Sacal: Incrementato il traffico di passeggeri negli aeroporti calabresi

Sono ripartiti gli aeroporti calabresi: nella settimana dall’8 al 16 agosto, infatti, gli aeroporti di Crotone, Lamezia Terme e Reggio Calabria hanno fatto totalizzare 101.993 passeggeri. Lo ha reso noto la Sacal, spiegando che «stesse percentuali di crescita anche per quanto riguarda i movimenti, voli in arrivo e partenza, sempre riguardo i tre scali in totale sono stati 692 rispetto ai 518 del 2021».

«La conferma di questo trend positivo – si legge in una nota – arriva con l’ottima performance dell’ultimo weekend di agosto. Nei giorni 27 e 28 i tre scali hanno registrato 26.369 passeggeri e 176 voli. In particolare, nella settimana di ferragosto lo scalo S.Anna di Crotone ha fatto registrare un volume passeggeri pari a 5780 nettamente in ripresa rispetto al 2021, anno in cui registrava 4.805 unità. E solo nell’ultimo weekend 1.239 passeggeri in arrivo e partenza, mentre sono stati 1.417 lo scorso 2021».

L’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, ha rilevato un volume passeggeri in transito di 5701 unità, in ripresa rispetto al dato consolidato nell’analogo periodo 2021 con un volume di 5162 passeggeri. Mentre nei due giorni di fine agosto sono stati 1218 gli utenti che hanno scelto di volare dall’aeroporto dello Stretto a fronte dei 1.173 del 2021.

Nello scalo di Lamezia Terme, nella settimana dall’8 al 16 agosto, sono stati 90.512 i passeggeri rispetto ai 62.418 del 2021. Da segnalare che il 13 agosto sono stati gestiti, nel solo aeroporto di Lamezia Terme, 12.925 passeggeri e gli aeromobili movimentati sono stati 72. Nell’ultimo weekend del mese sono stati 23.912 i viaggiatori dello scalo lametino, in ripresa rispetto ai 19.607 dato che risale agli analoghi giorni del 2021.

Ad agosto, dunque, una serie di record beneauguranti per gli Aeroporti della Calabria che preannunciano ulteriori dati in crescita anche per il primo weekend di settembre, durante il quale sono previsti 24.670 passeggeri e 172 voli in arrivo e partenza.

Dati importanti, e non semplici numeri, che creano le basi per una strategia di destagionalizzazione del traffico aereo e che proiettano la Calabria nel panorama delle destinazioni più richieste dalla stagione 2022. (rcz)

 

 

DA OTTOBRE SI TORNA A VOLARE A REGGIO
ROMA-CROTONE A 45 EURO PER I CALABRESI

di SANTO STRATI – Mentre si diffondeva la notizia (non vera) della cancellazione del volo non-stop Reggio Milano, arrivavano contestualmente due notizie che un po’ rincuorano i calabresi, soprattutto i reggini e i crotonesi. Per lo scalo dello Stretto i nuovi orari invernali riportano un po’ di normalità nelle opzioni di viaggio: torna il volo mattutino per Roma alle 6.30 con il ritorno serale alle 21.35. È un’ottima notizia per quanti avevano già da tempo rinunciato a utilizzare lo scalo reggino (visti gli orari impossibili che costringevano il pernottamento a Roma) e presenta un certo ritorno alla normalità dell’aeroporto che sembrava destinato a morte certa. Ita, che, – ricordiamolo – è una compagnia interamente di proprietà dello Stato in cari a Cassa Depositi e Prestiti – ha finalmente cambiato atteggiamento accorgendosi (meglio tardi che mai) che non si genera traffico da uno scalo se gli orari sono impossibili (e le tariffe altissime). Da questo punto di vista, l’altra bella notizia riguarda lo scalo di Crotone, dove viene applicata – finalmente – la continuità territoriale, per cui – come emerge dalla conferenza di servizi – i calabresi possono andare e tornare da Roma con soli 45 euro. È un apolitica che andrà applicata anche alo scalo reggino dove, fino a qualche settimana fa qualcuno ha pagato 400 euro per un Reggio-Milano.

