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Piazza De Nava RC

L’OPINIONE / Clelia Giovanna Li Gotti: Reggio è un bene culturale da tutelare, non da distruggere

di CLELIA GIOVANNA LI GOTTILa città di Reggio Calabria ha origini molto antiche, come testimoniano i ritrovamenti nei pressi del Calopinace, che attestano nuclei abitativi risalenti al II millennio A.C. In alcuni casi la città ha anche origini verosimilmente mitologiche, secondo la tradizione che vuole la città fondata da Aschenez o da Eracle o da altri ancora, ma l’epoca in cui  Reggio Calabria comincia ad avere un vero e proprio assetto urbano è certamente quella greca.

È dunque possibile parlare di storia dell’urbanistica e dell’architettura di Reggio Calabria a partire dalla fondazione della colonia greca Rhegion, prima in Calabria, che risale all’ VIIIa.c.  ad opera dei Calcidesi. E, quindi, considerando Reggio Calabria la più antica città d’Europa su può dimostrare che è già un bene culturale e, quindi, non può essere modificata, perché sennò si inciampa nel penale. E La Corte Suprema di Cassazione, Servizio Penale, che ha approvato le seguenti leggi: “Disposizioni in materia dei reati contro i patrimoni culturali” (legge 09/03/2022 n. 22).

518-bis (Furto di beni culturali); 518-ter (Appropriazione indebita di beni culturali); 518-quater (Ricettazione di beni culturali); 518-quinquies (Impiego di beni culturali provenienti da delitto); 518-sexies (Riciclaggio di beni culturali); 518-septies (Autoriciclaggio di beni culturali); 518-octies (Falsificazione in scrittura privata relativa a beni culturali); 518-novies; (Violazioni in materia di alienazione di beni culturali); 518-decies (Importazione illecita di beni culturali); 518-undecie; (Uscita o esportazione illecite di beni culturali); 518-duodecies (Distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento,; imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici); 518-terdecies (Devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici); 518-quaterdecies (Contraffazione di opere d’arte); 518-quinquiesdecies (Casi di non punibilità); 518-sexiesdecies (Circostanze aggravanti); 518-septiesdecies (Circostanze attenuanti); 518-duodevicies (Confisca); 518-undevicies (Fatto commesso all’estero); 707-bis (Possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei metalli).

Nel codice penale non sono numerose le disposizioni che possono essere specificamente ricondotte alla tutela dei beni culturali; esse hanno natura delittuosa (è il caso del delitto di danneggiamento, di cui all’art. 635 c.p., e di deturpamento e imbrattamento di cose di interesse storico o artistico, di cui all’art. 639, nei quali la qualità della cosa offesa dal reato comporta l’applicazione di una specifica aggravante) o natura contravvenzionale (è il caso del reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico, di cui all’art. 733, e del reato di distruzione o deturpamento di bellezze naturali, di cui all’art. 734 c.p.).

Nel Codice dei beni culturali (d.lgs. n. 42 del 2004), le disposizioni penali sono contenute nella parte IV, titolo II (sanzioni penali), capi I e II (artt. 169-181) che individuano reati di natura contravvenzionale (realizzazione di opere illecite su beni culturali (art. 169), uso illecito dei beni culturali (art. 170), collocazione e rimozione illecita degli stessi beni (art. 171) e inosservanza delle prescrizioni di tutela indiretta (art. 172)); reati di tutela del patrimonio culturale nazionale (si tratta di una serie di disposizioni, di natura tanto delittuosa quanto contravvenzionale, che mirano a impedire il depauperamento del patrimonio nazionale.

Nel caso di Piazza De Nava  il progetto relativo all’ appalto per la riqualificazione di Piazza De Nava risulta sia stato più volte ritoccato e “rappezzato”  da diversi gruppi di lavoro ; fino al disastroso , stravolgente e impattante elaborato oggi al centro delle unanimi critiche dell’opinione pubblica reggina, compresi molti esperti di altissimo livello.  Tutto questo non e’ serio: sono stati stanziati quasi 5 milioni per poter riqualificare Piazza De Nava, che verrebbero invece impiegati per stravolgerla e dequalificarla.

Bisogna smettere di prendere di mira le nostre belle piazze, considerandoli spazi disponibili, da consumare e distruggere per i comodi dei poteri istituzionali e affaristici presenti: il patrimonio storico-culturale della nostra città e del suo hinterland costituisce un enorme bene culturale da tutelare e valorizzare e non da distruggere. Reggio deve salvaguardare i caratteri che ne sottolineano i suoi connotati di città di grande cultura.

Come può affermare tra l’altro il gruppo di esperti (tra cui chi scrive) che ha lavorato per la Carta Archeologica di Reggio Calabria ed  ha anche Catalogato tutti i Beni Ecclesiali di Reggio Calabria e provincia: una  grande ricchezza che dobbiamo essere in grado di saper salvaguardare e valorizzare.

La nostra città è un bene culturale, non deve essere danneggiata. Art. 733 c.p. dove il 3 marzo la Camera ha approvato, in via definitiva, la proposta di legge recante “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale” pubblicata sulla “ “Gazzetta Ufficiale” n. 68 del 22 marzo 2022, la legge 9 marzo 2022, n. 22 “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale” con l’indicazione della entrata in vigore mercoledì 23 marzo(cglg)