CATANZARO – Successo per l’open day dell’Accademia di belle arti

Più di cinquecento studenti provenienti da diverse scuole superiori della Calabria hanno partecipato all’edizione primaverile degli Open day dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Come ormai consuetudine, l’Accademia ha aperto le proprie porte agli studenti delle quarte e delle quinte classi di licei e istituti tecnico-artistici calabresi per far conoscere loro le possibilità formative offerte dalle sue dieci Scuole. Un viaggio nelle due sedi dell’Accademia, quella nel cuore del centro storico, in via Tripoli, e quella nel quartiere Materdomini, nel corso del quale i giovanissimi studenti hanno potuto conoscere dalla viva voce dei docenti e degli studenti dell’Accademia le opportunità di formazione sia nei linguaggi dell’arte più tradizionali rappresentati dalle Scuole di Pittura, Decorazione, Scultura, Illustrazione-Grafica, Scenografia, che in quelli più contemporanei, come le Scuole di Regia, Fashion style e gioiello, Graphic Design, Didattica dell’arte, in quelli più innovativi, come la Scuola di Computer Games o di prossima attivazione come la Scuola di Fotografia.

«Per l’Accademia, l’apertura e la collaborazione con il territorio che la circonda è fonte essenziale di vita. Vogliamo contaminare il territorio calabrese con la cultura dell’arte e della bellezza, formando i futuri professionisti che, soprattutto in Calabria, potranno offrire un contributo forte nello sviluppo sociale, culturale ed economico – ha detto Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro – In questi ultimi anni abbiamo quindi inteso perseguire con entusiasmo e pervicacia l’obiettivo di far conoscere la nostra attività agli studenti calabresi, dimostrando loro che a pochi passi da casa possono trovare un luogo capace di offrire loro una formazione di qualità, in un contesto stimolante e in continua evoluzione. La risposta, sin qui, è stata straordinaria visto che in poco tempo abbiamo più che raddoppiato il numero di iscritti e le richieste sono in aumento. Abbiamo costruito un ambiente formativo in cui docenti e studenti si sentono parte integrante di un progetto condiviso: sono orgoglioso dell’entusiasmo e dello spirito con cui tutta l’Accademia ha partecipato all’organizzazione degli Open Day». (rcz)

CATANZARO – Un “viaggio al centro della musica” con Massimo Farese per gli studenti dell’Accademia

Come ogni forma d’arte, anche la musica ha avuto e continua ad avere un’evoluzione che riflette la società contemporanea o che addirittura la influenza. Sulla base di questo assunto, il dj ed esperto musicale Massimo Farese ha incontrato gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro per attraversare assieme a loro alcuni decenni del XIX secolo fino ad arrivare ai giorni nostri, legando attraverso esempi, aneddoti e chiarimenti tecnici i canti degli schiavi afroamericani alle più recenti espressioni musicali della cultura d’oltreoceano: «Nel mio intervento ho pensato di creare un “fil-black”. Dai primi canti di lavoro, allo spirtual, al gospel fino alle più recenti espressioni musicali come la trap e la drill, c’è una connessione. Vedo, però, con le più recenti espressioni musicali che caratterizzano anche il mercato europeo, una deriva quasi volgare. Si stanno veicolando dei modelli di linguaggio e di comportamento che approfittano del genere musicale per diffondere modelli di comportamento sbagliati, negativi. L’aspetto di rivalsa sociale, di sfogo che caratterizzava le prime forme di espressione artistica musicale degli afroamericani fino all’hip hop, adesso si sta perdendo quel valore», ha detto Farese.

Un primo appuntamento, quello con Farese, voluto dal Dipartimento di Didattica dell’Arte coordinata dalla docente Aba Amelia Lasaponara quale approfondimento in metodologie e didattica dei linguaggi audiovisivi: «Abbiamo scelto per questo appuntamento di approfondire il linguaggio artistico della musica, la sua capacità di essere conosciuta e apprezzata da tutti, indipendentemente dalle competenze tecniche di chi ascolta. La capacità di ascoltare è innata in ognuno di noi, non richiede la conoscenza specifica di codici dedicati, ma rientra già nella nostra “finestra sensoriale”. Grazie a Massimo Farese, allora, abbiamo sviscerato non solo le connessioni storiche e sociali tra generi musicali lontanissimi nel tempo gli uni dagli altri, ma anche come ogni genere musicale abbia avuto un’influenza su quello che lo ha seguito».

