Squillace e Vallefiorita presenti al Salone di Torino grazie alla Terra di mezzo

La XXXV edizione del Salone del libro di Torino, che si è svolta da giovedì 18 a lunedì 22 maggio ha registrato quest’anno 215 mila presenze e anche il padiglione della Regione Calabria ha osservato una partecipazione interessante di visitatori, attratti dalla bellezza dello stand, dalle immagini dei paesaggi naturali e antropici in continuo scorrimento su un grande schermo, dai giochi linguistici proposti dai giovani del Sistema Bibliotecario Lametino, dalla ricchezza e dalla varietà del calendario degli eventi.

Non solo presentazioni, ma reading, musica, teatro, filmati. Accanto agli interventi di autori ed editori ci sono stati quelli di scuole e di studenti, di amministrazioni e associazioni e persino ospiti inattesi come Enrico Mentana e Diego Fabbri.

Anche all’Associazione Terra di Mezzo di Vallefiorita, giunta al suo decimo compleanno, è stato concesso uno spazio di presentazione non soltanto per l’attività che da dieci anni svolge sul territorio calabrese per la promozione della cultura e della lettura ad alta voce e per l’elaborazione e conduzione di progetti realizzati con il finanziamento del Centro per il libro e la lettura (due vinti come Associazione e due vinti dal Comune di Vallefiorita Città che legge), ma anche perché, con il marchio Bliber, la Terra di Mezzo ha presentato due delle sue pubblicazioni, “Il Medicante” di Luigi Bianco e “Storie dall’altro secolo” di Giulio Costa.

Il libro di Costa si presenta come un cofanetto che si apre con un’introduzione che è già racconto, un’appendice e un’avvertenza e si snoda attraverso 26 storie di lunghezza variabile, capaci di contenere, proprio come il secolo scorso e la vita stessa, una varietà di personaggi e una gamma di emozioni in un alternarsi di serietà, dai risvolti a volte tragici altre grotteschi, e comicità fatta di ironia e surrealtà, che rendono la lettura un’avventura del gusto simile a quella che potrebbe accompagnarci nella conoscenza dei sapori calabresi dal bergamotto allo zibibbo, dal peperoncino al miele, dalla cipolla di Tropea al rosso Gaglioppo. Il libro di Luigi Bianco, giornalista, poeta e performer autoesiliatosi a Squillace a partire dal 1996 è, invece, in parte un’autobiografia, in parte un romanzo necessario allo scrittore per liberarsi dall’assedio del vivere, accompagnato da versi poetici, dal mistero del romanzo, da un tocco di noir, da riferimenti alla politica degli anni Ottanta, da riflessioni sulla necessità di fondare un nuovo mondo basato sulla necessità del pensiero e della libertà, che dà vita al progetto dei mille Socrate.

Questi due libri sono stati presentati al pubblico del Salone Internazionale del libro domenica 21 dal Presidente Gianni Paone e da Patrizia Fulciniti, responsabile del settore formazione e didattica. Una presentazione che ha coinvolto il pubblico grazie alla narrazione delle vite, quelle degli autori, di storie che parlano di scelte inconsuete e persino extra-ordinarie, di stili narrativi capaci di muoversi tra generi diversi all’interno di un unico libro o persino di un’unica storia. Lampi di luce e tocchi di noir, mistero e horror, momenti poetici e drammatici. Ma ciò che ha maggiormente coinvolto i presenti sono stati i momenti di lettura ad alta voce: brani scelti che hanno permesso di cogliere lo stile degli autori, la loro capacità narrativa e che hanno fatto dire a qualcuno “Sono rimasto male quando è terminato”. Un buon auspicio per non sentirci mai sazi di leggere o di ascoltare storie. (rcz)

Princi: Salone del Libro occasione per sensibilizzare a leggere

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi, a termine del Salone del Libro di Torino, ha auspicato che «attraverso questa importante vetrina culturale si sia riusciti a sensibilizzare gli studenti sull’importanza della lettura, in una regione, la nostra, che con meno del 24% di lettori, si colloca all’ultimo posto nella classifica delle Regioni italiane, in una realtà nella quale quasi i due terzi degli under 18 non si sono mai accostati alla lettura di libri».

