CAMPO CALABRO (RC) – La Biennale dello Stretto si chiude tra dibattiti, installazioni e spettacoli

La prima rassegna di dibattiti e confronto della seconda edizione della Biennale dello Stretto si chiuderà domani, a Campo Calabro, a Forte Batteria Siacci.

I lavori si avvieranno, alle 10, con il panel Atto IV – Baricentri delle Città / Design non in senso Stretto, con il talk “Design e Cultura d’impresa” che vedrà i contributi di Luciano Galimberti, architetto presidente ADI e Giorgio Tartaro, giornalista design e architettura.

Seguirà il talk “Dal cucchiaio al condominio. Il Design come Esplorazione tra forma, relazione e territorio”, con il contributo della designer Sara Ricciardi, Creative Director e docente di Social design Naba e, subito dopo il talk dedicato al Laboratorio di Progettazione Urbana “La Città e il mare”, esposto anche in mostra, che vedrà protagonisti gli studenti under 14 della Scuola Media Pirandello, intervistati da Giorgio Tartaro, con la loro Dirigente scolastica, Serafina Corrado e la Referente del progetto, Santina Dattola, segretario del Consiglio dell’OAPPC di Reggio Calabria. 

Chiuderà il panel il dibattito “Imprese e Territorio”, moderato da Giorgio Tartaro con i contributi di Francesco Alati, delegato territoriale Adi Calabria, Vince Castellana, coordinatore scientifico ADI Sicilia, in dialogo con Nino Scarcella, Ego Italiano, Dante Cariboni, Cariboni Group, Marco Predari, Universal Selecta e Giuseppe Capicotto, eFM.

La mattinata si concluderà con il primo talk del Atto IV – Baricentri delle Città / Imprese – Imprese, Giovani e Futuro. “Fare impresa con il design”, moderato da Giorgio Tartaro, con Francesco Alati, delegato territoriale Adi Calabria, Annalisa Spadola, delegato territoriale ADI Sicilia, in dialogo con gli imprenditori Irene Tranchina, Orografie, Daniele Morabito, Karpeta + Texturae e Salvatore Mistretta, Domus laboratorio d’arredo.

Nella sessione pomeridiana, i lavori riprenderanno alle 15.00 con il “Report Laboratorio Design”, moderato da Alfonso Femia, con protagonisti gli studenti del master con il direttore del master Vince Castellana e la coordinatrice e docente del master Caterina Scandurra. Seguirà il “Report Laboratorio Urbanistica Tattica”, con Gaia Sgaramella della Fondazione Mobilità in città, Federico Parolotto, MIC-HUB, Mariangela Cama, direttrice Biennale dello Stretto, Giusy Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni e con Alessia Mendichi e Chiara Pezzano, team di Urbanistica tattica per Fondazione Mobilità in città.

La seconda metà del pomeriggio con l’atto IV – Baricentri delle città / cultura, antropologia contemporanea, narrativa, accoglierà il talk “Immaginare” con i contributi dell’antropologo Benoit Carbone, PhD, University College London e dell’antropologa Giuliana Sanò, docente Università degli Studi di Messina in dialogo con Mauro Francesco Minervino, scrittore e antropologo, Accademia di Belle Arti di Catanzaro.

A seguire saliranno sul palco gli artisti con le installazioni della mostra permanente. Alle 17.00 “L’arte e le installazioni in Biennale dello Stretto” – Arte e Architettura a cura di Angela Pellicanò e gli artisti. Introdurrà Mariangela Cama con Irene Calabrò dell’Associazione Culturale Nike con Marco Bassan, Spazio Taverna, Diorama e Demetrio Megalizzi, Gobo Service, che illustreranno le loro installazioni.

Alle 17.45 si concluderanno i lavori con il Finissage, nel corso del quale i direttori della Biennale Mariangela Cama, Alfonso Femia, Francesca Moraci con il sindaco di Campo Calabro, Rocco Alessandro Repaci, concluderanno sul significato della Biennale per il territorio e a seguire presenteranno le prossime sessioni di ottobre e di dicembre, la Biennale diffusa.