Il seminario con Farese è da inserire nel più ampio quadro di azioni formative promosse dall’Accademia nel contesto non solo didattico, ma anche rivolto alla costruzione di una coscienza critica negli studenti, nella formazione di un bagaglio culturale di base propedeutico alla loro evoluzione personale, artistica e professionale: «Ascoltare da un grande esperto com’è Massimo Farese dell’evoluzione storica, sociale e artistica della musica afroamericana del XIX secolo è stato particolarmente utile alla formazione dei nostri allievi – ha concluso Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia -. Abbiamo scelto questo tema perché strettamente connesso ai movimenti che hanno fronteggiato fenomeni gravi come il razzismo e la violenza sociale: era importante questa analisi, a mio avviso, proprio in un momento storico in cui, per esempio, la spinta sociale nel contrasto a fenomeni come la violenza sulle donne è così forte. Questo tipo di incontri sono occasioni di apertura di coscienza che contribuiscono ad arricchire il bagaglio culturale dei nostri studenti che, inevitabilmente, si riverbera nella loro produzione artistica e professionale». (rcz)

CATANZARO – “Art Talks”, i seminari e i workshop dell’Accademia di Belle arti

L’anno accademico 23/24 appena iniziato riserva un ulteriore strumento di approfondimento e di formazione agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Si tratta del ciclo di seminari e workshop dal titolo “Art Talks” che, come spiega il direttore Virgilio Piccari, «l’istituzione ha inteso promuovere con l’intenzione di fornire l’occasione di un confronto diretto e specifico tra gli studenti e alcuni esperti di diversi settori del mondo dell’arte: dalla scultura alla fotografia, all’illustrazione, alla pittura e al fumetto».

Sei seminari e sei workshop si aggiungeranno, quindi, al percorso formativo di tutti gli studenti, nell’ottica della costruzione di competenze trasversali alle specializzazioni dei diversi corsi: «Art Talks – aggiunge Simona Caramia, coordinatrice del Dipartimento di Arti Visive dell’Aba di Catanzaro -, da novembre ad aprile è un ciclo di appuntamenti costruito attraverso un lavoro condiviso tra i docenti dell’Accademia e con l’importante partecipazione dei rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di Dipartimento, Ilaria Notaro e Leopoldo Maggiorini. A loro e a tutti i docenti va il mio ringraziamento per aver programmato un percorso formativo integrativo di alta qualità, con relatori e ospiti di prestigio, i quali sapranno dare un enorme contributo alle iniziative con gli studenti».

Come detto, dei dodici appuntamenti previsti per l’intero ciclo di incontri, sei saranno dei workshop: questi si terranno nella settimana dal 13 al 18 maggio prossimo e vedranno la partecipazione di artisti di caratura internazionale come Christiane Löhr, Luca Vitone, Andrea Chiesi, Lucia Scuderi, Alessio Fortunato e Margherita Sgarlata. Quanto ai seminari, invece, il primo si è tenuto già sabato 4 novembre e ha avuto per protagonista il pittore e architetto del Cinquecento Giulio Romano, raccontato, davanti ad un’Aula Magna gremita, dall’architetto ed editore mantovano Giulio Girondi.

Sarà poi la volta di Giuseppe Puglisi, Nicola Zito, Luca Panaro, Nino Cannatà e Vito Teti: a loro il compito di accompagnare gli studenti nel percorso di avvicinamento ai workshop conclusivi del ciclo “Art Talks”. (rcz)

CATANZARO – Carmelo Nicosia insignito della laurea honoris causa dall’Accademia di Belle arti

Ricordi personali, storie di una carriera lunga e prolifica, riflessioni sul valore documentale della fotografia e sul ruolo del fotografo; Ii tutto condito da una forte dose di emozione. Così, Carmelo Nicosia, fotografo tra i più noti in Italia, nonché fondatore e responsabile della Scuola di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania, ha dialogato con Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, sulla fotografia, sul suo ruolo nel contesto artistico e sociale, sulla figura del fotografo e di come questa si è evoluta negli anni. Davanti a lui una nutrita platea di studenti e docenti dell’Aba di Catanzaro che hanno seguito la lectio magistralis dell’artista senza lesinare interventi e domande che hanno approfondito i temi di discussione.

Dopo aver ospitato in passato grandi nomi della fotografia, grandi artisti e momenti culturali di spessore; dopo la sfilata realizzata dall’Accademia nei giorni scorsi, le sale del Museo Marca sono tornate così ad accogliere un altro momento di alto valore culturale e artistico, che ha permesso agli studenti e alla città di conoscere da vicino un fotografo che più di tanti altri ha saputo raccontare il Sud, i Sud e alcune delle culture più lontane da quella italiana con un occhio riflessivo, mai giudicante, mai banale, con un linguaggio fatto di continui rimandi tra reportage e arte in cui i due piani si mescolano e si arricchiscono l’uno con l’altro.

La lectio magistralis ha preceduto di qualche ora la cerimonia, tenutasi sempre al Marca, con cui Nicosia è stato insignito della laurea honoris causa dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro in Cinema, Fotografia e Audiovisivo, quale riconoscimento alla sua carriera, agli anni di impegno profuso nell’insegnamento di Fotografia nelle Accademie e nella direzione dell’Accademia di Belle Arti di Catania, agli anni di ricerca sul campo, in viaggio tra l’Europa e l’America del Nord: «È stata una giornata straordinaria, ricca di emozioni e anche di intensità culturale – ha detto Nicosia al termine della cerimonia pomeridiana – La risposta dell’Accademia di Catanzaro è stata veramente incredibile: vedere tanti giovani e tanti colleghi è stata per me una grandissima emozione. Per me è un privilegio aver ricevuto questo premio che in qualche modo per me ha un valore anche alla carriera che, iniziata a 16 anni, ancora continua. Volevo ringraziare il direttore dell’Accademia di Catanzaro, Virgilio Piccari, soprattutto l’amico Virgilio, compagno di viaggio e di tante battaglie, anche accademiche negli anni passati. Spero che questa collaborazione personale possa continuare ancora»

