A Rosarno i presepi artigianali

di CATERINA RESTUCCIADomenica scorsa, 15 dicembre, è stata la domenica delle Associazioni di Rosarno.

È bastata l’iniziativa dell’anno scorso cioè l’apertura della Via del Natale Rosarnese a cura delle Associazioni A.Fe.Ro. e NuovaMente per riaccendere gli entusiasmi, moltiplicare le forze, unificare le parti.

Momento storico incancellabile e senza precedenti, erano tutte insieme le Associazioni per avviare l’atmosfera sì magica, ma soprattutto familiare, ospitale, avvolgente e cordiale.

Ogni dettaglio ha parlato della Rosarno attiva, di quella dinamica e sensibile.

Insieme all’inaugurazione del percorso natalizio chiamato “Via del Natale Rosarnese 2024”, che ha ricamato due viuzze leggendarie della cosiddetta “Americhicchja” di Rosarno, è stata la volta di altre due splendide e ammalianti iniziative, le quali hanno rappresentato al meglio il senso del Natale.

Si parla di presepi.

Due le idee per due realtà associative diverse, ma accomunate dallo stesso amore e dalla stessa dedizione alla propria terra attraverso, in quest’occasione, l’immagine della Santa Natività per la realizzazione di due esposizioni di intensa narrazione.

La prima idea nasce e si pianifica in seno ad una delle Associazioni più identificative dei giovani e delle giovani rosarnesi, oggi ormai uomini e donne, ossia il Fibi Royal Club, che ha una longevità importante, poiché fondata dal 1993 e presieduta da Domenico Romeo.

Si tratta della prima edizione di Esposizione di Presepi in stile popolare e orientale, organizzata dalla Fibi Royal in stretta collaborazione e gentile concessione dell’Arcipretura San Giovanni Battista, con la guida del Vicario Vescovile Don Pino Varrà e il supporto tecnico di Pietro Costantino per la costruzione dell’insieme espositivo.

Location d’eccellenza per questo puzzle di presepi è la Chiesa della Madonna del Rosario, anche detta di San Rocco per il Santo molto venerato. 

All’ingresso su un piano predisposto sono adagiati ben 24 Presepi, che sono stati donati per l’allestimento temporaneo da artisti, da collezionisti e collezioniste. Di materiale di riuso e dal gusto remoto quelli di Lino Licari, esploratore, guida escursionista, di grande eleganza quelli dell’artista, rosarnese d’adozione, Ambra Miglioranzi, dal bel gusto orientale e singolari per fattura anche quelli di Don Pino Varrà, ex parroco di Rosarno.

Ve ne sono ancora di singolare bellezza, proseguendo con quelli dello scenografo presepista Giuseppe Morabito di Cittanova, quelli di materiali originali e di manuale fattura locale dell’artista rosarnese Maria Grazia Spataro e infine di Verio Sirignano, calabrese d’adozione, con i suoi presepi in polistirene e gesso scagliola in stile palestinese e gusto napoletano.

Ammiratori ed ammiratrici di questo complesso multicolore e multiforme di Presepi ne potranno osservare ogni aspetto, con ogni mirabile curiosità, tutti i giorni dalle 17 alle 20 e la domenica con l’apertura eccezionale mattiniera dalle 08.30 alle 10.30.

Ed un angolo a sé per una lettura più attenta e sognatrice, con gli occhi innocenti di una piccola creatura, è il Presepe “Angeli”, dalla collezione del presepista Giuseppe Morabito, che da una propria immaginazione e da un sogno realizza un unicum nelle tipologie del presepe. Ed ecco una bella e ancora fanciulla Maria Vergine e l’operoso San Giuseppe, dormienti e stanchi, sfiniti dalle fatiche del loro peregrinare prima della Nascita del Bambinello, che affidano ad Angeli puri e sorridenti il piccolo Gesù a lor custodia.