Il programma si concluderà con il Concerto al Forte di Sara Berni Blues Band(rrc)

L’OPINIONE / Giuseppe Falcomatà: Biennale dello Stretto una grande occasione

di GIUSEPPE FALCOMATÀ – La Biennale dello Stretto è una grande occasione, un punto di vista nuovo, fresco, diverso su tutte quelle che possono essere le politiche di sviluppo di un territorio. È molto interessante il tema di questa edizione, legato all’acqua, di come ripensare l’organizzazione delle nostre città, alla luce dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, il come ragionare della realizzazione di infrastrutture strategiche, che però non devono essere semplicemente dei ‘lego’ messi lì a cavallo di due territori, ma devono essere condivisi e pensati per portare un effettivo un effettivo sviluppo.

Dentro lo sviluppo di un territorio, naturalmente, c’è un racconto diverso, un punto di vista che coniuga anche aspetti culturali, che offrono un valido supporto al lavoro che stiamo portando avanti per la candidatura di Reggio Calabria come Capitale della Cultura 2027, con lo Stretto protagonista da sempre come crocevia di popoli, culture, etnie che possono e devono convivere insieme.

È naturalmente un punto di partenza, anche alla luce dei tanti conflitti che oggi registriamo nel Mondo, nessuno si salva da solo, abbiamo quindi il dovere di dialogare, cooperare. La Biennale dello Stretto ne è la dimostrazione, anche rispetto ai nostri rapporti con la città di Messina, con la quale abbiamo avviato un dialogo ed un percorso di condivisione per attività, eventi ed iniziative. Queste due Città, che sono sorelle, soltanto dal dialogo e dalla condivisione possono trarre beneficio. (gf)+

[Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio]

Il sindaco di RC Falcomatà: Fatti passi avanti, ma non bisogna mollare sul piano della cultura della denuncia

«È evidente che sono stati fatti grossi passi in avanti, ma non bisogna mai mollare sul piano della cultura della denuncia e anche sulla necessità, per chi ha subito un torto, un’aggressione, un tentativo di racket, non solo non faccia finta di niente, ma che abbia attorno a se una società civile, professionale, istituzionale, in grado di non rimanere indifferente». È quanto ha detto Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio, nel corso al confronto con rappresentanti di categoria, istituzioni ed associazioni, promosso dalla seconda edizione della Biennale dello Stretto, svoltosi al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, nel corso del quale erano presenti anche i prefetti di Messina e Reggio Calabria.

Per il primo cittadino, infatti, «ritengo importantissimo che uno degli incontri previsti dalla Biennale dello Stretto sia stato dedicato proprio alla legalità, alla necessità di insistere su un percorso di denuncia, per garantire processi di trasparenza piena all’interno delle Pubbliche amministrazioni, in particolare nella gestione degli appalti e dei servizi pubblici, anche per quanto concerne l’imprenditoria privata».

«Ci sono alcuni elementi che ancora vanno migliorati – ha evidenziato – soprattutto per aumentare le garanzie nei confronti della Pubblica amministrazione, ad esempio quando subentra lo strumento dell’interdittiva antimafia ad un’azienda o ditta vincitrice di un appalto pubblico. Quando si arriva questo tipo di misura spesso i tempi, rispetto alla ripresa di un servizio o di un appalto tardano ad arrivare, e in un momento storico nel quale soprattutto l’Europa con i fondi del Pnrr ci obbliga a rispettare delle tempistiche, questi contrattempi rischiano di non rispettare le scadenze, con il rischio di perdere i fondi».

«Uno degli elementi introdotti qualche tempo fa – ha concluso – è stata la possibilità che la società, l’azienda, la ditta che subisce l’interdittiva antimafia, poi possa continuare a gestire quell’appalto o servizio, attraverso dei curatori. Occorre quindi che queste figure professionali, siano altamente specializzate e formate adeguatamente, per consentire che l’opera pubblica o il servizio continui ad essere garantito al meglio». (rrc)

Il 18 settembre torna la Biennale dello Stretto

Dal 18 settembre al 14 dicembre, tra la Calabria e la Sicilia si terrà la seconda edizione della Biennale dello Stretto, manifestazione patrocinata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la direzione artistica di Alfonso Femia, Francesca Moraci e Mariangela Cama.

La kermesse, che vedrà 19 curatori e una Comunità intellettuale plurale, si focalizzerà nuovamente sul tema delle Tre Linee d’acqua insieme a quello delle Città del futuro, in relazione reciproca tra loro.

