Venerdì sera, al Teatro Gentile di Cittanova, alle 21, andrà in scena, in prima assoluta, “La barba della morte” di Leonida Repaci.
Si tratta di una produzione originale della Scuola di Recitazione della Calabria, voluta all’interno della 21esima edizione della rassegna dell’Associazione Kalomena per rendere omaggio alla figura di Leonida Repaci a quarant’anni dalla scomparsa.
Lo spettacolo, per la regia di Francesco Gigliotti, vede la partecipazione di Luca Biagini nel ruolo di Leonida Repaci, Walter Cordopatri nei panni di Scannadio, Renata Falcone nel ruolo della Padrona, Federica Sottile nel ruolo dell’Uomo che scrive/Albertina.
Accanto a loro, gli allievi attori della Scuola di Recitazione della Calabria: Andrea Calopresti (Cameriere), Valerio Diaco (Lui), Enrica Iannelli (Soldato), Marco Aquino (Marito/Uomo dallo zucchero),
Flavia Orecchio (Lei), Clarissa Saverino (Venditore di cartelle) Teresa Sorace (Cocotte/Donna).
Le musiche sono eseguite dal vivo da Ilaria Ingegnere (chitarra) e Francesco Orlando (trombone), entrambi del Conservatorio di Musica Statale “P. I. Tchaikovsky”.
Il comparto tecnico vede Rossella Ester Scarlato come aiuto regia, Giuseppe Curinga al suono, Patrizia Trimarchi alla scenografia, Filippo Toscano alla comunicazione, Giovanni Gangemi alla danza, Nadia Mastroieni e Graziella Citroni per trucco e parrucco.
In un piccolo e poco rinomato Caffè nei pressi di una stazione che vede più partenze che arrivi, si intrecciano le vite di dodici stravaganti personaggi. Tra tradimenti, equivoci e provincialismo, spicca un uomo dall’aria malinconica intento a scrivere le proprie memorie, portavoce ed alter ego dell’autore palmese. Con una regia sperimentale che rimette in gioco la tradizione della commedia dell’arte, Francesco Gigliotti porta in scena personaggi memorabili, esasperando vizi e virtù, e dipingendo un quadro ironico e pungente dei piccoli drammi quotidiani. “La barba alla morte” è un’opera che mescola dunque il tragico con il comico e lascia in bocca il sapore di un’umoristica riflessione sulla vita e sull’amore.
Repaci crea un’atmosfera viva e coinvolgente, intrecciando le vicende dei personaggi con uno scambio di battute serrato che non concede soste. Ogni personaggio ha le sue storie e problemi, e il finale è un colpo di scena che mette insieme tutte le trame in modo sorprendente.
L’opera riflette lo stile giornalistico di Repaci, con un’attenzione ai dettagli della vita quotidiana e alle difficoltà che affliggono le persone.
La Produzione Originale messa in scena dalla Scuola di Recitazione della Calabria per l’Associazione Kalomena è un’opera che invita lo spettatore a riflettere sulle difficoltà della vita con uno stile asciutto e quasi giornalistico. (rrc)