REGGIO – Al MArRC la mostra dedicata ai “Bronzi di Riace”

Domani pomeriggio, alle 17.30, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, s’inaugura la mostra dedicata ai Bronzi di Riace, con un percorso di immagini curato dal direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e da Luigi Spina, riconosciuto da Artribune quale miglior fotografo italiano del 2020. 

Sedici fotografie di grande formato (90 x 134 cm) verranno esposte nello spazio della suggestiva scalinata piacentiniana del MArRC, proponendo un dialogo visivo fra le due sculture. La sequenza di otto più otto fotografie, dedicate rispettivamente alla statua A e alla statua B, metterà in evidenza un lento movimento che, seppur incessante, crea pause e ritmo.

«Questa esposizione, nata in collaborazione con il noto fotografo d’arte Luigi Spina, sarà un tributo alla bellezza e alla potenza iconografica dei Bronzi di Riace, capolavori indiscussi dell’arte greca del V secolo a.C – ha dichiarato Malacrino –. Alla mostra, visitabile fino al prossimo 23 ottobre, si accompagnerà anche un prezioso catalogo, nel quale le immagini di Spina affiancheranno una narrazione storica e artistica sulle due statue, che ho avuto il piacere di redigere insieme a Riccardo Di Cesare, archeologo e docente presso l’Università di Foggia».

«Una narrazione – ha aggiunto – che immergerà il lettore nella storia suggestiva dei Bronzi, tra verità scientifiche e domande rimaste ancora aperte. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno collaborato per rendere possibile la realizzazione di questo progetto e del volume di corredo, la cui traduzione, in inglese e francese, sarà un efficace strumento di promozione e divulgazione dei Bronzi di Riace in tutto il mondo».  

«L’epidermide bronzea, diversa per ciascun soggetto – ha spiegato Spina –, prende forma, densità e lucentezza, e il chiaroscurale dei corpi si tinge dello spettro multiforme del bronzo che, al variare della luce, mostra superfici corporee che dialogano con l’occhio dell’osservatore». 

Durante l’inaugurazione della mostra sarà presentato in anteprima al pubblico il libro fotografico “Bronzi di Riace”, quarto volume della collana Tesori Nascosti di 5 Continents Editions, nel quale i testi di Carmelo Malacrino e Riccardo Di Cesare dialogano con la ricerca fotografica di Luigi Spina. La pubblicazione, che vanta un’edizione italiana, una inglese e una francese, sarà acquistabile in tutte le librerie italiane e sul sito dell’editore a partire dal 19 agosto. (rrc)

REGGIO – 50° dei Bronzi, tre appuntamenti col funzionario restauratore Barbara Fazzari al MArRC

Nell’ambito delle celebrazioni per il 50° del ritrovamento dei Bronzi di Riace, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio sono previsti tre appuntamenti incentrati e sui restauri e le ricerche scientifiche, a cura del funzionario restauratore Barbara Fazzari.

Il primo incontro è previsto per il 17 maggio, alle 10, nella Sala Conferenze del Museo, mentre gli altri sono previsti il 19 e il 20 maggio.

«Ringrazio la dott.ssa Fazzari, che coordina il nostro Laboratorio di Restauro, per queste iniziative, promosse in collaborazione con alcuni enti di ricerca e con le ditte di restauro impegnate in questi anni nella conservazione delle collezioni archeologiche del MArRC. Un ciclo di incontri per far conoscere al pubblico anche il “dietro le quinte” del Museo», ha dichiarato Carmelo Malacrino, direttore del Museo.

Martedì 17 saranno presenti Rosa Ponterio, Francesco Armetta e Virgilio Vecchio, che presenteranno lo studio diagnostico delle terrecotte del tempio arcaico di Marasà, nell’incontro organizzato in collaborazione con l’Istituto per i Processi Chimico Fisici del CNR di Messina e il dipartimento STEBICEF dell’Università di Palermo.

«Partendo dall’analisi delle tecniche di esecuzione – ha spiegato Fazzari –, la conferenza affronterà tematiche di conservazione e restauro, offrendo utili spunti di approfondimento grazie ai risultati diagnostici ottenuti da una campagna di indagini effettuata di recente sui manufatti».

L’incontro si concluderà con una breve visita guidata ai reperti provenienti dal tempio locrese presenti al Livello B del Museo. 