«Le istituzioni scolastiche – ha ribadito – hanno un ruolo determinante nella sensibilizzazione dei giovani alla lettura: la passione e l’amore per il leggere sono molto riconducibili all’efficacia dei metodi didattici e alla qualità dell’offerta educativa a scuola e nella comunità educante».

«Ho apprezzato molto – ha proseguito – una lodevole iniziativa finalizzata ad incentivare la riscoperta della bellezza della lettura nei ragazzi, che ha visto protagonista il professore di Lettere, Francesco Marmorato, del Convitto “Filangeri” di Vibo Valentia, il quale ha deciso di regalare per fine anno, a ciascuno dei suoi allievi di terza media, un libro quale migliore augurio per il prosieguo del loro corso di studi. L’iniziativa che rientra nella campagna progettuale, sposata dal collegio dei docenti dell’istituto di Vibo ‘Più Libri, Più Libri’, e che è anche legata al progetto di riscoperta della letteratura Calabrese, vuol educare i giovani alla lettura per formare i cittadini del domani. Rivolgo i complimenti, oltre al professor Marmorato, al dirigente scolastico Alberto Capria ed a tutto il collegio dei docenti del Convitto ‘Filangeri’ di Vibo Valentia».

«Conoscendo bene il mondo scolastico, sono certa che in Calabria siano tantissime le buone pratiche didattiche di sensibilizzazione e di accompagnamento alla lettura adottate dalle istituzioni scolastiche, l’impegno mio sarà quello di mettere a sistema, di divulgare quelle iniziative, assunte dai docenti, a sostegno della lettura e a beneficio della cultura e della formazione dei giovani. Impegno del presidente Occhiuto, mio e della Giunta – ha concluso la vicepresidente Princi – sarà quello di contrastare la povertà educativa investendo in progetti di inclusione, di formazione che vedano nel finanziamento di biblioteche scolastiche e territoriali opportunità per ridurre le disuguaglianze economico sociali ed educative che al momento determinano un gap tra la Calabria e il resto d’Italia». (rcz)

 

La Calabria protagonista assoluto della 35esima edizione del Salone del Libro di Torino

È con migliaia di visitatori, oltre 300 scuole in presenza e da remoto, illustri personalità, che si chiude la 35esima edizione del Salone del Libro per la Regione Calabria.

Lo stand della Regione, infatti, è stato definito il migliore di tutta la fiera, caratterizzato dalla positiva aria di calabresità che ha saputo mostrare il volto di un territorio che, anche sul piano della cultura, sa esprimere tanto e sa farsi apprezzare per organizzazione, innovazione, qualità dei suoi scrittori e delle sue case editrici, sapientemente coordinati dal Sistema Bibliotecario Lametino.

«Il successo di pubblico ed il gradimento della critica per la partecipazione della Calabria a questa edizione del Salone del Libro di Torino – ha dichiarato il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto – testimoniano il nuovo fermento, anche nel settore culturale, che vive la nostra regione. In tutti i settori stiamo mettendo in campo le migliori energie per rigenerare l’immagine di una terra meravigliosa e ricca di potenzialità, ma ancora poco sfruttate».

«A Torino siamo riusciti ad ottenere, anche quest’anno – ha detto ancora – numeri straordinari per partecipazione e qualità. Ringrazio dunque il vicepresidente Giusi Princi ed i Dipartimenti che l’hanno affiancata, per il gran lavoro profuso in questo prestigioso evento dell’editoria italiana e internazionale, realizzando un ampio successo sottolineato dal generale apprezzamento del pubblico e degli artisti presenti».

«Il grande apprezzamento riscontrato per il nostro stand e le annesse iniziative ci rendono profondamente orgogliosi del progetto di riscatto culturale della Regione fortemente voluto dal presidente Occhiuto – ha dichiarato Princi – che si è tradotto in un grande lavoro messo in campo dall’Assessorato e dal Dipartimento Istruzione e Cultura per cui ringrazio il Direttore Generale, Maria Francesca Gatto, il Dirigente di Settore, Ersilia Amatruda ed il personale tutto».