È decisamente un primo, simbolico, passo verso una mutata attenzione della compagnia di bandiera (ma ci si augura che possano arrivare anche altri vettori, superando le restrizioni imposte dallo scalo per gli atterraggi), ma non si deve abbassare la guardia. Ci sono 25 milioni che aspettano dal 2019 di essere spesi per “rimordenare” l’aeroporto, ma non si ha ancora notizie né di bandi né di appalti assegnati. E dire che con quella cifra si potrebbe rifare completamente lo scalo, riattivando tra l’altro la stazione ferroviaria che potrebbe diventare una metropolitana di superficie tra la città e l’aeroporto. Da alcuni anni giace inguardato un progetto privato (presentato dall’arch. Pino Falduto, ex assessore della prima giunta di Italo Falcomatà e oggi imprenditore di successo, praticamente donato all’amministrazione comunale e alla Città Metropolitana per la realizzazione di un modernissimo e funzionale scalo. Servirebbe pochi milioni in più da aggiungere ai 25 (+ 3 della coesione territoriale) per ultimare in tempi rapidissimi uno scalo di ultima generazione, da far invidia a ben più blasonati e moderni aeroporti. Ma nessuno risponde. In questa città nessuno risponde mai, salvo a minacciare – come lha fatto il sindaco metropolitano ff Carmelo Versace di chiedere all’Enac la revoca della concessione alla Sacal per lo scalo reggino. Non ci sembra una via percorribile: il rilancio del trasporto aereo calabrese passa da un unico assioma: fare rete tra i tre scali e costituire un’operatività a 360 gradi in grado di utilizzare a pieno sia Crotone sia Reggio Calabria.

Ma, tra burocrazia e poca voglia di mettersi in gioco, tutto a Reggio, a partire dall’aeroporto, sembra destinato all’immobilismo e all’abbandono. Intanto, accogliamo con sollievo il ritorno del volo mattutino nella stagione invernale: i pazienti e volenterosi turisti che volessero vedere i bronzi possono sempre, in quest’estate torrida, fare scalo a Lamezia o a Catania, per il perdurare di un’insana cecità operativa. Eppure la Sacal si vanta di avere portato a casa un ottimo risultato, ma poteva svegliarsi prima.

Il comunicato di Ita Airways ci mette la ciliegina sulla torta: «La Calabria – si legge – si conferma ancora una volta un’area strategica sia per ITA Airways che per l’Italia rappresentando un grande potenziale turistico e culturale. I voli anche per la prossima stagione confermano la forte partnership con Sacal, ma soprattutto lo stretto legame con il territorio calabrese». E la Sacal – vista con grande diffidenza dai reggini – rincara la dose di soddisfazione: «Questo risultato rafforza complessivamente la rete aeroportuale calabrese ed è prodotto dalla precisa intuizione che la Regione Calabria ha avuto nell’istituire un sistema in grado di produrre valore per l’intera Calabria. Gli aeroporti di Lamezia Terme e Reggio Calabria, infatti, con il raddoppio dei voli sui principali hub di Milano Linate e Roma Fiumicino, potranno garantire collegamenti con le maggiori destinazioni europee. In particolare i nuovi voli garantiranno di volare su Roma Fiumicino da Reggio Calabria alle 6.30 e rientro dallo scalo romano, nella stessa giornata, alle 21.30.

La Conferenza dei Servizi per gli oneri di servizio pubblico sarà indetta dalla Regione Calabria con una copertura finanziaria di 15 milioni di euro per i prossimi due anni e consentirà le rotte da e per l’aeroporto dello Stretto. Inoltre, a questa attività aeronautica – sottolinea Sacal – si affiancherà a breve l’intervento di adeguamento strutturale dell’aerostazione passeggeri del Tito Minniti di Reggio Calabria e il superamento delle criticità di carattere operativo aeronautico che sarà ottenuto solo con l’importante intervento dell’Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC)».

Soddisfatto anche il Presidente Occhiuto, il qual e – a onor del vero – ci ha messo la faccia sulla mobilità aerea. «Le nuove tratte ITA Airways – – ha detto Occhiuto – da e per gli aeroporti di Reggio Calabria e Lamezia Terme rappresentano un’ottima notizia per il nostro territorio, e saranno certamente un’ulteriore opportunità di crescita per le due città.
La Sacal – ringrazio l’amministratore unico, Marco Franchini – e la Regione lavorano da mesi fianco a fianco per rafforzare tutti gli aeroporti calabresi, per attrarre nuove rotte, nuovi vettori, e con essi investimenti, lavoro, e turismo. Per l’aeroporto di Crotone stiamo concludendo la Conferenza dei Servizi – fortemente voluta dalla Regione – e presto ci saranno anche per lo scalo crotonese nuove tratte e importanti novità». La novità è il biglietto a tariffa flat Roma-Crotone e viceversa a soli 45 euro.

Anche l’assessore Tilde Minasi ha voluto sottolineare l’importanza dei nuovi orari: «I cittadini – ha detto –, soprattutto quelli dell’area dello Stretto, che in questi anni hanno pagato sulla propria mobilità la mala gestione del “Tito Minniti”, potranno finalmente spostarsi con la libertà di cui necessitano sia per le loro attività lavorative che per svago, potendo ad esempio partire e rientrare in giornata da Roma, cosa che per i reggini era diventata impossibile proprio a causa della mancanza di voli in orari idonei. L’intero territorio, dunque, potrà ora beneficiarne, ricevendo nuova linfa anche economica dalle nuove tratte – prosegue – che sicuramente implementeranno anche i flussi in entrata di turisti, investitori, viaggiatori in generale, facilitati a raggiungere la Calabria, sia in riva allo Stretto, che su Lamezia, per i loro affari e per il loro divertimento».

