A Roma un convegno su Francesco Perri

A Roma si è parlato dello scrittore Francesco Perri, nel corso dell’evento Francesco Perri, dalla storia alla letteratura, svoltosi nelle sale di Palazzo Caetani, dove ha sede la Fondazione “Camillo Caetani”.

Un evento che è stata, anche, l’occasione per presentare il numero monografico della rivista Mosaico Italiao, diretta dal prof. Fabio Pierangeli, docente dell’Università di Tor Vergata di Roma, dedicato interamente allo scrittore Francesco Perri.

Dal contenuto ricchissimo della rivista,  è nata l’idea di presentare l’opera dello scrittore, mettendo in evidenza gli stretti rapporti dei suoi scritti con gli eventi storici di cui è stato testimone e protagonista negli anni Venti del secolo scorso.

Si è parlato, quindi, dei romanzi Emigranti (di recente ripubblicato da Rubbettino) e I Conquistatori (Laruffa) e anche – più in generale – della figura dell’artista e della sua coerenza etica, che ha trovato espressione in queste due opere strettamente legate all’attualità drammatica del primo dopoguerra: dall’occupazione delle terre agricole da parte dei contadini, in “Emigranti”, allo scontro tra i fasci di combattimento e il movimento degli operati nelle aree agricole del paese, quali la Lomellina, dove Francesco Perri visse per un paio di anni, diventando testimone di eventi violenti e drammatici, nei “Conquistatori” .

Dopo i saluti del presidente della Fondazione Caetani, il prof. Antonio Rodinò di Milione, che ha ricordato le proprie origini calabresi, il prof. Fabio Pierangeli è intervenuto con competenza e passione a illustrare il numero della rivista e la figura di grande scrittore di Francesco Perri.

La ricercatrice dell’Università di Tor Vergata, Elisiana Fratocchi, che ha moderato l’evento, ha intervistato la nipote dello scrittore, Giulia Perri, avvocato e scrittrice, che – nella sua qualità anche di Presidente del Centro Studi Francesco Perri – ha raccontato come è nata l’idea del Centro Studi, durante il primo lockdown del 2020, e di come un gruppo di persone appassionate abbia saputo lavorare insieme per diffondere le opere e far conoscere la figura e i valori etici dello scrittore.

Pierangelo Lombardi, docente di Storia Contemporanea all’Università di Pavia, collegato da remoto, ha narrato le genesi e l’importanza anche come fonte storica del romanzo “I Conquistatori”, ambientato nelle campagne della Lomellina nel periodo 1920/21, definendo l’opera un vero e proprio “libro di battaglia”, come lo aveva considerato – a suo tempo – lo stesso Perri.

La prof.ssa Carla Palmese ha tracciato una linea di contatto tra “Emigranti” del 1927 e la situazione attuale dell’emigrazione, mettendo in risalto le affinità dell’opera letteraria con il film di Matteo Garrone Io capitano.

Daniel Raffini, ricercatore dell’Università di Tor Vergata, ha illustrato con competenza e passione il pamphlet “Il fascismo”, che Francesco Perri scrisse nel 1922 prima della marcia su Roma, denunciando le caratteristiche del fascismo e del regime fascista che si sarebbe instaurato di lì a poco, con lucidità e passione politica e scrittura veemente.

Ha chiuso i lavori il Francesco Violi, del Centro Studi, insegnante di letteratura e storia alle scuole superiori di Torino, che ha concentrato la sua attenzione sul periodo forse meno noto di Francesco Perri: le opere degli anni ’30 e quelle che pubblicò negli anni ’40. Libri in cui la denuncia della situazione politica del paese era obbligatoriamente “spostata” in epoche remote o nascosta dietro trame narrative apparentemente “leggere”, ma in cui l’impegno era ben evidente e la qualità della scrittura degna di uno scrittore dalla penna elegante e sicura, che vale la pena di rileggere anche nelle scuole, come la Regione Calabria ha deliberato di fare, di recente, con meritoria iniziativa.

Il pomeriggio è stato un successo, con una sala piena e attenta e un pubblico numeroso, che seguiva l’evento sulla diretta youtube sul canale della Fondazione Caetani, per ascoltare i messaggi di uno scrittore e intellettuale che ci sa parlare anche oggi, suscitando emozione e interesse. (rrm)

A Roma si presenta il numero di “Mosaico Italiano” dedicato a Francesco Perri

Domani pomeriggio, a Roma, alle 17, a Palazzo Caetani, sarà presentato il numero di Moisaico Italiano a cura di Elisiana Fratocchi e Daniel Raffini, realizzato in collaborazione con il Centro Studi “Francesco Perri” e dedicato all’opera e alla figura di Francesco Perri.

Il prestigioso mensile dell’Istituto italiano di Cultura offre, così, l’occasione per riscoprire un grande intellettuale e scrittore, antifascista della prima ora, attento osservatore e testimone del suo tempo.

Intervengono Elisiana Fratocchi, Daniel Raffini, Fabio Pierangeli, Pierangelo Lombardi, Giulia Perri e Francesco Violi.

Daniel Raffini, dottore di ricerca in Italianistica alla Sapienza Università di Roma, presenta così la rivista: «In questo numero di “Mosaico Italiano” abbiamo deciso di affrontare la figura di Francesco Perri, spinti principalmente dal valore testimoniale e morale della sua opera letteraria e della sua produzione giornalistica. Il numero si apre con la testimonianza della nipote Giulia Perri, custode della memoria e attiva studiosa della vita e dell’opera del nonno. I tre saggi che seguono  ricostruiscono la fase più interessante della produzione dello scrittore attraverso l’analisi del saggio “Il Fascismo. La Battaglia di Pan” (1922) e dei romanzi “I Conquistatori” ed “Emigranti”. In chiusura, ci è parso utile proporre alcuni testi dell’autore e sull’autore rinvenuti sulle riviste “La Fiera Letteraria” e “L’Italia letteraria”, che permettono di avere una visione dello scrittore nel suo tempo». (rrm)

Il direttore del Conservatorio di Cosenza Perri premiato a Tirana

Prestigioso riconoscimento per Francesco Perri, direttore del Conservatorio di Cosenza, a cui è stato conferito il Premio Muse Art & Science a Tirana.

Il Premio, infatti, viene assegnato a istituzioni e personalità che contribuiscono allo sviluppo e alla diffusione della cultura nell’interesse collettivo.

«Tirana – ha detto il Maestro Perri – è una città in pieno sviluppo infrastrutturale e culturale. La Calabria è ricca di una importante tradizione arbereshe e questo mio riconoscimento inizierà nuovi rapporti all’insegna della musica fra i due popoli». (rrm)