In uno scenario che abbraccia le situazioni locali, i nuovi programmi, i cambiamenti climatici tendenti sempre piuÌ agli estremi, le città come riflesso di una società eterogenea, l’architettura assume un compito enorme e possiede la potenzialitàÌ di favorire occasioni di aggregazione o segregazione per le comunità. Si torna, quindi, ad indagare in modo critico e propositivo il tema del territorio e del Mediterraneo attraverso talk, dibattiti e mostre.

Il Forte Batteria Siacci di Campo Calabro avrà nuovamente un ruolo importante, con una mostra esito di una call to action e come sede parziale dei talk, distribuiti anche su Reggio Calabria e Messina in tre sessioni differenti: dal 18 al 22 settembre, il 18 e il 19 ottobre e il 13 e 14 dicembre.
L’edizione 2024 conserverà la dimensione culturale multidisciplinare alimentata dall’architettura, attivando un riverbero ancora più ampio sul design, sull’arte e sul cinema, sull’antropologia e sulla scrittura, sulla fotografia, con più ospiti e più incontri.
Nel corso delle giornate di dibattito, insieme ai temi indicati verranno sviluppati tre specifici approfondimenti, coinvolgendo soggetti internazionali.
• Città acqua/ Città porto Ambientale e geopolitico: l’acqua urbana gioca sempre un ruolo strategico, in una progressione di emergenze climatiche, competizioni internazionali, crescita economica. Il progetto di architettura come chiave di mutazione.
• Cultura del progetto / Il ruolo dell’architetto: Il ruolo dell’architetto per intercettare esigenze e comprendere gli scenari in mutazione. Ordini professionali in dialogo.
• Scuole d’architettura / Il futuro della formazione La ricerca di nuovi paradigmi formativi alla luce dei profondi cambiamenti che stanno trasformando il progetto d’architettura. L’adeguatezza dei percorsi accademici e il necessario confronto tra formazione, ricerca e professione.
Università Mediterranea proporrà, inoltre, ulteriori eventi collegati ai temi della biennale nei periodi tra le tre sessioni della biennale, ci saranno anche tappe ‘extra’, secondo un calendario ‘in progress’, a Badolato (CZ), Parigi e Palermo, per una Biennale diffusa e fuori confini che accoglie opinioni e informazioni.
Infine, in una delle serate inaugurali verrà allestito l’evento artistico ‘Linee e ponti di luce’, una proiezione temporanea di raggi rettilinei luminosi tra Villa San Giovanni e Messina per riflettere sul rapporto tra unione e separazione, vicino e lontano.

Alla Bit di Milano la Metrocity RC porta la Varia di Palmi e la Biennale dello Stretto

È un binomio perfetto, che unisce storia e modernità, quello della Varia di Palmi e della Biennale dello Stretto, che la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha portato alla Bit di Milano.

Città Metropolitana di Reggio Calabria, Parco Culturale al Centro del Mediterraneo. La Tradizione della Varia di Palmi, Patrimonio Unesco, e l’Innovazione della Biennale dello Stretto è il titolo della conferenza in cui si sono confrontati il sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio, il sindaco facente funzioni della Città di Reggio, Paolo Brunetti, il consigliere metropolitano delegato al Turismo e Sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, ed Alfonso Femia, ideatore e curatore della Biennale dello Stretto.

Carmelo Versace, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come l’Ente, quest’anno, abbia voluto «investire in un progetto più ambizioso andando ad occupare maggiori spazi e più opportunità all’interno di una delle Fiere più importanti del comparto turistico a livello internazionale».

«In un territorio come il nostro, che sconta numerose difficoltà – ha detto il sindaco facente funzioni – non è semplice far comprendere, fino in fondo, l’importanza di simili eventi. Per la prima volta, la Città Metropolitana, nell’arco di questa importante manifestazione internazionale, prova a fare sintesi sull’ offerta del 2023 che punta ad un radicale rilancio dell’economia locale, attraverso il sostegno al settore turistico e al suo notevole indotto».

«In questa occasione – ha specificato – presentiamo due vere e proprie eccellenze del comprensorio: una storicizzata, che non è solo di Palmi ma di tutta la Calabria, dell’intero Mediterraneo e, perché no, di un Paese che dovrebbe prestare maggiore attenzione ad una ricorrenza che merita, sicuramente, una luce diversa. La Varia di Palmi è tutto questo: una potente cassa di risonanza che lega la fede al folklore e il sacro a tradizioni ancestrali che si perdono nella notte dei tempi».

