Docente Unical invitato in Israele tra i massimi esperti di autismo

Si terrà il prossimo 21 gennaio 2024 sul Mar Morto in Israele il 22esimo convegno internazionale sulla biologia cellulare e cromogranine che riunirà un gruppo veramente multidisciplinare di leader scientifici provenienti da tutto il mondo con un interesse comune per la ricerca scientifica mondiale. I relatori del 22° Isccb presenteranno argomenti relativi alle cellule staminali cromaffini, all’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, cancro, immunologia, malattie metaboliche e neurodegenerative.

Tra gli invitati come relatore tra i massimi esperti di autismo, figura un nostro conterraneo e docente dell’Unical il Prof. Ennio Avolio che presenterà una relazione su Vasostatina e miglioramento del comportamento autistico. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con il laboratorio di Neuroanatomia Comparata dell’Unical e con il Dipartimento di Scienze della Salute, Scuola di Medicina, dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

All’importante evento internazionale parteciperanno anche biofisici e ingegneri, biochimici, biologi cellulari e neuroscienziati con una straordinaria ampiezza di competenze tecniche desiderosi di discutere i recenti progressi nel campo di diversi argomenti scientifici di rilevanza mondiale: dall’imaging di singole molecole delle proteine che regolano la fusione delle vescicole all’analisi fisiologica di sofisticati modelli animali di sinaptopatie, la ricerca sulle cellule cromaffini è stata in prima linea nei classici studi nel campo delle neuroscienze. Il Prof. Avolio relazionerà alla seconda sessione su “Chromogranin Regulation of Cardiovascular Physiology, Diabetes, and Autism” dove verranno presentati dei dati incoraggianti che potrebbero far luce sui meccanismi di regolazione del disturbo del comportamento autistico. (rcs)

È record all’UniCal le immatricolazioni per l’anno accademico 2023/2024

di FRANCO BARTUCCIÈ già record di immatricolazioni all’Unical: 4702 iscrizioni, 750 in più rispetto allo scorso anno accademico (+19%). Un dato destinato ad aumentare ulteriormente al termine delle iscrizioni per Medicina e Chirurgia TD (Tecnologie Digitali), Infermieristica, Scienze della formazione primaria e a conclusione della fase di ammissione posticipata, fissata per il prossimo 5 ottobre. Una crescita importante ed a 360 gradi (i 39 corsi sono quasi tutti in aumento tranne 2 che perdono qualche unità) che conferma per il quarto anno consecutivo, dall’insediamento del rettore Nicola Leone, il trend positivo di crescita delle immatricolazioni.

Un risultato prestigioso, emerso quest’anno fin dalla fase di ammissione anticipata (+34%), in controtendenza nazionale, centrato grazie al miglioramento costante dei servizi erogati agli studenti, alla riorganizzazione dell’offerta formativa ed alla volontà di venire incontro alle richieste di tanti studenti incrementando – laddove possibile – i posti disponibili per i corsi di laurea.

Intanto, ha preso il via la maggior parte dei corsi all’Università della Calabria con diecimila studenti nel Campus, mentre i restanti inizieranno l’attività didattica nella prossima settimana. Per accogliere nel migliore dei modi i neo-iscritti all’Unical sono operativi, lungo il ponte pedonale e al Polifunzionale, gazebo informativi dove potranno essere acquisite informazioni utili su organizzazione didattica, collocazione delle aule e servizi offerti agli studenti.

Per dare il benvenuto alle matricole e augurare un proficuo anno di studio, il Rettore  ha fatto visita agli studenti dei  corsi di laurea di nuova istituzione: Servizi giuridici per l’innovazione digitale e Tecnologie del mare della navigazione. Nicola Leone, nel corso del suo breve saluto alle matricole, ha evidenziato come questi studenti rappresentino i “pionieri” dei nuovi corsi attivati dall’Unical tra i primi in Italia, e li ha spronati a vivere appieno l’esperienza del Campus, le opportunità di socializzazione e confronto che offre, garantendo un’esperienza di crescita professionale e umana unica.

«Servizi giuridici per l’innovazione digitale nasce – ha spiegato il Rettore – da una collaborazione interdisciplinare e dall’esigenza di formare figure professionali che sono oggi molto richieste perché la transizione digitale è una realtà e va sempre più veloce mentre il mondo del lavoro è ancora impreparato».

«In una regione come la nostra – ha poi evidenziato il Rettore riguardo il corso in Tecnologie del mare e della navigazione – circondata dal mare e con uno dei porti più importanti dell’intero Mediterraneo, avviamo un corso molto innovativo, consapevoli che tanti enti ed aziende hanno bisogno di queste professionalità». (fb)

Il ricordo del Presidente Giorgio Napolitano in visita all’UniCal

di FRANCO BARTUCCIGiorgio Napolitano all’UniCal per presenziare la cerimonia inaugurale dell’anno accademico 2008/2009 e la intitolazione dell’aula magna dell’Università della Calabria alla figura del primo rettore, prof. Beniamino Andreatta scoprendo insieme alla vedova signora Giana Petronio Andreatta un bassorilievo in argento realizzato dall’orafo Gerardo Sacco.

Era il 15 gennaio 2009 e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano volle lasciare una sua testimonianza sulla figura del Rettore Beniamino Andreatta, politico, senatore della repubblica e più volte Ministro del Governo Italiano.

