ROSARNO (RC) – Venerdì col Rotary si parla di Arte Orafa e Scultura

Venerdì 15 novembre, a Rosarno, alle 18, al Liceo Scientifico “R. Piria”, si terrà l’incontro Arte Orafa e Scultura, storie di Calabria: Michele e Antonio Affidato, organizzato dal Rotary Distretto 2102.

I presidenti dei Rotary Club, Vincenzo Barca, Giacomo Francesco Saccomanno, Diego Ricciardi e Giuseppe Gatto, non solo illustreranno il successo di questa importante e tradizionale famiglia di orafi, ma consentiranno a tutti di poter conoscere tale arte ed anche i monili che, con delle modelle professioniste, sfileranno nella serata.

Dopo i saluti dei presidenti, vi saranno quelli del DGE Distretto 2102, Dino De Marco, del Dirigente Scolastico dell’Istituto “R. Piria”, Maria Rosaria Russo, del responsabile dei Corsi Serali Moda, Sergio Talarico, e del Sindaco del Comune di Rosarno, Pasquale Cutrì.

A seguire, poi, l’intervento del PDG, District Rotary Foundation Chair – DRFC, Luciano Lucania, e il dialogo diretto, condotto dalla giornalista di Reggio TV, Eva Giumbo, con gli straordinari orafi Michele e Antonio Affidato, che parleranno della loro storia.

Dopo gli intermezzi musicali, vi sarà il sorteggio di un monile offerto dagli orafi Affidato. Le conclusioni sono affidate a Giacomo Francesco Saccomanno, DGN Distretto 2102, che consegnerà anche il volume Medma realizzato da compianto prof. Giuseppe Lacquaniti. Il ricavato della manifestazione sarà rimesso per i progetti internazionali e non della Rotary Foundation. 

L’evento, dunque, sarà un momento di grande rilievo che traccerà i momenti salienti di questa importante famiglia che, con grandi sacrifici ed impegno, ha raggiunto i vertici mondiali con i monili e gioielli che sono l’ammirazione di tutti.

Ed, invero, Michele Affidato nasce a Crotone, cuore della Magna Grecia. Già da ragazzo amava realizzare, con fili di ferro e cuoio, i suoi gioielli artigianali, immaginando di poter creare con le conchiglie del mare della sua città dei capolavori, coltivando nel frattempo in cuor suo una passione: l’arte orafa. Da adolescente inizia ad avvicinarsi a questo mondo, all’età di dodici anni è già a bottega, alternando la scuola al lavoro, pronto ad imparare tutti i segreti di un’arte antica quanto l’uomo; un processo creativo capace di dare vita ad oggetti sempre unici. Dopo aver appreso la conoscenza e le tecniche di lavorazione, nel 1987 avvia la sua bottega di arte orafa nella città di Crotone, coronando il suo sogno, dando forma e anima ai suoi gioielli tra ideazione, studio e sperimentazione. Dalle riparazioni alle prime creazioni su commissione, nascono così le prime collezioni preziose di Michele Affidato che si fa conoscere e apprezzare per le sue capacità artistiche. Iniziano i riconoscimenti per la sua arte e da lì si rivela un nuovo mondo. Crea diversi premi per manifestazioni nazionali e internazionali, partecipa a mostre e sfilate di moda, realizzando anche gioielli per personalità del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura e tra i tanti: il Nobel Rita Levi Montalcini, il Nobel Lech Walesa, il Principe Alberto di Monaco, i Presidenti della Repubblica italiana Ciampi, Napolitano e Mattarella. Inoltre autore dei premi di varie rassegne cinematografiche, tra queste: Nastri d’Argento Grandi Serie Televisive, Taormina Film Fest, Marateale, Premio Internazionale Basilicata, Woman in Cinema Awand nell’ambito del Festival del Cinema di Venezia e della Festa del Cinema di Roma, Terre di Siena Film Festival.

