CATANZARO – Successo per “Inverso”

Ha riscosso grande successo la terza edizione di Inverso, la sfilata delle creazioni realizzate dagli studenti della Scuola di Fashion design dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

Le sale del Complesso monumentale San Giovanni, come già era avvenuto per la prima edizione, hanno ospitato i 60 outfit con tanto di accessori e gioielli che i 19 designer del Triennio e del Biennio della Scuola hanno realizzato nel corso dello scorso Anno Accademico 2023/2024. Inverso” rientra nel novero delle iniziative legate a Performing, il festival delle arti performative voluto dall’Aba Catanzaro con il coinvolgimento di altre 11 istituzioni Universitarie e dell’Alta Formazione italiane, finanziato coi i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

A portare in passerella le loro creazioni sono stati: Elia Anania, Anna Chiara Cozza, Assunta D’Amico, Maria Letizia Gabriele, Jessica Galea, Benedetta Grano, Davide Lucano, Matteo Mancuso, Ilham Osman, Vincenzo Lamonica, Ida Maletta, Valentina Renda, Arianna Riganello, Erica Roberti, Carmine Rocca, Giorgia Saporito, Georgiana Saviciuc, Federica Sestito, Ivana Trivieri.

A coordinare il loro lavoro sono state le docenti Aba Maria Saveria Ruga, Dobrila Denegri e Karisia Paponi. Nelle parole di quest’ultima, tutta l’emozione per il successo dell’evento: «Quest’anno la sfilata ha raccontato il loro lavoro progettuale durato un intero anno – ha spiegato –. Ognuno di loro ha lavorato sulla propria identità, creando una “capsule collection” di tre o quattro outfit partendo proprio dalla progettazione, quindi dall’idea, per poi passare al disegno, alla realizzazione del cartamodello e del prototipo fino ad arrivare alla realizzazione dei capi veri e propri. Li ho visti felici e soddisfatti».

«Hanno lavorato tanto – ha proseguito – per realizzare questo evento e credo che per loro sia stata un’esperienza altamente formativa perché hanno avuto l’occasione di confrontarsi con un contesto professionale, con i modelli e con tutto ciò che ruota attorno alla realizzazione di un evento complesso».

«E questo è esattamente il fine – ha concluso – che perseguiamo nella formazione, cercando di dare agli studenti non solo la teoria e gli strumenti tecnici per intraprendere una carriera, ma anche la conoscenza diretta e pratica del mondo del lavoro».

Entusiasta Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia: «È stato un momento straordinario – ha chiosato -. Con “Inverso” credo che abbiamo dimostrato in che misura il linguaggio acquisito dai nostri allievi sia in grado di competere con tutto il territorio europeo».

«Ne sono assolutamente fiero – ha concluso – così come sono fiero del fatto che anche questo evento sia stato realizzato con grande abnegazione, passione e senso di appartenenza alla comunità da parte dell’intero corpo docente dell’Accademia, affinché il pubblico potesse emozionarsi e partecipare emotivamente alla sfilata delle creazioni dei nostri studenti». (rrc)

 