«La Calabria ha saputo offrire eventi di approfondimento e discussione in tutte le giornate della fiera, dando spazio anzitutto ai propri autori ed editori – ha aggiunto – ma talvolta prestandosi anche ad ospitare presentazioni non in programma da parte di giornalisti che di loro iniziativa hanno chiesto di usufruire dello stand calabrese, particolarmente attrattivo nella sua efficacia mista allo stile. È il caso per esempio di Enrico Mentana e di Dario Fabbri: una piacevole quanto inaspettata iniziativa, che è la perfetta cartina di tornasole di quanto la nostra Regione sia riuscita a farsi apprezzare, per location, logistica, risorse umane e produzione».

«Il Salone del libro chiude quindi i battenti con un bilancio che per la Calabria è stato da record – ha detto ancora – una edizione che ha destato quotidiani sold out, con molte persone costrette a stare in piedi nel corso delle presentazioni per la grande affluenza. Un dato questo che ha plasticamente restituito il gradimento generale, sia per i servizi offerti, sia per la qualità del programma presentato».

«Per dare centralità agli autori ed editori calabresi – ha concluso la vicepresidente Giusi Princi – con il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale, Antonella Iunti, lavoreremo per diffondere nelle scuole le opere delle case editrici calabresi, proponendo un percorso che li inserisca nei curricula locali degli istituti». (rcz)

La Calabria al Salone del Libro, Princi: Possibilità per scuole di partecipare anche da remoto

La Calabria è pronta a partecipare al 35esimo Salone del Libro di Torino, in programma dal 18 al 22 maggio. Ma non è finita qui: oltre ai 200 mq dello stand della Regione, il Dipartimento Istruzione e Cultura sta predisponendo tutto affinché ogni istituto scolastico di primo e secondo ciclo del nostro territorio abbia la possibilità di seguire da remoto e partecipare attivamente alle presentazioni.

Lo ha annunciato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, sottolineando come «il Salone del Libro è una manifestazione storica, un evento culturale molto atteso,  e vogliamo contribuisca ad offrire, sempre di più, un’immagine nuova della Calabria nel panorama nazionale. Come più volte ribadito anche dal Presidente Roberto Occhiuto, la Cultura riveste un ruolo fondamentale nel programma di governo della Giunta regionale; non si può pensare di cambiare rotta senza operare una vera rivoluzione culturale».

«Operazione di rinnovamento – si legge nella nota a firma di Giusi Princi – a cui, oltre al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Antonella Iunti, hanno aderito tanti editori calabresi che, coordinati dal Sistema Bibliotecario lametino, promuoveranno numerose iniziative ed eventi presso lo stand della Calabria, dove verrà allestita una vera e propria area meeting che ospiterà diverse presentazioni letterarie. E sarà estremamente importante la partecipazione degli studenti calabresi, seppur a distanza, perché i giovani sono e saranno i veri protagonisti del radicale rinnovamento culturale della nostra regione, attraverso un confronto sempre più ricco e stimolante con il mondo della lettura e dell’editoria».

«Non perdete dunque l’opportunità di immergervi nella cultura e nella storia della Calabria, attraverso gli occhi dei suoi autori, che interpretano con intensità l’amore per la propria terra – è l’appello della vicepresidente in conclusione di lettera, a cui è stato allegato il nutrito programma delle giornate che caratterizzerà lo stand della Calabria – Vi aspettiamo numerosi, in presenza o da remoto, in uno stand moderno ed accogliente, per diffondere nel mondo la vitalità, le luci e i colori della nostra Terra».