A seguirlo in questo cammino di successi ora anche il figlio Antonio che prosegue nel percorso del padre. Nella loro bottega di arte orafa, che condivide con i suoi collaboratori, vengono realizzati gioielli ed opere interamente a mano, eseguendo la lavorazione del prezioso metallo con un processo creativo capace di dare vita a creazioni sempre uniche. Un’arte antica, elaborata con sensibilità moderna, arricchita da esperienze personali. Oggi rappresentano un esempio di tenacia, impegno e laboriosità. (rrc)

Il 6 novembre a Rosarno apre Villa Jole Santelli

Il prossimo 6 novembre, a Rosarno, alle 15, sarà inaugurata Villa Jole Santelli, sede delle attività di Assistenza Medica Solidale.

La struttura, un bene confiscato alla criminalità organizzata e intitolata alla compianta presidente della Regione lo scorso 23 maggio, in occasione della Giornata nazionale per la Legalità e il Contrasto dalla criminalità organizzata, si rivolge principalmente alle persone in difficoltà, offrendo servizi sanitari gratuiti e supporto medico a chi non ha accesso alle cure necessarie. Questo progetto ha una duplice valenza: da un lato, rappresenta un’azione concreta per garantire il diritto alla salute e all’assistenza, dall’altro, simboleggia una vittoria della legalità e della giustizia sociale in un territorio che ha spesso sofferto per l’influenza della criminalità organizzata.

La grande sinergia – voluta esaltare dal prof. Paolo Ferrara, Presidente di UniReggio – creatasi con l’intera Amministrazione guidata dal Sindaco Pasquale Cutrì e con il Responsabile del Settore Area Tecnica 2 e Beni Confiscati, arch. Alessandro Messina, ha giocato un ruolo fondamentale per superare molti degli ostacoli che si sono presentati lungo il cammino e che ci hanno consentito oggi di pianificare l’avvio delle attività di Assistenza Medica Solidale.

«La loro disponibilità e il loro sostegno sono stati essenziali per dare una nuova vita a un luogo simbolico, trasformandolo in un punto di riferimento per la comunità», ha detto Paolo Ferrara.

L’avvio delle attività rappresenta un momento di grande orgoglio per UniReggio e sono rese possibili grazie alla disponibilità volontaria di medici e operatori socio-sanitari. Il Presidente Ferrara ha sottolineato l’importanza di questo contributo:

«Sono i dirigenti medici Domenico Antonio Greco e Marina Macrì affiancati dall’operatore socio sanitario Francesco Loiacono i volontari che a partire dal 6 novembre – ha spiegato – ogni mercoledì dalle ore 15:00 alle 18:00, renderanno possibile la realizzazione di questo straordinario progetto. Senza il loro prezioso supporto, l’idea di un’assistenza sanitaria gratuita in questo luogo non sarebbe diventata realtà. Il loro gesto rappresenta la vera essenza della solidarietà e del servizio alla comunità».

Grazie a questo impegno collettivo, la villa non è solo un simbolo di rinascita, ma anche un luogo dove l’aiuto concreto si traduce in cure e attenzioni per chi vive situazioni di fragilità. 

Questo progetto non solo conferma l’impegno di UniReggio nella promozione della legalità e della giustizia sociale, ma valorizza anche il suo ruolo come punto di riferimento per le iniziative a sostegno delle comunità più vulnerabili”.

«L’attivazione di servizi sanitari gratuiti tutti i mercoledì a partire dal prossimo 6 novembre all’interno di Villa Jole Santelli – ha detto – non è solo un traguardo, ma una dimostrazione concreta di come la società civile possa trasformare un luogo di dolore in uno spazio di speranza e di solidarietà. Sarà possibile prenotarsi anche attraverso il numero preposto 338 5214503».

«L’avvio di questo progetto di Assistenza Medica Solidale – ha concluso – non solo conferma l’impegno di UniReggio nella promozione della legalità e della giustizia sociale, ma valorizza anche il suo ruolo come punto di riferimento per le iniziative a sostegno delle comunità più vulnerabili contribuendo alla crescita sociale e al benessere delle persone, soprattutto di quelle che vivono in condizioni di maggiore fragilità». (rrc)

Ricostruita una statua in terracotta medmea di una “Athena Promachos”

di CATERINA RESTUCCIASarà arrivato il momento di riscrivere la storia di Medma e della sua sola e diretta erede Rosarno?

