Inaugurato a Catanzaro il nuovo Centro di Procreazione Medicalmente Assistita

1° novembre 2018 – È l’unico centro di procreazione medicalmente assistita in Calabria: inaugurato ieri a Catanzaro il primo PMA presso il presidio ospedaliero Pugliese, comincerà subito a lavorare su venti cicli al mese.
All’inaugurazione, a nome del presidente Oliverio, ha partecipato il delegato per la sanità Franco Pacenza, insieme con Fulvio Zullo, ordinario di ginecologia e ostetricia da anni impegnato per la realizzazione della struttura, il direttore dell’Azienda ospedaliera Giuseppe Panella, il consigliere regionale e presidente della commissione sanità Michele Mirabello, il commissario della sanità Massimo Scura, il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, la responsabile della procreazione Roberta Venturella, professore associato della facoltà di medicina dell’università Magna Grecia, che, dopo il taglio del nastro, ha guidato gli invitati all’interno della struttura.

Roberta Venturella con Franco Pacenza

«Porgo i saluti e le congratulazioni da parte del presidente Oliverio – ha esordito Pacenza – impegnato a Roma in una riunione straordinaria della Conferenza Stato-Regioni. Ci teneva tantissimo ad essere qui oggi a fianco di tutti gli operatori e del direttore Panella con il quale ha lavorato ad una serie di passaggi necessari per la realizzazione di questa importante Unità operativa. Appena possibile verrà personalmente a visitare il Centro. Questa  – ha aggiunto – è una bella giornata per la sanità calabrese. La nascita del Centro Pma rappresenta un esempio concreto d’integrazione feconda tra la struttura del Pugliese e l’Università».
Pacenza, dopo aver evidenziato il rischio che il Centro destinato a Catanzaro fosse dirottato altrove e l’interese per l’accreditamento del settore privato, ha poi ripercorso l’iter che ha portato alla nascita della struttura specificando che non essendo un servizio riconosciuto dai Livelli essenziali di assistenza non era possibile per le Regioni in regime di Piano di rientro dal debito sanitario avviare una unità operativa di questo livello. «Quando ciò è stato possibile – ha specificato –  la Regione ha accelerato le procedure, rimuovendo anche ostacoli amministrativi, per garantire finalmente questo tipo di prestazione che è a fortissima domanda e che consentirà di mettere fine al pellegrinaggio di tante coppie calabresi in giro per l’Europa. Il Centro calabrese di procreazione medicalmente assistita è un punto di riferimento nazionale e internazionale di primissimo livello e di straordinario valore anche sociale perché qui si dà la vita e la gioia di diventare genitori. Per questo ringrazio la direzione generale dell’Azienda ospedaliera e tutti gli operatori sanitari che operano nella struttura. L’evento di oggi è la dimostrazione che anche in Calabria si può fare e fare bene».
Nel rivolgere i saluti e gli auguri a tutti gli operatori Mirabello ha detto che «si tratta di un servizio d’eccellenza che serve alla Calabria e ai calabresi e che rappresenta il coronamento di una impostazione politica messa in campo in questi anni dall’Amministrazione regionale».
La soddisfazione per la realizzazione di questo Centro di eccellenza anche nella parole del professor Zullo: «ci siamo impegnati con tutte le nostre forze – ha affermato – per realizzare un’idea che risale a quasi dieci anni fa quando era direttore Elga Rizzo. Il centro è stato ideato per dare risposte a tutti i livelli e con una sperimentazione all’avanguardia. Riceviamo già diverse telefonate per informazioni sulle prestazioni».
Infine Panella ha parlato di una struttura in grado di offrire tutta la gamma delle tecniche di riproduzione. Il Centro infatti offre attività per affrontare l’infertilità di coppia attraverso visite ambulatoriali, procedure diagnostiche, consulti e trattamenti specialistici. Sarà dotato di strumentazione d’avanguardia, un ampio laboratorio, una sala operatoria dedicata, un locale per il congelamento dei gameti e degli embrioni, ampi spazi ambulatoriali per visite e consulti.
Sarà anche possibile per chi soffre di patologie tumorali il congelamento gratuito degli ovuli e degli spermatozoi dopo accurato couseling multidisciplinare tre ginecologi e oncologi. Nel  Centro opereranno anche medici e biologi specializzati nel trattamento dell’infertilità che consentirà di gestire in forma personalizzata ogni coppia e dove sarà anche possibile fruire di interventi chirurgici mininvasivi. (rcz)

Oggi le Province di Catanzaro e Vibo scelgono il nuovo Presidente

31 ottobre 2018 – Da stasera le Province di Catanzaro e Vibo Valentia avranno un nuovo presidente e un nuovo Consiglio provinciale: oggi sono chiamati a votare i sindaci e i consiglieri comunali degli 80 comuni del Catanzarese e dei 45 comuni del Vibonese. A contendersi la poltrona il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo (Centrodestra) e quello di Soverato Ernesto Alecci (lista civica e PD). per il solo Consiglio è presente anche una terza lista, Riformisti&Moderati.

