I 26 nuovi Maestri del Lavoro calabresi

di PINO NANO – Centouno anni di vita. La Festa dei Nuovi “Maestri del Lavoro”, non in tutte le regioni d’Italia, ha avuto la fortuna e il privilegio di avere presente alla propria cerimonia ufficiale un membro del Governo. Cosa che è invece accaduta a Catanzaro, dove a presiedere la manifestazione ufficiale che ha incoronato i nuovi 26 Maestri del Lavoro calabresi c’era il sottosegretario agli interni Wanda Ferro.

«Oggi è una giornata importante – dice Wanda Ferro – che mi vede ancora una volta presente qui all’interno del Palazzo del Governo di Catanzaro nel riconoscimento a tanti uomini e donne che hanno lavorato, che hanno saputo attraverso la morale, l’etica, la professionalità, la formazione, la volontà di coniugare anche un lavoro di squadra con un’occupazione stabile, cosa che diventa sempre più complicata, la possibilità di tramandare ai giovani quello che deve essere un insegnamento importante e formativo».

«L’augurio più grande a tutti questi uomini e donne che oggi vedono nei propri congiunti un momento di grande orgoglio di grande felicitazione – aggiunge Wanda Ferro – è di avere un percorso familiare ricco di soddisfazioni come è stato nel loro ambito lavorativo”.

Alla cerimonia di Catanzaro hanno partecipato anche il prefetto del capoluogo calabrese Enrico Ricci, il direttore dell’Ispettorato regionale del lavoro dell’area metropolitana di Reggio Calabria Massimiliano Mura e il Console regionale dei Maestri del lavoro Francesco Saverio Capria. Presenti in sala, assieme ai più diretti interessati, anche il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita e i primi cittadini dei rispettivi comuni di residenza dei nuovi Maestri del lavoro.

Il prefetto del capoluogo ha poi richiamato il senso di quanto espresso dal presidente Sergio Mattarella qualche giorno fa proprio qui in Calabria: «Il Capo dello Stato ha sottolineato la centralità del lavoro nella Costituzione della nostra Repubblica e ha rimarcato anche gli aspetti positivi dell’aumento del tasso di occupazione. Il presidente ha posto l’accento anche su tutto quello che c’è ancora da fare e ha messo in rilievo come sia inaccettabile il dato sugli infortuni sul lavoro. Una sola vittima è una tragedia, ma 1000 morti all’anno – ha concluso Ricci – effettivamente rappresentano un qualcosa che pesa su tutti noi».

Ma chi ha diritto ad una decorazione di questo genere? La norma che regola la materia è chiarissima: «Cittadini italiani che abbiano prestato attività lavorativa ininterrottamente per un periodo minimo di venticinque anni alle dipendenze della stessa azienda o di trent’anni alle dipendenze di aziende diverse; lavoratori italiani all’estero, senza l’osservanza dei predetti limiti di anzianità».

La “Stella al merito del lavoro”, vi ricordo, è una decorazione nata nel 1923, Regio decreto del 30 dicembre di quell’anno numero 3167, e ha come finalità principale quella di “Premiare singoli meriti di perizia, laboriosità e buona condotta morale dei lavoratori dipendenti da imprese pubbliche o private”. Mentre l’accertamento dei titoli di benemerenza viene svolto da una Commissione nominata e presieduta dal Ministro del Lavoro e composta dal Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro d’Italia, dal Presidente dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani d’Azienda, da cinque funzionari designati dalla Presidenza del Consiglio e dai Dicasteri degli Esteri, Agricoltura, Industria, Lavoro, da sei membri designati dalle organizzazioni sindacali di categoria, da quattro membri in rappresentanza dei datori di lavoro.

Eccoli i nostri nuovi 26 Maestri del Lavoro, suddivisi per provincia di provenienza

Catanzaro: Loredana Brescia, Eugenio Caracciolo, Michele Di Marino, Giuseppe Giulino, Maria Concetta Laugelli, Luciano Longo, Vittoria Menniti, Salvatore Veraldi.

Cosenza: Francesca Arena, Olimpia Ciliberto, Giuseppe Costanzo, Domenico Giuliani, Rosario Iorio, Teresa Marinaro, Giampiero Mazza.

Crotone: Cataldina Aloe, Giuseppe Balestrieri, Roberto Pugliese.

Reggio Calabria: Demetrio Bonio, Catena Laurendi, Domenica Giuseppina Morano.

Vibo Valentia: Rocco Caglioti, Roberto Cammarata, Pietro Giuliano, Francesco Pugliese, Antonio Marcello.

