PD Calabria: Il Cdx boccia richiesta delle minoranze sulla ppa per il referendum

La Conferenza dei Capigruppo in Consiglio regionale ha bocciato la richiesta i inserire all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale la ppa sul referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata senza alcun passaggio in Commissione.

«Ci saremmo aspettati ben altro atteggiamento – ha detto il gruppo consiliare dei dem, profondamente amareggiato – considerando la natura politica della richiesta, l’importanza del tema per il futuro della Calabria e l’urgenza con la quale è necessario agire e che ha già portato diverse altre regioni italiane a determinarsi».

«Evidentemente il centrodestra calabrese – hanno detto i dem – preferisce continuare a mettere la testa sotto la sabbia per non infastidire i manovratori romani che vogliono affossare il Sud. Decidere, così come ha fatto la maggioranza oggi in Conferenza dei capigruppo, di affidare la trattazione della ppa alla Commissione competente equivale a negare l’attualità e l’urgenza della questione e della necessità che il Consiglio regionale assuma una posizione netta e chiara in merito». (rrc)

Il commissario Errigo illustra al Consiglio regionale lo stato degli interventi di bonifica del Sin Crotone

Il Commissario straordinario, gen. Emilio Errigo, ha relazionato sullo stato di realizzazione degli interventi di bonifica  e riparazione del danno ambientale nel sito contaminato di interesse nazionale di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria, nel corso della sua audizione alla IV Commissione Assetto e Utilizzazione del territorio, Protezione del’Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Pietro Raso.

Intervenendo in apertura dei lavori, il Presidente del consiglio Regionale, Filippo Mancuso, ha voluto manifestare, con la sua presenza, la vicinanza delle istituzioni al commissario ribadendo l’importanza della bonifica non solo per la città di Crotone ma per tutta la Calabria.

Presenti all’Audizione, i Consiglieri Regionali Giovanni Muraca, Amalia Bruni, Francesco De Nisi, Luciana De Francesco, Ernesto Francesco Alecci, Raffaele Mammoliti e la vice presidente Pasqualina Straface, che ha ben rappresentato le attività operative che hanno visto impegnata la struttura commissariale.

Il Commissario Errigo, in apertura della sua relazione, ha voluto ringraziare per il sostegno ricevuto, il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e il direttore del Dipartimento Territorio e Ambiente ing. Salvatore Siviglia, oltre che Sogesid, Ispra e Arpacal per il prezioso contributo tecnico scientifico.

Nel corso della sua relazione illustrativa, il Commissario ha esposto cronologicamente, le azioni poste in essere dalla struttura commissariale analizzando i vari processi, informativi e operativi, finalizzati a superare la situazione di stallo relativa alla bonifica del danno ambientale presente nel sito di interesse nazionale di Crotone, Cassano e Cerchiara di Calabria.

Il Gen. Errigo, ha infine proposto, qualora non dovesse trovare riscontro la ricerca di una possibile destinazione finale, in Italia o all’estero, dei rifiuti pericolosi, la creazione in Calabria di una discarica pubblica, destinata unicamente ai rifiuti presenti nell’area Sin, costruita secondo i più moderni criteri di sicurezza e tecnologicamente all’avanguardia; tale discarica, con costi di costruzione totalmente a carico di Eni, sarebbe successivamente gestita direttamente dalla Regione Calabria sotto la supervisione e il controllo della Struttura Commissariale.

Nei successivi interventi, i Consiglieri regionali, apprezzando e valorizzando l’impegno del Commissario, hanno ribadito che nonostante le difficoltà oggettive dovute al problema dello spostamento dei rifiuti pericolosi presenti all’interno del SIN ci siano, ad oggi, tutte le condizioni per poter finalmente liberare la città dall’eredità industriale che ha ostacolato finora un vero sviluppo di Crotone e del suo unico patrimonio di natura, storia e cultura. (rrc)

Venerdì in Consiglio regionale il convegno “Difesa civica e partecipazione attiva”

Venerdì 28 giugno, nella Sala “Federica Monteleone” del Consiglio regionale, alle 10, si terrà il convegno Difesa civica e partecipazione attiva: la Regione Calabria protagonista.

