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Il ministro dell'Università Messa in visita ai Bronzi di Riace

Il ministro dell’Università Messa ha incontrato i Rettori Calabresi e visitato i Bronzi di Riace

Un’importante e prestigiosa visita, per il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che ha visto il ministro dell’UniversitàMaria Cristina Messa, ospite del Museo, accompagnata dal sindaco Giuseppe Falcomatà.

Il ministro, in visita istituzionale negli Atenei regionali, insieme al Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio, Marcello Zimbone, è stata accolta dal direttore del Museo, Carmelo Malacrino, che ha illustrato la struttura e le collezioni, presentando anche la grande mostra Salvati dall’oblio. Tesori d’archeologia recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Grande emozione alla visita dei Bronzi di Riace, della Testa del Filosofo e della Testa di Porticello.

«È stato un piacere accogliere il Ministro nelle sale espositive del MArRC – ha commentato Carmelo Malacrino –. È un momento importante, che ci vede tutti impegnati nell’organizzazione degli eventi per il Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Le due statue sono diventate negli anni icone di questo territorio e grandi attrattori per la regione».

«Lavoriamo in sinergia con le Istituzioni, la Camera di Commercio, le Associazioni e le Università – ha aggiunto il direttore – per rafforzare la valorizzazione della loro storia in chiave di promozione culturale per tutto il territorio. I Bronzi sono, senza dubbio, capolavori del Mediterraneo».

Per la Città Metropolitana e il Comune di Reggio Calabria erano presenti il sindaco, Giuseppe Falcomatà e l’assessore alla Cultura, Rosanna Scopelliti. Presenti, anche, i Rettori degli atenei calabresi Marcello Zimbone (Mediterranea), Antonino Zumbo (UniStraDa), Giovanbattista De Sarro (Catanzaro), dell’ateneo di Messina Salvatore Cuzzocrea e del Direttore Generale dell’ateneo reggino Giuseppe Zimbalatti.

«Si tratta senza dubbio di un gesto di grande attenzione per la città – ha affermato il sindaco Falcomatà – e ringrazio il Rettore, Marcello Zimbone, per aver promosso questo incontro con le istituzioni scegliendo il Museo quale centro principale della cultura, ma anche luogo dal quale iniziare un percorso di sinergia istituzionale per la valorizzazione del territorio».

«Al Ministro Messa – ha continuato il primo cittadino – ho rinnovato la richiesta di sostegno e partecipazione fattiva del Governo alle celebrazioni per i 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi. In questa direzione, assieme al direttore Malacrino, al delegato Filippo Quartuccio e all’assessore Rosanna Scopelliti, abbiamo già tracciato un percorso di condivisione che coinvolga tutta la città. I Bronzi costituiscono un patrimonio collettivo del Paese e l’obiettivo è rendere la celebrazione dei 50 anni un momento di partecipazione e condivisione nazionale. Scriveremo al Ministro Franceschini perché ci sia l’attenzione e la presenza del Mibact, quale parte integrante delle celebrazioni».

Alla presenza dei Rettori degli atenei calabresi, dell’ateneo di Messina e del Direttore Generale dell’ateneo reggino, al ministro è stata mostrata, in anteprima,  un’applicazione multimediale per la ricostruzione digitale dei Bronzi di Riace.

L’applicazione, in fase di ultimazione, è nata dalla collaborazione tra l’Università di Messina e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nell’ambito di un accordo di collaborazione con il MArRC. Si tratta di un importante strumento didattico, che ha visto l’impegno scientifico del prof. Daniele Castrizio, dell’ing. Gabriele Candela e del dott. Maurizio Cannatà, responsabile dei Servizi educativi del Museo.

«Un’applicazione interattiva molto originale – ha commentato il Ministro – che testimonia l’efficacia della collaborazione tra musei, università e ricerca. Sinergie certamente da rilanciare e da mettere a sistema nel rispetto delle reciproche competenze, per unire i saperi che abbracciano il ramo della storia, della scienza dei materiali, dell’ingegneria».

E sui Bronzi di Riace ha aggiunto: «Restano capolavori di una bellezza straordinaria, dal significato profondo, per la forma, i materiali e il sapiente restauro. Rivederli e ammirarli rimane sempre un’emozione molto forte». (rrc)