Gli studenti dell’Aba di Reggio al Concorso dei Madonnari di Taurianova

Sebastiano Nicolò e Lara P. Cerqueira de Oliveira sono gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria che hanno partecipato alla nona edizione del Concorso Internazionale dei Madonnari di Taurianova.
Gli studenti, che hanno partecipato alla manifestazione su volere del direttore Piero Sacchetti e seguiti dal prof. Francesco Scialò e l’interessamento della prof.ssa Mimma Galluso, hanno elaborato un progetto che facesse risaltare la figura della Madonna connessa all’idea di libro, resa concreta da un effetto pop up, con al centro la cattedrale.
Lara P. Cerqueira de Oliveira, studentessa di grafica d’arte che da due anni partecipa attivamente al progetto, ha spiegato che la scelta dei colori è stata istintiva, come deve essere nel fluire creativo dell’arte: corallo per la cattedrale, verde acqua per il mantello della Madonna con sfumature viola e oro.
«Un’esperienza che consiglio – ha dichiarato – sia per l’apprendimento di un’arte antica e peculiare, che per l’esperienza di comunità che si vive in questo contesto, con la possibilità di rientrare in un circuito internazionale».
Celebrando quest’arte “di breve durata”, preziosa anche per questo, il concorso di Taurianova, fa infatti parte di un circuito virtuoso, che include Nocera, Mantova, Nicosia, fino al concorso tedesco di Blumberg nella foresta nera, al quale gli artisti sono invitati a partecipare. Spesso artisti viaggiatori, con sacco a pelo e gessetti al seguito, ai quali viene offerto il viaggio e l’ospitalità anche con l’aiuto di una rete di sostegno formata dai commercianti di Taurianova che aderiscono alla campagna “Adotta un Madonnaro”, mentre i pasti sono garantiti dallo chef Antonello, con attenzione per le esigenze di ognuno.
Antonella Larosa, alla direzione artistica dell’Associazione promotrice, artista, madonnara lei stessa, è molto soddisfatta del risultato ottenuto.
«Vogliamo soprattutto che i giovani siano praticanti di questa nobile e umile arte – ha dichiarato –, la cui storia inizia con la stessa scrittura. Per questo teniamo particolarmente alla presenza degli studenti e dei professori dell’Accademia che potrebbe promuoverla sempre di più».
«Nata come forma di devozione, quando l’artista proponeva un’immagine del santo patrono per voto – ha concluso Larosa – quest’arte è una forma di celebrazione spirituale, come abbiamo visto nelle 58 opere proposte dai 75 artisti presenti».
Organizzata dall’Associazione “Amici del Palco”, la manifestazione ha visto arrivare a Taurianova più di 70 artisti di talento arrivati da tutto il mondo per metter mano a gessetti colorati e dare forma all’antica arte impermanente dei madonnari:  dalla concorrente giapponese Canaco Matzumoto alla folta delegazione messicana, raccolti attorno al tema prescelto, “Maria, arte e sapienza” quest’anno particolarmente sentito perché legato al 130º anniversario del miracolo mariano di Taurianova e alla elezione della stessa a Capitale italiana del libro. (rrc)

CATANZARO – All’Aba al via la Workshop Week

Ha preso il via, all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, la Workshop Week che animerà il Museo Marca fino al 18 maggio.

L’evento, infatti, chiude il ciclo di seminari intitolato Art Talks che, durante l’anno accademico in corso, ha permesso agli studenti di conoscere e confrontarsi con personalità illustri del mondo dell’arte e della cultura italiana.

Nel corso della manifestazione, dunque, al Marca ci saranno artisti di fama internazionale e decine di studenti per dei laboratori tecnici e di approfondimento in pittura, decorazione, scultura, grafica e illustrazione, che trasformeranno gli spazi dell’importante museo di arte contemporanea in una vera e propria fucina di sperimentazione attraverso la quale studenti e studentesse dell’Accademia avranno modo di accrescere le proprie competenze apprendendo metodi e tecniche da professionisti riconosciuti a livello internazionale.

I primi quattro artisti ad essere ospitati dall’Accademia sono Luca Vitone, Margherita Sgarlata, Natalia Gil Cabezas e Andrea Chiesi che già da ieri (lunedì) hanno avviato i propri laboratori con più di cinquanta studenti. Da giovedì, poi, a lavorare assieme agli studenti saranno Alessio Fortunato, Lucia Scuderi e Christiane Löhr: «Si tratta di sette artisti straordinari – ha spiegato Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia – grazie ai quali abbiamo l’opportunità di offrire agli studenti e alle studentesse dell’Accademia di Catanzaro un modo differente di declinare l’approccio alla creatività. Abbiamo immaginato questa settimana proprio come uno strumento in più a disposizione della proposta didattica dell’Accademia utile a supportare i percorsi formativi e migliorare le competenze professionali dei nostri studenti».

L’ulteriore valore aggiunto all’iniziativa è dato proprio dalla scelta, precisa e voluta, di tenere i workshop all’interno delle sale del Museo Marca: «Volevamo dar vita a uno spazio della creatività che fosse continuo e il Marca, con il suo percorso ad anello, ci ha permesso di farlo. Tutt’e quattro le sale del piano superiore, quindi, ospitano un workshop diverso, ma tutti si svolgono in contemporanea. È un modo dinamico di vivere gli spazi museali che così diventano non solo luoghi di fruizione dell’arte finita, ma luoghi di creazione, di ideazione, di pensiero e confronto sull’arte e sul mondo in cui essa nasce e si forma. Ed è un modo ulteriore per aprirci al rapporto con la città», ha aggiunto Simona Caramia, docente Aba e coordinatrice del Dipartimenti di Arti Visive. (rcz)

 

Accordo tra Accademia di Belle Arti di Reggio e il Liceo Artistico Frangipane

Importante accordo di collaborazione è stato sottoscritto tra l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria e il Liceo Artistico “M. Preti Frangipane”, per consentire agli studenti di avere momenti di confronto diretto con le realtà produttive locali.

