A Reggio Calabria c’è una vera e propria emergenza educativa, che è stata al centro dell’incontro della VIII Commissione Pari Opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali e immigrazione del Comune con la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza comunale, Valentina Arcidiaco e i consiglieri Novarro, Martino e Romeo.
«Gli eventi che si sono verificati a Gioia Tauro e il 5 febbraio a Campo Calabro – ha spiegato Lucia Anita Nucera, presidente della Commissione – sono allarmanti per la mancanza di responsabilità e di senso del limite dei ragazzi che, addirittura, come emerso dal provvedimento emesso dalla Questura di Reggio Calabria, si davano appuntamento sui social per poi, incontrarsi nelle piazze e dare vita a liti».
«Un vero allarme sociale – ha aggiunto – che deve fare riflettere e deve spingere la società, insieme alle istituzioni, scuola, chiesa, associazioni ecc. a individuare interventi che possano recuperare questi ragazzi, sia dal punto di vista umano che educativo. I modelli sbagliati, la mancanza di punti di riferimento, non possono giustificare l’assoluta mancanza di regole, ma devono fare riflettere sulla solitudine e sul vuoto di stimoli di questi giovani che non trovano meglio da fare che darsi appunto per darsi botte nelle piazze».
«Il ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi – ha proseguito Lucia Anita Nucera – ha elencato dati allarmanti per quanto riguarda la dispersione scolastica in Calabria, siamo ad oltre il 32%, e questi sono numeri che devono fare riflettere. Credo che la pandemia abbia colpito diversi settori, tra questi soprattutto la scuola, con le famiglie già fragili che non avevano gli strumenti necessari, e che si sono trovate ancora più in difficoltà. Come politiche sociali, abbiamo un sistema di assistenza domiciliare che funziona attraverso le cooperative per dare supporto a tanti minori».
«Inoltre – ha concluso – le scuole hanno fornito i supporti tecnologici necessari, però, a volte le difficoltà all’interno delle famiglie, spingono il minore ad allontanarsi e rifiutare ogni regola, e questo crea un muro anche con la scuola. Questo incontro è solo il primo, perché sul tema dell’emergenza educativa sarà avviato un tavolo tecnico insieme agli assessori al ramo ed a diversi soggetti del mondo dell’associazionismo».
La presidente Nucera ha chiesto, poi, al Garante di portare avanti la delibera di Giunta Reggio misura di bambino per l’attuazione di progetti sui minori, in particolare sull’empatia in previsione della Giornata internazionale della felicità del 20 marzo.
Il Garante Arcidiaco ha dichiarato che «le situazioni di disagio che si stanno venendo a creare nella nostra città, con assembramenti tra i ragazzi dai 10 ai 17 anni sono evidenti e spesso si associano a fenomeni di devianza dalle regole nel non portare la mascherina, ma soprattutto il prendersi a botte ed essere aggressivi. Non è una situazione facile-prosegue il Garante- ma credo che tutto ciò nasca da forme di devianza personale ma anche sociale».
«A volte – ha proseguito – sono proprio gli adulti che non rispettano le regole e a dare un cattivo esempio. In questo periodo di pandemia, i ragazzi si sono trovati privi di punti di riferimento essenziali, come possono essere lo sport, la chiesa, ecc. Sono spesso collegati on line, non solo per seguire le lezioni con la didattica a distanza, ma anche per navigare tranquillamente su internet dopo le 22, proprio per darsi questi appuntamenti».
«Credo che, tutti insieme – ha concluso – dobbiamo cercare delle soluzioni per evitare che episodi del genere si ripetano con azioni propositive di cittadinanza attiva». (rrc)
In copertina, da sinistra Novarro, Martino, Romeo, Arcidiaco e Nucera.