Bene, bravi, bis. Adesso vediamo di superare le restrizioni all’atterraggio su Reggio (ci vuole un’abilitazione particolare per i piloti, il cui costo potrebbe venire assorbito dalla Regione), ma soprattutto vediamo di dare allo scalo reggino un’aerostazione moderna e funzionale. A farci fare brutte figure internazionali basta già quella di Lamezia Terme (roba da terzo mondo e, per  assenza di progetti è stato perso un finanziamento europeo per rifare lo scalo). Quindi, si guardi ai progetti attuali o a quelli che verranno, per rimodernare lo scalo, in attesa del traffico che un tempo era eccellente e, soprattutto, si dia una risposta al progetto dell’aerostazione offerto gratuitamente “chiavi in mano” che ancora aspetta il pur minimo cenno di riscontro. Ah, dimenticavamo, siamo a Reggio e le risposte non arrivano mai… (s)

L’ORARIO INVERNALE DI ITA AIRWAYS PER REGGIO E LAMEZIA

I nuovi voli invernali per Reggio e Lamezia

Salvatore Gaetano: C’è attenzione politica di Occhiuto per aeroporto di Crotone

Salvatore Gaetano, consulente del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha ribadito come quest’ultimo ha dimostrato, con i fatti, «grande attenzione politica nei confronti dell’aeroporto di Crotone e della sua Provincia».

«Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini – ha reso noto – ha infatti firmato la delega allo stesso presidente della Regione Calabria affinché si possa indire la conferenza dei servizi necessaria per stabilire rotte e orari dei voli assistiti dagli oneri di servizio pubblico da e per Crotone».

«Alla guida della Regione Calabria – spero che ormai lo abbiano compreso tutti,  ha precisato Gaetano – occorreva un Presidente che avesse grande spessore politico, visione e autorevolezza. Roma finalmente guarda a una Calabria che non è più abbandonata a se stessa, bensì difesa da un Presidente che ha tutti gli strumenti necessari, la passione e le relazioni per monitorare l’evoluzione di aspetti strategici: dalla sanità ai trasporti, dalle infrastrutture ai fondi europei e nazionali, dall’agricoltura ad altri comparti vitali». 

«Il tutto avviene, ovviamente – ha proseguito – in un contesto generale che è il più difficile dal Dopoguerra a oggi, tra epidemia, crisi economica, tragedia della guerra».

«L’Aeroporto di Crotone, in una logica di stretta programmazione con quello di Lamezia Terme – ha detto ancora – è uno dei riferimenti strategici per ogni azione seria di sviluppo di un territorio ancora emarginato, sottosviluppato, incapace di fare sintesi soprattutto per colpa di rappresentanze politiche nel loro complesso inadeguate. Si usa l’arma della polemica, sempre e comunque, pur di aver un minuto di precaria visibilità».

«Oppure, nei momenti cruciali – ha detto ancora – si rema di fatto contro Crotone contribuendo ad affossarla, a renderla debole, a sottometterla agli interessi di altri territori. Ecco perché l’attenzione del Presidente Occhiuto per Crotone è ancora più meritoria, in quanto agisce a favore di un contesto disgregato e mal rappresentato. Invertire la rotta significa, prima di tutto, cambiare mentalità e agire per dare più voce e peso a Crotone e alla sua provincia». (rrm)

Tratte aeroportuali Sacal, il sindaco Voce: Crotone subisce di nuovo uno scippo

Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, non ci sta più a vedere Crotone penalizzata, ancora una volta, sulla questione aeroporto. Per questo, seguito della recente comunicazione di Sacal sui nuovi voli nei tre aeroporti calabresi, ha annunciato di voler reagire all’ennesimo «scippo» ai danni del territorio, ma non da soli.

«Ho intenzione – ha spiegato – di coinvolgere il comune di Reggio Calabria affinché insieme si porti il nostro dissenso sul tavolo regionale. La Regione non può restare sorda alle esigenze del nostro territorio».
Per il sindaco «sopprimere collegamenti internazionali significa vanificare ogni sforzo che la città sta compiendo per il suo rilancio dal punto di vista turistico e, di riflesso, economico».

«Sia chiaro a Sacal – ha rimarcato – che non vogliamo contentini ma una seria politica di rilancio dello scalo crotonese. Su questo punto saremo intransigenti e saremo determinati perché l’aeroporto di Crotone non è uno scalo di serie B ma una infrastruttura fondamentale per il territorio». (rkr)

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CROTONE – Presentato il libro “Jenny voleva morire” di Julia Trocino

Il racconto di una vita, anzi di tante singole vite, quello di Julia Trocino nel suo Jenny voleva morire, che è stato presentato ieri sera al Museo di Pitagora, nell’ambito della rassegna Natale d’Autore promossa dall’assessorato alla Cultura.