Il patto è stato siglato lo scorso 4 marzo all’Accademia, a cui hanno partecipato Giuseppe Ariobazzani, presidente dell’Accademia delle Imprese Europea, il prof. Piero Sacchetti, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, il prof. Antonio Barbera, docente presso il Liceo Artistico “M. Preti A. Frangipane” del quale è dirigente la prof.ssa Catena Giovanna Moschella, il prof. Massimo Monorchio, docente presso l’Accademia di Belle Arti e Marco Mauro, responsabile eventi e IT Tecnology dell’Accademia delle Imprese Europea.

Saranno previsti seminari informativi e occasioni di confronto e collaborazione con le aziende su quelli che sono le opportunità e gli sbocchi lavorativi che sia l’Accademia di Belle Arti, sia il Liceo Artistico possono offrire ai propri studenti.

In particolare, sarà favorito lo sviluppo di competenze “verticali” tra Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti, che consentiranno ai propri studenti di applicare in ambito produttivo, e secondo le esigenze delle varie aziende associate all’Accademia delle Imprese Europea, le competenze acquisite in ambito didattico. (rrc)

Aba di RC e Mediterranea insieme per lo sviluppo del territorio

«Insieme al magnifico Rettore Giuseppe Zimbalatti che ringrazio per l’estrema disponibilità a rafforzare ed ampliare i rapporti di collaborazione, vogliamo essere motore di sviluppo per il territorio e sostenere l’incontro e la collaborazione tra i nostri sistemi produttivi». È quanto ha dichiarato Piero Sacchetti, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, incontrando il Rettore dell’Università Mediterranea.

All’Aba di Reggio, infatti, si è svolto un importante confronto, nel quale sono state affrontate varie tematiche compresa la futura programmazione.

«Le sinergie tra le realtà culturali e formative del territorio sono fondamentali per lo sviluppo e la crescita della nostra comunità – ha proseguito il direttore Sacchetti –. Una delle mission dell’Accademia di Belle Arti é di creare le giuste condizioni occupazionali per i giovani soddisfando le richieste ed esigenze degli studenti pertanto, é indispensabile il dialogo tra le Università della città per raggiungere obiettivi comuni».

Un pensiero pienamente condiviso dal professore Giuseppe Zimbalatti, al quale è stata donata una incisione del professore Vincenzo Molinari.
La collaborazione tra le due realtà si inserisce quindi, in un percorso di rafforzamento del loro legame culturale e si radica in una visione comune della formazione e della crescita didattica delle nuove generazioni. (rrc)

CATANZARO – Presentato all’Aba il documentario “Badolato – Le voci dentro”

È stato presentato, all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, il documentario Badolato – Le Voci Dentro di Antonio AleoMaurizio Galella Mottola.

Prodotto con il sostegno dell’Accademia da due studenti della stessa, il documentario è un viaggio demoetnoantropologico nello straordinario borgo che domina il Golfo di Squillace, teatro di importanti esperienze di accoglienza e che negli ultimi anni ha trovato una nuova vitalità attraverso l’arte e la cultura. Dei temi narrati e delle scelte tecniche del documentario si è parlato nel corso del forum tra studenti dell’Accademia, autori del lavoro e docenti, con la moderazione della coordinatrice del Dipartimento di Didattica dell’Arte, Amelia Lasaponara.

Il lavoro non è solo uno strumento per la riscoperta e la promozione di uno dei più bei paesi della Calabria, bensì è stato l’occasione per raccontarne l’evoluzione, le tradizioni, il contesto sociale che lo caratterizza: «La genesi del progetto è del tutto spontanea – ha spiegato Gallella Mottola–. Dagli studi in Accademia, sui beni culturali, sulla loro tutela e la loro valorizzazione, sulla Pedagogia, sulla Storia dell’Arte, si è innescato un processo che ci ha portato a voler approfondire la conoscenza di Badolato. Da lì alla decisione di realizzare un documentario, il passo è stato quasi naturale. Abbiamo quindi messo insieme i nostri know-how, il mio legato alla conoscenza del mondo demoetnoantropologico e quello di fotografo di Antonio Aleo, dando vita ad un prodotto che l’Accademia ha inteso sostenere con entusiasmo».

