FenealUil Calabria: Servono nuovi interventi finanziari per le infrastrutture

Marialena Senese, segretario generale della FenealUil Calabria, ha dichiarato che «l’Italia, la Calabria, si curano con il lavoro. Per fare ciò, però, è necessario mettere a sistema nuovi interventi finanziari, programmando al meglio le rimesse importanti messe a disposizione del Paese e del Mezzogiorno in particolare dall’Europa, per creare nuova e sana occupazione, scevra dagli abusi del passato».

«Per far ripartire il settore edile – ha aggiunto – vero e proprio asse prioritario della nostra economia regionale, c’è bisogno di un progetto industriale moderno capace, attraverso l’uso complementare dei fondi nazionali e di quelli europei e il ripensamento di provvidenze normative che, ad oggi, in Calabria non hanno sortito gli effetti desiderati, di rimettere in moto i cantieri, consentano alle imprese di promuovere una nuova campagna occupazionale e ridare a lavoratrici e lavoratori una speranza a tempo indeterminato di cambiamento delle proprie prospettive di vita».

«Se qualcuno pensa – ha proseguito il segretario generale – che il commissariamento di importanti opere infrastrutturali deciso dal Governo rappresenti una buona notizia, siamo convinti siamo fuori strada. Dopo decenni di ritardi, inadempienze, inchieste giudiziarie che hanno frenato la realizzazione, fra le altre cose, di determinanti assi viari per il rilancio economico, produttivo e sociale della Calabria, il Governo non gioca il jolly di un accelerazione concreta dei cantieri, finalizzata alla pronta realizzazione delle opere, ma si arrocca in posizioni di retroguardia che, purtroppo, finiranno per allungare ancora di più le interminabili attese di questo territorio».

«Il completamento della Strada statale 106 dalla Calabria verso la Puglia – ha detto – la realizzazione completa dell’Alta velocità sulla tratta ferroviaria che unisce Salerno a Reggio Calabria, la concretizzazione dei cantieri decennali per la realizzazione dei nuovi ospedali, sono solo alcune delle eterne incompiute sulle quali abbiamo acceso i riflettori nelle scorse settimane. Per chiudere queste partite non c’era bisogno di cambiare allenatore, si avvertiva forte invece la necessità di nuovi e importanti investimenti per rinforzare la squadra, metterla al riparo da coloro che giocano contro gli interessi dei calabresi per tornaconto personale e criminale, dotarla di quegli strumenti – professionali e strutturali – in grado di segnare il gol decisivo».

«Il passaggio – ha concluso – di competenze alle strutture commissariali – come ci racconta l’esperienza decennale del commissariamento della sanità calabrese – quasi mai ha portato risultati concreti, positivi, tangibili. I dati occupazionali della nostra regione, segnati in maniera negativa da un’emergenza pandemica che, ancora oggi, appare di difficile risoluzione, ci dicono che non c’è più tempo da perdere». (rrm)

 

 

FenealUil Calabria: Sfruttare al massimo risorse del Recovery

Mariaelena Senese, segretario generale della FenealUil Calabria (Federazione nazionale lavoratori edili affini e del legno), ha ribadito che «è importante sfruttare al massimo le risorse messe a disposizione dall’Europa con il Recovery fund e, per farlo, è necessario avere una visione chiara di quale dovrà essere il futuro della Calabria».

«Questa visione, purtroppo – ha aggiunto – pare mancare all’attuale ceto dirigente calabrese, soprattutto a coloro che sono stati chiamati a guidare la cosa pubblica calabrese e che, purtroppo, oggi non solo mancano di prospettiva ma non sono neanche abilitati alla gestione dell’ordinaria amministrazione».

«Il copia e incolla – ha proseguito – utilizzato per presentare al Governo le priorità infrastrutturali della Calabria da inserire nel Recovery plan italiano è l’ennesima ingiustizia consumata sulle spalle dei calabresi. Le opere collazionate nella proposta calabrese, infatti, altro non sono che infrastrutture già programmate e finanziate attraverso altre fonti di sostegno economico, con piani di valenza nazionale o europea. Il rischio insito in questa idea strampalata è quello di produrre solo un surplus di finanziamenti, una accavallamento pericoloso di fondi che, per paradosso, potrebbe affossare definitivamente la realizzazione di infrastrutture delle quali i calabresi avrebbero dovuto già beneficiare.

Cosa fare allora? Presto detto. Intanto, vi è la necessità di convocare il partenariato economico e sociale, al fine di riprogrammare al meglio la dote ancora disponibile del Por Calabria 2014/2021 e, poi, percorrendo la stessa strada mettere mano ad una seria progettazione infrastrutturale per non disperdere in mille rivoli, o addirittura rischiare il disimpegno e la restituzione a Bruxelles dei finanziamenti europei, la programmazione 2021/2027».

