;
Ministero della Salute

Fondi Pnrr, alla Calabria 301 milioni per rilanciare la sanità

Sarebbero 301 milioni di euro la somma destinata alla Calabria provenienti dai fondi Pnrr. È quanto ha reso noto la Gazzetta del Sud, in un articolo a firma di Antonio Ricchio, in merito alla bozza di ripartizione del Ministero della Salute e in esame alla Conferenza delle Regioni

Dunque, alla nostra regione toccherebbero «301 milioni sugli 8 miliardi messi a disposizione della Mission 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

«E tuttavia, al netto di una distribuzione che destina al Sud il 40 per cento dei fondi – ha scritto Ricchio – appare evidente come il criterio utilizzato non tenga in debita considerazione le condizioni attuali dei diversi Servizi sanitari regionali».

Anche Il Quotidiano del Sud, in un articolo a firma di Vincenzi Dàmiani, scrive che la Calabria «riceverà per la sua sanità più fondi di Friuli-Venezia Giulia, Marche e Liguria».

«Se i numeri inseriti nella bozza preparata dai tecnici del ministero della Salute saranno confermati – ha scritto – per l’Italia e il Mezzogiorno si tratterà di una mezza rivoluzione. Per la prima volta dopo venti anni, infatti, nella spartizione dei soldi destinati al finanziamento del settore “sanità” verrà superato il meccanismo perverso della spesa storica che danneggia le regioni meridionali».

«Il riparto – si legge nella bozza ministeriale – tiene conto, in via generale, della quota di accesso al Fondo sanitario nazionale (2021) e il criterio che prevede che al Mezzogiorno venga destinato almeno il 40% del totale delle risorse».

«Come detto – ha scritto ancora Dàmiani – si tratta di una bozza che dovrà essere confermata, però è un primo segnale di inversione di rotta dopo anni di definanziamento della sanità del Sud. Anche nel 2021, infatti, nonostante sul fondo sanitario nazionale siano stati immessi 2,7 miliardi in più rispetto al 2020, le Regioni del Mezzogiorno, in proporzione, come già accaduto negli ultimi 20 anni, hanno continuato a incassare una fetta più piccola della torta». (rrm)