Dopo l’eccezionale ritrovamento di una statuina fittile risalente al lontanissimo preistorico grazie alle ricerche dell’esploratore e studioso Lino Licari, raffigurante la Dea Madre di una civiltà di migliaia di anni antecedente alla nota fondazione della polis magnogreca di Medma, ecco una straordinaria altra novità: la ricostruzione di una statua in terracotta medmea di una “Athena Promachos”.

La ricostruzione della dea Athena dall’attributo “Promachos” è opera di un lavoro minuzioso quanto paziente e certosino di un gruppo di lavoro di provenienza ungherese, che, da qualche anno, sta operando presso i depositi e i musei della città di Rosarno e di Vibo Valentia, al fine di riordinare, restaurare e riportare alla luce migliaia di frammenti e cocci ritrovati da scavi che hanno persino datazione al secolo scorso.

Proprio da uno di questi scavi, ossia dalla proficua campagna di scavo archeologico del grande roveretano Paolo Orsi 1912 – 1913, emerge un qualcosa di indefinibile per lo stesso entusiasmo che esprimono gli studiosi e le studiose.

L’esclamazione più energica e vivace giunge dalla Responsabile dell’attività di riordino e ricostruzione dei reperti depositati dal remoto secondo decennio del secolo scorso, dalla Dott.ssa Ágnes Bencze, che per mesi e mesi si è dedicata insieme al suo gruppo operativo alla ricomposizione della statua.

L’eccezionalità è dovuta al fatto che la statua, comunque ancora frammentaria e non del tutto restituita nella sua interezza per ovvie ragioni di lacunosità dei pezzi, nella sua dimensione è davvero importante, poiché per la stima fatta e con tutte le parti mancanti, ma ipoteticamente ricostruite, potrebbe raggiungere l’altezza di ben 166 cm.

Certamente gli studiosi e le studiose sanno, ma anche chi ha passione della materia, che non è cosa nuova il rinvenimento e la ricostruzione di statue di questa tradizione, ossia di un modello come quello di Athena Promachos abbastanza diffuso in Atene e in siti magnogreci. Ma la ricomposizione di una statua di Atena dalle dimensioni così notevoli da uno dei siti più noti degli scavi dell’Orsi, presso la località detta Calderazzo, e da decenni definita come Tempio dedicato alla Dea Persefone, produce dubbi e curiosità, fa vacillare certe convinzioni nel proseguire a intendere quel Tempio come luogo di culto e venerazione dedicato a Persefone.

Come può spiegarsi la presenza di una testimonianza così imponente di un’altra divinità che non sia Persefone, bensì Athena Promachos, proprio in un sito che era stato identificato come tempio della dea della fecondità della terra e della primavera?

Bisognerà dare altre direzioni alla storia di Medma, dei suoi culti e della sua eredità?

I frammenti della dea ricostruita arrivano, esattamente come è riportato dal Bulletin Archeologique des Écoles françaises à l’éntranger, da una cernita di un insieme di materiali archeologici che si arriva a stimare in maniera approssimativa intorno ai 4000 pezzi, che per la grande difficoltà di riordino giacevano nei depositi da vari decenni.

Oggi grazie al gruppo di lavoro, guidato dalla dott.ssa Ágnes Bencze di Budapest con al seguito gli esperti studiosi e le esperte studiose Franco Prampolini, Péter Véninger, Júlia Trostovszky e Xénia Bezeczki, si possono rimodulare nuove ipotesi e si possono aprire nuovi scenari storici.