Per Vibo si sfidano il sindaco di Stefanaconi Salvatore Solano (Centrodestra) e di Arena Antonino Schinella (PD e lista civica). Le urne si sono aperte questa mattina alle 8 e si chiuderanno stasera alle 20. Lo spoglio inizierà subito dopo. Sono chiamati a votare 870 elettori per la Provincia di Catanzaro e 531 per la Provincia di Vibo. Il primo dato di affluenza, alle 12 di oggi, parla del 30,9% per Catanzaro.

Salvatore Solano, sindaco di Stefanaconi
Antonino Schinella, sindaco di Arena

Com’è noto, per la Presidenza della Provincia, come impone da qualche anno la legge Delrio (56 del 2014), è stata eliminata l’elezione diretta (votano solo sindaci e consiglieri comunali) e possono candidarsi solo i sindaci dei comuni della Provincia il cui mandato non sia in scadenza prima di 18 mesi (12 mesi per la provincia di Vibo). Il Consiglio provinciale dura in carica due anni (sia a Catanzaro che a Vibo sarà composto da 10 consiglieri (La cessazione dalla carica comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale). Il Presidente dura in carica 4 anni e decade in caso di cessazione dalla carica di sindaco.
Il Presidente uscente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno ha tracciato un bilancio della sua esperienza: «Abbiamo lavorato come se la legge Delrio e anche altre leggi che penalizzavano le Province non esistessero, garantendo i servizi ai cittadini, interventi per la viabilità e le scuole anche e soprattutto sul piano della sicurezza, mettendo in campo interventi straordinari per la cultura, la qualità della vita, le funzioni residuali come il Parco della Biodiversità, i Musei e le piscine. Inoltre, siamo riusciti a motivare e valorizzare il Personale: a differenza di altre Province, applicando i contratti decentrati e aggiungendo anche ulteriori risorse. Se abbiamo ottenuto importanti risultati e mantenuto elevata la qualità dei servizi il merito è dei dipendenti che si sono sacrificati al mio fianco. È stato un bel lavoro, che mi ha dato grandi gratificazioni».
Al suo successore Bruno lascia «una provincia unita, capace di non avere dentro il suo perimetro scontri istituzionali, che ha saputo valorizzare il Capoluogo di Regione, in più occasioni difeso e sostenuto, ma senza penalizzare il resto del territorio che è stato attenzionato attraverso una presenza e un ascolto costante, senza distinzione di colore politico. Mi auguro – ha detto Bruno – che chi verrà dopo di me possa continuare su questa strada di servizio e di lealtà ai cittadini della provincia e della città capoluogo tenendo unita la provincia tutta».
Sergio Abramo ha scritto su FB: «Mi è stato chiesto un impegno concreto da un nutrito gruppo di amministratori che sono chiamati ad eleggere il nuovo Presidente. Per come impone la legge attualmente in vigore, la guida della Provincia deve essere scelta tra i sindaci in carica. Ho accettato con senso di responsabilità, consapevole che, in un momento di difficoltà per gli enti intermedi, è necessario uno sforzo condiviso e straordinario per fare la differenza e rilanciare un territorio che abbraccia 80 Comuni». (rcz)