Tante pagine di vita strappate e ricucite con amore nel romanzo della scrittrice nata in Germania e vissuta tra Modena e Crotone che hanno commosso la numerosa platea presente nella sala museale diventata, attraverso la cura e l’attenzione del Consorzio Jobel, un autentico polo culturale della città.
Dopo i saluti del presidente del Consorzio Jobel, Santo Vazzano, l’autrice ha illustrato le “cicatrici” che caratterizzano il percorso di vita della protagonista del romanzo, leggendo anche l’incipit del libro accompagnata dalle note del maestro Matteo Gimondo, giovane e già affermato pianista crotonese.
Nel corso della serata si è potuto scoprire che al titolo del libro può essere tranquillamente aggiunto l’aspetto fondamentale che più di tutto risalta: Jenny voleva morire ma che ha voluto fortemente vivere nonostante tutti gli ostacoli che le sono stati posti.
Un libro, dunque, che pur trattando di temi forti, dipendenze, anoressia, bulimia apre alla speranza. Tante ferite che sono difficili da rimarginare e che lasciano profonde cicatrici nell’animo della protagonista. Ma è possibile attraverso la ferrea volontà di riscatto e l’aiuto di tante persone che con la loro professionalità e presenza danno alla protagonista il giusto sostegno per guardare al futuro, per uscire dal tunnel, dai tunnel, dai quali sembrava impossibile una volta entrata, poter rivedere la luce.
Persone che hanno dato alla protagonista non solo assistenza ma affetto che è stata sicuramente la chiave di volta del cambio di rotta che Jenny ha impresso alla sua vita.
Una serata molto partecipata, con tanti interventi da parte del pubblico, che ha aperto la rassegna che continua il prossimo 7 dicembre alle ore 17.00 alla Sala Margherita, nel centro storico, con la presentazione del libro di Mario Decima Il sole sull’Acropoli. (rkr)

L’Aeroporto di Crotone riceve la certificazione “Easa”: ora rientra negli standard europei

L’Aeroporto di Crotone «entra a pieno titolo a far parte degli aeroporti che rispondono agli standard europei», grazie alla certificazione Easa (European Union Aviation Safety Agency) rilasciata dall’Enac – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. È quanto ha reso noto la Sacal, spiegando che viene attestata, in particolare, «l’idoneità dell’organizzazione aziendale del Gestore aeroportuale (intesa quale insieme di mezzi, personale e procedure); la conformità delle infrastrutture, degli impianti e dei sistemi; la compiuta redazione del Manuale dell’aeroporto».

«Anche l’Aeroporto di Crotone, dopo quello di Lamezia e di Reggio Calabria – ha dichiarato soddisfatto il presidente Giulio De Metrio – riceve il bollino europeo della Certificazione ENAC. La consegna del Certificato ai nostri aeroporti non è solo un atto formale ma è un risultato importante, frutto di un grande lavoro di squadra e sinergia con tutti gli Enti aeroportuali».

«La nuova certificazione – ha spiegato – premia i nostri sforzi tesi al costante miglioramento dei nostri standard organizzativi, di sicurezza e qualità negli scali calabresi tenendo sempre ben presenti i vincoli della sostenibilità economica e ambientale. L’Enac, che ringrazio per la preziosa collaborazione assicurata anche nella fase di certificazione, conferma oggi che il Sistema Aeroportuale Calabrese opera nel puntuale rispetto delle norme comunitarie».

«Lo scalo crotonese – viene spiegato in una nota – come già annunciato dal vettore irlandese, sarà collegato per la prima volta con Venezia, con tre frequenze settimanali (lunedì, mercoledì e venerdì), una destinazione dallo smisurato potenziale turistico per entrambe le direttrici. Continua serrata, inoltre, l’attività relativa agli Oneri di Servizio Pubblico, di concerto con Regione Calabria, per la definizione delle azioni propedeutiche alla convocazione di nuova Conferenza dei servizi, a seguito anche di ulteriori consultazioni con i Vettori aerei». (rkr)

Vincenzo Calzona (Comitato Magna Graecia): Bacino d’utenza aeroporto di Crotone è di circa 450 mila

Vincenzo Calzona, del Comitato Magna Graecia, ha fornito indicazioni sul bacino d’utenza per l’aeroporto di Crotone, che «può contare su circa 450mila, ipotetici, passeggeri, compresi in tre province: Crotone, Cosenza e, marginalmente, Catanzaro».