Dopo la visita di Sandro Pertini, avvenuta il 3 marzo 1982 e quella del Presidente Carlo Azeglio Ciampi che il 7 febbraio 2001 venne all’UniCal per inaugurare la Biblioteca d’Ateneo in ricordo del prof. Ezio Tarantelli, ucciso dalle Brigate rosse, al quale fu intitolata la Biblioteca dell’area sociale/economica/giuridica e politica, quella del Presidente Giorgio Napolitano costituisce la terza permanenza di un Presidente della Repubblica nel Campus Universitario dell’Ateneo calabrese. 

Quel 15 gennaio 2009 per il Rettore Giovanni Latorre costituiva un motivo di forte orgoglio nel ricordare le qualità raggiunte dall’UniCal per l’alta formazione e la ricerca scientifica auspicata dallo stesso Rettore Andreatta.

«Insomma una Istituzione di alta formazione – pronunciò il Rettore Giovanni Latorre – che con la sua collocazione geografica e le sue politiche di diritto allo studio rappresenta uno straordinario motore di promozione sociale e quindi, in definitiva, di coesione sociale e di democrazia in questa difficile parte del Paese».

Ad ascoltare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano intervennero in tanti quel giorno riempiendo l’aula magna, tra i quali si segnalano diversi rettori ospiti delle Università italiane, il Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Agazio Loiero, la signora Giana Petronio Andreatta, accompagnata dalla figlia Eleonora, nonché Enrico Letta, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e direttore dell’Arel.

Fu un discorso chiaro e di forte apprezzamento della figura di Beniamino Andreatta quello pronunciato dal Presidente Napolitano, ma anche di tutela e sviluppo del Mezzogiorno.

«Sentiamo la sua mancanza, più semplicemente, come persona di prorompente talento, di forte carattere, di straordinaria generosità e finezza umana. Ma c’è piuttosto da dire quanto prezioso per l’Italia sarebbe oggi il suo contributo: il contributo della sua competenza e della sua fantasia, della sua passione e del suo coraggio, del suo senso dell’interesse pubblico, al servizio di visioni anticonvenzionali dei problemi dell’economia e di scelte limpide e rigorose».

Non mancò di chiarire meglio la personalità e il modo di fare del prof. Senatore Beniamino Andreatta: «Il primo è quello dell’esempio che più di ogni altro egli ha concorso a dare di come si possa far nascere, in condizioni ambientali difficili, una Università campione, una università di eccellenza per qualità culturale, per proiezione internazionale, per radicamento nella realtà regionale, per serietà degli studi e, anche, per capacità di autogoverno e di uso oculato delle risorse».

«L’altro profilo- continuò il Presidente – che motiva l’omaggio di questa mattina a Nino Andreatta è quello della passione di un uomo del Nord per il Mezzogiorno. Passione che faceva tutt’uno, direi, con il sentimento di un dovere nazionale. Il sentimento e la passione che spinsero dopo l’unità d’Italia Franchetti e Sonnino ad affiancarsi a Giustino Fortunato nelle analisi che fondarono il meridionalismo liberale, e che videro via via altri illuminati uomini del Nord impegnarsi in prima persona nell’azione per la rinascita del Mezzogiorno nei primi decenni del secolo scorso».

«In questo solco va collocata la figura di Nino Andreatta e va collocato il suo impegno in Calabria, per la fondazione dell’Università della Calabria nello spirito che ho ricordato. Non occorre dire quanto ci sarebbe bisogno che quella tradizione riprendesse vigore. Sarebbe una risposta eloquente a deleterie contrapposizioni tra Nord e Sud, a vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno, e anche a ogni forma di scoramento, di inerzia e di stanca gestione dell’esistente in queste stesse regioni. L’esperienza di questa Università – concluse il Presidente Giorgio Napolitano – per come venne pensata e varata da Nino Andreatta e per come è cresciuta in più di trenta anni, è motivo di fiducia per tutti noi».

Nel concludere questo servizio e nel ricordare il Presidente Napolitano all’uniCal per fare un affresco sulla figura del Rettore Beniamino Andreatta ci porta a riflettere che anche lui ci ha lasciato nel cinquantesimo anniversario del primo anno accademico 1972/1973, quasi al termine del tempo, della nostra Università. Quel giorno è stato per me l’ultimo trascorso quale responsabile dell’ufficio stampa e pubbliche relazioni in quel contesto in quanto pochi giorni prima entrato in quiescenza; ma oggi quelle parole costituiscono un motivo in più per sollecitare l’attuale dirigenza dell’Università ad impegnarsi per fare una puntuale e dettagliata riflessione su ciò che l’UniCal è stata in questi anni e creare quei presupposti essenziali per prepararsi a vivere i prossimi anni in funzione pure della creazione di un rapporto vivo con la società e contestualmente essere punto di richiamo per il superamento delle barriere divisorie tra Nord e Sud del Paese che permangono ancora. (fb)

Gli Stati generali della Conservazione digitale dei documenti si riuniscono all’Unical

di FRANCO BARTUCCIGli Stati generali della Conservazione digitale dei documenti si riuniscono all’Unical per illustrare tutte le opportunità del nuovo regolamento eIDAS in un convegno che si svolgerà dal 21 al  22 settembre con la partecipazione del sottosegretario del Ministero degli Interni, Wanda Ferro.

L’Europa dei cittadini digitali: il nuovo regolamento eIDAS e i servizi fiduciari, è il tema del convegno che si terrà presso lo University club dell’Università della Calabria dal 21 al 22 settembre. 