CATANZARO: MIGRANTI, ACCOGLIENZA E SOLIDARIETÀ, UN BEL CONVEGNO

12 settembre – Vasta eco ha avuto il convegno “Storie Migranti Accoglienza e Solidarietà: valori calabresi” che si è svolto ieri a Catanzaro nell’ambito della rassegna “Settembre al parco” in programma fino al 21 settembre al Parco della biodiversità mediterranea di Catanzaro. Tra i partecipanti, come ospite d’onore, il sindaco di Riace Mimmo Lucano. L’incontro, che si è svolto al Musmi (Museo Storico Militare), è stato introdotto da Rosetta Alberto, direttore del Musmi e moderato dal giornalista calabrese Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana. È intervenuto anche il presidente della Regione Mario Oliverio.
Parlando del sindaco Lucano, Oliverio ha detto: «Lucano è una persona, un calabrese, che non solo ha fatto una scelta di campo: quella della civiltà ma ha costruito un modello di accoglienza e di integrazione che ha consentito di rivitalizzare un borgo e di creare lavoro per la comunità residente. Un modello alternativo a quello basato sulle paure e che spinge sulle limitazioni delle libertà». Oliverio nel sottolineare che le competenze sull’immigrazione sono del Ministero ha poi affermato che «la Regione non deve rimanere chiusa nelle gabbie delle competenze. Ritengo che Riace è la Calabria nelle sue viscere. La Calabria che non si gira dall’altra parte di fronte alle miserie del mondo perché l’ha vissuta sulla propria pelle l’esperienza dell’allontanamento. Mi sono schierato con Lucano anche perché ritengo che le istituzioni abbiamo l’obbligo di trasmettere il rispetto dell’altro e la solidarietà verso chi vive situazioni di disumanità».
Il presidente è anche tornato sull’argomento della mancata messa in onda della fiction su Mimmo Lucano da parte della Rai: «È stato impedito che Riace potesse andare in onda perchè avrebbe consentito a milioni di persone di poter essere informate e di poter verificare direttamente il valore di Riace. Il modello Riace – ha rimarcato ancora il presidente Oliverio – va sostenuto perché rappresenta un modello di civiltà per il quale bisogna battersi. E partendo da questa esperienza la sinistra deve avere il coraggio di recuperare la bussola dei valori e rappresentarli come idea di società. Come il vento non si può fermare con le mani – ha dichiarato infine Oliverio -, il fenomeno dell’immigrazione non si può fermare con i respingimenti».
Il convegno al Musmi era  dedicato all’accoglienza e all’integrazione dei migranti all’insegna di una Calabria che accoglie e fa della diversità una risorsa. E in tal senso il sindaco Lucano ha esordito affermando che «L’esperienza di Riace fa emergere l’anima antica e nuova della Calabria, di questa terra che deve essere legata a un senso spontaneo di sensibilità, perché non si può fare campagna elettorale sull’opposto della natura umana. L’accoglienza, e soprattutto l’integrazione, per noi ha rappresentato la possibilità del futuro per la comunità di Riace. Quanti arrivano da noi sono esseri umani e Riace è la prova concreta che è possibile affrontare il fenomeno dell’immigrazione con una dimensione umana».

Oliverio al convegno sui migranti di "Settembre al Parco": "le istituzioni abbiano l'obbligo di trasmettere il rispetto dell'altro"
L’intervento del condirettore di Famiglia Cristiana, il giornalista calabrese Luciano Regolo. Alla sua destra il Presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno e il presidente della Regione Oliverio. Ultimo a sinistra, nella foto, il sindaco Mimmo Lucano.

Lucano poi, rispondendo ad una domanda sulla sospensione della fiction Rai, ha evidenziato che «probabilmente milioni di italiani e di persone all’estero che avrebbero visto la serie televisiva avrebbero capito che se la convivenza di diverse culture è stata possibile in un territorio limite quale Riace, con tutti i suoi problemi di abbandono, declino demografico e rassegnazione sociale, sarebbe stata possibile ovunque. Il messaggio della fiction sarebbe stato controcorrente rispetto a quello che oggi sta accadendo in Italia, dove addirittura – ha rilevato il sindaco – si crea il consenso politico spingendo sempre più verso la civiltà della barbarie. Noi abbiamo costruito un laboratorio politico di scambi e la rivendicazione – afferma Lucano riferendosi alle vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto portandolo anche ad uno sciopero della fame –  non è stata solo economica ma principalmente contro l’occultamento di questa esperienza. E in un contesto di solitudine – ha infine dichiarato il sindaco Lucano – aver conosciuto il presidente Oliverio, che mi ha ascoltato e ha scelto di stare vicino a me, ma soprattutto vicino agli ultimi, mi ha dato la forza di andare avanti per non far finire questa esperienza legata al sentimento di umanità che tutti i calabresi possediamo».
I lavori del convegno sono stati introdotti dal presidente della Provincia Enzo Bruno: «Attraverso questa manifestazione – ha detto Bruno – diamo voce ai valori della vera Calabria. La rassegna, affidata alla direzione artistica di Massimo Fotino, in sette giorni vivrà decine di spettacoli, opere teatrali, grandi concerti dibattiti. E lo facciamo nonostante le grandi difficoltà economiche che oggi vivono le Province. Per questo devo ringraziare in particolare la Giunta regionale e il presidente Oliverio che ha puntato su Catanzaro capoluogo della Calabria e ci ha consentito di mantenere a questi livelli il Parco della Biodiversità, uno dei parchi più belli d’Italia».
Al convegno sono intervenuti anche il direttore del Corriere della Calabria Paolo Pollichieni il quale ha sostenuto che «il modello Lucano mette in difficoltà il business dell’accoglienza. Se ci fosse un reato di ingenuità Mimmo sarebbe condannato all’ergastolo. Non è ancora cosciente del casino che ha combinato»; il Presidente dell’associazione Gutenberg Armando Vitale secondo cui «la scuola deve creare un clima che sollevi il problema di cosa è il fenomeno dell’immigrazione per difendere i diritti di civiltà della nostra Europa. Serve una grande mobilitazione politica, civile, ideale»”.  (rcz)