«Nella realizzazione del documentario ho inteso mettere in atto un approccio in stile “conversation host” – ha spiegato Aleo – cioè dialoghi tra l’intervistato, Maurizio Gallella Mottola, e i protagonisti delle storie da raccontare. Tutto, però, è avvenuto in maniera spontanea, senza aver scritto nulla, per far sì che venissero fuori le emozioni, la poetica dei personaggi narranti e del luogo narrato. Volevo far emergere la semplicità del luogo, ma anche le caratteristiche del litorale jonico catanzarese, che hanno una spiccata personalità».

«Abbiamo lavorato su una fotografia semplice, ma con l’intenzione di renderla introspettiva, immaginato quasi come una serie di fotografie animate», ha aggiunto Aleo.

Il lavoro di Gallella Mottola e Aleo nasce dopo la Summer School realizzata dall’Accademia proprio nel borgo di Badolato, nel 2022: «Amiamo contaminare il territorio con l’arte e la bellezza – ha detto Virgilio Piccari, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro –. In questo caso, i nostri studenti lo hanno fatto attraverso un lavoro straordinario di ricerca e di narrazione, per testi e immagini, che prende le mosse proprio da quell’attenzione al territorio che l’Accademia quotidianamente riserva in ogni sua attività».

«Per noi è motivo di fregio, che mi inorgoglisce, produrre, con un atto disseminante – ha concluso – cultura e ricchezza per il territorio in cui operiamo. Siamo felici che questa impostazione, cioè che il nostro lavoro, sia accolto con grande favore: questa è la strada che abbiamo scelto e che vogliamo continuare a perseguire». (rcz)

REGGIO – All’Accademia di Belle Arti l’incontro “Unire biodiversità e sostenibilità”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 17.30, nell’Aula Magna “G. Marino” dell’Accademia di Belle Arti, si terrà l’incontro Unire biodiversità e sostenibilità: Prospettive per il futuro.

L’evento rientra nell’ambito del ciclo di incontri Conosciamo la biodiversità? Cittadini consapevoli per un destino comune, organizzato dal Centro Europe Direct del Comune di Reggio Calabria in collaborazione con Evermind Società Benefit e promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Reggio Calabria, la terna di eventi ha visto una partecipazione trasversale di auditori e di relatori che di volta in volta hanno lasciato le impronte sul tema della biodiversità e della sostenibilità declinata negli aspetti sociali, culturali e d’impresa.

 «Gli studenti dell’Accademia hanno fatto tesoro degli input forniti durante gli incontri – hanno detto gli organizzatori – è stato fornito loro un titolo: “L’Arte incontra la Biodiversità!” e da questo e dagli spunti avuti nel corso dei seminari sono partiti per approfondire i temi di sostenibilità e biodiversità per trasformarli in un linguaggio artistico in grado di fornire suggestioni e riflessioni sull’ importanza di tutelare la natura in tutti i suoi elementi e con tutte le azioni possibili».

I relatori che accompagneranno questo appuntamento conclusivo sono: Michelangelo D’Ambrosio, portavoce di Slow Food Calabria, e Valeria Barbi, ambasciatrice del patto europeo per il clima (eu impact ambassador) esperta di biodiversità, moderati da Maria Pia Tucci giornalista e Francesco Biacca, founder di Evermind. (rrc)

L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro intitolata a Mimmo Rotella

L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro è stata intitolata a Mimmo Rotella, maestro della pop art e del dècollage.

A darne notizia il Presidente dell’Aba Aldo Costa che, in qualità di proponente, ha espresso piena soddisfazione per la decisione del CdA dell’istituzione di legare il proprio nome a quello di Rotella che, più di ogni altro, rappresenta il simbolo del genio e della creatività catanzarese.

«Con grande orgoglio posso commentare l’esito positivo della proposta di intitolazione dell’Accademia al grande artista che, partito da Catanzaro, ha contribuito a scrivere pagine significative dell’arte del Novecento con tante sue opere che continuano tuttora a fare il giro del mondo», ha detto Costa sottolineando che la proposta sarà ora inviata al Ministero per i successivi adempimenti.