Sul ruolo del fotografo contemporaneo, Nicosia ha aggiunto: «Cambia molto il ruolo del fotografo nel terzo millennio. Iniziamo a ragionare sempre di più sull’intelligenza artificiale, sull’assoluta diversità di approccio rispetto ai vari canoni lavorativi. Le vecchie agenzie cedono il passo ai gruppi di lavoro molto più snelli. Le economie al Sud si spostano moltissimo sul lavoro legato all’industria della cerimonia. Il turismo entra fortemente nei concept alberghieri. Studi associati provano a dare al cliente progetti finali complessivi, dalla fotografia al video, alla comunicazione e anche alla gestione dei social. Diciamo che il lavoro del terzo millennio in qualche modo si dovrà dotare di un terzo occhio. Credo che il cittadino comune, ma anche gli studiosi, tartassati e bombardati dalla comunicazione dei vari media, inizino a pretendere, ad anelare, a ragionare su quella che può essere effettivamente una realtà possibile, ammesso che esista, quando viene mediata dalla comunicazione».

«Carmelo – ha spiegato poi Piccari – rappresenta la fotografia italiana. Aver trasferito ai presenti, con questa generosità, quello che è stato il percorso della sua vita professionale, il suo rapporto con la fotografia, gli strumenti che accompagnano il linguaggio della fotografia è un ulteriore momento nel quale diamo un senso concreto al motivo per il quale formarsi all’interno dell’Accademia di Belle Arti possa aprire degli scenari inimmaginabili. Ma la cosa che mi preme sottolineare è quella ulteriore di generosità con la quale Carmelo ci ha garantito una sua frequentazione in forma seminariale, in forma di workshop e in quello che sarà di sicuro il futuro formativo nel settore della fotografia dell’Accademia.

Per l’occasione, il Marca ha ospitato alcune opere dell’artista. Due di queste, due scatti di Nicosia realizzati nel corso del viaggio che lo ha portato a scoprire il Giappone e la sua cultura sospesa tra tradizione e modernità, sono stati donati dallo stesso Nicosia all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. (rcz)

CATANZARO – Design, gli studenti dell’Accademia di Belle Arti protagonisti

Si susseguono i riconoscimenti nazionali e gli apprezzamenti per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro: Pietro Paonessa e Alessandro Lombardo sono stati ammessi a partecipare alla XVII edizione del Premio Nazionale delle Arti – Sezione Design. Paonessa è stato selezionato grazie alla seduta realizzata per “ABAcadabra – La magia di arte e archeologia”, il progetto nato con il Parco Archeologico nazionale di Sibari in cui gli studenti dell’Accademia si sono misurati con il riutilizzo di decine di cassette archeologiche in legno, i contenitori utilizzati per lo stoccaggio e l’archiviazione di reperti. Lombardo, invece, è stato selezionato per il suo lavoro di design realizzato in occasione dell’ultimo Open Day dell’Accademia, a maggio scorso: si tratta di una delle carte da parati realizzate dagli studenti dei corsi di Graphic Design, Fashion Design e di Design per la Comunicazione visiva inserita nella collezione dal titolo “Pareti piantate”, che già aveva riscosso interesse nazionale nel corso di alcune fiere di settore.

Il lavoro portato avanti da studenti e docenti nel campo del design, tra cui quello dello stesso Alessandro Lombardo, è stato poi al centro della call “Materia in Vacanza”, inserita all’interno dell’edizione 2023 del Materia – Independent Design Festival, conclusosi pochi giorni fa a Tropea. A esporre sono stati gli studenti Tommaso Alongi, Claudia Bifezzi, Aldo Cupelli, Giovanni Dardano, Micaela Mele, Paola Purcaro ed Emanuela Tavano.

Intanto, ha preso il via la settimana di residenza artistica “Creatività sostenibile”, a cura dei docenti Aba Giuseppe Guerrisi e Tommaso Palaia, con il supporto logistico di Matteo Marino e Francesco Gaudiello. La residenza nasce in collaborazione e presso il neocostituito Museo d’Impresa dell’azienda Gias di Mongrassano, grazie alla volontà di Michela Scura e della sua famiglia, grazie al supporto scientifico di Anna Cipparrone, coordinatrice regionale Icom di Basilicata e Calabria.

La residenza è rivolta agli studenti del Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia sul tema del riciclo: Giada Pugliese, Ilaria Notaro, Andrea Corsello, Luca Granato dovranno reinterpretare, attraverso il proprio linguaggio artistico e le loro ricerche, i materiali di recupero del processo di produzione dell’azienda per raccontarne ed esplicitarne l’identità. (rcz)