LAMEZIA – Sabato il libro “Me la sono andata a cercare”

Sabato 29 novembre, a Lamezia, alle 19, all’Hub Casa della Cultura, sarà presentato il libro “Me la sono andata a cercare” di Giuliana Sgrena, protagonista di un incontro che attraversa fronti di guerra, memorie personali e verità politiche ancora irrisolte, in un dialogo che si annuncia denso di significato civile.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Cinema&Cinema – Proiezioni di comunità” , a cura di ARCI Lamezia Terme – Vibo Valentia APS e con la direzione artistica di Ivan Falvo D’Urso e Domenico Isabella, rientra nell’Avviso Pubblico 2025 “Festival e Rassegne Cinematografiche e Audiovisive in Calabria”, promosso dalla Calabria Film Commission con il patrocinio del Comune di Lamezia Terme.

La serata, moderata da Maria Francesca Gentile e da Nuccio Iovene, presidente della Fondazione Trame, prenderà avvio dalla presentazione del libro “Me la sono andata a cercare”, Laterza 2025, in cui Sgrena ripercorre trent’anni di reportage nei luoghi in cui la storia si è spesso consumata lontano dagli occhi dell’Occidente: Afghanistan, Algeria, Palestina, Congo, Iraq, rivendicando un giornalismo capace di sottrarsi a governi, eserciti e narrazioni precostituite, denunciando la progressiva scomparsa di un’informazione indipendente nei conflitti globali e il crescente ricorso alla propaganda travestita da racconto di guerra.

Il cuore del libro resta però la dolorosa esperienza personale del rapimento a Baghdad nel 2005, la prigionia, le trattative opache e il viaggio di ritorno verso l’aeroporto iracheno in cui avvenne l’attentato: il fuoco dei militari statunitensi che colpì l’auto dei servizi segreti italiani, uccidendo l’agente Nicola Calipari, che aveva appena ottenuto la sua liberazione. Un episodio che, dopo vent’anni, continua a mancare di una verità giudiziaria condivisa, lasciando aperti interrogativi su responsabilità, dinamiche e omissioni internazionali. Sgrena, nel suo libro, affronta queste ferite con lucidità e rigore, smontando semplificazioni, ricostruendo contesti, riportando parole e dettagli spesso rimossi dal dibattito pubblico.

A completare l’incontro, la proiezione del film Il Nibbio, che restituisce sullo schermo gli ultimi ventotto giorni della missione di Calipari. Il film evita l’enfasi eroica per scavare nell’identità di un uomo che agisce nel silenzio e nell’ombra, muovendosi tra diplomazia sotterranea, rischi continui e un profondo senso dello Stato. In questa narrazione, la figura di Calipari si intreccia con quella di Sgrena, dando vita a un racconto asciutto ma potente che rinnova la necessità di interrogarsi su cosa significhi proteggere una vita e, più in generale, difendere la verità in scenari dove la verità stessa diventa terreno di scontro geopolitico. (rcz)

CINQUEFRONDI (RC) – Si presenta il libro “Mi svelo”

Domani, a Cinquefrondi, alle 18.30, alla Mediateca Comunale,  si terrà la presentazione del libro di Siria Scarfò, che affronta in modo coraggioso e profondo i temi della violenza, dell’omosessualità e della fede. L’evento, inserito nel progetto “Viviamo Cinquefondi”, sarà moderato da Roberta Gallo e vedrà la partecipazione del sindaco Michele Conia.

L’evento è stato organizzato in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Inoltre, verrà inaugurata un’installazione-murales realizzata dagli studenti della scuola secondaria di primo grado “Don Milani”, nell’ambito di un percorso di educazione al rispetto e alla prevenzione della violenza di genere.

