Prorogato al 15 febbraio bando del Gal Terre Locridee per nuove attività non agricole in aree rurali

È stato prorogato al 15 febbraio il bando del Gal Terre Locridee per aiutare nell’avviamento di nuove attività non agricole in aree rurali. Possono presentare la domanda per ottenere il sostegno: agricoltori, microimprese e piccole imprese, persone fisiche.

L’intervento mira alla realizzazione di progetti di innovazione sociale, che diano risposte a bisogni emergenti del territorio, attraverso nuove soluzioni e modelli inclusivi ed ecosostenibili.

In sintesi, il bando traccia le linee per la creazione di micro e piccole imprese che diano priorità ai processi produttivi sostenibili e all’inclusione di categorie svantaggiate e vulnerabili, in area rurale.

Grazie a questa stessa misura, sono nati il Centro di fisioterapia e riabilitazione per persone con disabilità, a Caulonia; il santuario di “Monte Stella”, a Pazzano, è stato reso fruibile anche a categorie svantaggiate; sono state avviate due attività imprenditoriali che vedono il coinvolgimento di soggetti svantaggiati: il birrificio del Santuario di “Santa Maria” di Polsi e il laboratorio per l’estrazione di olio di canapa (CBD oil) a Bovalino. (rrc)  

Il Gal per la valorizzazione dei prodotti del territorio

di ARISTIDE BAVA«La valorizzazione dei prodotti del territorio passa attraverso un disciplinare di produzione che ne dia il riconoscimento, in base al quale il prodotto stesso diventa riconoscibile nella sua specificità tra tanti prodotti che potrebbero apparire uguali. È così anche per la produzione del formaggio caprino d’Aspromonte». Una considerazione attenta e precisa emersa nel corso di un incontro che ha avuto luogo presso la sede del Gal Terre Locridee, a Locri, dove specialisti del settore e allevatori si sono trovati, per dare il via, nell’ambito del progetto “Terre di Calabria” (misura 19.3 del Psr Calabria 2014-2020), all’elaborazione del disciplinare di produzione, proprio del formaggio di Capra d’Aspromonte, presente anche Roberto Rubino, presidente di Anfosc (Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo).

Per l’occasione pascoli, alimentazione e trattamenti degli animali e metodi di lavorazione dei formaggi sono stati al centro dell’incontro al quale hanno partecipato il presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì, il direttore Guido Mignolli e il consulente Anfosc, Adriano Gallevi. Dall’incontro è emerso che «un prodotto è legato a un dato territorio per alcuni fattori ben precisi, individuabili, che ne esprimono la specificità e che devono essere riconosciuti dal consumatore. Fattori che fanno di un certo prodotto un prodotto “specifico” e devono essere controllabili in maniera semplice, non attraverso costi insostenibili. Si tratta, allora, di condividere con i produttori poche ma importantissime regole, quelle giuste».

Il Presidente Roberto Rubino ha spiegato, partendo dalla considerazione iniziale che «si tratta di condividere con i produttori poche ma importantissime regole, quelle giuste. Quindi, in primis, parlando di formaggi, l’alimentazione degli animali è fondamentale per un prodotto di qualità. Non esistono pascoli degradati o erbe infestanti, anzi, la diversità genera quella specificità delle molecole che il latte trasmette. In un dato territorio, a una data altezza, c’è una certa vegetazione, salendo o scendendo lo scenario cambia e cambiano anche il gusto e la qualità del prodotto finale. Quindi bisogna vedere cosa mangia l’animale e definire i limiti dell’alimentazione, ridurre o eliminare i “concentrati” dei mangimi perché aumentano la quantità ma non la qualità del latte. Mettere, infine, i produttori in condizione di fare meglio quello che già fanno, perché non si perda la qualità al latte di partenza e si ottenga così un grande formaggio».

Dal canto suo il presidente del gal, Francesco Macrì, ha affermato che «il progetto vuole accrescere il valore economico delle produzioni locali, dando risalto alle specificità legate al territorio, in un percorso globale che coinvolge storia e cultura, oltre alla qualità degli alimenti. I prodotti della Locride, per gusto e proprietà nutrizionali, hanno tutte le carte in regola per primeggiare sul mercato nazionale e internazionale, ma per fare questo è necessario darsi delle regole di riconoscibilità. I disciplinari andranno a valorizzare un paniere di prodotti d’eccellenza, individuati sul territorio del Gal Terre Locridee. Il passaggio successivo sarà mettere in rete le aziende, generare importanti sinergie e circoli virtuosi di cooperazione e sviluppo».