Già la stipe votiva, individuata e scavata dal grande archeologo Orsi, presso località Calderazzo a Rosarno, aveva riportato alla luce diverse statuette, che riproducevano esattamente il modello tradizionale e classico della cosiddetta Athena Promachos. Forse anche il congruo numero delle stesse avrebbe potuto indicare a teorici e teoriche della materia di indagine che quell’area potesse essere destinata al culto della dea protettrice di Atene più che a Persefone, molto probabilmente identificata per il culto del luogo in quanto associata a quello delle aree della madrepatria locrese della polis di Medma.

L’immagine bella, affascinante e dal forte impatto dinamico della dea Athena Promachos, in atto di scagliare con il braccio destro la sua lancia, e, forse, di imbracciare dal lato opposto il suo scudo, è giunta in un momento storico a risvegliare anche gli animi di una collettività erede della Magna Grecia, che è tutta protesa a risorgere. (cr)

ROSARNO – Si presenta il libro “Medma”

Ad ospitare il dialogo con l’autore Lino Licari domani ore 17.00 sarà la location del Plesso in Piazza Duomo della Scuola Primaria Marvasi – Vizzone a Rosarno.

Si tratta di un incontro plurale, in cui si interfacceranno diverse voci di tecnici, appassionati e studiosi, per far ancora luce su un ritrovamento di eccezionale importanza e rarità, una dea madre preistorica attestante la presenza di civiltà precedenti alla nota e più studiata fase della colonizzazione magnogreca della città di Medma.

L’opera “Medma – Origini preistoriche e nome proto – sinaitico – Dal Paleolitico al Neolitico: una parte di storia sconosciuta” sarà discussa ad opera dell’editore Oreste Kessel Pace, grazie agli interventi e alle relazioni della professoressa Caterina Restuccia, del giornalista Giuseppe Mazzù e del professor Saverio Verduci.

L’evento sarà aperto dai saluti istituzionali dell’Amministrazione Comunale e saranno liete le presente di curiosi e appassionati oltre che di studiosi e ricercatori.

Un momento culturale che, con dati precisi, ha il compito di riscrivere la storia e di ricollocare le tessere di un mosaico di genti molto più vario e ancora sconosciuto e misterioso. (rrc)

Da Lunedì a Rosarno al via il servizio di trasporto scolastico

Da lunedì a Rosarno parte il servizio di trasporto scolastico. Lo ha reso noto il vicesindaco con delega ai Trasporti, Teodoro De Maria, che ha promosso una riunione a Palazzo San Giovanni Battista per discutere e pianificare il servizio scuolabus con la Responsabile della Pubblica Istruzione d.ssa Concettina Colarco e l’assistente sociale d.ssa Angelica Giovinazzo e gli addetti ai lavori.

dall’incontro era emersa l’esigenza del trasporto per i bambini che sono residenti nelle zone periferiche di Rosarno. Per loro, l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Pasquale Cutrì, il vicesindaco con i responsabili degli uffici comunali preposti hanno deciso di attivare un percorso stradale specifico che permetta ai bambini e agli adolescenti di raggiungere le scuole elementari e medie.

Gli alunni saranno prelevati in un punto preciso vicino alle loro abitazioni e saranno riportati alla stessa fermata.  Inoltre, da quest’anno ogni pulmino comunale avrà a bordo gli assistenti i quali aiuteranno ogni alunno a sistemarsi sul pulmino. A questo proposito, attualmente, sono state impiegate quattro unità le quali sono state selezionate in base al reddito più basso e verranno retribuite  attraverso i Puc. 

«Siamo riusciti ad assegnare gli assistenti sui pulmini – ha detto il vicesindaco forzista De Maria –  così il servizio di scuola – bus avrà una doppia valenza sociale, non solo faciliterà il raggiungimento delle scuole di molti alunni residenti in zone extraurbane ma andrà incontro alle diverse esigenze delle fasci più deboli del territorio».  (rrc)

A Rosarno aggiudicati i lavori per un altro bene : Diventerà l’autoparco della polizia locale

Diventerà l’autoparco della Polizia locale e un’area per ammassamento soccorritori e la Protezione Civile, il bene confiscato alla criminalità organizzata a Rosarno.