L’Amministrazione Comunale di Cinquefrondi, da anni ormai, porta avanti un percorso di sensibilizzazione profondo e concreto sul tema della violenza di genere, nella consapevolezza che soltanto attraverso un impegno continuo, condiviso e radicato nella comunità sia possibile contrastare un fenomeno che rappresenta una ferita aperta della nostra società.
In questi anni, il Comune ha promosso iniziative culturali, momenti di memoria, progetti educativi e attività di formazione, coinvolgendo scuole, famiglie, associazioni e cittadini, costruendo un modello territoriale che mette al centro la tutela delle donne e dei soggetti più vulnerabili.
Tra le collaborazioni più significative si colloca il partenariato stabile con la Fondazione Roberta Lanzino, avviato nel 2020 e divenuto negli anni un punto fermo della strategia cittadina contro la violenza. Grazie a questa sinergia sono nate importanti opere simboliche e civiche:

  • la panchina rossa dedicata a Roberta Lanzino, situata nella Villa Comunale;
  • la piazzetta intitolata a Roberta Lanzino, arricchita da una panchina e da un murales, simboli permanenti di memoria e consapevolezza;
  • la prossima apertura della Casa di Roberta, centro antiviolenza ormai in via di ultimazione, realizzato su un bene confiscato e istituito con il sostegno della Fondazione.

Il Comune di Cinquefrondi ha inoltre conferito la cittadinanza onoraria ad Anna Maria Scarfò, la prima giovane donna della Piana di Gioia Tauro ad aver denunciato un violento stupro di gruppo. Il sindaco Michele Conia è stato tra i primi rappresentanti istituzionali ad affiancarla pubblicamente, sostenendone la causa e partecipando ai processi, in un gesto di forte impegno umano e civile. (rrc)

COSENZA – Due giornate dedicate alla prevenzione delle infezioni ospedaliere

Domani – e il 28 novembre – a Cosenza, nella Sala Convegni dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, si terrà la prima delle due giornate dedicate alla prevenzione delle infezioni ospedaliere, promosse dall’As di Cosenza.

Liniziativa, finanziata con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR – Missione 6, Componente 2, Sub-investimento 2.2), si inserisce nel programma nazionale di aggiornamento destinato al personale del Servizio Sanitario. Il corso è rivolto ai componenti del C.I.C.A. e ai referenti del rischio infettivo, oltre che ad altre figure individuate nelle strutture ospedaliere.

Le lezioni saranno guidate da esperti del settore, sotto la responsabilità scientifica della professoressa Aida Bianco, con il coordinamento del Responsabile Unico del Progetto, ingegner Raffaele Rosignuolo.

Il direttore generale, dottor Antonio Graziano, aprirà i lavori insieme alla Direzione Sanitaria aziendale rappresentata dal dottor Martino Rizzo, rimarcando la scelta strategica dellAsp di investire nella crescita professionale del personale.

Come sottolinea la Direzione, «il potenziamento delle competenze è la condizione per garantire una sanità di qualità e servizi più sicuri per i cittadini».

Il corso, accreditato ECM presso Agenas, prevede moduli di approfondimento sulle strategie di prevenzione, la gestione dei rischi e la sorveglianza epidemiologica, con momenti di confronto e discussione interattiva. Al termine delle due giornate sarà rilasciato lattestato con i crediti formativi, previa verifica della partecipazione e del superamento del test finale. (rcs)

COSENZA – Si presenta il libro “L’orologiaio di Brest”

Sarà presentato, giovedì pomeriggio, alle 17.30, al Cinema San Nicola di Cosenza, il libro “Lorologiaio di Brest” di Maurizio de Giovanni ed edito da Feltrinelli.

L’evento rientra nell’ambito della rassegna Libri in Comune”, promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso e che si deve alla felice intuizione della delegata alla Cultura, Antonietta Cozza.

L’incontro sarà aperto dai saluti del Sindaco Franz Caruso. Parteciperanno la scrittrice Assunta Morrone e Pino Sassano della Libreria Mondadori. A moderare l’incontro sarà Antonietta Cozza, consigliera comunale delegata del Sindaco alla Cultura. Levento è realizzato in collaborazione con Mondadori Bookstore, la Feltrinelli e Multicinema Citrigno Group.

«Cosenza – sottolinea il Sindaco Franz Caruso – è una città che ama profondamente la cultura e che riconosce nella letteratura un elemento fondamentale della propria identità».