Giovedì 19 maggio sarà la volta di Antonio Adduci, della ditta Adduci Restauri, che presenterà il restauro di alcuni corredi delle necropoli locresi di Canale, Ianchina e Patarriti, eseguito su manufatti vari, di cui la maggioranza in bronzo. Il racconto dell’intervento sarà preceduto da un approfondimento sulle tecniche esecutive e i fenomeni di degrado tipici degli oggetti in lega metallica.

Al termine della conferenza verrà offerta un’esperienza didattica che permetterà ai partecipanti di osservare dal vivo alcuni strumenti scientifici, nonché dei prototipi realizzati per lo studio della tecnica esecutiva. 

Ultimo appuntamento venerdì 20 maggio, con la conferenza di Maria Labriola e Alessandra Milea, che parleranno dell’intervento conservativo eseguito dal Consorzio Pragma su uno dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria.

«Si partirà da un’analisi della tecnica esecutiva degli apparati musivi e delle problematiche conservative ad essi connesse – ha proseguito ancora la Fazzari –, per concludere con la descrizione del restauro effettuato». Seguirà una breve visita guidata agli altri lacerti musivi provenienti dallo stesso contesto archeologico e conservati presso il Museo. 

«Queste conferenze –ha concluso il direttore del Museo – vogliono dare spazio e visibilità ad alcuni importanti progetti di restauro, esponendo i risultati ottenuti, che spesso rimangono appannaggio dei soli addetti ai lavori. Capita infatti che i dati scientifici vengano pubblicati in riviste specialistiche, senza che gli stessi possano essere condivisi con la comunità locale. Con questi incontri il Museo offrirà un’importante esperienza didattico-culturale e insieme conoscitiva rivolta al grande pubblico, al fine di sviluppare nei visitatori l’interesse per le tematiche legate alla tutela e alla conservazione dei beni culturali».

Inoltre martedì 17 maggio, alle ore 17.00 in Sala conferenze, si terrà l’incontro Adele Canale. Una carriera per i beni archeologici calabresi, curato dai Funzionari architetti del Museo, Elena Nicolò e Claudia Ventura. Sarà presente l’arch. Canale, già Funzionario architetto della Soprintendenza e del Museo, per raccontare e ripercorrere in grande linee la sua carriera professionale e artistica.

«Un lavoro stimolante, ricco e importante – ha dichiarato la Canale –, che mi ha permesso di conoscere tesori archeologici, paesaggistici e culturali della nostra terra. Stimoli, emozioni ed esperienze che ho sempre cercato di trasmettere ai miei collaboratori. Gruppi di lavoro, fatti di rapporti umani, di stima reciproca, di incontri con giovani capaci, motivati, entusiasti che mi hanno consentito di portare avanti i vari lavori. Onorata per questo riconoscimento attribuitomi dal direttore Malacrino, che ringrazio. Non poteva esserci gratificazione più grande a conclusione di un percorso di vita e di una affascinante carriera».

La serata, durante la quale saranno proiettate foto e immagini dei lavori svolti, vedrà il dialogo fra due generazioni di Funzionari architetti del Ministero della Cultura. «Il percorso professionale dell’architetto Adele Canale si intreccia con il suo percorso artistico – ha commentato la Nicolò –. Nel corso dell’incontro avremo modo di ripercorrere alcune delle esperienze più significative della sua carriera, che hanno caratterizzato anche la storia dei beni archeologici calabresi e del nostro Museo Archeologico». (rrc)

Il ministro dell’Università Messa ha incontrato i Rettori Calabresi e visitato i Bronzi di Riace

Un’importante e prestigiosa visita, per il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, che ha visto il ministro dell’UniversitàMaria Cristina Messa, ospite del Museo, accompagnata dal sindaco Giuseppe Falcomatà.

Il ministro, in visita istituzionale negli Atenei regionali, insieme al Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio, Marcello Zimbone, è stata accolta dal direttore del Museo, Carmelo Malacrino, che ha illustrato la struttura e le collezioni, presentando anche la grande mostra Salvati dall’oblio. Tesori d’archeologia recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Grande emozione alla visita dei Bronzi di Riace, della Testa del Filosofo e della Testa di Porticello.

«È stato un piacere accogliere il Ministro nelle sale espositive del MArRC – ha commentato Carmelo Malacrino –. È un momento importante, che ci vede tutti impegnati nell’organizzazione degli eventi per il Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Le due statue sono diventate negli anni icone di questo territorio e grandi attrattori per la regione».