Nella prima giornata si terrà il Meeting annuale AssoConservatori Assintel, mentre la seconda giornata sarà aperta al pubblico con il convegno che avrà inizio alle 9.30 con l’apertura dei lavori affidata a Wanda Ferro, sottosegretario del Ministero dell’Interno

La tavola rotonda su “Dati, documenti e identità nel nuovo regolamento eIDAS” vedrà la partecipazione di Alfredo Antoniozzi, delegazione parlamentare consiglio d’Europa, Mario Nobile, direttore generale AgID, Giuseppe Parise, direttore Sistemi informativi Dag Mef, Paola Generali, presidente Assintel, Danilo Cattaneo, coordinatore AssoConservatori Assintel, Marco Marsella, capo unità Communications Networks, Content and Technology EU e Roberto Guarasci, Università della Calabria, moderati dal giornalista di Repubblica Giuseppe Smorto.

Il convegno è organizzato dall’Associazione nazionale imprese ICT (Assintel) e dal Dipartimento di Culture, Educazione e Società – Laboratorio di documentazione dell’Università della Calabria (LabDoc), in collaborazione con AssoConservatori Assintel e CDE Unical e con il patrocinio dell’Agenzia per l'Italia Digitale (AgID). 

L’Unione Europea sta profondamente aggiornando il vigente regolamento sull’identificazione elettronica e sui servizi fiduciari, noto come eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). Questo regolamento rappresenta un passo importante verso un mercato digitale unico e sicuro in Europa, e avrà un impatto significativo sul modo in cui le aziende e i cittadini utilizzano i servizi digitali. In questo ambito, la presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sugli elementi fondamentali di un nuovo quadro per un’identità digitale europea (eID).

L’elemento innovativo fondamentale di questo quadro è che esso offrirà un portafoglio di identità digitale personale, sotto forma di un’app, che consentirà a tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’Ue di accedere in modo affidabile ai servizi online pubblici e privati in tutta Europa. Si tratta di portafogli “E-Wallet” digitali personali che consentono ai cittadini di identificarsi digitalmente, di conservare in formato elettronico e gestire dati di identità e documenti ufficiali, come ad esempio la patente, la tessera sanitaria o i titoli di studio. Un ulteriore passo in avanti in una transizione digitale a cui negli ultimi due anni, causa forza la pandemia e grazie al Pnrr, è stata impressa una forte accelerazione.

Gli esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e delle imprese, offriranno una piattaforma per discutere le sfide e le opportunità della nuova normativa e di come il regolamento eIDAS influenzerà la sicurezza delle transazioni digitali, la protezione dei dati personali e la facilitazione degli scambi all’interno dell’Unione Europea. Inoltre, verranno presentati casi di studio e le migliori pratiche per la conformità al regolamento, e saranno discusse le opportunità offerte dal nuovo quadro normativo per lo sviluppo di nuovi servizi digitali innovativi.

«Il convegno rappresenta una grande opportunità – ha dichiarato il prof. Roberto Guarasci, direttore del dipartimento di Culture, Educazione e Società, nonché del Laboratorio di documentazione dell’Università della Calabria (LabDoc), organizzatore dell’evento – per coloro che sono interessati a comprendere meglio il regolamento eIDAS e le sue implicazioni per il loro business. Inoltre, offre la possibilità di incontrare e interagire con altri professionisti del settore, di creare connessioni che potrebbero portare a nuove collaborazioni. Anche gli studenti e i laureati avranno un’occasione importante di incontro, previa prenotazione, nel corso di un career day previsto il 21 settembre alle ore 18, sempre allo University club». (fb)

Il 21 settembre all’Unical gli Stati Generali della Conservazione

Il 21 e il 22 settembre all’Università della Calabria si terranno gli Stati Generali della Conservazione. Una due giorni che verterà sul tema L’Europa dei cittadini digitali: il nuovo regolamento eIDAS e i servizi fiduciari e organizzato da L’Associazione nazionale imprese Ict (Assintel) e il Dipartimento di Culture, Educazione e Società – Laboratorio di documentazione dell’Università della Calabria (LabDoc), in collaborazione con AssoConservatori Assintel e Cde Unical e con il patrocinio dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).

Il convegno rappresenta una grande opportunità per coloro che sono interessati a comprendere meglio il regolamento eIDAS e le sue implicazioni per il loro business. Inoltre, offre la possibilità di incontrare e interagire con altri professionisti del settore, di creare connessioni che potrebbero portare a nuove collaborazioni. Anche gli studenti e i laureati avranno un’occasione importante di incontro, previa prenotazione, nel corso di un career day previsto il 21 settembre alle ore 18, sempre allo University club.

Nella prima giornata si terrà il Meeting annuale AssoConservatori Assintel, mentre la seconda giornata sarà aperta al pubblico con il convegno che avrà inizio alle 9.30 con l’apertura dei lavori affidata a Wanda Ferro, sottosegretario Ministero dell’Interno. La tavola rotonda su “Dati, documenti e identità nel nuovo regolamento eIDAS” vedrà la partecipazione di Alfredo Antoniozzi, delegazione parlamentare consiglio d’Europa, Mario Nobile, direttore generale AgID, Giuseppe Parise, direttore Sistemi informativi Dag Mef, Paola Generali, presidente Assintel, Danilo Cattaneo, coordinatore AssoConservatori Assintel, Marco Marsella, capo unità Communications Networks, Content and Technology EU e Roberto Guarasci, Università della Calabria, moderati dal giornalista di Repubblica Giuseppe Smorto.

Gli esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e delle imprese, offriranno una piattaforma per discutere le sfide e le opportunità della nuova normativa e di come il regolamento eIDAS influenzerà la sicurezza delle transazioni digitali, la protezione dei dati personali e la facilitazione degli scambi all’interno dell’Unione Europea. Inoltre, verranno presentati casi di studio e le migliori pratiche per la conformità al regolamento, e saranno discusse le opportunità offerte dal nuovo quadro normativo per lo sviluppo di nuovi servizi digitali innovativi.

