di PINO NANO – «Oggi ho salutato mons. Santo Marcianò, che si appresta a concludere il suo mandato. Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia, mons. Marcianò è stato una guida straordinaria e un faro che ha illuminato la via per tutti i militari e per l’intera Difesa. Ha saputo essere vicino a ognuno di noi, condividendo le gioie nei momenti sereni e donandoci forza nei momenti più difficili e tristi. A nome mio, di tutte le donne e gli uomini della Difesa, il più profondo e sincero ringraziamento per il suo instancabile sostegno e la sua preziosa testimonianza di fede e umanità». Parole del ministro della Difesa Guido Crosetto.
Saluto più solenne di questo non si poteva riservare ad un figlio di Calabria, per giunta ad un prete calabrese, reggino di nascita, che ha fatto del servizio per gli altri la sua missione di vita e che già da ragazzo – sottolinea mons. Salvatore Nunnari arcivescovo emerito di Cosenza e reggino come lui- era uno straordinario apostolo di fede e di speranza.
Incarico record per lui. Vi ricordo che Papa Francesco, lo aveva nominato Arcivescovo Ordinario Militare per l’Italia il 10 ottobre 2013, il che significa 13 anni di servizio pastorale tra i nostri militari.
La notizia della fine del suo incarico come Ordinario Militare d’Italia ai vertici della Difesa la dà ufficialmente la Sala Stampa della Santa Sede, all’indomani della nomina del nuovo Ordinario militare per l’Italia, mons. Gian Franco Saba, con una nota assolutamente formale: «In conformità alla Legge italiana che regola il servizio di Assistenza Spirituale alle Forze Armate, mons. Santo Marcianò, al compimento del 65° anno di età, ha lasciato l’incarico di Ordinario Militare per l’Italia».
L’ultima occasione pubblica, ma sorse anche solenne, di questi giorni per mons. Santo Marcianò come Ordinario Militare d’Italia è stato il saluto ai cappellani militari che hanno vissuto insieme a lui questa straordinaria stagione di vita, e l’occasione è servita al sacerdote calabrese per riannodare i fili del discorso mai taciuto sulla pace.
«Abbiamo assistito, specie negli ultimi tempi, a una recrudescenza inattesa e a un progressivo diffondersi di tanti focolai di guerra, che interpellano in qualche modo anche i militari italiani. Penso soprattutto – dice Santo Marcianò nell’omelia della messa del Crisma – a coloro i quali sono impegnati nelle missioni Internazionali che, in terra o in navigazione, richiedono un crescente impegno. Li ho visitati sempre quando ho potuto, specie nelle feste; e soprattutto ho visto il modo in cui voi, cappellani, li affiancate in questa vita faticosa e rischiosa, aiutandoli a maturare nella loro vocazione di operatori di pace. Una vocazione che, in quei luoghi, cerca di puntare al dialogo, al rapporto con le popolazioni locali, al servizio umanitario, ma esige per tutti i militari una formazione adeguata, ovunque essi si trovino e qualunque ruolo ricoprano».
Ecco a cosa servono oggi i cappellani militare: «Da sacerdoti – sottolinea don Santo Marcianò – voi accompagnate personalmente tutti: dai militari nelle caserme agli allievi nelle Scuole; da coloro che sono impegnati nelle emergenze a quelli che svolgono compiti di alta responsabilità di guida, anche nel mondo delle Istituzioni. Siete accolti e cercati da loro e ne stimolate il servizio alla giustizia, al bene comune, alla pace , sapendo che, in ogni luogo, è un privilegio, lo è stato pure per me, portare Cristo e il Suo Vangelo, portare l’olio di consolazione che ci ha unti nell’Ordinazione e che va versato sui fratelli».
Tutta la sua vita precedente l’aveva vissuta tra Reggio e Rossano. Monsignor Santo Marcianò è nato a Reggio Calabria il 10 aprile 1960. Si è laureato in Economia e Commercio nel 1982 presso l’Università degli Studi di Messina. L’anno successivo ha iniziato il cammino di formazione verso il sacerdozio presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore; nel 1987 ha conseguito il Baccellierato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense.
Viene ordinato presbitero il 9 aprile 1988 nella Cattedrale di Reggio Calabria. Nel 1990 consegue il Dottorato in Sacra Liturgia presso il Pontificio Ateneo ”S. Anselmo”. Dal 1988 al 1991 è Parroco della parrocchia “S. Croce” in Santa Venere (RC), e fino al 1996 vicario parrocchiale nella parrocchia “S. Maria del Divino Soccorso” a Reggio Calabria. Dal 1991 al 1996 è Padre Spirituale nel Seminario Maggiore Pio XI e dal 1996 è Rettore del medesimo Seminario, dove insegna Liturgia e Teologia Sacramentaria. Dal 2000 ricopre anche l’ufficio di Direttore del Centro Diocesano Vocazioni. Nel 1997 diventa canonico del Capitolo Metropolitano. Ma è anche Vicario Episcopale per il Diaconato permanente e i Ministeri, e membro di diritto del Consiglio Presbiterale e del Consiglio Pastorale diocesano.
Il 6 maggio 2006 viene eletto alla sede arcivescovile di Rossano-Cariati e riceve la consacrazione episcopale il 21 giugno 2006. Dal 2006 al 2013 è stato poi Segretario della Conferenza Episcopale Calabra. E come se tutto questo non bastasse è stato anche Segretario della Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana.
Nelle prossime ore conosceremo anche la nuova destinazione dell’Arcivescovo che potrebbe tornare alla guida di una delle tante sedi arcivescovili italiane. (pn)