«Lavoriamo in sinergia con le Istituzioni, la Camera di Commercio, le Associazioni e le Università – ha aggiunto il direttore – per rafforzare la valorizzazione della loro storia in chiave di promozione culturale per tutto il territorio. I Bronzi sono, senza dubbio, capolavori del Mediterraneo».

Per la Città Metropolitana e il Comune di Reggio Calabria erano presenti il sindaco, Giuseppe Falcomatà e l’assessore alla Cultura, Rosanna Scopelliti. Presenti, anche, i Rettori degli atenei calabresi Marcello Zimbone (Mediterranea), Antonino Zumbo (UniStraDa), Giovanbattista De Sarro (Catanzaro), dell’ateneo di Messina Salvatore Cuzzocrea e del Direttore Generale dell’ateneo reggino Giuseppe Zimbalatti.

«Si tratta senza dubbio di un gesto di grande attenzione per la città – ha affermato il sindaco Falcomatà – e ringrazio il Rettore, Marcello Zimbone, per aver promosso questo incontro con le istituzioni scegliendo il Museo quale centro principale della cultura, ma anche luogo dal quale iniziare un percorso di sinergia istituzionale per la valorizzazione del territorio».

«Al Ministro Messa – ha continuato il primo cittadino – ho rinnovato la richiesta di sostegno e partecipazione fattiva del Governo alle celebrazioni per i 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi. In questa direzione, assieme al direttore Malacrino, al delegato Filippo Quartuccio e all’assessore Rosanna Scopelliti, abbiamo già tracciato un percorso di condivisione che coinvolga tutta la città. I Bronzi costituiscono un patrimonio collettivo del Paese e l’obiettivo è rendere la celebrazione dei 50 anni un momento di partecipazione e condivisione nazionale. Scriveremo al Ministro Franceschini perché ci sia l’attenzione e la presenza del Mibact, quale parte integrante delle celebrazioni».

Alla presenza dei Rettori degli atenei calabresi, dell’ateneo di Messina e del Direttore Generale dell’ateneo reggino, al ministro è stata mostrata, in anteprima,  un’applicazione multimediale per la ricostruzione digitale dei Bronzi di Riace.

L’applicazione, in fase di ultimazione, è nata dalla collaborazione tra l’Università di Messina e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, nell’ambito di un accordo di collaborazione con il MArRC. Si tratta di un importante strumento didattico, che ha visto l’impegno scientifico del prof. Daniele Castrizio, dell’ing. Gabriele Candela e del dott. Maurizio Cannatà, responsabile dei Servizi educativi del Museo.

«Un’applicazione interattiva molto originale – ha commentato il Ministro – che testimonia l’efficacia della collaborazione tra musei, università e ricerca. Sinergie certamente da rilanciare e da mettere a sistema nel rispetto delle reciproche competenze, per unire i saperi che abbracciano il ramo della storia, della scienza dei materiali, dell’ingegneria».

E sui Bronzi di Riace ha aggiunto: «Restano capolavori di una bellezza straordinaria, dal significato profondo, per la forma, i materiali e il sapiente restauro. Rivederli e ammirarli rimane sempre un’emozione molto forte». (rrc)

Al Museo Archeologico di Reggio Calabria la visita del segretario generale dell’Interpol

Una visita gradita, quella di Juergen Stock, segretario generale dell’Interpol, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, guidato da Carmelo Malacrino.

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Accompagnato dal vice Capo della Polizia, Vittorio Rizzi, dal Questore di Reggio Calabria, Maurizio Vallone e dalle più alte cariche territoriali dell’Arma dei Carabinieri, il segretario Stock è rimasto incantato dai Bronzi di Riace e dalla Testa di Porticello.

«È stato un onore – ha scritto su Facebook il direttore Malacrino – guidarlo nella visita. Ha dichiarato che tornerà!». (rrc)

REGGIO – Stasera la Notte Bianca al MArRC

Stasera, da non mancare a Reggio, dalle 20.00 La Notte Bianca al MArRC con Paolo Orsi, al Museo Archeologico Nazionale, a prezzo speciale di 1 euro per l’ingresso al museo.