L’opera è la sintesi della sceneggiatura del Morabito con la scultorea realizzazione dei personaggi per mano di una nota artista spagnola di Barcellona, Elsa Monteserrat Ribes, la quale per l’ordine ed il pensiero del cittanovese ha scolpito, lavorato e dipinto pezzi unici per un Presepe dormiente in quiete e pace, donando così allo spettatore e alla spettatrice una serenità interiore unica.

La seconda esposizione vede protagonista non solo il Presepe come riproduzione, ma anche la sede di ospitalità. La scelta della Pro loco di Rosarno è andata per la Chiesa della Trinità, localmente nota anche come Chiesa del Purgatorio, testimone tra le più antiche dell’architettura e dell’arte religiosa rosarnese.

«L’iniziativa del Presepe nella Chiesa del Purgatorio è nata in collaborazione con il parroco Don Salvatore Larocca, per dare lustro a questa spettacolare chiesa e per dare inizio a tutto il percorso che poi è stato realizzato». Parla così Michele Borgese, presidente della Pro loco, che si è prodigata per la messa in opera di tutto il capolavoro.

Il presepe, realizzato tutto a mano, eccetto che i pastori, è stato costruito con materiali diversi, che vanno dal sughero alla corteccia di albero, dal muschio alla juta e tanto altro materiale anche di riuso nel pieno rispetto dell’ambiente. Tutti i particolari più significativi case, fiumi, fontane sono stati interamente lavorati in modo artigianale. Al fine di completare l’opera in tempo utile previsto, i lavori erano già iniziati ai primi di Novembre. Per poter ammirare questa impresa di ben 30 metri quadri la Chiesa sarà aperta tutti i giorni dalle 17 alle 22.

Tutto ciò risulta un vero e proprio trionfo di coesione sociale senza precedenti e potrà essere visitato gratuitamente dedicandosi piacevolmente del tempo insieme a famiglie ed amici in piena ospitalità rosarnese. (cr)

Rosarno ha celebrato la Giornata contro la violenza sulle donne

Si è svolto, a Rosarno, l’evento Non sei sola, organizzato dal Comune di Rosarno in collaborazione con i volontari del Servizio Civile Universale, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sull’importanza del rispetto e della parità di genere.

È stata inaugurata una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza di genere, accompagnata da una targhetta in cui sono riportati i contatti telefonici dei centri antiviolenza in Calabria. L’evento è iniziato con il discorso del sindaco, dott. Pasquale Cutrì, il quale ha sottolineato come la donna vada amata e rispettata e non sopraffatta e violentata: «La donna non è proprietà dell’uomo – ha dichiarato Cutrì – L’uomo e la donna sono uguali e la bellezza dell’amore sta proprio in questo: nel rispetto reciproco, nel volersi bene, nel conversare, nel voler stare insieme. Come diceva William Shakespeare, la donna è nata dalla costola dell’uomo non dai piedi per essere pestata, non dalla testa per essere superiore ma dal fianco per essere uguale».

Inoltre, l’evento ha visto la partecipazione attiva dei bambini delle scuole di ogni ordine e grado, che hanno emozionato il pubblico con un musical e un coro, portando un messaggio di speranza e solidarietà. Nel corso della manifestazione, il maestro di arti marziali Arturo Messina ha eseguito una dimostrazione di autodifesa, enfatizzando l’importanza della prevenzione e della consapevolezza nella lotta alla violenza.

La giornata si è conclusa con una marcia di sensibilizzazione, che ha attraversato le vie del centro cittadino, coinvolgendo cittadini di tutte le età in un percorso di riflessione e impegno collettivo. L’iniziativa ha rappresentato un momento di grande valore simbolico e di comunità, dimostrando il forte impegno di Rosarno nella promozione della sicurezza e del rispetto per le donne. (rrc)

ROSARNO (RC) – Venerdì col Rotary si parla di Arte Orafa e Scultura

Venerdì 15 novembre, a Rosarno, alle 18, al Liceo Scientifico “R. Piria”, si terrà l’incontro Arte Orafa e Scultura, storie di Calabria: Michele e Antonio Affidato, organizzato dal Rotary Distretto 2102.