Laddove non fosse possibile per le scolaresche recarsi a Torino, la Regione dà la possibilità di partecipare da remoto alle presentazioni promosse dagli editori calabresi. Al fine di calendarizzare in modo efficace la partecipazione degli istituti, i Dirigenti scolastici sono chiamati a manifestare tempestivamente l’adesione, completando la registrazione entro e non oltre il 12 maggio». (rcz)

L’OPINIONE / Demetrio Guzzardi: Al Salone del Libro di Torino un popolo che ama leggere

di DEMETRIO GUZZARDI – Sono stato nei giorni scorsi al Salone del libro di Torino, mancavo dalla principale kermesse editoriale italiana dal 2016. La prima impressione appena arrivato al Lingotto è stata quella di sentirmi a casa; per tanti anni ho presenziato a questa manifestazione e quei luoghi mi sono familiari.
Cercando il padiglione Oval (un bellissimo e moderno palazzetto dello sport, dove nel 2006 si sono tenute le gare olimpiche di pattinaggio sul ghiaccio), in cui era ubicato lo stand della Regione Calabria, ho potuto notare che gli enormi spazi espositivi del vecchio Lingotto erano tutti pieni e che nell’Oval c’era il meglio dell’editoria italiana.
Il popolo che ha affollato gli stand del Salone del libro a Torino – mi piace pensare – appartiene alla parte più bella della nostra nazione, un’altra Italia, quella di chi legge, scrive, si informa, pone domande, cerca un cambiamento e vuole dare il suo contributo a trovare le migliori soluzioni ai problemi. Uomini e donne che ci mettono la faccia nella costruzione di un’Italia positiva e propositiva.
Il direttore del Salone, Nicola Lagioia, ha dichiarato alla stampa: «In questi giorni abbiamo tutti respirato un’aria di amicizia, di serenità, di condivisione, pur sapendo bene che nelle stesse ore c’è ancora la pandemia, la guerra, la crisi, la paura della povertà; molti stranieri presenti si sono meravigliati e hanno detto di non aver mai assistito a nulla del genere».
Anche io, come tutti, ho visto migliaia di bambini, ragazzi, giovanissimi e adulti, cercare negli stand quel libro particolare che può servire per capire di più sia l’oggi che l’appena ieri.
Un mio autore, Salvatore Francese di Arena, di 93 anni e mezzo, durante la presentazione del suo testo ha annunciato che ha già pronti altri due libri da pubblicare, se non è anche questo un piccolo miracolo…
Ritorno molto carico da Torino, sento di far parte di questo grande movimento di popolo che ama la lettura e la conoscenza; e poi i dati diffusi dai responsabili del Salone sono tutti da record: oltre 170 mila i visitatori paganti (il biglietto d’ingresso costava 12 euro), quasi mille editori presenti e duemila eventi organizzati.

Ma tutta questa gente non costituisce il Partito italiano del libro perché chi ama questo mondo desidera non stare in nessun steccato e come ha detto il presidente della Scuola per librai, Achille Mauri: «I libri sono un piacere che non crea dipendenza, ma indipendenza». (dg)

Salone di Torino, Occhiuto: Successo dell’offerta culturale veicolo per consolidare l’immagine della nuova Calabria

La Calabria ha raccolto, in questa edizione del Salone del Libro di Torino, un successo di pubblico e gradimento della critica, oltre che una massiccia presenza di visitatori allo stand incuriositi dall’importante offerta culturale che, come ha evidenziato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, è «veicolo per consolidare l’immagine della nuova Calabria».

«Il successo della Calabria al Salone del libro di Torino – ha spiegato il Governatore – è il frutto del gran lavoro messo in campo dalla Regione: in questi giorni il nostro stand è riuscito a collezionare numeri straordinari, mostrando il volto di un territorio che, anche sul piano della cultura, sa esprimere tanto e sa farsi apprezzare per la qualità dei suoi scrittori e delle sue case editrici».

«Anche questo importante appuntamento – tradizionale e consolidato punto di riferimento internazionale nel campo dell’editoria – è stato affrontato dalla Regione con cura, grazie all’impegno della vicepresidente Giusi Princi e dei Dipartimenti che l’hanno affiancata nell’organizzazione dello stand calabrese, offrendo in tutte le giornate della fiera eventi di approfondimento e discussione che non a caso hanno conquistato l’attenzione di visitatori e addetti ai lavori», ha concluso.

Tra i visitatori dello stand, il cantautore Simone Cristicchi, che ha sempre apprezzato in diverse occasioni la Calabria, la sua gente e la sua cultura, che ha fatto visita allo stand, soffermandosi con ammiratori e autori presenti. Il sold out allo stand della Calabria – con molte persone costrette a stare in piedi nel corso di alcune presentazioni ed alle quali si è cercato di far fronte grazie alla gestione logistica da parte del personale del Dipartimento Istruzione presente tutti i giorni in fiera – è stata confermato dai risultati acquisiti con la somministrazione di un questionario ai presenti, che ha restituito il gradimento generale sia per i servizi offerti e sia per il programma presentato.