MONTEPAONE (CZ): INAUGURATO IL MUSEO DELLA PESCA E DEL MARE

29 luglio – Inaugurato a Montepaone (CZ) il Museo della Pesca e del Mare. A tagliare il nastro, accompagnato dal presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno e dal sindaco di Montepaone Mario Migliarese, il presidente della Regione Mario Oliverio. Il Museo ha visto la luce grazie alla tenacia, alla passione e ai sacrifici di due giovani biologhe marine, Stefania Giglio ed Elena Madeo che, insieme ad altre ragazze che collaborano con loro, sono riuscite a dare vita ad una struttura di altissimo e riconosciuto spessore scientifico. Nel museo è presente il centro di recupero tartarughe e altri animali marini, costituito da un gruppo di esperti e di neolaureati che svolgono stages formativi si alto valore.
Il presidente della Regione ha ringraziato innanzitutto le artefici di questa importante iniziativa. «E’ un lavoro, quello che avete svolto in questi anni a titolo assolutamente gratuito e volontario – ha detto Oliverio rivolgendosi alle due biologhe – davvero encomiabile. Una struttura come questa non si crea se non ci sono la passione e le giuste sensibilità verso un settore così delicato ed importante come il mare. Solo un atto d’amore poteva spingervi a realizzare tutto questo, lavorando tutti i giorni dell’anno, con il bello e il cattivo tempo. Grazie alla vostra tenacia in questi anni sono stati recuperati tantissimi esemplari marini di grandissima importanza. Salvare e proteggere la biologia marina è un fatto di straordinaria valenza dal punto di vista scientifico, ma anche per quanto riguarda l’economia e lo sviluppo della nostra regione. Farlo in una realtà come la nostra, nel nostro mare, dal profondo sud, da una proiezione importante come è quella della Calabria nel Mediterraneo, riveste ancora maggiore importanza. Naturalmente ora questo lavoro deve essere sostenuto e incoraggiato perché questo museo, oltre ad avere un enorme valore scientifico, arricchisce e valorizza questo territorio e l’intera regione. Montepaone, attraverso questa realtà, certamente diventerà punto di riferimento per tantissimi ricercatori e per quanti vogliono conoscere, studiare ed approfondire la ricchezza e la bellezza del nostro mare. E sarà meta anche di tantissimi visitatori. Penso alle scuole, per esempio. Noi abbiamo il compito di investire su questa struttura per accrescere una “cultura del mare”, per valorizzarla al massimo e per farla diventare un punto di riferimento, un luogo di ricerca oltre che di intervento per il salvataggio di specie che, altrimenti, andrebbero perdute per sempre».
«Per quanto mi riguarda – ha aggiunto il presidente Oliverio – considero quella di oggi solo una tappa. Dobbiamo lavorare per fare in modo che oltre a sostenere questa struttura sia pienamente valorizzata anche la vostra professionalità, facendola diventare punto di partenza di un gruppo di professionalità e di energie che possano consentirci di strutturare al meglio il vostro lavoro. Dopo anni di crisi abbiamo avviato il rilancio dell’Istituto zooprofilattico di cui siamo parte importante e che gestiamo insieme alla Regione Campania. Tra i programmi che stabiliremo da qui a breve dovrà essere prevista una sezione dedicata alla fauna marina. Nei giorni scorsi il prof. Silvio Greco, biologo marino calabrese, già consigliere del Ministero dell’Ambiente e esperto di agroalimentare e di pesca che è stato ricercatore dell’Istituto Talassografico del CNR e dirigente di ricerca dell’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale), è stato nominato direttore della sede calabrese dell’Istituto Zoologico Anton Dohrn di Napoli che avrà il compito di assicurare il supporto scientifico necessario a valorizzare e conservare l’immenso patrimonio subacqueo dei nostri mari partendo dalle foreste di corallo nero fino ai cavallucci marini, in modo che sempre più appassionati possano vedere queste straordinarie, uniche bellezze. Con lui bisognerà sicuramente aprire un dialogo e un confronto. Dovremo, infine, coinvolgere Arpacal e costituire un tavolo per stabilire, partendo da questa iniziativa, una strategia di valorizzazione della nostra fauna marina per la salvaguardia del nostro mare nell’ambito della quale il vostro lavoro dovrà essere riconosciuto, apprezzato e valorizzato».
«Tutto il lavoro che è alle spalle di questo museo – ha concluso Oliverio – è la prova tangibile che anche in Calabria si può fare tanto anche in questo settore e che l’assenza delle istituzioni spesso può trovare, così come ha trovato, nel volontariato una supplenza ad una funzione così importante che deve essere assolutamente recuperata e posta al centro della nostra attenzione». (rcz)