L’evento sarà preceduto, giovedì 27 dall’Assemblea plenaria dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province autonome italiane presieduta da Marino Fardelli, difensore civico della Regione Lazio.  

La figura del difensore civico in Calabria è stata per la prima volta attuata lo scorso anno, con l’elezione di Ubaldo Comite. Ordinario di Management pubblico, laureato in giurisprudenza, economia e commercio, economia bancaria, statistica, Comite è avvocato cassazionista, dottore commercialista e revisore dei conti. È specializzato in diritto amministrativo e scienze dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Teramo. 

Il difensore civico che riprende l’ombudsman svedese, è una figura di garanzia a tutela dei diritti e degli interessi del cittadino nei confronti della Pubblica amministrazione che, attraverso lo svolgimento di un’attività di carattere dissuasivo-persuasivo, mira a dare piena attuazione ai principi costituzionali del buon andamento e dell’imparzialità della Pa. 

La necessità di far conoscere e divulgare, anche in Calabria, le opportunità e i servizi offerti dall’Ufficio del Difensore Civico anche attraverso la presentazione dei risultati di un anno di attività istituzionale, animeranno l’iniziativa organizzata in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria e il Coordinamento nazionale dei difensori civici delle Regioni e delle Province Autonome italiane.

Apriranno i lavori il Presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso e il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria, Rosario Maria Infantino. Interverranno, Marino Fardelli, Difensore Civico della Regione Lazio e Presidente del Coordinamento Nazionale dei Difensori Civici delle Regioni e delle Province Autonome, Ubaldo Comite, Difensore Civico della Regione Calabria, Attilio Cotroneo, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria e Referente della Commissione Giustizia civile-amministrativa, Nicola Durante, Presidente della Sezione Tar di Salerno, Gianna Morandi, Difensore Civico della Provincia Autonoma di Trento, Gianalberico De Vecchi e Guido Giusti rispettivamente difensori civici della Regione Lombardia e della Regione Emilia Romagna. 

Sarà, dunque, un confronto tra addetti ai lavori e tecnici della materia che offriranno diverse chiavi di lettura sul ruolo cruciale di tale figura nel panorama istituzionale degli organi di garanzia, nella dimensione regionale ed europea. 

L’evento consentirà il riconoscimento di due crediti formativi da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria. (rrc)

Bruni (PD): Occhiuto esprima dissenso a presenza di Associazioni antiabortiste nei Consultori

La consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni, ha depositato una mozione con cui chiede al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di esprimere il dissenso della Regione Calabria di non applicare la norma che prevede la presenza di Associazioni antiabortiste nei consultori.

La consigliera, infatti, ha raccolto le sollecitazioni della Conferenza regionale delle Democratiche, rappresentata dalla portavoce regionale Teresa Esposito e dalle portavoce provinciali Lidia Vescio, Barbara Panetta, Vladimira Pugliese, Simona Colotta e Benedetta Ventura.

Nello specifico, si chiede al Presidente della Giunta Regionale di «esprimere il proprio dissenso nelle sedi competenti, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, rispetto alla norma del Decreto 2 marzo 2024 n. 19; di non esercitare la facoltà di coinvolgere soggetti del Terzo settore nei Servizi Consultoriali, per evitare rischi di violazione della privacy e dei diritti delle donne. rafforzare l’investimento nei consultori familiari nonostante il sottofinanziamento statale».

Bruni sollecita, inoltre, il presidente Occhiuto a «garantire la presenza di medici non obiettori di coscienza nelle strutture pubbliche calabresi per un accesso tempestivo all’Ivg», e «avviare un confronto con le associazioni per discutere lo stato e la programmazione governativa sull’accesso alla salute riproduttiva delle donne».