Si tratta di un terreno agricolo con fabbricato annesso che si trova sulla Strada Statale 18 che collega Rosarno a Gioia Tauro, la cui procedura di gara inerente l’affidamento dell’esecuzione dei lavori è stata espletata dalla Stazione Unica Appaltante della Città Metropolitana di Reggio Calabria. La Suap ha consegnato definitivamente il progetto alla ditta Imcore Srl, il cui costo dell’intervento ammonta ad un totale di 440 mila euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mentre le funzioni di responsabile Unico del Progetto sono state assegnate all’architetto Alessandro Messina, dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Rosarno, il quale sta curando il complesso capitolo dei numerosi beni confiscati di proprietà comunale. Lo ha fatto sapere il vicesindaco di Rosarno, Teodoro De Maria con delega ai Lavori Pubblici il quale, con la collaborazione del sindaco, Pasquale Cutrì, e con gli Uffici Comunali preposti, stanno procedendo spediti per appaltare e completare i progetti di recupero dei beni confiscati alle mafie finanziati dal Pnrr, un lavoro che ha aveva avviato la commissione straordinaria antimafia la quale ha deciso di investire la maggior parte dei soldi provenienti dall’Europa riutilizzando i 53 beni di ex proprietà delle famiglie di ‘ndrangheta di Rosarno.

A questo proposito il vicesindaco De Maria ha garantito che l’amministrazione si impegnerà a concludere i progetti incanalati dalla triade prefettizia.

«Il progetto di questa amministrazione comunale è quello di trasformare i beni del potere criminale in beni per la collettività», ha asserito il forzista De Maria, scandendo: «riutilizzeremo tutti i beni confiscati alla ‘ndrangheta di Rosarno messi al bando per finalità sociali».

Lo stesso vicesindaco ha informato che durante la fase delle indagini per la verifica delle condizioni del bene in questione, il fabbricato è risultato essere in buone condizioni e lo stesso ospiterà i mezzi di servizio utilizzati dalla Polizia locale e il terreno sarà trasformato un un’area d’attesa e accoglienza in caso di emergenze.

Va ricordato che nell’ambito della progettazione con fondi Pnnr ci sono a disposizione oltre 3 milioni di euro che consentiranno di riconvertire tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata per uso sociale e civile. Dunque, dopo l’appalto aggiudicato per la riconversione e la riqualificazione di un bene confiscato in contrada Carmine per la creazione di una struttura sociale grazie al maxi finanziamento di 1 milione e 383 mila euro, ora tocca al progetto per la costruzione dell’Autoparco della Polizia Locale e Area per Ammassamento Soccorritori – Protezione Civile, in terreno confiscato alle mafie.

L’elenco dei beni, inoltre, può essere monitorato dai cittadini rosarnesi, poiché è stato pubblicato nell’apposita sezione “Beni confiscati” dell’albo pretorio dell’ente rosarnese ed inviato alla Anbsc frutto di un monitoraggio e ricognizione dei beni, compiuti da una task force composta da tecnici e personale della Polizia locale, con la predisposizione di un’apposita scheda di monitoraggio completa di dati catastali, tecnici e documentazione fotografica.

A Rosarno successo per la Sagra della Massaia

di CATERINA RESTUCCIA – Il pezzo forte è stato senz’altro lo stocco per la Seconda Edizione della Sagra della Massaia, firmata A.Fe.Ro., a Rosarno.

Piazza Duomo totalmente lievitata per questo secondo appuntamento con le delizie preparate dalle generose massaie rosarnesi e supportato dalla collaborazione con Aic (Associazione Italiana Celiachia) Calabria e sostenuto, per gli aspetti di intrattenimento, dalla stessa Amministrazione Comunale, capeggiata dal sindaco Pasquale Cutrì.

La serata, infatti, ha registrato un’importante presenza sia per la degustazione dei piatti tipici locali che per l’opportunità di ascoltare il noto cantante Davis Muccari, il quale ha calamitato le orecchie attente di migliaia di persone accorse e partecipi al concerto. 