«A scanso d’equivoci – ha spiegato – e date le frammentarie e poco esplicative informazioni è necessario, prioritariamente, cercare di comprendere cosa è, e come  si definisce, esattamente, il bacino d’utenza di un aeroporto. Intanto, vanno identificati i presupposti geografici, ovvero, l’area di insistenza dell’aeroporto, ed entro quanti km dall’aeroporto, possono considerarsi inclusi, come ipotetici passeggeri, i cittadini abitanti delle Aree, direttamente riconducibili all’aviosuperficie di riferimento e quanto tempo possa considerarsi accettabile per raggiungere la meta».

«Sinteticamente tradotta, la definizione – ha proseguito – da si che ricadano nel bacino d’utenza dell’aeroporto di Crotone (e di qualunque altro aeroporto d’Europa), tutti gli abitanti che risiedono entro i 100 kilometri dall’aeroporto e/o entro i 90 minuti di percorrenza, utilizzando i mezzi pubblici, treni, autobus o, in alternativa, il proprio mezzo di locomozione».

«Che sia questo – ha detto ancora – il bacino d’utenza dell’aeroporto di Crotone, e non quello delineato sulla base di sensazioni personali, informazioni evidentemente inesatte, inattendibili e strumentali a qualcuno, per negare le legittime possibilità di crescita dello scalo, questo, non è sostenuto da un semplice cittadino, o un’associazione, ma da Enac, massima autorità che sovrintende l’aviazione civile in Italia, certamente non influenzata da giudizi e convinzioni personali localistiche e di parte, nel proprio ambito di competenza, consultando l’atlante degli aeroporti Italiani».

«Infatti – ha detto ancora – la stessa Enac, già da molti anni, ha delimitato e disegnato geograficamente i bacini d’utenza degli aeroporti calabresi, perché devono servire proprio una determinata area. Considerando che questa è autorità unica ed attendibile, in materia di aeroporti, voli, compagnie aeree autorizzate ai voli civili, possiamo senz’altro rimandare al suo sito ufficiale, dove sono disponibili tutte le informazioni relative agli aeroporti Italiani, compreso Crotone. Ivi sono riportate le date di inizio dei voli civili, le compagnie aeree che si sono avvicendate sugli aeroporti, le notizie tecniche riguardanti l’aerostazione, i dati sul traffico passeggeri, pubblicati con cadenza mensile, annuale e storici, per gli anni più lontani nel tempo e tanto altro».

«Pertanto – ha sottolineato – basterebbe studiare con un po’ di attenzione, e, soprattutto, con la voglia di sapere e conoscere l’argomento, per farsi un’idea, precisa e diretta, e non approssimativa, sull’infrastruttura più rilevante e determinante per l’economia di un ampio territorio, onde evitare magre figure».

«Malgrado si tenti di negarlo – ha concluso – il territorio della Calabria orientale centro settentrionale, meglio identificato come Arco Jonico Magnograeco, per l’aeroporto è unico ed  è essenziale e necessario per l’esistenza e lo sviluppo dell’aeroporto Jonico, e, per fortuna, lo hanno deciso lo Stato e l’Enac». (rkr)

 

Comitato Magna Graecia: Il futuro per lo scalo pitagorico è il progetto ‘Magnagraecia’

Il Comitato Magna Graecia, ha ribadito che il futuro per l’aeroporto di Crotone è il progetto Magnagraecia.

«Si è svolta, alcuni giorni fa – si legge in una nota – una manifestazione sulle drammatiche condizioni in cui versano lo scalo di Sant’Anna e tutti gli Asset della mobilità relativi all’ambito jonico. La manifestazione, ospitata nella sala del civico Consesso Pitagorico, ha visto la presenza di 12 Amministratori convenuti dalle province di Crotone e Cosenza. A margine della manifestazione, in cui si è discusso per cercare di addivenire ad una soluzione affinché lo scalo aeroportuale sia rimpinguato di servizi all’utenza, pur nella consapevolezza che attualmente i vettori abbiano declinato l’invito di Sacal ad incrementare i voli, diversi attori protagonisti della stessa hanno rilasciato delle dichiarazioni alla stampa».

«Registriamo, positivamente – si legge ancora – le lungimiranti linee d’indirizzo suggerite nel corso del dibattito dal già Consigliere regionale e attuale sindaco di Rocca di Neto, Alfonso Dattolo, il quale ha invitato gli Amministratori intervenuti a guardare all’area dell’Alto Jonio, quindi all’idea-progetto Magna Graecia. Parimenti meritorie le linee di indirizzo di altri sindaci».