I presidenti dei Rotary Club, Vincenzo Barca, Giacomo Francesco Saccomanno, Diego Ricciardi e Giuseppe Gatto, non solo illustreranno il successo di questa importante e tradizionale famiglia di orafi, ma consentiranno a tutti di poter conoscere tale arte ed anche i monili che, con delle modelle professioniste, sfileranno nella serata.

Dopo i saluti dei presidenti, vi saranno quelli del DGE Distretto 2102, Dino De Marco, del Dirigente Scolastico dell’Istituto “R. Piria”, Maria Rosaria Russo, del responsabile dei Corsi Serali Moda, Sergio Talarico, e del Sindaco del Comune di Rosarno, Pasquale Cutrì.

A seguire, poi, l’intervento del PDG, District Rotary Foundation Chair – DRFC, Luciano Lucania, e il dialogo diretto, condotto dalla giornalista di Reggio TV, Eva Giumbo, con gli straordinari orafi Michele e Antonio Affidato, che parleranno della loro storia.

Dopo gli intermezzi musicali, vi sarà il sorteggio di un monile offerto dagli orafi Affidato. Le conclusioni sono affidate a Giacomo Francesco Saccomanno, DGN Distretto 2102, che consegnerà anche il volume Medma realizzato da compianto prof. Giuseppe Lacquaniti. Il ricavato della manifestazione sarà rimesso per i progetti internazionali e non della Rotary Foundation. 

L’evento, dunque, sarà un momento di grande rilievo che traccerà i momenti salienti di questa importante famiglia che, con grandi sacrifici ed impegno, ha raggiunto i vertici mondiali con i monili e gioielli che sono l’ammirazione di tutti.

Ed, invero, Michele Affidato nasce a Crotone, cuore della Magna Grecia. Già da ragazzo amava realizzare, con fili di ferro e cuoio, i suoi gioielli artigianali, immaginando di poter creare con le conchiglie del mare della sua città dei capolavori, coltivando nel frattempo in cuor suo una passione: l’arte orafa. Da adolescente inizia ad avvicinarsi a questo mondo, all’età di dodici anni è già a bottega, alternando la scuola al lavoro, pronto ad imparare tutti i segreti di un’arte antica quanto l’uomo; un processo creativo capace di dare vita ad oggetti sempre unici. Dopo aver appreso la conoscenza e le tecniche di lavorazione, nel 1987 avvia la sua bottega di arte orafa nella città di Crotone, coronando il suo sogno, dando forma e anima ai suoi gioielli tra ideazione, studio e sperimentazione. Dalle riparazioni alle prime creazioni su commissione, nascono così le prime collezioni preziose di Michele Affidato che si fa conoscere e apprezzare per le sue capacità artistiche. Iniziano i riconoscimenti per la sua arte e da lì si rivela un nuovo mondo. Crea diversi premi per manifestazioni nazionali e internazionali, partecipa a mostre e sfilate di moda, realizzando anche gioielli per personalità del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura e tra i tanti: il Nobel Rita Levi Montalcini, il Nobel Lech Walesa, il Principe Alberto di Monaco, i Presidenti della Repubblica italiana Ciampi, Napolitano e Mattarella. Inoltre autore dei premi di varie rassegne cinematografiche, tra queste: Nastri d’Argento Grandi Serie Televisive, Taormina Film Fest, Marateale, Premio Internazionale Basilicata, Woman in Cinema Awand nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia e della Festa del Cinema di Roma, Terre di Siena Film Festival.

A seguirlo in questo cammino di successi ora anche il figlio Antonio che prosegue nel percorso del padre. Nella loro bottega di arte orafa, che condivide con i suoi collaboratori, vengono realizzati gioielli ed opere interamente a mano, eseguendo la lavorazione del prezioso metallo con un processo creativo capace di dare vita a creazioni sempre uniche. Un’arte antica, elaborata con sensibilità moderna, arricchita da esperienze personali. Oggi rappresentano un esempio di tenacia, impegno e laboriosità. (rrc)

Il 6 novembre a Rosarno apre Villa Jole Santelli

Il prossimo 6 novembre, a Rosarno, alle 15, sarà inaugurata Villa Jole Santelli, sede delle attività di Assistenza Medica Solidale.