Dal canto suo il Direttore del Gal, Guido Mignolli ha aggiunto «il formaggio caprino è per la Locride un prodotto identitario, con gusto e aromi tipici. La capra d’Aspromonte è simbolo di energia positiva, emblema di libertà, voglia di conoscenza, amore verso la terra. Raggiunge luoghi meravigliosi e inaccessibili, negati agli altri, per viaggiare oltre. Da questo straordinario animale otteniamo un prodotto speciale, che può divenire un attrattore economico forte, capace di generare iniziative nuove, con effetto moltiplicatore sulla produttività del territorio». (ab) 

In copertina, Roberto Rubino

Il 2023 del Gal Terre Locridee e i propositi per l’anno nuovo

di ARISTIDE BAVAIl presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì ha voluto chiudere l’anno 2023 con una nota stampa nella quale unitamente agli auguri per il nuovo anno esprime la sua soddisfazione per quanto è stato fatto in «un anno anno impegnativo ma ricco di soddisfazioni» auspicando, appunto che «il nuovo anno renda concreti sogni e progetti e porti bellezza a ognuno di noi e a tutta la Locride».

Nella nota Francesco Macrì scrive «abbiamo portato a termine progetti importanti, a cui teniamo molto; progetti innovativi e inclusivi con significative ricadute economiche e sociali sul territorio, come l’avviamento di un birrificio a Polsi e di un’azienda per la produzione di Cbd Oil a Bovalino, l’apertura di una palestra per disabili a Caulonia. La cooperazione regionale e transnazionale – dice ancora Macrì – ci ha portato ad attuare azioni programmatiche di ampio respiro, come la valorizzazione di prodotti d’eccellenza attraverso dettagliati disciplinari e gli itinerari legati al turismo enogastronomico».

«Grazie alla collaborazione costante con Officine delle idee – ha ricordato – abbiamo dato vita a progetti creativi e innovativi come il “Cammino del pane”, portando fuori regione un prodotto fortemente identitario della Locride, lungo un percorso di scambio e di condivisione. Con Myth Euromed abbiamo creato un ponte tra la Grecia e la magnagrecia, sul terreno dell’antica storia comune e di un presente che ci vede come territori gemelli. Abbiamo ancora in corso una mostra unica nel suo genere, “L’incanto del disegno”, che ha portato a Locri i disegni dei grandi maestri dell’arte dal Cinquecento ai primi del Novecento e che fa da apripista per un percorso che intendiamo continuare nel filone dell’arte e della cultura».

«La programmazione, poi, del nuovo PdA – ha proseguito – ci ha visto concentrare tutte le nostre energie per dotare la Locride di uno strumento che possa contribuire in maniera significativa e tangibile a dare impulso allo sviluppo sociale, economico e culturale. E anche in questo siamo stati premiati: grazie agli amministratori locali, ai cittadini e alle associazioni abbiamo raccolto idee e input per una progettazione in grande e “Un sogno per la Locride – Il viaggio continua”, che presenteremo giovedì 4 gennaio 2024, alle ore 11.00, nella sede del Gal TL, è stato pienamente approvato dalla Regione Calabria”. Il presidewnte del Gal non si ferma a queste considerazioni ma afferma che ” da qui bisogna ripartire, con l’entusiasmo di sempre, rinnovando sforzi ed energie, grazie a professionisti d’eccellenza, come il nostro direttore Guido Mignolli, una struttura viva e operativa, un Consiglio d’amministrazione propositivo e partecipe, puntando alla realizzazione del progetto, con particolare attenzione alle aree interne, alla sostenibilità e all’inclusione».

Nella parte finale il messaggio che il Gal «pensa anche a un territorio da difendere sotto il profilo paesaggistico e da rafforzare sul piano dell’inclusione e della sostenibilità ambientale. Ci auguriamo, quindi, e auguriamo a tutti che il nuovo anno renda concreti i sogni e i progetti e porti bellezza a ognuno di noi e alla Locride tutta».  (ab)

A Matera firmato il manifesto del Cammino del Pane

di ARISTIDE BAVA Il Cammino del pane, attivato da Officine delle Idee in collaborazione con il Gal Terre Locridee  e partito dalla Locride, nel 2020, è ormai una realtà.

Nei giorni scorsi a Matera è stato firmato il Manifesto del cammino del Pane che registra anche il coinvolgimento dei Comuni di Africo, Canolo, San Luca e Platì, e secondo il presidente del Gal Francesco Macrì può diventare un asse portante in tema di sviluppo e coesione dei territori attraverso un prodotto dal forte valore identitario come appunto è il pane.