«Ora il lavoro – ha dichiarato a tal proposito il Vicepresidente della giunta regionale, Giusi Princi – proseguirà su due fronti: innanzitutto con l’Ufficio Scolastico regionale per diffondere nelle scuole le opere delle case editrici calabresi, proponendo un percorso che li inserisca nei curricula locali degli istituti; in parallelo occorre attivare quel tavolo permanente con l’editoria calabrese, dalla libraria a quella radiotelevisiva non dimenticando l’online, che permetterà alla Regione di avere un costante aggiornamento sulle esigenze e le proposte di questa importante categoria imprenditoriale regionale, che produce cultura oltre che occupazione».

Per l’ultima giornata in programma al Salone del Libro di Torino lo stand della Calabria ha ospitato numerose scolaresche calabresi e piemontesi, accorse questa mattina per partecipare ai momenti di laboratorio e focus group organizzati con la collaborazione dell’Accademia dei Caccuriani, nonché un evento dedicato al 50° anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace dal titolo “Eroi, Miti e Cunti della Calabria greca”. (rrm)

Salone del Libro: anche i calabresi in visita apprezzano lo stand della Regione

Raccoglie consensi anche dai tanti calabresi in visita al Salone del Libro di Torino lo stand della Regione Calabria. Il Salone che si chiuderà oggi, lunedì 23, continua a confermare il trend di assoluto gradimento da parte del pubblico che ha visitato nei giorni scorsi, e sta tutt’oggi affollando, lo stand della Calabria. Un successo che acquista un valore maggiore se si considera l’altissima affluenza di giovani che vogliono conoscere la nostra regione, impegnata a dare di sé una immagine più moderna e propositiva.

Il Vicepresidente della Giunta regionale, Giusi Princi, nel commentare i dati sulle presenze allo stand della Calabria, si sofferma anche su un ulteriore successo per questa esperienza torinese.

«La maggiore soddisfazione – afferma Princi – la troviamo nell’incontrare molti calabresi, residenti qui al Nord, che vengono a trovarci con lo stesso spirito di chi vuole tornare a casa ed incontrare gli affetti più cari, scoprendo che la Calabria sta cambiando in meglio e, quindi, rafforzando il loro orgoglio e senso di appartenenza a questa nostra comunità che travalica i confini territoriali regionali”. “Un successo anche commerciale – ha aggiunto Princi -; il pubblico, in particolar modo quello giovanile, sta infatti acquistando molti dei libri che sono esposti nel nostro book shop, a conferma della nostra assoluta convinzione nella qualità del prodotto editoriale dei nostri editori».

La mattinata della quarta giornata ha visto la presentazione: “Il Falco e l’Altalena. La storia di una madre per un figlio scomparso” (Impremix Edizioni Visual Grafika) di Caterina Migliazza Catalano, “Dialogo tra le Parti” (La Rondine) di Cecilia Gioia; “Una Storia fuori dal comune. Lamezia. Italia” (Rubbettino) di Gianni Speranza; “Alzheimer: il vento nelle Memorie”. Riflessioni dal libro “Istruzioni per distruggere il vento” di Daniel Cundari (Rubbettino); “Cronache dal Mondo Perduto” Triologia (La Mongolfiera) di Valeria Chiaradia; “Il Cammino degli Eletti” Triologia (La Mongolfiera) di Ilina Sancineti ; “Un viaggiatore Francese in Calabria” di Andrè Manuel; “Empedocle Poema Narrativo” (Lyriks) di Mirella Muià; “I Fari della Calabria, tra natura e Archeologia” e “La Magia dei Cristalli,il coraggio di rimanere piccoli” Libro e Docufilm di Ivan Comi.