Poi la Biennale dello Stretto che «è stata, giorno dopo giorno, una meravigliosa scoperta,  qualcosa di diverso e completamente inatteso – l’ha definita Versace – intorno alla quale gira un numero incredibile di persone e professionalità dedicate ad una narrazione inedita di uno degli scorci più belli e suggestivi del mondo intero».

«Inaspettatamente – ha aggiunto – imprenditori del Nord hanno deciso di mettere a disposizione del nostro territorio risorse economiche ed umane. Quando hanno proposto la loro idea, ha vinto l’incoscienza di volere puntare su esperienze nuove ed inusuali e i risultati raggiunti ci fanno guardare con più ottimismo al futuro».

«Per tutto questo – ha concluso Versace – non posso che ringraziare la dirigente del settore, Giuseppina Attanasio, che con tutta la sua squadra continua a seguirci e sostenerci, considerando anche le difficoltà legate ad un impegno che, la maggior parte delle volte , è economicamente e finanziariamente esclusivamente a carico nostro. Siamo costantemente chiamati ad elaborare strategie innovative finalizzate a valorizzare la nostra offerta culturale, rinnovata e ambiziosa e non è scontato trovare il giusto supporto e gli strumenti adatti per attuarle».

Parole sottoscritte dal consigliere metropolitano delegato Filippo Quartuccio che si è soffermato «su una programmazione all’altezza di ogni sfida» e su una Città Metropolitana «impegnata al massimo nel proporre una narrazione diversa dei propri luoghi e della propria storia, diventando centro d’interesse per buyers internazionali e professionisti del comparto turistico».

Il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti, poi, ha espresso un parallelismo fra la Varia di Palmi e le Celebrazioni reggine per la Madonna della Consolazione: «Si tratta di ricorrenze che affondano le proprie radici nella vita dei popoli e, al tempo stesso, ogni anno, ci ricordano l’incredibile potenzialità che assumono anche sotto il profilo di un richiamo turistico che lega religione, tradizioni e paesaggio».

Quindi, il Consigliere metropolitano delegato al Turismo e Sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, ha parlato della Varia inserita nel palinsesto della Bit, «una straordinaria occasione – l’ha definita – per promuovere una festa di oltre 500 anni che ha resistito, nei secoli, ad ogni cambiamento sociale e culturale, mantenendo inalterata la sua identità fatta di tradizione, fede e folklore».

«Rappresenta, simbolicamente, l’ascensione della Madonna al cielo – ha spiegato – ed è riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’ umanità. È, dunque, un bene aver scelto di promuovere, a livello internazionale, una ricchezza su cui si deve puntare per lo sviluppo dei nostri territori».

L’ideatore della Biennale dello Stretto, Alfonso Femia, si è concentrato infine sull’importanza della Bit, «una vetrina unica e fondamentale per far conoscere la bellezza ed il fascino dei luoghi». In questo senso si inserisce anche la Biennale che serve «a costruire una nuova latitudine del pensiero, del confronto e della ricerca».

«La Bit – ha aggiunto- rappresenta una grande opportunità per andare ancora più in fondo al cuore dei temi del contesto dello Stretto, che è straordinario per natura ed esprime un territorio con grande capacità, tanto da poter essere considerato un laboratorio che faccia da recettore per tutti gli altri tipi di interventi».

«È qualcosa di concreto di cui c’è bisogno», ha rimarcato Femia pensando alla Biennale e, soprattutto, al successo riscosso dall’ evento dello scorso anno alla sua prima edizione che «sta a dimostrare un’attenzione importante a livello internazionale».

«Ne stiamo parlando a Barcellona, a Marsiglia, a Parigi, nel nord del Paese», ha concluso Femia descrivendo «una grande occasione concreta per immaginare un futuro fatto non solo di slogan e pensieri, ma di formazione e ricerca per quello che deve diventare baricentro del Mediterraneo». (rrm)

Biennale dello Stretto, Versace (Metrocity): Esperienza virtuosa che dà valore al territorio

Si è chiusa, al Forte Siacci di Campo Calabro, la Biennale dello Stretto. Un viaggio durato 80 giorni, che ha registrato solo commenti e riflessioni positive ad ogni livello trasversalmente; sia sul piano squisitamente artistico che su quello dei numeri: gli eventi e le visite hanno infatti superato le 10mila presenze in quasi tre mesi di iniziative.