Appunto a Matera nell’ambito dell’evento Forum del Cammino del pane che ha avuto come protagonisti Comuni, Gal, Unpli e associazioni di categoria, è nato il “Manifesto del Cammino del pane”, che coglie appieno lo spirito del progetto. Con la firma del Manifesto è stata, inoltre, designata proprio la città dei Sassi come “Capitale del Cammino del Pane” 2024. L’evento materano, molto partecipato, ha offerto vari spunti di riflessione grazie all’interessante contributo dei relatori presenti.

È emerso chiaramente come il pane non sia solo un elemento nutrizionale ma veicolo culturale che porta con sé storie e tradizioni delle comunità e dei popoli. È stata anche evidenziata la crescente consapevolezza, sull’importanza della sostenibilità ambientale nella produzione alimentare. L’uso di grani antichi e tecniche di coltivazione rispettose dell’ambiente, sono stati al centro della discussione, promuovendo una visione che rispecchi tradizione e impegno verso un futuro sostenibile.

Si è sottolineato, inoltre, l’importanza del recupero degli antichi metodi di panificazione: e proprio dalla Locride, Platì per la precisione, è giunto a Matera un pane prodotto con una ricetta che non veniva più impiegata da cento anni, usando farine di lenticchie, orzo, jermano e cicerchia. Il successo e l’entusiasmo generato dall’incontro tenutosi a Matera, dimostrano chiaramente che la connessione tra cibo, cultura e comunità è più forte che mai. L’evento ha fornito un’opportunità unica per riflettere sulla ricchezza della tradizione del pane e ha ispirato la speranza di preservare e arricchire questo patrimonio per condividerlo con le generazioni future. Anche per questo il Cammino del Pane può diventare opportunità di tessere una rete di connessioni, che vadano oltre il semplice atto di consumare cibo.

Il Manifesto del Cammino del Pane è stato formato dal sindaco di Matera Domenico Bennardi, da altri esponenti di quella regione ma anche da Antonio Blandi, project manager di “Officine delle Idee, da Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locridee; Natale Carvello, presidente Gal Kroton, Filippo Capellupo, presidente Unpli Calabria e da Domenico Modaffari, sindaco di Africo; Antonio Carlomagno, sindaco di Cerchiara di Calabria; Rosario Sergi, sindaco di Platì; Laura Multari de “Il pane di Canolo”.

Significative le affermazioni del presidente Francesco Macrì: «Dalla Locride, stiamo dando rilievo su tutto il territorio nazionale alla bontà del pane dei nostri paesi che vantano una tradizione d’eccellenza nel campo della panificazione, incontrando altre tradizioni e altre storie relative a questo prodotto. Il progetto legato al pane è essenziale per uno degli obiettivi più importanti dell’azione del Gal, ossia creare un ponte tra i Paesi del Mediterraneo, in funzione di crescita socio-culturale e di sviluppo economico».

Dal canto suo Antonio Blandi ha dichiarato «Il Cammino del Pane è un’iniziativa di rinascita sociale e culturale, un richiamo a coesione, condivisione e fratellanza. Il pane deve essere considerato come elemento identitario, di mediazione culturale, sociale e turistica, che unisce le comunità, i territori, i popoli; filo conduttore per un cammino universale, culturale e turistico, quindi promotore del dialogo tra popoli e comunità». (ab)

 

LOCRI (RC) – Piano d’azione della Locride, chiusa la prima fase dei lavori

di ARISTIDE BAVA – Si è conclusa la prima fase dei lavori per il nuovo Piano d’azione per la Locride previsto dal Gal Terre Locridee con gli ultimi incontri che hanno avuto luogo a Sant’Ilario, Bovalino, Locri e Camini. Adesso si passa alla messa a punto del progetto. La prima fase degli incontri si Ë sviluppata in vari comuni del comprensorio della Locride e ha riguardato, appunto, la co-progettazione del nuovo PdA (Piano di Azione) 2023/27, attivata dal Gal Terre Locridee per la realizzazione di una strategia progettuale mirata e condivisa, in grado di dare risposte concrete al territorio. Secondo quanto affermano gli “esperti” del Gal gli incontri territoriali e i tavoli tematici attivati hanno portato un importante contributo di idee, evidenziando realtà da valorizzare, potenzialità ancora inespresse e, soprattutto, una grande volontà di agire e costruire da parte di amministrazioni, associazioni culturali e di categoria, pro loco, imprenditori e cittadini.