La struttura, un bene confiscato alla criminalità organizzata e intitolata alla compianta presidente della Regione lo scorso 23 maggio, in occasione della Giornata nazionale per la Legalità e il Contrasto dalla criminalità organizzata, si rivolge principalmente alle persone in difficoltà, offrendo servizi sanitari gratuiti e supporto medico a chi non ha accesso alle cure necessarie. Questo progetto ha una duplice valenza: da un lato, rappresenta un’azione concreta per garantire il diritto alla salute e all’assistenza, dall’altro, simboleggia una vittoria della legalità e della giustizia sociale in un territorio che ha spesso sofferto per l’influenza della criminalità organizzata.

La grande sinergia – voluta esaltare dal prof. Paolo Ferrara, Presidente di UniReggio – creatasi con l’intera Amministrazione guidata dal Sindaco Pasquale Cutrì e con il Responsabile del Settore Area Tecnica 2 e Beni Confiscati, arch. Alessandro Messina, ha giocato un ruolo fondamentale per superare molti degli ostacoli che si sono presentati lungo il cammino e che ci hanno consentito oggi di pianificare l’avvio delle attività di Assistenza Medica Solidale.

«La loro disponibilità e il loro sostegno sono stati essenziali per dare una nuova vita a un luogo simbolico, trasformandolo in un punto di riferimento per la comunità», ha detto Paolo Ferrara.

L’avvio delle attività rappresenta un momento di grande orgoglio per UniReggio e sono rese possibili grazie alla disponibilità volontaria di medici e operatori socio-sanitari. Il Presidente Ferrara ha sottolineato l’importanza di questo contributo:

«Sono i dirigenti medici Domenico Antonio Greco e Marina Macrì affiancati dall’operatore socio sanitario Francesco Loiacono i volontari che a partire dal 6 novembre – ha spiegato – ogni mercoledì dalle ore 15:00 alle 18:00, renderanno possibile la realizzazione di questo straordinario progetto. Senza il loro prezioso supporto, l’idea di un’assistenza sanitaria gratuita in questo luogo non sarebbe diventata realtà. Il loro gesto rappresenta la vera essenza della solidarietà e del servizio alla comunità».

Grazie a questo impegno collettivo, la villa non è solo un simbolo di rinascita, ma anche un luogo dove l’aiuto concreto si traduce in cure e attenzioni per chi vive situazioni di fragilità. 

Questo progetto non solo conferma l’impegno di UniReggio nella promozione della legalità e della giustizia sociale, ma valorizza anche il suo ruolo come punto di riferimento per le iniziative a sostegno delle comunità più vulnerabili”.

«L’attivazione di servizi sanitari gratuiti tutti i mercoledì a partire dal prossimo 6 novembre all’interno di Villa Jole Santelli – ha detto – non è solo un traguardo, ma una dimostrazione concreta di come la società civile possa trasformare un luogo di dolore in uno spazio di speranza e di solidarietà. Sarà possibile prenotarsi anche attraverso il numero preposto 338 5214503».

«L’avvio di questo progetto di Assistenza Medica Solidale – ha concluso – non solo conferma l’impegno di UniReggio nella promozione della legalità e della giustizia sociale, ma valorizza anche il suo ruolo come punto di riferimento per le iniziative a sostegno delle comunità più vulnerabili contribuendo alla crescita sociale e al benessere delle persone, soprattutto di quelle che vivono in condizioni di maggiore fragilità». (rrc)

Ricostruita una statua in terracotta medmea di una “Athena Promachos”

di CATERINA RESTUCCIASarà arrivato il momento di riscrivere la storia di Medma e della sua sola e diretta erede Rosarno?