L’evento ha, ancora una volta, visto la centralità della comunità, coccolata dai volontari dell’Associazione Feste Rosarnesi, che ha potuto essere sostenuta in quest’ultima occasione sia dagli amministratori locali, tra i più collaborativi dal consigliere Giuseppe Antonio La Torre agli sssessori Arturo Lavorato e Antonino Pronestì, che dall’intervento della Regione Calabria.

Come sempre la manifestazione è stata organizzata e realizzata curando ogni particolare per la sicurezza, affidata alla Polizia Locale e alle altre Forze dell’Ordine, ai volontari dell’Associazione Croce Rossa e ai numerosi cittadini che si sono prodigati per garantire ordine su tutti gli aspetti della collettività.

Il successo, dunque, è stato assicurato dalla sana sinergia costruita sul territorio e dalle novità introdotte al menù della Sagra della Massaia, quelle della pietanza a base di stocco, prodotto dalla nota azienda locale rosarnese StoccoPiù di Francesco Ingegnere, e preparate dalle instancabili e bravissime cuoche rosarnesi, sono state le più apprezzate e le più richieste e questo “Spinge” a dirla con la voce dei volontari A.Fe.Ro. «a migliorarci ancora di più, assecondando il palato più esigente».

Insomma, non si fermano, anzi già in pentola bolle l’entusiasmo, condito da tanta soddisfazione degli eventi realizzati, per il calendario del prossimo Natale a Rosarno. (cr)

A Rosarno e Locri in scena “Eduardo e la sua Napoli”

Giovedì 12 settembre, a Rosarno, alle 21, all’Anfiteatro, andrà in scena lo spettacolo Eduardo e la sua Napoli con la regia di Gigi De Lucauno dei più celebri attori napoletani, scomparso a maggio di quest’anno, all’età di 81 anni.

Il primo appuntamento, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Rosarno e in collaborazione con l’Associazione Virtus Rosarno, fa parte del programma dell’Anfiteatro Comunale di Rosarno, ideato e curato dall’Associazione T.C.A. Teatri Calabresi Associati (Circuito Regionale Teatrale Calabrese), candidato al co-finanziamento da parte della Regione Calabria, Avviso “Eventi di Promozione Culturale 2024”.

La pièce, poi, si sposterà a Locri, alla Corte del Palazzo di Città venerdì 13, sempre alle 21. lo spettacolo rientra nella XXXI Stagione teatrale della Locride, ideata e curata dal C.T.M. Centro Teatrale Meridionale, sempre per la direzione artistica di Domenico Pantano, e col patrocinio dell’Amministrazione comunale di Locri, candidato al co-finanziamento da parte della Regione Calabria, Avviso “Eventi di Promozione Culturale 2024”.

Lo spettacolo vede nel castMirella Carnile, Ilenia Colamarino, Martina De Rosa, Ciro Meglio, Francesco Rivieccio. Musiche eseguite da Lino Meglio. Scene e costumi Alfonso Raiola. Un pianoforte dal vivo accompagnerà lo spettacolo dove si alterneranno pezzi d’autore a partire da Eduardo Scarpetta al Cabaret degli anni Settanta, da E. A. Mario a Salvatore di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e altri autori che hanno reso Napoli la capitale della cultura nel mondo.

L’attore protagonista Gino De Luca è figlio d’arte. Con il padre Gigi ha calcato i palcoscenici fin da bambino, crescendo nella grande scuola della commedia napoletana, nel repertorio di De Filippo e Scarpetta, ma anche dei grandi classici della commedia classica e moderna. È stato più volte diretto in teatro e al cinema da Mario Martone, prendendo parte a grandi pellicole come “Noi credevamo” e “Il giovane favoloso” e nel recente “Qui rido io”.