Nel pomeriggio il calendario ha offerto la presentazione di numerose opere: “Ossigeno” di Giuseppe Bova, “La Facitrice” (Rubbettino) di Ilda Tripodi; “I Festival Culturali in Calabria”; “L’arazzo algerino” di Antonio Pagliuso ; “Donne e Web” (La Rondine) di Claudia Ambrosio e Luigi A. Macrì; “A Parrata da mamma” – “Alla Ricerca del cibo perduto” – “Il bambino mezzo delfino” “Donne che vestono d’ortica” “Di tuberose, fresie e gelsomini, di giuggiole e cannella” – “Il colore dei pensieri” – ” ‘Ndrangheta tra politica fede e ruolo delle donne” – ” ‘U ‘Mpiarnu, canti scelti in latino e lametino” – “Magog “ “In viaggio con Dante” (Grafichè Editore); “Quando c’era la politica” (Ferrari Editore) di Filippo Veltri ; “Eremìa – racconti e suoni” (E’ Group di Giuseppe Marasco) di Ettore Castagna ; “Mastro Runcigghju e altri racconti di Arena di Calabria” (Editoriale Progetto 2000) di Salvatore Francese. (rrm)

Al Salone di Torino il passaggio di consegne tra le “capitali del libro” Vibo e Ivrea

Al Salone del Libro di Torino, nello stand della Regione Calabria, si è svolto il passaggio di consegne tra le Capitali del LibroVibo Valentia (2021) e Ivrea (2022).

Alla cerimonia, inserita nel programma degli eventi in calendario allo stand Calabria, il Vicepresidente della Giunta regionale, Giusi Princi, con la delegazione del Comune di Vibo Valentia, guidata dal sindaco Maria Limardo, ha fatto gli onori di casa ospitando le delegazioni della Regione Piemonte e del Comune di Ivrea. Non solo un passaggio formale bensì la nascita di dialoghi e collegamenti tra Istituzioni.

«È una sinergia positiva, un ponte culturale – ha dichiarato a tal proposito il Vicepresidente Princi – che avviene tra Regione e Regione, tra Nord e Sud; così facendo riusciamo a promuovere anche un turismo vicendevole, con le specificità territoriali che contraddistinguono luoghi, storie, culture, totalmente differenti».

Il dialogo non finisce con l’edizione 2022 del Salone di Torino.

«Attiveremo con Ivrea – ha proseguito Princi – una sinergia tra le istituzioni scolastiche perché essere capitale del libro significa promuovere quella che è una sensibilizzazione alla lettura; significa educare i nostri giovani, ed anche i cittadini di ogni età, a pensare in maniera globale e critica, perché il vero problema è, oggi più di ieri, l’analfabetismo di ritorno che va a coinvolgere anche gli adulti; a maggior ragione preveniamo il fenomeno, che a noi in Calabria tocca direttamente, che è quello della dispersione scolastica. Evviva, quindi, questo ponte culturale che andremo a creare».

Il programma pomeridiano della giornata ha visto inoltre la presenza nello stand della Calabria anche del regista Mimmo Calopresti, esponente di primo piano di quella cinematografia in grado di andare oltre il cliché stereotipato della Calabria e del Mezzogiorno in genere, capace di veicolare messaggi nuovi e profondi sui quali la critica cinematografica ha sempre espresso giudizi più che positivi.

Nel dettaglio, il programma del pomeriggio ha visto la presentazione di: “Le donne di Saturno” (Rubbettino) di Connie Guzzo-McParland, “Il miraggio dell’equo canone nell’affitto delle case” – “In nome della Proprietà” (Rubbettino) a cura di Sandro Scoppa, “Homeland” (Rubbettino) di Vito Teti, “Lo Schizzo” – “CalabreAnomalie vita dei Fuorisede urla dal profondo sud” (La Mongolfiera) di Maura Gigliotti, “Come L’araba Fenice” (Luigi Pellegrini Editore) di Gerardo Sacco e Francesco Kostner, “La Pedagogia Meridiana” (Rubbettino) di Mario Caligiuri, “La Ribellione di Michele Albanese” (Castelvecchi) di Gabriella D’Atri, “L’Odore dell’arrivo” (Ferrari Editore) di Gianluca Veltri, “Al tramonto del giorno” (Calabria Letteraria Editrice) di Marinella Vitale(rrm)

 

Il ministro Bianchi in visita allo stand della Regione al Salto di Torino: «Vorrei un Patto educativo per la Calabria»

«Lo stand della Calabria è straordinario, come la Calabria stessa. Quello che vorrei è un patto educativo per la Calabria… e sai che lo faremo insieme. Viva la Calabria!». È quanto ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in visita allo stand della Regione al Salone del Libro di Torino, assicurando che «faremo una serie di atti insieme».