Dopo l’eccezionale ritrovamento di una statuina fittile risalente al lontanissimo preistorico grazie alle ricerche dell’esploratore e studioso Lino Licari, raffigurante la Dea Madre di una civiltà di migliaia di anni antecedente alla nota fondazione della polis magnogreca di Medma, ecco una straordinaria altra novità: la ricostruzione di una statua in terracotta medmea di una “Athena Promachos”.

La ricostruzione della dea Athena dall’attributo “Promachos” è opera di un lavoro minuzioso quanto paziente e certosino di un gruppo di lavoro di provenienza ungherese, che, da qualche anno, sta operando presso i depositi e i musei della città di Rosarno e di Vibo Valentia, al fine di riordinare, restaurare e riportare alla luce migliaia di frammenti e cocci ritrovati da scavi che hanno persino datazione al secolo scorso.

Proprio da uno di questi scavi, ossia dalla proficua campagna di scavo archeologico del grande roveretano Paolo Orsi 1912 – 1913, emerge un qualcosa di indefinibile per lo stesso entusiasmo che esprimono gli studiosi e le studiose.

L’esclamazione più energica e vivace giunge dalla Responsabile dell’attività di riordino e ricostruzione dei reperti depositati dal remoto secondo decennio del secolo scorso, dalla Dott.ssa Ágnes Bencze, che per mesi e mesi si è dedicata insieme al suo gruppo operativo alla ricomposizione della statua.

L’eccezionalità è dovuta al fatto che la statua, comunque ancora frammentaria e non del tutto restituita nella sua interezza per ovvie ragioni di lacunosità dei pezzi, nella sua dimensione è davvero importante, poiché per la stima fatta e con tutte le parti mancanti, ma ipoteticamente ricostruite, potrebbe raggiungere l’altezza di ben 166 cm.

Certamente gli studiosi e le studiose sanno, ma anche chi ha passione della materia, che non è cosa nuova il rinvenimento e la ricostruzione di statue di questa tradizione, ossia di un modello come quello di Athena Promachos abbastanza diffuso in Atene e in siti magnogreci. Ma la ricomposizione di una statua di Atena dalle dimensioni così notevoli da uno dei siti più noti degli scavi dell’Orsi, presso la località detta Calderazzo, e da decenni definita come Tempio dedicato alla Dea Persefone, produce dubbi e curiosità, fa vacillare certe convinzioni nel proseguire a intendere quel Tempio come luogo di culto e venerazione dedicato a Persefone.

Come può spiegarsi la presenza di una testimonianza così imponente di un’altra divinità che non sia Persefone, bensì Athena Promachos, proprio in un sito che era stato identificato come tempio della dea della fecondità della terra e della primavera?

Bisognerà dare altre direzioni alla storia di Medma, dei suoi culti e della sua eredità?

I frammenti della dea ricostruita arrivano, esattamente come è riportato dal Bulletin Archeologique des Écoles françaises à l’éntranger, da una cernita di un insieme di materiali archeologici che si arriva a stimare in maniera approssimativa intorno ai 4000 pezzi, che per la grande difficoltà di riordino giacevano nei depositi da vari decenni.

Oggi grazie al gruppo di lavoro, guidato dalla dott.ssa Ágnes Bencze di Budapest con al seguito gli esperti studiosi e le esperte studiose Franco Prampolini, Péter Véninger, Júlia Trostovszky e Xénia Bezeczki, si possono rimodulare nuove ipotesi e si possono aprire nuovi scenari storici.

Già la stipe votiva, individuata e scavata dal grande archeologo Orsi, presso località Calderazzo a Rosarno, aveva riportato alla luce diverse statuette, che riproducevano esattamente il modello tradizionale e classico della cosiddetta Athena Promachos. Forse anche il congruo numero delle stesse avrebbe potuto indicare a teorici e teoriche della materia di indagine che quell’area potesse essere destinata al culto della dea protettrice di Atene più che a Persefone, molto probabilmente identificata per il culto del luogo in quanto associata a quello delle aree della madrepatria locrese della polis di Medma.