Una location straordinaria che, come anticipa il sindaco Sandro Repaci, sarà oggetto di recupero e rigenerazione ma che con questa iniziativa ha già dato prova di quanto e cosa possa esprimere come potenziale. Un affaccio che domina lo Stretto e vuole continuare a farlo nel nome della Cultura. Importante e proficua la sinergia istituzionale che «non è stata finalizzata – vogliono tutti sottolineare – alla solita richiesta di sostegno economico, quanto piuttosto al coinvolgimento di ogni attore sociale delle comunità coinvolte».

Il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace, proprio su questo punto, interviene con una riflessione lanciando una proposta che non è solo una provocazione.

«L’insegnamento per la classe dirigente – ha affermato durante il suo intervento – è che quando facciamo delle scelte spesso diciamo che dobbiamo alzare l’asticella ed in questi mesi abbiamo avuto modo di confrontarci con chi ha letto questi luoghi con una visione di livello. Sta a noi ora non disperdere questa esperienza virtuosa e guardare alla Biennale come ad un evento che porta prestigio e valore a tutto il territorio metropolitano. Dobbiamo ragionare all’idea di candidare l’area metropolitana dello Stretto a capitale della cultura. La Biennale può essere proprio quell’elemento che potrebbe consentirlo».

Insieme al sindaco f.f., il team di lavoro della Biennale, Ilario Tassone, Presidente Ordine degli Architetti, Mariangela Cama e Salvatore Vermiglio, il sindaco di Campo Calabro Sandro Repaci. Il tutto moderato e coordinato da Alfonso Femia, architetto ideatore e curatore, assieme all’architetto Francesca Moraci, di questa prima Biennale: Mostra Internazionale di Arte, Architettura, Paesaggio, Scrittura, Video e Fotografia dello Stretto il cui tema, da ricordare, è stato quello delle “tre linee d’acqua”. (rrc)

A Reggio si chiude la Biennale dello Stretto

Domani, sabato 17 e domenica 18 dicembre, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria prende il via la due giorni di talk della Biennale dello Stretto, a cura dell’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria.

Una due giorni, dunque, che vedrà accademici, architetti, istituzioni e personaggi della cultura dialogare sui temi principale della Biennale, con un anticipo dell’edizione che si svolgerà nel 2024. Tra le personalità che vi parteciperanno, il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi che, insieme a Francesca Agostino, critica d’arte e consulente parlamentare, relazioneranno di una visione da parte delle istituzioni del Mediterraneo quale baricentro e ponte culturale.

ra gli altri partecipanti: Alfonso Femia e Francesca Moraci, curatori La Biennale dello StrettoRoberto Occhiuto, presidente Regione CalabriaRenato Schifani presidente Regione SiciliaCarmelo Versace, sindaco facente funzione Città Metropolitana di Reggio CalabriaFederico Basile, sindaco Città Metropolitana di Messina, Rocco Repaci, sindaco Campo CalabroIlario Tassone, presidente Ordine Architetti Reggio CalabriaPino Falzea, presidente Ordine Architetti Messina. E ancora, Giusi Princi, vicepresidente della Regione, Giuseppe Zimbalatti, Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio, Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Anna Carulli, presidente Istituto Nazionale Bioarchitettura.

Il 18 dicembre sarà inoltre assegnato ai vincitori il Premio Internazionale La Biennale dello Stretto. Cannatà & Fernandes Arquitectos – Porto premiano Pino Falzea e Giusy Attanasio; Laps Architecture – Parigi premiano Ilario Tassone e Roberta De Ciechi; Forensic Architecture – Londra premiano Giacomo Chirico e Pietro Foti con Natalee Christine Rojo; Jacques Rougerie – Parigi premiano Gaetano Scarcella e Giuseppe Capicotto con Alfonso Femia.