L’Unione Europea sta profondamente aggiornando il vigente regolamento sull’identificazione elettronica e sui servizi fiduciari, noto come eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). Questo regolamento rappresenta un passo importante verso un mercato digitale unico e sicuro in Europa, e avrà un impatto significativo sul modo in cui le aziende e i cittadini utilizzano i servizi digitali. In questo ambito, la presidenza del Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sugli elementi fondamentali di un nuovo quadro per un’identità digitale europea (eID).

L’elemento innovativo fondamentale di questo quadro è che esso offrirà un portafoglio di identità digitale personale, sotto forma di un’app, che consentirà a tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell’UE di accedere in modo affidabile ai servizi online pubblici e privati in tutta Europa. Si tratta di portafogli “E-Wallet” digitali personali che consentono ai cittadini di identificarsi digitalmente, di conservare in formato elettronico e gestire dati di identità e documenti ufficiali, come ad esempio la patente, la tessera sanitaria o i titoli di studio. Un ulteriore passo in avanti in una transizione digitale a cui negli ultimi due anni, causa forza la pandemia e grazie al Pnrr, è stata impressa una forte accelerazione. (rcs)

All’Unical si celebra il triduo della scomparsa del prof. Antonio Onofrio, già direttore del Centro Residenziale

di FRANCO BARTUCCIMercoledì 13 settembre, alle ore 17,30, nella ricorrenza del triduo della scomparsa del già direttore del Centro Residenziale dell’Università della Calabria, Antonio Onofrio, familiari, parenti, amici e colleghi della stessa Università si ritroveranno nella chiesa parrocchiale universitaria “San Paolo Apostolo” dei Padri Dehoniani, in Via Pietro Bucci,  per la celebrazione di una Santa Messa, a cura di Padre Emanuele Sgarra, ed un breve ricordo.

Come noto il dr. Antonio Onofrio fin dal primo anno accademico 1972/1973 è stato direttore dell’Opera Universitaria, istituita dal Rettore prof. Beniamino Andreatta, quale organismo preposto a gestire i servizi residenziali ed il diritto allo studio per gli studenti universitari, e poi del Centro Residenziale, a partire dal 1978 fino al 2012, anno in cui lasciò ogni competenza amministrativa e di consulenza per sopraggiunti limiti di età.

Il prof. Pietro Brandmayr, già Presidente e delegato del Centro Residenziale, in qualità di Pro Rettore dell’UniCal per 17 anni dal 1997 al 2014, ne traccia un ricordo di stima ed affetto.

«La triste notizia della scomparsa del dr. Antonio Onofrio, al quale mi legava una profonda amicizia maturata in tanti anni di lavoro, fianco a fianco, nel nostro Campus ci emoziona. Quando iniziai il mio percorso come Presidente del Cr nel 1997 mi accorsi immediatamente della statura umana e morale di Antonio, che univa ad una ferrea impostazione professionale una grande umanità nel trattare le persone e far esprimere da parte di ogni dipendente il meglio di sé».

«Fu facile per me – ha ricordato –assecondarlo in questo suo modo di fare ed entrare in sintonia nel perseguire i tanti obiettivi che costituivano la missione del Centro e superare le tante ed inevitabili difficoltà di gestione di una struttura che ospitava quasi tre mila studenti e che offriva alloggio e servizi anche a un numero crescente di docenti nelle foresterie».

«Antonio era di fatto l’anima del Centro Residenziale – ha sottolineato – l’aveva costruito con impegno e sacrificio, e pur nella grande dispersione iniziale degli alloggi, aveva organizzato intorno un sistema di trasporti degno di una metropoli, ancor oggi funzionante, dimostrando indubbie doti di manager e grande tatto e diplomazia nel trattare con autorità i politici. Era anche molto aperto all’innovazione, ebbi sempre la soddisfazione di veder realizzata, prima o poi, quasi ogni idea nuova e migliorativa della vita del Centro».

«Pazienza, tenacia ed attaccamento all’Unical come istituzione pubblica erano doti che esprimeva in ogni sua azione, malgrado le sue condizioni di salute fossero sempre piuttosto precarie. Alcuni colleghi l’hanno definito un democristiano tutto d’un pezzo, un uomo di altri tempi. Per me è stato soprattutto un vero Cristiano, premuroso amante del prossimo – ha concluso – di chi era nel bisogno e si rivolgeva a lui. Caro Antonio, per me sei stato un Direttore ed un amico indimenticabile, un amministratore esemplare al quale la nostra università deve moltissimo. Hai combattuto la buona battaglia, riposa in pace». (fb)  

Il sindaco Caruso dona all’Unical le chiavi di Palazzo Spadafora

di FRANCO BARTUCCI – L’UniCal ritorna nel Centro Storico di Cosenza – L’Università della Calabria si è ancora una volta insediata nel centro storico di Cosenza, grazie al progetto “Open Incubator”. Il Sindaco Caruso ha consegnato al Rettore Nicola Leone le chiavi di palazzo Spadafora. E’ la quarta volta che l’Università della Calabria, in accordo con i Sindaci e l’amministrazione Comunale, mette piede nel Centro Storico di Cosenza. Lo ha fatto la prima volta con il Sindaco Giacomo Mancini alla fine degli anni novanta con l’ex albergo Bologna, zona ingresso corso Telesio, seguito dopo qualche tempo dal palazzo Caselli Vaccaro, dove venne insediata la Fondazione “Calabria Scienze oggi”, e per ultimo, con Sindaco Salvatore Perugini, il palazzo Bombini, collocato su lungo Crati, dove venne organizzata una foresteria per studenti Erasmus e del Conservatorio. Insediamenti che con il passare del tempo si sono conclusi con la chiusura dei rapporti.

