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Iole Perito e Mario Occhiuto

Occhiuto rilancia la sua candidatura da Catanzaro, ignorando le grane giudiziarie

Il candidato ideale della destra per la Regione? Prima della “controffensiva” della magistratura era sicuramente Mario Occhiuto, l’attuale sindaco di Cosenza, un uomo del fare, con idee innovative e l’abitudine al progetto. Le grane giudiziarie qualche sconquasso lo hanno certamente creato, non foss’altro perché i tempi della giustizia sono lentissimi e, generalmente, marciano contro gli eventuali candidati che, molto spesso, fuori tempo massimo, si scoprono innocenti e incolpevoli, ma messi fuori gioco dalla magistratura. Andatelo a raccontare agli elettori, soprattutto di questi tempi, dove la confusione regna sovrana e i dubbi dominano fino all’ultimo momento. E lo stesso vale per l’altro candidato “ideale” per la sinistra, il governatore uscente Mario Oliverio, pronto a fare il bis del mandato e fiducioso di avere il consenso dei calabresi, che si ritrova, ugualmente “inguaiato” da grane giudiziarie che non saranno risolte nei tempi utili per la campagna elettorale.

Ciononostante, Oliverio prosegue imperterrito a proporre la sua candidatura («con o senza il pd») e lo stesso fa il suo competitor, l’altro Mario che vuole sfidare le lungaggini del giudizio. In un paese normale sarebbe corretto che entrambi i candidati – su cui pende un rinvio a giudizio – potessero affrontare subito i giudici ed ottenere “giustizia” in un senso o nell’altro. Colpevoli o innocenti, non semplicemente indagati e, implicitamente, incandidabili. La Calabria non merita quest’ulteriore agonia, lasciando che sia la magistratura a decidere, a priori, chi può correre e chi no per la poltrona di Germaneto. Si riusciranno ad avere processi veloci? Abbiamo qualche dubbio. E nel dubbio i candidati non si fermano, anzi rilanciano con convinta determinazione e continuano come se nulla fosse.

E, difatti, entrambi i candidati non arretrano e riaffermano programmi e progetti, perché è evidente che il tempo non concede sconti. Oggi è toccato ad Occhiuto rilanciare la sua corsa, da Catanzaro, presentando il suo programma e segnalando la necessità di creare appositi comitati di sostegno della candidatura. Occhiuto ha indicato dal capoluogo il suo progetto, sottolineando la “benedizione” di Forza Italia: «Quattro vie da imboccare – ha detto – per portare la Calabria e i calabresi in quella destinazione dove la crescita economica e lo sviluppo sono l’unico obiettivo di un progetto complessivo. Perché offrire nuove opportunità significa offrire ricchezza e occupazione. Con un’idea chiara, con azioni concrete, abbandonando la politica degli annunci e delle lobby affaristiche». Idee già lanciate nella convention di Lamezia Terme dello scorso 13 aprile, quando ancora non si erano abbattute le fosche nubi giudiziarie.

«Abbiamo la necessità e il desiderio di metterci in ascolto con le persone. Per la volontà di cambiamento di questa nostra Calabria e con una idea più specifica. – ha detto Occhiuto – I progetti di investimento sono fondamentali e gli investimenti (che tradotti in soldoni, ha ricordato, sono tre miliardi di euro in arrivo per i prossimi anni, più gli altri che devono ancora essere spesi e più quelli statali) devono riguardare varie opportunità o, meglio, quattro vie principali: la via ecologica, la via tecnologica, la via culturale e creativa, la via della bellezza. La via numero uno – ha rimarcato – è quella ecologica che ci vede impegnati tutti come cittadini calabresi e padri di famiglia. In Europa hanno da tempo sposato questa politica ambientalista che produce anche occupazione e sviluppo, non è solo una politica di difesa del territorio. Poi c’è la via tecnologica, perché non avendo mai avuto in Calabria una crescita industriale abbiamo la possibilità di sviluppare un’industria che ci può vedere finalmente protagonisti anche in settori non tradizionali, accanto ai nostri giovani che sono il nostro vero capitale umano e sociale. Le nostre Università sono specializzate ad esempio nella robotica o nella biomedicina, e consentono di avviare tante start up nel campo della salute, del benessere, del dissesto idrogeologico, dell’agricoltura di precisione che valorizzi i prodotti biologici. La creatività è una necessità – ha proseguito Occhiuto – Dove c’è creatività c’è innovazione. Cosa intendo per creatività? Che per alcune tematiche occorre porsi in maniera creativa per avviare a nuove possibilità, come abbiamo fatto del resto a Cosenza che oggi sta diventando una città turistica a tutti gli effetti. Possiamo pure, infatti, lavorare sul turismo: la Calabria ha grandi opportunità da offrire in questo senso, 800 chilometri di costa, tre parchi nazionali e il più grande parco archeologico del mondo, ma, purtroppo, ogni anno conta meno di due milioni di visitatori stranieri, un paradosso negativo. A Cosenza, in 8 anni, ho lavorato con coraggio in una fase di populismo esagerato, basandomi molto sullo spirito creativo. Chi viene nella nostra città trova tutto l’anno sempre qualcosa di attrattivo. Ed anche la Calabria dovrà diventare un grande scenario naturale di eventi, puntando a valorizzarne il piano identitario nel rispetto del passato che guarda al futuro. La quarta via – ha aggiunto Occhiuto – è quella della bellezza. Ho sempre parlato di bellezza, non a caso il mio claim è ‘il bello è buono’. La bellezza è fonte di ricchezza e contribuisce al benessere presente e futuro. Insomma – ha sottolineato – risorse ambientali, paesaggistiche, culturali: così dobbiamo pensare alla Calabria. Ma non risorse da tenere chiuse, dobbiamo tirarle fuori e mostrare una regione veramente diversa, fuori dall’atavica politica degli annunci».

Mario Occhiuto ha poi toccato le questioni emergenziali mai risolte a causa delle lobby, emergenze da affrontare con un grande piano di investimento: ciclo dei rifiuti, ciclo dell’acqua, strade dissestate, la salute dei cittadini e di conseguenza i nuovi ospedali la cui realizzazione deve superare una volta per tutte la politica degli annunci. «Dobbiamo attuare investimenti immediati – ha detto al riguardo – sulle strutture sanitarie e soprattutto su quelle d’emergenza, sui pronto soccorsi. Poi pianificare meglio la sanità privata, aprendo una competizione sulla qualità dei servizi tra pubblico e privato mettendo fine a questa concorrenza al ribasso. Alla luce di tutto questo dobbiamo operare».

Quindi una riflessione politica, anticipando le domande sugli eventuali prossimi alleati di questa sua sfida: «Faccio una riflessione politica sul civismo che ha vinto alle ultime amministrative. La gente punta al candidato e non più, per fortuna, alle accozzaglie politiche che hanno bloccato lo sviluppo del territorio. Oggi le persone anche in Calabria vogliono essere coinvolte direttamente. In genere chi arriva alla guida della regione non ha un’idea, un progetto. Io ce l’ho e voglio diffonderlo quanto più possibile, da qui la costituzione dei comitati che, attraverso gli strumenti moderni come il web e i social, ci danno modo di parlare più facilmente con le persone. La conferenza stampa di oggi – ha concluso – vuole esaltare il civismo portato sui vari territori della Calabria. Certo, il centrodestra unito vince e l’unità è un valore ma non è l’unico valore, perché un progetto deve essere condiviso». E gli alleati? Il mio rapporto con loro – ha risposto Occhiuto –  è ottimo». (s)

Nella foto di copertina: La portavole Iole Perito con Mario Occhiuto a Catanzaro.