La manifestazione si chiuderà al Forte Batteria Siacci di Campo Calabro, con gli interventi di Rocco Alessandro Repaci, sindaco di Campo Calabro, Alfonso Femia e Francesca Moraci, curatori de La Biennale dello Stretto, Carmelo Versace, sindaco f.f. Metrocity RC, Federico Basile, sindaco città metropolitana di Messina, Ilario Tassone, presidente Ordine Architetti di RC, Pino Falzea, presidente Ordine Architetti Messina, Mariangela Cama, coordinamento generale Biennale dello Stretto, Simonetta Cenci, Giuseppe Capicotto e Salvatore Vermiglio, comitato direttivo Biennale dello Stretto, Giacomo ChiricoPietro FotiGiusy Attanasio, comitato di indirizzo e di monitoraggio La Biennale dello Stretto; Salvatore Greco, Michelangelo Pugliese, Luciano Marabello, Francesco Messina, Gaetano Scarcella, coordinamento scientifico La Biennale dello Stretto e Gianni Brandolino, Ninni Donato, Angela Pellicanò, Alberto Idone, coordinamento di progetto La Biennale dello Stretto. (rrc)

Versace (Metrocity RC): Prossimi mesi decisivi per programmazione Comune tra Città dello Stretto

La «Biennale dello Stretto ci consegna una nuova visione di futuro. Prossimi mesi decisivi per la programmazione comune tra le due sponde». È quanto ha dichiarato il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, CarmeloVersace,nel corso della cerimonia di consegna del Premio Città Metropolitane, svoltosi al Palazzo della Cultura di Messina.

«Una visione di futuro completamente diversa – ha spiegato – una dimensione più ampia ed un nuovo punto di vista, che va al di là delle questioni quotidiane da affrontare, oltre le emergenze vissute dai territorio, e punta ad una visione di insieme che guarda allo Stretto come un’entità unica, con una sua identità determinata, con sue potenzialità comuni e con una prospettiva di crescita reciproca».

L’evento rientra nell’ambito della Call-to-Action Internazionale lanciata per la prima edizione de La Biennale dello Stretto, in corso di svolgimento tra Reggio Calabria e Messina, per la quale i curatori Alfonso Femia e Francesca Moraci, insieme al coordinamento scientifico, hanno ritenuto di indicare gli elaborati meritevoli di nota nel contesto di una partecipazione complessivamente di altissimo profilo. Obiettivo della selezione è quello di mettere in evidenza il valore compositivo e comunicativo dei progetti, di individuare formule innovative di pensiero e di suscitare il desiderio di alimentare il territorio dello Stretto con la cultura.

«In questi anni si sono moltiplicate le occasioni di confronto tra le due sponde dello Stretto – ha poi aggiunto Versace – e certamente “La Biennale” rappresenta un’occasione ulteriore, e di grande qualità, per proseguire questo percorso di collaborazione che punta alla conurbazione tra le due sponde dello Stretto. Un’opportunità caratterizzata da una straordinaria potenzialità intellettuale e da molteplici occasioni di studio e di confronto capaci di stimolare l’attività di programmazione e di pianificazione comune».

«Un obiettivo – ha aggiunto Versace — sul quale prima di tutti ha creduto il sindaco Giuseppe Falcomatà che, ormai più di un anno fa, ha attivato questo percorso, scommettendo sulla visione proposta dall’Architetto Femia e rilanciando sulla prospettiva di unire le due sponde dello Stretto attraverso la pianificazione, la programmazione, in senso ampio la cultura che caratterizza l’identità comune tra le due sponde».

«Adesso – ha concluso Versace – è il momento di alzare l’asticella. Insieme al sindaco di Messina siamo reduci dall’Assemblea nazionale Anci durante la quale ci siamo confrontati con tante realtà municipali. Devo dire che in questo percorso, con questa collaborazione che portiamo avanti da anni tra le due città, siamo avanti rispetto al resto d’Italia. Per una volta cerchiamo di arrivare primi su un processo che inevitabilmente sta interessando tutte le realtà municipali. Ora dobbiamo puntare in alto, nei prossimi mesi vivremo altre sfide decisive e pensiamo sfruttarle al meglio per l’attività di programmazione. Noi come sempre siamo pronti a fare la nostra parte». (rrc)

Biennale dello Stretto, una terza giornata tra cinema, scuola e reti territoriali

Prosegue con successo, al Forte Batteria Siacci di Campo Calabro, la Biennale dello Stretto.

La terza giornata, quella di domenica 2 ottobre, è stata dedicata al cinema, scuola e reti territoriali. Il primo panel Architettura come processo educante ha accolto i risultati del Progetto Osservo, Racconto, Partecipo. La città che vorrei elaborato dall’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria nell’ambito del Progetto Abitare il Paese. La cultura della domanda. Attivare comunità educanti: nuove generazioni per un progetto di futuro, coordinato dal Consiglio Nazionale degli Architetti in collaborazione con la Fondazione Reggio Children di Reggio Emilia, centro pedagogico su scala internazionale. Il progetto, giunto alla sua quarta edizione, ha coinvolto gli ordini provinciali e le scuole aderenti all’iniziativa, da Nord a Sud d’Italia.

