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Demetrio Delfino e Giuseppe Falcomatà

Falcomatà e Delfino: pronti al sit-in a Palazzo Chigi contro il dissesto di Reggio

Si stringono i tempi per trovare una soluzione che eviti la dichiarazione di dissesto al Comune di Reggio e l’assenza di risposte da parte del Governo non lascia sperare in meglio. Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha lanciato un pubblico appello al Presidente del Consiglio mentre nei prosismi giorni, a Roma, sono pronti a presidiare Palazzo Chigi numerosi esponenti politici reggini, maggioranza e opposizione, guidati dal Presidente del Consiglio comunale di Reggio Demetrio Delfino.

«Il Premier Giuseppe Conte – dice Falcomatà – venga a Reggio Calabria con una strategia precisa che ci consenta di evitare l’ipotesi di dissesto del Comune capoluogo e con un piano di sviluppo del porto di Gioia Tauro che guardi anche alle nuove opportunità offerte dalla firma dell’accordo Italia-Cina per la Via della Seta».

«In questi giorni abbiamo apprezzato la disponibilità dichiarata dal Viceministro dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli che ha assunto concretamente l’impegno a risolvere la crisi finanziaria di centinaia di comuni italiani, tra i quali anche Reggio, messi di fronte all’ipotesi del dissesto dopo la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la dilazione dei piani di rientro da 10 a 30 anni. Anche nell’ultimo incontro romano il Viceministro si è detta fiduciosa di una imminente soluzione della vicenda. Chiediamo quindi al Premier Conte di dare seguito all’impegno assunto dal Governo, venendo a Reggio Calabria con una soluzione definitiva che eviti la dichiarazione di dissesto».

«Allo stesso modo – ha aggiunto il sindaco – pensiamo che il Governo abbia l’obbligo di proporre un piano di sviluppo per il porto di Gioia Tauro, che rilanci il percorso già avviato l’anno scorso con l’istituzione della Zes da Gioia Tauro fino a Reggio Calabria. In questi giorni ho letto l’appello pubblico sottoscritto da decine di docenti, giornalisti, imprenditori e professionisti calabresi che hanno chiesto l’inserimento del porto, una delle infrastrutture trasportistiche più grandi d’Europa, nello sviluppo degli accordi sottoscritti per l’istituzione della Nuova Via della Seta. Un appello che mi sento di condividere, sottoponendo al Premier Conte, in vista del prossimo Cdm che si terrà in Calabria, l’idea di dare un seguito alla proposta, con un atto formale e concreto disposto dal suo Esecutivo».

Più diretto l’attacco del Presidente del Consiglio comunale Demetrio Delfino, che annuncia: «Se entro domani non si avranno dal Governo notizie chiare e definitive sulla situazione relativa all’ipotesi di dichiarazione del dissesto, siamo pronti a manifestare insieme al Sindaco Falcomatà a Roma di fronte a Palazzo Chigi per chiedere uno sblocco definitivo della situazione». La dichiarazione di Demetrio Delfino è arrivata al termine di una riunione dei Capigruppo allargata ad altri consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, durante la quale si è condivisa l’esigenza di una presa di posizione netta da parte del Consiglio comunale reggino.

«Due settimane fa il Governo si è impegnato, per bocca del viceministro Laura Castelli, ad individuare una soluzione utile ad evitare la dichiarazione di dissesto da parte del Comune di Reggio Calabria, di un altro centinaio di Comuni in Italia, i cui bilanci sono stati messi a serio rischio dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la dilazione del piano di rientro da dieci a trent’anni. Il sindaco Falcomatà ha chiesto al governo, con un appello rivolto anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di passare dalle parole ai fatti, individuando un percorso tecnico utile a scongiurare la dichiarazione di dissesto. Ma ad oggi, a parte le buone intenzioni, non pare sia stata definita una soluzione definitiva».

“In linea con lo spirito unitario richiamato anche dal sindaco – ha aggiunto Delfino – noi consiglieri, di maggioranza e opposizione, intendiamo dichiarare la nostra disponibilità a rivolgere le nostre istanze direttamente a Roma, sotto Palazzo Chigi, qualora entro la giornata di domani non dovessero giungere risposte serie, concrete e definitive. La nostra Città non merita questa ulteriore mortificazione, da parte nostra siamo pronti ad alzare le barricate, indossando la maglia amaranto al di sopra di qualsiasi casacca di parte, e richiamando a raccolta tutte le forze cittadine, istituzionali e non, associazioni di categoria, rappresentanti delle professioni, forze sindacali, associazioni, singoli cittadini, affinché la Città affermi con forza e chiarezza la sua volontà di riscatto». (rrc)