Adesso è la volta dello storico Palazzo Spadafora, costruito nel XV secolo sui resti di un edificio termale di epoca romana, recuperato dal Comune di Cosenza che dal 2007 è stato sede prima del settore Cultura e poi del Settore Educazione, il quale da oggi passa, per volere del Sindaco Franz Caruso e dell’Amministrazione comunale, temporaneamente nella disponibilità dell’Università della Calabria.

Sarà la sede, finché non sarà pronta quella definitiva del Convitto nazionale “B.Telesio”, delle dieci start-up selezionate dalla stessa Università della Calabria per la realizzazione del progetto “Open incubator”, inserito nel quadro delle iniziative finanziate dal Ministero della Cultura per la rigenerazione e riqualificazione urbana della città nell’ambito del CIS, il Contratto Istituzionale di Sviluppo “Cosenza-Centro Storico”.

La consegna simbolica delle chiavi da parte del Sindaco Franz Caruso al Rettore dell’Università della Calabria, Prof. Nicola Leone è avvenuta in un clima festoso, alla presenza del prof. Maurizio Muzzupappa, responsabile del Progetto “Open Incubator” dello stesso Ateneo; nonché del consigliere delegato del Sindaco al CIS, Francesco Alimena, che ha avuto un importante ruolo propulsivo, seguendo da vicino tutta la fase delle trattative, presente il responsabile Unico del Contratto, il tenente colonnello Luigi Aquino.

L’insediamento sarà sede delle dieci imprese selezionate dall’Università con un bando molto rigoroso per far sì che le loro idee progettuali siano finalizzate alla creazione e allo sviluppo di imprese nel territorio, con particolare attenzione al segmento turistico-culturale. Durante il periodo di incubazione le 10 aziende selezionate riceveranno gratuitamente da docenti e personale universitario specializzato, sostegno per la formazione, la creazione e gestione d’impresa, incluse assistenza amministrativa, organizzativa e legale, come pure attività di coaching e contatti con investitori esterni. Saranno, dunque, accompagnate con l’auspicio di riuscire a stare in piedi da sole e a camminare con le proprie gambe creando anche occupazione ed utili, ma anche rafforzando l’attrattività del centro storico.

Il centro storico di Cosenza è sempre stato, fin dalle origini dell’Università della Calabria, oggetto di interessamento e valorizzazione pur avendo il Comitato Tecnico Amministrativo, presieduto dal Rettore Beniamino Andreatta, fatto la scelta di insediare il complesso strutturale a Nord di Cosenza sui territori di Rende e Montalto Uffugo. Lo ha fatto sulla base di una relazione tecnica elaborata da un’apposita commissione dello stesso Organo, presieduta dal prof. Roberto Guiducci, presentata e dibattuta per la prima volta nella seduta del Comitato svoltasi il 7 giugno 1971.

Una relazione dettagliata che spiegava le motivazioni della scelta insediativa dell’Università a Nord di Cosenza che avrebbe favorito la creazione della grande Cosenza soprattutto con un sistema viario ben organizzato in termini stradali e ferroviari, quanto mediante un sistema di trasporto metropolitano veloce, senza trascurare il centro storico di città dei Bruzi, per il quale si affermava pur scartando l’utilizzo di vecchi palazzi per organizzarvi attività didattiche/scientifiche: «L’Università nascerebbe vecchia e in strutture vecchie, senza possibilità di ampliamenti, senza elasticità libera secondo gli effettivi bisogni.

E se, poi, ad una simile iniziativa se ne aggiungessero altre in punti sparsi, cadrebbero le connessioni interdisciplinari ed il risultato sarebbe sicuramente non una nascita e una crescita vigorosa, ma un triste aborto. Che poi il centro storico possa essere investito da un rinnovamento è un altro discorso. Esso potrebbe accogliere, come è stato da tempo indicato, clubs, associazioni, sedi culturali, anche giovanili e studentesche, per il dibattito non solo universitario che investa l’intera popolazione. Dunque l’Università non può che essere nuova e sorgere in un area nuova».

L’UniCal e il Centro Storico di Cosenza in simbiosi. Ma il tema centro storico in rapporto all’UniCal è sempre stato oggetto di discussioni e valutazioni in quegli anni anche per la presenza nel Comitato Tecnico Amministrativo e successivamente nel Consiglio di amministrazione, del Sindaco Fausto Lio e del Presidente della Provincia, Francesco De Munno. Il loro obiettivo era quello di realizzare nel centro storico delle residenze per studenti, docenti e non docenti e per questo il Rettore Andreatta prima del suo abbandono dell’incarico nel 1975 nominò, con l’approvazione del Consiglio di amministrazione dell’Università, una commissione di studio affidandone l’incarico di coordinatrice alla sociologa prof.ssa Ada Cavazzani.

Si è visto come le iniziative che hanno portato all’insediamento di strutture universitarie nel centro storico di Cosenza sono finite e l’auspicio che quest’ultima denominata “Open Incubator” avvenga, resista e si sviluppi; ma non basterà se non si creeranno quelle condizioni sopra riportate indicate dalla Commissione Guiducci del Comitato Tecnico Amministrativo dell’Università creando un nuovo svincolo autostradale a Sud di Cosenza e soprattutto la metropolitana di collegamento, che una insensata azione politica ha portato a perderne il finanziamento e la sua realizzazione.