L’immagine bella, affascinante e dal forte impatto dinamico della dea Athena Promachos, in atto di scagliare con il braccio destro la sua lancia, e, forse, di imbracciare dal lato opposto il suo scudo, è giunta in un momento storico a risvegliare anche gli animi di una collettività erede della Magna Grecia, che è tutta protesa a risorgere. (cr)

ROSARNO – Si presenta il libro “Medma”

Ad ospitare il dialogo con l’autore Lino Licari domani ore 17.00 sarà la location del Plesso in Piazza Duomo della Scuola Primaria Marvasi – Vizzone a Rosarno.

Si tratta di un incontro plurale, in cui si interfacceranno diverse voci di tecnici, appassionati e studiosi, per far ancora luce su un ritrovamento di eccezionale importanza e rarità, una dea madre preistorica attestante la presenza di civiltà precedenti alla nota e più studiata fase della colonizzazione magnogreca della città di Medma.

L’opera “Medma – Origini preistoriche e nome proto – sinaitico – Dal Paleolitico al Neolitico: una parte di storia sconosciuta” sarà discussa ad opera dell’editore Oreste Kessel Pace, grazie agli interventi e alle relazioni della professoressa Caterina Restuccia, del giornalista Giuseppe Mazzù e del professor Saverio Verduci.

L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali dell’Amministrazione Comunale e saranno liete le presente di curiosi e appassionati oltre che di studiosi e ricercatori.

Un momento culturale che, con dati precisi, ha il compito di riscrivere la storia e di ricollocare le tessere di un mosaico di genti molto più vario e ancora sconosciuto e misterioso. (rrc)

Da Lunedì a Rosarno al via il servizio di trasporto scolastico

Da lunedì a Rosarno parte il servizio di trasporto scolastico. Lo ha reso noto il vicesindaco con delega ai Trasporti, Teodoro De Maria, che ha promosso una riunione a Palazzo San Giovanni Battista per discutere e pianificare il servizio scuolabus con la Responsabile della Pubblica Istruzione d.ssa Concettina Colarco e l’assistente sociale d.ssa Angelica Giovinazzo e gli addetti ai lavori.

dall’incontro era emersa l’esigenza del trasporto per i bambini che sono residenti nelle zone periferiche di Rosarno. Per loro, l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Pasquale Cutrì, il vicesindaco con i responsabili degli uffici comunali preposti hanno deciso di attivare un percorso stradale specifico che permetta ai bambini e agli adolescenti di raggiungere le scuole elementari e medie.

Gli alunni saranno prelevati in un punto preciso vicino alle loro abitazioni e saranno riportati alla stessa fermata.  Inoltre, da quest’anno ogni pulmino comunale avrà a bordo gli assistenti i quali aiuteranno ogni alunno a sistemarsi sul pulmino. A questo proposito, attualmente, sono state impiegate quattro unità le quali sono state selezionate in base al reddito più basso e verranno retribuite  attraverso i Puc. 

«Siamo riusciti ad assegnare gli assistenti sui pulmini – ha detto il vicesindaco forzista De Maria –  così il servizio di scuola – bus avrà una doppia valenza sociale, non solo faciliterà il raggiungimento delle scuole di molti alunni residenti in zone extraurbane ma andrà incontro alle diverse esigenze delle fasci più deboli del territorio».  (rrc)

A Rosarno aggiudicati i lavori per un altro bene : Diventerà l’autoparco della polizia locale

Diventerà l’autoparco della Polizia locale e un’area per ammassamento soccorritori e la Protezione Civile, il bene confiscato alla criminalità organizzata a Rosarno.