Ad illustrare il nuovo bando per il PdA sono stati il presidente del Gal Terre Locridee Francesco Macrì, il direttore Guido Mignolli e la dottoressa Maria Elena Filippone, affiancati dal vicepresidente del Gal Vincenzo Minervino, dai consiglieri Ettore Lacopo, Ernesto Riggio, Domenica Bumbaca, assessore alla cultura di Locri e Pasquale Brizzi, responsabile del Consorzio di bonifica.

A ospitare gli incontri, nei vari Comuni, sono stati i rappresentanti istituzionali: a Bivongi, nella sala del Rural Center, il sindaco Vincenzo Valenti, presenti anche il sindaco di Pazzano Francesco Valenti, il consigliere di Monasterace Pino Quaranta e Don Enzo Chiodo; a Casignana, negli spazi della Villa Romana, l’assessore Agata Mazzitelli, a Platì, nella sala consiliare, il sindaco Rosario Sergi; a Gioiosa Ionica, sempre nella sala consiliare, il sindaco Giuseppe Ritorto, presenti i sindaci di Martone, Giorgio Imperitura, e di Grotteria, Giuseppe Racco; a Siderno, sala consiliare, il sindaco Mariateresa Fragomeni; a Sant’Ilario dello Ionio, nella sala di Palazzo Speziali Carbone, il sindaco Giuseppe Monteleone, presente anche il sindaco di Ciminà Giovanni Mangiameli; a Bovalino, nella sede del Caffè letterario “Mario La Cava”, il sindaco e presidente dell’assemblea dei sindaci Vincenzo Maesano; a Locri, nella sala consiliare, il sindaco Fontana, con la partecipazione dell’assessore regionale Giovanni Calabrese, presente anche il sindaco di Antonimina Giuseppe Murdaca; a Camini, infine nella sala Polifunzionale, il sindaco Pino Alfarano.

Molta partecipazione anche durante i tavoli tematici, organizzati a cornice degli incontri istituzionali con interessanti contributi di imprenditori, conoscitori della natura e del paesaggio, artisti, operatori culturali e intellettuali. Adesso si passerà alla fase finale, quella in cui le idee diventano analisi e visione globale per l’immediato futuro con l’attivazione di un progetto concreto attraverso cui continuare a costruire, secondo le intenzioni del Gal Terre Locridee, lo sviluppo sociale, economico e culturale della Locride. Dopo la redazione, il nuovo PdA sarà condiviso ancora con il territorio in un incontro conclusivo, finalizzando il tutto – informa il Gal – alla partecipazione al bando della Regione Calabria “Intervento Leader, programma strategico della Pac 2023/27”. (ab)

Il Gal attiva un sogno per la Locride

di ARISTIDE BAVA Il presidente del Gal Terre Locridee, Francesco Macrì ha programmato, unitamente ai suoi collaboratori una serie di incontri in tutto il territorio della Locride per progettare i nuovi piani strategici per una “politica agricola comune”.

Il suo obiettivo e di avere importanti contributi di idee da parte di tutti per attivare adeguati progetti per l’intero territorio. Secondo Macrì «questi momenti di ascolto sono fondamentali per una visione condivisa sul futuro di un territorio così bello e così debole e per far sì che dalle  intuizioni di tutti  possa nascere un programma in grado di favorire la vitalità delle zone rurali, contrastare lo spopolamento e dare priorità al patrimonio naturalistico».

«Il confronto aperto con i cittadini – ha aggiunto – gli operatori e le istituzioni del sistema agricolo e rurale aiuterà a concentrarsi su ciò che deve essere effettivamente fatto e puntare a un risultato positivo. Siamo chiamati, in sintonia con la politica regionale, invitando i cittadini e le parti interessate, a intervenire nel dibattito per la costruzione della prossima politica agricola del nostro territorio. Quindi la richiesta specifica di partecipare alla costruzione dei PSP (piani strategici della politica agricola comune) 2023/27, che attuano la Pac (politica agricola comune) predisposta dal Ministero dell’Agricoltura e approvata dalla Commissione europea».

Quella della programmazione – secondo il presidente del Gal Terre Locridee – è una fase decisiva per l’attuazione dei progetti futuri sul territorio. Lo stesso Direttore del gal Guido Mignolli aggiunge «dobbiamo aprire la mente – dice – a una visione d’insieme, immaginando quello che vorremmo fosse creato e realizzato nel comprensorio locrideo. Immaginiamo di progettare seguendo un filo conduttore, una sorta di slogan condiviso, “un sogno per la Locride”, come faro e linea guida, intrecciando idee e volontà di azione, con la partecipazione di tutti».