Nel frattempo il Sindaco Franz Caruso nel consegnare le chiavi di palazzo Spadafora al Rettore Nicola Leone ha dichiarato tutta la sua soddisfazione: «Oggi è una giornata particolarmente importante per Cosenza e per il centro storico. Si dà, infatti visivamente il via a quell’azione di recupero e di investimento sul centro storico che è necessaria per rilanciare non tanto e non solo questa parte importantissima della città, ma tutta la città, perché io credo che partendo dal centro storico si possa sviluppare un’azione di rigenerazione di tutta Cosenza».

«Questo – ha sottolineato ancora Franz Caruso – è il terzo cantiere del CIS che parte. In tutto sono 22 cantieri, tra Agenda Urbana, che dovrà terminare a dicembre di quest’anno e il CIS che terminerà a dicembre 2025. Avremo, insomma, un centro storico che oggi è interessato da un super cantiere e che, però, a dicembre 2025, restituirà un’immagine di questa parte di città completamente diversa. Abbiamo lavorato in sordina, ma lo abbiamo fatto alacremente e adesso ci apprestiamo a raccogliere i frutti di questo impegno e di questo lavoro».

Quindi il primo cittadino ha ringraziato il Rettore dell’Università della Calabria, Nicola Leone, per la disponibilità che ha offerto all’Amministrazione a lavorare in questa direzione. «Oggi abbiamo firmato un primo atto importante per suggellare un rapporto che si è ormai consolidato da quando io sono stato eletto alla guida della città e il prof. Leone è diventato Rettore, ma che si concretizza in un messaggio particolarmente importante per la città e soprattutto per la comunità del centro storico. Oggi l’Università si insedia nel centro storico e si avverte per la prima volta fisicamente la sua presenza che ha un significato importante perché dà la certezza del fatto che l’Amministrazione comunale, insieme all’Università, vuole investire nel centro storico e rilanciarlo, non solo e non tanto con la realizzazione di opere, ma con la presenza di persone che lo animeranno e che vogliono proprio qui far partire quelle imprese e quelle start-up che potranno rappresentare un volàno di sviluppo economico ed occupazionale e naturalmente di recupero sociale. Qui risiedono il cuore e la storia della nostra città – ha concluso Franz Caruso – e se il nostro centro storico si recupererà anche dal punto di vista degli investimenti e delle attività commerciali e con la formazione delle giovani leve dell’imprenditoria, crediamo di poter dire che si darà un impulso importante affinché Cosenza possa ritornare ad essere non solo l’Atene della Calabria, ma, come qualcuno ricordava, la Londra della Calabria perché Cosenza, nel 1400, ha avuto anche questa funzione, in quanto motore di sviluppo, di economia e di investimenti. E noi speriamo che possa ritornare ad esserlo».

A proposito del riferimento alla città di Londra anche nella scelta che fu fatta dal Comitato Tecnico Amministrativo dell’Università nella seduta del 23 giugno 1971 per l’insediamento dell’UniCal a Nord di Cosenza, l’argomento fu legato alla forma di organizzazione della grande Cosenza e alla linea di trasporto collettivo per più comuni in una città unica sull’esempio appunto della città inglese. E questo basta per capire il danno che in questi anni si è fatto all’Università ed allo stesso territorio di appartenenza e competenza per mancanza di cultura, conoscenza e formazione politica. (fb)

L’Università italo/russa dell’UniCal strumento di Pace e Conoscenza

di FRANCO BARTUCCIFanno male al cuore e offendono le persone umane nel loro diritto di rispetto della dignità, dell’intelligenza, del loro libero arbitrio e nello spirito della libertà e della democrazia, che per scelta sono parte integrante dell’uomo stesso, le immagini di violenza e di distruzione che si vedono in Ucraina, attraverso i media, per effetto delle bombe russe lì cadute.

Fu definita dal presidente Putin una “operazione speciale” necessaria di pulizia di quel territorio occupato da una “feccia nazista” di persone non degne di vivere il loro tempo; mentre Papa Francesco l’ha definita nel termine giusto una “guerra insensata”, pur invocando fino all’ultimo, recandosi finanche in visita nella sede dell’ambasciata russa di Roma, un rapporto di convivenza in “Pace e Fratellanza”, tra Occidente ed Oriente.

Un territorio invaso ed aggredito per paura e tutela di interessi di parte che guardano a forme di potere applicando leggi e regole antidemocratiche in cui la censura è imposta per nascondere verità e quanto altro può condurre ad apprezzare valori di democrazia e libertà, impedendo, così, quelle azioni di ribellione popolare, opprimendo cultura e conoscenza.

Eppure nel nostro piccolo, grazie alla caduta del muro di Berlino del 9 novembre 1989 e all’avvento  in Russia della perestrojca, guidata tra il 1985/1991 dal presidente Gorbaciov, l’Università della Calabria, con il Rettore Pietro Bucci (1978/1987) e con il Rettore Giuseppe Frega, riuscì ad attuare un programma di collaborazione con l’Università russa di Nizhny Novgorod.