«Il ritorno di Maurizio de Giovanni nella nostra città, qualche anno dopo la presentazione di Caminito” – ha aggiunto Franz Caruso – è per noi motivo di grande orgoglio perché è uno scrittore che ha saputo raccontare il Sud con la forza delle emozioni e la profondità della verità. Accoglierlo ancora una volta a Cosenza significa confermare il nostro impegno nel costruire una città che vive e cresce attraverso i libri, la bellezza e il pensiero».

Con Lorologiaio di Brest”, Maurizio de Giovanni firma uno dei suoi romanzi più intensi e maturi. Ambientato tra Napoli e lItalia ferita degli anni di piombo, il libro intreccia le vite di Vera Coen, giornalista dinchiesta dal carattere indomito, ma segnato dalle delusioni, e di Andrea Malchiodi, ex professore universitario travolto da un ingiusto scandalo che gli ha distrutto la carriera e la famiglia. Le loro esistenze, apparentemente lontane, si incrociano quando un antico fatto di sangue, sepolto da quarantanni, riemerge dalle pieghe del tempo. Al centro, una figura enigmatica e quasi mitica: lOrologiaio di Brest, un uomo che conosce i segreti del passato e li custodisce come ingranaggi di un meccanismo destinato prima o poi a esplodere. È una storia di colpa e redenzione, di verità e memoria, ma anche un ritratto lucido dellItalia degli anni Ottanta, delle sue illusioni e delle sue ferite mai rimarginate. Un romanzo che mescola con maestria il thriller psicologico e il noir storico, capace di restituire il suono del tempo che scorre e delle coscienze che si risvegliano. (rcs)

A Lamezia la Festa di San Giovanni Paolo II

di MARIA GRAZIA FRAGALE – Ogni anno, sul finir del mese di ottobre, la Chiesa cattolica commemora un evento capace ancora, a distanza di decenni, di suscitare nei cuori dei fedeli sentimenti di profonda gioia e, al contempo, di perenne gratitudine: era il 22 ottobre 1978 quando, durante la cerimonia d’inizio del suo pontificato, San Giovanni Paolo II pronunziò parole di incoraggiamento nei confronti dell’ecumene terrestre, invitando ogni sua creatura a non temere, incoraggiandola a spalancare le porte a Cristo, fonte di ogni bene.

Il coro unanime della Chiesa in festa, anche in questo nostro tempo, dilaniato da sofferenze che si approfondano in un’umanità che anela alla vita, è stato in grado di ridestare la fede, di risvegliare la speranza abbattuta dalle brutture della guerra, definita da Papa Wojtyla come “violenza che non risolve mai i conflitti, e nemmeno diminuisce le loro drammatiche conseguenze.”

Nell’hinterland lametino, i fedeli del Santuario “San Giovanni Paolo II”, ubicato a Cardolo (frazione di Feroleto Antico) e facente parte della parrocchia “S. Maria Immacolata” di Accaria (frazione di Serrastretta), durante i nove giorni di preghiera per la pace, in preparazione alla celebrazione del 22 ottobre, hanno ripercorso e riportato alla memoria del cuore gli insegnamenti salienti di un Papa che ha fatto del suo pontificato uno strumento d’avvicinamento agli ultimi e ai dimenticati della società.

«Bisogna possedere una fede illuminata e convinta, per poter essere illuminanti e convincenti», soleva dire Papa Wojtyla, al fine di rammentare ai potenti della terra la pietra salda su cui fondare ogni operato di bene e, sulla scia di parole tanto significative, Monsignor Serafino Parisi, Vescovo di Lamezia Terme, nel presiedere l’eucaristia e nello spezzare il pane della parola, in memoria di San Giovanni Paolo II, ha guidato i fedeli, con le sue riflessioni, in un percorso di comprensione dell’humanum.

Concetto questo che, già dalla cultura classica, sottintende l’intrinseco valore della vita umana, che è di per sé inestimabile e preziosa.

«Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell’era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell’uomo», affermava Papa Wojtyla, dimostrando un animo capace di innalzarsi oltre i confini del tempo, abile nel leggere i segni della storia, coerente nella convinzione che è dal di dentro che nasce tutto ciò che di male aleggia nel nostro mondo. Nel corso della celebrazione, difatti, Monsignor Parisi ha più volte sottolineato l’importanza di ripartire dal profondo e ha evidenziato con convinzione, nel concludere il suo intervento, la bellezza di scovare, ancora una volta, quanto di sacro la vita umana nasconde in sè stessa, pur nelle proprie debolezze.

San Giovanni Paolo II ben conosceva la grandezza che scaturisce dal farsi servi dell’altro, nonché la fiducia che «non si acquista per mezzo della forza. Neppure si ottiene con le sole dichiarazioni. La fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti». (mgf)

FILADELFIA (VV) – Venerdì in scena “Finale di partita”

In scena venerdì sera, a Filadelfia, alle 20.45, all’Auditorium Comunale, andrà in scena “Finale di partita” di Samuel Beckett, con la traduzione di Carlo Fruttero, per la produzione di Nerval Teatro, ideata da Maurizio Lupinelli ed Elisa Pol. Lo spettacolo è un’anteprima di stagione.

Lappuntamento, fortemente voluto dal Comune di Filadelfia, nasce con la collaborazione di Dracma – Centro di produzione teatrale, sostenuto dal MIC – Ministero della Cultura e dalla Regione Calabria, e dellIstituzione Teatro comunale Filadelfia.

Accanto a Maurizio Lupinelli e Barbara Caviglia, in scena due attori diversamente abili, Carlo De Leonardo e Matteo Salza, provenienti dal Laboratorio Permanente di Rosignano Marittimo e Ravenna.

Protagonisti di “Finale di partita” sono Hamm, cieco e paralizzato sulla sua sedia a rotelle, Clov, che non può piegare le gambe ed è costretto a stare sempre in piedi, e gli anziani genitori del primo, Nagg e Nell, senza gambe e che vivono ognuno dentro un bidone della spazzatura.

Lo scenario è un luogo chiuso, una specie di bunker, nel quale i quattro personaggi muovono le loro esistenze, rese difficili dalla patologie che li affliggono, mentre il mondo esterno sembra essere andato distrutto da una terribile e non identificata catastrofe. La loro vita-non vita scorre tra abitudini, memorie e rituali senza senso apparente, in un continuo scambio di battute tra Hamm e Clov, come mosse su una scacchiera durante una partita.

Uno spazio quasi sospeso, in cui Beckett indaga con lucidità e ironia la condizione umana, tra dialoghi apparentemente assurdi e i ricordi del passato, che sembra in ogni caso migliore rispetto all’esistenza che i quattro sono costretti a vivere nel bunker. La svolta sembra esserci quando Clov palesa la volontà di uscire da quello spazio chiuso, lasciando all’interno Hamm, che nel frattempo è rimasto solo dopo la morte dei genitori.

Da oltre dieci anni, Nerval Teatro attraversa la drammaturgia di Beckett con il gruppo di attori e attrici diversamente abili del Laboratorio Permanente di Rosignano M. (LI) e più recentemente con il gruppo ravennate, dal primo spettacolo Attraversamenti (2015) fino a Winnie (2017), Sinfonia Beckettiana (2018) e La buca (2023): questi allestimenti hanno messo in evidenza quanto questi attori fossero giusti e perfetti nelle drammaturgie di Beckett, nello stare sulla scena coi i loro corpi e gli sguardi stralunati, l’ironia e il divertimento del gioco. Dal loro punto di vista l’agire scenico è come un gioco: possono ripetere tante volte la stessa scena, come fosse la prima volta, e in Beckett tutto ciò è una dimensione perfetta per lo sviluppo della drammaturgia dei suoi testi.