«Il polo di alta formazione artistica porterà il nome di Mimmo Rotella, una scelta suggerita non solo dall’eco che il maestro degli “strappi” suscita da sempre, ma soprattutto dal suo modo di intendere l’arte come strumento di riflessione e di provocazione con stimolanti risvolti sociali. Mimmo Rotella fu un rivoluzionario della sua epoca e, con questa proposta, si conclude il mio personale tributo al maestro. Infatti nel 1999, da vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, assieme ad Antonio Viapiana e Tonino Sicoli, purtroppo scomparsi, organizzammo la prima grande mostra delle opere di Rotella a Catanzaro, al Complesso Monumentale del San Giovanni, che riscosse uno straordinario successo di critica e di pubblico sanando così una dolorosa ferita nel rapporto tra l’artista e la sua Città».

«L’Accademia di Belle Arti, è utile ribadirlo, ha avviato un percorso innovativo dal punto di vista dell’organizzazione e dell’offerta didattica, guardando ai più recenti linguaggi espressivi e a nuovi profili professionali relazionati anche alle esigenze del mercato e ad interessanti sbocchi lavorativi. Mimmo Rotella, dunque, come punto di riferimento – ha concluso Costa – a cui mirare per dare continuità a questo nuovo corso e rinsaldare ancor di più il rapporto con la Città e l’identità di Catanzaro, in una più ampia prospettiva mediterranea». (rcz)

CATANZARO – Al Marca la personale “Wakan” di Giuseppe Spatola

Fino al 3 febbraio 2024 si può visitare al Museo Marca di Catanzaro Wakan, la mostra personale di Giuseppe Spatola e a cura dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

L’esposizione è stata presentata dall’artista e docente Aba, dal direttore Virgilio Piccari, e da Simona Caramia, docente dell’Accademia e curatrice dell’allestimento, assieme a Franco Russo. Hanno collaborato alla mostra studenti e docenti dell’Aba Catanzaro: Maria Tarantino, per la produzione delle opere; il prof. Giuseppe Negro, Gaia Valeo e Antonio Paparo per gli allestimenti; la prof.ssa Denise Melfi per l’identità visiva.

«“Wakan” è una parola della lingua degli indiani americani dei Lakota, più conosciuti come Sioux, con cui essi descrivevano ciò che non era spiegabile, ciò che andava oltre la comprensione, qualcosa di misterioso o al di fuori dell’ordinario – ha detto Spatola nell’introduzione alla mostra –. Qualsiasi cosa poteva essere “wakan”: un oggetto, un animale, una divinità, un fenomeno naturale. Nella mostra non troviamo nulla che riguardi gli indiani d’America, ma trovano spazio tutti soggetti “wakan”, cioè straordinari, che hanno a che fare con il mondo delle religioni, del mistero».

«Credo ci sia bisogno di una riconnessione dell’uomo con la natura – ha aggiunto –, con gli animali e con l’essenza, con la spiritualità, con il divino: ecco perché la mostra ospita soggetti a metà strada tra tutto questo, soggetti che danno forma e sostanza a questo bisogno di riconnessione con tutto ciò che ci circonda».

Tra figure umane dalla testa animale, supereroi che consolano divinità e un luogo interamente dedicato ad action figures di alcuni tra i più noti personaggi dei fumetti, Spatola dà vita ad uno spazio in cui si concentrano sogno e realtà, in cui la sensazione di sospensione dal tempo è amplificata dalla luce, dall’uso del bianco per le opere e per gli spazi, dal ritmo cadenzato di campane tibetane e buddhiste sullo sfondo di suoni della natura.

«Wakan è la forza primigenia, primordiale che permea le cose naturali, animali e umane – ha spiegato Caramia nel corso della conferenza stampa partecipata anche da diversi studenti dell’Accademia –. È una mostra che viene fuori da anni di lavoro e di ricerca: i Teriantropi in mostra, ad esempio, hanno dato forma a questa mostra a partire dal 2018. Ci restituiscono l’essenza della forza primigenia che muove l’azione artistica di Spatola e si contamina con il concetto di divinità».

«L’animalità mista alla forma umana – ha concluso Caramia – è uno dei caratteri fondamentali della ricerca artistica di Spatola ed è una contaminazione che ci porta a chiederci come abitiamo, in che mondo viviamo e che ruolo hanno gli eroi e i miti nella società contemporanea».

Con “Wakan” prosegue la collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti e la Provincia di Catanzaro grazie alla quale il Museo Marca, per la prima volta dopo diversi anni, torna ad avere in contemporanea nei suoi tre piani, altrettante esposizioni.