«Ad oggi – ha concluso – nonostante le tante denunce pubbliche fatti in questi mesi dalla FenealUil Calabria, il governo regionale ha ritenuto opportuno rimanere silente e non dare risposte ai cittadini calabresi. Il sindacato, la FenealUil Calabria, ha le idee ben chiare su quali possano essere le priorità infrastrutturali per la Calabria e l’amministrazione regionale non può più fare finta di nulla davanti ai nostri solleciti di incontro, davanti alle nostre proposte di ammodernamento ed efficientemente di un territorio che rischia, seriamente, di vedere allargarsi in maniera irrimediabile il divario con il resto del Paese». (rcz)

FenealUil Calabria: I fondi europei per la metroleggera di Cosenza dirottati ad altri capitoli di spesa

I fondi europei che erano destinati alla realizzazione della metroleggera di Cosenza, verranno «stornati e destinati ad altri capitoli di spesa». È questa la denuncia di Mariaelena Senese, segretario generale della FenealUil Calabria sottolineando che, così, «rimarrà la ferita aperta di un cantiere importante, complicato e mai portato a compimento».

«Ne può bastare a contenere il nostro sfogo – ha detto la segretaria generale – il fatto che, come sottolineato dalla Commissione europea, i fondi stornati dalla realizzazione della metroleggera di Cosenza dovrebbero andare – il condizionale è d’obbligo a queste latitudini – al sostegno del settore sanitario, delle piccole e medie imprese e dell’istruzione per rafforzare la capacità regionale di risposta alla crisi Covid 19». 

S«alute e occupazione, infatti – ha concluso – non dovrebbero mai entrare in conflitto fra di essi. Il lavoro, quello sano, quello rispettoso delle regole, quello messo in sicurezza a ogni virus, soprattutto in Calabria,  rappresenta la prima necessità per rimettere in moto quell’ascensore sociale, purtroppo, fermo da troppo tempo». (rcs)

FenealUil Calabria: Venga completato il tracciato della nuova Strada Statale 106

«Chiediamo – ha detto Mariaelena Senese – un’accelerazione sui lavori di realizzazione del tratto della Strada statale 106 compreso fra lo svincolo di Simeri Crichi e quello di Passovecchio» ha dichiarato Mariaelena Senese, segretario generale della FenealUil Calabria, dopo la conclusione, sulla Statale 106, del Tour fra le incompiute a Simeri Crichi.

«Ciò – ha aggiunto – consentirebbe di realizzare un collegamento più veloce e sicuro fra Catanzaro e Crotone e, allo stesso tempo, assecondare le necessità crescenti di mobilità del territorio e aiutare le sue potenzialità turistiche e culturali».

Il segretario generale Mariaelena Senese, accompagnata da Gaetano Tomaselli e Vittorio Vattini, ha posto l’accento sui ritardi infrastrutturali del territorio e sulle priorità della categoria. 

In particolare, il segretario generale della FenealUil Calabria ha richiamato l’attenzione della politica nazionale e regionale sulle tante incompiute presenti sul territorio di Catanzaro, a partire dalla diga di Gimigliano, e sulla necessità, poi volte rappresentata, di completare il tracciato della nuova Strada statale 106. 

Durante il suo intervento, poi, Mariaelena Senese ha focalizzato la sua attenzione sulla diga di Gimigliano: la diga sul lago fantasma, per ricordare a tutti come questa sia «l’incompiuta più disastrosa non solo della Calabria ma di tutta la Penisola. Un’opera sulla quale tutta la politica si è impegnata ma che, sino ad oggi, non ha visto la luce».

A Simeri Crichi, accanto a Mariaelena Senese, c’era anche il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, accompagnato dal Segretario organizzativo Francesco De Biase

«La politica – ha detto Santo Biondo – non manchi l’occasione del Recovery plan, ci ascolti e lavori per rilanciare infrastrutturalmente, socialmente ed economicamente la Calabria, per liberarla da giogo mafioso, aiutarla a recuperare il gap con il resto dell’Italia ed aprirla all’Europa. La Regione non si arrocchi su posizioni difensive inaccettabili, si apra al confronto con il partenariato economico e sociale e liberi la programmazione europea dai ragionamenti fra pochi intimi, proiettandola in un ragionamento ampio e costruttivo con le parti sociali e tutti gli stakeholder coinvolti». (rcz)

In copertina, da sinistra De Biase, Biondo, Tomaselli, Senese e Vattini