I lavori sono stati presentati e moderati da Santina Dattola, referente del progetto per l’ordine di Reggio Calabria, la quale ne ha illustrato il processo di attuazione attraverso un excursus di tutte le fasi.

Prima di passare la parola ai relatori, la regia ha mandato un documentario attraverso il quale è stato possibile raccontare l’esperienza maturata con il coinvolgimento di 35 allievi di prima e terza media dell’Istituto Comprensivo “Falcomatà – Archi”. Il dibattito si è avviato con l’intervento di Lilia Cannarella, responsabile Dipartimento Partecipazione, inclusione sociale, sussidiarietà del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, che attraverso la proiezione di immagini, ha narrato l’esperienza di “Abitare il Paese” avviata nel 2018.

Subito dopo ha preso la parola Antonella Postorino, tutor del progetto, la quale ha illustrato le fasi attraverso le quali è stato realizzato il percorso dentro la scuola, fasi che hanno posto i giovani allievi di fronte a una serie di quesiti necessari a stimolare l’osservazione dell’ambiente che li circonda, esternare la percezione del paesaggio ed esprimere i loro sogni e bisogni, fino al totale coinvolgimento nella scoperta del territorio e nella proposta progettuale di un’area interessata dall’attraversamento sotterraneo della fiumara dell’Annunziata.

Ha concluso Serafina Corrado, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Falcomatà – Archi”, la quale ha puntualizzato l’importanza di attivare relazioni tra scuola e professionisti del territorio, al fine di maturare e costruire assieme le “comunità educanti” necessarie per progettare il futuro delle generazioni che verranno.

Il secondo talk Paesaggio, Cinema e Turismo, moderato da Antonella Postorino, curatrice del progetto Architettura & Cinema, promosso dall’Ordine degli Architetti di Reggio Calabria, ha incentrato il dibattito sul tema del cineturismo; quindi, sulla valorizzazione dei territori attraverso la scelta di appropriate location. Per primo è intervenuto Lorenzo Pio Massimo Martino, architetto e scenografo, il quale ha illustrato i risultati del progetto La Città Cineturistica, con un approccio sperimentale basato sull’uso di un Sistema Informativo Territoriale, che mette in rete tutti i dati utili per supportare produttori e registi nella scelta delle ambientazioni.

Il secondo intervento è stato quello di Maurizio Paparazzo, regista e scrittore, il quale ha sottolineato l’importanza dei luoghi ai fini dell’identificazione di un territorio. Al suo intervento si è allacciato quello di Giovanni Scarfò, regista e sceneggiatore, il quale ha introdotto il tema del paesaggio come identità che va oltre la bellezza scenografica, entrando nella cultura delle comunità. 

Massimo Spano, architetto, scenografo e regista, conosciuto per le ambientazioni nel film Mary per sempre e in questi giorni impegnato nella produzione del film dedicato alla vita di Gianni Versace, ha invece presentato un approccio diverso, ossia quello di scegliere i luoghi anche attraverso il manifestarsi del loro degrado, perché autentici e a volte affascinanti proprio per ciò che rappresentano. 

Il dibattito si è concluso con un ospite a sorpresa, Will Geiger, il regista e sceneggiatore americano del film “Free Willy”, il quale ha raccontato la sua esperienza nei territori dello Stretto. Il regista ha vissuto due anni a Messina e adesso si è traferito a Cannitello, per poter completare le ricerche utili al completamento della sua prossima sceneggiatura e iniziare le riprese per un film dedicato ai pescatori, nel quale il grande protagonista sarà lo Stretto.

L’ultimo panel della mattinata campese, Territori in rete, moderato da Elisa Zoccali e Manuel Pulella dell’Ordine di RC, ha visto il coinvolgimento di una rete di professionisti che a vario titolo operano sul territorio. Di particolare interesse la riflessione proposta da Giuseppina Attanasio, Dirigente della Città Metropolitana, che ha raccontato della trasformazione del paradigma operativo dell’Amministrazione che, acquisita la consapevolezza della necessità di costruire e partecipare a Reti, si propone come soggetto che programma e gestisce.