In continuità con la filosofia di inclusione che caratterizza il lavoro di Nerval Teatro, lo spettacolo prevede un percorso di conoscenza tattile della scena, dedicato a persone cieche e ipovedenti, che si terrà unora prima dellinizio dello spettacolo. (rvv)

A Lamezia e Cleto la memoria delle donne dell’Abbazia Benedettina

Dalle antiche pietre medievali del Castello di Cleto al suggestivo Chiostro di Lamezia Terme. Ha scelto due splendide scenografie naturali l’Associazione a Promozione Sociale A Regola d’arte per mettere in scena lo spettacolo “Cronache degli Altavilla – Note di Regia”. Lo spettacolo fa parte della rassegna “Artivamente. Viaggio tra mito e realtà”, giunto alla seconda edizione e realizzato con il cofinanziamento della Regione Calabria. Progetto finanziato con risorse PAC 2014/2020 – Az. 6.8.3. – Avviso Attività Culturali 2023 Brand “Calabria Straordinaria”.

Il riadattamento drammaturgico curato dalla critica teatrale Giovanna Villella, che ne ha curato anche la direzione artistica, ha dato respiro, tra  ricostruzione storica e suggestivamente romanzata, alle vicende dell’incantevole Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia – Lamezia (attualmente non disponibile al pubblico).

Nelle scorse serate la passione, la forza, il coraggio, ma anche l’impeto delle donne che animarono quelle mura nell’undicesimo secolo, hanno riecheggiato nel cortile dell’antico convento nel cuore di Lamezia.

Tra vicende d’amore e voglia di emancipazione e crescita, tra moti di ribellione ai canoni e ai dettami che imbrigliavano le donne di quel secolo, lo spettacolo, con la regia e la progettazione di Tiziana De Matteo, ha mostrato un diverso volto del Medioevo e della cronaca storica di quegli anni, offrendo nuova e più intima luce a uno dei più potenti e famosi centri monastici del Medioevo.

La regia ha dato spazio a personaggi femminili intensi: Bernfrieda, fragile e poi forte, simbolo della crescita e del riscatto; Fredesenda, divisa tra dovere politico e passione personale;

Giuditta e Sichelgaita, archetipi complementari di femminilità, una fedele e delicata, l’altra guerriera e pragmatica. Accanto a loro, la voce di Frate Goffredo, ponte tra cronaca e spiritualità, tra mondo maschile e femminile.

Magistrale la guida e voce narrante di Giovanna Villella, appassionata l’interpretazione di Maria Pileggi, Annalisa Brizzi, Alida Ventura, Claudia Lavinia Barberino e Giuseppe Grandinetti.

Un inno alle donne, custodi della memoria e protagoniste silenziose della storia, che hanno sempre tentato di emergere e di lasciare traccia.

Lo spettacolo “Cronache degli Altavilla” si è così confermato non solo un racconto teatrale, ma anche un atto politico e culturale: ridare voce a chi ne è stato privato, valorizzando l’eredità femminile come parte integrante della nostra memoria collettiva.

Nella piéce di Cleto lo spettacolo è stato impreziosito dalla celebre sand artist Rachele Strangis, che ha disegnato sulla sabbia immagini suggestive dedicate alla vita delle donne degli Altavilla. Le sue creazioni, proiettate direttamente sulle mura del castello, hanno trasformato lo spazio scenico in un affresco vivente, rendendo l’evento ancora più coinvolgente e carico d’atmosfera. Figure di regine, monache e nobildonne medievali sono apparse e svanite tra i granelli di sabbia, narrando storie di amori, conflitti e aspirazioni in un dialogo continuo tra arte e memoria.

«Uno spettacolo suggestivo, in cui la narrazione è stata la vera protagonista grazie ad un riadattamento drammaturgico interessante che ha fatto toccare con mano un’epoca così distante, eppure così vicina», ha commentato il presidente della Fita (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) Nico Morelli.

«Il mio auspicio – ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Lamezia Terme, Annalisa Spinelli – è che questo spettacolo possa essere replicato nella sede in cui è ambientato, l’Abbazia Benedettina di Sant’Eufemia, autentico gioiello archeologico di Lamezia». (rcz)

LAMEZIA – Teatrop presenta la nuova stagione teatrale per le scuole

È un cartellone dedicato ai più piccoli per un mondo a misura di bambino, quello presentato dalla Compagnia Teatrop, nel foyer del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme.