Si tratta di un’occasione speciale per un viaggio straordinario alla scoperta dei meravigliosi tesori del patrimonio culturale calabre e siciliano, voluta dal direttore Carmelo Malacrino per consentire, a chi non ha potuto, di ammirare la mostra Paolo Orsi. Alle origini dell’archeologia tra Calabria e Sicilia, curata dallo stesso direttore Malacrino e da Maria Musumeci, già direttore del Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” di Siracusa.

Oggi, infatti, è l’ultimo giorno di apertura al pubblico della Mostra, al livello E, dedicata al “padre” del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, considerato il fondatore dell’archeologia moderna tra Ottocento e Novecento.

«Paolo Orsi – ha dichiarato il direttore Malacrino – è una personalità di primo piano nella storia dell’archeologia e una figura identitaria del Museo. Il MArRC custodisce i principali reperti rinvenuti nella sua quarantennale attività di ricerca e di scavo. Fu Orsi a sognare un grande Museo Archeologico Nazionale a Reggio Calabria, capace di unificare le diverse realtà territoriali, in un’unica storia che potesse rappresentare l’antichità della Calabria». 

L’attività dello studioso di Rovereto, che i contadini di Locri chiamavano “u Professore”, si svolse soprattutto tra Calabria e Sicilia, per quasi quarant’anni, spostandosi in treno o a dorso di mulo, in luoghi spesso fino ad allora inesplorati, in compagnia dei suoi “mitici taccuini”, i libretti dai fogli quadrettati nei quali annotava a matita scrupolosamente informazioni, osservazioni, riflessioni sugli scavi, portando alla luce aspetti importanti e sconosciuti della storia e dell’arte antiche e medioevali. Fu Paolo Orsi a intuire e ricostruire la stretta e complessa rete di relazioni tra le due regioni sulle sponde opposte dello Stretto. Oltre 200 reperti, presentati al pubblico in un percorso storico-biografico-tematico ragionato e coinvolgente, nelle cinque sezioni della Mostra, ricostruiscono in modo semplice e sintetico il lavoro originale, sapiente e accurato del grande archeologo. (rrc)

 

 

 

 

REGGIO – Al MArRC “Donne in orbita: l’universo al femminile”

Oggi pomeriggio, a Reggio, alle 17.30, nella sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale, la conferenza Donne in Orbita: l’universo femminile a cura della prof.ssa Patrizia Caraveo.

L’evento è stato organizzato dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria in collaborazione con il Planetarium Pythagoras, e rientra nel programma “Stelle d’Estate” del Festival Calabrese dell’Astronomia, giunto alla terza edizione.

Da Valentina Tereshkova, la prima donna nello spazio, alla nostra Samantha Cristoforetti, la prof.ssa ripercorrerà, tra pregiudizi e stereotipi, la storia che ha restituito il cielo “all’altra metà del cielo”.

Le donne non sono mai state la prima scelta per i selezionatori di astronauti: una storia di ordinario maschilismo.  Ci sono voluti decenni per convincere le agenzie spaziali che le donne sono perfettamente adatte alla carriera dell’astronauta.

All’inizio la cosa è stata considerata una stravaganza e la Nasa ha ostinatamente chiuso le porte alle donne aviatrici che pure avevano superato gli stessi test psicofisici dei candidati maschi. Oggi le donne astronaute non sono più un’eccezione ma rimangono pur sempre una minoranza e la loro presenza si attesta intorno al 10% del totale. Miglioreranno le quote rosa nello spazio? Come hanno fatto le donne a raggiungere le stelle? Nella sua conversazione la prof.ssa Caraveo cercherà di dare risposte a queste e ad altre domande.

La prof.ssa Patrizia Caraveo è dirigente di ricerca e direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Milano (IASF) ed ha collaborato a diverse missioni spaziali internazionali dedicate all’astrofisica delle alte energie.

L’ingresso è gratuito, la cittadinanza è invitata a partecipare. (rrc)

 

REGGIO – La centralità dell’Avana nell’America ispanica del ‘700

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 17.00, presso il Museo Archeologico di Reggio, la conferenza La centralità mondiale dell’Avana nell’America ispanica del ‘700.

L’evento, dedicato al quinto Centenario della fondazione dell’Avana (1519-2019), è stato organizzato dal Museo in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria.

Intervengono Carmelo Malacrino, direttore del MarRC, e Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis.

Relaziona il prof. Pasquale Amato. (rrc)