Infatti nel mese di giugno del 1993, a seguito di un viaggio in Russia fatto a Mosca nel mese di ottobre del 1992, dal prof. Pietro Bucci e dal prof. Giuseppe Chidichimo, seguiti da un gruppo di studenti dell’UniCal, presso l’Istituto di Chimica dell’Università moscovita, giungono nell’Ateneo di Arcavacata il Rettore ed il Pro Rettore dell’Università di Nizhny Novgorod, prof. Alexander Khoklov ed il prof. Roman Strongin, accompagnati dal prof. Sergeiev Yaroslav, per definire un puntuale accordo di collaborazione tra le due Università; nonché di un allargamento di collaborazione scientifica con l’Istituto di Medicina della stessa Università. Un accordo che cresce e si sviluppa negli anni a seguire fino ad istituire il 19 novembre 1996 la prima Università Italo/Russa nel nostro Paese. 

Da quel 9 giugno 1993 son trascorsi trent’anni; mentre oggi l’Università della Calabria si trova a celebrare il 50° anniversario del primo anno accademico 1972/1973, con in corso in Ucraina da ben 18 mesi una guerra conflittuale causata il 26 febbraio 2022 da un’invasione dell’esercito russo su decisione del capo supremo  Vladimir Putin, convinto di denazificare l’Ucraina in pochissimo tempo, attraverso un processo di pulizia etnica e sottomissione della nazione ucraina alla Federazione Russa.

Un’operazione speciale si può dire fallita che ha portato a massacri di civili (già individuati come crimini di guerra), oltre che di militari da entrambe le parti (le statistiche recenti parlano di oltre cinquecentomila), che ha interrotto uno scambio culturale e di collaborazione scientifica (come ad esempio sui cristalli liquidi avviata dal prof. Pietro Bucci e dal prof. Giuseppe Chidichimo) tra l’Università della Calabria e l’Università russa di Nizhny Novgorod, oltre che di un percorso formativo di valore e prestigio per entrambi i Paesi. Si pensi che nell’arco di venticinque anni oltre 170 giovani russi e calabresi, in un rapporto 70/30%, hanno avuto la possibilità di acquisire la doppia laurea regolarmente riconosciuta russa/italiana in ingegneria ed economia con il coinvolgimento diretto delle rispettive Facoltà in Ingegneria ed Economia, attraverso l’interessamento didattico scientifico di un nucleo di docenti avendo come referenti coordinatori i professori Davide Infante e Sergeiev Yaroslav.

La guerra insensata in Ucraina ha portato nel nostro piccolo il blocco di questa meravigliosa esperienza quale contributo ad un percorso aperto e franco di collaborazione e conoscenza dal punto di vista umano, culturale, scientifico e professionale tra giovani che costituiscono già un lievito (un seme) per essere promotori attivi nella costruzione di un mondo nuovo senza il limite condizionato dei confini geografici, ma aperti a ritrovarsi come un’unica comunità umana tesa a vivere in fratellanza, pace ed amore secondo il dettato del “Libro dei Libri”, la Bibbia e il Vangelo.

Alla luce di questi contenuti e valori già impiantati non regge l’imposizione delle censure e leggi speciali che vincolano al silenzio e a forme di comunicazioni falsati dalla realtà delle immagini che sono il simbolo della verità che portano all’odio e al rifiuto del culto delle persone e a quelle forme di governo autoritarie che hanno causato tale disastro umano. Adesso le piccole bombe cadono anche su Mosca e dintorni, come crescono anche i partigiani russi che non accettano più quanto finora accaduto, provocato dal potere oligarchico cieco, che la fine drammatica del  capo della Wagner, Prigozhin, con la sua ribellione e la sua morte, ha portato alla luce.

Le menzogne e le verità nascoste portano con il tempo, non certamente lungo, all’autodistruzione deflagrante che la storia propagherà eternamente nel tempo, distruggendo e annullando l’aspetto fisico/materiale dei  promotori del male pur restando l’effetto delle loro azioni.

Così vanno letti i raid russi sui silos del grano nei porti ucraini  come un’azione di violenza e sfregio all’uomo e all’umanità, ma prima ancora a Dio creatore dell’universo; nonché la constatazione dell’abbandono dei cadaveri dei militari russi su quelle strade dei territori ucraini riconquistati dall’esercito giallo blu, segno di una debolezza militare e un comportamento disumano che gridano di fermarsi prima di perdere il significato ed il valore della vita stessa che non è certamente di “malvagità”.

Pace non guerra scaturisce oggi da quella esperienza italo/russa di studio, formazione  e ricerca  vissuta all’interno dell’Università della Calabria nell’arco di un quarto di secolo (1996/2022), che invita a fare cenacolo per un “mondo migliore” possibile. (fb)

Al via all’Unical l’ammissione standard alle lauree magistrali

Fino al 15 settembre sarà possibile presentare la domanda di iscrizione a uno dei 38 corsi di laurea magistrale dell’Università della Calabria.

Possono immatricolarsi anche gli studenti che non hanno ancora conseguito il titolo di accesso, ma che lo conseguiranno entro l’a.a. 2022/2023. L’Unical in tal modo intende garantire ai suoi studenti la piena continuità del percorso di studio, evitando i ritardi e le interruzioni che potrebbero generarsi nel passaggio da triennale a magistrale.

Un’offerta formativa ampia e diversificata, sempre più internazionale con dieci corsi erogati interamente in lingua inglese. Di seguito tutte le lauree magistrali per le quali è possibile presentare domanda di ammissione.

Area Formazione di Educatori e Insegnanti: Scienze pedagogiche.

Area Ingegneria e Tecnologia: Artificial Intelligence and Computer Science (inglese); Ingegneria chimica; Ingegneria civile; Ingegneria elettronica; Ingegneria energetica; Ingegneria gestionale; Ingegneria informatica; Ingegneria meccanica; Ingegneria per l’Ambiente e la Sicurezza del Territorio (inglese); Robotics and Automation Engineering (inglese); Telecommunication Engineering: Smart Sensing, Computing and Networking (inglese).