Un abbraccio spontaneo con la Vice di Roberto Occhiuto, Giusi Princi, e poi via al tour nei meandri della Cultura calabrese del passato e del presente; un viaggio tra autori del passato ed editori di oggi, scrittori passati alla storia ed autori in rampa di lancio.

L’imponente spazio calabrese sta riscuotendo successi su successi, facendo parlare di sé ben oltre le aspettative. «Merito di quanti hanno collaborato per realizzare tutto questo – ha detto Giusi Princi – e merito della lungimiranza del Presidente Occhiuto, che ha fortemente creduto nel valore di questa iniziativa per riscattare l’immagine della nostra Terra». (rrm)

L’OPINIONE / Giusy Staropoli Calafati: A ognuno il Salone (del libro) che merita

di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – In molti mi state chiedendo perché non figura il mio nome all’interno del programma organizzato dalla Regione Calabria, per la cinque giorni del Salone del libro di Torino.

Semplice. La Regione Calabria, nelle persone a cui è stata affidata la direzione e l’organizzazione degli eventi al Salone, non lo ha ritenuto evidentemente opportuno.
Mi chiedete in tanti come è possibile che un libro proposto al Premio Strega e candidato al Viareggio, non sia al centro degli eventi nello stand della Calabria.
Semplice. La Regione Calabria, nelle persone a cui è stata affidata la direzione e l’organizzazione degli eventi al Salone, non lo ha ritenuto per nulla necessario. (Sic!)
A ognuno il suo salone del libro, dunque. E a chi spettano i capannoni altisonanti di Torino, e a chi le strade del mondo. Io amo consumarmi i piedi. Ahi, Ahi!
Saverio Strati, non amava i salotti letterari, sapeva bene ciò che vi stava dietro, ne conosceva il marciume e la frode.
In questo posso io stessa confermare che l’allieva ha superato il maestro. Troverete Terra Santissima esposto nello stand della Regione, lo potrete acquistare, mi troverete finanche in versione avatar, in uno strano bel gioco di carte dedicato ai libri, ma non troverete né il mio nome né il titolo del mio libro nella lista degli eventi organizzati dalla mia Calabria.
Minchia! Ma non è che mi hanno considerata tanto “italiana” da non volermi tra i piedi?
Questione meridionale fu!
La verità, amara terra mia, e noi (io e te) lo sappiamo bene, è che la sottoscritta non si è mai prostituita agli artifici di chi la cultura, a queste latitudini, la intende secondo il proprio metro di misura. E mai lo farò. Sono una donna fottutamente libera. Liberi sono i mie libri; libera è la mia penna; libera è la mia voce; totalmente libero è il mio pensiero.
Non mi inchino se non innanzi ai santi, non abbasso mai la testa se non sui libri, o al massimo a legarmi le scarpe, e parlo sempre a voce alta. Come ora. Faccio rumore, come dice mia madre, racconto la verità, che possa far piacere o meno. E la verità è che, oggi, a Torino, certe assenze fanno più rumore delle presenze.
Il programma che la Calabria presenta a Torino è vasto. Non vi è dubbio. Addirittura autori che fanno doppietta. Del tipo io, soltanto io, e nuju chjù. E poi autori non calabresi, con posti importanti altrove, che tra le altre cose stimo pure molto, ma che semplicemente vengono a riempire. Non me lo spiego diversamente. Non vedo Santo Gioffrè, per esempio, con il suo nuovo capolavoro Fadia, non vedo Angela Bubba con la sua magnifica Elsa. Non vedo Antonio Federico con la sua Umanità Illustrata“. Non vedo neppure Domenico Nunnari con il suo Lo stivale spezzato. Non vedo Giuseppe Smorto, Enzo Ciconte, Fabio Ciconte, la Regina della Litweb Ippolita Luzzo. Non vedo oltre. Eppure l’ultimo giorno di salone, vengono date addirittura delle repliche.