«Tuttavia, nostro malgrado – continua la nota – abbiamo avuto modo di constatare, dalle dichiarazioni del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, che lo scalo Pitagorico avrebbe già un suo bacino d’utenza, probabilmente sarà così, ma solo nella sua testa. Se poi al Sindaco Voce basta la presenza fisica di qualche sindaco per poter affermare il bacino c’è, e allora è libero di arrampicarsi sugli specchi. Appare riduttivo, se non semplicisticamente superficiale, pensare che il ristretto ambito Crotonese, possa essere reso appetibile dall’incremento di circa 25mila abitanti in più. La stessa Enac stima come bacino di riferimento dello scalo un ambito di oltre 400mila abitanti, ovvero, circa, il famoso contenitore foriero di migliorie sotto ogni punto di vista, più conosciuto con il termine di Area della Magna Graecia».

«Ci preme ricordare (ma il sindaco Voce ne è assolutamente a conoscenza) – prosegue ancora la nota – che l’ambito dell’Arco Jonico-Silano Magno Graeco è qualcosa molto più inclusivo del semplicistico concetto immaginato dall’Amministratore. A costui ribadiamo, che l’idea progetto Magna Graecia abbraccia tutta l’area Crotonese, la Sibaritide, l’area Federiciana e la Sila Graeca, e non già i soli comuni di Cariati e San Giovanni, offrendo una visuale di territorio nuova e, soprattutto, demograficamente e politicamente  più rappresentativa. Ci chiediamo secondo quale logica il Sindaco Voce consideri bastevole e “grande” un ambito di circa 200mila abitanti se anche l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha stimato, e non da oggi, necessaria e sufficiente, come bacino d’utenza per il mantenimento dello scalo, un territorio che inveri almeno il doppio della popolazione».

«Sa il sindaco Voce – continua ancora la nota – che il Catanzarese, guarda per questioni di opportunismo ed opportunità allo scalo Lametino, o è convinto che dal Capoluogo di Regione si recheranno a Crotone a prendere i voli? È a conoscenza del fatto che la Sibaritide, sia costretta a guardare a Lamezia, ed ancor prima a Bari, poiché, ad oggi, raggiungere lo scalo Pitagorico è un’impresa titanica?  Ed ancora sa che da Cariati, via Corigliano-Rossano, una navetta conduce passeggeri allo scalo Lametino?  Ecco, vorremmo che il Sindaco rispondesse su questo e sul perché continua a mantenere un atteggiamento, colpevolmente, silente sul progetto Magna Graecia. E con lui altri Sindaci corresponsabili del mancato decollo dell’intera area jonica. Non bisogna essere dei luminari in geografia per comprendere che un fazzoletto di terra di circa 200mila abitanti, quale è la Crotoniatide, non ha altre possibilità se non aprirsi ad un pari ambito, bistrattato dalla storia e dai fatti: la Sibaritide. Entrambe periferie e lande desolate dei bacini d’area vasta del centro e nord Calabria».

«È inutile continuare – prosegue la nota – a mantenere atteggiamenti defilati che, giocoforza, implicano diffidenza anche nell’area dell’Alto Jonio Cosentino, che spera in un’apertura culturale dell’ambito Crotonese. La Politica crotonese ha il dovere di uscire dal fumo dell’impalpabilita, non fosse altro per mettere fine alle cicliche boutade da squallida propaganda elettorale che ancora taluni Amministratori della Sibaritide, pezzenti di idee, utilizzano per promuovere l’ipotesi di un inutile scalo a Sibari. Di contro, rispediamo ai mittenti i doppiogiochismi di amministratori e burocrati, Sibariti e Crotoniati, che da un lato aprono all’unica idea foriera d’interessi per i loro territori e dall’altro mendicano, con il cappello in mano, alla corte dei capoluoghi storici, veri soggetti attuatori dello stato di stallo, degrado ed abbandono di tutto l’arco Jonico Magnograeco».

«Lo ribadiamo ancora una volta – conclude la nota – a scanso d’equivoci, il Comitato sta proponendo una rinnovata visuale, anzitutto, culturale e politica, che miri a ridisegnare territori ormai alla canna del gas. Chi, per interessi di bottega, continua a girarsi dall’altra parte immaginando improbabili Asl, bacini aeroportuali inesistenti, ambiti portuali innaturalmente aggregati a Gioia Tauro, inutili e fuorvianti scali a Sibari, più una serie di nefandezze inenarrabili, non fa torto a Noi, ma si rende attore protagonista del male perpetrato e perpetuato al proprio popolo ed alla propria terra». (rkr)

Barbuto (M5S): Nei prossimi giorni riunione urgente per Aeroporto di Crotone

La deputata del Movimento 5 StelleElisabetta Barbuto, ha incontrato la dirigenza Sacal e la dirigenza regionale dell’Enac, «per dare seguito alle decisioni adottate nel corso della video conferenza dei giorni scorsi convocata dal Prefetto di Crotone».