E, infine, un ultimo dettaglio di cronaca. Dei 26 Maestri del Lavoro qui citati, solo due di essi, il cosentino Giampiero Mazza e la signora catanzarese Vittoria Menniti, avranno anche l’onore e il privilegio di essere insigniti della stessa decorazione nel corso di una successiva cerimonia che si terrà presumibilmente in ottobre, al Quirinale, e questa volta alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e delle più alte cariche dello Stato.

Un motivo in più per i Maestri calabresi di sentirsi orgogliosi per tanta attenzione istituzionale. (pn)

REGGIO CALABRIA – I Maestri del lavoro realizzano Una stella per le scuole

A seguito dell’ampliamento delle competenze all’interno del percorso scolastico, la Federazione Nazionale dei Maestri del Lavoro, già da decenni impegnata negli Istituti con il progetto Scuola-Lavoro-Sicurezza, ha inteso dopo l’esperienza devastante del covid e stimolata dalle innovazioni intervenute nella didattica, modificare l’obiettivo della propria missione.

Questa missione si propone di stimolare le nuove generazioni a riflettere meglio sul loro futuro, cogliendo nel contempo le innovazioni avvenute nei contesti nei quali si trovano a vivere ed operare.

L’intervento dei Maestri è finalizzato a comunicare l’esperienza che gli stessi hanno accumulato con il loro sapere e, soprattutto, con il loro sapere essere e saper agire, ovvero le competenze acquisite durante il periodo lavorativo.

Il perno su cui ruota la “Testimonianza formativa” sono proprio i percorsi per le competenze trasversali per l’orientamento (Pcto), progetto del Ministero dell’Istruzione che soprattutto negli ultimi tre anni delle Scuole secondarie di 2° grado si affianca alla formazione scolastica con percorsi teorici e pratici.

«Doniamo tempo e sapienza per portare la nostra testimonianza formativa prefiggendoci l’obiettivo di ampliare i percorsi conoscitivi delle nuove generazioni. Siamo consapevoli anche, che per noi Maestri sia stata questa anche un’interessante immersione nel mondo giovanile che ci ha arricchito e ci permetterà anche di comprendere meglio molti aspetti delle problematiche delle nuove generazioni» è quanto dichiarato dal Console dei Maestri del Lavoro Nicola Morabito.

Queste sono le motivazioni che, proposte alla Dirigenza ed al corpo docente dell’Istituto Professionale Ipsia di Siderno-Locri, ci hanno permesso, mediante un protocollo d’intesa affiancato ai protocolli nazionali con il Ministero dell’Istruzione, di iniziare i percorsi formativi con gli studenti delle classi 3 e 4 su un tema molto importante quale “La Cultura della sicurezza”.

Lo scopo di questo modulo formativo è quello di sensibilizzare gli studenti sull’importanza della Sicurezza come parte integrante del Lavoro, intendendo che il primo e irrinunciabile fattore di Sicurezza è insito nei comportamenti di tutti coloro, nessuno escluso, che lavorano in azienda partendo dall’imprenditore per passare a tutti i collaboratori, compresi gli studenti che per i percorsi di Pcto avranno l’opportunità di entrare in azienda. Si affrontano e sviluppano i concetti di pericolo e rischio, di prevenzione e protezione, tutti finalizzati a inquadrare la Sicurezza come parte irrinunciabile di ogni lavoro.

Si è riscontrato un forte interesse da parte dei ragazzi durante i corsi che hanno impegnato i Maestri e gli allievi in 6 ore distribuite su 2 giornate nei due Istituti di Siderno e Locri.

Il Consolato Metropolitano dei Maestri del Lavoro di Reggio Calabria ringrazia il Dirigente dell’Istituto Professionale Ipsia Siderno – Locri, dott Gaetano Pedullà, per aver consentito l’attuazione del Progetto, la Professoressa Daniela La Porta che ha affiancato i Maestri nei loro interventi per quanto concerne la programmazione, tutto il corpo docente che ha seguito gli incontri formativi ed i tecnici di laboratorio sempre presenti per il supporto alle apparecchiature.

Un ringraziamento è rivolto ai Maestri relatori Giuseppe Spinella e Giofrè Antonio che, oltre al Console Nicola Morabito, si sono impegnati ed hanno dato la loro disponibilità sia nella fase progettuale che in quella didattica per trasmettere agli studenti le proprie esperienze e competenze in modo da fare crescere in loro la passione per la conoscenza e per il lavoro. (rrc)