Lasciando i Bronzi di Riace, nel 50° del loro ritrovamento, a qualche grafica pubblicitaria d’effetto, e ad appena due soli eventi. Basta prendere visione del programma.
Non provo rabbia per certe prese di pozione, ché tali sono e tali restano, né mi affanno per esserci in certi eventi siglati da magrissimo provincialismo, mi sento ferita, però, questo sì. Passo da sempre la mia vita a raccontare questa terra, mostrarne la parte migliore, portale onore, consegnarle momenti di gloria, per poi rendermi conto che il prolificare della gelosia tra i calabresi è in grado di oscurare tutto, persino sottrarre alla Calabria quel po’ di requiem che le spetterebbe di diritto. Con buona pace di tutti.
Non sono certo l’unica esclusa. Con me resta fuori la letteratura calabrese. Non un evento dedicatole da chicchessia. Come fossimo innanzi a un’organizzazione priva dell’arte della conoscenza e della coscienza. Eppure il Salone lo paghiamo anche noi. I calabresi.
La Calabria al Salone del libro è precaria. Manca della sua identità. Mi sarei aspettata che, come minimo, la regione in apertura avesse presentato al paese, Torino è significativo, il Manifesto pubblico per lo studio a scuola degli autori calabresi del ‘900. Invece, non un evento sulla poesia di Calogero, o un incontro per declamare i versi di Costabile. Non una presentazione della nuova ultima versione di Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro, edito da Bompiani. Come sarebbe stato d’obbligo raccontare, ammesso che in Calabria i guri dei centri culturali abbiamo avuto la decenza di leggerlo, Tutta una vita, il postumo tanto atteso, 30 anni dopo, di Saverio Strati.
O una dedica a voce alta a Marianna Procopio, proponendola in duetto con il figlio Mario La Cava. E magari una festa italiana, al cospetto dei libri, per i 25 anni della Fondazione dedicata a Corrado Alvaro. E nessuno osi dire, lo abbiamo fatto l’anno scorso o quello prima. Questi sono nomi che una volta fatto il giro, devono ricominciare.
Un cazzo di niente! Il 21 di maggio, però, e mi si aggrovigliano le budella, viene messo in programma un argomento di cui senza ci saremmo sentiti orfani: “Le mafie come problema politico, sociale economico e non solo criminale”. Alla faccia della Calabria Meravigliosa.
Cambia tutto per non cambiare nulla. Hai voglia di strigliate, mea culpa. Comincio a essere cosciente del fatto che” mu ‘nci lavi a testa o ciucciu, si perdi acqua e sapunata”.
La cultura, Calabria Grande e Amara, in Calabria è in mano a un pugno di amici, di dentro e di fuori, a cui se poco poco vai contro, vieni diseredata. Ma io ringrazio San Francesco da Paola per non fare parte di questo elogio alla cultura del comparaggio.
La vita è bella, la terra è ampia, e c’è il sole e c’è la pioggia. Ho dato sempre quanto ho potuto a chi mi ha chiesto, prestando collaborazione, presenza, ma alla fine oggi sto qui a prendere contezza che chi lo disse non aveva torto: futti e futtitindi ca si non futti resti futtutu.
Non so se imparerò mai a mettere in pratica questa regola, certamente ho imparato come funziona.
Bene! Mentre c’è chi sfila a Torino, io sarò nelle scuole della regione, tra i giovani. E sarò a Paola, nella biblioteca dei Minimi a parlare ai calabresi della Calabria.
Alvaro, come voi eruditi tutti certamente saprete, diceva che il calabrese va parlato, e io oggi non potevo non dirvi la verità. Ricordando a me stessa, che comunque vogliate farla andare, Terra santissima resta un libro proposto allo Strega da Corrado Calabrò, candidato dalla giuria al Viareggio Repaci, e Premio Troccoli 2022.
Con questo, dal mio salone (del libro) è tutto. (gsc)