L’attività di animazione, prevista dal bando “Avviso pubblico – Intervento Leader, programma strategico della Pac 2023/27”, si snoderà attraverso incontri nei comuni, con gli eventi “Un sogno per la Locride – Manifestazione di confronto e condivisione di idee e progetti per la Locride” a Bivongi, Locri, Bovalino, Siderno, Platì, e gli incontri territoriali, “Idee e progetti per il territorio”, a Sant’Ilario dello Jonio, Camini, Casignana, Gioiosa Jonica, che coinvolgono i comuni vicini (Stilo, Pazzano, Monasterace, Riace, Caulonia, Stignano, Placanica, San Giovanni di Gerace, Martone, Marina di Gioiosa, Roccella Jonica, Agnana, Canolo, Ardore, Portigliola, Bianco, Benestare, San Luca, Careri, Sant’Agata, Caraffa, Samo, Ciminà, Grotteria, Mammola), e negli Istituti scolastici superiori di Roccella Jonica; e attraverso tavoli tematici, “Incontro di partecipazione alla costruzione della strategia di sviluppo locale”, su professioni, agricoltura, cultura, ambiente, turismo.

È stato già fisssato  Il calendario degli appuntamenti che sono i seguenti: “Un sogno per la Locride – Manifestazione di confronto e condivisione di idee e progetti per la Locride” : 6 ottobre, ore 16.00, Rural Center, Bivongi. 10 ottobre, ore 17.30, Sala del Consiglio, Platì.11 ottobre, ore 17.30, Sala del Consiglio, Siderno. 13 ottobre, ore 17.30, Caffè letterario “La Cava”, Bovalino.12 ottobre, ore 17.30, Sala del Consiglio, Locri. “Idee e progetti per il territorio”: 10 ottobre, ore 15.30, Villa Romana, Palazzi di Casignana. 11 ottobre, ore 11.00, Sala del Consiglio, Gioiosa Jonica.13 ottobre, ore 15.30, Sala del Consiglio, Sant’Ilario dello Ionio.14 ottobre, ore 16.00, Centro Polifunzionale, Camini. (ab)

La Locride territorio ottimale per la zootecnia

di ARISTIDE BAVA – «Puntare sulla qualità dei prodotti, la sostenibilità ambientale e il benessere animale per uno sviluppo del comparto zootecnico che produca redditività e soddisfi le richieste del consumatore». Questo in sintesi il risultato del convegno sul tema “Il ruolo del pascolo nell’alimentazione del bovino da carne”, finanziato dal Gal Terre Locridee e attivato con il progetto Valbiopas nell’ambito del Psr Calabria 2014-2020 a sostegno a progetti pilota ed allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nel settore agroalimentare ed in quello forestale.

Il progetto ha avuto come partner tre aziende della Locride e il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise. All’incontro che si è tenuto a Palazzo Nieddu di Locri è stato presente ed ha aperto i lavori l’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo che ha affermato che : «Si tratta di un progetto di grande interesse in un campo, quello del benessere animale, sul quale la Regione Calabria ha voluto investire molto e su cui si intende continuare a investire, contrariamente a quanto accade invece nel resto del Paese, dove chiudono molti allevamenti in favore dell’acquisto di carni dall’estero. Questo progetto invece rispetta l’ambizione di puntare sulla qualità e rendere anche la produzione di carne un marcatore identitario in grado di incentivare lo sviluppo economico territoriale».

Sul progetto si è soffermato Giuseppe D’Alessandro di VmLab: indicandolo come «una misura di cooperazione che ha coinvolto l’Università degli studi del Molise e tre imprese del territorio e che, partendo dall’analisi del comprensorio della Locride, ha proposto buone pratiche da trasferire alle aziende per esaltare le caratteristiche botaniche ed ecologiche del territorio affinchè vengano sfruttate per esaltare le qualità del prodotto carne».

Particolarmente interessante, poi, la relazione del Prof. Giuseppe Maiorano del Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti dell’Università degli Studi del Molise: «Il pascolo – ha detto – è un’entità biologica quasi sempre eterogenea per la diversità delle piante presenti ma che dipende, nel tempo, dall’insieme delle condizioni non solo ambientali, ma anche antropiche e, particolarmente, dalle modalità della sua utilizzazione da parte del bestiame. Il progetto ha inteso valutare la componente floristica del pascolo presente in alcune aree rappresentative della Locride, I risultati del progetto hanno evidenziato che le famiglie botaniche presenti nei pascoli delle aree oggetto di studio sono rappresentate soprattutto da Graminacee (55%) e Leguminose (25%), oltre ad altre specie (20%). La presenza di differenti componenti floristiche, riscontrata nei pascoli, presuppone un diverso contenuto di sostanze fitochimiche».

