Mancati stipendi a Ferrovie della Calabria, il Sul preoccupato

Il Sindacato unitario lavoratori si domanda cosa stia succedendo in Ferrovie della Calabria dati i ritardi nel pagamento degli stipendi.

«Il Sul/Trasporti, i lavoratori e le lavoratrici – è scritto in una nota – sono preoccupati per quanto sta accadendo in Ferrovie della Calabria tanto da interrogarsi sulle sue reali condizioni finanziarie in cui essa realmente versa. Oltre ai ritardi che spesso si registrano nell’accredito degli stipendi a fine mese, con grave disagio delle famiglie dei dipendenti, Ferrovie della Calabria ormai dovrebbe aver accumulato un consistente “buco” per il mancato versamento delle quote al Fondo previdenziale di categoria Priamo, unitamente al probabile mancato versamento dei premi dovuti verso banche e assicurazioni; il tutto, però, nonostante le trattenute mensili sulle buste paga dei lavoratori avvengano con puntualità!».

Continua la nota: «Stessa sorte è riservata al Sul/Trasporti con le trattenute sindacali, comportamento che sta mettendo a dura prova lo svolgimento dell’attività sindacale a difesa dei lavoratori. Dopo anni di sacrificio e rinunce da parte dei lavoratori non possiamo né intendiamo assistere passivamente ad un ritorno indietro nel tempo e precisamente al 2011 quando siamo stati costretti a sottoscrivere l’accordo che avrebbe salvato dal fallimento Ferrovie della Calabria. A quanto sembra i bilanci dell’azienda, degli ultimi anni, sono in positivo, mentre i creditori, – finanziarie, banche e assicurazioni – bussano alla porta dei dipendenti invitandoli a regolarizzare le proprie posizioni e il Fondo Priamo comunica, con formali note, che da svariati mesi le quote del Tfr e della previdenza complementare non sono state versate».

«Considerato che si tratterebbe di svariate centinaia di migliaia di euro, di cui non sembrerebbe esserci traccia in bilancio – conclude il Sul – non ci resta che chiedere al Governatore della Calabria On. Roberto Occhiuto, che rappresenta la proprietà della controllata, di verificare opportunamente ed intervenire al riguardo, visto che chi ne paga le spese sono sempre i lavoratori, quella stessa gente che ha pagato un caro prezzo perdendo quote importanti del proprio salario dal 2011 ad oggi per salvare la propria azienda, quella stessa azienda che, pur provvedendo regolarmente alla periodica trattenuta delle suddette quote dai salari, sta consentendo che i creditori bussino alla porta degli ignari dipendenti. È consequenziale che questa situazione è oramai diventata insostenibile e se non dovesse nel breve termine registrarsi l’auspicato intervento della proprietà per un’inversione di tendenza che vada a garantire il pagamento degli stipendi nei tempi previsti e il saldo dei debiti nei confronti del Fondo Priamo e dei creditori dei lavoratori, non resterebbe che aprire una vertenza sindacale sul territorio regionale a tutela degli interessi dei lavoratori». (rcz)

Corap, il sindacato Sul: «Approvare una buona legge per far star tranquilli i dipendenti»

di ALDO LIBRI – Nella giornata di ieri si è tenuta la riunione di illustrazione della proposta di legge che riguarda il Corap, presentata dall’on. Raffaele Mammoliti. A seguire vi è stato l’incontro con lo Organizzazioni Sindacali e le rappresentanze dei dipendenti al quale erano presenti, oltre al Sul, la Fp Cgile la Uil Fpl.

Tutti i partecipanti hanno sottolineato la positività di un atto legislativo che fa passare la discussione sul Corap dalla chiacchiere al confronto nell’istituzione regionale, e di questo si è ringraziato l’on. Mammoliti che si è assunto la responsabilità di mettere nero su bianco e far uscire dalle nebbie una questione annosa che ci trasciniamo da tre giunte regionali senza soluzione alcuna se non la ripetuta nomina di commissari liquidatori che non hanno prodotto alcunchè, salvo qualche piano industriale campato in aria.

Nel merito si è affrontato l’articolato di legge esprimendo perplessità su alcuni passaggi attuativi, successivamente chiariti, ma auspicando che lo spirito della legge rimanga inalterato nell’iter legislativo che dovrà affrontare.

Il Sul, rendendo merito a chi opera a soluzione di problemi che ci trasciniamo dietro da tempo immemorabile senza comprenderne il motivo, ritiene che si debba iniziare al più presto il confronto istituzionale nelle commissioni consiliari apposite e poi in aula, ossia nelle sedi nelle quali può essere perfino migliorato il provvedimento se prevale la volontà di risolvere le questioni sul tavolo.

L’approvazione di una buona legge servirebbe alla tranquillità dei dipendenti del Corap che da 6/7 anni, da quando è iniziata la discussione per la liquidazione del Corap, vivono l’incertezza del futuro lavorativo e dell’esigibilità dei crediti maturati nei confronti dell’Ente per numerosi stipendi non pagati.

Inoltre, la rapida approvazione di una buona legge, di cui quella presentata può essere l’ossatura fondamentale, consentirebbe anche di mettere in atto strumenti e soluzioni per il miglior utilizzo del personale, soprattutto a fronte degli ingenti investimenti pubblici che si devono gestire, a cominciare dal Pnrr e che le carenze di personale in genere e specializzato in particolare rende molto più difficile nell’attuazione e, quindi, nell’uso degli investimenti pubblici a scopo lavorativo e di innalzamento della qualità della vita nella nostra regione.

Insomma, sistemare la questione Corap e del suo personale è nell’interesse della Calabria che ha assoluta necessità di creare nuovi posti di lavoro indispensabili per frenare l’emorragia di trasferimenti in altre parti d’Italia e del mondo che ammontano a circa 12.000 all’anno.

Infine il Sul ha rivolto un invito all’on. Mammoliti e al Pd calabrese e nazionale perché si faccia una battaglia durissima contro tutte le leggi (in primis la Calderoli sulla spesa storica) che penalizzano fortemente il Sud e la Calabria. Basti pensare che una stima attendibile indica in 1.500 le carenze d’organico soltanto nei tre palazzi istituzionali concentrato a Piazza Italia di Reggio Calabria (Prefettura, Città Metropolitana e Comune di Reggio Calabria). Per tacere delle carenze devastanti nella sanità (mentre si aumentano gli appannaggi dei commissari di 50.000 euro all’anno), della giustizia, delle forze dell’ordine, dei ministeri e dell’Inps.

È ora cha la Calabria pretenda quanto le spetta in termini di personale, investimenti e futuro. (al)

(Aldo Libri è segretario generale regionale Sul/Calabria)