Si tratta di un terreno agricolo con fabbricato annesso che si trova sulla Strada Statale 18 che collega Rosarno a Gioia Tauro, la cui procedura di gara inerente l’affidamento dell’esecuzione dei lavori è stata espletata dalla Stazione Unica Appaltante della Città Metropolitana di Reggio Calabria. La Suap ha consegnato definitivamente il progetto alla ditta Imcore Srl, il cui costo dell’intervento ammonta ad un totale di 440 mila euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mentre le funzioni di responsabile Unico del Progetto sono state assegnate all’architetto Alessandro Messina, dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Rosarno, il quale sta curando il complesso capitolo dei numerosi beni confiscati di proprietà comunale. Lo ha fatto sapere il vicesindaco di Rosarno, Teodoro De Maria con delega ai Lavori Pubblici il quale, con la collaborazione del sindaco, Pasquale Cutrì, e con gli Uffici Comunali preposti, stanno procedendo spediti per appaltare e completare i progetti di recupero dei beni confiscati alle mafie finanziati dal Pnrr, un lavoro che ha aveva avviato la commissione straordinaria antimafia la quale ha deciso di investire la maggior parte dei soldi provenienti dall’Europa riutilizzando i 53 beni di ex proprietà delle famiglie di ‘ndrangheta di Rosarno.

A questo proposito il vicesindaco De Maria ha garantito che l’amministrazione si impegnerà a concludere i progetti incanalati dalla triade prefettizia.

«Il progetto di questa amministrazione comunale è quello di trasformare i beni del potere criminale in beni per la collettività», ha asserito il forzista De Maria, scandendo: «riutilizzeremo tutti i beni confiscati alla ‘ndrangheta di Rosarno messi al bando per finalità sociali».

Lo stesso vicesindaco ha informato che durante la fase delle indagini per la verifica delle condizioni del bene in questione, il fabbricato è risultato essere in buone condizioni e lo stesso ospiterà i mezzi di servizio utilizzati dalla Polizia locale e il terreno sarà trasformato un un’area d’attesa e accoglienza in caso di emergenze.

Va ricordato che nell’ambito della progettazione con fondi Pnnr ci sono a disposizione oltre 3 milioni di euro che consentiranno di riconvertire tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata per uso sociale e civile. Dunque, dopo l’appalto aggiudicato per la riconversione e la riqualificazione di un bene confiscato in contrada Carmine per la creazione di una struttura sociale grazie al maxi finanziamento di 1 milione e 383 mila euro, ora tocca al progetto per la costruzione dell’Autoparco della Polizia Locale e Area per Ammassamento Soccorritori – Protezione Civile, in terreno confiscato alle mafie.

L’elenco dei beni, inoltre, può essere monitorato dai cittadini rosarnesi, poiché è stato pubblicato nell’apposita sezione “Beni confiscati” dell’albo pretorio dell’ente rosarnese ed inviato alla Anbsc frutto di un monitoraggio e ricognizione dei beni, compiuti da una task force composta da tecnici e personale della Polizia locale, con la predisposizione di un’apposita scheda di monitoraggio completa di dati catastali, tecnici e documentazione fotografica.

A Rosarno successo per la Sagra della Massaia

di CATERINA RESTUCCIA – Il pezzo forte è stato senz’altro lo stocco per la Seconda Edizione della Sagra della Massaia, firmata A.Fe.Ro., a Rosarno.

Piazza Duomo totalmente lievitata per questo secondo appuntamento con le delizie preparate dalle generose massaie rosarnesi e supportato dalla collaborazione con Aic (Associazione Italiana Celiachia) Calabria e sostenuto, per gli aspetti di intrattenimento, dalla stessa Amministrazione Comunale, capeggiata dal sindaco Pasquale Cutrì.

La serata, infatti, ha registrato un’importante presenza sia per la degustazione dei piatti tipici locali che per l’opportunità di ascoltare il noto cantante Davis Muccari, il quale ha calamitato le orecchie attente di migliaia di persone accorse e partecipi al concerto. 

L’evento ha, ancora una volta, visto la centralità della comunità, coccolata dai volontari dell’Associazione Feste Rosarnesi, che ha potuto essere sostenuta in quest’ultima occasione sia dagli amministratori locali, tra i più collaborativi dal consigliere Giuseppe Antonio La Torre agli sssessori Arturo Lavorato e Antonino Pronestì, che dall’intervento della Regione Calabria.