«La legge 194 del 22 maggio 1978 garantisce il diritto all’Interruzione Volontaria di Gravidanza (Ivg) in strutture pubbliche e convenzionate del Servizio Sanitario Nazionale – si legge nella premessa della mozione –. Questa legge ha rappresentato un progresso significativo per il diritto all’autodeterminazione procreativa e alla salute delle donne, riducendo i rischi legati agli aborti illegali. Dal 1978, i consultori familiari hanno migliorato la consapevolezza procreativa e offerto la possibilità di aborti terapeutici in sicurezza. Lo Stato deve garantire strutture adeguate e personale qualificato per l’Ivg, coprendo i costi e fornendo assistenza pre e post intervento».

«I consultori familiari sono essenziali per l’assistenza alle donne che scelgono l’Ivg, offrendo informazioni sui diritti, servizi sociali, sanitari, assistenziali e certificati necessari – si legge ancora nel corpo della mozione –. I consultori sono importanti presidi sanitari territoriali, il cui rafforzamento è necessario per rendere i servizi accessibili e universalistici».

«Il 23 aprile 2024, il Senato ha approvato un emendamento che permette alle associazioni antiabortiste di operare nei consultori familiari. Questo emendamento, inserito nel decreto sulle misure finanziate dal Pnrr, contrasta con una risoluzione del Parlamento europeo che inserisce l’interruzione di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue – sottolinea ancora la consigliera Bruni -. L’emendamento prevede che le Regioni possano coinvolgere soggetti del Terzo settore nel sostegno alla maternità, senza costi aggiuntivi per la finanza pubblica: questo potrebbe limitare il diritto delle donne all’autodeterminazione, aumentando gli ostacoli all’accesso all’IVG. I soggetti antiabortisti non sono professionisti sanitari ma volontari con orientamenti ideologici, che potrebbero esercitare pressioni psicologiche e fornire consulenze fuorvianti».

«I consultori familiari devono essere sostenuti e potenziati per tutelare la salute e il benessere delle donne – ha spiegato ancora la consigliera Bruni –. È fondamentale evitare passi indietro nei progressi ottenuti nel campo dei diritti riproduttivi. Le Linee di indirizzo 2020 sull’IVG farmacologica dimostrano la possibilità di ridurre l’ospedalizzazione tramite soluzioni ambulatoriali adeguate. La legge 194 prevede già la presa in carico delle donne da parte di specialisti, e il coinvolgimento delle associazioni pro-life potrebbe compromettere la riservatezza del percorso di Ivg». (rrc)

Bruni (PD): Occhiuto usi gli strumenti a disposizione per migliorare sanità calabrese

La consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni, ha ribadito la necessità, da parte del presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, di utilizzare «meglio gli strumenti che ha a disposizione per migliorare il sistema sanitario calabrese».

Un appello lanciato durante la partecipazione ai presidi organizzati dalla Cgil Area Vasta a Lamezia Terme e Vibo, anche a nome del Comitato “La sanità che vogliamo”, in cui è stata ribadita la necessità di misure urgenti in difesa dei servizi sanitari pubblici, efficaci e adeguati alle esigenze dei cittadini calabresi.

«La sanità calabrese vive il momento peggiore della sua storia – ha sottolineato Bruni –. Tutti gli indicatori lo confermano e ciò nonostante il commissario/presidente abbia a disposizione la possibilità di incidere con strumenti mai avuti prima. È inaccettabile che ormai da anni persistano mezzi e risorse che non si è in grado di utilizzare: concorsi accentrati con procedure regionali a tempo indeterminato, che consentono anche l’assunzione degli specializzandi; piano regionale per l’acquisto di nuove tecnologie; attuazione del Pnrr; definizione del debito pregresso e approvazione dei bilanci. Troppi annunci e pochi fatti».

«Anche la rete ospedaliera modificata ben tre volte in otto mesi – ha aggiunto – dimostra l’assenza di una strategia, con il macigno di “Azienda zero”, o meglio azienda unica che a distanza di due anni e mezzo dà flebili segni di vita ma che assorbe, solo sulla carta, risorse apicali che vengono sottratte ai servizi sanitari su tutto il territorio regionale».