«Abbiamo messo a punto una programmazione che abbraccia i vari generi – afferma il direttore artistico Domenico Pantano – per intercettare l’interesse di un ampio pubblico, con scelte di qualità». «È importante, soprattutto nel nostro territorio, creare sinergia con il pubblico – sottolinea il direttore Pantano – perché lo spettacolo dal vivo, il teatro si nutre essenzialmente di questo scambio, da qui si crea fiducia, continuità, e si lavora davvero per la cultura». (rrc)

A Rosarno e a Locri in scena “Pseudolus” del Centro Teatrale Meridionale

È una doppia tappa quella che lo spettacolo “Pseudolus” (il bugiardo) di Plauto, traduzione, adattamento e regia di Nicasio Anzelmo, farà in Calabria.

La pièce, con Pietro Romano e Giovanni Carta e con Franco Sciacca, Giovanni Cordì, Antonio Mirabella, Paolo Ricchi, Laura Garofoli, e con le musiche del maestro Giovanni Zappalorto, è una produzione Centro Teatrale Meridionale, e andrà in scena domenica11 agosto all’Anfiteatro di Rosarno, alle 21.30, mentre lunedì a Locri, alla corte del Palazzo di Città, sempre alle 21.30.

La commedia appartiene alla vecchiaia di Plauto, in essa si avverte la sua genialità, ed è il più classico esempio della maturità di un autore, un’elaborazione perfetta dello schema consueto della commedia: un servo che, con truffe e raggiri, si adopera per far felice il suo padroncino che ama una giovane prostituta schiava di un lenone.

I due personaggi di Pseudolo e Ballione sono fra le creature più vive del teatro plautino e da questa considerazione si sviluppa la messa in scena dello spettacolo.

«Il primo – ha spiegato il regista Nicasio Anzelmo – un crudele trafficante di merce umana, su cui improperi e ingiurie si rovesciano e scorrono lisci lisci senza lasciare traccia; il secondo, servo del solito giovane innamorato, capace di mille inganni, particolarmente abile, nel mare di confusione in cui si trova, a scoprire il sistema per cavarsela, e per rovesciare qualunque situazione a proprio favore».

«La trama, come in molte commedie plautine – ha sottolineato Anzelmo – verte su un giovane che vuole sposare una ragazza, qualcuno si oppone, qualcuno lo aiuta. La bellezza del testo è garantita dagli ostacoli che vengono frapposti e in qualche modo superati, dagli equivoci che vengono ad un certo punto chiariti». «Ma la trama – conclude il regista – non è costituita da una serie di fatti giustapposti, casuali, c’è un certo concatenamento, la struttura ha una sua logica interiore: elementi e situazioni fin che se ne vuole, da cui conseguono necessariamente, altri elementi e altre situazioni».

Pur rispettando l’anima plautina, quella che darà vita alla futura commedia dell’arte, la messa in scena tende a far emergere il lato psicologico dei personaggi nonostante essi siano presentati e caratterizzati con estrema vivacità, e siano funzionali al ruolo che esercitano.

Le situazioni in cui si ritrovano tutti i personaggi sono esilaranti, surreali e questo rende lo spettacolo frizzante, divertente e a tratti comico. Continua, dunque, l’impegno del Centro Teatrale Meridionale, per la stagione estiva con un cartellone in via di definizione, che sarà inaugurato con la commedia plautina e che riserva grandi momenti e soprese, a Locri presso la storica location della Corte del Palazzo della Città, e all’Anfiteatro di Rosarno, che ambisce a divenire un punto di riferimento per l’intero territorio tirrenico reggino. (rrc)

A Rosarno l’Associazione “Nasi Rossi con il Cuore” festeggia i suoi 10 anni di attività

di CATERINA RESTUCCIAUn compleanno importante quello dei 10 anni dell’Associazione “Nasi Rossi con il Cuore” che si è deciso di celebrare e festeggiare in un luogo speciale, il Parco Archeologico dell’antica Medma, come speciali sono i destinatari e le destinatarie dei sorrisi dei gruppi associativi radunati.