Come sempre la manifestazione è stata organizzata e realizzata curando ogni particolare per la sicurezza, affidata alla Polizia Locale e alle altre Forze dell’Ordine, ai volontari dell’Associazione Croce Rossa e ai numerosi cittadini che si sono prodigati per garantire ordine su tutti gli aspetti della collettività.

Il successo, dunque, è stato assicurato dalla sana sinergia costruita sul territorio e dalle novità introdotte al menù della Sagra della Massaia, quelle della pietanza a base di stocco, prodotto dalla nota azienda locale rosarnese StoccoPiù di Francesco Ingegnere, e preparate dalle instancabili e bravissime cuoche rosarnesi, sono state le più apprezzate e le più richieste e questo “Spinge” a dirla con la voce dei volontari A.Fe.Ro. «a migliorarci ancora di più, assecondando il palato più esigente».

Insomma, non si fermano, anzi già in pentola bolle l’entusiasmo, condito da tanta soddisfazione degli eventi realizzati, per il calendario del prossimo Natale a Rosarno. (cr)

A Rosarno e Locri in scena “Eduardo e la sua Napoli”

Giovedì 12 settembre, a Rosarno, alle 21, all’Anfiteatro, andrà in scena lo spettacolo Eduardo e la sua Napoli con la regia di Gigi De Lucauno dei più celebri attori napoletani, scomparso a maggio di quest’anno, all’età di 81 anni.

Il primo appuntamento, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Rosarno e in collaborazione con l’Associazione Virtus Rosarno, fa parte del programma dell’Anfiteatro Comunale di Rosarno, ideato e curato dall’Associazione T.C.A. Teatri Calabresi Associati (Circuito Regionale Teatrale Calabrese), candidato al co-finanziamento da parte della Regione Calabria, Avviso “Eventi di Promozione Culturale 2024”.

La pièce, poi, si sposterà a Locri, alla Corte del Palazzo di Città venerdì 13, sempre alle 21. lo spettacolo rientra nella XXXI Stagione teatrale della Locride, ideata e curata dal C.T.M. Centro Teatrale Meridionale, sempre per la direzione artistica di Domenico Pantano, e col patrocinio dell’Amministrazione comunale di Locri, candidato al co-finanziamento da parte della Regione Calabria, Avviso “Eventi di Promozione Culturale 2024”.

Lo spettacolo vede nel castMirella Carnile, Ilenia Colamarino, Martina De Rosa, Ciro Meglio, Francesco Rivieccio. Musiche eseguite da Lino Meglio. Scene e costumi Alfonso Raiola. Un pianoforte dal vivo accompagnerà lo spettacolo dove si alterneranno pezzi d’autore a partire da Eduardo Scarpetta al Cabaret degli anni Settanta, da E. A. Mario a Salvatore di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e altri autori che hanno reso Napoli la capitale della cultura nel mondo.

L’attore protagonista Gino De Luca è figlio d’arte. Con il padre Gigi ha calcato i palcoscenici fin da bambino, crescendo nella grande scuola della commedia napoletana, nel repertorio di De Filippo e Scarpetta, ma anche dei grandi classici della commedia classica e moderna. È stato più volte diretto in teatro e al cinema da Mario Martone, prendendo parte a grandi pellicole come “Noi credevamo” e “Il giovane favoloso” e nel recente “Qui rido io”.

«Abbiamo messo a punto una programmazione che abbraccia i vari generi – afferma il direttore artistico Domenico Pantano – per intercettare l’interesse di un ampio pubblico, con scelte di qualità». «È importante, soprattutto nel nostro territorio, creare sinergia con il pubblico – sottolinea il direttore Pantano – perché lo spettacolo dal vivo, il teatro si nutre essenzialmente di questo scambio, da qui si crea fiducia, continuità, e si lavora davvero per la cultura». (rrc)