«Noi – ha concluso la consigliera Bruni – continueremo ad essere mobilitati in difesa della Sanità pubblica a sostegno dei servizi e quindi della tutela del diritto alla cura per tutti e per tutte». (rrc)

Pd Calabria: Fare chiarezza su stato dei concorsi per l’emergenza-urgenza all’Asp di CS

I consiglieri del gruppo Pd in Consiglio regionale hanno chiesto chiarezza al commissario ad acta, Roberto Occhiuto, sullo stato dei concorsi per l’emergenza-urgenza all’Asp di Cosenza, «dove stiamo assistendo al blocco delle procedure concorsuali dopo la confusione amministrativa scoppia a seguito della creazione di Azienda Zero».

«Mentre il presidente Occhiuto e la sua maggioranza continuano a parlare di rivoluzione e di progressi epocali per la Calabria, la nostra Regione sprofonda negli indici Istat legati alla povertà e deve fronteggiare ogni giorno un nuovo e grave problema determinato dalla superficialità amministrativa del centrodestra», hanno detto i dem.

«Per quanto trapela anche a mezzo stampa – hanno aggiunto – la nuova intricata questione amministrativa è stata posta dalla stessa avvocatura regionale che ha sollevato dubbi sulla legittimità della delega delle funzioni conferita a Azienza Zero all’Asp sotto la gestione De Salazar. Come risultato finale del pasticcio burocratico sono in attesa gli autisti soccorritori che hanno superato regolare concorso e sono nel limbo dallo scorso mese di gennaio, non essendo chiaro quale azienda dovrà farsi carico del nuovo personale. E lo stesso destino potrebbe toccare agli infermieri che, a breve, dovrebbero essere reclutati sempre per dare risposte ai problemi di organico della rete dell’emergenza-urgenza».

«Lo diciamo ormai da lungo tempo – hanno concluso i dem –, ma non si può tollerare ancora questa sciatteria amministrativa del centrodestra che continua a creare problemi su problemi. Invece di dare fiato alle trombe social, il presidente e commissario Occhiuto chiarisca immediatamente la vicenda e si adoperi con il suo ufficio per dirimere una controversia interna di cui non si sentiva davvero la necessità». (rcs)

Mammoliti (PD): Istituzioni piegate alla mera logica di maggioranza

Il consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ha constatato come «all’ordine del giorno della seduta odierna del consiglio ci sono molti provvedimenti amministrativi firmati da consiglieri candidati ai vari livelli nelle competizioni elettorali del prossimo 8 giugno».

Un fatto che «non è accettabile e si ripercuote negativamente danneggiando il prestigio e l’autorevolezza delle massime istituzioni dei calabresi», per il dem, suggerendo come «sarebbe opportuno evitare l’inserimento all’Odg di tali provvedimenti in piena campagna elettorale come è sempre, tra l’altro, avvenuto nella storia politica e istituzionale della Regione».

«Proprio in questa ottica, nel mio intervento – ha spiegato – avevo chiesto l’estrapolazione di alcuni inopportuni provvedimenti ma, purtroppo, così non è avvenuto e pertanto ho deciso di non partecipare al voto di tali provvedimenti abbandonando l’aula in segno di protesta».

«Di fronte ai drammatici problemi da noi sollecitati sulla sanità, sulla bonifica di Crotone – ha concluso –, sul lavoro, la maggioranza preferisce portare provvedimenti più orientati a mance elettorali, speriamo che ne prendano atto i calabresi, che noi provvederemo puntualmente a tenere informati». (rrc)

 

La consigliera Straface: Il Parco naturale regionale della Valle del Coriglianeto e dei Giganti è realtà

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha reso noto che è stata approvata, dal Consiglio regionale, la legge di istituzione del Parco naturale regionale della valle del Coriglianeto e dei Giganti del Pesco.