Ancora una volta e dopo decine e decine di eventi, ospitati dal Parco Archeologico dell’antica città magnogreca di Medma, gestito dall’Associazione Ropam, i verdi ulivi secolari che ricoprono l’area protetta hanno potuto addolcire con la loro frescura il numeroso pubblico accorso in una tenace e fortemente assolata domenica di fine giugno. Ed importanti sono anche state le presenze delle autorità, che hanno partecipato attivamente all’evento, dal sindaco Pasquale Cutrì e dal parroco del Santuario di Maria Santissima di Patmos Don Salvatore Larocca a Don Pino Varrà suo predecessore e sua guida, che non dimentica mai d’esser presente ai momenti di costruzione comunitaria come questo decennale timbrato “Nasi Rossi”.

Ospite speciale, infine, il vescovo della diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, S.E. Giuseppe Alberti, che, pur gravato dai notevoli e molti impegni ecclesiastici dell’intenso mese di giugno, non ha voluto assolutamente assentarsi a questo incontro di forte condivisione di ideali ed emozioni. La sua presenza ha suggellato cristianamente e universalmente il momento associativo, che ha, peraltro, unificato più realtà di volontariato operative sul territorio.

Negli anni scorsi e pre Covid il gruppo si era radunato presso il Centro Presenza di Barritteri, frazione di Seminara, curato da Don Silvio Mesiti, che ha sempre accolto gli e le ospiti con enorme calore e immutata generosità. 

«Questa per noi è la settima festa di comunità, dopo la pandemia è la prima volta che ci ritroviamo così numerosi per condividere emozioni e regalare gioia alle persone speciali», ci dice generosamente la Presidentessa dell’Associazione Luana Corica, nonché fondatrice del movimento volontario che porta sorrisi e gioia a tutte le persone speciali.

Ed erano veramente tantissime queste persone speciali tanto che notevoli sono i numeri accolti anche in questa occasione al Parco, i ragazzi e le ragazze speciali erano in 120, che accompagnati ed accompagnate dalle famiglie e dai congiunti e congiunte hanno toccato la bella cifra di almeno 280 presenze. Tutto ciò significa che il Parco Archeologico ha potuto ospitare oltre 350 persone circa, comprendendo volontari e volontarie e ospiti occasionali di passaggio. 

Tutto questo è stato possibile grazie alla grande e forte politica di inclusione operata dall’Associazione Nasi Rossi, che ha voluto invitare ogni realtà attiva e sensibile alle tematiche sociali sul territorio. Basti pensare che tra i giocatori in casa erano sul campo ben otto associazioni rosarnesi che hanno, ognuna con i propri strumenti, collaborato alla perfetta riuscita dell’evento. Presenti le associazioni di Rosarno: Nuovamente, Pro Loco, A.Fe.Ro., Federazione Asi motoristica, Scout Agesci Rosarno 1, Scout Agesci Rosarno 2, Ropam, Croce Rossa. Altrettanto significativa e narrativa la partecipazione delle altre associazioni fuori sede, e presenti all’appello davvero in tante, felici di condividere e festeggiare: Associazione Il cuore che sorride di Taurianova, La lavanda dei Piedi di Gioia Tauro, Diversamente Liberi di Rosarno, Gli angeli di Pollicino di Gioia Tauro, I fiori del deserto di Vibo Valentia, Coloriamo l’Arcobaleno di Polistena, i Portatori di gioia Parrocchia Maria SS Addolorata, Unitalsi di Nicotera, Unitalsi di Maierato, Piccoli Grandi Cuori Nascono di Melicucco, Casa Famiglia per persone con AIDS di Castellace, Casa famiglia Il seme della speranza di Scrofario.

Sul gong di chiusura della straordinaria manifestazione i Nasi Rossi con il cuore in onor della loro definizione hanno voluto omaggiare, consegnando al vicepresidente Ropam Michele Sorace, con  una bella targa ricordo il Ropam, che con impegno, sacrificio e dedizione ha preparato ed allestito il Parco di Medma al fine di ospitare degnamente e benignamente il lietissimo evento. (cr)