Area Medico-Sanitaria: Health Biotechnology (inglese); Scienza della nutrizione (inglese).

Area Scienze: Biodiversità e sistemi naturali; Biologia; Chemistry (inglese); Mathematics (inglese); Physics (inglese); Scienze geologiche.

Area Socio-Economica: Data science per le strategie aziendali; Economia aziendale e management; Economia e commercio; Finance and Insurance (inglese); Scienze delle politiche e dei servizi sociali; Scienze delle pubbliche amministrazioni; Scienze politiche e istituzioni comparate; Sociologia, cooperazione e sviluppo; Valorizzazione dei sistemi turistico culturali.

Area Umanistica: Comunicazione e tecnologie dell’informazione; DAMS e Storia dell’Arte. Organizzazione e teoria delle arti, della musica e del teatro; Filologia moderna; Gestione e conservazione dei documenti digitali; Intelligence per la legalità e la tutela dei beni culturali e archeologici; Lingue e letterature moderne; Scienze dell’antichità; Scienze filosofiche; Scienze storiche.

Procedura d’iscrizione. I candidati che aspirano ad ottenere l’ammissione ai corsi di laurea magistrale, dopo aver consultato il bando, dovranno, se non l’hanno mai fatto, registrarsi su unical.esse3.cineca.it e compilare la domanda di partecipazione al concorso. Ulteriori informazioni sono consultabili al seguente link.

Dopo l’immatricolazione si potrà concorrere all’attribuzione di borse di studio e servizi secondo quanto previsto dal “Bando di concorso per l’assegnazione dei benefici e dei servizi del diritto allo studio a.a. 2023/2024”, consultabile nella sezione dedicata sul portale d’ateneo.

Test d’ammissione. I dipartimenti prevedono diverse modalità di verifica della preparazione personale: colloqui orali o prove scritte, in italiano o in inglese, certificazioni linguistiche. Nell’allegato al bando sono presenti le informazioni dettagliate per tutti i corsi di studio.

Studenti stranieri. Il bando di concorso per l’ammissione ai corsi di laurea magistrale dell’Università della Calabria per l’anno accademico 2023/2024 è riservato a studenti italiani ma anche a cittadini comunitari e extra-Ue regolarmente soggiornanti in Italia, ovvero in possesso di una carta di soggiorno o di un permesso di soggiorno per motivi familiari, di lavoro o per l’esercizio di un’impresa individuale. (rcs)

In arrivo all’Unical 120 medici Cubani

di FRANCO BARTUCCIContinua il rapporto di collaborazione tra l’UniCal e la Regione Calabria. In agosto inoltrato, quando all’UniCal è tutto fermo, tranne le attività amministrative, arrivano 120 medici cubani per frequentare un corso accelerato di lingua italiana, prima di essere assegnati negli ospedali calabresi.

Come noto sono stati chiamati dalla Regione Calabria a rafforzare i presidi ospedalieri territoriali. L’università offrirà loro un corso intensivo di lingua italiana, che sarà indispensabile per poter comunicare efficacemente con i pazienti e con il personale medico italiano una volta che avranno preso servizio nei diversi ospedali calabresi. I medici cubani frequenteranno lezioni di formazione finalizzate al consolidamento delle competenze linguistiche italiane, organizzate dal Centro linguistico. 

 Svolgeranno un corso intensivo di 64 ore, inclusi il sabato e la domenica. Le lezioni si terranno presso le moderne e attrezzate aule della Scuola superiore di Scienze delle amministrazioni pubbliche, grazie all’immediata disponibilità dimostrata dal direttore della Scuola, Vincenzo Fortunato, e dal direttore del Dispes, Ercole Giap Parini, che in pochi giorni hanno organizzato la logistica e garantito la presenza del personale, nonostante il periodo di chiusura estiva.

L’erogazione dei corsi consentirà al personale medico cubano di migliorare l’italiano, per raggiungere obiettivi di tipo professionale e facilitare le relazioni interpersonali nell’ambito della comunità professionale e all’interno del contesto territoriale.  Oltre ai corsi di lingua, l’Università ha deciso di offrire ospitalità ai medici anche a colazione e pranzo, presso il moderno Poli Bistrot del Polifunzionale, e a cena, nella mensa del quartiere Maisonnettes. Inoltre gli ospiti potranno usufruire degli alloggi nelle residenze del campus, in modo da garantire loro un’accoglienza completa durante la permanenza all’Unical, che terminerà subito dopo Ferragosto. 

«Questa decisione – ha detto il Rettore Nicola Leone – è stata presa in linea con la nostra missione sociale, che mira a promuovere l’inclusione attraverso l’educazione e la cultura e rafforza l’ottima collaborazione istituzionale stabilita con la Regione Calabria. Abbiamo risposto positivamente al governatore Roberto Occhiuto, che ci ha chiesto di offrire supporto didattico ai medici, nonostante il loro arrivo coincida con la pausa estiva dell’ateneo e con le attività di iscrizione dei nuovi studenti».

«Siamo convinti – ha concluso – che l’ospitalità offerta dall’università ai medici cubani sia un segno tangibile del nostro impegno nel promuovere la solidarietà e la cooperazione internazionale, e speriamo che questa esperienza possa dare i frutti sperati, in attesa che si realizzi un’auspicata normalizzazione del sistema salute calabrese. Ci auguriamo che il corso di lingua italiana sia un’esperienza positiva per tutti i partecipanti e che possa contribuire a rafforzare i legami tra i nostri paesi e le nostre culture». (fb)