Fortunato Cozzupoli, Direttore tecnico del Gruppo di Azione Locale Basso Tirreno Reggino, ha parlato dei risultati positivi raggiunti con le attività per sviluppo locale che hanno consentito di far riacquisire la consapevolezza dei valori dell’appartenenza ai luoghi e della qualità delle produzioni, con occhio attento all’innovazione sociale.

Mentre l’architetto Pietro Currò ha illustrato il progetto per la candidatura della Locride a Capitale europea della cultura 2025 focalizzando l’attenzione sul passaggio che vede l’approccio culturale legato ai luoghi e alla loro identità momento fondante per una visione progettuale che si slega dalla fisicità dei luoghi per rappresentarli in accezione propositiva per lo sviluppo.

Antonio Aricò, architetto designer, ha approfondito, attraverso la presentazione dei suoi lavori, l’importanza dell’identità e delle tradizioni per favorire connessioni e delocalizzazioni.

L’architetto Silvia Giandoriggio, ha evidenziato il senso e l’importanza delle connessioni, reali, immateriali ed effimere nella costruzione di progetti. Anna Arbitrio, del collettivo 2A, ha approfondito il tema delle relazioni effimere ed ha raccontato del format “Open call” di cui si occupa insieme alla fotografa Antonia Labozzetta.

Gli argomenti discussi nel panel hanno trovato una loro sintesi nell’intervento del maestro di design Antonio Aricò che ha raccontato del valore aggiunto dato al suo lavoro dalla consapevolezza dell’appartenenza a luoghi e tradizioni, dalla competenza acquisita imparando da artigiani che hanno trasferito le loro conoscenze, dall’uso sapiente della tradizione come elemento che favorisce le connessioni tra culture e saperi, tra popoli e tra luoghi, chiudendo così il cerchio della circolarità della conoscenza. (rrc)

 

Al via la Biennale dello Stretto

Al Forte Batteria Siacci di Campo Calabro ha preso il via la Biennale dello Stretto, la grande rassegna di architettura, scienza, arte e tecnologia firmato dalle Città metropolitane di Reggio e Messina, dall’Ordine degli Architetti e dalla società benefit 500×100 dell’architetto Alfonso Femia.

«Uno straordinario percorso condiviso che vede Reggio e Messina al centro di un’unica visione di sviluppo», ha dichiarato il sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Carmelo Versace.

«Un cammino sancito – ha aggiunto – con la firma del protocollo tra le due Città metropolitane qualche settimana fa e che oggi abbiamo avuto l’onore di inaugurare ufficialmente in questo suggestivo contesto».

Un evento che si svilupperà fino al 15 dicembre e che sarà possibile visitare tutti i fine settimana. Presenti fra gli altri anche il Sindaco f.f. della città di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, il vicesindaco di Messina, Francesco Gallo, il Sindaco di Campo Calabro, Alessandro Repaci, i curatori della mostra Alfonso Femia e Francesca Moraci, Mariangela Cama del coordinamento generale La Biennale dello Stretto e il rettore Università Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti.

«La vera sfida oggi – ha aggiunto Versace – è fare in modo che questo non sia solo un evento ma un vero e proprio appuntamento da ripetere nel tempo e soprattutto un punto di riferimento da mettere a disposizione del territorio e della comunità dello Stretto». 

«Abbiamo tutte le carte in regola – ha proseguito – per realizzare tutto ciò grazie in particolare allo straordinario team che sta dietro alla Biennale e ad un rinnovato orientamento operativo che sta caratterizzando le istituzioni locali tra le die sponde dello Stretto».

Soddisfazione è stata espressa anche dal Sindaco f.f. Brunetti «per un risultato che suggella in modo brillante un cammino che va avanti da quattro anni. La Biennale è un’iniziativa ricchissima di contenuti che toccano da vicino tutti i temi dello sviluppo che riguardano Reggio, Messina e più in generale la grande comunità dell’area dello Stretto». 

«Pensiamo soltanto al tema dell’acqua e a tutto il dibattito – ha proseguito – che è in atto a livello mondiale per un uso consapevole di questa preziosa risorsa. Acqua che non è solo elemento vitale ma anche fattore di unione e collaborazione come dimostra la storia millenaria di Reggio e Messina». 

 «La mostra è bellissima – ha concluso – in uno scenario mozzafiato e all’interno di un luogo completamente riqualificato. Invito tutti a visitarla». (rrc)