A illustrare le trame dei sei spettacoli in programma fino alla primavera 2026 sono stati Pierpaolo Bonaccurso, attore e regista, e Greta Belometti, direttrice artistica.

Si inizierà il 19 e 20 novembre prossimi con lo spettacolo “Pinocchio sabbia e legno” col Teatro della Libellula; la stessa compagnia sarà in scena dal 16 al 18 dicembre con la pièce “Il racconto di Natale di Zampalesta”. Per l’anno nuovo le rappresentazioni in cartellone sono quattro: il 20 e 21 gennaio 2026 andrà in scena la compagnia de “I Teatrini” con “Pietro Saltatempo, il filo magico”. Il 16 e 17 febbraio sarà la volta di “Clown, la maschera del cuore” a cura di Teatrop. La compagnia “La Contrada” si esibirà il 24 e 25 marzo prossimi con le “Le 4 Stagioni”. Chiuderà la stagione lo spettacolo “Un principe piccolo piccolo” che sarà rappresentato dalla compagnia Teatrop. Gli spettacoli si terranno tutti al Teatro comunale Grandinetti.

Tra le nuove maestranze di Teatrop, anche l’artista lametina Mafalda Daniele che si occuperà di scenografia. Da notare che le due rappresentazioni di novembre saranno in concomitanza con la Giornata mondiale per i diritti dei bambini, un’occasione per riflettere su quanto sia determinante per il futuro della nostra società creare un mondo a loro misura, che favorisca al meglio la loro crescita fisica e intellettiva.

Belometti e Bonaccurso hanno evidenziato che la compagnia Teatrop collabora sinergicamente alla produzione dei sei spettacoli della nuova stagione per le scuole, «con la finalità precipua di valorizzare la funzione educativa del teatro che diventa didattica innovativa per la formazione delle nuove generazioni».

«Infatti – ha sottolineato la direttrice artistica Belometti – ormai da diversi anni, Teatrop sta portando avanti il teatro per ragazzi e per le famiglie con la produzione di spettacoli a tema e con l’obiettivo di offrire un ulteriore strumento di conoscenza e di dialogo fra le diverse generazioni».

La compagnia ha intrapreso e consolidato un’interlocuzione molto proficua con le scuole che, puntualmente, accolgono le proposte di Teatrop ospitando spettacoli e performance che incontrano sempre il gradimento delle comunità scolastiche. Teatro, scuola, società civile, un fil rouge che si rafforza «per aprire una finestra su un mondo fantastico – ha spiegato Belometti – in cui, piccoli e grandi, possono riscoprire la bellezza dello stupore, l’incanto della fiaba (moderna o antica che sia) che ci trasporta in un universo più giusto, più bello, senza guerre, dove la natura è rispettata e ogni bambino vive con spensieratezza la sua età».

Pierpaolo Bonaccurso, attore e regista figlio di Piero Bonaccurso che oltre quarant’anni fa fu tra i fondatori del Teatrop, ha ricordato che nel 2026 la stagione per le scuole e un po’ tutte le attività in cantiere della compagnia saranno dedicate al grande Piero Bonaccurso «un artista eclettico e poliedrico che con la sua moderna visione, piantò radici solide sul nostro territorio per la realizzazione di un teatro che si svolgesse non solo nei luoghi sacri dell’arte ma anche nelle piazze, per le strade, per essere sempre vicini alla gente e in particolare ai più piccoli».

L’assessora comunale alla Cultura, Annalisa Spinelli, ha salutato con gran favore la nuova stagione ribadendo «l’impegno costante e continuo di Teatrop, una compagnia costituita da artisti e maestranze di alta professionalità. Una realtà d’eccellenza per Lamezia e la Calabria affermata anche livello nazionale; una fucina di idee che dona all’intera comunità momenti di sano divertimento e di proficua riflessione con delle rappresentazioni che accompagnano la crescita dei bambini e sono di gran supporto anche per la vita degli adulti, per la comprensione delle complesse dinamiche familiari». (rcz)

Al via TropeArte Plein Air Festival

Prende il via domani, a Tropea, la terza edizione del TropeArte Plein Air Festival, che, per una settimana, vedrà arrivare circa 60 artisti dipingere e creare arte “en plein air”, gestito dall’Associazione Artistico Culturale Il Giardino di Persefone, e gode del patrocinio e del contributo del Comune di Tropea.