«La legge, che è stata sottoscritta anche dal collega Giuseppe Graziano – ha spiegato – si prefigge di conservare il più a lungo e al meglio possibile le caratteristiche del paesaggio, le preziose risorse naturali e la biodiversità presenti nell’area, così da consegnare alle future generazioni un ambiente naturale già oggi di singolare bellezza e di elevato valore, anche scientifico e culturale. Della conservazione se ne potrà beneficiare, non solo in un’ottica di tutela della biodiversità e di sviluppo sostenibile, ma anche di conservazione e mantenimento delle specie e degli ecosistemi, di recupero e valorizzazione degli ambienti naturali e delle ricchezze storico-culturali, delle tradizioni locali, dell’educazione ambientale».

«Si tratta di un’ampia area naturale e paesaggistica – ha aggiunto – che vede interessati gran parte del bacino idrografico del torrente Coriglianeto ed un’altra area, meno estesa, che presenta aspetti di notevole valore paesaggistico e ambientale: “i Giganti di Cozzo del Pesco”. L’area protetta, nei suoi diversi aspetti naturalistici e storici, rappresenta un momento di grande consapevolezza ambientale e culturale. Il parco si estende per oltre 2 mila ettari di superficie interessando i due comuni confinanti, Corigliano-Rossano e in minima parte quello di Acri».

«Di fatto l’istituzione del “Parco regionale naturale Valle del Coriglianeto e dei Giganti del Pesco – ha concluso – è una straordinaria opportunità oltre che naturalistica di occupazione per i tanti giovani che vogliono rendersi protagonisti di un cambiamento di passo e che vede sempre più l’ambiente al centro di politiche, culturali, sostenibili e sociali». (rrc)

Pd Calabria: Campagna elettorale condiziona pesantemente Istituzioni calabresi

Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha denunciato come «come la campagna elettorale continui a condizionare pesantemente le Istituzioni calabresi».

«Non soltanto la maggioranza di centrodestra continua a piegare le Istituzioni al proprio interesse – hanno spiegato i dem – rendendole teatro di campagna elettorale, con proposte di legge firmate da candidati alle prossime elezioni, ma non riesce neanche ad approvarle facendo volare, ancora una volta, gli stracci».

«Dopo la polemica tra la deputata europea Simona Loizzo e il governatore Roberto Occhiuto – hanno detto – accusato dalla stessa di governare da uomo solo al comando e senza alcuna concertazione, oggi in Aula l’ennesimo pessimo spettacolo che dimostra come la maggioranza sia implosa e che rimanga insieme soltanto per esercitare il potere».

«Lo scontro, stavolta – hanno spiegato – è avvenuto tra i consiglieri della Lega e il resto della maggioranza. Dopo l’approvazione di una proposta di legge volta a tirare la volata a Pasqualina Strafalace, candidata sindaco di Rossano, che già stata richiamata in Aula durante la seduta precedente e non approvata per la nostra opposizione e perché mancava la maggioranza qualificata, oggi un’ulteriore beffa. Mentre il consigliere Giuseppe Neri chiedeva l’inserimento all’ordine del giorno dell’ennesima proposta di legge dal sapore elettorale, alcuni consiglieri della Lega hanno abbandonato l’Aula facendo venire meno il numero legale».

«L’ennesima pagina indecorosa di questa legislatura – hanno concluso – che testimonia come la maggioranza di centrodestra non esista e che i partiti che la compongono abbiano costruito soltanto un cartello, senza nessuna comunione di intenti o comune visione, per conquistare e mantenere poltrone. Adesso che ognuno dei partiti ha necessità di ottenere consenso in solitaria, considerando che alle europee si vota con metodo proporzionale, i nodi vengono al pettine e il Consiglio regionale si trasforma in sede per comizi elettorali e regolamenti di conti». (rrc)

Princi: Ok da Consiglio Regionale il ddl sul sistema integrato Istruzione Zero-Sei

«Oggi scriviamo una pagina storica per la Regione Calabria perché, finalmente, dopo 11 anni, abroghiamo la legge regionale 15 del 2013 che ha impedito di dare attuazione al sistema integrato di istruzione e, fino ad ora, di allinearci alla normativa nazionale e di usufruire delle relative risorse». È quanto ha dichiarato la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, dopo l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, del disegno di legge l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni.

