Apprezzamento del Garante della salute per l’arresto dell’infermiere di Oncologia a Catanzaro

di ANNA MARIA STANGANELLI – Esprimo particolare apprezzamento per l’operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, al termine di un’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica del capoluogo, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale competente, per un infermiere in servizio presso il reparto di Oncologia dell’Ospedale “De Lellis” Ciaccio di Catanzaro, che , secondo le accuse, avrebbe abusato di numerosi pazienti oncologici affidati alle sue cure.

Ho contattato nell’immediatezza per le vie brevi il Direttore dell’ U.O. di Oncologia, Dott. Vito Barbieri, il quale mi ha comunicato che a seguito di alcune segnalazioni relative ad anomalie comportamentali, lui stesso si era interfacciato con la direzione aziendale che prontamente aveva attivato tutte le procedure di competenza che hanno dato anche impulso alle indagini coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Catanzaro.

L’operazione odierna testimonia quanto sia importante vigilare costantemente e con attenzione sulle dinamiche quotidiane che accadono in ambiente sanitario affinché sia sempre garantito il rispetto dell’etica e la tutela della dignità della persona e soprattutto quanto sia fondamentale intervenire prontamente in sinergia con le autorità tutte affinché si attivino tutte le procedure per disinnescare determinate situazioni e isolare le mele marce. A tal proposito la direzione non appena ricevute le segnalazioni aveva già proceduto a disporre l’allontanamento dal reparto dell’infermiere destinandolo ad altre mansioni.

Quanto accaduto non deve intaccare l’operato del reparto , un “eccellenza riconosciuta”. È doveroso infatti ricordare che nel giugno scorso, il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) del tumore al polmone della nuova azienda ospedaliera universitaria “Dulbecco” di Catanzaro, coordinatore di progetto il Dott.Barbieri, ha ottenuto la certificazione di qualità Iso 9001/2015, la prima in Calabria, confermandosi come uno dei punti di riferimento nella regione per la diagnosi e il trattamento delle neoplasie polmonari.

La mia attenzione continuerà a rimanere altissima a difesa di tutti i pazienti, in particolare modo quelli più fragili, che devono poter affrontare il loro percorso con la necessaria serenità e amore non solo da parte dei loro familiari, ma anche da parte di tutto il personale sanitario, perché quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze. (ams)

(Anna Maria Stanganelli è Garante della salute della Regione Calabria)

La Garante della Salute sul naufragio di Cutro: responsabilità cruciale della Ue

 

di ANNA MARIA STANGANELLI –“Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto… Tutto quello che avete fatto a uno solo dei miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me” (Matteo 25,31-46)

Piangono senza parlare i circa 60 migranti superstiti del naufragio a Cutro, con lo sguardo fisso nel vuoto; una donna grida disperata il nome del figlio che non trova più.

Chissà cosa pensava quel piccolo angelo sull’imbarcazione della speranza, spezzata in due dalle onde, a Steccato di Cutro, nel Crotonese.

Forse sognava un futuro diverso, fatto di giochi e divertimenti, non lo sapremo mai.

Oggi è il giorno del dolore per la Calabria e desidero esprimere la mia profonda, accorata e commossa vicinanza ai nostri fratelli coinvolti in questa tragedia.

Quanto accaduto rappresenta l’ennesimo segnale della drammatica situazione che migliaia di migranti sono costretti a vivere nel tentativo di raggiungere l’Europa, spesso a rischio della propria vita. È inaccettabile che in un’epoca in cui siamo in grado di compiere conquiste tecnologiche straordinarie, non si riesca a porre fine a questa tragica realtà.

L’Unione Europea ha una responsabilità cruciale rispetto al fenomeno migratorio, dovendo garantire l’accesso alle procedure di asilo e protezione internazionale per chi ne ha diritto, nonché promuovere politiche di sviluppo e cooperazione con i Paesi di origine dei migranti al fine di prevenire le cause profonde della migrazione forzata.

È necessario un approccio olistico e umanitario che ponga la dignità e i diritti dei migranti al centro delle politiche europee.

Il naufragio di Cutro rappresenta un duro colpo per la comunità internazionale e deve essere un forte richiamo a un impegno rinnovato pe r porre fine alle morti in mare e garantire una gestione sostenibile e umana del fenomeno migratorio.

In un momento così tragico, è importante mettere in campo iniziative di solidarietà, come i calabresi sanno fare e come già sta facendo il Governo regionale, per fornire ai sopravvissuti e alle famiglie, il sostegno, l ’assistenza medica e psicologica di cui hanno bisogno e fare il possibile per alleviare le loro sofferenze.

 “Ieri sono stato salvato, oggi devo salvare gli altri. Non potrei fare altrimenti. Non si può più morire in mare per fuggire dal proprio paese in guerra… i lampedusani hanno sofferto con noi e ci hanno accolto come fratelli”.

Parole di Tadese Fisaha, l’unico tra i 155 sopravvissuti eritrei al naufragio al largo dell’isola di Lampedusa, dove il 3 ottobre 2013, 368 migranti trovarono la morte in mare, ad essere rimasto in Italia. Tadese oggi vive a Roma e aiuta altri rifugiati come lui. (stg)

(Garante della Salute della Regione Calabria)

La Garante della Salute Stanganelli: Bene sequestro casa di cura abusiva a Reggio

La Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli, ha espresso apprezzamento per il sequestro di una casa di cura abusiva a Reggio Calabria.

Un’attività svolta dai Carabinieri del Nas di Reggio nell’ambito di una specifica campagna di controlli di aderenza presso le strutture sanitarie ed assistenziali per gli anziani e disabili durante le festività Natalizie, che ha portato alla scoperta di una casa «completamente abusiva e priva dei requisiti strutturali ed organizzativi necessari per l’assistenza alle “persone deboli”, nella quale è stata riscontrata la presenza di nove persone affette da gravi patologie psichiatriche e bisognosi di continua assistenza e cure».

«Le strutture sanitarie ed assistenziali per anziani e disabili – si legge in una nota – proprio perché ospitano soggetti più vulnerabili sotto il profilo immunitario, sono luoghi nei quali deve essere garantito il rispetto delle regole e del buon senso. Le condizioni di mancata sicurezza ed elevato rischio a cui sarebbero stati esposti gli ospiti della struttura, ai quali va la mia solidarietà, destano sentimenti di rabbia e indignazione».

«L’attività di controllo assidua sul territorio  – conclude la nota – rappresenta il mezzo attraverso il quale certificare le tante strutture che operano con rigore e accendere i riflettori su episodi come questo, che destano particolare allarme sociale». (rrc)