«In poco tempo – ha detto Piccari al momento dell’inaugurazione – abbiamo stilato e stiamo mettendo in atto un calendario di iniziative a carattere artistico e culturale che ritengo di qualità. Gli spazi del Marca meritano attenzione e cura, meritano di essere sfruttati al meglio e di essere conosciuti ben oltre i confini cittadini e regionali. Ringrazio quindi il presidente della Provincia di Catanzaro, Amedeo Mormile, per aver creduto nell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro affidando proprio all’istituzione che mi onoro di dirigere la programmazione culturale di spazi straordinari che, ne sono sicuro, torneranno a essere un valore aggiunto inestimabile per la città e per la Calabria». (rcz)

CATANZARO – A Paolo Pancari Doria intitolata la Scuola di Decorazione dell’Aba

È stata intitolata a Paolo Pancari Doria la Scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Una iniziativa voluta dal direttore Virgilio Piccari e dell’intero Consiglio accademico volta a sottolineare l’importanza della figura di Pancari Doria sia per la storia dell’Accademia, di cui è stato docente già dal 1977, sia per il mondo dell’arte.

L’intitolazione della Scuola di Decorazione, le cui lezioni si svolgono nella sede di via Tommaso Campanella, si è tenuta giovedì scorso alla presenza dei familiari di Pancari Doria, primo fra tutti il figlio Francesco: «L’emozione è fortissima. C’è un’esplosione di sentimenti che però oggi, a quasi due anni dalla sua scomparsa, posso raccontare con uno stato d’animo differente rispetto ai primi, terribili, momenti. Vedere, nel corso del tempo, quanto e come ha seminato mio padre nel corso degli anni, sentire come viene raccontato da chi lo ha conosciuto nel profondo, è motivo di gioia, di orgoglio. Voglio ringraziare personalmente il direttore Piccari e tutto il Consiglio Accademico per questo riconoscimento. È stato un gesto importantissimo per me, per la mia famiglia, ma credo anche per tutta la città di Catanzaro che potrà così ricordare mio padre per ciò che è stato».

Le note personali del figlio dell’artista si sono fuse ai ricordi del direttore Piccari: «Per me, Paolo Pancari Doria è innanzitutto legato a memorie personali molto particolari. Occasioni d’infanzia, lo ricordo bene quando ancora non aveva né barba né baffi, e ricordi di momenti più recenti a cui sono particolarmente legato. Il processo di intitolazione della Scuola è un processo che si è sviluppato spontaneamente nel Consiglio Accademico, a dimostrazione di quanto importante e vivo fosse e sia a tutt’oggi il suo ricordo. È stato tra gli iniziatori della nostra istituzione. Un artista vero, un visionario convinto che un’entità superiore esistesse e che fosse il faro della ricerca nella sua vita personale e artistica».

Dopo la scopertura della targa dedicata a Pancari Doria, la cerimonia è proseguita con la presentazione del volume “Paolo Pancari Doria. L’uomo, il sogno, il segno” (Academ Editore, 2023) a cui, oltre a Piccari, hanno partecipato l’autore del libro, Daniele Cristofaro, Giuseppe Negro, docente della Scuola di Decorazione, e Francesco Cuteri, docente Aba e direttore del Museo di Arte Contemporanea AM-International di Bivongi. 

L’iniziativa ha fatto da apripista all’inaugurazione della mostra antologica delle opere di Paolo Pancari Doria realizzate tra il 1988 e il 2000 che è stata inaugurata sabato scorso proprio presso il Macam di Bivongi per volere dell’Accademia e della Fondazione “Elio Furina” che guida il museo: «Ci tenevamo molto a ricordare la figura di Paolo Pancari Doria – ha spiegato Cuteri nel corso della cerimonia apertura della mostra – perché ha contribuito con la sua attività e con la donazione delle sue opere alla nascita della collezione museale del Macam. Queste opere, dedicate anche ad Angelina Melia (mecenate, curatrice d’arte e fondatrice di AM-Internationl), sono espressione di un tempo in cui gli artisti si ritrovavano con piacere, gioia e allegria a progettare il futuro. Siamo lieti del sostegno dell’Accademia di Belle Arti che ha inteso inserire questa mostra nel novero delle sue attività».

La mostra, curata da Elena Di Fede e Giulia Murace e con l’allestimento di Elio Furina, è visitabile, gratuitamente, fino al prossimo 9 marzo. Il Museo MacAM di Bivongi è aperto da martedì a domenica, dalle ore 9 alle ore 18. (rcz)