«Nei prossimi giorni, infatti – ha reso noto – avvieremo i contatti con le compagnie aeree, unitamente alla Sacal, per comprendere le motivazioni che, pur in presenza delle incentivazioni messe a disposizione dei vettori dalla stessa società, non le inducono a volare da e per Crotone. Nel frattempo il confronto odierno è servito anche per riepilogare le ulteriori fonti di incentivazione che potrebbero essere determinanti nelle trattative fra la società e i vettori ed in particolare , oltre alle somme delle royalty previste nell’accordo tra il Mise e la Regione Calabria per la campagna promozionale del brand Costa Jonica che vedeva nell’aeroporto di Crotone uno dei protagonisti principali, anche le somme da fondi europei a disposizione dello stesso ente regionale per l’individuazione di nuove rotte e per il marketing, somme quest’ultime che dovrebbero essere residuate dopo l’esito negativo dei bandi regionali degli scorsi anni».

«Per tale motivo, già nei prossimi giorni – ha detto ancora – prevediamo di invitare gli assessori regionali ai trasporti e alle attività produttive a partecipare ad una riunione urgente sul punto perché è evidente che tramite questi fondi si sarebbe già potuto creare da tempo un circuito virtuoso che coniughi l’aspetto del turismo con il diritto alla mobilità dei cittadini. Quando si parla del S. Anna come uno scalo con vocazione turistica, infatti, non lo si vuole relegare ad un aeroporto dall’attività limitata, tutt’altro, perché questi due aspetti sono tra loro indissolubili. È fuor di dubbio, infatti, che la natura imprenditoriale delle compagnie aeree valuti appetibile l’istituzione di voli anche in virtù di una adeguata offerta locale incentrata sulla bellezza, sulla storia, sulla archeologia, sulla cultura del nostro territorio».

«Se, invece – ha proseguito Barbuto – vogliamo continuare ad incentrarci esclusivamente sul diritto alla mobilità, allo stato, non esiste che la continuità territoriale riconosciuta al nostro territorio, a causa delle carenze infrastrutturali ataviche e realizzabile tramite le procedure di gara per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico e per le quali si sta procedendo nuovamente dopo l’esito negativo dello scorso mese di dicembre. Resta solo l’amarezza nel pensare che l’esito per Crotone sicuramente sarebbe stato diverso e positivo se, all’epoca dello stanziamento dei fondi, chi di dovere (la Regione) si fosse mosso tempestivamente senza far trascorrere pressoché inutilmente tutto il 2019 e consegnarci, quindi, alla pandemia e alle sue devastazioni che non ha risparmiato neanche il nostro scalo».

«Sarà nostra cura – ha concluso – tenere aggiornati i cittadini” conclude la deputata, auspicando un programma di largo respiro che veda ciascuno impegnato nell’ambito delle sue competenze per il rilancio globale del territorio». (rp)

AEROPORTO DELLO STRETTO NON DECOLLA
L’INUTILE VOLO PER ROMA CON ORARI FOLLI

di ANTONIETTA MARIA STRATI – «Esisteva una volta un aeroporto dello Stretto. Nell’ultimo decennio è stato declassato fino a ridursi a un piccolo, marginale, aeroporto di una piccola provincia». Inizia così la lettera scritta da Tonino Perna, vicesindaco di Reggio Calabria e indirizzata alla SacalAlitalia, in merito alla situazione dell’aeroporto di Reggio Calabria che, purtroppo, è – e continua a essere – penalizzato sotto tutti gli altri aspetti.

Una conditio perenne, quella dell’aeroporto dello Stretto che, insieme all’aeroporto di Crotone, sembrano essere dimenticati non solo dalla politica comunale, ma anche quella regionale. Eppure, il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, aveva annunciato, per lo scalo reggino, una «task force istituzionale supportata da esperti ed addetti ai lavori» per il suo rilancio, ma di cui non si è più saputo nulla, e di cui «c’è da chiedersi se ha motivo di esistere, atteso che manca un confronto e soprattutto un’agenda di indirizzo e di supporto tra le parti. Per non parlare dell’inconcepibile ‘silenzio’ della società di gestione Sacal, il cui piano industriale per l’infrastruttura non è ancora stato ‘lanciato» denunciano Rosy Perrone e Domenico Giordano, rispettivamente segretario provinciale Cisl e segretario provinciale Fit Cisl.

«I nostri appelli, di programmare una strategia di ampio respiro, caduti nel vuoto – hanno proseguito – diventano ancora più allarmanti adesso, che la pandemia Covid, ha ulteriormente limitato il traffico aereo. Siamo convinti servano idee e management all’altezza della sfida di sviluppo di cui necessita l’Aeroporto di Reggio Calabria. I milioni (25) ad esso destinati, da un emendamento al bilancio dello Stato di due anni fa, siamo sicuri bastino per il suo rilancio? Se non si elabora un disegno che coinvolga le compagnie di bandiera e altre società che hanno intenzione – senza trattative a rialzo – di far atterrare gli aerei in riva allo Stretto, pensiamo di no».