Si tratta di una legge strutturale e significativa che contribuirà a colmare il gap della povertà educativa territoriale legata all’infanzia: in Calabria, infatti, solo il 3% di bambini e bambine usufruisce di asili nido o servizi educativi per l’infanzia.

«Ora, infatti, dopo i 15 milioni di euro cofinanziati dalla Regione Calabria – ha spiegato Princi – che hanno permesso di accedere allo stanziamento complessivo ministeriale che ammonta ad 80 milioni di euro e che saranno destinati ad attivare asili nido, sezione primavera e centri educativi per l’infanzia, per i prossimi anni, nell’ambito del piano d’azione del Dipartimento istruzione, abbiamo previsto 22 milioni di euro che implementeranno le sezioni primavera nelle aree interne e prevedranno voucher da destinare a famiglie meno abbienti per poter usufruire della gratuità degli asili».

«L’approvazione da parte del Consiglio di questo disegno di legge – ha rimarcato Giusi Princi – rappresenta un traguardo importante per garantire, a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei anni, pari opportunità di sviluppo delle proprie potenzialità, unitamente all’esigenza di realizzare la connessione tra i due segmenti (zero-tre e tre-sei anni), e quindi porre in essere tutte le azioni necessarie per creare un percorso di continuità educativa, elemento di qualità per l’educazione prescolare dei bambini e delle bambine, permettendo così il passaggio da una visione socio assistenziale, come quella del precedente disegno regionale, ad una visione educativa in cui è sempre più centrale l’apprendimento dei bambini e delle bambine».

Il disegno di legge, che si compone di 28 articoli, è stato elaborato e condiviso dal Tavolo di lavoro, appositamente istituito presso il Dipartimento regionale istruzione e coordinato dalla dirigente di settore Anna Perani, rappresentato dall’Ufficio scolastico regionale (Usr), dalla Federazione italiana scuole materne (Fism), dall’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), dai rappresentanti degli ambiti territoriali sociali, da una rappresentanza di dirigenti scolastici in quiescenza e non.

«L’obiettivo del disegno di legge – ha proseguito Princi – è di definire il sistema integrato per conseguire la continuità del percorso educativo dallo zero ai sei anni, attraverso il potenziamento dei servizi di nido, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi per l’infanzia. Si vuole, pertanto, consolidare e ampliare l’offerta del numero dei posti, prevedendone la gratuità per i meno abbienti, per il progressivo raggiungimento della copertura del 33% della popolazione nella fascia di età zero tre anni, così da ridurre il gap esistente con le altre regioni, attraverso la ridefinizione dei requisiti strutturali ed organizzativi. È previsto, altresì, il miglioramento della qualità del sistema attraverso la formazione permanente di tutto il personale in servizio».

«La questione del sistema educativo zero-sei – ha detto ancora la vicepresidente con delega all’Istruzione – è stata fin da subito attenzionata da questo governo regionale. Pertanto, questo nuovo disegno di legge si propone, inoltre di realizzare una governance di sistema tra Regioni, Comuni e Ufficio scolastico regionale, con azioni di raccordo e collaborazione interistituzionale, in continuità del percorso già avviato con i Protocolli d’intesa sottoscritti tra Regione, Usr e Anci».

«Voglio ringraziare per il prezioso supporto – ha aggiunto – chi ha contribuito al raggiungimento di questo importante e necessario traguardo, e cioè: la dirigente generale del Dipartimento istruzione, Maria Francesca Gatto, la dirigente di settore, Anna Perani, tutto il gruppo di lavoro composto da professionisti della Fism, da alcuni dirigenti scolastici in pensione, dall’Ufficio scolastico regionale diretto da Antonella Iunti, e dall’Anci».

Il Tavolo tecnico è già operativo per la stesura dell’apposito regolamento che disciplinerà i contenuti e i percorsi attuativi della legge, come previsto dall’art 16, e che sarà deliberato dalla Giunta regionale. (rrc)