Obiettivo della kermesse è quella di dipingere “en plein air” (all’aperto) a Tropea, e promuovere l’incontro tra artisti e appassionati. Come negli anni passati, il festival è ispirato dai maestri locali, come il grande impressionista tropeano, Albino Lorenzo, il cui spirito artistico è sempre presente a Tropea. Gli artisti che parteciperanno provengono da altre regioni d’Italia e dall’estero, includendo artisti che sono provenienti dall’Algeria, da Malta, dalla Polonia, e dalla Svizzera. Come negli anni precedenti, parteciperanno anche gli artisti bambini del TropeArte Junior, e gli artisti diversamente abili, sotto la guida di Pasqualina Del Mastro di Il Giardino di Persefone.

Gli artisti, dunque, si raduneranno  in quattro punti di riferimento: Piazza Cannone, Largo Duomo, Largo Migliarese, e Largo Galluppi. Si incomincia oggi, 9 ottobre, con un tour gratis del centro storico di Tropea, guidato da Dario Godano di Libertas e l’attrice Adele Rombolà (con una traduzione in inglese di Francesco Femia), coprendo la dimensione storica, mitica, e leggendaria di Tropea. Il tour sarà seguito da una degustazione fornita da Patrizia Fortunato della Boutique della Cipolla Rossa. Dopodiché gli artisti saranno liberi di pitturare “en plein air” fino alla sera dell’11 ottobre. Il festival culminerà il 12 ottobre con una celebrazione e un’esposizione delle opere realizzate, accompagnate dalla musica di Luigi Cerra, al pianoforte, e Thekla De Marco, al canto, e con un brindisi con taglio della torta offerto dal team TropeArte. Le opere rimarranno in mostra fino al 15 ottobre, con la possibilità di un’estensione di due giorni. (rvv)

L’Unical aderisce a Iupals: cinque borse di studio per gli studenti palestinesi

L’Università della Calabria ha aderito al progetto IUPALS – Italian Universities for Palestinian Students, l’iniziativa promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Consolato Generale d’Italia a Gerusalemme.

Su proposta del Rettore Nicola Leone, il Consiglio di amministrazione ha approvato l’istituzione di cinque borse di studio, comprensive di vitto e alloggio, destinate a studentesse e studenti residenti nei territori palestinesi che intendano intraprendere un intero ciclo di studi all’Unical.

L’iniziativa si inserisce nel quadro dell’impegno assunto dal sistema universitario italiano per favorire il dialogo, la conoscenza reciproca e la costruzione di prospettive di pace duratura in Medio Oriente. In una fase storica segnata da tensioni e conflitti che continuano a colpire duramente le popolazioni civili, le università sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella promozione di opportunità concrete di formazione, cooperazione e sviluppo umano.

«Con queste borse – ha dichiarato il Rettore Leone – l’Unical vuole dare un segno tangibile di vicinanza al popolo palestinese, offrendo a giovani ragazze e ragazzi la possibilità di studiare in un contesto internazionale e inclusivo, e di costruire un futuro migliore per sé e per le proprie comunità».

La decisione conferma una linea di attenzione già ribadita recentemente dal Rettore in occasione del Welcome Day per le matricole e della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dello scorso 12 settembre, quando Leone aveva sottolineato l’importanza del ruolo dell’università come luogo di dialogo e di pace, esprimendo vicinanza e sostegno al popolo palestinese e a tutti i civili vittime dei conflitti in tutto il mondo.

Con l’adesione a IUPALS, l’Università della Calabria rinnova dunque la propria vocazione internazionale e rafforza il proprio impegno a favore della cooperazione culturale ed educativa, nella convinzione che l’istruzione sia uno degli strumenti più potenti per costruire ponti di comprensione e solidarietà. (rcs)