«Inoltre – hanno proseguito – risulta indispensabile, scongiurare le strumentalizzazioni montate ad arte, anche con luoghi comuni, o addirittura da talune compagnie di aviazione, secondo cui le restrizioni del ‘Tito Mnniti’ rappresentano un motivo insormontabile per la sua effettiva ripresa. Niente di più falso. La restrizione riguarda, considerata l’orografia del territorio e dell’aeroporto, con un raggio di virata molto stretto, il sistema di atterraggio, per cui sono richieste abilitazioni di piloti ed equipaggio che alcune compagnie (e sulle quali Sacal erroneamente insiste) non possiedono. Senza entrare nel merito tecnico che non ci compete, atteso che ci sarebbe una nuova procedura invece idonea almeno in parte, ad oggi non chiediamo – è il caso di dirlo – voli pindarici ma, servizi essenziali, periodicità, sicurezza e una visione di ampio respiro per far decollare l’aeroporto Tito Minniti. Intavolando trattative con le compagnie che hanno a disposizione vettori ed equipaggi idonei ad atterrare a Reggio Calabria e soprattutto disposti a garantire almeno due voli giornalieri».

Perna, assieme all’assessore al turismo di Messina, Enzo Caruso, hanno spiegato che «il bacino potenziale di utenti comprende una parte rilevante delle due città metropolitane di Reggio e Messina» e che «sulla sponda siciliana oltre la città di Messina e i paesi limitrofi abbiamo tutto il bacino di Barcellona-Milazzo che, in termini di tempo e costi, troverebbe conveniente recarsi all’aeroporto dello Stretto anziché a Palermo o Catania. Sulla sponda calabrese tra Palmi e Brancaleone l’aeroporto dello Stretto è più facilmente raggiungibile rispetto a Lamezia».

«Per non parlare – continua la lettera – delle isole Eolie che per tanto tempo erano collegate al sistema di trasporto: aeroporto dello Stretto- pulman-aliscafo diretto a Messina, Lipari, Vulcano, Stromboli. Quello verso le isole Eolie è un flusso turistico rilevante, proveniente dal Nord Italia e Nord Europa, che utilizzava l’aeroporto dello Stretto per la rapidità con cui raggiungevano le mete prestabilite. Con la fine della pandemia si torna a parlare di rilancio del turismo, un fattore essenziale per la ripresa economica e sociale dell’area dello Stretto».

«Ma, come si può parlare di turismo – hanno scritto ancora – se dall’aeroporto dello Stretto ci sono solo due voli: uno per Roma alle 19,20 e uno per Milano alle 14,55. E viceversa da Roma alle 17,25 e da Milano alle 12,00. Orari assolutamente penalizzanti, tanto per gli abitanti dello Stretto quanto per chi viene da fuori sia per ragioni di lavoro che di turismo. Insomma, avremmo bisogno di aver restituiti i voli la mattina presto per Roma e Milano che per tanto tempo sono stati largamente utilizzati quanto quelli della sera tardi».

Di problemi di mobilità, ne ha parlato anche il Comitato cittadino Aeroporto di Crotone, che ha definito insufficienti a garantire il diritto alla mobilità del territorio le tratte che, da fine giugno, saranno garantiti da Ryanair per Bergamo (quattro) e Bologna (due).

«Il messaggio che passa da quel comunicato è che vada tutto bene, ma non è così. Sei voli a settimana – ha spiegato Giuseppe Martino del Comitato cittadino aeroporto Crotone a LaCNews 24 – in piena stagione estiva ci preoccupano, non si può dire che vada tutto bene. È solo un’elemosina, che non possiamo accettare. Se in estate avremo sei voli, in inverno non avremo nulla. Dicono che in Calabria si attendono un milione di turisti, ma a Crotone come faranno ad arrivare?».

Una situazione, dunque, quella dei due aeroporti calabresi, che è diventata insostenibile e che fa rabbia, sopratutto se si considera che, invece, l’aeroporto di Lamezia Terme propone, ai viaggiatori, numerose rotte in tutta Italia, tra cui quella verso Berlino con la compagnia Easyjet che partirà dal 23 giugno, con la grande soddisfazione del presidente Giulio De Metrio, che ha parlato del nuovo collegamento come «frutto di un’eccellente collaborazione, conferma la volontà del vettore di voler investire in Calabria per migliorarne la connettività e favorire la ripresa economica del territorio».

Verrebbe da dire solo quello lametino, dato che è l’unico scalo su cui le compagnie aeree stanno investendo, snobbando gli altri poli – quello reggino e crotonese – che, invece di essere sfruttati per le loro potenzialità, vengono abbandonati in un limbo di incertezze e scontentezza, sia per i calabresi in loco che per quelli all’estero. (ams)