Scendendo sul piano pratico, quindi, l’imprenditore capofila, Giuseppe Fragomeni, ha affermato che «Il progetto si sta rivelando di fondamentale importanza per il territorio e dà una grossa mano per una produzione di qualità, oltre che contribuire attivamente a un controllo del territorio limitando gli incendi e garantendo una cura dei terreni che prevengono gli allagamenti».

Il direttore regionale dell’assessorato all’agricoltura Giuseppe Giovinazzo ha, poi, precisato che «Non c’è mai stata una politica della carne al sud, ma neppure nel resto del Paese. Gran parte delle difficoltà oggi sono determinate dall’imposizione europea di modelli per rispondere a delle necessità di sostenibilità che vengono da altri settori».

Michele Colucci, presidente Ara Calabria ha detto: «Siamo perfettamente in linea con questo tema che vede al centro la salvaguardia della biodiversità anche per la difesa dalla tradizione. Ma questo non basta: bisogna continuare lavorare per alzare il livello della produzione. Abbiamo tutte le carte in regola per poter affrontare insieme le problematiche in essere e affrontare il futuro in serenità».

Nella conclusione, poi, Francesco Macrì, presidente del Gal Terre Locride, dopo aver ringraziato l’assessore Gallo per il suo impegno ha rimarcato che «Il comparto zootecnico ha un ruolo strategico per lo sviluppo economico della Locride e dell’intera regione. La Locride – ha precisato – è dotata un territorio splendido, idoneo alla produttività e al benessere, un territorio che però va gestito nella maniera adeguata perché possa produrre al meglio. Il progetto Valbiopas, in questa direzione, rappresenta un viatico importante ed efficace per le buone pratiche aziendali, per rafforzare la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale. Uno sviluppo concreto e importante della zootecnia è possibile; dipende dalle nostre azioni, dalla capacità di mettere in campo sinergie, idee, e richiede l’impegno di tutti». (ab)

Macrì (Gal Terre Locridee): Creare un laboratorio euro-mediterraneo permanente

Creare un laboratorio euro-mediterraneo permanente sulle politiche della biodiversità. È l’idea lanciata dal Gal Terre Locridee, guidato da Giuseppe Macrì, nel corso della Scuola estiva dal titolo Politiche della biodiversità. Sul governo dell’umano, dell’animale, del vegetale, promossa dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, con la partnership tecnica di Gal Terre Locridee e Officine delle Idee, ospitata nei comuni di Bivongi, Pazzano e Stilo, nella “Valle dello stilaro”, area votata alla convivenza armonica tra uomo e ambiente, luogo di incontro tra culture, popoli e religioni diverse.

«La scuola sulle politiche della biodiversità e la creazione di un laboratorio euro-mediterraneo – ha spiegato Macrì – si inseriscono nella nostra visione progettuale di un comprensorio che per vivere e crescere, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, deve avere un respiro mediterraneo. Dobbiamo proiettarci verso la scoperta del bello di cui il territorio è ricco e accogliere una dimensione geografica e culturale più ampia, l’unica possibile per fare emergere territori come il nostro».

L’evento, di respiro internazionale, ha visto il territorio della Locride protagonista grazie al lavoro svolto da ricercatori che hanno avuto modo di confrontarsi su temi di assoluta rilevanza scientifica e di visitare luoghi di estrema rilevanza storica, muovendo da un nuovo modo di intendere la “biodiversità”, tendente all’inclusione dell’umano e al superamento degli steccati fra specie.

Otto i borsisti, selezionati tramite apposito bando pubblico, che hanno preso parte ai lavori, nell’ottica di uno scambio intergenerazionale tra studiose e studiosi al di fuori dell’asimmetria dei rapporti di natura accademica.

Sotto la direzione scientifica di Ciro Tarantino (Università della Calabria), Xenia Chiaramonte (Università di Venezia Ca’ Foscari I, già ICI Berlin), Paolo Napoli (École des Hautes Etudes en Sciences Sociales – Paris), le sessioni di lavoro si sono svolte dando spazio alla ricerca, alle discussioni e alla visita di luoghi significativi per la comprensione della nozione di biodiversità – nelle molteplici declinazioni affrontate dalla Scuola – con lo svolgimento di attività laboratoriali comuni condotte dai discussant, Marco Malavasi (Università di Sassari) e Federica Buongiorno (Università di Firenze).

Il territorio su cui insistono i tre comuni della Locride ha suscitato grande interesse non solo per quanto riguarda il contesto storico e monumentale e il suo paesaggio naturalistico, ma soprattutto per quanto attiene al patrimonio antropologico e alle comunità locali.

