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REGGIO CALABRIA – L’anno scolastico del “Falcomatà-Archi” si chiude con La scuola che incanta

“La scuola che incanta”, il festival canoro ormai considerato a pieno titolo l’evento conclusivo dell’anno scolastico per l’Istituto comprensivo “Falcomatà- Archi” è giunto alla quarta edizione e ha visto, negli anni, susseguirsi sul palco centinaia di giovani studenti della scuola che si sono messi in gioco con entusiasmo all’insegna del comune amore per la musica. Grazie alla collaborazione attiva dello staff operativo dei docenti dell’Istituto comprensivo e alla corale partecipazione dell’intero quartiere, l’evento ha sempre avuto un ottimo riscontro riscuotendo un grande successo di pubblico.

Immersa nel suggestivo scenario della piazzetta Sant’Ambrogio, lo spazio verde antistante la scuola primaria di S. Caterina, la manifestazione avrà luogo in due serate nei giorni 8 e 9 giugno prossimi a partire dalle ore 20.00.

Il festival “La scuola che incanta”, che si inserisce a pieno titolo nell’ambito delle iniziative finalizzate al raggiungimento delle priorità fissate nel Pdm della scuola e in coerenza con gli obiettivi nazionali, è rivolto agli alunni iscritti e frequentanti l’I.c. “Falcomatà-Archi” a partire dalla terza classe della scuola primaria e si prefigge di offrire agli alunni più talentuosi e maturi sotto i profili tecnico-espressivo-emotivo, interpretativo e dell’intonazione, l’opportunità di esprimersi e di interagire tra loro attraverso la musica e grazie alle emozioni che essa trasmette.

I giovani cantanti si esibiranno suddivisi nelle due categorie “Piccole stelle”, che comprenderà gli alunni frequentanti dalla classe III alla classe V della scuola primaria, e “Nuove glorie” che comprenderà gli alunni che appartengono alla scuola secondaria di I grado.

Vera novità di quest’anno è la sezione del festival dedicata agli adulti: anche i genitori potranno esibirsi e competere tra loro in una specifica fase dell’evento, inserendosi nella categoria “Polvere di stelle”. «Quest’anno abbiamo voluto coinvolgere i genitori dei nostri alunni, cui sarà destinata una sezione, perché convinti che la collaborazione scuola-famiglia debba avvalersi di momenti di condivisione per costruire una vera comunità educante». Sono le parole della dirigente scolastica, Serenella Corrado, che ha fortemente voluto inserire questa innovazione nel consolidato iter del festival allo scopo di «riqualificare la motivazione dei nostri alunni anche attraverso l’impegno delle famiglie che, in questa occasione scenderanno in campo, proprio nel loro spazio d’interesse, mettendo in luce i talenti che ad ogni età e latitudine meritano di andare in scena».

Direttore artistico e presentatore dell’evento sarà il prof. Martino Parisi che nel corso dell’evento si occuperà anche della premiazione dei talenti della scuola, tutti quegli alunni che, in diversi ambiti disciplinari, si sono distinti per impegno, dedizione e risultati che li qualificano come delle vere e proprie eccellenze cittadine.
Il festival è aperto a solisti e gruppi vocali, che vi hanno fatto accesso dopo una audizione-preselezione avvenuta nei giorni scorsi, e prevede la presentazione di un brano, cover o inedito, della durata massima di 5 minuti. La giuria sarà composta da esperti del settore che, nella prima serata, individueranno i quattro alunni per categoria che accederanno alla finale di venerdì 9 giugno, durante la quale saranno proclamati i primi tre classificati. Già fissate le linee guida entro cui la giuria si esprimerà: intonazione, interpretazione, tecnica e maturazione espressivo-emotiva.

«Questa istituzione, da anni impegnata nella formazione musicale quale strumento per la promozione dell’intelligenza emotiva, ha l’obiettivo di assicurare ai propri studenti, a partire dalla scuola dell’infanzia, una formazione artistica che comprenda la musica, le arti dello spettacolo, le arti visive, sia nelle forme tradizionali sia in quelle innovative, nonché la conoscenza del patrimonio culturale italiano», conclude la dirigente scolastica, «l’istituto intende così continuare ad aprirsi al territorio cittadino».

Una scuola intesa quindi come comunità attiva, collegata al territorio attraverso la condivisione delle sue esperienze e professionalità, nell’affermazione di forme poliedriche (musico-artistico-espressive) che esaltino la valenza trasversale e complementare della musica che interagisce con la parola, la dimensione corporea, la sensorialità, la creatività, l’arte, la tecnologia e l’innovazione digitale. La musica, quindi, quale linguaggio universale, unisce, fa crescere e può dare voce ai bisogni inespressi. (rrc)