.

La storia dell’associazione Arci Movie è anche un po’ quella degli ultimi 30 anni di Ponticelli, quartiere di 50.000 abitanti della periferia est di Napoli. Una storia fatta di testimonianze, ricordi, immagini, amore per la cultura e per un territorio che, con la promozione del cinema nel segno della condivisione, ha potuto cambiare la propria prospettiva. Tanti i volti noti che hanno prima preso parte negli anni ’90 alla battaglia per salvare il cinema Pierrot – storica sala del quartiere destinata a diventare un supermarket come tanti – e che poi, nel tempo, hanno continuato a sostenere l’azione associativa di Arci Movie sul territorio, da Ken Loach a Mario Monicelli, da Francesco Rosi a Ettore Scola, da Toni Servillo a Paolo e Vittorio Taviani, da Frederick Wiseman a Mario Martone, da Enrico Ghezzi a Ferzan Ozpetek, da Michele Placido a Roberto Faenza, da Pupi Avati a Giuliano Montaldo. Tantissimi, infine, gli attivisti, gli educatori, gli operatori culturali, gli studenti, i giovani, i docenti, i soci e i semplici cittadini protagonisti di una storia di cinema che ha lasciato segni nella comunità come poche altre esperienze della storia recente di Napoli.

Lavorare ad uno sconfinato archivio di materiali raccolti nel corso di trent’anni di attività di un’associazione ha fatto emergere il cinema che cambia nelle modalità di narrazione e fruizione e che, al contempo, fa cambiare. Poter mettere mano ad un archivio tanto vasto, che ha come protagonisti il cinema e un territorio, mi ha consentito di trasformare testimonianze e racconti in un discorso sul cinema stesso, divenendo preziosa opportunità di scoperta e riscoperta. Ad influire sul lavoro è stata anche l’epoca storica, di profonda crisi, che il cinema sta ancora attraversando: non è possibile dimenticare le immagini delle sale vuote, con una fruizione del prodotto cinematografico che muta di giorno in giorno. La forza dell’archivio, dunque, può così riconsegnare – mediante parole, sguardi e gesti – un cinema che probabilmente oggi non c’è più: le testimonianze (o i discorsi) di grandi personalità si confondono con le voci di semplici spettatori in un unico nuovo racconto che dal repertorio si fa contemporaneo. Il viaggio attraverso le immagini di una sala che si riempie per puro amore per il cinema, si alterna a quello legato a momenti più intimi, a partire dai volti dei fondatori dell’associazione Arci Movie, oggi segnati dal passare degli anni e dei sacrifici, in una storia quasi familiare, in cui ogni componente è legato da una missione comune. Nel film è l’archivio a parlare, ho cercato sempre di conferire alle immagini la medesima passione, forza ed energia con le quali sono state al tempo girate, ma anche con le fragilità di una esperienza di trent’anni in un territorio difficile. Il tutto rielaborato senza mai dimenticare il fascino di uno sguardo al passato che si fa, al contempo, possibilità di riscoperta di un presente fondamentale per guardare al futuro. (Isabella Mari, regista)

Il giorno seguente giovedì 4 aprile alle h.20.30 sarà proiettato al Tau Cinema Campus il film documentario La Giunta (2022, 78’) di Alessandro Scippa. Prodotto da Parallelo 41 produzioni in collaborazione con Luce Cinecittà, Fondazione Valenzi, Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico.

Precederà la proiezione un incontro con la produttrice Antonella Di Nocera, condotto da Bruno Roberti e Daniele Dottorini, docenti di cinema presso il Dispes dell’Unical.

Il film presentato fuori concorso al 40° Torino Film Festival, ha poi partecipato a numerosi festival in Italia e all’estero. Si tratta di un esempio di cinema del reale e di uso creativo del materiale d’archivio, che racconta come in un caleidoscopio emotivo e di grande tensione umana e civile la storia di una stagione politica esemplare per la città di Napoli, che segnò dalla metà degli anni 70 la concretizzazione di una utopia e di una nuova idea di città .

1975. Maurizio Valenzi diventa il primo sindaco comunista di Napoli, la più grande città del Sud Italia. Attraverso interviste ai protagonisti dell’epoca e materiale di archivio inedito, questa è la storia di un gruppo di donne e uomini che ha cercato di realizzare il sogno di una politica vicina alle persone.

Un sindaco carismatico e una squadra di assessori di grande spessore piantarono i semi di una nuova idea di città, in quel periodo ancora segnata dalle ferite della guerra e da una recente epidemia di colera. Tuttavia, con il terribile terremoto del 1980 e gli interessi economici della ricostruzione si modificarono profondamente gli equilibri politici e criminali, e il destino di Napoli sarà segnato da nuove forme di organizzazione della camorra che oggi, come allora, continua a condizionare la vita della città. Quella esperienza amministrativa, con la sua specificità umana, i valori civili e gli ideali che la caratterizzarono, rappresentò un momento storico unico, una vicenda che ci può anche far interrogare su come e perché il comunismo italiano, con forti legami sociali e culturali di massa, abbia potuto essere spazzato via insieme ai fantasmi del comunismo reale nel 20mo secolo. Con le interviste ai protagonisti di quel dream-team e ai figli di quelli che non ci sono più, il film è costruito come un racconto prismatico dove i frammenti di immagini, negli specchi e nelle rifrazioni dell’oggi, nostalgicamente si confrontano con il passato.

Accanto al racconto di cosa fu quell’epoca, ho voluto anche raccontare la Napoli di oggi, una città stratificata, che ho ripreso con un piccolo prisma posto davanti alla macchina da presa, che ci ha permesso di creare delle sovrapposizioni di spazi urbani, un tempo affollati da chi condivideva una speranza, oggi svuotati, esausti, inerti. Ma è proprio la memoria ad aiutarci a riempire quel vuoto. E così, nel presente di una città, forse immaginaria, tramite una visione prismatica, qualcuno ancora rivive le emozioni di un’epoca che non è più. Alessandro Scippa (Regista del film)

«La giunta è la storia di un gruppo di donne e uomini che ha cercato di realizzare il sogno di una politica vicina alle persone. […] La giunta si innalza oltre l’autoreferenzialità e si consegna alle giovani generazioni, lasciandoci comprendere quanto feconda, inclusiva e illuminata sia stata l’azione di quel gruppo di uomini e donne sognanti». (Massimiliano Virgilio / Corriere del Mezzogiorno)

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