«La biodiversità, intesa anche nei suoi aspetti socio-culturali, ha giovato del contesto territoriale e dell’incontro con una complessità che merita tutti i nostri sforzi, intellettuali e pratici, per essere affrontata in modo tale da essere all’altezza della nostra epoca delle catastrofi, la quale non può di certo fare a meno della responsabilità così come della cura del territorio da parte degli umani» ha dichiarato, a conclusione dei corsi, Xenia Chiaramonte.

«La scelta della Valle dello stilaro quale luogo dove svolgere questa prima Scuola estiva è stata fortemente voluta per la singolare sintonia tra spirito dei luoghi e spirito della scuola – dichiarano gli altri due direttori scientifici, Ciro Tarantino e Paolo Napoli –. Queste terre in permanente contraddizione sono il luogo giusto per tentare di rispondere al grande interrogativo del nostro tempo: come una comunità può costruire oggi forme di buon vivere? Come, in sostanza, si sceglie e si progetta un futuro diverso?».

«L’iniziativa rappresentativa una tappa importante nel processo di realizzazione del progetto “Locride 2025 – Tutta un’altra storia” che il territorio locrideo ha messo in campo e che vede le comunità locali asse portante dei processi di sviluppo locale», ha detto Antonio Blandi, project manager di Officine delle Idee.

«È molto significativo che la Scuola estiva sulla biodiversità si sia svolta in quest’area – ha dichiarato il direttore del Gal Terre Locridee, Guido Mignolli – con la presenza di esperti provenienti da varie università, perché ci dà la possibilità di entrare in un processo di comunicazione verso l’esterno e di far conoscere il valore ambientale e culturale della Vallata dello stilaro. Possiamo, quindi, immaginare per il futuro una Scuola sempre più aperta alla comunità, con un maggiore coinvolgimento di tutto il territorio, nell’ottica di un grande progetto laboratoriale». (rrc)

Edufestivalocrideo, le tre giornate conclusive di “Fare scuola in vacanza”

Dopo gli incontri del 27 e 28 luglio, riprende, a Locri, il 7-8-9 agosto, la II sessione del Seminario “Fare scuola in vacanza II edizione” che ospita l’Edufestivalocrideo (Il festival delle Educazioni Locridee), evento formativo ideato e promosso dall’associazione “Via Verdi 11- Educational WebTV”, con il patrocinio del Comune di Locri, dell’Ufficio Scolastico regionale, della Regione Calabria e Gal Terre Locridee.

Che scuola vogliamo? Quali sono i modelli e le pratiche educative di una scuola al passo con i tempi? Il 7 agosto dopo i saluti istituzionali, Elisa Forte, project manager di eventi culturali e sociali e giornalista del quotidiano La Stampa, ci racconterà degli Stati Generali della Scuola, il format da lei ideato e organizzato. Ai numerosi docenti provenienti dalla Locride e da tutte le province calabresi sarà chiesto. Infatti. di sottoscrivere e arricchire con nuovi temi e spunti il manifesto “La Scuola che vorrei”. (È possibile rispondere ai questionati su www.statigeneraliscuola.com)

Nella seconda parte della mattinata si aprirà uno spazio di formazione dedicato agli insegnanti. Irene Zagrebelsky ci offrirà un’occasione di crescita personale e professionale e insieme un tempo di rigenerazione e cura delle proprie energie con un approccio interattivo sia teorico sia pratico, andremo a conoscere e a sperimentare la Comunicazione nonviolenta, sviluppata da Marshall Rosenberg.

“Verso la convergenza analogico-digitale: la radiovisione”. Nel pomeriggio del 7, Celestino Rossi racconterà delle sperimentazioni didattiche e le possibili applicazioni educativo-pedagogiche di Web TV – Web Radio e Podcasting, per le classi di ogni ordine e grado. Saranno presenti per sperimentare insieme ai docenti gli studenti della Locride.

L’8 e il 9 agosto prenderà il via l’intervento formativo di Alfonso D’ambrosio, dirigente scolastico ed esperto di Stem. Studenti e docenti si immergeranno nell’affascinante mondo delle discipline Stem attraverso la Robotica educativa, il Coding e il Tinkering. (rrc)

Il Gal Terre Locridee risponde a Gratteri: Procuratore, ci aiuti e aiuti la nostra terra

Riceviamo e pubblichiamo

Caro dott. Gratteri, ci sono circostanze che consentono di comprendere meglio il valore degli insegnamenti. La volontà di non fare “di tutta l’erba un fascio”, come taluni vorrebbero per meglio celare le proprie malefatte, ad esempio. Oppure quella di esprimere opinioni misurate e basate sulla reale conoscenza delle cose, contro il facile giudizio (o pregiudizio). Ancora, quella di evitare affermazioni non veritiere, consapevoli che non lo siano, solo per destare suggestioni negli interlocutori e ottenere il consenso.

Tutti insegnamenti che abbiamo apprezzato, sentendola parlare e leggendo quello che lei scrive.

E quindi comprenderà il nostro disorientamento, ma a tratti anche il dispiacere, quando la notizia della sua dichiarazione irrompe nella società, investendo i Gal e paragonandoli ad altri enti con cui nulla hanno a che fare, per personalità giuridica, ruolo, attività, accusandoli di inutilità e offrendo la suggestione che soprattutto rappresentino luoghi di bieco potere politico, capaci solo di far del male.

Nell’onestà degli operatori del Gal Terre Locridee, la notizia è stata come una bomba che ha devastato lo spirito di ognuno e creato un senso di vuoto, se pure i baluardi solidi cadono. Possibile che siamo così sbagliati? Pure noi!

Eppure, il Gal non è un ente pubblico che usufruisce delle rimesse dirette e automatiche di fondi statali o regionali, ma una cooperativa di amministrazioni locali, imprenditori, associazioni, persone, il cui scopo è quello di pianificare lo sviluppo locale, tutti insieme. E che le risorse economiche le vanno a cercare, proponendo progetti e iniziative, tutti insieme. È il famoso sviluppo dal basso, che l’Ue ha lanciato decenni or sono e che rimane la punta più avanzata dei processi di crescita veri e sostenibili del territorio.

Si, certo! Ma che serve fare cooperazione transnazionale, come fa il Gal Terre Locridee, vincere bandi nazionali, sostenere la crescita di oltre 150 aziende nell’area di pertinenza, animare le comunità, aiutare i sindaci nell’aspirazione ad avere una scuola migliore per i propri figli, riportare l’entusiasmo fra la gente, proporre idee, stimolare la creatività, difendere la biodiversità?

Si! Tutti insieme.

Ma che serve? Che serve, se poi i baluardi ti crollano addosso?

Che serve riportare il merito, premiando i progetti migliori, con metodo e fatica, senza interferire nel lavoro di chi giudica con onestà e passione, se poi si cerca di insinuare il dubbio di una realtà negativa? Lo sai, hanno bocciato il mio progetto, ma ero sicuro che fossero i soliti affaristi, con la corona degli amici intorno. Lo ha detto pure il procuratore!

Che serve ricordare che gli amministratori del Gal Terre Locridee non percepiscono un euro? Che non possono ricevere dal Gal finanziamenti per le proprie aziende? Che fanno quel che possono, con amore verso il prossimo?

A che serve, procuratore?

I paragoni da lei manifestati, poi, rientrano nel novero delle suggestioni… Da respingere, come lei ci ha insegnato.

Il nostro Gal, caro procuratore, come i tanti della Calabria, si adopera con le proprie forze, che non sono male, visto che le comunità ci sostengono con convinzione. Oltre alle centinaia di interventi a favore delle imprese agricole, ha in attuazione numerose iniziative, frutto del lavoro delle persone che ci credono. Progetti di ricerca, l’Atelier per la difesa degli ecosistemi, l’Erasmus per mandare ogni anno 50 giovani della Locride a fare esperienza di studio e lavoro in Europa; e poi il “Cammino del pane”, portando nel mondo i profumi dei nostri paesi; i campi di salvataggio, i musei della terra, la riscoperta del patrimonio storico perduto nelle aree interne; la candidatura della Locride a Capitale Italiana della Cultura, che ha ridato senso di appartenenza alle comunità; la promozione del Distretto Turistico e del Distretto Rurale, capaci di potenziare i processi di sviluppo; gli eventi di animazione, come Magna Locride, a cui lei ha partecipato. E molti altri.

Inoltre, collabora con Università, enti pubblici e privati della ricerca, ONG, organizzazioni di produttori, realtà ambientaliste, associazioni culturali…

Uno come lei, caro procuratore, non potrà trascurare l’invito a venire a vedere quel che il nostro Gal fa. Uno come lei, per come ci ha insegnato, non potrà ignorare l’invito alla conoscenza.

Uno come lei non può permettere che i baluardi – seppur barcollanti, ogni tanto (bisogna pur comprenderli…) – crollino, facendo macerie di tutto.

Certi che dopo aver conosciuto, essendo lei anche un appassionato agricoltore del nostro territorio, vorrà diventarne parte proponendo la sua adesione a socio. Per aiutarci e per aiutare la nostra terra.

L’aspettiamo. (rrc)